Geni, Lingue e Culture
In questa video lezione parleremo di geni, lingue e culture.
In particolare, vedremo il concetto di distanza genetica, il concetto di famiglia linguistica, i processi di stanziamento in un luogo, di una lingua, il ruolo dell'agricoltura.
E infine, che cosa sono le aree culturali?
Le differenze somatiche tra gli uomini sono superficiali e recenti, infatti possiamo invece dire di avere un corredo genetico simile.
Nel corso dell'evoluzione però si è verificata una separazione tra le popolazioni e tanto più è il tempo trascorso da questa separazione, tanto più grande sarà la modificazione dei geni, provocando quindi una distanza genetica.
Attraverso questa possiamo ricostruire il processo ai tempi di allontanamento dei gruppi umani, infatti, sappiamo che è l’homo sapiens ha avuto origine in Africa orientale e poi si è differenziata in seguito al processo migratorio e alla dispersione della specie passando quindi per il Medio Oriente, poi per l'europa, per l'Asia, l'Australia e per le Americhe.
La distanza genetica però, è frutto anche di fattori ambientali e o culturali.
Infatti, per esempio, un fattore ambientale può essere la più o meno disponibilità delle risorse che porta a stanziarsi o a spostarsi di alcuni popoli.
Invece, dal punto di vista culturale abbiamo la scoperta di nuove tecniche, per esempio di coltivazione, di nuovi strumenti per cacciare, che quindi causano un incremento demografico.
Quindi il distanziamento genetico può essere considerato l'effetto di spinte
culturali più che biologiche.
Parliamo ora del concetto di famiglia linguistica: la famiglia linguistica puo' essere considerata come un gruppo di lingue che derivano da un unico ceppo comune, anche geograficamente.
Un giurista inglese, William Jones, noto delle somiglianze tra la lingua sanscrito, latino, greco, celtico e gotico e chiamò questo gruppo di lingue famiglia indoeuropea, da cui poi derivano i moderni italiano, francese e indi.
Più avanti si notano delle somiglianze anche tra altri gruppi di lingu come l'arabo, l'ebraico, il berbero e questa famiglia viene chiamata famiglia semitica.
Inoltre è presente anche un'altra famiglia chiamata famiglia uralica, che comprende le lingue finnico, quindi della Finlandia, e l'ungherese.
Esiste però anche una posizione unitaria che sostiene che tutte queste famiglie a loro volta derivino da un unico ceppo comune.
Quindi, secondo i ricercatori, il processo di differenziazione linguistica equivale al processo che ha portato al distanziamento genetico.
Ma che cosa ha portato allo stabilirsi di una lingua in un determinato posto nel mondo?
La presenza di lingue in una certa parte del pianeta è frutto di quattro processi.
Il primo è l'occupazione di una regione disabitata, come per esempio fu per la colonizzazione della Polinesia avvenuta da parte di una popolazione del sud-est asiatico.
In secondo luogo, può esserci una divergenza, quindi a causa di migrazioni e conflitti si scontrano due lingue.
Può esserci poi una convergenza di lingue, quindi avvengono dei prestiti linguistici, come per esempio nella lingua italiana alcune parole derivate dall'inglese come alcol sono diventate di uso comune.
E infine il quarto processo che può portare allo stanziamento è la sostituzione della lingua, quindi rimpiazzata da una esterna.
Quando un gruppo conquistatore per esempio, impone la propria lingua sulla popolazione conquistata.
Abbiamo detto che la migrazione è stata effetto di spinte culturali che provocano un distanziamento genetico, ma in realtà questo processo puo' essere causato anche da motivi adattativi, e in questo senso il ruolo dell'agricoltura è fondamentale.
Infatti la diffusione dell'agricoltura e quindi l'abbandono delle attività di caccia e raccolta ha causato un incremento della popolazione che a sua volta ha causato un'espansione territoriale e questo ha dato vita proprio alla diversificazione delle lingue preesistenti.
Gli antropologi sistematizzano le loro conoscenze tramite il criterio delle aree culturali, ovvero regioni geografiche che comprendono una serie di elementi sociali, culturali e linguistici relativamente simili.
La suddivisione del mondo è puramente indicativa ed è stata nel periodo d'oro dell’etnografia.
Infatti, le aree culturali non sono e non possono essere nettamente definite e non sempre sono omogenee al loro interno, soprattutto oggi ci sono dei fattori che non ci permettono di dividere nettamente e sono: la maggiore disponibilità degli spostamenti umani attraverso le varie parti del mondo e l'influenza dei media che porta comunque a livello globale alcuni modelli culturali che possono essere poi adottati o meno.
La scelta di un elemento tipico della cultura della società finisce poi per creare distinzione tra società e culture più rappresentative o meno dell'aria in questione, con il rischio di considerare le società come statiche e quindi senza possibilità di cambiamenti e di mettere in ombra tanti altri elementi, seppure importanti, di quella cultura.