Gli Acquisti di Fattori Produttivi Pluriennali: Immobilizzazioni
Gli acquisti dei fattori produttivi pluriennali.
I fattori produttivi pluriennali vengono chiamati anche a fecondità ripetuta e sono definiti in questo modo perché cedono la loro utilità a diversi cicli produttivi ed in più esercizi.
Generano una variazione economica negativa che si registra in dei conti economici accesi ai costi pluriennali.
Vediamo in primis l'esempio relativo all'acquisto di fattori materiali a fecondità ripetuta.
Leggiamo l'esempio.
Si acquista un impianto documentato da fattura dell'importo di diecimila euro escluso iva.
La scrittura che dovrò fare sarà impianti per diecimila euro, l'iva nostro credito per duemila e duecento euro, e in avere metterò i debiti verso i fornitori per il totale, dodicimiladuecento euro.
I fattori materiali a fecondità ripetuta sono i terreni e i fabbricati, gli impianti e i macchinari e le attrezzature industriali e commerciali.
E si iscrivono nello stato patrimoniale.
Andiamo a vedere il secondo esempio, che riguarda gli oneri accessori.
Gli oneri accessori riguardano le spese collegate all'acquisto dei fattori produttivi a fecondità ripetuta, come per esempio le spese di trasporto, di installazione e di avvio, e sono tutti quei costi che si sostengono quindi per rendere l'immobilizzazione pronta all'uso, e si considerano di competenza di più esercizi e si portano in aumento del costo di acquisto del bene a cui sono collegati.
Quindi se ad esempio si registrano delle fatture relative alla spesa di installazione di avvio degli impianti che ho appena acquistato da diecimila euro, di queste fatture di questi oneri accessori sono di ottocento euro più iva, la scrittura sarà: impianti ottocento perché gli oneri accessori vanno ad aumentare il valore degli impianti, iva
nostro credito e debiti verso fornitori sempre per il totale novecentosettantasei.
Ci può essere poi il caso di acquisto di fattori immateriali a fecondità ripetuta.
Si registrano nello stesso modo in cui abbiamo visto la registrazione degli impianti sopra e possono essere le spese di ricerca e sviluppo, i diritti di brevetto industriale, i diritti di utilizzazione delle opere d'ingegno, le concessioni le licenze e i marchi e le campagne pubblicitarie che però producono degli effetti di medio-lungo periodo, quindi circa due cinque anni.
Infine abbiamo il caso di acquisto di immobilizzazioni con contratto leasing.
Il leasing è un contratto con il quale un'impresa, che viene chiamata affittuaria, può ottenere da un'organizzazione specializzata le disponibilità di medio-lungo termine di alcuni fattori produttivi materiali a fecondità ripetuta dietro il pagamento di un canone periodico.
Il leasing può essere finanziario e operativo.
E’ finanziario se una operazione di finanziamento che viene concessa da un'azienda specializzata, quindi è l'azienda che acquista il bene, lo cede in uso dietro a un pagamento di un corrispettivo periodico.
L'affittuario può riscattare il bene alla scadenza, mentre nel leasing operativo l'affittuario non è ammesso ad esercitare l'operazione del riscatto ed il canone periodico che viene pagato comprende anche quei servizi di assistenza tecnica e la manutenzione.
L'operazione in leasing comporta per l'azienda la rilevazione di alcuni costi che sono le spese iniziali di istruttoria e l'eventuale maxi canone iniziale, il canone di leasing periodico e poi c'è il costo del riscatto del bene nell'eventualità in cui l'impresa eserciti questa opzione.
Vediamo un esempio.
Il dodici undici si stipula un contratto di leasing per un macchinario.
Il quindici bisogna pagare il maxi canone di diecimila euro più l'iva.
Il tre di ogni mese vengono pagati i vari canoni che sono mille euro più l'iva, e sono ventiquattro canoni totali.
Il tredici novembre degli anni dopo c’è la liquidazione pagando il riscatto di seimila euro più iva.
Ci sono i vari colori perché ogni colore rappresenta uno step.
Il primo step è quello del rilevare sui conti d'ordine l'importo totale dell'operazione di leasing.
Quindi quando si stipula il contratto.
Si farà una scrittura che è macchinario in leasing a cedenti macchinari in leasing per il valore totale del leasing che è quarantamila.
Perché diecimila del maxi canone, ventiquattro canoni per mille fa ventiquattromila, più seimila, quindi il totale fa quarantamila.
Questi sono dei conti d'ordine che sono dei conti di memoria.
Non modificano né lo stato patrimoniale né il conto economico ma vengono esaminati nella nota integrativa.
Il quindici di novembre ci sarà la liquidazione della fattura del canone iniziale.
Quindi maxi canone iniziale, iva, credito e debiti; maxi cannone di diecimila più l'iva che è duemiladuecento con i debiti che vanno in avere per il totale, e poi c'è la liquidazione del maxi canone, quindi rileviamo sempre anche qui i conti d’ordine, i cedenti, facciamo la scrittura contraria che abbiamo fatto prima, quindi cedenti macchinari in leasing a macchinari in leasing per diecimila euro.
Quindi il valore del leasing diminuisce di diecimila euro.
Arriva poi la terza fase, che è la liquidazione in fattura del primo canone mensile, e ci sarà la voce canoni in leasing in dare per mille, che è un conto economico di reddito acceso ai costi di esercizio, iva nostro credito per duecentoventi e debiti verso fornitori in avere.
Ci sarà anche la rilevazione dei conti d'ordine, quindi come abbiamo fatto prima per il maxi canone, cedenti macchinari in leasing a macchinari leasing per il canone, quindi per mille euro.
Infine l'ultima scrittura da fare è quella del riscatto del bene, impianti seimila euro, iva a credito milletrecentoventi, e debiti verso fornitori per settemilatrecentoventi.
Anche qui farò sempre la rilevazione dei conti d'ordine, cedenti macchinari in leasing a macchinari leasing per seimila che è il valore del riscatto.