Il Rapporto Amministrativo
Oggi parliamo di rapporto amministrativo.
Iniziamo subito col definirlo.
Il rapporto amministrativo è un rapporto giuridico chiaramente ed è quello che si instaura in occasione dell’esercizio da parte di una pubblica amministrazione del proprio potere pubblico con il destinatario degli effetti di tale esercizio; quindi ad esempio col destinatario dell'esercizio da parte della pubblica amministrazione dei propri poteri, attraverso un provvedimento.
Quindi, semplificando è il rapporto tra la pubblica amministrazione che esercita il potere, ad esempio emanando un certo provvedimento, e il privato che è destinatario degli effetti di esso.
Per esempio: c’è una pubblica amministrazione, mettiamo caso il Comune di un certo luogo che emana, dopo la domanda di Tizio, un provvedimento di concessione all'apertura di un esercizio commerciale, per esempio di un bar.
Ecco, il rapporto amministrativo in tal caso è quello che si instaura fra la PA, abbiamo detto ad esempio un Comune e Tizio.
Perché l'emanazione da parte della PA di questo provvedimento di concessione ha avuto effetti su Tizio perché gli ha permesso di aprire il bar, gli permetterà di aprire il bar e quindi tizio instaura
in tal caso una relazione giuridica di carattere amministrativo con questa pubblica amministrazione.
Quindi il rapporto giuridico amministrativo diventa rapporto tra Tizio e il Comune, quindi tra PA e soggetto privato destinatario degli effetti dell'esercizio del potere amministrativo, ma anche rapporto, relazione di conseguenza, tra le posizioni assunte, ricoperte da ciascuno di questi soggetti, quindi tra il potere amministrativo e l’interesse legittimo vantato dal soggetto, dal singolo.
Quindi il rapporto amministrativo è anche la relazione tra il potere amministrativo e l’interesse legittimo.
Con l'affermarsi infatti di una posizione sostanziale, una situazione giuridica soggettiva peculiare, unica, tipica del diritto amministrativo come l’interesse legittimo, il potere amministrativo si è ridimensionato, perchè vi ha posto dei limiti, delle condizioni.
Il potere amministrativo infatti non è più il potere dello Stato unilaterale di determinare effetti sulle posizioni dei cittadini, dei consociati in maniera unilaterale, ma è un potere relazionale, democratico e trasparente.
È un potere che deve tener conto degli interessi privati dei singoli cittadini che si interfacciano con la pubblica amministrazione, dei destinatari.
Per questo abbiamo detto che è il rapporto tra potere e interesse.
Non a caso infatti il rapporto amministrativo è anche qualificato come rapporto giuridico procedimentale, perché trova sede proprio nel procedimento amministrativo.
Trova la sua sede privilegiata.
Alla luce di tutte le facoltà, i diritti e i poteri concessi al privato all'interno nello svolgimento di esso.
Tutta questi schiera di poteri sono detti infatti diritti, poteri, facoltà di partecipazione al procedimento amministrativo e sono appunto tutte espressione della possibilità del singolo, di colui che appunto è titolare dell’interesse legittimo di esprimersi, di rapportarsi, interagire con la pubblica amministrazione, quindi di modellare anche il potere, l’esercizio del potere, la scelta della PA.
Quindi, concludendo, il rapporto amministrativo è una relazione giuridica tra la pubblica amministrazione, titolare di un certo potere amministrativo, e il destinatario di tale potere amministrativo, di questa tipologia di potere amministrativo; è una relazione giuridica quindi che trova in particolare espressione nel procedimento amministrativo, sede privilegiata abbiamo detto, in quanto è in tale sede che il destinatario, il soggetto, il privato, il Tizio dell’esempio che abbiamo precedentemente fatto, ha la possibilità di far sentire la sua voce partecipando, avendo dei diritti e dei poteri di partecipazione e di interazione con la pubblica amministrazione per la scelta appunto relativa a quella determinata materia, quella determinata pretesa.