L'Ambiente Economico: i Mercati e i Settori
Tra gli elementi che caratterizzano l'ambiente economico, particolare rilevanza assumono i mercati e i settori.
Nello specifico, possiamo definire il mercato come un insieme di negoziazioni riguardanti una classe di beni e queste negoziazioni si manifestano con continuità.
Esempi di mercati possono essere i mercati delle negoziazioni di beni privati, come anche i mercati delle assicurazioni, piuttosto che i mercati delle valute.
Possiamo sostanzialmente dire che si ha un mercato quando molte negoziazioni con oggetto simile sono messe in atto in modo continuativo e con elevata frequenza, e soprattutto tutto ciò si svolge con condizioni molto simili tra di loro nell'ambito di una transazione.
Però è anche vero che non tutte le negoziazioni di beni simili si possono definire mercato, difatti se le negoziazioni sono poche a livello di numero, di quantità, se avvengono con discontinuità e se si presentano con una bassa frequenza, ma soprattutto se avvengono con condizioni difformi quindi non omogenee, uno scambio rispetto all'altro, allora ci si trova davanti a negoziazioni definite fuori mercato.
Quindi possiamo dire che non esiste un mercato quando non si possono osservare condizioni di scambio omogenee.
Al contrario c'è da notare che se per uno stesso bene si formano negoziazioni con differenti condizioni omogenee allora siamo davanti a mercati distinti di uno stesso bene, quindi significa che per uno stesso bene si formano più mercati.
Da un altro punto di vista più mercati relativi a beni differenti tra di loro possono sviluppare tra essi delle interdipendenze
, in quanto il progresso dei sistemi di comunicazione e trasporto consente appunto che questi mercati entrino in comunicazione.
In questo caso si parla di mercati globali.
Nell'ambito dei mercati, le tradizionali e fondamentali categorie di analisi sono la domanda e l'offerta e attraverso di esse si cerca di spiegare l'origine, la dinamica, il grado di differenziazione delle condizioni di negoziazione, che sono sostanzialmente i prezzi unitari, i volumi parziali e complessivi negoziati, le condizioni di regolamento, quindi le condizioni a cui avviene lo scambio, e le normative che disciplinano gli scambi.
Sostanzialmente a influenzare la domanda e l'offerta sono i prezzi e le condizioni di negoziazione dei beni oggetto di scambio, ma anche i prezzi e le condizioni di negoziazione dei beni succedanei e complementari al bene oggetto di scambio.
Ma queste sono dinamiche prevalentemente di economia politica Oltre ai mercati, nell'analisi economica si fa ampio ricorso al concetto di settore.
Il settore possiamo definirlo come un insieme omogeneo di aziende che sono legate tra di loro da relazioni di interdipendenza.
Sostanzialmente si distinguono tre diverse aree in cui si utilizza il concetto di settore.
Innanzitutto gli interventi di politica economica, che appunto mirano ad analizzare la struttura del settore e il grado di concentrazione del settore.
Una seconda area di utilizzo del concetto di settore è quello delle interdipendenze settoriali.
Anche questo è oggetto di studio dell'economia politica e consiste nel considerare i settori come insieme di aziende uniformi dal punto di vista degli input e degli output che le caratterizzano, in modo tale che le analisi appunto di settore vengono effettuate nel modo più uniforme possibile.
La terza e importante area di utilizzo del concetto di settore è quella delle politiche e strategie aziendali.
In questo specifico caso si studia il contesto competitivo in cui operano le aziende e nell'ambito degli studi di settore ricopre particolare rilevanza il modello struttura - comportamenti - risultati.
Il modello struttura comportamenti risultati ha per oggetto settori di aziende concorrenti che hanno combinazioni economiche simili per tecnologia, cioè a dire per combinazione fra lavoro e capitale impiegato.
Capitale inteso come materie prime e attrezzature.
Nell'ambito di questo modello si analizza la struttura del settore secondo tre variabili.
La prima variabile è il grado di concentrazione del settore, che consideriamo elevato quando vi operano nell'ambito di quel settore un piccolo numero di aziende che riescono a coprire una quota elevata di offerta, quindi riescono a coprire un'elevata richiesta dei beni che producono, mentre il grado di concentrazione si considera basso quando vi operano numerose aziende però ognuna di esse copre una piccola quota di offerta, quindi una piccola quota della richiesta complessiva dei beni.
Altra variabile rilevante nell'ambito del modello struttura - comportamenti - risultati è la struttura dei costi.
Questa struttura viene analizzata sotto due punti di vista: da un lato si analizza la struttura dei costi intesa come la curva dei costi unitari in funzione dei volumi di produzione e dall'altro lato si analizza la struttura dei costi come l'andamento nel tempo dei costi unitari in funzione dei processi di apprendimento.
La terza variabile è il livello di barriere all'entrata, cioè il livello degli ostacoli di vario ordine che dovrebbero essere superati da un'azienda che è esterna al settore per poter entrare nel settore.
Per livello di barriera all'entrata molto spesso si intende anche in un'altra dicitura il grado di protezione del settore.