L'Equilibrio Economico di Lungo Periodo
L'equilibrio economico di lungo periodo.
Per affrontarlo partiamo dal concetto di equilibrio economico.
L'impresa, infatti, si trova in equilibrio economico nel momento in cui, nelle condizioni di mercato, riesce ad ottenere delle entrate capaci di remunerare i fattori produttivi e per fattori produttivi intendiamo sia quelli di produzione in posizione contrattuale, quindi ad esempio la manodopera, sia i fattori di produzione in posizione residuale, quindi, per esempio, il capitale di rischio.
Possiamo anche rappresentare l'equilibrio come l'uguaglianza tra i ricavi e i costi, più il risultato d'esercizio congruo.
Analizziamo il significato di quanto sopra detto.
I fattori produttivi in posizione contrattuale, per esempio, sono quei costi espliciti relativi all'acquisizione di fattori produttivi.
La loro remunerazione è certa, fissa perché è già fissata in sede contrattuale, e prioritaria, perché deve precedere eventuali altre decisioni di impegno.
I costi dei fattori produttivi in posizione residuale, invece, sono degli oneri che possiamo esprimerli in termini di costo opportunità, perché sono un'espressione della rinuncia che viene effettuata
dal soggetto economico nel momento in cui si decide di convogliare dei fattori nell'azienda rinunciando ad altri investimenti alternativi.
La loro remunerazione è incerta, è subordinata perché non possono essere remunerati prima dei fattori produttivi che hanno una posizione contrattuale, ed è variabile perché l'entità della remunerazione dipende dal risultato economico della gestione.
Mentre una remunerazione è congrua quando, tenendo conto del rischio e dell'eventuale lavoro imprenditoriale, è in linea con quella che si può ricavare dai migliori investimenti alternativi.
La condizione di equilibrio economico è una condizione che va messa in relazione al tempo, e può essere nel breve periodo, quindi nel corso del singolo esercizio, oppure nel lungo periodo, e in questo caso l'equilibrio economico dipenderà dal progresso tecnologico e dal ciclo di vita del prodotto.
Il ciclo di vita del prodotto lo possiamo rappresentare graficamente: nell'asse delle x troviamo il tempo e nell'asse delle y troviamo i ricavi.
Il ciclo del prodotto avrà un andamento come questa onda e al suo interno ci saranno diverse fasi: la prima è l'introduzione del prodotto, poi ci sarà lo sviluppo dove l'onda inizia a salire, la maturità, la saturazione ed infine il declino.
Queste cinque fasi comuni a tutti i prodotti però variano in base all'ampiezza e all'inclinazione per ogni tipologia di prodotto.
Il punto di equilibrio economico che si sentirà chiamare anche come break even point, o punto di rottura, invece può essere rappresentato graficamente in questa maniera: nell'asse delle y troviamo i costi o i ricavi e nell'asse delle X troviamo sempre il tempo.
I ricavi partono dal punto zero, i ricavi totali, mentre i costi no, perché c'è una quota di costi fissi, che è quella verde, e a questa c'è una quota di costi variabili, che fa alzare la linea portandola a quella gialla dei costi totali.
Il punto di equilibrio è il punto in cui i ricavi si eguagliano ai costi.
Quindi in questo punto del BEP il reddito di esercizio è nullo.
Prima del BEP avremo un’area di perdita colorata in rosa, mentre dopo avremo un’area di profitto.
Infine, per poter rispondere alla domanda quale livello di reddito soddisfa la condizione di equilibrio economico?
Possiamo suddividere l'equilibrio economico in oggettivo e soggettivo.
Oggettivo è quello che si ottiene a prescindere dalle varie considerazioni personali del soggetto economico, e dalle sue aspettative di profitto.
Quindi diciamo che è la quantità minima al di sotto del quale l’azienda perde autonomia economica, mentre l'equilibrio economico soggettivo si ottiene quando l'azienda riesce a soddisfare le varie attese ambizioni del soggetto economico.