L'Insegna
Oggi parliamo dell'insegna.
L’insegna, come vediamo dalla definizione, è il segno distintivo del locale nel quale si svolge l’attività dell’imprenditore, quindi l'insegna è quella classica scritta che troviamo all'entrata, in genere, di un esercizio commerciale, o comunque di un luogo nel quale si svolge una qualsiasi attività imprenditoriale.
Vediamo allora che l’insegna è un segno distintivo che si aggiunge alla ditta che, lo ricordiamo, contraddistingue la persona dell’imprenditore, e il marchio, che tra i segni distintivi è il più importante, in quanto serve a distinguere i prodotti o i servizi forniti dall'imprenditore.
L'insegna deve presentare alcuni caratteri: il primo è il carattere della verità: infatti, l’insegna non può usare immagini non veritiere, immagini o comunque scritte, sulle origini, sulla qualità dei prodotti, al fine di ingannare la clientela sul prodotto o servizio fornito: ad esempio, la scritta ferramenta non può essere utilizzata per contraddistinguere un locale, un bar, perché in questo caso è ovviamente evidente la confusione che essa
farebbe pervenire ai clienti del prodotto offerto, del servizio offerto; il secondo carattere è quello dell’originalità, quindi della capacità distintiva dell’insegna, cioè l’insegna deve essere tale da far distinguere sul mercato una determinata attività imprenditoriale, senza ovviamente creare alcun tipo di confusione; infine abbiamo il carattere della novità, cioè l’insegna non deve in alcun modo ingegnere confusione in relazione al luogo, in relazione all’oggetto dell’attività, con l’insegna o ditta di altro imprenditore; quindi, sostanzialmente, da questo punto di vista, l’insegna deve essere idonea a distinguersi: quindi, ad esempio, se in un'ipotetica piazza sono presenti due farmacie, è ovvio che nessuna di esse potrà avere come insegna la scritta “farmacia in piazza”, perché in questo caso è anche evidente la confusione che si creerebbe nei clienti, che non saprebbero ovviamente distinguere tra l’una e l’altra attività.
Quindi, in sostanza, l’insegna deve essere in grado di distinguere quella specifica attività produttiva, un po' come succede anche con la ditta, e infatti, se, diciamo, analizziamo la tutela giuridica, notiamo come, sussistendo i requisiti elencati in precedenza, l'insegna viene tutelata alla stregua della ditta.
Quindi questo viene sancito dall'articolo 2568 del codice civile, e da questo punto di vista un eventuale conflitto tra insegne è risolto sempre dal criterio della priorità d’uso, poiché per l'insegna non opera il criterio della priorità della registrazione.
Che cosa vuol dire criterio della priorità d’uso?
Il criterio della priorità ad uso impone all'imprenditore di modificare il segno distintivo, che eventualmente sia idoneo a creare confusione in relazione ad oggetto e luogo in cui l’attività viene esercitata.
Quindi, facciamo un riepilogo di quello che ci siamo appena detti: abbiamo analizzato sostanzialmente la definizione di insegna; abbiamo visto che cos’è l’insegna; abbiamo visto come essa sia un ulteriore segno distintivo che si aggiunge a ditta e a marchio; abbiamo analizzato i caratteri che l’insegna deve presentare: il carattere della verità, dell'originalità e della novità, e infine abbiamo visto la tutela giuridica e abbiamo analizzato come, sussistendo i requisiti precedenti, l'insegna viene tutelata alla stregua della ditta, in quanto in questo caso vige il criterio della priorità d’uso, che impone all’imprenditore, che eventualmente abbia utilizzato l’insegna idonea a creare confusione, a modificarla.