La Rappresentazione e l'Analisi dell'Economicità: il Bilancio d'Esercizio
La rappresentazione e l'analisi dell'economicità attraverso il bilancio d'esercizio.
L'economicità consiste nell'avere da una parte l'equilibrio economico, dall'altra l'equilibrio finanziario.
L'equilibrio economico è l'attitudine da parte dell'azienda di creare valore, e si ottiene quando i ricavi sono maggiori dei costi.
L'equilibrio finanziario invece è l'attitudine da parte dell'azienda di avere delle fonti che riescano a coprire gli impieghi, quindi le entrate sono maggiori delle uscite.
Possiamo rappresentare graficamente il ciclo dei vari processi aziendali con il risultato economico e il risultato finanziario.
Il tutto ha inizio nel momento in cui si acquistano dei fattori produttivi, dove si sostengono dei costi che faranno parte del risultato economico, e in un certo momento del tempo si avranno poi le uscite relative a questo acquisto di fattori produttivi, che queste uscite fanno parte del risultato finanziario.
All'interno dell'azienda il processo dopo l'acquisto dei fattori di produzione ci sarà la produzione stessa e la vendita.
La vendita genera dei ricavi che fanno parte del risultato economico, e poi in base ai tempi di pagamento genererà anche delle entrate, che entrano a far parte del risultato finanziario.
Logicamente inizialmente per acquisire i fattori produttivi, il costo che dovrò sostenere lo finanzierò o attraverso il capitale proprio o attraverso i debiti.
Guardando la linea temporale io sosterrò innanzitutto un costo, poi avrò l'uscita, avrò il ricavo e poi susseguentemente le entrate, quindi il ciclo economico e il ciclo finanziario difficilmente coincidono all'interno di un'azienda.
E il modello utile per rappresentare l'economicità è il bilancio d'esercizio.
Perché?
Perché permette di fare una valutazione economica del capitale e una valutazione della redditività operativa e l'analisi delle sue determinanti.
Il bilancio d'esercizio.
Partiamo dal capire però che cos'è questo bilancio di esercizio.
E’ innanzitutto il documento sul quale confluiscono tutte quelle rilevazioni sistemiche effettuate tramite la CO.GE, quindi la contabilità generale, ed è il documento attraverso il quale è possibile determinare il reddito d'esercizio e il capitale di funzionamento.
Il bilancio di esercizio serve anche per soddisfare le esigenze informative di un insieme eterogeneo di soggetti esterni ed interni anche, perché
è lo strumento attraverso il quale l'azienda ricava delle informazioni attendibili sulle vicende economico aziendali.
Il bilancio è infatti uno strumento sia di informazione sia di comportamento.
E’ di informazione o conoscenza perché attraverso il bilancio i soggetti esterni dell'azienda vengono informati sugli andamenti e formano un giudizio in merito alla situazione, mentre è uno strumento di comportamento perché da parte del soggetto che governa l'impresa riesce a raggiungere gli obiettivi, perché è facilitato e mantiene la situazione sotto controllo.
Chi è che deve redigere il bilancio?
Innanzitutto le società di capitali e le cooperative, e poi anche gli enti pubblici, gli enti creditizi e finanziari e le compagnie assicurative.
E gli organi che sono coinvolti nella redazione e nell'approvazione del bilancio sono innanzitutto gli amministratori che redigono il bilancio, mentre l'assemblea della società ha il compito di approvarlo.
L'assemblea viene convocata per l'approvazione entro centoventi giorni dalla data di chiusura del bilancio, che è il trentuno dodici.
Eccezionalmente questa data è prorogabile a centottanta giorni per particolari esigenze e se è previsto dall'atto costitutivo.
Il bilancio d'esercizio è formato da tre documenti: lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa, tutti regolati da degli articoli del codice civile, nello specifico duemilaquattrocentoventiquattro per lo stato patrimoniale, articolo duemilaquattrocentoventicinque per il conto economico, duemilaquattrocentoventisette per la nota integrativa.
Lo stato patrimoniale è un documento quantitativo contabile che è diviso in sezioni contrapposte che sono attività e passività.
Il conto economico anche questo è un documento quantitativo contabile ed era in forma scalare.
La nota integrativa è un documento analitico descrittivo che chiarisce, analizza ed integra il contenuto dello stato patrimoniale e del conto economico.
C'è in più una possibile relazione sulla gestione, che è un documento non costitutivo e non sempre obbligatorio che ha la funzione di illustrare l'andamento dell'azienda, e di informare riguardo alle politiche gestionali che vengono adottate.
Sia il contenuto sia l'ordine delle voci nei prospetti dello stato patrimoniale e del conto economico sono obbligatori.
Questo è stato fatto logicamente per favorire l'uniformità del linguaggio contabile, per limitare la discrezione delle amministrazioni e anche per favorire una lettura e una comprensione dei documenti.
Lo stato patrimoniale è formato da macro classi, classi, voci e sotto-voci.
Le macro classi sono quelle con la lettera maiuscola e sono quelle che vedete nella lavagna.
Ci sono due sezioni nello stato patrimoniale la sezione attivo e la sezione passivo.
L'attivo è quella degli impieghi, mentre quella del passivo è quella delle fonti.
L’attivo è formato dai crediti verso soci, dalle immobilizzazioni, dell'attivo circolante e dai ratei e risconti attivi.
Il passivo, invece, è formato dal patrimonio netto, dai fondi per rischi e oneri, il trattamento di fine rapporto, quindi il TFR, dai debiti e dai ratei e risconti passivi.
Le classi sono formate invece da dei numeri romani.
Le voci sono formate da dei numeri arabi e le sotto-voci da lettere minuscole.
Lo stato patrimoniale è quel documento contabile che deve rappresentare la composizione quantitativa del capitale di funzionamento alla data di riferimento del bilancio, che è il trentuno dodici.
L'altro documento è poi il conto economico che è quel documento contabile deputato ad evidenziare l'ammontare del reddito attribuibile al periodo amministrativo, e il suo processo di formazione con il confronto tra i costi e i ricavi.
Il conto economico ha una forma scalare e permette la ricostruzione progressiva del risultato di esercizio attraverso l'aggregazione dei vari componenti positivi e negativi di reddito.
È formato dalla macro classe A, il valore della produzione; la macro classe B, i costi della produzione; e poi si ha un risultato intermedio che è la differenza tra A e B.
Ci sono poi i proventi e gli oneri finanziari, le rettifiche di valore delle attività finanziarie che permettono di ottenere il risultato prima delle imposte.
Da questo risultato si detraggono le imposte sul reddito di esercizio e si ottiene l'utile o la perdita di esercizio.
Il terzo elemento è la nota integrativa che ha una funzione analitico descrittiva perché illustra i dati sintetici contenuti nei documenti quantitativo contabili per comprenderne il reale significato.
Ha poi una funzione informativa perché presenta dei dati aggiuntivi rispetto ai dati contabili.
In più ha una funzione esplicativa perché illustra i motivi dell'applicazione dei vari criteri di valutazione, ricollegandosi alle scelte gestionali aziendali.
La nota integrativa contiene i criteri adottati per la valutazione delle varie poste di bilancio, contiene il dettaglio del contenuto di alcune voci specifiche dello stato patrimoniale e del conto economico, contiene le variazioni intervenute in alcune voci dell'attivo o del passivo, dà delle informazioni aggiuntive, spiega alcune scelte contabili che sono state fatte e dà informazioni relative al valore equo, detto anche fair value, degli strumenti finanziari.
Infine c’è la relazione sulla gestione, che sostituisce le funzioni della normativa sulla relazione degli amministratori che è stata abrogata, ed illustra la situazione della società e l'andamento della gestione nel suo complesso.