Le Discipline Economico-Aziendali in una Prospettiva Storico-Evolutiva
L'economia aziendale si afferma come disciplina soltanto nel novecento, allora è spontaneo domandarsi ma prima?
Prima esisteva la Ragioneria, intesa come una tecnica utilizzata per la tenuta dei conti, non effettivamente come una scienza che studiava l'organizzazione degli istituti.
La Ragioneria come tecnica di tenuta dei conti risale all'antico Egitto con lo scriba, alla Grecia dove ricordiamo il logista e a Roma, dove c' era il razionale, ma a livello di formalizzazione teorica bisogna andare un po' più tardi, infatti le prime formalizzazioni algebriche sono state sviluppate da Fibonacci e da Frà Luca Pacioli.
Fibonacci, attraverso una sua pubblicazione, presenta i calcoli che andavano utilizzati nelle trattative commerciali, tra l'altro proponendo l'uso di numeri arabi al posto dei numeri romani, quindi semplificando notevolmente il far di conto.
Pacioli, nel mille quattrocentonovantaquattro pubblicò un trattato in cui presenta per la prima volta il concetto di partita doppia, quindi l'utilizzo del dare e l’avere come metodo appunto di tenuta dei conti.
Questo metodo è stato poi diffuso in tutta Europa con il
nome di Metodo Veneziano perché era utilizzato dai mercanti di Venezia.
Questi primi studi risalgono al mille duecentodue per quanto riguarda Fibonacci e al mille quattrocentonovantaquattro, come detto un attimo fa, per il metodo della partita doppia di Frà Luca Pacioli.
Bisognerà aspettare il mille settecentosette per avere il primo manuale di tecnica commerciale ed è così considerato “Il negoziante” di Giovanni Domenico Peri.
Circa cento anni più tardi dalla pubblicazione del Negoziante, nell' ottocento in Italia avviene l'introduzione del concetto di scienza economica ad opera di Francesco Villa.
Francesco Villa sostiene che l'amministrazione aziendale sia la scienza che studia la gestione e l'organizzazione aziendale e in essa vi include la ragioneria, quindi all'interno di questa scienza include la tecnica della ragioneria.
Verso la fine dell'ottocento e al seguito degli studi svolti da Villa, l’allora ragioniere generale dello Stato Giuseppe Cerboni sviluppa una teoria dei conti personali che poi ha proposto come teoria organica dell'amministrazione aziendale, però rimane un'opera senza seguito.
Poco dopo, nel Novecento, Besta studia quanto avevano teorizzato Villa e Cervoni e giunge alla conclusione che l'amministrazione non può trasformarsi in una scienza omnicomprensiva come la intendevano loro, perché aveva degli aspetti troppo eterogenei, troppo diversi tra di loro.
Quindi ridefinisce la ragioneria come una scienza del controllo economico e vi aggiunge un sistema di rilevazione patrimoniale fondato sull'attivo e sul passivo e sulle variazioni che intervengono in questi due registrate in appositi conti.
Il sistema sviluppato da Besta si diffonde in tutta Italia e viene utilizzato uniformemente fino agli anni trenta.
Addirittura nell'Italia meridionale fino agli anni quaranta e cinquanta, ma nel frattempo uno dei suoi allievi, Gino Zappa, sviluppa un ulteriore sistema di rilevazione dei dati, un sistema diverso, fondato sul reddito piuttosto che sul patrimonio.
Zappa intorno al millenovecentoventisei presenta a Venezia gli elementi fondamentali della sua impostazione.
Innanzitutto sostiene che l'azienda è un istituto economico che produce e consuma ricchezza.
Quindi per la prima volta si è definito che cos'è l'azienda e dopodiché definisce l'economia aziendale come una scienza che studia le operazioni economiche e la considera formata da tre dottrine che amalgamate organicamente tra di loro, formano appunto l'economia aziendale.
Le dottrine sono la rilevazione, la gestione e l'organizzazione.
E’ da questo momento in poi che inizia ad affermarsi l'economia aziendale come una scienza.