Le Tradizioni Teoriche: Funzionalismo, Teorie del Conflitto e Interazionismo Simbolico
In questa videolezione parleremo delle tradizioni teoriche.
In particolar modo vedremo le tre tradizioni teoriche principali nella sociologia: il funzionalismo, le teorie del conflitto e l'interazionismo simbolico.
I fondatori della sociologia classica impiegarono approcci diversi.
Ad esempio, abbiamo Durkheim che si concentrò sul potere di coercizione delle forze sociali che generano valori condivisi e consenso sociale.
Abbiamo poi Marx e il suo pensiero incentrato sull'importanza delle strutture sociali e sui temi del conflitto e della disuguaglianza.
E infine abbiamo Weber, i cui elementi principali di studio furono la vita sociale e l'agire individuale nella società.
Dal pensiero di questi tre sociologi derivano le tre tradizioni teoriche del funzionalismo, della teoria del conflitto e dell'interazionismo simbolico.
Partiamo dal primo.
Il funzionalismo: per il funzionalismo la società è un sistema complesso le cui parti cooperano per produrre stabilità.
La sociologia, quindi, ha il compito di indagare le relazioni tra le parti, quindi queste parti sono molto importanti, in quanto è grazie a queste e alla loro interazione che si crea ordine ed equilibrio.
Infatti ordine ed equilibrio sono quello che viene definito lo “stato normale della società”, che è radicato nel consenso morale che unisce i suoi membri.
Cos'è il consenso morale?
Il consenso morale è quel concetto che esiste quando la maggior parte degli individui che compongono una società
condivide gli stessi valori.
Uno dei più grandi esponenti del funzionalismo è stato Merton, che distingueva fra funzioni latenti, che sono quelle note e volute dai partecipanti a una determinata attività sociale, e le funzioni manifeste, quelle di cui partecipanti non hanno consapevolezza.
Facciamo un esempio.
Un esempio può essere quello della danza della pioggia delle tribù hopi dell'Arizona e del Nuovo Messico.
Gli hopi, infatti, credono che questa cerimonia porti la pioggia di cui hanno bisogno per le coltivazioni e questa è la funzione manifesta, la funzione latente è che questa danza della pioggia favorisce la coesione della società.
A partire dai tardi anni ‘70, però, abbiamo un declino del funzionalismo.
Infatti viene criticato per la scarsa attenzione che viene data al ruolo dell'azione sociale creativa e l'approccio conferiva alla società attributi che non possiede, ovvero quella di avere dei fini o dei bisogni che sono principalmente dell'essere umano.
Passiamo ora alla teoria del conflitto.
Come il funzionalismo anche la teoria del conflitto sottolinea l'importanza della struttura sociale ma diversamente dalla precedente corrente, respingono l'accento sul consenso per privilegiare quello delle divisioni sociali, caratterizzato dal potere della disuguaglianza e dal conflitto.
Secondo questo modello, la società è composta da gruppi distinti, ciascuno dedito al proprio interesse, e questo comporta una costante conflittualità.
Quindi abbiamo gruppi separati, ognuno dei quali pensa alle proprie necessità.
I teorici del conflitto studiano le tensioni tra gruppi subordinati e dominanti e come vengono stabiliti e mantenuti rapporti di dominio.
Dobbiamo ricordarci però che non tutte le teorie del conflitto sono di stampo marxista.
Abbiamo per esempio il femminismo, che si concentra sulla disuguaglianza di genere.
Secondo alcune teorie femministe, la disuguaglianza di genere uguaglia o addirittura supera per importanza quella di classe.
Abbiamo infine l’interazionismo simbolico, che deve molto anche al filosofo sociale George Herbert Mead.
L'interazionismo simbolico nasce dall'interesse per il significato e per il linguaggio.
Mead afferma che il linguaggio ci consente di diventare autocoscienti e l'elemento chiave in questo processo è il simbolo.
Un simbolo è qualcosa che sta per qualcos’altro.
Le parole che usiamo per designare gli oggetti, ad esempio, sono in realtà simboli che rappresentano ciò che vogliamo dire.
La parola “cucchiaio” è il simbolo che usiamo per descrivere l'utensile che usiamo per mangiare la minestra e anche i gesti e le altre forme di comunicazione non verbale sono simboli.
L’interazionismo simbolico attira la nostra attenzione sui dettagli dell'interazione personale.
I sociologi si concentrano sull'analisi delle interazioni dirette nei contesti della vita quotidiana.
E cosa fanno?
Ne sottolineano il ruolo nella creazione della società e delle istituzioni.
Quindi punto centrale sono le interazioni dirette.
Questa prospettiva ha permesso di approfondire la comprensione delle azioni nel contesto di vita sociale quotidiana, ma è stata criticata per aver ignorato la questione del potere e delle strutture sociali.
Dobbiamo fare attenzione però, il fatto che la sociologia non sia dominata da una particolare tradizione teorica non può essere considerato un segno di debolezza, anzi, la differenza tra la teoria ci salva dal dogma e dalla stagnazione.