Metodi di Studio della Memoria in Neuropsicologia
In questa video lezione parliamo dei metodi di studio della memoria.
Tipicamente la memoria è conosciuta come quella capacità di rievocare gli avvenimenti del passato.
In realtà non è solo questo, quindi non solo la capacità di rievocare gli avvenimenti del passato ma anche la capacità di generare delle nuove conoscenze e quindi anche di orientare le risposte future.Si può dire in un certo senso che faccia da ponte tra passato e presente.
Ma vediamo in che modo è possibile studiarla.
Ad oggi vengono utilizzati due metodi per studiare la memoria: i metodi diretti e i metodi indiretti.
Con metodi diretti intendiamo quei compiti di rievocazione intenzionale dei fatti del passato quindi una rievocazione volontaria.
Al soggetto viene proprio richiesto di ricordare.
modo esplicito, quindi non in modo esplicito, ma osservano l'effetto di materiali presentati precedentemente su nuovi compiti per vedere se la traccia del materiale presentato permane come indice quindi di memoria.
Partiamo subito con i metodi diretti.
Abbiamo visto che nei metodi diretti viene richiesto alla persona di ricordare esplicitamente, quindi gli viene proprio chiesto di rievocare dei fatti passati, come per esempio delle storie, delle parole, delle figure.
All'interno dei metodi diretti vediamo quali sono le tipologie di prove che è possibile fare.
Abbiamo prove di rievocazione, che a sua volta può essere libera, seriale o guidata, oppure prove di riconoscimento.
Partiamo con la rievocazione e in particolare con il primo tipo di rievocazione che è quella cosiddetta libera.
Al soggetto, nella rievocazione libera, viene chiesto di ricordare quindi di rievocare del materiale senza fornire dei vincoli, di ordine per esempio.
Ecco, libera in questo senso.
Un esempio di
rievocazione libera è una rievocazione di una lista di parole, quindi al soggetto vengono presentate delle parole.
Bisogna fare attenzione alle omissioni come tipologia di errori, quindi quando il soggetto dimentica alcune delle parole.
Una seconda tipologia di rievocazione è quella cosiddetta seriale.
In questo caso viene chiesta una rievocazione che rispetti l’ordine con il quale, ad esempio, le parole sono state presentate.
Un altro esempio, al di là delle parole, possono essere le serie di numeri.
Quindi al soggetto viene presentata una serie di numeri che deve rievocare nello stesso ordine.
Errori possibili in questo tipo di rievocazione sono le omissioni oppure le inversioni di ordine, quindi quando il soggetto ricorda magari i numeri corretti ma in un ordine sbagliato.
La terza tipologia di rievocazione è quella guidata.
Cosa significa?
Il soggetto viene guidato nella rievocazione attraverso dei suggerimenti, cosiddetti “cues”.
Un esempio di questi suggerimenti sono le iniziali delle parole.
Sempre all'interno dei metodi diretti, abbiamo la tipologia di prove di riconoscimento.
Vediamo di cosa si tratta.
In queste prove, il soggetto non deve rievocare ma deve riconoscere gli elementi presentati precedentemente.
Vediamo in che modo.
Ci sono due modalità possibili: la prima è il riconoscimento si/no, cioè il soggetto deve accettare quindi dire si, oppure rifiutare, quindi dire no, l'elemento che viene proposto.
Quindi il procedimento sarebbe il seguente: vengono proposti degli elementi in un primo momento, in un secondo momento vengono ripresentati gli stessi elementi insieme a dei distrattori.
Il soggetto deve riconoscere dicendo “si” a quegli elementi che effettivamente erano stati proposti nella prima prova e invece dire no, quindi rifiutare, tutti quegli elementi che sono in realtà dei distrattori.
La seconda tipologia di riconoscimento è quello a scelta multipla, cioè il soggetto non deve più dire sì o no ma deve scegliere l'elemento giusto tra molti distrattori.
Il procedimento è uguale alla prima tipologia di riconoscimento, semplicemente cambia la modalità di risposta.
Anziché si/no, ci sono più scelte, più distrattori quindi.
Passiamo ora a vedere i cosiddetti metodi indiretti.
Nei metodi indiretti c’è una presentazione preliminare del materiale e, in un secondo momento, vengono fatti fare al soggetto dei compiti cognitivi.
Cosa andremo ad osservare?
Andremo ad osservare se il materiale presentato ha un'influenza sui compiti cognitivi.
Cosa significherebbe?
Significherebbe che il materiale presentato è stato memorizzato.
All'interno dei metodi indiretti abbiamo due possibili paradigmi.
Vediamoli.
Il primo paradigma è chiamato “priming di ripetizione”.
Il priming è un effetto psicologico per cui l'esposizione preliminare a uno stimolo influenza la risposta a stimoli successivi, quindi nel priming di ripetizione c’è una semplice presentazione di materiale preliminare che favorisce poi, in un secondo momento, il riconoscimento.
Un esempio di questa tipologia di priming, come stimolo preliminare, possono essere delle frecce che aiutano il soggetto a orientare magari a destra o a sinistra del campo visivo.
Una seconda tipologia di paradigma è il priming semantico o associativo.
In questo caso vi è una presentazione preliminare di stimoli che non sono neutri ma che appartengono alla stessa categoria dello stimolo bersaglio.
Quindi in questo caso la facilitazione è semantica.
Un esempio di ciò può essere la categoria, per esempio, dei dolci.
Quindi come stimolo preliminare viene presentata una torta; in un secondo momento, lo stimolo bersaglio potrebbe essere il biscotto.
Ecco, la presentazione preliminare della torta dovrebbe avere un effetto facilitatore sul riconoscimento successivo dello stimolo bersaglio perché appartengono alla stessa categoria, cioè i dolci.
In questa video lezione abbiamo parlato dei metodi di studio della memoria.
Abbiamo visto innanzitutto che cos'è la memoria e poi abbiamo parlato di due tipologie di metodi, i metodi diretti e i metodi indiretti di studio della memoria.