Modelli Teorici dello Stress
In questa videolezione parleremo dei modelli teorici dello stress.
Lo stress può essere definito come una risposta aspecifica dell'organismo a una qualsiasi richiesta dell'ambiente.
Cannon per primo coniò il termine reazione d’allarme, che indica le reazioni che avvengono a livello psicologico e biologico nell'organismo di fronte ad uno stimolo percepito come minaccioso.
In seguito Selye definì lo stress come una reazione adattiva fisiologica a qualunque richiesta di modificazione esercitata sull'organismo da un'ampia gamma di stimoli eterogenei ed espressa essenzialmente da variazioni di tipo endocrino.
Troviamo quindi tre aspetti in questa definizione, ovvero l’aspecificità della reazione di fronte agli stimoli, perché infatti stimoli eterogenei possono determinare la stessa reazione, il carattere adattivo e protettivo dello stress e la reazione endocrina conseguente.
Selye descrive le modificazioni fisiologiche che accompagnano lo stress come sindrome di adattamento generale.
Questa prevede tre fasi, che sono la fase di allarme in cui si verificano tutte le modifiche biochimiche di fronte all’agente stressante; la fase di resistenza ovvero l'organizzazione funzionale delle attività volte a stabilizzare le difese; e
infine la terza fase dell'esaurimento in cui è previsto il crollo delle difese se la situazione è stressante in modo continuo, quindi diventa uno stress cronico.
Viene chiamata sindrome di adattamento perché non sempre la risposta dell'organismo ha un effetto negativo, ma anzi le modificazioni che avvengono nell'organismo permettono di adattarsi alla stimolazione proveniente dall'ambiente.
Solo se protratto per lungo tempo lo stress può avere un effetto negativo sull'organismo.
Selye infatti distingue tra eustress e distress, ovvero l’eustress è la risposta adattiva che rende l'organismo pronto a interagire con l'ambiente con le sue nuove richieste; il distress invece è lo stress negativo che si protrae per lungo tempo e quindi genera un malessere per l'organismo.
Un esempio di eustress può essere lo stato di attenzione e di concentrazione per svolgere un compito, mentre il distress può essere l'ansia o la rabbia.
Un altro importante modello sullo stress è stato proposto da Edwards, che prende il nome di modello stress-coping.
Secondo questo modello l’esperienza dello stress produce due effetti, uno modifica la condizione di benessere della persona e due motiva a minimizzare questi effetti attraverso delle strategie di coping, ovvero delle strategie, quindi dei comportamenti, volti a fronteggiare efficacemente la situazione di stress.
Secondo questa teoria infatti lo stress è la conseguenza di una discrepanza tra lo stato di desiderio e la percezione di una situazione attuale, mentre il coping deriva dal confronto tra le richieste ambientali e le abilità individuali.
Quindi tanto più questo confronto sarà minimo, tanto più l'individuo ha delle capacità che riescono a fronteggiare le richieste ambientali efficacemente, quindi ha una una strategia di coping efficace.
In conclusione abbiamo visto i modelli teorici della stress.
Dapprima Cannon definisce lo stress come una reazione di allarme che provoca delle modifiche a livello biologico e psicologico, quando percepiamo di essere di fronte a uno stimolo minaccioso.
In seguito Selye propone la sua teoria in cui lo stress viene definito come una sindrome generale di adattamento perché infatti lo stress è una reazione aspecifica adattiva e provoca delle reazioni endocrine.
Abbiamo anche visto che lo stress non sempre è negativo, infatti per questo viene chiamato di adattamento, e abbiamo distinto tra eustress, quindi lo stress buono, quello che rende pronto l'organismo a reagire, dal distress che è lo stress cronico quindi prolungato, che può generare malessere.
Infine abbiamo visto il modello stress-coping di Edwards, per cui lo stress ha due effetti.
Da una parte modifica la condizione di benessere dell'individuo, dall’altra motiva a minimizzare questi effetti attraverso delle strategie di coping che non sono altro che il confronto tra le richieste ambientali e le abilità individuali.