Modello a Doppia Via di Ledoux
In questa videolezione parliamo delle strutture cerebrali nelle emozioni.
Nel 1961, Downer scoprì il ruolo predominante dell'amigdala nella valutazione emotigena.
Da studi lesionali condotti sugli animali, vide che una lesione dell'amigdala provocava il mancato riconoscimento della valenza emotiva, che quindi poteva essere positiva o negativa, cioè questi animali non erano più in grado di valutare positivamente o negativamente uno stimolo emotigeno, e lo manifestavano, ad esempio, rimanendo fermi in presenza di uno stimolo di paura.
In seguito, LeDoux approfondì il ruolo dell’amigdala e vide che era implicata nell'apprendimento implicito emotivo.
Con apprendimento implicito emotivo si intende quell'apprendimento che viene espresso indirettamente attraverso una risposta quindi comportamentale, quindi per esempio la fuga, oppure fisiologica, quindi l'aumento del battito cardiaco e così via.
Ecco, LeDoux scoprì che l'amigdala aveva proprio un ruolo nel scatenare questo tipo di risposta al livello implicito.
In realtà l'amigdala sarebbe implicata anche nella memoria esplicita.
Perché?
Perché va ad aumentare l’arousal,
quindi rende più salienti gli stimoli e ci permette di ricordarli di più.
In seguito ai suoi studi, LeDoux propose il cosiddetto modello a doppia via, tuttora valido.
Secondo questo modello, all’amigdala arriverebbero due vie, quindi due tipologie di informazioni.
Vediamo.
Si parte dallo stimolo emotivo, che in questo caso può essere un ragno, quindi la vista di un ragno.
Questa informazione raggiungerà, prima di tutto, il talamo sensoriale.
Da qui l’informazione percorre due vie diverse.
Una via è questa più bassa, che arriva direttamente dal talamo sensoriale all’amigdala e produce una risposta emotiva.
La seconda via è quella che passa dalla corteccia sensoriale, quindi una via più alta, come si può vedere dallo schema, e dalla corteccia sensoriale passa poi alla l'amigdala e poi alla risposta emotiva.
La prima via, quella più bassa, viene chiamata proprio via o strada bassa talamica, mentre la seconda, quella più alta, viene chiamata via o strada alta corticale.
La via corticale, quindi la strada più alta, passa appunto attraverso le aree corticali, in particolare le aree sensoriali primarie e le aree associative secondarie.
Per questo motivo, essendo una strada alta e più lunga, la trasmissione è più lenta perché appunto l'informazione deve compiere un tragitto più lungo.
Tuttavia, nonostante questa trasmissione lenta, le informazioni sono dettagliate.
Infatti, la corteccia va ad analizzare lo stimolo a un livello superiore, quindi in modo più dettagliato.
Per questo motivo la risposta emotiva prodotta dall'informazione che passa attraverso la corteccia è adeguata alla situazione pensata, ponderata, appunto, dall'analisi corticale.
Passiamo alla via talamica, la via bassa.
Questa via, appunto, passa per i nuclei talamici.
Per questo motivo, la trasmissione è rapida perché, appunto, l'informazione deve compiere un tragitto inferiore.
L’informazione, sempre per questo motivo, è poco dettagliata, perché, appunto, manca l'analisi corticale e per questo motivo la risposta emotiva sarà indifferenziata, quindi una via più rapida che serve per una risposta pronta e anche utile dal punto di vista della sopravvivenza, molto spesso.
Quindi, si può dire che le emozioni siano composte, abbiano una componente corticale, quindi siano mediate dalle strutture corticali, quindi le cortecce sensoriali o associative, ma anche dalle strutture sotto corticali come il talamo.
In questa videolezione abbiamo visto le strutture cerebrali delle emozioni, abbiamo parlato dell’importanza dell'amigdala.
Abbiamo poi visto il modello a doppia via proposto da LeDoux, tutt'oggi valido.