Pensiero per Immagini
In questa videolezione parliamo del pensiero per immagini.
La costruzione del nostro pensiero può avvenire in maniera proposizionale, quindi attraverso frasi oppure attraverso delle immagini.
Il pensiero per immagini, chiamato anche imagery, consiste nella creazione di rappresentazioni mentali visive che corrispondono al pensiero.
Facciamo degli esempi.
Se ci chiediamo di che forma sono le orecchie di un coniglio, formeremo un'immagine visiva nella nostra mente di un coniglio e ne osserviamo le orecchie per definire la forma.
Allo stesso modo, se ci viene chiesto quante finestre ci sono nella nostra casa, creiamo un'immagine mentale della nostra casa per poi esplorarla contando le finestre.
È stato dimostrato che le immagini e gli oggetti visivi reali condividono sia le operazioni mentali sia gli stessi processi di percezione.
Per questa ragione si dice che il pensiero per immagini dipende da una rappresentazione analogica, diversamente da quanto succede nel pensiero proposizionale che deriva da una rappresentazione simbolica, perché le parole costituiscono i simboli del concetto a cui ci stiamo riferendo.
Mentre le immagini visive sono analoghe agli oggetti visivi che osserviamo realmente
e quindi parliamo di rappresentazione analogica.
Possiamo compiere diverse operazioni sulle immagini mentali proprio come quelle effettuate sugli oggetti visivi reali.
Una di queste è la rotazione mentale.
In un esperimento i soggetti vedono la lettera maiuscola R che viene presentata sia normalmente si è rovesciata, e poi sia nel suo corretto orientamento verticale oppure ruotata di vari gradi.
I soggetti devono decidere se la lettera è normale o rovesciata, e si nota che più le lettere sono ruotate rispetto alla posizione normale più tempo occorre ai soggetti per decidere se appunto è normale o rovesciata, e questo risultato suggerisce che i soggetti prendono le loro decisioni ruotando mentalmente l’immagine della lettera fino a che non torna nella sua posizione verticale originale, per poi controllare e decidere se la lettera è normale o rovesciata.
Un'altra caratteristica in comune tra l'elaborazione dell’immagine mentale e la percezione è che sono entrambe limitate da un livello di definizione; è come se la nostra mente fosse uno schermo che ha un certo livello di definizione che limita i dettagli distinguibili dell’immagine che viene proiettata su di esso.
Quindi se questo schermo ha poca definizione, l'immagine piccola sarà più difficile da esaminare di quella grande, e questo succede sia nella percezione di oggetti reali visivi sia nell'elaborazione delle immagini mentali.
Alcuni studi su pazienti con lesioni cerebrali dimostrano che l'immagine e la percezione sono mediate dalle stesse strutture cerebrali.
Infatti i pazienti con un neglect visivo, che ignorano quindi la parte sinistra del campo visivo, riscontrano lo stesso deficit anche nelle immagini mentali, quindi nelle immagini che si creano di un oggetto.
In conclusione abbiamo visto che il pensiero per immagini, detto anche imagery, consiste nella creazione di rappresentazioni mentali del pensiero.
Abbiamo visto che l’imagery ha molto in comune con la percezione visiva degli oggetti reali e infatti possiamo dire che l’imagery si basa su una rappresentazione analogica e non simbolica come il pensiero proposizionale.
Infatti quando vogliamo rispondere a una domanda del tipo “come sono fatte le orecchie di un coniglio”, ci rappresenteremo mentalmente proprio l'immagine di un coniglio con le caratteristiche analoghe a quelle vere.
Abbiamo fatto molti esempi che dimostrano che l’imagery e la percezione visiva condividono lo stesso funzionamento.
Infatti abbiamo visto gli esperimenti sulle rotazioni mentali.
Abbiamo visto che entrambe hanno un livello di definizione che ci permette di avere un'immagine più o meno dettagliata.
E abbiamo visto anche che i pazienti con neglect che ignorano il campo visivo sinistro riscontrano questi deficit anche nelle immagini mentali.