Percezione Visiva: Vie del What e del Where
In questa videolezione parliamo della percezione visiva.
Diamo subito una definizione di percezione visiva.
Si tratta di quel processo attraverso il quale il nostro cervello identifica, organizza e interpreta l'input sensoriale visivo, quindi le informazioni visive per formare una rappresentazione mentale di quanto visto e il modo attraverso il quale conosciamo il mondo dal punto di vista visivo, appunto.
Per comprendere meglio il processo della percezione visiva è necessario conoscere, dal punto di vista anatomico, le vie visive.
I fasci nervosi che partono dalla retina dell'occhio destro e dalla retina dell'occhio sinistro vanno a formare il nervo ottico, che è questo fascio che sto cerchiando in viola, sia a destra che a sinistra.
Il nervo ottico è formato da fasci, appunto, nervosi che provengono dalla parte temporale, quindi dall’emiretina temporale dell’occhio e dall’emiretina nasale.
Ecco che nel chiasma ottico queste fibre nervose si incrociano e l’emiretina temporale dell'occhio sinistro prosegue il suo tragitto in direzione ipsilaterale, mentre l’emiretina nasale va a incrociarsi, quindi a proseguire in direzione controlaterale.
Viceversa accade per l'occhio destro.
Ecco quindi che nel chiasma ottico, che ha la tipica forma a X, si vanno a incrociare le emiretine di entrambi gli occhi.
A questo punto l’emiretina temporale e l’emiretina nasale dell'occhio sinistro, temporale e nasale dell'occhio destro, vanno a formare il tratto ottico a sinistra, e il tratto ottico a
destra che, invece, sarà formato dall’emiretina temporale dell'occhio destro e dall’emiretina nasale dell'occhio sinistro.
Il tratto ottico a un certo punto raggiunge il nucleo genicolato laterale del talamo, che si trova più o meno in questa posizione, sia a destra che a sinistra.
Dal nucleo genicolato laterale del talamo, le fibre delle vie visive proseguono e vanno a formare le radiazioni ottiche.
Sono proprio le radiazioni ottiche che arrivano poi fino alla corteccia visiva primaria, che sappiamo trovarsi nel lobo occipitale.
Abbiamo visto dunque il tragitto che l'informazione sensoriale visiva compie per essere interpretata, quindi proprio il processo della percezione visiva e in particolare abbiamo visto, in questo caso, la via che è chiamata retino-genicolo-striata.
Retino, perché parte, appunto, dalla retina ad entrambi gli occhi; genicolo perché passa per il nucleo genicolato laterale del talamo e striata perché poi termina nella corteccia visiva primaria, che viene anche chiamata corteccia striata.
Il 90% delle fibre della via visiva passa dal nucleo genicolato laterale del talamo, quindi compie la via che abbiamo appena descritto.
Ma che fine fa il restante 10%?
Il restante 10% va a innervare delle strutture sottocorticali, come il pulvinar e il collicolo, e va a formare proprio un'altra via che viene chiamata via retino-collico-extrastriata.
Abbiamo visto che le vie visive arrivano fino all'area visiva primaria, poi da qui succede qualcos'altro, si ipartono ulteriori vie che adesso vediamo.
Per interpretare, infatti, l'informazione sensoriale visiva, non è sufficiente che l'informazione arrivi all'area visiva primaria, ma è sufficiente che questa informazione poi venga interpretata.
Un primo fascicolo di fibre che parte dall’area visiva primaria, è quello longitudinale posteriore che parte dall’area visiva primaria, quindi dalla zona occipitale, e arriva fino alla parte posteriore del lobo parietale.
Un altro fascicolo di fibre che parte dall'area visiva primaria è il fascicolo longitudinale inferiore.
Inferiore perché parte dal lobo occipitale è inferiormente, passa al lobo temporale.
Ma vediamo quali sono le funzioni di questi due precisi fascicoli di fibre.
Quindi il fascicolo longitudinale posteriore è quello che parte dall’area occipitale e arriva all’area parietale e viene chiamato “via del dove”.
Perché?
Perché si occupa della percezione spaziale e della localizzazione degli oggetti.
Quindi è grazie a questa via, a questo fascicolo longitudinale posteriore, che dopo che l'informazione è arrivata all'area visiva primaria, dopo che l'oggetto percepito è arrivato a quel livello, può essere anche localizzato.
Abbiamo visto, invece, che il fascicolo longitudinale inferiore parte dal lobo occipitale, quindi sempre dall'area visiva primaria, e arriva fino al lobo temporale.
Questa via è chiamata “via del cosa”.
Perché, infatti, si occupa della percezione e del riconoscimento degli oggetti É grazie a questa via, infatti, che l'informazione sensoriale arrivata all'area visiva primaria può essere poi riconosciuta, è identificata con un preciso oggetto.
In questa videolezione abbiamo parlato della percezione visiva.
Abbiamo visto che cos'è la percezione visiva, abbiamo visto anche l'anatomia delle vie visive e come avviene, appunto, la percezione dell’informazione sensoriale visiva.
Abbiamo visto che esistono due vie per riconoscere interpretare gli oggetti che vediamo e sono la “via del cosa” e “la via del dove”.