Principio di Imparzialità
in questa lezione ci occuperemo del principio di imparzialità della pubblica amministrazione, uno dei principi fondamentali del diritto amministrativo.
La prima cosa da fare in ogni discorso giuridico è inquadrare dal punto di vista normativo l’oggetto della trattazione, quindi in questo caso il principio di imparzialità.
Vediamo subito che il principio di imparzialità della pubblica amministrazione, così come il principio del buon andamento, come vedremo meglio in seguito, sono previsti esplicitamente dall'articolo 97 comma secondo della Costituzione.
Ciò ci permette quindi già di riordinare immediatamente le idee di fronte a questo argomento, potendo porre il principio di imparzialità, collocarlo nell'ambito dei principi costituzionali del diritto amministrativo.
Principi quindi che sono previsti nella fonte fondamentale che è la Costituzione.
A questo punto, vediamo brevemente cosa recita l'articolo 97 comma secondo della Costituzione: i pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione.
Vediamo quindi, come abbiamo detto, che l'articolo 97 prevede entrambi i principi e li riferisce in particolare all’organizzazione della pubblica amministrazione e dei pubblici uffici, che deve essere ispirata al buon andamento e all'imparzialità.
Lo stesso fa anche l'articolo 1 della legge 241/1990, la legge fondamentale del diritto amministrativo che incontreremo continuamente nello studio del diritto amministrativo.
All'articolo 1 c'è un elenco di criteri, di corollari anche dei due principi, di sottoprincipi quindi, che la pubblica amministrazione deve rispettare non nella sua organizzazione però in questo caso, ma nella sua attività.
A questo punto, dobbiamo porci una domanda: ma che cosa significa imparzialità?
Per rispondere, possiamo fissare nella mente alcune
parole chiave, alcuni concetti chiave.
Imparzialità significa divieto di discriminazione e di favoritismi.
La pubblica amministrazione cioè non può essere influenzata nelle sue decisioni da interessi politici, da gruppi di pressione privati, le cosiddette lobbies o anche da singoli individui da imprese.
Non può certamente neppure favorirle per ragioni di amicizia, parentela, di interesse.
La pubblica amministrazione piuttosto si deve porre in una posizione di equidistanza, di distanza eguale e quindi di trattamento paritario, equo di tutti i soggetti con cui ha a che fare.
L'altra parola chiave, infatti, che possiamo tenere in considerazione è equità comportamentale.
La pubblica amministrazione si deve comportare in modo equo nei confronti di tutti i soggetti con cui si trova ad avere a che fare.
Imparzialità significa proprio questo.
Tanto è vero che è proprio definito anche il principio di non discriminazione, o anche principio della par condicio, della pari condizione.
Si può trarre quindi facilmente la funzione di questo principio.
Qual è la sua funzione?
È una funzione di garanzia della parità di trattamento e di garanzia dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alle pubbliche amministrazioni.
Tutti i cittadini, anche le imprese i soggetti che si pongono in relazione con la pubblica amministrazione devono essere trattati in modo equo e paritario.
Tutti i cittadini e tutti i soggetti collettivi, comunque composti da cittadini, sono uguali di fronte alla pubblica amministrazione.
Ciò è fondamentale in quanto la pubblica amministrazione ha un potere molto importante, molto incisivo nelle situazioni, sui diritti dei cittadini e dei soggetti collettivi, formati appunto sempre da cittadini, per cui si pone anche come limite al potere discrezionale della pubblica amministrazione.
Per comprendere a pieno l'argomento vediamo anche i corollari del principio di imparzialità che ci consentono anche di capire più in concreto che cosa significa imparzialità.
Faremo riferimento in particolare a due di essi.
Questi sono il principio di pubblicità e trasparenza per il quale tutti gli atti della pubblica amministrazione devono essere pubblicati e deve essere possibile accedervi per il cittadino.
Vedremo infatti nello studio del diritto amministrativo che esiste il cosiddetto diritto all'accesso, che appunto è il diritto del cittadino di poter visionare gli atti della pubblica amministrazione.
Questo è un principio che è corollario del principio di imparzialità in quanto la possibilità di accedere e di leggere gli atti della pubblica amministrazione è garanzia proprio di un trattamento paritario dei cittadini e non discriminatorio.
L'altro corollario che ci rende ancora più chiaro il significato del principio di imparzialità è il cosiddetto criterio concorsuale che si applica tanto nelle procedure di gara, quindi in quelle procedure che riguardano gli appalti, i contratti pubblici cioè il cittadino che con la sua impresa ad esempio intende partecipare alla gara per ottenere l'incarico di costruire un certo edificio necessario per la pubblica amministrazione; ne è un esempio proprio perché quando il cittadino appunto tenta di parteciparvi, la pubblica amministrazione deve esaminare la sua candidatura in maniera completamente imparziale e terza.
Quindi deve riferirsi soltanto ai requisiti previsti dal bando di gara e non deve ovviamente fare nè favoritismi nè discriminazioni rispetto ai soggetti candidati.
La stessa cosa per quanto riguarda l'accesso al pubblico impiego.
Quando si vuole partecipare a un concorso pubblico, infatti, si è liberi di farlo e la pubblica amministrazione competente deve far sì che il candidato possa partecipare pienamente, esercitare quindi il suo diritto di accesso al concorso pubblico pienamente.
A patto che però ovviamente abbia i requisiti previsti dal bando che sono l'unico limite oggettivo, obiettivo a cui la pubblica amministrazione si deve riferire per la scelta dei soggetti che possono partecipare al concorso.
Sempre a proposito dei concorsi pubblici, così come dei contratti pubblici e delle procedure di gara, anche le commissioni giudicanti devono essere individuate, quindi i soggetti membri di esse, in modo imparziale e non discriminatorio e non volto a fare favoritismi nei confronti di qualcuno e discriminazione nei confronti di altri.