Scelte di Integrazione Verticale: Economie di Transazione
Le scelte di integrazione verticale.
L'azienda può scegliere quali attività gestire internamente o esternalizzare.
Questo vale sia per le attività di produzione di beni o servizi, sia per quelle attività che non sono connesse alla gestione caratteristica, quindi come la contabilità o la gestione del magazzino.
Queste scelte, dove è l'azienda a decidere se internalizzare o esternalizzare, vengono chiamate make or buy.
Negli ultimi tempi le imprese rinunciano al presidio diretto dell'attività e privilegiano la soluzione di outsourcing e costruiscono quindi delle reti di imprese.
Le scelte di make or buy sono influenzate dalla teoria delle economie di costi di transazione.
Questa teoria si basa sul concetto della transazione.
Che cos'è la transazione?
E’ un'operazione che si manifesta quando un bene o un servizio viene trasferito nel passaggio da una fase di attività alla successiva.
Le operazioni di transazione possono avere una natura esterna o interna.
E’ interna quando questo passaggio viene effettuato tra le fasi interne dell'impresa, mentre sono esterne quando la fase viene affidata a un soggetto esterno.
Che cosa sono i costi di transazione?
I costi di transazione sono quei costi di ricerca del prezzo rilevante sul mercato.
Quindi tutti quei costi legati alla negoziazione che viene fatta per ogni transazione e all'impossibilità di stipulare dei contratti in delle condizioni che non sono certe.
I principali elementi che riguardano la
transazione esterna sono la complessità informativa, la specificità delle risorse e la possibilità dei comportamenti inadeguati o opportunistici.
Le economie di transazione in generale, possono essere influenzate da le economie di scala e dalle economie di esperienza.
Le economie di scala sono quelle economie che fanno diminuire i costi all'aumentare della produzione, mentre le economie di esperienza fanno diminuire il costo grazie all'esperienza dell'impresa.
Tornando alle scelte di make or buy, quando conviene per l'azienda esternalizzare?
Generalmente conviene quando ci sono delle attività critiche che richiedono delle tecnologie specifiche che in quel momento l'azienda non possiede, oppure quando si tratta di attività che hanno un basso valore aggiunto, così facendo l'azienda si riuscirà a concentrare sulle attività che hanno più valore aggiunto che sono più importanti.
Oppure quando l'azienda deve gestire la complessità e il rischio di impresa.
Magari se le imprese non hanno abbastanza flessibilità organizzativa preferiranno esternalizzare.
Quando si esternalizza però bisogna porre attenzione ai fornitori perché potrebbero adottare dei comportamenti opportunistici, specialmente se hanno un potere contrattuale elevato.
I comportamenti opportunistici aumenteranno se i contratti non saranno chiari o trasparenti tra le due parti.
La teoria presenta un limite, ossia il criterio della scelta di internalizzare o esternalizzare, valuta l'efficienza, ma non l'efficacia del valore che può scaturire dalla scelta.
La crescente variabilità dei confini organizzativi di impresa ha portato oggi allo sviluppo di nuove forme organizzative, come la fabbrica modulare o l'impresa a rete.
La fabbrica modulare distingue il processo di produzione o progettazione in dei moduli e assegna lo svolgimento delle attività, che siano di produzione o progettazione, ai fornitori, che diventano i responsabili dello sviluppo e della produzione dei vari moduli.
All'impresa committente restano quindi le fasi di pianificazione e la fase di assemblaggio dei vari moduli.
A livello di pro e contro possiamo vedere che come vantaggi ci sarà sicuramente una riduzione della complessità produttiva e dei tempi del ciclo, una diminuzione dei costi, uno snellimento della struttura e un maggior valore aggiunto.
Ma il rischio è innanzitutto che si evidenzierà nel medio lungo periodo ed è il disimpegno in delle attività a elevato contenuto intellettivo, e questo può mettere in pericolo la capacità dell'impresa di sviluppare e trattenere il capitale intellettuale.
L'altra forma organizzativa è l'impresa a rete.
In questo caso vengono assegnati ai fornitori delle parti rilevanti e sempre più complesse del processo produttivo, che servono per lo sviluppo del vantaggio competitivo.
In questo caso l'impresa avrà un problema di controllo delle attività e dei processi critici che decide di esternalizzare ai fornitori.
E le soluzioni a questo problema di controllo sono che può sviluppare con dei fornitori delle relazioni contrattuali di tipo diverso rispetto al classico contratto di fornitura, quindi per esempio può creare delle joint-venture o fare delle alleanze strategiche, dei consorzi, puo' condividere con i fornitori gli spazi, le risorse per svolgere le attività di progettazione e produttive, oppure può condividere anche le tecnologie per lo scambio delle informazioni e per standardizzarle.