Scritture di Integrazione
Le scritture di assestamento.
Troviamo all'interno delle scritture di chiusura le scritture di assestamento, di epilogo e di chiusura generale dei conti.
Le scritture di chiusura generale dei conti definiscono le caratteristiche del capitale di funzionamento.
Le scritture di epilogo determinano il risultato della gestione, che sia quindi o l'utile o la perdita, mentre le scritture di assestamento si suddividono in scritture di integrazione e scritture di rettifica.
Prima di chiudere tutti quei conti relativi alle operazioni di gestione che vengono rilevati durante l'anno, bisogna redigere le scritture di assestamento.
Solo dopo queste scritture si possono chiudere i conti e quindi redigere il bilancio di esercizio.
Le scritture di assestamento vengono redatte il trentuno dicembre, costituiscono un processo di aggiustamento delle quantità che vengono rilevate nel corso dell'esercizio e hanno proprio il fine di determinare il reddito di esercizio e il capitale di funzionamento.
Perché si fanno le scritture di assestamento?
Per rispettare il principio di competenza, che è un principio di redazione del bilancio che dice che il costo o il ricavo è da imputare a un esercizio se in quel periodo esso è stato regolarmente sostenuto o conseguito, indipendentemente da quando avverrà la manifestazione numeraria.
Le scritture di assestamento dicevamo che si suddividono in scritture di rettifica e scritture di integrazione.
Approfondiamo le scritture di integrazione.
Queste servono per imputare dei costi o dei ricavi all'esercizio in chiusura e riguardano tutti quei componenti che siano positivi e negativi di reddito che non sono ancora stati rilevati nell'esercizio perché la manifestazione numeraria si avrà nell'esercizio successivo.
Però la loro competenza è dell'esercizio in chiusura.
Il primo caso che vediamo delle scritture di integrazione sono i ratei attivi o passivi.
I ratei misurano delle quote dei costi o ricavi di competenza dell'esercizio in chiusura, ma avranno la propria manifestazione numeraria nell'esercizio successivo.
I ratei passivi sono dei debiti presunti, mentre i ratei attivi sono dei crediti presunti.
Vediamo un primo esempio.
Ci sono la società deve sostenere il pagamento degli interessi passivi semestrali posticipati in data uno cinque e uno undici per seicento euro.
Quindi in sede di
chiusura il trentuno dodici è necessario valutare quale sia la competenza di questi interessi passivi.
Guardiamolo graficamente.
Graficamente lo schema è questo qua.
Quindi io sostengo questa spesa di seicento euro il primo di maggio, ma è relativa a tutto l'arco temporale dall'uno undici all'uno cinque.
Quindi devo suddividere questi seicento euro per il loro periodo, quindi seicento diviso sei per due mesi, che sono novembre e dicembre del primo periodo e per quattro mesi che sono la restante parte.
Quindi avrò duecento euro e quattrocento euro.
Questi duecento euro rappresentano la quota di rateo passivo.
Il trentuno dodici andrò a iscrivere in partita doppia interessi passivi a ratei passivi per duecento euro, che è la quota relativa al periodo di competenza.
Un'altra tipologia delle scritture di integrazione sono le fatture.
Le fatture da ricevere e da emettere.
In questo caso le fatture riguardano dei costi e dei ricavi che sono completamente di competenza economica dell'esercizio in chiusura, ma la loro manifestazione numeraria avrà luogo successivamente, nel periodo amministrativo successivo.
Quindi dovrò iscrivere in partita doppia il trentuno dicembre, per esempio se fatture da emettere a merci conto vendite.
Userò la dicitura fatture da emettere se la merce è già stata spedita.
Al contrario, iscriverò in partita doppia materie prime conto acquisti a fatture da ricevere e userò il conto fatture da ricevere nel caso in cui la merce l'ho già ricevuta dal fornitore.
Stessa cosa se ci sono per esempio dei premi da ricevere scriverò in partita doppia fornitori contro premi da ricevere a premi attivi su acquisti.
Oppure, al contrario, premi passivi su vendite clienti conto premi da liquidare nel caso in cui io li debba liquidare.
Il terzo caso di scritture di integrazione sono i fondi per le spese future.
Questa tipologia di passività sono incerte nel quantum e nella data di manifestazione ma sicuramente avranno una manifestazione numeraria in futuro.
L'accantonamento a questi fondi viene fatto per fronteggiare dei futuri eventi negativi e possono essere al fondo Tfr o i debiti tributari, perché sono sicuramente qualcosa che avrà una manifestazione numerare in futuro.
Vediamo per esempio il fondo Tfr.
Ogni anno il trentuno dodici si accantona la quota di tfr che viene maturata dai dipendenti e quindi si farà la scrittura con accantonamento fondo tfr a fondo tfr.
Il fondo tfr è un conto numerario presunto perché è un'incertezza sul tempo di manifestazione.
L'altro esempio di fondi spese future sono i debiti tributari che sono i debiti per le imposte sul reddito di esercizio, che sono costi di competenza perché maturano sul reddito di esercizio, ma la loro manifestazione numeraria avverrà nell'esercizio successivo.
Questo perché?
Perché il pagamento delle imposte sul reddito di esercizio si effettua attraverso tre versamenti distinti.
Ci sono le prime due rate che sono fatte a titolo di acconto versate nel corso dell'esercizio, mentre c'è l'ultima rata, la terza rata, a titolo di saldo, che però viene pagata nel corso dell'esercizio successivo.
I debiti tributari sono certi e la scrittura in bilancio è per esempio imposte e tasse a debiti tributari.
Ci può poi essere la scrittura al trentun dodici accantonamento fondo imposte a fondo imposte e in questo caso sono dei versamenti tributari presunti.
Quindi debiti tributari è un conto numerario assimilato perché rappresenta al saldo delle imposte annuali che le imprese devono versare regolarmente, mentre fondo imposte è un conto numerario presunto, perché c'è l'incertezza sul tempo di manifestazione e sull'importo da versare.
Il quarto caso delle scritture di integrazione è il fondo rischi.
Il fondo rischi è caratterizzato dall'incertezza nel quantum e nella data di manifestazione, e anche nella loro effettiva manifestazione numeraria futura.
L'accantonamento ai fondi rischi viene effettuato per fronteggiare degli eventi negativi il cui verificarsi è eventuale perché è un rischio.
Possono essere il fondo rischi su cambi, il fondo svalutazione crediti, il fondo manutenzioni e riparazioni.
Il fondo rischi su cambi deriva dalle operazioni di vendita in valuta estera che hanno generato magari dei crediti verso i clienti esteri che non sono ancora stati riscossi.
Quindi prudenzialmente si stima una possibile perdita sul cambio.
C'è poi la svalutazione dei crediti che si presume, non c'è ancora certezza, quindi di non riuscire a riscuotere.
Perché si presume?
Perché se c'è certezza di insolvenza da parte del creditore non si fa l'accantonamento, ma si procede direttamente a stralciare il credito.
Poi c'è il fondo di manutenzione e riparazione degli impianti che riguarda la manutenzione straordinaria e non quella programmata.
I fondi rischi sono dei valori numerari presunti che quindi misurano dei costi futuri non certi ma stimati.
La suddivisione è importante perché è un fondo rischi se c'è un costo futuro incerto, è un fondo spese future se c'è un costo futuro certo.
L'ultimo caso è quello dello stralcio dei crediti inesigibili, quindi riguarda i crediti che sicuramente sono inesigibili, non vanno messi in nessun fondo, ma vanno stralciati.
In questo caso scriverò in partita doppia perdita su crediti a crediti verso clienti, e se precedentemente era stato fatto un fondo andrò a chiudere il conto del fondo mettendolo in dare e iscrivere la differenza nella perdita su crediti.