Sistemi Politici Centralizzati
In questa video lezione parleremo dei sistemi politici centralizzati.
In particolare vedremo l'introduzione di sistemi centralizzati, il potentato, alcune sue caratteristiche e infine il concetto di stato.
Quando parliamo di sistemi centralizzati ci riferiamo allo stato nazionale, ovvero quei sistemi che hanno un governo centralizzato.
Lo Stato nazionale è una forma di organizzazione politica nata in Europa nel corso dell'età moderna e affermatasi definitivamente con la decolonizzazione.
Infatti è il modello che domina il panorama politico del mondo attuale.
La maggior parte di questi Stati pretende di legittimare la propria sovranità sul fatto che le popolazioni che rientrano sotto la loro giurisdizione sono omogenee dal punto di vista culturale o religioso.
Ma questo non corrisponde quasi mai alla verità, perché entro i confini degli Stati vivono sempre popolazioni non omogenee, perché differiscono per lingue, culture e tradizioni.
Per esempio, pensiamo a quegli stati in cui i confini ricalcano quelli del tutto artificiali delle colonie europee di una volta.
Nonostante ciò, lo stato è l'istituzione ufficialmente riconosciuta come preposta al governo dei popoli.
Tra le forme di organizzazione politica che secondo gli antropologi, possono essere considerate antecedenti allo stato, vi sono quelli che gli studiosi di lingua inglese definiscono Chieftainship, quelli di lingua francese chiamano chefferie e in italiano a lungo si è proposto il termine di dominio, ma questo provocava il rischio di fraintendimenti lessicali e quindi si adotta il termine di potentato.
Il potentato è una condizione politica intermedia tra la tribù e lo stato.
Infatti l'esercizio del potere tende a rivestire un carattere più forte che in una normale tribù e l'autorità del capo, infatti tende a non fondarsi più sul consenso, mentre le funzioni politiche tendono a trasformarsi in cariche più o meno stabili da un carattere però ereditario.
I potentati sono delle entità politiche comprendenti più gruppi spazialmente localizzati,
ma possono formarsi anche presso comunità di pastori nomadi o società agro pastorali.
Un potentato può costituire un nucleo intra tribale o sovra tribale Nel primo caso il potentato emerge in seno a una tribù che ha perso coesione che ne è caratteristica.
Nel secondo caso il potentato può costituire una struttura inglobante le comunità segmentare e non tribali o ad esempio le bande delle società acquisitive.
Fino alla prima metà del ventesimo secolo erano presenti un po' ovunque, per esempio in Polinesia in Asia del sud, nell'africa subsahariana nel Medio Oriente, ma con la colonizzazione europea anche il potentato ha subito profonde modificazioni o è scomparso del tutto ciò che accomuna il potentato all'organizzazione tribale, l'importanza dei legami di parentela e dell'anzianità come fattore regolativo dei rapporti sociali.
Si distinguono però per alcune caratteristiche: per esempio lo sviluppo di un netto accesso differenziale alle risorse, la comparsa del principio della redistribuzione delle risorse stesse e il fatto che quella di capo diventa una vera e propria carica.
Nelle società organizzate sulla base del potentato si assiste a un processo di differenziazione tra i gruppi di discendenza, processo per cui la carica di capo tende a essere trasmessa all'interno di uno stesso gruppo di uno stesso lignaggio.
Infatti, contrariamente a quanto succede nelle società tribali, nei potentati i lignaggi non sono tutti giuridicamente uguali, ma tendono a disporsi in una gerarchia di rango a seconda della distanza che li separa dal l'antenato fondatore.
Per esempio, il gruppo di discendenza cognatico dei maori chiamato apu, era internamente distinto in linee lignaggio di alto medio e basso rango per cui i figli di un individuo si disponevano secondo rami diversi in base all'anzianità, quindi il primo godeva di un rango superiore al secondo e questo aveva un rango superiore al terzo e così via.
I figli di questi individui venivano a loro volta classificati per lignaggio differenti, ma indipendentemente dalla loro età.
Quindi potevano esserci figli di un individuo di lignaggio superiore anche se erano più giovani.
In polinesia gli uomini erano considerati superiori alle donne ma un uomo di lignaggio medio era socialmente inferiore a una donna di lignaggio superiore, e ciò faceva sì che in alcuni casi fossero le donne a risultare le legittime detentrici della carica politica suprema all'interno dello apu.
Questa differenza di rango corrispondeva a una forma di controllo sulle risorse, ma per poter aspirare alla carica di capo bisognava dimostrare di possedere il rango più alto.
Una seconda caratteristica del potentato la redistribuzione delle risorse è una prima forma di circolazione dei beni regolata da un'autorità centrale Infatti a due fasi principali, che sono la prima fase in cui i beni prodotti dai gruppi che fanno parte del potentato vengono convogliati verso il capo, che in una seconda fase ne ridistribuisce la maggior parte alle comunità attraverso feste e banchetti.
Cerimonie la redistribuzione si configura come un dovere morale del capo, ma allo stesso modo offrire i beni al capo è considerato un dovere morale da parte dei suoi sottoposti.
Abbiamo già detto come lo Stato e la forma di organizzazione politica oggi dominante e la sua presenza è la caratteristica saliente della realtà politica organizzativa planetaria attuale.
Si hanno alcune caratteristiche peculiari che sono un'autorità altamente centralizzata, un apparato burocratico amministrativo sviluppato, la prerogativa esclusiva di emanare le leggi e il monopolio della forza come mezzo per far rispettare le leggi.
Inoltre, le società organizzate su base statuale presentano un accesso alle risorse ancora più differenziato, una stratificazione sociale accentuata, rapporti di tipo impersonale che regolano le relazioni sociali, talvolta nel quadro di istituzioni con funzione di integrazione, oppure nel quadro di apparati e istituzioni come la burocrazia o il mercato.
L'idea di Stato nazionale ha avuto nella storia diverse interpretazioni.
La prima si basa sulla omogeneità linguistico etnico culturale della popolazione abitante entro i confini dello Stato.
Come abbiamo detto, si tratta di un'idea secondo la quale la realizzazione politica dello Stato è presupposta una comunità nazionale preesistente adesso, che quindi contiene al suo interno una omogeneità culturale.
La seconda idea, invece, si fonda sul patto tra le diverse componenti culturali e linguistiche che convivono all'interno dello Stato, ma ciò nonostante promuove una propria politica con leggi valide per tutti, indipendentemente dalle differenze di lingua, religione o cultura, eccetera, delle popolazioni, ovviamente compresa entro i suoi confini.