Teorie sulla Visione del Colore
In questa videolezione parliamo della visione del colore.
La luce è uno spettro ovvero viaggia su un continuum dove possiamo trovare diverse lunghezze d’onda.
Lo spettro visibile è compreso tra i 400 e i 700 nanometri.
Il colore che noi vediamo non è altro che la percezione che abbiamo di una lunghezza d’onda.
Infatti esistono lunghezze d'onda corte che ci fanno percepire il colore blu, mentre ci sono lunghezze d'onda medie che ci fanno percepire il colore verde e lunghezze d’onda lunghe che fanno percepire il colore rosso.
Per ogni colore possiamo definire una tonalità ovvero il colore stesso che vediamo, per esempio rosso, verde o blu, ma anche la sua luminosità, quindi quanto è scuro o chiaro, quindi quanto bianco o nero percepiamo al suo interno.
Inoltre possiamo anche valutare la sua saturazione quindi se il colore vivido, pieno, come nel caso del rosso o se è un colore spento e opaco come nel caso del rosa.
Questo dipende dalla quantità di grigio che noi percepiamo all'interno del colore.
La soglia differenziale del colore equivale a due JND quindi due unità minime per cui due colori possono essere distinti, due lunghezze d'onda quindi, e questo significa che basta variare la lunghezza d'onda di due nanometri per percepire un colore differente all'interno dello spettro visibile.
Da questo possiamo dedurre che possono esistere 150 colori, ma se noi uniamo anche le qualità di intensità, di luminosità e di saturazione, arriviamo ad avere più di 7 milioni di colori.
Esistono due teorie sulla visione del colore.
Parliamo ora della teoria tricromatica di Young ed Helmholtz.
Secondo questa teoria tutte le tonalità, tutti i colori che possiamo distinguere, derivano dalla combinazione di tre colori base che sono il rosso, il verde e il blu.
Questo perché esistono tre tipi di coni che ricevono ognuno una specifica lunghezza d'onda.
Come già detto il colore rosso viene percepito dai coni L, che rispondono a una lunghezza d'onda più lunga.
I coni M rispondono al colore verde perché ricevono le lunghezze d'onda medie.
Infine i coni S rispondono al colore blu perché vengono stimolate da lunghezze d'onde più corte.
Quindi ogni colore può essere generato dalla miscela di questi tre colori, le cui lunghezze d'onda si sovrappongono sulla retina e parliamo quindi di mescolanza additiva.
Quando sono presenti tutte le lunghezze d'onda visibili percepiamo il colore bianco.
Questo fenomeno viene utilizzato per esempio nelle televisioni, nei computer, per riprodurre un'immagine che abbia una varietà di colori, però ottenuta soltanto con i tre colori primari.
Esiste anche una mescolanza sottrattiva che è quella per esempio utilizzata per le immagini sulla carta stampata e funziona così.
Si eliminano determinate lunghezze d’onda mescolando i colori rosso, giallo e blu.
Quindi ad esempio mescolando il rosso con il giallo quest’ultimo toglierà la luce al rosso, quindi l’assorbirà facendolo diventare arancione.
Quando tutte le onde visibili vengono assorbite abbiamo il colore nero.
Passiamo ora alla seconda teoria per la visione del colore, ovvero la teoria dell’opponenza cromatica proposta da Hering.
Il sistema visivo contiene tre canali percettivi, uno che risponde al colore rosso e verde, uno che risponde al colore blu e giallo, e uno che risponde a diverse intensità di stimolazione che ci permette di vedere il colore bianco e nero.
Queste due coppie di colori, quindi verde rosso e blu giallo, sono chiamate antagonisti proprio perché le cellule lavorano in modo opposto.
Infatti quando una cellula ad esempio risponde al colore rosso, inibisce la risposta al colore verde e viceversa.
Anche la percezione del colore però può subire un adattamento sensoriale e in questo caso parliamo dell’immagine postuma.
Questo fenomeno consiste nel: quando fissiamo per tanto tempo un colore per esempio rosso e poi spostiamo lo sguardo verso una superficie neutra, vedremo il colore verde, il suo antagonista.
Questo perché la cellula che rispondeva al colore rosso sarà affaticata e quindi, per adattamento sensoriale, risponderà ad esso al colore verde.
Per riassumere la teoria tricromatica afferma che noi vediamo i colori attraverso la mescolanza additiva di tre colori di base che costituiscono le lunghezze d'onda cui corrispondono i tre diversi coni che abbiamo nella nostra retina.
La teoria dell’opponenza cromatica invece afferma che il colore è determinato dall'azione combinata di due canali percettivi cromatici costituiti da i colori antagonisti, una coppia di colore antagonisti, più un canale dedicato alla luminosità.
Ma le due teorie non sono in opposizione ma sono compatibili, perché infatti studi successivi hanno confermato l'esistenza dei coni nella retina, quindi confermano la teoria tricromatica, e nel talamo sono state scoperte queste cellule antagoniste del colore che quindi confermano la teoria dell’opponenza cromatica, quindi costituirebbero un passaggio successivo rispetto all'elaborazione dei coni nella retina.