Trattamento dell'Alzheimer
In questa videolezione parliamo del trattamento dell’Alzheimer.
Il trattamento dell’Alzheimer può essere di due tipologie: il trattamento cosiddetto farmacologico, appunto attraverso l'impiego di farmaci, oppure il trattamento non farmacologico che è quello su cui si concentrerà questa videolezione.
Nel versante del trattamento non farmacologico ci sono a disposizione vari approcci riabilitativi, varie tipologie di interventi.
In questa video lezione ne vediamo quattro, quindi quattro tipologie di trattamento non farmacologico.
Vedremo gli interventi riabilitativi multi strategici o aspecifici, gli interventi riabilitativi cognitivi specifici, gli ausili medici esterni, la stimolazione cerebrale transcranica.
Partiamo subito con gli interventi riabilitativi multistrategici o aspecifici.
Già dal nome si può capire che questi interventi non si concentrano su un'unica funzione cognitiva ma vanno a prendere la persona nella sua completezza, andando proprio a riabilitare tutte le varie funzioni cognitive coinvolte.
Alcune tipologie di questi interventi sono ad esempio il riorientamento alla realtà, la ROT In questo
tipo di intervento, il paziente viene stimolato appunto a riorientarsi nel tempo e nello spazio.
Un'altra tipologia di terapia e quindi d’intervento riabilitativo aspecifico è la terapia della reminiscenza dove si va a stimolare la rievocazione di eventi passati.
Questo ha un fine sicuramente riabilitativo dal punto di vista cognitivo perché va proprio a stimolare la memoria ma anche un fine emotivo più a livello psicologico, perché va un po' anche a migliorare il tono dell'umore dei pazienti, proprio stimolando la rievocazione di eventi passati, possibilmente positivi.
Una terza tipologia di intervento in questo senso è la terapia della rimotivazione.
Si va infatti a stimolare gli interessi del paziente, stimolare la conversazione, il lavoro in gruppo proprio per rimotivarlo.
Passiamo ora agli interventi riabilitativi cognitivi specifici.
Questi interventi sono basati sulla concezione modulare del disturbo di memoria.
Cioè ogni paziente ha una particolare difficoltà ed è su quella difficoltà che si deve concentrare l'intervento riabilitativo, sulle altre abilità cognitive preservate invece no.
Quindi si procede valutando il paziente per individuare i moduli compromessi quindi quali aspetti della memoria sono deficitari nel paziente e quindi poi per progettare una riabilitazione ad hoc che si basi proprio su questi moduli compromessi e che vada a stimolare solo quelli.
Passiamo ora agli ausili medici esterni che sono pensati per ridurre il carico, in particolare, della memoria prospettica.
Stiamo parlando infatti di agende, di calendari oppure di strumenti computerizzati.
Questi ausili servono, appunto, proprio per compensare i deficit.
Infatti non si tratta di una vera e propria riabilitazione ma più di una compensazione dei deficit in modo da aumentare la qualità della vita del paziente ma anche dei suoi familiari.
Vediamo l'ultima tipologia di intervento, quello della stimolazione cerebrale transcranica.
Si tratta dell'utilizzo di tecniche non invasive di stimolazione cerebrale, come ad esempio la TMS, la Stimolazione Magnetica Transcranica.
L'obiettivo è quello di modulare in questo modo i comportamenti motori e le prestazioni cognitive dei pazienti.
È una tecnica innovativa che sta prendendo piede soprattutto negli ultimi anni.
In questa videolezione abbiamo parlato del trattamento dell’Alzheimer.
Innanzitutto, abbiamo diviso i trattamenti farmacologici e non farmacologici.
All'interno del versante dei trattamenti farmacologici, abbiamo parlato di vari metodi, di vari interventi: i metodi aspecifici, i metodi specifici, gli ausili esterni e la stimolazione cerebrale.