Valutazione dei Disturbi Frontali
In questa videolezione parliamo di valutazione dei disturbi frontali.
Vista la complessità delle funzioni frontali, anche la valutazione di queste risulta molto complessa e spesso non del tutto esaustiva.
Vediamo in che modo si può condurre.
Un disturbo a livello frontale può essere valutato attraverso l'utilizzo di prove singole.
Si tratta di test singoli, appunto, che valutano un'abilità, quindi una singola abilità che è attribuita al funzionamento frontale.
Si può optare altrimenti per batterie di test.
Si tratta in questo caso, appunto, di un insieme di testi singoli, quindi messi insieme in una batteria, che valutano in modo più approfondito questa funzione, quindi la funzionalità frontale e ce ne sono varie di batterie proprio costruite ad hoc per valutare i disturbi frontali.
Partiamo subito dal vedere le prove singole, quindi quei test singoli che valutano una delle funzionalità frontali.
Partiamo con il primo esempio, che è quello della torre di Londra.
Questo test, in particolare, va a valutare le capacità di pianificazione e programmazione di azione.
Infatti il paziente, nel test della torre di Londra, deve muovere dei rotondini colorati per raggiungere una certa configurazione e per farlo deve pianificare l'atto motorio, deve pianificare la configurazione e programmare la sequenza.
Un'altra prova singola, un altro test singolo, è il Wisconsin Card Sorting Test.
Questo test, in particolare, valuta la flessibilità cognitiva che è anche un'altra funzione frontale.
Consiste
in un insieme di carte che possono essere raggruppate tra loro in base a vari criteri.
Il compito del paziente è quello di scoprire questi criteri.
Ecco, quindi, che si va a valutare quanto è flessibile, cioè quanto riesce ad adattarsi, ad adattare il compito in base alla richiesta, quindi in base al criterio, oppure, al contrario, quanto persevera sempre nello stesso criterio.
Un'altra tipologia di prova singola è il Test di Stroop.
Questo test va a valutare in particolare il controllo inibitorio, cioè la capacità di inibire la risposta automatica.
Perché?
Perché in questo test vengono presentate al paziente delle parole che sono i nomi dei colori, colorati di un colore diverso rispetto a quello che c'è scritto.
Quindi, ad esempio, si può trovare la parola giallo, però scritta, come in questo caso, con il colore verde.
Il paziente deve cercare di dire il colore con il quale è scritta la parola e non di leggere la parola stessa, quindi deve inibire la risposta automatica che lo porterebbe a leggere la parola, quindi in questo caso giallo.
In realtà in questo caso dovrebbe rispondere verde.
Vediamo adesso alcune batterie di test, quindi, come abbiamo detto prima, alcuni insiemi di test che valutano in generale la funzionalità frontale.
Due batterie di test molto utilizzate per valutare i disturbi frontali sono il BADS e il FAB.
Queste due batterie di test vanno a valutare la sindrome disesecutiva, quindi quel disturbo attentivo di fondo che compromette la programmazione e l’esecuzione di ogni attività.
Questa sindrome di esecutiva si manifesta attraverso tre tipologie di disturbi.
Disturbi di consapevolezza, quindi, come l’anosognosia, disturbi nell'uso funzionale delle capacità neuropsicologiche, quindi nel controllo di tutte le funzioni cognitive, anche del linguaggio, della percezione, del ragionamento e così via, e disturbi del comportamento, come ad esempio l'apatia, l’inerzia e così via.
Ecco, queste batterie, attraverso un insieme di test, vanno proprio a valutare queste tre tipologie di disturbi, appunto facenti parte della sindrome disesecutiva conseguente a un danno frontale.
È Importante sottolineare che valutare non significa solo somministrare dei test.
In realtà si tratta di un processo molto più lungo e articolato, più ricco.
Valutare infatti significa fare un'anamnesi, quindi andare a indagare la storia psicologica, cognitiva, medica del paziente.
Valutare significa anche fare un colloquio con il paziente, osservare il suo comportamento, somministrare dei test come abbiamo visto, e poi fare un colloquio anche con i familiari o i caregiver in generale.
Perché?
Perché magari ci danno informazioni in più rispetto a quelle del paziente, soprattutto nel caso in cui il paziente manifesta un disturbo della consapevolezza come l’anosognosia.
Con quale obiettivo si valuta?
Si valuta con l'obiettivo di progettare un percorso riabilitativo ed è importante condurre la valutazione in tutti questi step proprio per andare a costruire un percorso riabilitativo il più possibile individualizzato.
In questa videolezione abbiamo parlato della valutazione dei disturbi frontali.
Abbiamo visto che la valutazione dei disturbi frontali può essere condotta attraverso delle prove singole, quindi dei singoli test, oppure attraverso delle batterie di test, cioè un insieme di test messi insieme.
Abbiamo visto però che la valutazione non significa solo somministrare dei test, ma è composta da una serie di step intermedi tutti ugualmente necessari.