Valutazione e Diagnosi del Deterioramento Cognitivo
L'argomento di questa videolezione è la valutazione e la diagnosi del deterioramento mentale.
È necessario distinguere tra una diagnosi certa di deterioramento mentale ed una diagnosi probabile.
La diagnosi certa può essere fatta solamente dopo l'esame autoptico, quindi post-mortem.
In vita, al paziente, può essere fatta una diagnosi solo probabile di deterioramento mentale.
Vediamo la diagnosi probabile di deterioramento mentale.
Per fare una diagnosi di questo genere è necessario condurre un esame clinico e neuroradiologico.
Quindi, appunto, è necessario andare ad indagare le caratteristiche cliniche, i sintomi del paziente e andare poi a vedere il livello di deterioramento mentale attraverso degli esami di neuroradiologia.
È necessario poi che si presentino uno o più deficit cognitivi e che i disturbi derivati da questi deficit siano progressivi, ad andamento, quindi, ingravescente.
Non devono esserci alterazioni della coscienza, nel senso che lo stato di coscienza del paziente deve essere vigile.
Se si trova invece in uno stato di coma o di minima coscienza o in uno stato vegetativo, non si può fare una diagnosi di deterioramento mentale.
Per fare sempre, quindi, una diagnosi probabile, l'esordio del deterioramento deve insorgere tra i quaranta e i novant'anni.
Non
devono, tra l'altro, esserci cause concomitanti di tipo sistemico o altre affezioni cerebrali, come ad esempio encefaliti e così via.
Tra gli esami clinici che è necessario fare per avere una diagnosi di deterioramento mentale, c’è anche la valutazione neuropsicologica.
Si tratta di un processo attraverso il quale si va a indagare la funzionalità cognitiva, comportamentale, emotiva del paziente e lo si fa attraverso degli step.
Si conduce infatti un'anamnesi, quindi si va a vedere la storia clinica, psicologica, medica e cognitiva del paziente per capire se ci sono state delle cause nel passato che possono aver portato a tale condizione nel presente.
Si conduce poi un colloquio con il paziente.
Il colloquio è molto utile per valutare lo stato di consapevolezza, i livelli di attenzione, l’orientamento e così via.
Vengono poi condotti dei test neuropsicologici, quindi delle prove, degli esercizi che vanno proprio a verificare le abilità del paziente in alcuni compiti.
Secondo, c’è poi un'osservazione del comportamento, molto utile per verificare anche altri aspetti che magari durante i test durante il colloquio non sono emersi.
E poi, terzo, c’è un colloquio con i familiari, che possono portare informazioni aggiuntive rispetto a quelle finora raccolte.
Ecco un po’ più nello specifico abbiamo detto l'anamnesi, storia medica, psicologica, cognitiva.
Nel colloquio vengono valutati il linguaggio, la consapevolezza.
Test neuropsicologici, abbiamo la possibilità di effettuare delle batterie di screening, come ad esempio il MOCA, il Mini Mental State Examination e l’ACE, oppure delle prove specifiche.
Durante l'osservazione del comportamento si fa attenzione all’impulsività, all’umore, ai livelli di attenzione e vigilanza, e il colloquio con il familiare è importante quando c’è scarsa consapevolezza soprattutto.
Perché?
Perché il paziente magari non ci riferisce dei sintomi, delle situazioni quotidiane importanti, e quindi a quel punto interviene il familiare.
Vediamo un po’ più nello specifico i test neuropsicologici che possiamo utilizzare per valutare il deterioramento mentale.
Abbiamo la possibilità di optare per delle batterie di screening.
Si tratta di un insieme di test misti che sono, appunto, racchiusi in una batteria.
In questi test valutiamo l’attenzione, la memoria, l'orientamento spazio-temporale, il linguaggio e così via.
E quindi danno una figura, una fotografia generica del paziente che va a sondare i vari aspetti della sua funzionalità cognitiva.
L'obiettivo è evidenziare, appunto, alcuni punti deboli che possono esserci, che poi però è necessario approfondire con delle prove singole, più specifiche.
In questa videolezione abbiamo parlato della valutazione e della diagnosi nel deterioramento mentale.
Abbiamo visto che la diagnosi può essere certa oppure probabile, certa post mortem, probabile quando il paziente è in vita.
Abbiamo visto poi che nel processo di diagnosi è fondamentale la valutazione neuro psicologica.