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Linguistica generale -Scuola di Praga, Schemi e mappe concettuali di Linguistica Generale

Approfondimento sulla Scuola di Praga (con anche integrazione della dispensa storica da pag. 29 a 41)

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 30/06/2023

ludovicabiondani
ludovicabiondani 🇮🇹

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Scarica Linguistica generale -Scuola di Praga e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! FINESTRA STORICA SU SCUOLA DI PRAGA (VEDI DISPENSA STORICA DA PAG 29 A 41) Per approfondire la nozione di fonema dobbiamo fare riferimento alla scuola di Praga. Praga era un punto di incontro, di cerniera tra il mondo occidentale e il mondo slavo, quindi questa scuola vede interagire linguisti appartenenti al mondo slavo e al mondo occidentale. La scuola di Praga è una scuola strutturalista (strutturalismo dall'antichità la città fu sede di dibattiti e riflessioni linguistiche. Rilevante è il dibattito medievale tra realisti e nominalisti: per i realisti il segno non è un suono vuoto (flatus vocis), ma permette di attestare la realtà. I nominalisti invece dicevano che le parole sono solo realizzazioni della voce. Praga fu la sede di scuole filosofiche molto rilevanti. Un grande autore è Brentano che sviluppò il concetto di intenzionalità=tutte le attività psichiche sono caratterizzate da intenzionalità, presentano una finalità, una destinazione. Non è un caso che i linguisti della scuola di Praga abbiano un approccio funzionalista—attenzione allo scopo, al fine a cui serve la lingua. Bühler ridefinì il segno inserendolo in una triplice fascia di rapporti osservando la funzione svolta dal segno. A Praga si parlava tedesco—la domanda principale è riguardo al fine, al wozu, piuttosto che al perché, all'origine, al weshalb. Indaga lo scopo delle varie entità linguistiche—teoria linguistica teleologica (thelos = scopo). La scuola di Praga è stata fondata nel 1926 da Vilém Mathesius e importanti sono le tesi programmatiche elaborate già a partire dal 1929 in cui sono stilati i principi programmatici della scuola strutturalista di Praga. Queste tesi sono state pubblicate nel primo volume della rivista dei Travaux du Cercle linguistique de Prague. Tre componenti: 1. Praghese → Havranek. Trnka, Mukarovsky, Vachek 2. Occidentale → Bühler, Benveniste, Martinet, Tesnière 3. Russa → Jakobson, Trubeckoj, Karcevskij TRUBECKOJ È un fonologista, è famoso per la sua teoria fonologica. A lui dobbiamo un esperimento con cui mostra se un fono è un fonema. Baudouin aveva già definito il fonema—al di là delle molteplici realizzazioni di suoni esiste una matrice, un'unità fonetica viva sul piano psichico, il fonema che sta alla base delle realizzazioni che un parlante attua di un determinato fono/suono. Assegnava l'individuazione del fonema a una introspezione psicologica, non propose un metodo scientifico rigoroso → la sua definizione di fonema era viziata di psicologismo (come parlante nativo posso dire che etc.). Trubeckoj propone invece una prova scientifica, la prova di commutazione, che permette di verificare la pertinenza di un fono → Per Trubeckoj un suono finché non se ne individua la funzione nel sistema linguistica è un rumore. Il suono è pertinente quando svolge una funzione comunicativa. Mediante la prova di commutazione si stabiliscono le condizioni perché un suono/fono sia fonema. Prova di commutazione → prendere le singole opposizioni foniche e verificarne la pertinenza. Si parte da opposizioni foniche e bisogna stabilire se si tratti di opposizioni fonologiche. I foni sono oggetto della fonetica, la scienza linguistica che descrive i suoni dal punto di vista acustico e articolatorio (dà le caratteristiche acustiche dei suoni e li caratterizza in base al luogo di articolazione, alla parte dell'apparato fonatorio che viene coinvolta quando articoliamo i foni). P b, t d, k g → opposizioni foniche In fonetica sono descritti cosi: • P b → occlusive bilabiali (p è sorda, b è con le labbra a cui segue un'apertura. • T d → occlusive dentali (t è sorda, d è punta della lingua crea un'occlusione sugli alveoli (la parte interna dei denti). • K g → occlusive velari (k è sorda, g è tra la parte finale della lingua e il velo (la parte ultima del palato) Si tratta anche di opposizioni → sì Per capirlo usiamo la prova di commutazione → Prendiamo un segmento di testo che può coincidere anche con una sola parola e nella stessa sede in cui troviamo un fono ne sostituiamo un altro opposto (si parte da opposizioni foniche per verificare se sono anche opposizioni fonologiche): Pere, bere → CAMBIA IL SIGNIFICATO. Questi due suoni non sono sola suoni, ma permettono di differenziare i significati → funzione distintiva/diacritica (se sostituiti nella stessa sede danno significati diversi) → p e b sono anche fonemi → Fonema è l'estremo di un'opposizione fonologica. • Dare, tare → sono fonemi • Cara, gara → sono fonemi Quindi cos'è il fonema? Il fonema è un fono (suono) che svolge una funzione diacritica/distintiva a livello del significato e costituisce l'estremo di una opposizione fonologica. Trubeckoj non si limita a definire quando i foni sono fonemi, ma propone anche una tipologia delle opposizioni fonologiche (pe. 37 dispensa. nota 135): PRIVATIVE → p b → p è sorda (-) mentre b è sonora (+) → questa opposizione fonologica viene caratterizzata da Trubeckoj per la presenza o l'assenza di un tratto. L’estremo privo della sonorità è l'estremo non marcato, mentre l'estremo con sonorità è l'estremo marcato. La nozione di marcato e non marcato è nata in sede fonologica e poi è stata estesa in linguistica per indicare presenza o assenza di qualche elemento non solo in ambito fonologico. GRADUALI → confronto tra i due estremi e si osserva che un certo tratto è presente in gradi diversi: pesca (e aperta è il frutto)/pesca(e chiusa è l'atto della diversi di apertura. Come