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Linguistica Generale - Sintassi, Sintesi del corso di Linguistica Generale

Appunti riassuntivi contenenti i concetti più importanti della materia, richiesti in sede d'esame.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 27/03/2019

Marcuss8
Marcuss8 🇮🇹

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4 documenti

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Scarica Linguistica Generale - Sintassi e più Sintesi del corso in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! Sintassi questo ramo della linguistica riguarda sempre il primo livello di articolazione e in particolare studia la strutura della frasi, ovvero il modo in cui i vari morfemi si legano tra loro per formarle. Ma cos’è una frase? Dificile rispondere a questa domanda; tanto quanto trovare una definizione di parola. Si trata di un’entità linguistica che costituisca un messaggio o blocco comunicativo autosuficente e dotato di senso compiuto, contenente una predicazione. Non basta quindi che esse siano formate da una semplice giustapposizione di parole ma devono essere dotate di senso e grammaticalità, ovvero rispetare alcune regole, proprie del sistema linguistico di riferimento che coordinino l’accostamento dei morfemi tra loro. Possiamo formare esempi di frasi grammaticali e sensate come quella appena scrita oppure trovarne altri di frasi agrammaticali come: “domanda a questa rispondere dificile” in cui le parole seguono un ordine totalmente casuale; frasi grammaticali ma prive di senso come: “lui suonano senza suolo”. Tuto ciò per dire che la sintassi è interessata più che altro all’ordine dei costituenti della frase e il modo in cui essi si legano, piutosto che del senso che ne vien fuori. Si può trovare un esempio di grammaticalità nel fato che alcuni verbi necessitino l’accompagnamento di uno o più morfemi per otenere un senso compiuto. Ad esempio, un verbo come “piove” viene definito zerovalente perché non necessita ne pronome (nessun soggeto) ne altri morfemi; un verbo come “correre” invece, necessita almeno di un pronome, e viene deto monovalente; verbi come “leggere, comprare, trovare” necessitano sia di un soggeto sia di un complemento e perciò si dicono bivalenti; infine, ci sono quei verbi trivalenti, come “dare”, che possono reggere un pronome e due complementi (oggeto e di termine). Gruppi di parole come questi sono essenziali in una frase, così come quelli che costituiscono il soggeto. Essi forniscono informazioni fondamentali per il messaggio e prendono il nome di argomenti, in modo da diferenziarli da altri gruppi facoltativi e meno importanti ma comunissimi deti circostanziali. Gli argomenti possono essere formati da uno o più morfemi e sono spesso chiamati con il nome di sintagmi. SN SV SP SA SAVV Gli argomenti, in quanto parti più importanti del messaggio sono generalmente identificati nei sintagmi nominali e in quelli verbali. Esistono dunque diversi tipi di sintagmi ma tuti sono accomunati dal fato di possedere una testa, ovvero la minima parte morfologica che possa costituire il sintagma stesso; quella a cui si legano tuti gli altri elementi e che non può essere omessa. Le frasi quindi possono essere immaginate come un insieme di sintagmi (più o meno rilevanti dal punto di vista della comunicazione di un messaggio), grazie all’analisi in costituenti possiamo dare conto di tuti i rapporti interni e i ruoli sintatici delle parti che compongono la frase. Per poter analizzare questa strutura gerarchica, interna alle frasi, si ricorre alla cosiddeta rappresentazione ad albero. É come se la frase venisse piano piano scomposta tenendo conto ed evidenziando i rapporti di dipendenza tra sintagmi. Nella strutura ad albero la frase, in quanto entità linguistica autosuficente, occupa il posto del tronco dal quale si diramano i primi rami che formeranno i nodi dai quali altri rami cresceranno. Stessa cosa accade nell’analisi in costituenti: si individuano prima gli argomenti e poi i vari ed eventuali circostanziali che stanno alle dipendenze dei primi. Ad ogni nodo corrisponde quindi un sotolivello di analisi marcato dal nome della categoria sintagmatica che si sta analizzando e al di soto di esso si divideranno i collegamenti ai vari circostanziali, che a loro volta si separeranno fino ad arrivare ad evidenziare singole parole. Lo scopo principale è sempre quello di evidenziare le dipendenze intersintagmali perciò ogni sintagma che dipende da un altro deve essere legato ad esso a prescindere della sua posizione all’interno della frase. Il modo in cui i vari costituenti si legano tra loro è definito da principi complessi che operano su tre livelli diferenti. Il primo di questi è il livello sintatico in cui i protagonisti sono gli argomenti e le loro funzioni sintatiche: identificabili tramite i rapporti di valenza che intercorrono tra questi e il sintagma verbale. l’ordine delle valenze è: soggeto, complemento oggeto, complemento di termine. Tuto il resto fa parte della categoria dei circostanziali. Il predicato sarà dunque formato dal verbo più tuti gli altri argomenti ad esso legati. SN dipende diretamente dal nodo F se costituisce soggeto, e si accorda con il SV, dal quale dipendono sia il SN del complemento oggeto, sia il SP introdoto da <a> che costituisce il complemento di termine. Per quanto riguarda il complemento di specificazione, esso dipende da un SN ed è introdoto dalla preposizione <di>. Ad un livello semantico invece, la frase viene analizzata dal punto di vista del significato e non più nell’otica del significante. Si cerca di capire in che modo i referenti di ogni sintagma operino al fine di dare vita alla scena raccontata dalla frase. Vengono così individuati i vari ruoli semantici che sono: Agente, paziente, beneficiario, sperimentatore, destinazione, forza e strumento. Analizzare una frase a livello pragmatico significa invece guardare all’informazione veicolata ed osservarne la strutura. A seconda del modo in cui essa viene presentata potremmo intenderla come un afermazione fata atorno a qualcosa (piutosto che atorno a qualcos’altro). A questo livello di analisi è utile fare distinzione tra il cosideto tema e il rema: questi corrispondono a ciò che all’interno del costruto può essere considerato come dato e conosciuto, e ciò che può essere invece considerato come nuovo che viene deto riguardo il tema. Infati questa coincide spesso con la distinzione tra dato e nuovo. Generalmente l’italiano predilige un certo ordine all’interno delle frasi, che organizza le informazioni ponendo il tema all’inizio della frase, coincidente con il soggeto, seguito dal rema che contiene la predicazione e il resto delle informazioni. quest’ordine tutavia può essere cambiato evidenziando così la parte di maggior salienza del messaggio: parliamo del focus, un elemento su cui si vuole concentrare l’atenzione che generalmene viene messo in risalto anche da una diversa tonalità durante il parlato (coincidente con il picco intonativo). Il focus spesso fa parte del rema e tramite un processo chiamato dislocazione a sinistra, è possibile evidenziarlo in Entità animata che provoca ciò che accade. Entità animata che è interessato da ciò che accade, subisce l’azione o che si trova in una condizione particolare. Entità animata o inanimata che trae beneficio da ciò che accade. Entità che prova un certo processo psicologico. Entità inanimata mediante la quale succede quel che succede. Entità animata o meno che provoca ciò che accade inconsciamente/ involontariamente. Entità che costituisce l’obbiettivo o la meta di uno spostamento