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La Storia di Karl Moor: Una Rivolta contro la Vita Periferica, Dispense di Storia

La storia di karl moor, un nobile tedesco che abbandona la sua vita feudale in franconia per andare a vivere una vita avventurosa a lipsia. Il dramma teatrale di schiller, 'die räuber', presenta karl come un uomo passionale e geniale che non riesce a tollerare la vita immobilizzata e convenzionale della sua terra natia. Informazioni sulle motivazioni di karl per lasciare la franconia, la sua relazione con la sua famiglia e la sua opposizione alla tradizione e all'etica tradizionale.

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 08/05/2019

marcocopp
marcocopp 🇪🇨

3 documenti

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Scarica La Storia di Karl Moor: Una Rivolta contro la Vita Periferica e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! LETTERATURA TEDESCA: Individuo e società nella letteratura tedesca del secondo Settecento LEZIONE IV – 20/03/2019 I Masnadieri Si tratta di un testo violento, la parola violenza in tedesco ‘’gewalt’’ significa potere gestionale ma ha anche una connotazione negativa, indica la violenza, perché la violenza è sempre esercitata da chi ha potere. Il termine violento per i masnadieri è un termine giusto, anche perché masnadieri è la traduzione impolverata della parola briganti. Il titolo originale è die Räuber, termine che viene utilizzato anche nelle favole per ragazzi per indicare appunto i briganti, i cattivi. Die Räuber è il gruppo organizzato dal capogruppo Karl Moor, Moor in tedesco è un sostantivo che indica la palude, presente soprattutto nelle zone del nord della Germania, ed è qui che si trova il castello dei Moor. È la storia di Karl e Franz Moor, due fratelli gemelli e del loro padre, l’unica donna presente è Amalia (fatta per essere amata), gli altri personaggi sono i Räuber, appunto la banda che mette su Karl. Karl è un nobile, la zona dove si trova il castello è la Franconia (in tedesco Franken), una zona della Baviera del nord vicino la Boemia che ancora oggi si presenta abbastanza agricola e periferica, è una zona fuori dai traffici, molto feudale e arretrata. Da questa situazione Karl decide di andare via È il primo dramma teatrale scritto da Schiller che dovette fuggire due volte per andare a vedere la prima teatrale del suo dramma a Mannheim e la seconda volta fu anche arrestato. Schiller era molto giovane ma il suo nome cominciava già a circolare poiché questo testo fece molto scalpore per la storia e per la violenza del linguaggio. Fu costretto, in un certo senso, a trasferire la storia nel ‘500 (come Lessing trasferì la sua storia in Italia) quindi troviamo una Germania molto cavalleresca fatta di duelli, ma la sostanza invece è molto moderna. Karl è andato a Lipsia, la prima grande città che si trovava vicino la Franconia, era chiamata la Parigi tedesca, una città intellettuale e alla moda. Karl era il primogenito, doveva quindi ereditare il podere e il potere del padre. È un uomo molto bello, buono d’animo, intelligente, coraggioso, passionale e geniale e in più al castello c’era Amalia, la donna che amava, dunque ci viene spontaneo chiederci perché Karl se ne sia andato. Karl se ne va perché non resisteva in una situazione così feudale e immobilizzata, si tratta di un’insostenibilità della vita periferica e di un bisogno di vita cittadina. Karl è un personaggio geniale e questa situazione va troppo stretta al suo genio. Oggi col termine geniale si intende una persona estremamente intelligente, qualcosa che si eleva al di sopra della media. La parola ‘’geniale’’ nello sturm und drang viene utilizzata nel senso di una spiccata individualità, vale a dire una persona che vuole affermare i diritti del proprio essere individuo, una persona che non si accontenta ma che addirittura sta male se rientra in una società che prevede dei ruoli già fissati dal punto di vista religioso, sociale ecc. Una persona che non si accontenta ma vuole esprimere liberamente la propria individualità, il proprio essere, quello più vero e meno convenzionale, vuole gettare la maschera e mostrarsi per quella che è. In questa situazione il genio a un certo punto non ne può più e compie azioni rischiose e ingiuste pur di affermare il proprio bisogno di rompere questo schema oppressivo, questa palude (Moor) di convenzioni culturali e politiche che ingessano i personaggi. Questi geni vanno alla ricerca dei geni del passato che nel ‘700 tedesco sono visti nella classicità greca e latina. Il genio moderno dello Sturm und drang era Shakespeare, colui che aveva rotto tutte le convenzioni teatrali e aveva creato uno stile inconfondibile, aveva avuto coraggio e violenza per rompere le convenzioni. Parlava di tutto: della vendetta, dell’odio, dell’amore, del desiderio, di cose di cui non si doveva parlare, 1 parlava dunque della vita. Viene costruito un mito della vita, la vera vita si annida nei geni, nelle situazioni estreme, nell’antichità e si annida nel popolo. Il mito del popolo è fondato sul fatto che mentre la vita aristocratica e borghese è basata sulle convenzioni, dunque è basata su una finta, mentre la vita vera degli artigiani, dei pastori a contatto con la natura. Nel 1780, quando vengono scritti e pubblicati Die Räuber questa vita vera viene vissuta soprattutto sul piano della passione, Karl Moor è un uomo passionale che vuole vivere una vita avventurosa, ha una fame di vita e questo viene a mettersi in conflitto con la tradizione e con l’etica tradizionale. Quando apriamo il libro vediamo i personaggi in ordine gerarchico: Maximilian, il conte feudatario di Moor, i due figli Franz e Karl, Amalia von Edelreich (edel -> nobile reich -> regno), poi vari personaggi raggruppati in una parentesi graffa -> ‘’libertini, poi masnadieri’’. Essi non erano subito dei banditi, all’inizio erano libertini poi masnadieri. Nel ‘500-600 i libertini erano personaggi con vite scandalose, vivevano la loro individualità in modo non costretto dai lacci sociali, etici e politici. Il libertinaggio era una pratica sociale, un’esperienza di vita basata sull’andare oltre le regole, quindi anche il piacere di creare scandalo, uno scandalo che era sempre sottinteso di tipo erotico, infatti per libertino si intendeva anche Casanova. Questi personaggi sono libertini, vale a dire che non erano dei delinquenti, ma persone che vivevano in una città peccaminosa e dissoluta perché alla moda, una sorta di New York tedesca, ma poi diventano masnadieri. La rabbia di non poter vivere come avrebbero voluto porta il libertinaggio a diventare brigantaggio. Il senso è: ‘’non ce la facciamo più quindi diventiamo banditi’’ Schiller ama i colpi di teatro (es lettere ritrovate, lettere non lette come in Emilia Galotti). La scena si apre nel castello dei Moor in Franconia. C’è il vecchio Moor, Maximilian, un uomo vecchio e abbastanza debole che però è tosto, nonostante sia stato rinchiuso in una torre con l’intenzione di lasciarlo morire da Franz alla fine resiste e non muore. Uno degli elementi di scandalo dei masnadieri è proprio questo, è l’autorità. I drammi classici erano drammi in cui l’autorità veniva criticata ma alla fine risultava vincente o comunque non veniva messa in discussione in quanto tale. Il vecchio Moor viene rappresentato come debole e incapace di gestire il rapporto tra i fratelli, debole sia fisicamente che mentalmente, già questo era un colpo molto duro per l’epoca. L’opera si apre col conte Moor che si presenta pallido, è un’autorità incrinata anche se sostiene di stare bene. Franz gli dice che è arrivata una lettera dal loro corrispondente di Lipsia (scopriamo subito che si tratta di una lettera falsa), il padre spera di ricevere notizie dal figlio Karl, il figlio a cui tiene di più mentre Franz non ha mai ricevuto l’affetto del padre. La madre in questo dramma è assente, la figura femminile è assente, c’è solo Amalia. Franz è un uomo molto cattivo, perverso, calcolatore, il concentrato della malignità, oltre a essere estremamente brutto. Franz all’inizio fa un discorso sull’ingiustizia della natura che è un discorso violentissimo per l’epoca, arriva a dire alla fine che in fondo non aveva altra scelta se non diventare un personaggio cattivo e violento, così come i libertini a un certo punto sono stati costretti a diventare masnadieri. Franz prepara il padre a ricevere delle brutte notizie su Karl chiedendogli sempre della salute, alla fine comincia a leggere la finta lettera. Il corrispondente avvisa Franz che il fratello, dopo aver fatto un debito di 40 mila ducati, sta dunque sperperando soldi (riferimento economico), ha poi disonorato la figlia di un ricco banchiere (altro riferimento economico e morale) e infine ha ferito a morte in duello il fidanzato della ragazza, un bravo giovane di ottima famiglia unendosi con altri 7 giovani, i masnadieri. Dice che c’è una taglia sulla testa di Karl e non finendo di leggere la lettera la straccia quando viene citato il nome Moor, viene quindi toccato l’onore della famiglia, ciò fa piangere il conte. 2
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