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M. c. gatti, linguistica generale (dispensa reperibile in laboratorio fotoriproduzioni) , Dispense di Linguistica Generale

Riassunto della dispensa reperibile in Laboratorio Fotoriproduzioni di linguistica generale fino a pag. 48

Tipologia: Dispense

2015/2016

Caricato il 27/06/2016

berta91
berta91 🇮🇹

4.7

(17)

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica M. c. gatti, linguistica generale (dispensa reperibile in laboratorio fotoriproduzioni) e più Dispense in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! M. C. Gatti, Linguistica generale (dispensa reperibile in Laboratorio Fotoriproduzioni) Riassunto dispensa linguistica generale Gatti La lingua è una componente essenziale della vita dell’uomo. Il linguaggio è il tratto specifico dell’uomo, infatti solo gli uomini sanno parlare. La lingua può essere studiata da vari punti di vista: • Politico: la comunità nazionale si identifica in una cultura e quindi in una o più lingue. Con la lingua ci si dà un marchio di ufficialità rispetto ad altri idiomi. • Sociale: la lingua è uno strumento di comunicazione che unisce gli individui della società. L’interazione umana avviene perché c’è la lingua e quindi un codice comune a dei parlanti. Vieni quindi a creare una comunità linguistica. La lingua ha un valore di unione, di individuazione e di divisione. Parlare la stessa lingua è un modo per appartenere allo stesso gruppo e questo costituisce il “noi” chi si oppone al “voi” e agli “altri”. • Economico: fin dall’antichità vi erano scambi economici e si sono affermate delle lingue internazionali per consentire le comunicazioni. • Filosofico: la filosofia si legge sul linguaggio • Ideologico: I paesi che mutano il regime politico modificano anche la loro struttura semantica e spesso il loro frasario. L’ideologia serve per instaurare il proprio potere. • Scienza: vi è un rapporto tra linguaggio, metodo e oggetto della scienza. La linguistica o glottologia è la scienza che si propone di spiegare come la lingua funzioni. La lingua funziona e questa espressione fa pensare ad un meccanismo. Sarà la lingua grazie alle sequenze di elementi fisici fonici (i suoni), grafici (i caratteri) portatrici di messaggi. Il messaggio porta un significato. La lingua è il contrassegno della specie umana cioè l’unico elemento che distingue l’umano dal non umano. La lingua non può essere affrontata dal punto di vista storico. Si può utilizzare un atteggiamento sincronico, che analizza la parola nel tempo. Ad esempio da un termine italiano come donna si può porre la domanda diacronica per capire da quale parola derivi nel tempo. La linguistica anche se considerata una scienza nuova, ha origini antichissime. Si possono dividere in due periodi, il primo della nascita ufficiale della linguistica detto periodo scientifico e il secondo della linguistica prescientifica. La scienza della lingua nasce ufficialmente con la pubblicazione del volume di Bopp nel 1816. In origine come altre scienze, la linguistica era fusa con la filosofia. La ricerca della linguistica aveva raggiunto una grande maturità nell’antica India. Il grammatico Panini con una sua grammatica dedicata al sanscrito ha fornito un’analisi della lingua in diversi livelli: fonetico ,fonologico, morfologico e lessicale. La ricerca di Panini e della sua scuola è risultata fruttuosa dopo la riscoperta del sanscrito e della parentela con altre lingue europee come quelle germaniche, latine, greche e slave. C’era anche un altro filone che era quello greco- romano. Alcune tappe sono: • Platone che nel Cratilo indicò le categorie fondamentali del nome e del verbo. Contrappose due possibili spiegazioni del linguaggio: il linguaggio visto come una convinzione e il linguaggio posto per natura. • Aristotele: le sue ricerche logiche spesso sono anche ricerche linguistiche. A lui si deve la prima numerazione delle parti del discorso: elementi, sillabe, il nome, il verbo, l’articolo, il caso, l’enunciato. Elemento inteso come il suono non divisibile, ma non qualsiasi bensì quello dal quale nasce per sua natura un suono interpretabile. • Gli storici anonimi hanno il merito di aver elaborato una teoria grammaticale completa. • Nel medioevo Dante scrisse il De Vulgari Eloquentia. Nel trattato per la prima volta si affronta il problema storico della lingua. Si parla di una sequenza di elementi che si caratterizza per la sua connessione e si analizza la natura del segno linguistico in corrispondenza con la natura dell’uomo. Il segno linguistico viene visto con due aspetti uno materiale ed una spirituale. • Medioevo vi è la ricerca della tarda scolastica sulla natura del linguaggio. Le ricerche si interessano alla sintassi e alla semantica. • Nel 1660 nasce la grammatica di Port Royal: l’idea di fondo è che in tutte le lingue vi sia l’esistenza di un’unica struttura di fondo. • Nell’età romantica si passa da uno strutturalismo spontaneo, ossia attenzione al fatto, ad una nuova domanda, come si è costituito un certo dato? Qui nasce la glottologia o linguistica come scienza. Nella formulazione sistematica della linguistica prodotta da Ferdinand de Saussure. Secondo il linguista se si vuole scoprire come una lingua funziona ci si deve porre sul piano sincronico descrivendo gli stati della lingua. Un momento che precede il passaggio dalla linguistica storica a quella strutturale è rappresentata dalla linguistica russa con due esponenti polacchi Courtnay e Kruszewski. • Courtnay: in un suo passo assume un punto di vista strutturale tentando di vedere come la lingua funziona, di costruire ipotesi sul funzionamento della lingua, e distinguendo diacronia e sincronia. Infatti considera i suoni dal punto di vista fisiologico, il loro sviluppo, la loro classificazione, il meccanismo del suono. In un passo scritto intorno al novecento il principio strutturale e chiaramente enunciato: Sostiene che il linguaggio è costituito da suoni, che il suono è la sede primaria del linguaggio che è innanzitutto parlata e solo secondariamente scritta. Tuttavia il suono come fatto fisico viene pronunciato e udito ma non ha rilevanza linguistica cioè non basta per far funzionare la lingua. Il semplice suono di per se non è linguistico. • Kruszewski: sostiene che nelle lingue, prendendo in considerazione quella francese, oltre a parole originariamente francesi vi sono anche strati gli parole latine, italiane e molte altre. Sostiene che questo fenomeno si presenta in tutte le lingue e quindi tutte le parole portano le tracce di processi fonetici più o meno durevoli quindi le parole si adattano dal punto di vista esterno ed interno. In ciascuna lingua ci sono delle leggi. In più sostiene che tutti gli uomini giungono in modo facile al possesso della lingua sostenendo che quando impariamo una parola ne conosciamo già numerose simili. Quindi le parole sembrano legate con le altre dai nessi dell’associazione per somiglianza. In una frase come “Luigi ha bevuto una birra” io chiamo l’asse della similarità e della contiguità. Per contiguità intendiamo una concatenazione di tipo fonetico, una serie di suoni che si susseguono. Mentre quando diciamo “Luigi” il termine funziona perché emerge da una serie di termini equivalenti che si contrappongono a tutti gli altri che vengono esclusi. Questi due assi formano i concetti centrali dello strutturalismo. La dottrina di Ferdinand De Saussure Saussure si contrappone alla linguistica diacronica che si interessa alla dimensione storica e studia l’evoluzione della lingua con componenti a favore della sincronia che è interessata allo stato e alla struttura della lingua in un determinato momento. Saussure distingue una linguistica esterna ed una linguistica interna. Interna il linguaggio, cioè la lingua è intesa come un sistema di segni e parole. Sostiene che la lingua può essere studiata indipendentemente dalle parole come lingue morti che pur non essendo parlate possono essere studiate nel loro meccanismo. Saussure parla di langue e parole. • La langue rappresenta l’aspetto sociale del linguaggio cioè il sistema che è comune a tutti, un insieme di significati e significanti condivisi che permettono gli atti di parole. • Le parole rappresentano aspetti individuale del linguaggio, ciò che fa riferimento alla singola esecuzione. Quello delle parole e il campo delle singole fonazioni dove nessuno è mai uguale all’altra e dei singoli sensi che variano sempre in qualche aspetto anche se minimo. I singoli parlanti sono gli esecutori della parole. Secondo Saussure il segno è la relazione esistente fra due entità quella del significante e quella del significato. • Il significato è il concetto che abbiamo di albero • il significante è il suono albero Per Saussure il legame tra significante e significato è arbitrario. Cioè la lingua è un’istituzione dai tratti comuni ad altre istituzioni sociali, dove non si può deliberare sulla sua esistenza o non esistenza. Un altro aspetto del rapporto segnico è la linearità, si presenta come il lineare: c’è un prima e un poi, che nella lingua scritta si trasferisce nella successione, da sinistra a destra. È nato un problema riguardo la linearità del segno, il significante è lineare ma il significato non sembra esserlo. La linearità si esprime in un determinato ordine delle parole che può diventare in alcune lingue lo strumento espressivo di determinati livelli del significato. Ad esempio in una lingua come l’inglese che ordina le parole ed esprime la struttura morfo sintattica: ad esempio la distinzione fra il soggetto e oggetto sta nell’ordine delle parole. È così anche in francese. Mentre in tedesco diverso. Quindi si può dire che l’ordine delle parole è significativo in modo diverso a seconda delle lingue. Un nuovo concetto è quello di entità e unità dove l’entità coincide nella lingua con il segno che è unione di significante e significato. L’entità in quanto delimitata nella catena fonica è un’unità. L’unità va intesa come il segmento fonico isolato, Non è un’unità materiale ma un’unità funzionale. Un altro aspetto riguarda il sistema delle differenze: si introduce il paragone del gioco degli scacchi dove se durante il gioco uno dei pezzi come il cavallo cade e si rompe non è un dramma perché è sufficiente prendere un qualsiasi altro oggetto dei debiti dimensioni e sostituirlo dando a quel nuovo oggetto lo stesso valore del cavallo. Importante che non si introduca nella scacchiera un pezzo che si possa confondere. Quindi nel sistema linguistico si può sostituire un elemento con un altro purché quest’ultimo non si confonde con un elemento già presente nel sistema. Quindi il significante (fonemi) si oppongono a tutti gli altri elementi e questo vale anche per il significato: ciò che costituisce un certo significato è il non identificarsi con gli altri significati. Quindi il valore di una parola nasce dalla differenza tra il suo significato e significati delle altre parole. Quindi l’articolazione del significato è determinata dall’articolazione del significante. Però il segno non funziona isolatamente preso, non ci può essere una definizione con un solo segno perché la natura del segno è oppositiva.