Scarica Manuale di Biblioteconomia di Giorgio Montecchi e Fabio Venuda e più Sintesi del corso in PDF di Biblioteconomìa solo su Docsity! BIBLIOTECONOMIA Capitolo 1 - Dal libro alla biblioteca Il libro non ha sempre avuto la forma che noi conosciamo. Nell’antichità i libri non venivano aperti o chiusi ma srotolati o riavvolti ed erano costituiti da rotoli di papiro. Nell’età tardo antica si inizio ad assemblare e cucire i fogli di pergamena. Successivamente la pergamena venne sostituita dalla carta e il libro prese la forma di codice divenendo uno strumento di comunicazione e trasmissione del sapere. Il libro è costituito da un supporto fisico (configurazione fisica) + un testo scritto (contenuto intellettuale) = due diverse dimensioni della realtà = sia un oggetto fisico su cui è registrato un testo sia una sorta di proiezione / rappresentazione dei pensieri degli uomini e permette loro di rimanere immutati nel tempo. Ha una natura bivalente e un’anima interiore che gli permette di partecipare alla natura intellettuale dell’uomo. Non possiamo mai considerare il supporto e il testo separatamente. Il testo non vive mai una esistenza separata e sciolta dalla pagina in cui è scritto. La trasmissione delle idee e la formazione dei concetti privilegiano la vista sugli altri sensi. Analiticità = modo proprio della comunicazione scritta à la scrittura scompone il testo mentre la lettura riaggrega le parole per percepirne i concetti. Questo processo comporta una sequenza nello spazio e nel tempo = ricomposizione del testo sulla pagina grazie alla scrittura e successiva lettura per recuperarne i concetti da trasmettere alla mente = procedura analitica. Il libro costituisce un forte elemento di coesione = abitanti fedeli di una universale repubblica delle lettere à la comunicazione scritta è uno strumento che permette agli uomini di rapportarsi. Il libro diviene un’estensione della memoria. Comunicazione scrittore-lettore mediata dal libro à importanza delle scelte tipografiche. Alle tre epoche scandite dai diversi modi della produzione libraria corrispondono tre diverse fasi nella circolazione dei libri (passaggio sempre graduale, mai immediato): 1. Libro manoscritto (Medioevo) 2. Libro a stampa antico (1500) 3. Libro Moderno (XIX secolo) Diversa la committenza libraria = con il manoscritto era presente una vicinanza spirituale tra autore e lettore (annotazioni). Con l’invenzione della stampa la proposta di pubblicazione era nella mente di chi decideva di far stampare un’opera in un elevato numero di copie = sorta di anonimato per il lettore, mancanza di intervento personale, no esperienza personale. La circolazione a stampa permette un raggio di azione nettamente più ampio ma finisce per essere, inevitabilmente, standardizzata e anonima. Fenomeno e pratica editoriale = individuo che si fa garante economico e culturale per una grande massa di lettori, soppiantando così il fenomeno della committenza diretta. XVII XVIII secolo à prime pubblicazioni periodiche. Ottocento à prime macchine tipografiche = diffusione dei giornali. Nuovi strati di popolazione si avvicinano al libro = aumento della circolazione libraria. Centro dell’editoria = Milano à attività di alcuni grandi editori come Mondadori, Laterza o Einaudi gettano le basi della struttura editoriale italiana. Libro = accesso da parte di tutti i cittadini = capacità di lettura praticata costantemente per evitare che si atrofizzi. Biblioteca pubblica (cit. Manifesto dell’Unesco) = condizione essenziale per l’apprendimento permanente. Capitolo 2 - La biblioteca pubblica il libro ha indubbiamente favorito il processo di crescita degli uomini = via privilegiata di accesso al sapere. Manifesto dell’Unesco (1995) à l’accesso deve essere libero e senza limitazioni e la biblioteca pubblica deve rendere disponibile ogni genere di conoscenza e informazione (non solo libraria). Che cosa rende pubblica la biblioteca? 1)l’accesso libero e senza limitazioni a ogni genere di sapere da parte degli utenti 2)pronta disponibilità delle raccolte librarie e documentarie e delle risorse informative 3)gratuità dell’uso delle biblioteche 4)finanziamenti da parte delle amministrazioni nazionali o locali 5)la biblioteca sarà sempre pubblica, per quanto possa essere specializzata e incentrata su esigenze di ricerca specifiche di un ristretto gruppo di cittadini, fin che non porrà limitazioni al libero accesso delle raccolte (a meno che non venga meno la competenza degli utenti, che si parli di tutela del patrimonio librario o valorizzazione delle risorse bibliografiche e documentarie). Virginia Carini Dainotti ebbe il merito di aver proposto l’apertura di biblioteche pubbliche sulla base delle biblioteche popolari di inizio 900. La pubblicità – il carattere pubblico va ricercato (secondo Luigi Crocetti) nell’attività della biblioteca stessa ed individua tre caratteristiche principali: 1)Generalità = biblioteca di tutti i cittadini di una comunità 2)Gratuità = almeno nei servizi fondamentali 3)Contemporaneità = soddisfare le attuali esigenze di lettura dei cittadini della comunità diffusione delle ISBD = Descrizione bibliografica secondo gli standard internazionali. SBN = Servizio Bibliotecario Nazionale = possono aderirvi tutte le biblioteche. Il suo scopo non è solo quello di razionalizzare il lavoro catalografico ma soprattutto quello di rendere più efficaci i servizi, ricorrendo anche a tecnologie informatiche, ricorrendo anche alla cooperazione tra più biblioteche = esperienze di catalogazione partecipata. Ora ha esteso il suo raggio di azione anche al libro antico. STRUTTURA BIBLITECHE STATALI ITALIANE Due biblioteche nazionali centrali (Firenze e Roma) = compito di raccogliere e rendere disponibile tutto ciò che viene pubblicato in Italia. Ognuna possiede una delle due copie che per legge gli editori devono consegnare allo Stato come deposito legare per il diritto di stampa. Roma = BOMS = Bollettino delle opere moderne straniere acquisite dalle biblioteche pubbliche statali. Firenze = BNI = Bibliografia nazionale italiana. Sette biblioteche nazionali = raccolgono le più importanti pubblicazioni antiche e moderne italiane e straniere e testimoniano la ricca tradizione bibliografica italiana. (Torino, Milano, Venezia, Napoli, Bari, Potenza, Cosenza). Undici biblioteche universitarie = dipendono dal Ministero per i beni culturali e non dalle rispettive università, sono sorte prima dell’unificazione e quindi appartenevano agli Stati preunitari Biblioteche pubbliche statali = non nazionali, non universitarie = elencate sotto il nome della regione in cui sorgono = superata la dicotomia che vedeva prevalere su tutte la distinzione tra biblioteche statali e non statali, che derivava dal tentativo post unitario di uniformare le procedure biblioteconomiche e amministrative, operazione resa più facile se si rinunciava ad una visione organica e funzionale e ci si occupava in modo gerarchico e burocratizzato delle sole biblioteche governative. Importante cercare di rendere le biblioteche statali più vicine alle comunità dei cittadini ai quali si rivolgono e ai quali appartengono. Biblioteche delle università e delle scuole = soprattutto quelle universitarie possiedono una parte cospicua del patrimonio italiano. Per il 700 e 800 fu l’unica al servizio degli studi universitari. Usanza di raccogliere patrimoni librari presso gli orti botanici, gli osservatori astronomici (necessità di studio e ricerca) = crescita di raccolte librarie decentrate Due tipi di biblioteche al servizio degli universitari: 1. Biblioteche universitarie = dipendono dal ministero per i beni e le attività culturali. 2. Biblioteche dell’università = appartengono all’amministrazione universitaria e fanno riferimento al Ministero dell’Università. Personale adeguato per gestire questa particolare tipologia di patrimoni. Le biblioteche scolastiche invece hanno rari esempi di buon funzionamento = mancano libri, bibliotecari, locali adatti e iniziative, nonostante la buona volontà di insegnanti presidi e genitori. Capitolo 4 - La biblioteca come istituzione della comunità Chiamate nazionali anche alcune biblioteche che prima erano dette palatine = divenivano istituzioni pubbliche della nuova comunità di cittadini = poi nazionale passò a definire soprattutto le istituzioni centrali, dislocate nelle capitali. Altre biblioteche gestite dallo Stato = emanazione di un apparato statale e burocratico = lo Stato, non i cittadini, creava le istituzioni. Biblioteche dipendenti dalle amministrazioni cittadine = imitavano le biblioteche governative. Le biblioteche rischiavano di diventare elementi di prestigio, lontane e distanti dall’essere un punto di riferimento culturale nella vita cittadina. • Biblioteche civiche al servizio dei cittadini Biblioteche italiane che dipendevano dai comuni, dalle province o da enti / fondazioni erano denominate biblioteche non governative = in comune avevano uno stretto legame con la città in cui sorgevano, strumenti per la ricerca erudita locale, testi per gli studenti, insegnanti, un continuo aggiornamento scientifico e culturale e infine, dall’ultimo dopo guerra, anche il compito specifico di pubblica lettura. Si possono chiamare a tutti gli effetti civiche, divise in tre grandi gruppi, in base ai patrimoni librari e alla loro grandezza: 1)Grandi biblioteche civiche sorte in città metropolitane o eredi di una tradizione culturale (Comunale di Milano, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, Civica di Torino, Civica di Palermo, Augusta di Perugina) 2)Biblioteche di città divenute in seguito capoluoghi di provincia 3)Biblioteche di centri minori Tre particolari momenti in cui si concentrano le fondazioni della maggior parte delle biblioteche: 1. Età Napoleonica 2. Primi decenni dopo l’unificazione 3. Nel corso degli anni 30 Biblioteche popolari e biblioteche per tutti Biblioteche pubbliche italiane di studio e ricerca = governative + civiche = 300/350 = non uniformemente ma coprivano l’intero territorio nazionale. Interesse per le biblioteche pubbliche non statali= le Soprintendenze bibliografiche (1919), rese più attive e autonome ebbero un peso notevole nello sviluppo di biblioteche di pubblica lettura, non dipendendo più dai direttori delle biblioteche governative ma da personale apposito e qualificato. Necessità di estendere le biblioteche non solo a ogni capoluogo di provincia ma anche ai centri minori e quindi a tutti i comuni del regno = impegno di due bibliotecari: Ettore Fabietti e Luigi De Gregori = due conclusioni: 1. Biblioteche per tutti: uso aperto a tutta la comunità 2. Biblioteche gestite direttamente dai comuni Le autorità fasciste ridussero Fabietti alla quasi completa inattività. Convinzione di Luigi de Gregori di ispirarsi al modello americano = far sorgere biblioteche pubbliche moderne appoggiandosi alle biblioteche statali, dei comuni e delle province, le uniche che avrebbero potuto adattarsi al modello americano di biblioteche per tutti (non quelle popolari!). 1941 legge che sancisce che in ogni comune capoluogo di provincia in cui non esista una biblioteca governativa, deve esserne aperta una predisposta all’acquisto di materiale librario moderno. La biblioteca pubblica come istituzione della comunità Esigenza di ricostruire le biblioteche distrutte dai bombardamenti + creare dal nulla biblioteche pubbliche per tutti i cittadini > iniziativa di Virginia Carini Dainotti = anima di ogni iniziativa governativa in favore della pubblica lettura + Luigi de Gregori. Porre la nuova struttura delle biblioteche pubbliche in nome della democrazia. Problematica delle biblioteche popolari = viste o come la causa prima della mancanza di una struttura di pubblica lettura, oppure come una promettente primavera che non era riuscita a portare a maturazione i suoi frutti (a causa dell’intervento fascista). Negli anni 50 e 60 molte iniziative per promuovere le biblioteche di pubblica lettura > centri di lettura, piano L di lettura, SNL servizio nazionale di lettura. Nelle aree depresse > Cassa per il Mezzogiorno e Centro formazione e studio = nascita di nuove biblioteche> rimaneva tuttavia il problema della disomogeneità. La biblioteca oltre che “per tutti” doveva essere di tutti = nata nella comunità e non imposta dal di fuori con procedure amministrative = necessaria la collaborazione di soprintendenti bibliografici del ministero + comuni + province + Ente nazionale per le biblioteche popolari e scolastiche = successo. Necessità non di un intervento esterno e diretto dalle autorità statali ma di un sostegno. Le biblioteche negli ordinamenti regionali Passano alle regioni le competenze sulle biblioteche pubbliche di enti locali e di interesse locale. La tutela dei patrimoni librari = materia di legislazione esclusiva dello stato Legislazione sulla valorizzazione/ promozione/ organizzazione delle attività = competenza delle regioni Collaborazione Ministero – Regioni – Università = ha reso possibile: l’adozione sull’interno territorio nazionale delle RICA, il censimento delle Cinquecentine e l’attuazione del Servizio bibliotecario nazionale. Biblioteche pubbliche italiane passate sotto l’impegno amministrativo delle regioni. La legislazione regionale e le biblioteche territoriali Nascita di una gran quantità di biblioteche dei comuni nel territorio nazionale > crescita prodigiosa della società italiana venti anni dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale = diffusione dell’istruzione media, dell’apertura di scuole superiori, dell’estensione dell’istruzione universitaria. Strumenti e servizi Funzione di mediazione = attraverso l’organizzazione di servizi e la predisposizione di strumenti per il lavoro di ricerca. Strumenti: 1) bibliografie = elenchi di libri organizzati per argomenti o discipline 2) cataloghi = strumenti fondamentali per la raccolta libraria, se sono costruiti correttamente la ricerca e il recupero dei materiali vanno a buon fine. Catalogo tradizionale = insieme di schede cartacee di formato standard, raccolte e ordinate secondo criteri omogenei in uno schedario. Ogni scheda = libro / altro materiale, fornisce indicazioni per il recupero negli scaffali / magazzini. Scheda = 7,5 x 12,5 cm di cartoncino che contengono una serie di informazioni. Al centro > la descrizione del libro = notizia bibliografica = elementi essenziali per l’identificazione, ognuno contrassegnato da una punteggiatura convenzionale secondo un determinato ordine: titolo, nome, cognome, edizione, luogo, editore, anno, numero di pagine, dimensioni, titolo della collana, numerazione della collana. In alto a sinistra > accessi = costituiti da cognome e nome dell’autore (trascritto secondo regole precise) oppure dal soggetto che evidenzia l’argomento trattato o dal numero di classificazione (che rappresenta la disciplina) = servono per ordinare le schede nei diversi cataloghi e quindi permettere al lettore di recuperare la notizia. In alto a dx > segnatura di collocazione = indirizzo del libro descritto nella notizia, serve per recuperarlo negli scaffali. In basso a dx > numero di ingresso = assegnato al libro nel momento in cui entra a far pare del patrimonio della biblioteca, valore unicamente amministrativo. Cataloghi: Catalogo alfabetico per autori = informa su quali opere di un dato autore e in quale edizione sono possedute dalla biblioteca = ordinate le schede che hanno come accesso gli autori. Ogni libro = una scheda per ciascun autore, curatore, responsabili intellettuali + schede di rinvio dalla forma non corretta di un nome a quella utilizzata + schede di spoglio che informano sugli articoli di periodici o saggi. Catalogo alfabetico per soggetti = ordina le notizie bibliografiche secondo l’accesso per soggetto, ovvero secondo una parola o un insieme strutturato di termini che esprimono l’argomento specifico trattato nel libro = utilizzato per conoscere che cosa la biblioteca possiede su un determinato argomento. Catalogo sistematico per materia = ordina le schede per materia secondo un accesso costituito da un numero o un’espressione alfanumerica che la rappresenta > secondo la Classificazione decimale di Dewey. Catalogo dizionario = associa le schede con accessi sia per autore che per soggetto in ordine alfabetico = recuperare sia le opere scritte da un determinato autore sia quelle che parlano di lui. Cataloghi speciali = raccogliere notizie bibliografiche di altri tipi di materiali che la biblioteca possiede, periodici, manoscritti, libri antichi, spartiti musicali, tesi di laurea ecc. Servizi al pubblico = consultazione + prestito. Non tutti i libri possono essere prestati, a causa del loro pregio o del loro frequente utilizzo > consultazione in orari sufficientemente ampi > appositi moduli. Foto-riproduzione, copia su microfilm, apposita attrezzatura che consenta la lettura di microfilm e la stampa delle immagini prodotte. Depositi librari Scaffale aperto = accedere direttamente al materiale e prelevarlo di persona, guidare il lettore lungo un percorso che gli permetta di trovare ciò che cerca senza la mediazione del catalogo = ordine significativo per il lettore. Spazio per le nuove acquisizioni nel settore previsto e impossibilità di sfruttare l’altezza dei locali = mantenimento dell’ordine (un libro fuori posto è un libro perso! ) = sistemi di antifurto. Scaffale chiuso = sfruttare al massimo lo spazio disponile / magazzini organizzati in modo da facilitare il recupero. Utilizzato soprattutto nelle biblioteche di conservazione = molto materiale. Capitolo 7 - Organizzazione della biblioteca e crescita delle raccolte Biblioteca = sistema = insieme di attività = selezione + acquisizione libri + settore amministrativo + catalogazione + gestione dei periodici / magazzini / prestito + servizio reference + selezione libri rari + direzione. Selezione e acquisizione libri -Scelta delle nuove acquisizioni (anche sulla base delle considerazioni dei lettori e le novità) -Compatibilità delle donazioni con gli scopi e il tipo di pubblico della biblioteca -Controlla di non possedere già i libri suggeriti dai lettori / seconda copia? -Seleziona i fornitori ed effettua gli ordini -Analizza i cataloghi degli editori -Selezionare il materiale necessario a incrementare il patrimonio secondo le linee di crescita che la biblioteca si è data -Non sempre l’editore è la scelta più conveniente > i fornitori possono fare sconti particolari, servizi di info bibliografica sulle novità editoriali, nazionali o internazionali -Controllo del materiale arrivato e del suo buono stato Settore amministrativo Congruità degli arrivi = volontà della biblioteca Procedure per il pagamento delle fatture Registro cronologico di entrata = numero di ingresso/ d’inventario = contrassegno con il timbro Catalogazione Creazione e mantenimento cataloghi Crea le registrazioni bibliografiche secondo le norme e le regole > ISBD per la descrizione del libro + creazione notizia bibliografica / REICAT definizione degli accessi di tipo formale che consentono di recuperare la notizia / Nuovo Soggettario definizione degli accessi per argomento / CDD (Catalogazione decimale di Dewey) schema di classificazione adottato per individuare gli accesi per materia / Segnatura di collocazione indica il posto preciso nello scaffale per recuperare il libro. Gestione dei periodici Catalogazione periodici Controllo del regolare arrivo dei fascicoli Rilegatura delle annate Aggiornamento degli schedoni amministrativi Gestione magazzino e prestito Supervisione dei depositi librari Prestito esterno della biblioteca = responsabilità della presenza del libro nella biblioteca Prenotazioni per un libro già in prestito Gestisce i ritardi nella consegna Reference Servizio di informazione bibliografica = informazioni sui cataloghi + utilizzo dei repertori bibliografici Supporto recupero notizie bibliografiche, notizie su persone o avvenimenti = materiale necessario al lettore Utilizza le bibliografie e i cataloghi anche di altre biblioteche Libri Rari Collezioni speciali di manoscritti / libri antichi Importanza della conservazione = settore che ha garantito l’evoluzione delle biblioteche Garantire condizioni ambientali e climatiche ottimali Prevenire alterazioni fisiche e biologiche Provvedere ad un eventuale restauro Gestire i relativi servizi offerti al pubblico Direzione Pianificazione dei progetti di sviluppo e di funzionamento Supervisione di tutti i settori di attività Definire l’uso che gli utenti fanno dei dati e delle registrazioni = trovare informazioni sui materiali + indentificare un documento + selezionare il documento + ottenere l’accesso al documento Disegnare un modello di record = tecnica di analisi basata sulle entità e sulle relazioni fra entità = basare l’analisi su ciò che può costituire oggetto di interesse primario per il lettore LE DIECI ENTITÀ (Da considerare nella progettazione e costruzione del modello di record bibliografico) Entità relative ai prodotti dell’attività artistica o intellettuale 1)l’opera = creazione artistica o intellettuale in astratto, come viene percepita nella mente dell’autore 2)l’espressione F 0E 0 = realizza l’opera, per esempio le parole di un testo manoscritti o traduzioni di testi 3)la manifestazione = realizzazione fisica dell’espressione di un’opera, ovvero la materializzazione di un’opera su un supporto 4)il documento = l’esemplare, la copia, ovvero un oggetto fisico che costituisce la manifestazione In caso di eventuali variazioni: -Se sono prive di un’attività artistica o intellettuale significativa = espressioni della stessa opera -Se includono l’apporto significativo di un’attività artistica o intellettuale indipendente = nuova opera -Se i cambiamenti riguardano la forma fisica > nuova manifestazione (se cambia il supporto, il carattere, l’editore, le modalità di confezionamento) Entità relative alle responsabilità Persone che possono essere coinvolte nella creazione, nella realizzazione, nella produzione, nella conservazione ecc. 5)la persona 6)l’ente (forma temporanea o permanente) Entità relative ai soggetti I soggetti delle opere, ovvero gli argomenti di cui trattano 7)Il concetto, un’idea o un principio astratto 8)L’oggetto, qualcosa di tangibile 9)L’evento, qualcosa che è successo, un fatto o un’azione 10)Il luogo ATTRIBUTI DELLE ENTITÀ Associare a ciascuna entità degli attributi, ovvero delle informazioni descrittive, caratteristiche fisiche, identificatori, informazioni relative al contesto = elementi informativi caratteristici di ognuna delle entità, che consentono di effettuare delle ricerche. RELAZIONI Sorta di normalizzazione di relazioni già adottate in ambito editoriale. Legami fra informazioni che concorrono a formare un record bibliografico. Favoriscono la navigazione tra le informazioni contenute in una bibliografia, contribuiscono a raggruppare fra loro le entità. Relazioni fra le entità “prodotti” Un’opera si realizza nell’espressione, l’espressione si materializza nella manifestazione, la manifestazione è rappresentata nel documento. Relazioni di “responsabilità" Una persona / ente ha creato un’opera, ha realizzato un’espressione, ha prodotto una manifestazione e possiede un documento. Relazioni di “soggetto” L’opera ha come soggetto = tutte le dieci entità = un concetto, un oggetto, un evento, un luogo, un’opera, un’espressione, una manifestazione, un documento, una persona o un ente. FRANAR = gruppo di lavoro che doveva studiare e definire i requisiti funzionali dei record di autorità, ovvero i record relativi agli elementi che costituiscono un punto di accesso di tipo controllato alla notizia, per i quali l’Authority Control ha la funzione di garantire la coerenza della forma in cui vengono rappresentati. Due nuovi modelli > FRBR family = FRAD (requisiti funzionali per Authority Data) e FRSAD (requisiti funzionali per Subject Authority Data. FRAD = gestire le entità relative alle responsabilità = aggiunta una terza entità = Famiglia. Altre nuove entità = Nome, Identificatore, Punto di accesso controllato, Regole di catalogazione, Agenzia. FRSAD = gestire le entità relative ai soggetti = corretta rappresentazione e gestione dei termini utilizzati nella costruzione dei soggetti all’interno di un sistema di controllo di autorità = Thesaurus. Due nuove super entità = Thema (ogni entità che può essere il soggetto di un’opera) e Nomen (qualsiasi segno, carattere alfanumerico, simbolo o suono con cui sia conosciuta l’entità Thema). REGOLE ITALIANE DI CATALOGAZIONE – REICAT Lo studio sui FRBR ha influenzato i principi di catalogazione = revisione dei Principi di Parigi, sostituiti dai Principi Internazionali di Catalogazione ICP nel 2009 = l’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico) ha pubblicato le REICAT. Le regole adottano per la descrizione bibliografica lo standard ISBD. LA DESCRIZIONE BIBLIOGRAFICA Verificare che non esista già (nel proprio catalogo o in quello di altre biblioteche) una registrazione nel momento in cui si deve catalogare un libro in modo da effettuare una catalogazione derivata. Se la registrazione non è presente bisogna innanzitutto descrivere il libro, ovvero riportare nella scheda gli elementi che lo caratterizzano dopo aver effettuato una analisi preliminare degli aspetti formali = regole precise che permettono al bibliotecario di individuare gli elementi da riportare nella descrizione. Standard ISBD = nato dalla necessità di uniformare i criteri di descrizione = rappresentazione degli elementi descrittivi in una successione costante di aree informative contraddistinte da una punteggiatura convenzionale. Diverse applicazioni ISBD che permettono di descrivere diversi tipi di risorse facendo riferimento ad uno standard generale ISBD (G) per poi sviluppare = ISBD (M – monografie), (CR – seriali e risorse continuative), (CM – materiale cartografico), (PM – partiture musicali), (A – libri antichi), (NB – materiale non librario), (ER, risorse elettroniche) = tutti riuniti in un ISBD consolidated edition = risolve il problema di descrizioni di risorse che presentano caratteristiche riconducibili a formati diversi e quindi ad una descrizione basata su due applicazioni. (periodici elettronici = ISBD (CR) + ISBD (ER) 0.Area delle informazioni relative alla forma e al supporto 1.Area del titolo e delle indicazioni di responsabilità 2.Area dell’edizione 3.Area specifica del materiale o del tipo di pubblicazione 4.Area della pubblicazione, produzione e distribuzione 5.Area della descrizione fisica = poi diventata Area della descrizione materiale 6.Area della collezione = anche titoli di insieme delle risorse monografiche in più volumi 7.Area delle note 8.Area dei numeri identificativi Definiti alcuni elementi obbligatori per la descrizione soprattutto per le registrazioni create dalle agenzie bibliografiche nazionali (BNI) che devono essere complete per definizione, mentre le biblioteche possono redigere descrizioni anche ad un libello minimo. Punteggiatura = (. - ) segnala l’inizio di un’area Alcune di queste aree potranno non essere attivate Importante riportare la notizia esatta, tendendo sempre alla sinteticità, evitando titoli troppo lunghi o troppi autori, lo standard stabilisce anche la lingua che bisogna utilizzare + fonti prescritte, ovvero le parti del libro da cui vanno ricavate le informazioni. Fonti prescritte = primarie (frontespizio/ sostituto del frontespizio) per l’area 1, primarie + complementari (pagine preliminari/ copertina/ colophon) per le altre aree -tutte le informazioni che lo standard non consente di inserire nelle aree ma che sono utili al lettore per l’identificazione del libro AREA 8: Numeri identificativi Fonte: qualsiasi fonte Lingua: scelta dalla biblioteca per la catalogazione Analisi degli elementi: • ISBN = numeri standard che identificano la risorsa, ISBN per le monografie. L’area si può ripetere se è presente più di un numero standard. Si può indicare anche il prezzo del libro se è in commercio. Per opere in più volumi = indicazione dei singoli volumi in una nota d’indice nella descrizione generale dell’opera oppure una descrizione a più livelli =descrizione completa dell’opera come primo livello + descrizioni ridotte dei singoli volumi come secondo livello = titolo + numero del volume, opportuno usare la descrizione a più livello se i volumi hanno un titolo significativo: >Difficoltà della catalogazione causata dalla disomogeneità con cui vengono presentati gli elementi informativi sul libro a causa della fantasia degli editori = favorire la standardizzazione = programma CIP = catalogare il libro prima della pubblicazione e far stampare sul verso del frontespizio la descrizione, gli accessi per autore soggetto e il numero di classificazione CDD (però gli accessi sono formulati secondo le regole e le norme delle diverse nazioni = bisogna adeguarli ai criteri stabiliti dalle REICAT) >BNI realizzata dalla Biblioteca nazionale di Firenze = catalogazione dei libri pubblicati in Italia = pubblicata in fascicoli a stampa o in DVD = possono essere utilizzate integralmente perché rispettano le regole, le norme e gli standard utilizzati dalle biblioteche italiane. Capitolo 9 - La catalogazione: accessi formali e semantici Gli accessi guidano il lettore nella ricerca della notizia Accessi = informazioni che vengono estrapolate da qualsiasi elemento della descrizione o dal contenuto del libro, poi formulate secondo le regole di catalogazione e messe in appropriata relazione con le opere a cui si riferiscono. Elementi di accesso: 1)forma controllata dai sistemi di controllo di autorità (AUTHORITY CONTROL) = titoli uniformi, intestazioni uniformi 2)forma non controllata e utilizzati nella forma in cui si presentano nella pubblicazione 3)formali = ricavati dai contrassegni formali che il libro mette a disposizione quindi dagli elementi della descrizione 4)semantici = espressione del contenuto intellettuale del libro ACCESSI FORMALI E REICAT Analisi formale per determinare le informazioni necessarie per formulare gli accessi di tipo formale Accessi per autori e titoli uniformi = quelli che la biblioteca ha l’obbligo di predisporre In base alle REICAT si scelgono gli accessi e il modo in cui devono essere formulati Punti di accesso controllati = forma definita, standardizzata o accettata Punti di accesso non controllati = utilizzati così come sono Titoli uniformi Titolo uniforme = elemento di accesso molto importante = identifica attraverso un titolo un’opera Coincide con uno dei titoli con cui l’opera è tradizionalmente conosciuta o citata Un solo titolo Titoli uniformi collettivi = raggruppare le opere di uno stesso autore Intestazioni Identificano e esprimono le responsabilità nei confronti dell’opera Principale = una sola = autore principale (può mancare per le opere anonime) Coordinata = altri autori (massimo 2) che hanno la stessa responsabilità dell’autore principale Secondaria = responsabilità diverse = curatori, traduttori Se sono più di tre = opera anonima Il ruolo dell’autore definisce il tipo di relazione che lo connette all’entità = autore principale = creatore dell’opera / autore secondario = realizzatore dell’espressione (traduzione) Autori = persone o enti (autori collettivi a carattere permanente o temporaneo) Necessaria l’uniformità dell’intestazione = utilizzata sempre la stessa forma del nome dell’autore = altrimenti >voci di rinvio > Authority File ACCESSI SEMANTICI: SOGGETTAZIONE Capire di che cosa parla il libro Attenersi a parti specifiche che danno indicazioni = indice / sommario / titoli dei capitoli / titoli interni ai capitoli / riassunto / introduzione / presentazione o prefazione / parte iniziale + conclusione dei capitoli A volte i titoli possono essere fuorvianti = devono attrarre l’attenzione Gli accessi di tipo semantico sono determinati dalla soggettazione e dalla classificazione Soggettazione Costruire un catalogo per soggetti ordinati alfabeticamente Sistemi di soggettazione Classificazione Catalogo sistematico ordinato secondo l’indice dei numeri di classificazione. SISTEMI DI SOGGETTAZIONE Soggetto = espressione del contenuto del libro in una forma verbale organizzata = Thesaurus = sempre le stesse parole in una stringa di soggettazione Esprimere l’argomento trattato nel libro Sistemi per accedere all’informazione: Linguaggio di soggettazione pre–coordinato = utilizza più descrittori insieme in una struttura nella quale i termini possono assumere ruolo diverso = termini coordinati prima di essere messi a disposizione del lettore = chiariti subito i ruoli e le relazioni tra i descrittori = offerta al lettore in una riga un’espressione completa dell’argomento Linguaggio di soggettazione post – coordinato = utilizza i descrittori senza metterli in relazione tra loro = separazione dei concetti che permette di ampliare la gamma dei descrittori da utilizzare = il lettore ha la possibilità di coordinare i descrittori = combinare la ricerca sui vari descrittori utilizzando gli operatori booleani AND, NOT, OR = comandi che consentono di affinare una ricerca = recupero di più notizie ma con maggior rumore Parole chiave = non rientrano tra i linguaggi di soggettazione perché non esprimono concetti e non utilizzano descrittori = sistema di indicizzazione libero = rapidità di esecuzione ed economia della realizzazione ma alto numero di risultati, anche non inerenti. COSTRUIRE UNA STRINGA DI SOGGETTO Comprendere il contenuto del documento ed esprimerlo con un enunciato di soggetto nella lingua di tutti i giorni > individuare i termini che possono esprimere i singoli concetti e scegliere la forma accettata dal Thesaurus, no distinzione tra voce principale e sotto voci > analisi dei ruoli Nucleo = gli elementi consentono di individuare e rappresentare l’argomento trattato nel documento + elementi con un ruolo complementare che aggiungono informazioni relative al luogo, al tempo e alla forma della pubblicazione. 1)Formato da un solo termine = concetto chiave = termine di testa al primo posto della stringa 2)Formato dal concetto chiave + elementi complementari che completano l’informazione data nel nucleo Thesaurus = strumento indispensabile che consente di evitare l’uso di sinonimi e di effettuare scelte coerenti dei termini, organizza poi i vocaboli dal punto di vista gerarchico e associativo (organizzazioni culturali, biblioteca, emeroteca). Coerenza garantita da una serie di rinvii dai termini non accettati a quelli preferiti. Nuovo Soggettario dal 2006 (Guida al sistema italiano di indicizzazione per soggetto). Sistema di indicizzazione disegnato sul modello analitico – sintetico = individuare i singoli concetti che costituiscono un argomento e i termini che li rappresentano (analitico). Detta le regole per il controllo del vocabolario che sono necessarie per organizzare i termini dal punto di vista semantico nella struttura del Verificare che nel catalogo della biblioteca o in altri cataloghi autorevoli (BNI) non esista già una registrazione relativa al documento da catalogare che possa essere utilizzata o derivata Analisi formale del documento = creare la notizia descrivendo il periodico Individuare gli accessi formali e semantici che conducono alla notizia Per le risorse continuative > riferimento alla prima parte delle REICAT che si basano sullo standard ISBD Descrizione dei periodici e delle risorse ad aggiornamento integrato = stessa organizzazione degli elementi informativi in aree considerata per la descrizione delle monografie = stessi elementi che vanno a costituire l’area e stessa punteggiatura convenzionale Alcune differenze dovute ai tipi di pubblicazione diversi (disposizione caratteristica e diversificata delle informazioni) e alla necessità di integrare la notizia bibliografica con i dati che ne contraddistinguono la vita e la storia editoriale. F 0 E 0Terza area prevista area della numerazione, non prevista per le monografie = attivata anche per gli spartiti e le risorse cartografiche Effettuare la descrizione del periodico utilizzando il primo numero, fascicolo o volume pubblicato Obbligo di indicare come prima nota la periodicità e gli eventuali cambi di periodicità AREA 3: Numerazione Fonte: Ricavare le informazioni dal frontespizio, dalla testata, dall’intitolazione, dalla gerenza, dalle pagine redazionali e preliminare e da fonti esterne Lingua: quella utilizzata nella risorsa Analisi degli elementi: In quest’area è prevista l’indicazione degli estremi della numerazione del periodico Punteggiatura solo quella di inizio area > - collegare () contenere; separare Inserire gli estremi numerici e/o cronologici che identificano l’inizio e l’eventuale cessazione del periodico -L’area 3 può essere ripetuta nel caso in cui il seriale presenti la combinazione di materiali e tipi di pubblicazione per i quali è previsto l’uso dell’area 3 -Ordine con cui vanno trascritte le ripetizioni dell’area > area della partizione musicale (pubblicazioni di musica scritta), area dei dati matematici (risorse cartografiche), area della numerazione (pubblicazioni seriali Regole per le risorse integrative -Diverse dalle regole per i seriali -Risorsa integrativa = insieme delle integrazioni nell’ultima versione disponibile -Non è necessario registrare la storia editoriale come per i periodici -Non si utilizza l’area 3 -Necessario indicare nelle note la versione o l’aggiornamento su cui si basa la descrizione, la periodicità dell’aggiornamento e se si tratta di una risorsa integrativa elettronica ad accesso remoto, bisogna indicare anche le modalità di accesso e la data in cui è stata controllata l’ultima volta. -Possibilità di non registrare nell’area 1 come indicazioni di responsabilità le formulazioni relative a persone che possono cambiare nel tempo e quindi non costituire un elemento identificativo della pubblicazione -Nell’area 4 = le date di pubblicazione sono le date del primo e ultimo eventuale fascicolo -Se la descrizione del periodo viene ricavata da un fascicolo che non è il primo bisogna dichiarare su quale fascicolo la descrizione è basata e cercare di ottenere informazioni relative alla data di pubblicazione anche da fonti esterne come dalle Bibliografie Nazionali. -Se il periodico cambia titolo = se il cambiamento è minimo si può riportare nell’area delle note se invece il cambiamento è radicale (cambiamento, sostituzione o aggiunta di almeno una parola significativa / cambiamento del nome dell’ente presente nel titolo o del responsabile / cambiamento dell’ordine delle parole o della lingua / cambiamento del materiale, da stampa a elettronico) > bisogna creare una nuova notizia bibliografica. -Non è possibile individuare un’intestazione principale (al massimo il nome dell’ente se sono realizzati come pubblicazioni di atti o documenti di carattere ufficiale) ACNP = Catalogo italiano dei periodici = aiuto nella catalogazione e nella gestione Operazione di creazione degli spogli = costituzione di una notizia bibliografica per ciascuno degli articoli contenuti nei fascicoli di un periodico = termine “sta in” + indicazione del titolo del periodico e del numero del fascicolo = impegno gravoso che pochi portano a termine > iniziativa della Fondazione Collegio San Carlo di Modena + cinque biblioteche emiliano-romagnole = catalogato gli articoli pubblicati su 152 riviste italiane di ambito umanistico dal 1982 ad oggi. Periodici elettronici Semplice e poco costoso Risorsa informativa elettronica remota Immediatamente disponibili La pubblicazione a stampa è ora diventata un eventuale sottoprodotto del processo editoriale Per la consultazione = necessaria un’attrezzatura adeguata, un collegamento alla Rete, sale di lettura specifiche > pc, possibilità di stampare e di salvare su memorie esterne Dalla forma di possesso a quella di accesso = è venuta a mancare la fisicità = cambiamento sostanziale anche nelle procedure di gestione Viene a mancare per esempio il mantenimento degli schedoni amministrativi, il controllo degli arrivi, il sollecito in caso di ritardo, la collocazione negli scaffali, la rilegatura Tuttavia il ruolo del bibliotecario non viene né ridimensionato né ridotto = deve verificare la disponibilità effettiva del testo elettronico e controllare e aggiornare i software = in sostanza mantenere costanti le garanzie e le certezze avute con il supporto cartaceo Capitolo 11 - Le risorse elettroniche Pubblicazioni e risorse informative che richiedono l’uso del pc e di eventuali periferiche collegate o dispositivi elettronici Qualsiasi pubblicazione può essere registrata su un supporto fisico e resa raggiungibile in rete TIPI DI PUBBLICAZIONE: 1)Risorse bibliografiche finite: - complete > monografie - completabili > opere in continuazione con integrazioni limitate nel numero e nel tempo che conducono ad una risorsa monografica finale completa 2)Risorse bibliografiche continuative: -pubblicate in successioni di parti distinte > seriali -risorse integrabili con aggiornamenti che si integrano nella pubblicazione -continuano nel tempo senza una fine determinata LA CATALOGAZIONE DELLE RISORSE ELETTRONICHE ISBD (ER) = Standard internazionale per le descrizioni bibliografiche per le risorse elettroniche confluito poi nel ISBD preliminary consolidated edition = su cui si basano le REICAT per la descrizione dei vari tipi di pubblicazione DUE TIPI DI RISORSE ELETTRONICHE 1)Dati = informazioni sotto forma di numeri, lettere, grafica, immagini e suoni o una combinazione di questi 2)Programmi = insieme di istruzioni e sequenze di istruzioni 3)Combinazione di dati e programmi = realizzare servizi online e documenti multimediali interattivi Distinte in base alle modalità di accesso / a seconda che siano distribuite su un supporto materiale o accessibili a distanza RER = risorse elettroniche ad accesso remoto = prive di un supporto fisico visibile = accedervi attraverso una rete locale o Internet = frequenti aggiornamenti che ne modificano le caratteristiche oppure variazioni dell’URL = modificabilità ed instabilità = valutare se le modifiche necessitano la creazione di una nuova registrazione bibliografica. Se l’indirizzo di rete non è attivo = la risorsa elettronica è inutilizzabile parole che compongono una risorsa > importante caratterizzare la risorsa in modo che possa venire trovata dai motori di ricerca Farle catalogare al momento della loro realizzazione = schemi di metadati = dati che forniscono informazioni su altri dati: 1)Metadati descrittivi utili per rappresentare una risorsa e renderla facilmente reperibile 2)Metadati amministrativi e gestionali (MAG) gestire una risorsa all’interno di una raccolta, informazioni sulle condizioni di accesso, sui criteri di conservazione digitale della risorsa e sui diritti di autore 3)Metadati strutturali = rappresentano l’organizzazione di una risorsa e collegamento gli oggetti che la compongono consentendone la visualizzazione e la navigazione. I metadati possono essere collegati in vari modi - integrati nel codice HTML con dei meta-tag che possono essere di tipo generico o far riferimento al Dublin Core Metadata Element Set -forniti esternamente alla risorsa - registrati in una base dati in forma di record collegati alle risorse che rappresentano -Metadati utili per la digitalizzazione dei patrimoni di biblioteche, archivi o musei -Ogni schema di metadati è caratterizzato da un numero limitato di elementi descrittivi identificati da un nome convenzionale che spiega il significato e il modo in cui deve essere usato. DUBLIN CORE Per descrivere i metadati -Set di elementi in grado di descrivere un’ampia gamma di risorse disponibili in rete -Due livelli di descrizione: semplice e qualificato Semplice = 15 elementi tutti opzionali e ripetibili: sette descrivono il contenuto della risorsa (titolo, soggetto, descrizione, copertura, fonte, relazione, tipo di risorsa) + quattro che indicano le responsabilità intellettuali (creatore, autore di contributo secondario, editore, gestione dei diritti) + quattro che indicano la versione della risorsa (data, formato, lingua, identificatore della risorsa) Qualificato = 16 elementi (Audience) + un set di elementi aggiuntivi denominati qualifiCatori che servono a rifinire il significato dei 15 elementi di base Capitolo 12 - I formati di scambio dei dati bibliografici: l’UNIMARC Grazie allo strumento informatico le biblioteche possono condividere e far circolare i dati, scambiarli o derivarli > necessità di un formato comune che consenta a tutti i software di riconoscerli e importarli nella base dati. Un formato di scambio standard suddivide e struttura tutti gli elementi informativi e gli accessi in campi e sotto campi e li contrassegna in modo che essi abbiano un preciso significato per il programma d gestione + permettono al software di riconoscere il significato e il contenuto di ciascun campo e sotto campo. Progetto MARC nel 1965 = avviato per promuovere la distribuzione delle informazioni catalografiche tra le biblioteche nordamericane = ha permesso di realizzare un formato di scambio. Uso molto diffuso ma formato non completamente standardizzato = differenze linguistiche dovute ai dialetti = ogni nazione ha adatto il formato originale alle proprie caratteristiche ed esigenze linguistiche (UKMARC, CANMARC) -Sforzo internazionale di unificazione bibliotecaria verso l’UNIMARC, non per sostituire i formati esistenti ma per costituire una sorta di lingua franca attraverso la quale rendere possibile la circolazione e la conversione dei dati bibliografici -È necessario anche che ogni software preveda la possibilità di gestirlo = configurare gli archivi elettronici per immagazzinare i dati secondo il formato UNIMARC oppure disporre di una procedura di conversione Cenni Storici Sforzo internazionale di unificazione = uno degli obbiettivi dell’IFLA (Federazione internazionale di associazione libraria) attraverso il programma di controllo bibliografico universale UBC avviato nel 1974 con lo scopo di creare un sistema mondiale per lo scambio di informazioni bibliografiche disponibili ovunque con rapidità e in forma accettata Promuovere lo scambio e l’uso di registrazioni bibliografiche in formato condiviso = standardizzazione delle descrizioni bibliografiche e dei criteri di scelta e forma degli accessi presenti nelle registrazioni Far adottare ad ogni nazione il principio che l’Agenzia Bibliografica Nazionale è responsabile per la compatibilità bibliografica dei record prodotti in accordo con gli standard internazionali in modo da essere interscambiabile con i record di altre agenzie UBCIM Programma di controllo bibliografico universale e MARC internazionale = riuniva le finalità dell’IFLA di promuovere la diffusione di registrazioni bibliografiche compatibili e di favori la diffusione con un formato internazionale per lo scambio di dati Comitato UNIMARC formato per una continua revisione e manutenzione del formato che doveva seguire l’evoluzione dei supporti + bisogno di promuovere l’utilizzo e formarne gli utilizzatori Nel 2003 viene chiuso l’UBCIM e attiva l’UNIMARC Core Activity (UCA) = rileva la parte di attività legata al formato internazionale e ha il compito di coordinare le attività finalizzate allo sviluppo, manutenzione e promozione del formato UNIMARC UNIMARC -Modello di presentazione strutturata dell’informazione comprensibile a persone e software -Le stesse informazioni che vengono registrate nella scheda di un catalogo cartaceo vengono registrate in un record bibliografico = informazioni bibliografiche + informazioni che forniscono i dati sulla struttura e le modalità di gestione del record -Formato di un record = definito dalla struttura + identificatori del contenuto + contenuto del record -Formati MARC = forma che risulta comprensibile agli elaboratori, non si occupano di come descrivere o catalogare un documento (compito dello standard ISBD e dalle REICAT italiane) ma codificano in modo standardizzato le informazioni bibliografiche -Se si visualizza la notizia con campi e sotto campi UNIMARC, essa sarà estremamente frammentata, priva di etichette chiare che identifichino i campi come “autore”, “titolo” = il record assume la forma di una sequenza continua e indistinta di caratteri, praticamente illeggibile -Iniziative per codificare i record per mezzo del linguaggio XLM = per adeguare le tecniche di trasferimento dei record alle nuove esigenze di elaborazione in rete, per rendere i record più comprensibili e convertibili = sostituire il vecchio e rigido ISO 2709 -Molti OPAC consentono di visualizzare ed esportare i record in formato UNIMARCXML Terminologia e struttura dei campi Etichetta (tag) = numero di tre cifre che identifica il tipo di dati contenuti nel campo ad esso associato Indicatori = codici costituiti da una cifra da 0 a 9 o da uno spazio identificato con il carattere # che forniscono al sistema istruzioni sui dati contenuti nel campo che segue (informano il sistema se il nome di un autore utilizzato come accesso è dato in forma diretta o inversa, oppure se il titolo sia significativo e debba costituire un accesso oppure no) Delimitatore di sotto campo = carattere speciale $ che ha il compito di segnalare al sistema che il carattere che segue è un codice di sotto campo e non fa parte dei dati bibliografici Codice di sotto campo = codice alfanumerico costituito da una minuscola / numero che identifica il tipo di dati che si trovano nel sotto campo Struttura del record bibliografico in UNIMARC Struttura del record organizzata in tre parti: 1)La guida o leader = informazioni sulla struttura del record • all’inizio di ogni record • è obbligatoria e non ripetibile • contiene i dati necessari al software per elaborare i record • non ha etichetta, indicatori o sotto campi • stringa di 24 caratteri • elementi informativi codificati identificati dalla posizione nella guida (da 0 a 23) = paese in cui è stato pubblicato / campo 105 = tipo di materiale catalogato) La descrizione Blocco 2 -- Descrizione bibliografica Ogni campo del blocco 2 – è suddiviso in sotto campi che riprendono la suddivisione in elementi delle aree ISBD Prime sei aree della descrizione bibliografica -campo 200 = area del titolo e delle indicazioni di responsabilità (area 1) - campo 205 = area dell’edizione (area 2) - campi 206, 207, 208, 230 = area del materiale e del tipo di pubblicazione (area 3) - campo 210 = area della pubblicazione (area 4) - campo 215 = area della descrizione fisica (area 5) - campo 225 = area della collana (area 6) Blocco 3 -- Area delle note Accoglie le informazioni collocate nell’area 7 dell’ISBD, presenta 34 possibili tipi di nota con altrettante etichette di campo. Tutti i campi sono ripetibili ed opzionali Gli accessi Blocco 5 -- Accessi per titolo Tutti i possibili punti di accesso per titolo, diversi dal titolo proprio (registrato nel campo 200). Le etichette del campo distinguono i diversi tipi di titolo = uniforme, variante del titolo, titoli correlati. Blocco 6 -- Accessi semantici Suddivide i campi tra accessi per soggetto, per classificazione e per forme codificate di accessi. Diversi tipi di accesso per soggetto = 13 campi (campi 600, 601 = soggetti costituti da nomi di persona e ente / campo 606 = nomi comuni usati come soggetto) Blocco 7 -- Accessi per autore Registra i nomi di persone o enti con responsabilità intellettuale rispetto alla creazione del documento. Distinzione tra nomi di persona / famiglia / ente + tre livelli di responsabilità principale / alternativo / secondario = campi relativi alle responsabilità principali (700, 710, 720) non ripetibili perché può esserci solo un autore principale, gli altri sono alternativi Blocco 4 -- Legami tra notizie Nel caso in cui una notizia contenga informazioni che la collegano o rinviano ad un’altra notizia e quindi ad un altro record (periodico che segnala la presenza di un supplemento / altro titolo con cui un periodico è stato pubblicato) =possibilità di passare da una notizia all’altra senza ripetere la ricerca (legami tra livelli di descrizione che collegano la registrazione di un’opera in più volumi = campo 461). Due tecniche per gestire i legami = embedding (usare nel campo 4xx un solo sotto campo nel quale vengono riprodotti per intero i campi significati della notizia a cui conduce il legame) + standard (usare nel campo 4xx dei semplici sotto campi nei quali registrare le informazioni della notizia a cui si vuole collegare il record). Blocco 8 -- Campi ad uso internazionale Campi accettati a livello internazionale relativi a informazioni che non rientrano nei blocchi precedenti (campo 801 = dati di origine del record, informazioni sull’agenzia bibliografica) Blocco 9 -- Uso nazionale e locale Chiude il formato ed è riservato all’uso che ne possono fare le agenzie bibliografiche e le biblioteche che usano UNIMARC come formato di catalogazione = possibile uso = registrare i dati relativi alle copie possedute, al numero cronologico di entrata, segnatura di collocazione, codice a barre Campi obbligatori -001 = numero del record -100 = dati generali per l’elaborazione -101 = lingua -200 = titolo proprio -801 = dati di origine del record -230 = designazione e estensione delle risorse elettroniche Capitolo 13 - Collocazione, Gestione delle raccolte e prestito Collocazione = posizione assegnata al libro nei depositi della biblioteca Segnatura di collocazione = codice che rappresenta l’indirizzo del libro, riportato con un’etichetta sul dorso, sulla seconda di copertina e sulla scheda in alto a destra -Se l’operazione di collocazione è legata alle sale, agli armadi, al formato > può essere fatta da un personale senza una preparazione particolarmente specifica, ricorrendo ad una tabella di riferimento -Se il materiale viene distribuito in modo sistematico a scaffale aperto con un particolare sistema di classificazione > operazioni che rientrano nelle competenze di catalogazione affidate ad un personale con specifiche competenze biblioteconomiche Catalogo topografico = necessario per mantenere una coerenza nell’assegnazione delle segnature di collocazione, suddiviso per tipi di materiali = le schede sono ordinate secondo la segnatura di collocazione = viene riprodotta la distribuzione dei libri negli scaffali > permette verifiche periodiche sulla presenza dei libri grazie alla numerazione a catena Il tracciato viene riportato in calce alle schede = è l’elenco degli accessi per autore, soggetto e classificazione utilizzati nelle schede create e collegate nei rispettivi cataloghi = permette di risalire alle schede prodotte per un documento = permette di correggerle o toglierle dai cataloghi se il libro è andato perso. COLLOCAZIONE A SCAFFALE APERTO Deve esserci un ordine che aiuta il lettore ad orientarsi = distribuzione organizzata per materia Dato che libri possono appartenere ad una specifica disciplina e quindi possono avere lo stesso numero di classificazione > numeri o lettere che consentano di ordinare e distinguere i libri all’interno della stessa classe: 1)Tre lettere del cognome dell’autore + Prime due del nome (3 + 2) 2)Quattro lettere del cognome dell’autore + Prima del nome + Prima del secondo nome (4+1+1) 3)Due lettere del nome dell’ente + Prima lettera delle eventuali quattro parole successive (2+1+1+1+1) 4)Tre lettere della prima parola del titolo + Prima lettera delle tre parole successive (3+1+1+1) -Favorito l’avvicinamento del lettore ai libri = Il lettore prende direttamente dallo scaffale il libro che gli interessa = può trovare nella stessa disciplina altri libri che gli interessano -Dépliant o materiale che aiuti il lettore a comprendere lo schema di classificazione e i criteri utilizzati e lo guidino nella ricerca -Necessità di molto spazio = lasciare vuoto almeno un terzo di ogni palchetto e lasciare almeno uno o due scaffali interi alla fine di ogni classe principale per i nuovi arrivi -Modalità per combattere i furti > sistema antitaccheggio = strisce magnetizzate COLLOCAZIONE A SCAFFALE CHIUSO Lettori esclusi dall’accesso ai magazzini = costretti a chiedere informazioni Criteri diversi = contrassegnare le sale o numerare gli scaffali, oppure collocare il materiale per formato (sfruttare al massimo la capienza degli scaffali) Possibilità di ordinare le proprie raccolte in parte a scaffale aperto in parte chiuso Necessità che la biblioteca fornisca al lettore tramite i cataloghi l’informazione corretta se possiede o meno un particolare libro richiesto PRESTITO -Controllare l’uscita dei libri -Quali libri sono ammessi al prestito e quali cittadini possono usufruirne -Quanti libri e per quanti giorni possono essere ammessi al prestito -Procedure / sanzioni per chi non rispetta i termini della riconsegna -Tessera con dati anagrafici + modulo sul quale riporta i dati del libro, i propri dati e i termini del prestito > tre parti del modulo = una nell’archivio dei presiti, una al lettore e una “fantasma” nei depositi al posto del libro per documentare l’uscita del libro -Scadenziario = sapere ogni giorno quali libri devono rientrare = eventuali procedure di richiamo -Software installati su un elaborato centrale e collegati poi ai computer collegati = rete locale di computer LAN -Ma anche sistemi composti da più biblioteche -Oppure software di gestione installato presso l’azienda = configurazione personalizzata degli aspetti gestionali = ASP Application Service Provider o SaaS Software as a Service = la biblioteca vi accede pagando un canone = così non deve installare localmente il software evitando problematiche di gestione e costi hardware e software = le aziende effettuano aggiornamenti costantemente + servizio di protezione e backup sistematico dei dati + monitoraggio e pronto intervento VANTAGGI DELLA GESTIONE INFORMATIZZATA -Condividere le informazioni = digitare e memorizzare i dati informativi una sola volta -Descrizione a cui vengono collegati tutti i dati = compilazione del registro cronologico di entrata anch’esso informatizzato -Procedura di gestione dei fascicoli del periodico = non vengono più create le schede o registrati gli arrivi dei fascicoli = scadenziario che prevede e registra le date di arrivo dei fascicoli e segnala eventuali ritardi = operazioni di controllo semplificate -Vantaggi anche per il lettore > disponibilità immediata dell’informazione -Facilità delle ricerche sui dati immagazzinati -Creati archivi ordinati per ogni tipo di elemento informativo -Facilitare le procedure ai lettori meno esperti -Utilizzo di codici a barre applicati sulla seconda o quarta di copertina e lettori ottici = identificare i libri ammessi al prestito > creare un collegamento tra il libro e la notizia bibliografica -Inserire i dati anagrafici del lettore = codice numerico sulla tessera > registrare il prestito sulla tessera = eventuale richiamo del libro CATALOGAZIONE PARTECIPATA Più biblioteche si costituiscono in un sistema = condivisione di intenti e risorse economiche Software di gestione unico collegato ogni rete locale LAN con il computer centrale Ripartizione delle spese per l’acquisto e la manutenzione dell’hardware e del software Per catalogare un libro si può utilizzare la notizia bibliografica e gli accessi già inseriti La condivisione degli archivi permette di razionalizzare gli acquisti di opere molto costose o dei periodici Catalogo unico = ricerca rapida e completa Esempio di catalogazione partecipata > Servizio Bibliotecario nazionale Catalogazione derivata Obbiettivo = ottimizzare le procedure di catalogazione e sfruttare le possibilità offerte dallo strumento informatico Derivare la notizia bibliografica completa di accessi formali e semantici dai cataloghi informatizzati di altre biblioteche o da quelli di consorzi di biblioteche Esportare la descrizione e gli accessi in un formato internazionale di scambio. -Esempi di biblioteche che mettono a disposizione i loro cataloghi informatizzati per la catalogazione derivata > Library of Congress e la Biblioteca Nazionale di Firenze -Possibilità di costituire una base dati parallela a quella del proprio catalogo per cercare la notizia ed eventualmente trasferirla sulla base dati del proprio sistema. -Consorzi = con cui le biblioteche instaurano un rapporto commerciale e pagano una tariffa per ogni record esportato, se invece il record non è presente possono inviarlo alla base dati del consorzio e ricevere così un compenso. -Consorzi poco convenienti per le biblioteche italiane perché difficilmente si trovano pubblicazioni italiane e soprattutto diverse regole di catalogazione e quindi lavoro per adeguare le notizie alla catalogazione italiana. -Consultare basi dati online = necessari pc per la consultazione. RECUPERO DEL PREGRESSO Gestione informatizzata a partire dalle nuove acquisizioni ma bisogna raggiungere la massima efficienza e quindi tutte le procedure e tutti i servizi gestiti con lo strumento informatico > notizie bibliografiche di tutto il patrimonio immagazzinate nell’elaboratore = consultare un unico catalogo informatizzato Progetti per il recupero delle notizie bibliografiche non ancora registrate = recupero della catalogazione pregressa in due diverse modalità: 1)Catalogazione retrospettiva = nuova analisi formale e concettuale e ricatalogazione di tutte le raccolte riprendendo in mano tutto il patrimonio = catalogo informatizzato corretto ed omogeneo ma lento e costoso soprattutto se le dimensioni della biblioteca sono considerevoli 2)Conversione retrospettiva = copiare le informazioni presenti sulle schede cartacee direttamente sul nuovo sistema di gestione oppure registrandole su un supporto magnetico dal quale verranno trasferite nella base dati della biblioteca = soluzione rapida. Livello passo di attuazione = mera copiatura delle notizie bibliografiche presenti sulle schede = riproposti anche gli eventuali errori. Livello più avanzato = interare la digitazione dei dati con una procedura di catalogazione derivata. Se necessario applicare alle vecchie schede i nuovi standard e le regole vigenti. -Servizi specifici offerti da consorzi che gestiscono base dati OCLC Online Computer Library Center = servizio Connexion = derivare i record dalla base dati WorldCat esportandoli direttamente sul proprio catalogo elettronico -In presenza di grandi patrimoni librari questi progetti possono essere affidati a ditte esterne = Importante fare un backup dei dati TIPI DI BIBLIOTECA Biblioteca tradizionale -No informatizzazione dei cataloghi, dei servizi o delle procedure di funzionamento -No accesso ad alcun tipo di risorsa elettronica Biblioteca elettronica -Informatizzazione completa delle procedure e dei servizi -Recupero della catalogazione pregressa = intero catalogo consultabile in Rete -OPAC, catalogo originale, prestito, acquisti, periodici, ILL Biblioteca digitale -Documenti e risorse informative in formato digitale -Ulteriori servizi come ricerca tramite OPAC, Biblioteca ibrida (maggior parte delle biblioteche esistenti) -Documenti e collezioni digitali e non, locali e remote -Unico catalogo informatizzato Biblioteca virtuale -Insieme di cataloghi elettronici consultabili in rete e insieme dei patrimoni bibliografici -Catalogo virtuale = connessione dei cataloghi di biblioteche elettroniche = enorme potenzialità di informazione bibliografica = no possibilità di avere testo immediatamente in forma elettronica = per ovviare> ILL -Protocollo di trasmissione comune = per poter connettere reti diversi = TCP/IP Protocollo di trasmissione controllata/ protocollo internet -GARR = rete italiana di elaboratori attraverso la quale è possibile accedere a Internet = gruppo armonizzazione delle reti di ricerca.