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Montale - La casa dei doganieri, analisi e approfondimento, Sintesi del corso di Italiano

Analisi della poesia La casa dei doganieri di Montale. Due approfondimenti sui possibili significati della poesia, commenti e appunti accanto ai versi, analogie e differenze con A Silvia di Leopardi.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 15/02/2022

Sberla21
Sberla21 🇮🇹

4.6

(23)

77 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Montale - La casa dei doganieri, analisi e approfondimento e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! La casa dei doganieri Scritta nel 1930. È una poesia dedicata a Arletta (o Annetta), una fanciulla morta che il poeta aveva conosciuto da giovane. Il poeta descrive di un momento di vita vera e autentica che lui e la donna che hanno vissuto insieme nella casa dei doganieri, ma poi i loro destini si sono separati: il poeta vive ancora, mentre la donna è morta. Il poeta è ancora legato al ricordo di quel momento in cui si sono incontrati e anche al luogo, la casa, invece la donna evidentemente non essendo più in vita non può più vivere quel ricordo. Ma in realtà come ci si accorge nel finale non è possibile sapere chi davvero è vivo e ancora fedele a quel ricordo così lontano. Il poeta potrebbe semplicemente illudersi di ricordare e la lontananza della donna potrebbe invece essere apparente. Quindi nonostante sia morta il ricordo potrebbe essere più vivo dentro lei che nel poeta. Tu non ricordi la casa dei doganieri sul rialzo a strapiombo sulla scogliera: desolata t'attende dalla sera in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri e vi sostò irrequieto. Libeccio sferza da anni le vecchie mura e il suono del tuo riso non è più lieto: la bussola va impazzita all'avventura. e il calcolo dei dadi più non torna. Tu non ricordi; altro tempo frastorna la tua memoria; un filo s’addipana. Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana la casa e in cima al tetto la banderuola affumicata gira senza pietà. Ne tengo un capo; ma tu resti sola né qui respiri nell’oscurità. Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende rara la luce della petroliera! Il varco è qui? (Ripullula il frangente ancora sulla balza che scoscende ...) Tu non ricordi la casa di questa mia sera. Ed io non so chi va e chi resta. OCCASIONE = ricordo di villeggiatura del poeta Tu NON = la ragazza non può ricordare la casa perché morta. Sciame = ricordo vano, sensazione di disorientamento Il vento soffia sempre uguale, ciclicità del tempo. Il ricordo della fanciulla svanisce lentamente. Senso di disorientamento. Il ricordo del passato pian piano svanisce o si modifica perché il tempo che scorre inesorabile lo fa allontanare. Un ricordo richiamato alla memoria di modifica perché è lontano, come un filo del gomitolo che piano piano si allontana se viene svolto. Casa rappresenta l’immagine simbolica di un ricordo che svanisce. Banderuola segna il tempo che scorre, disorientamento esistenziale. Solitudine nell’oscurità della memoria che va perdendosi. Buio eterno dell’oscurità. Rara luce = punto di fuga. Varco = tema centrale, speranza della fuga, ma ormai questa domanda ha perso ogni fiducia. Frangente = onda contro la casa che continua inesorabile come il tempo. Memoria vana = groviglio tra presente e passano, non c’è un significato esplicito, ma diverse interpretazioni Immagine della fanciulla che lentamente svanisce nel tempo, ormai lei si trova in un’altra dimensione, come se fosse in un altro tempo —> RELATIVISMO Contrapposizioni: Continuità VENTO — BANDERUOLA Staticità MORTE — ASSENZA 1. Confronto e contrasto tra due situazioni e due tempi: quello ormai lontano della vita con la donna alla casa e quello presente in cui la fanciulla ha dimenticato l’episodio perché morta e la casa è abbandonata. “Tu non ricordi” ripetuto tre volte nel corso della poesia per mettere in evidenza il tema del ricordo. Il “tu” è riferito ad una giovane donna Arletta o Annetta conosciuta da Montale e poi morta. Il poeta ricorda ancora mentre la donna no perché è morta. “Sciame" è una metafora che allude all’aggettivo irrequieto, alla mobilità psicologia della donna che è una figura positiva e di vitalità nella mente del poeta. “Sostò irrequieto” è un ossimoro. 2. Il poeta prova un senso di smarrimento perché ha paura che la casa e il ricordo che ha di questa possa essere eliminato nella sua memoria dalla scorrere inesorabile del tempo come è accaduto alla donna ora morta. Le immagini descritte suggeriscono un’idea di disorientamento, di aggressione e di irrazionalità. La donna morta è cambiata rispetto alla visita della casa fatta con il poeta, ora “non ride più”. Il filo dei ricordo che lega il presente al passato e il poeta alla donna, si svolge sempre di più si allontanano i due elementi. In questo modo il poeta vive in una solitudine senza più riferimenti e allo stesso la donna nell’oscurità della morte (vedi conclusione). 3. Sono presenti segni di perdita e minaccia. La fedele memoria del poeta tenta di opporsi alla perdita del ricordo (ripresa del filo citato nella strofa precedente), la sua è una resistenza “tengo ancora un capo”. A questo però si contrappone un “ma”, il tempo passa e le cose, i ricordi si allontanano, la donna è quindi separata dal poeta e assente. Il poeta cerca di controllare e bloccare la perdita causata dallo scorrere del tempo, l’immagine associata a questa idea è quella di chi cerca di recuperare la strada seguendo il filo disteso verso la meta cioè il ricordo. Un po’ come fece Perseo con il filo di Arianna per uscire dal labirinto del Minotauro. La “banderuola” è una bandiera metallica fissata sui tetti per indicare la direzione del vento. Viene qui definita affumicata perché posta in corrispondenza del comignolo e quindi “annerita dal fumo” del camino. Il continuo movimento rotatorio indica che il vento proviene da direzioni casuali e significa due cose: il trascorrere del tempo e la perdita dei punti di riferimento (richiamata dalla bussola impazzita). 4. All’oscurità che conclude la strofa si contrappone il segnale misterioso di una luce lontana, vista dal poeta come una possibilità di vita vera o di recupero del ricordo autentico con la donna citata. Non si può sapere chi è rimesto fedele veramente al ricordo, se la donna che ha passato il varco (della vita giungendo alla morte e all’assenza) o il poeta che è rimasto nel mondo reale