Scarica Nanomateriali nei Prodotti Cosmetici e più Appunti in PDF di Tecnologie farmaceutiche solo su Docsity! Studente in Farmacia Nanomateriali nei prodotti Cosmetici Vastissimi sono i campi di applicazione dai Nanomateriali e delle Nanotecnologie: tra gli innumerevoli campi di applicazione ... informatica, medicina, farmaceutica ... c'è anche la cosmetica. Le Nanotecnologie hanno l’obiettivo di produrre materiali con speciali proprietà fisiche, chimiche e biologiche utilizzando particolari tecniche. Origine dei Nanomateriali: 90% di origine naturale (ceneri vulcaniche, spume marine) 10% prodotti delle attività umane: Volontariamente come NP ingegnerizzate (presentano Elevata area superficiale, tendenza a formare aggregati, capacità di spostamento da un campo biologico all’altro) e Involontariamente da procedimenti industriali o dalla combustione di materiali fossili. NM e Sicurezza: oltre al Reg. 1223/2009 sono stati adottati dei Regolamenti comunitari che coinvolgono anche le aziende cosmetiche ... Reg. REACH del 2006 impone alle aziende europee da Giugno 2007 di registrare presso l’ECMA (Agenzia europea dei prodotti chimici) le sostanze prodotte o importate nell’UE ai fini della Sicurezza Chimica degli Utilizzatori e dell'Ambiente quindi principio “no data, no market!”. L'azienda cosmetica che acquista le materie prime da un produttore UE attenersi alla Scheda di Sicurezza ... Reg. CLP del 2008 (Classificazione, Etichettatura, Imballaggio delle Sostanze) che impone l'obbligo di notificare all’ECMA le sostanze nelle forme in cui sono commercializzate, compresi i NM, classificati come sostanze pericolose, indipendentemente dal loro tonnellaggio. L’identificazione delle sostanze in forma nano implica di esaminare tutte le informazioni scientifiche disponibili per la valutazione del pericolo e riportare, ai fini della condivisione, i dati di dimensioni, forme e morfologiche. I NM erano già presenti nel Prodotti Cosmetici in commercio nell’UE prima del Reg. 1223/2009: - come filtri solari (ZnO e TiO2), - come conservanti, - come pigmenti del Make-up (Fe e AI ossidi), - come agenti per favorire la penetrazione di ingredienti attivi e per migliorare l'efficacia del prodotto e anche nel Packaging. Nel 2006 la Commissione Europea ha affermato che il 5% dei prodotti in commercio conteneva NM. Esempi di NM nei cosmetici: 1. Lisosomi, Niosomi, Carrier: Nanovescicolari e Nanoemulsioni (si rompono dopo applicazione sulla cute, utili per il rilascio prolungato, migliorare la stabilità di certi ingredienti attivi, migliorare la capacità, la tollerabilità, migliorare l’aspetto estetico della formulazione), 2. Particelle insolubili: NP Minerali (filtri UV) e Fullereni, 3. Nanocapsule e Nanosfere. Dal Reg. 1223/2009 — Art.2 Definizione di Nanomateriale “Ogni materiale INSOLUBILI O BIOPERSISTENTE e fabbricato intenzionalmente avente una o più dimensioni esterne, o una struttura interna, di misura da 1a 100 nm”... c'è una critica perché questa definizione non copre l'insieme di NM in generale e neppure quelli presenti nei prodotti cosmetici. Definizione di NM più generale dalla Commissione UE 18.11.2011 “Un materiale naturale, derivato o fabbricato, contenente particelle allo stato libero, aggregato o agglomerato, e in cui, per almeno il 50% delle particelle nella distribuzione dimensionale numerica, uno o più dimensioni esterne siano comprese tra 1 nm e 100 nm”. Secondo l'Organizzazione dei Consumatori (BEUC) e il Comitato Scientifico sui rischi sanitari emergenti (SCENHIR) la definizione di NM nei cosmetici, per la sicurezza dei consumatori, dovrebbe comprendere: Anche materiali solubili, non prodotti intenzionalmente, promotori di assorbimento e prodotti dove c'è più del 0,15% di particelle nano, libere, agglomerate e aggregate. Le aziende sono propense a considerare una “cut off line” del 10% sulla massa delle particelle. Cosmetici contenenti NM rischi prospettati: la diffusione di NM nei prodotti cosmetici preoccupa riguardo: 1. Sicurezza per la salute umana dei consumatori (Penetrazione delle NP attraverso la cute, con possibili effetti sistemici, accumulo negli organi e Accumulo di particelle fagocitate: citossicità, fenomeni infiammatori, danni al DNA), 2. Sicurezza per la salute dei lavoratori e 3. Eventuale impatto ambientale. Studente in Farmacia TiO2 (Biossido di Titanio) e ZnO (Ossido di Zinco) nella protezione solare sono molto usati: - Efficaci come scherzi fisici contro raggi UVA e UVB - Bentollerati sulla pelle - Sono ipoallergenici rispetto ai filtri chimici - Devono restare sulla superficie cutanea - Come NM mantengono l'efficacia, non lasciano un alone bianco sulla pelle, danno minori problemi di formulazione - Il Reg. 1143/2016 modificano l’all.VI del Reg. 1223/2009 e inseriscono il TiO. (non deve superare il 25% nei prodotti pronti per l’uso e purezza >99%) e il MBBT (Bisoctrizolo, non deve superare il 10%) in forma nano tra i filtri solari permessi ed entrambe da non utilizzare nelle formulazioni spruzzabili per evitare l'esposizione polmonare. Reg. 1223/2009 — Art.13 — la Notifica on-line per i prodotti cosmetici contenenti Nanomateriali Presentata 6 mesi prima della “messa sul mercato” e contenere informazioni su: - Identificazione del nanomateriale - Dimensione e proprietà chimico-fisiche delle NP - La quantità approssimativa immessa sul mercato in un anno - Il profilo tossicologico - dati sulla sicurezza In Etichetta deve essere specificata la presenza di NM... alla fine del 2007 è stato pubblicato il catalogo dei NM presenti nei cosmetici notificati nel portale dell'UE. Micro e Nanotecnologie Il processo tecnologico consente oggi di modificare i materiali in modo mirato su scala molecolare o addirittura a livello di singoli atomi, costruendo nuovi e minuscoli sistemi che misurano addirittura pochi nanometri. A queste dimensioni cambiano le proprietà fisiche e chimiche dei materiali e si aprono nuove possibilità e utilizzi fino inimmaginabili. Creme solari di nuova concezione. Oggi si pensa a numerose altre applicazioni in diversi settori tra cui la medicina, la cosmetologia, la tecnologia alimentare e il packaging. In campo cosmetico i NM hanno aperto nuovi orizzonti e vengono utilizzati per le loro proprietà intrinseche, come i filtri fisici contro le radiazioni UV (TiO2, ZnO), oppure per veicolare alcune sostanze funzionali. Sulla base di questa distinzione funzionale le NP possono essere suddivise in 2 gruppi: 1. Particelle Insolubili: nei prodotti solari le NP minerali (Ti02 e ZnO) manifestano ottime proprietà schermanti e sono in grado di trasmettere, riflettere e disperdere le radiazioni solari. Questi filtri minerali presentano il vantaggio di offrire un largo spettro di protezione verso le radiazioni UV e di non essere sensibilizzanti. Nella lunga lista dei NM impiegati in cosmetologia figurano anche i FULLERENI, che migliorano la conservazione dei prodotti grazie alla capacità di legare la propria superficie le molecole responsabili dell’irrancidimento delle sostanze grasse; 2. Particelle labili: si separano nei loro componenti molecolari una volta applicate sulla pelle (microemulsioni, nanoemulsioni). Da quest’ultima categoria derivano proprio le novità più importanti nel settore della veicolazione dei cosmetici, grazie ai cosiddetti sistemi a rilascio protratto. Uno degli obiettivi principali nella progettazione dei nuovi cosmetici è il controllo della cessione di una corretta quantità delle sostanze funzionali a livello del sito di azione. Microparticelle