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Ovidio, libro 3 delle Heroides, versi 1-24; 83-97; 113-130; 147-154, Schemi e mappe concettuali di Letteratura latina

Analisi, paradigmi, osservazioni grammaticali dei versi 1-24; 83-97; 113-130; 147-154 del libro 3 delle Lettere delle Eroine (Briseide ad Achille).

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 14/09/2022

martina-di-lodovico
martina-di-lodovico 🇮🇹

4.3

(51)

21 documenti

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Scarica Ovidio, libro 3 delle Heroides, versi 1-24; 83-97; 113-130; 147-154 e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! EROIDI DI OVIDIO Distico elegiaco: esametro più pentagono Barbarica manu: ablativo Et: valore accrescitivo Littera singolare: si vorrebbe litterae, uso poetico che ricorre frequentemente in ovidio Rapta: da rapio, non aveva subito un rapimento, ma era stata condotta via da achille: soggettività dell’elegia Mano barbarica: persone che parlano lingue diverse ora non possono più comunicare: non è grecofona Tema del pianto e del lamento fondativo del genere Elego: origine da elegein: dire di lamento Lacrime come vero contenuto del testo scritto Quascumque: da quicumque, pronome indefinito relativo. Con quisquis, hanno anche la funzione di pronome relativo, mettono in relazione due frasi. Quivis e quilibet invece sono assoluti perché non mettono in relazione due frasi (chicchessia) Quod sum tradita: sostantiva. “il fatto che io sia stata consegnata…” Quamvis: introduce concessive soggettive, hanno il congiuntivo. Adesso c’è l’indicativo perchè un dato di fatto. Se ci fosse stato quamquam avremmo avuto sinalefe con haec. Dopo quamvis c’è dieresi Simul: indica coincidenza di due azioni Ubi esset: int indiretta Potui: falso condizionale latino. C’è l’indicativo in latino ma in italiano si usa il condizionale: espressioni di dovere, potere, aggettivi neutri con terza persona di sum, verbi come credere, pensare o ritenere Fuisset: congiuntivo irreale, apodosi periodo ipotetico di terzo tipo. Visa: costrutto personale di videor, valore opinativo Volui: falso condizionale Forem: sostituisce essem per metrica e registro Quamlibet nurum concordano Decepto custode: ablativo assoluto Reverti: revertor, verbo semideponente: ha forma deponente al presente e al perfetto sono attivi: rari, come reverto e deverto Qui prenderet: relativa impropria sfumatura finale Periodo ipotetico misto, perfetto e imperfetto: guardando la protasi vediamo che è del terzo tipo Timebam ne caperer: anastrofe, costrutto dei verba timendi: ne caperer: sostantiva volitiva introdotta da ne, di solito da ut oppure ne non quando è positiva deriva da: avevo paura: non volevo essere prigioniera quamlibet: da quilibet. Itura: participio futuro usato in modo assoluto come aggettivo, fuori della perifrastica attiva. Valore di predestinazione Nurum: pred del sogg Sim data: cong indipendente concessiva Danda fui: perifrastica passiva Tot noctibus: usa ablativo al posto dell’accusativo, anche pro tempore Misurare il tempo a notti e non a giorni: tipico dell’elegia 83-97 Vinci il tuo carattere iroso: endiadi Costrutti dei verbi impersonali che esprimono un sentimento: paenitet-pudet. Chi prova il sentimento va in accusativo. La cosa che suscita sentimento va in genitivo. Se invece è un neutro va al nominativo/accusativo. (essendo uguali non riusciamo a distinguerli). Se invece è rappresentato da una prop c’è una sostantiva con quod o un’infinitiva. Graecia: non particolarmente alto, raro. Vince animos: iliade 9 496 Viros: sono i troiani che achille deve sconfiggere oppure sono i greci che deve incalzare nel senso di sollecitare? Ambiguità. Nec puta: imperativo negativo con seconda persona sing. Normalmente si esprime con ne più perfetto del congiuntivo, esortativo. Oppure con noli più infinito, o un ne più cong presente. Mihi, tibi: dativi di agente, prediletto dalla poesia al post di a/ab più ablativo. 113-130 Te-tenet-tepido: allitterazione Mollis: aggettivo tipico dell’elegia; indica la caratteristica del pentametro, verso più molle che si confà meglio allo stato d’animo dell’elegia. Quisquam: normalmente nelle frasi negative. Non solo in frasi formalmente negative, ma anche frasi in cui il senso negativo è del tutto implicito. Ha come aggettivo ullo, non ha un proprio aggettivo. Infiniti perfetti tradotti con il presente: uso aoristico dell’infinito perfetto. È usato come se fosse un infinito aoristo greco. Mantiene il valore aspettuale: indica l’azione in sé, senza indicare se l’azione è in svolgimento o è compiuta. Non ha nulla a che vedere con l’aspetto temporale. Si usa spesso in poesia. Manibus: braccio Precor transeat: sostantiva senza ut, costruzione paratattica A: interiezione patetica, lo ha usato virgilio per prendere in giro Cornelio Gallo. Verso 149: schema cornelliano: interposizione dell’apposizione tra aggettivo e sostantivo: nostram, tua munera, vitam.