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Paniere 2024 NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 27004) Docente Ipsaro P, Panieri di Fisiologia

Paniere 2024 NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 27004) Docente Ipsaro Passione Sara Risposte Chiuse Ecampus

Tipologia: Panieri

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Scarica Paniere 2024 NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 27004) Docente Ipsaro P e più Panieri in PDF di Fisiologia solo su Docsity! Set Domande NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara Generato il 12/11/2019 10:43:26 N° Domande Aperte 277 N° Domande Chiuse 681Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 . Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 4/130 Lezione 001 01. Testo Domanda Testo Risposta Errata Testo Risposta Corretta Testo Risposta Errata Testo Risposta Errata 02. Testo Domanda Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 7/130 15. Il potenziale di membrana a riposo (negli organismi eucariotici): è -70 mW ca. è +70 mV ca. è -70 mV ca. è +70 mW ca. 16. Le proteine deputate al trasporto di sostanze attraverso il doppio strato lipidico sono: proteine transporter proteine carrier proteine faster proteine bilayer 17. I mitocondri: sono organuli privi di un proprio filamento di DNA sono organuli extracellulari sono organuli dotati di un proprio filamento di DNA sono organuli dotati di un proprio filamento di RNA 18. La mitosi: è un processo di divisione cellulare è un processo di moltiplicazione cellulare è un fenomeno controllato geneticamente che determina la morte programmata di una cellula è un processo incontrollato che porta alla morte di una cellula 19. Sul reticolo endoplasmatico rugoso (RER): si trova l'apparato del Golgi non si ha sintesi proteica non si ha presenza di ribosomi si ha presenza di ribosomi 20. La membrana cellulare: non è presente in particolari tipi cellulari ha funzioni di trasporto, essendo una barriera dinamica non ha funzioni di trasporto, essendo una barriera dinamica è un rivestimento passivo e non attraversabile 21. La cellula procariote possiede un nucleo differenziato, separato dal citoplasma mediante una membrana nucleare non ha un vero nucleo delimitato da membrana e il DNA è libero nel citoplasma sono presenti mitocondri e cloroplasti è la forma naturale dei virus Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 8/130 22. Il nucleolo serve per la sintesi proteica si trova nel nucleo si trova nell'apparato del Golgi si trova nel mitocondrio 23. L'apparato del Golgi ha la funzione di sintetizzare le proteine smistare le proteine tutte le risposte sono corrette degradare le proteine 24. L'apoptosi è un processo di divisione cellulare è un processo di moltiplicazione cellulare è un fenomeno controllato geneticamente che determina la morte programmata di una cellula è un processo incontrollato che porta alla morte di una cellula 25. La membrana cellulare è un filtro altamente selettivo non è mai costituita da lipidi non ha funzioni di trasporto, essendo una barriera statica è un rivestimento passivo e non attraversabile 26. L'equilibrio di Gibbs-Donnan (potenziale di membrana a riposo) è influenzato da le caratteristiche di permeabilità selettiva della membrana plasmatica i processi di trasporto attivo di ioni gli anioni proteici presenti all'interno della cellula tutte le risposte sono corrette Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 9/130 Lezione 003 01. La modalità di propagazione "saltatoria" dell'impulso elettrico, avviene grazie a i nodi di Ranvier le cellule di Schwann la membrana bilayer la barriera ematoencefalica 02. Quali cellule gliali consentono la migrazione neuronale durante lo sviluppo del SNC le cellule di Schwann gli oligodendrociti gli astrociti la microglia 03. Gli oligodendrociti sono cellule molto complesse che contribuiscono alla moltiplicazione neuronale svolgono soprattutto funzioni di comunicazione neuronale sono una tipologia di cellule gliali non esistono 04. Lungo l'assone sono presenti delle zone non mielinizzate chiamate: cellule di Schwann membrana bilayer nodi di Ranvier barriera ematoencefalica 05. Quali tipi di cellule gliali danno origine alla mielina nel SNC: astrociti oligodendrociti cellule gliali assonali cellule gliali radiali 06. Le celluli gliali: sono cellule molto complesse che contribuiscono alla moltiplicazione neuronale svolgono soprattutto funzioni di comunicazione neuronale svolgono soprattutto funzioni di sostegno per i neuroni sono dannose per i neuroni 07. La modalità di propagazione "saltatoria" dell'impulso elettrico, avviene grazie a la membrana bilayer i nodi di Ranvier le cellule di Schwann la barriera ematoencefalica Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 12/130 08. La fessura sinaptica si trova sull'assone si trova nello spazio extracellulare si trova nella mielina si trova sul dendrite 09. Il bottone terminale è proprio dell'assone dell'oligodendrocita del nodo di Ranvier del liquor 10. La sinapsi è: la zona di connessione tra due ossa l'ultima fase della divisione mitotica una interazione tra organismi di specie diversa una struttura di connessione tra i neuroni 11. La fessura sinaptica si trova nello spazio extracellulare si trova nella mielina si trova sull'assone si trova sul dendrite 12. I neuroni di proiezione non esistono possiedono un assone lungo possiedono un assone breve possiedono più di un nucleo 13. Nell'ambito della sinapsi, si parla di divergenza quando un neurone non è in grado di trasmettere informazioni quando un neurone può ricevere simultaneamente informazioni da più neuroni quando un neurone non è in grado di ricevere informazioni quando un neurone può trasmettere la stessa informazione simultaneamente a più neuroni 14. La zona del neurone deputata agli input è: l'astrocita la mielina il dendrite l'assone Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 13/130 15. La zona del neurone deputata agli output è: il nodo di Ranvier l'assone l'oligodendrocita il liquor 16. Gli interneuroni: possiedono più di un nucleo possiedono un assone breve non esistono possiedono un assone lungo 17. QUAL E' LA FUNZIONE DELLA SINAPSI? 18. COSA SONO I MOTONEURONI? 19. DESCRIVERE LE FUNZIONI DELLE COMPONENTI NEURONALI 20. DESCRIVERE I VARI TIPI DI NEURONI 21. COME FUNZIONA IL NEURONE? 22. QUAL E' LA FUNZIONE DELLA SINAPSI? 23. COSA SONO I MOTONEURONI? 24. DESCRIVERE LA MORFOLOGIA DEL NEURONE 25. DESCRIVERE LE FUNZIONI DELLE COMPONENTI NEURONALI 26. DESCRIVERE I VARI TIPI DI NEURONI 27. DESCRIVERE LA MORFOLOGIA DEL NEURONE 28. COME FUNZIONA IL NEURONE? Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 14/130 Lezione 005 01. Per PPSE s'intende potenziale parasinaptico eccitatorio potenziale postsinaptico eccitatorio potenziale presinaptico eccitatorio potenziale perisinaptico eccitatorio 02. I recettori per la noradrenalina sono tutti recettori: Accoppiati a proteine G Canale voltaggio-dipendente Ad attività tirosinchinasica Canale 03. Generalmente lo ione Na+ è più concentrato nell'ambiente intracellulare nell'ambiente extracellulare ed intracellulare in egual misura dipende dal gradiente di concentrazione nell'ambiente extracellulare 04. In una sinapsi chimica il neurotrasmettitore viene rilasciato nello spazio sinaptico da Cellule accessorie Dai dendriti. Neurone presinaptico. Neurone postsinaptico 05. Il glutammato ha la capacità di attivare sottotipi recettoriali diversi; quale tra quelli elencati non è un recettore glutammatergico: AMPA 5-HT1 NMDA KAINATO 06. I recettori per la noradrenalina sono tutti recettori: Accoppiati a proteine G Canale Canale voltaggio-dipendente Ad attività tirosinchinasica 07. Le proteine G sono eterotrimeri formati da tre subunità diverse, di cui la subunità ? ha la capacità di: Sintetizzare il diacilglicerolo Sintetizzare Camp Idrolizzare GTP Idrolizzare cGMP Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 17/130 Lezione 006 01. Le due grandi famiglie dei canali ionici sono: canali passivi e canali ad accesso variabile canali attivi e canali ad accesso variabile canali attivi e canali ad accesso dinamico canali passivi e canali ad accesso statico 02. Il flusso ionico transmembranale: avviene mediante sintesi di ATP avviene con una notevole spesa di energia avviene mediante consumo di glucosio avviene senza alcuna spesa di energia 03. Per refrattarietà s'intende: l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo elettrico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo chimico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo meccanico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad un secondo stimolo troppo ravvicinato al precedente 04. Generalmente, a riposo, gli ioni Na+, Ca2+ e Cl-: sono presenti maggiormente nel compartimento extracellulare sono presenti in egual misura nei compartimenti intra ed extracellulare sono presenti maggiormente nel compartimento intracellulare non sono presenti in nessun compartimento intra ed extracellulare 05. Per depolarizzazione s'intende: una modificazione del potenziale verso valori più statici una modificazione del potenziale verso valori più elettropositivi una modificazione del potenziale verso valori più elettronegativi una modificazione del potenziale verso valori più dinamici 06. I canali voltaggio-dipendenti del sodio nessuna risposta corretta possiedono una bassa soglia d'attivazione possiedono un'alta soglia d'attivazione non possiedono nessuna soglia d'attivazione 07. Il potenziale di membrana a riposo è generato da i canali ionici statici i canali ionici dinamici i canali ionici attivi i canali ionici passivi Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 18/130 08. I canali ionici possono essere solo ad accesso variabile solo ad accesso fisso sia passivi che ad accesso variabile solo passivi 09. Per iperpolarizzazione s'intende una modificazione del potenziale verso valori più statici una modificazione del potenziale verso valori più dinamici una modificazione del potenziale verso valori più elettronegativi una modificazione del potenziale verso valori più elettropositivi 10. I canali ad accesso variabile: sono responsabili della genesi del potenziale di membrana a riposo sono sempre transitabili dallo ione non necessitano di uno specifico stimolo che ne regoli l'apertura sono responsabili dell'insorgenza dei segnali elettrici nelle cellule eccitabili 11. I canali ionici possono essere solo ad accesso fisso solo ad accesso variabile sia passivi che ad accesso variabile solo passivi 12. I canali voltaggio-dipendenti: sono influenzati da qualunque ione attivano i meccanismi che portano alla secrezione di ormoni e neurotrasmettitori non sono responsabili dell'attività ritmica nelle cellule pacemaker di cuore e SNC sono presenti in numero ridotto nel SNC 13. Per iperpolarizzazione s'intende una modificazione del potenziale verso valori più elettropositivi una modificazione del potenziale verso valori più dinamici una modificazione del potenziale verso valori più elettronegativi una modificazione del potenziale verso valori più statici 14. Il potenziale di membrana a riposo è generato da i canali ionici passivi i canali ionici dinamici i canali ionici attivi i canali ionici statici Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 19/130 15. Per refrattarietà s'intende: l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo chimico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad un secondo stimolo troppo ravvicinato al precedente l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo meccanico l'incapacità delle cellule eccitabili di rispondere ad uno stimolo elettrico 16. I canali ad accesso variabile: sono sempre transitabili dallo ione sono responsabili dell'insorgenza dei segnali elettrici nelle cellule eccitabili non necessitano di uno specifico stimolo che ne regoli l'apertura sono responsabili della genesi del potenziale di membrana a riposo 17. Le due grandi famiglie dei canali ionici sono: canali passivi e canali ad accesso variabile canali passivi e canali ad accesso statico canali attivi e canali ad accesso dinamico canali attivi e canali ad accesso variabile 18. Il flusso ionico transmembranale: avviene senza alcuna spesa di energia avviene con una notevole spesa di energia avviene mediante sintesi di ATP avviene mediante consumo di glucosio 19. Generalmente, a riposo, gli ioni Na+, Ca2+ e Cl-: sono presenti in egual misura nei compartimenti intra ed extracellulare sono presenti maggiormente nel compartimento extracellulare non sono presenti in nessun compartimento intra ed extracellulare sono presenti maggiormente nel compartimento intracellulare 20. Per depolarizzazione s'intende: una modificazione del potenziale verso valori più elettropositivi una modificazione del potenziale verso valori più elettronegativi una modificazione del potenziale verso valori più dinamici una modificazione del potenziale verso valori più statici 21. I canali voltaggio-dipendenti del sodio nessuna risposta corretta non possiedono nessuna soglia d'attivazione possiedono un'alta soglia d'attivazione possiedono una bassa soglia d'attivazione Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 22/130 08. Il potenziale d'azione è: un'iperpolarizzazione rapida del potenziale di membrana una depolarizzazione rapida del potenziale di membrana una depolarizzazione molto lenta del potenziale di membrana un'iperpolarizzazione molto lenta del potenziale di membrana 09. La velocità del potenziale d'azione dipende: da nulla: la velocità è fissa dalle proprietà passive dell'assone dalle proprietà passive del soma del neurone nessuna delle precedenti 10. L'insorgenza di un potenziale d'azione si verifica quando il potenziale di membrana si discosta dal valore di riposo. Questo si verifica per un aumento delle conduttanze ioniche conseguente a: Chiusura dei canali passivi. Aumento della sintesi di cAMP. Apertura dei canali voltaggio dipendenti di Na e K. Apertura dei canali del Cl. 11. In un potenziale d'azione la fase che riporta il potenziale al valore di riposo prende il nome: Iperpolarizzazione Ripolarizzazione. Plateau. Depolarizzazione 12. Il potenziale d'azione è una modificazione della corrente ionica di membrana una modificazione della capacità ionica di membrana una modificazione della conduttanza ionica di membrana una modificazione della resistenza ionica di membrana 13. Le vie di conduzione dell'impulso elettrico sono descritte mediante conduttanza e resistenza conduttanza e voltaggio resistenza e voltaggio nessuna delle precedenti 14. La capacità di membrana è influenzata dall'apertura dei canali ionici dalla struttura fisica della membrana dalla conduttanza dei canali ionici dalla chiusura dei canali ionici Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 23/130 15. Nelle malattie demielinizzanti (es. sclerosi multipla) viene compromesso il processo di iperpolarizzazione viene compromesso il processo di conduzione viene compromesso il processo di depolarizzazione viene compromesso il processo di ionizzazione 16. La velocità del potenziale d'azione dipende: dalle proprietà passive dell'assone da nulla: la velocità è fissa dalle proprietà passive del soma del neurone nessuna delle precedenti 17. QUALI SONO LE FASI DI UN POTENZIALE D'AZIONE? 18. COSA SI INTENDE PER FASE DI RIPOLARZZAZIONE? 19. COSA SI INTENDE PER FASE DI DEPOLARZZAZIONE? 20. COSA SI INTENDE PER FASE DI IPERPOLARZZAZIONE? 21. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DI UN POTENZIALE D'AZIONE 22. COSA SI INTENDE PER FASE DI RIPOLARZZAZIONE? 23. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DELLE VARIE CONDUTTANZE IONICHE NEL POTENZIALE D'AZIONE 24. COSA SI INTENDE PER FASE DI IPERPOLARZZAZIONE? 25. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DELLE VARIE CONDUTTANZE IONICHE NEL POTENZIALE D'AZIONE 26. QUALI SONO LE FASI DI UN POTENZIALE D'AZIONE? 27. COSA SI INTENDE PER FASE DI DEPOLARZZAZIONE? 28. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DI UN POTENZIALE D'AZIONE Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 24/130 Lezione 008 01. I connessoni sono presenti: in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi magnetiche nelle sinapsi chimiche nelle sinapsi elettriche 02. I canali ionici "gap junction" sono presenti: nelle sinapsi magnetiche nelle sinapsi elettriche in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi chimiche 03. Il neurotrasmettitore responsabile del controllo del ritmo sonno-veglia è: la serotonina il glutammato il GABA la noradrenalina 04. I neurotrasmettitori sono i messaggeri: nelle sinapsi chimiche nelle sinapsi elettriche nelle sinapsi magnetiche in tutti i tipi di sinapsi 05. In una sinapsi chimica il neurotrasmettitore viene sintetizzato da Dall'assone Neurone postsinaptico Neurone presinaptico Dai dendriti 06. Il ritardo sinaptico si verifica in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi elettriche nelle sinapsi magnetiche nelle sinapsi chimiche 07. La giunzione neuromuscolare è un tipo di sinapsi ionica chimica magnetica elettrica Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 27/130 22. Nel SNC le sinapsi possono essere solo eccitatorie solo inibitorie sia eccitatorie che inibitorie solo elettriche 23. Il ritardo sinaptico si verifica in tutti i tipi di sinapsi nelle sinapsi elettriche nelle sinapsi chimiche nelle sinapsi magnetiche 24. In una sinapsi chimica il neurotrasmettitore viene rilasciato nello spazio sinaptico da: Neurone presinaptico Cellule accessorie Neurone postsinaptico Dai dendriti 25. E' il neurotrasmettitore inibitorio per eccellenza del SNC: ACIDO-?-AMINOBUTIRRICO ACIDO GLUTAMMICO GLICINA DOPAMINA 26. E' il neurotrasmettitore inibitorio per eccellenza del SNC: ACIDO GLUTAMMICO DOPAMINA ACIDO-(gamma)-AMINOBUTIRRICO GLICINA 27. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE GENERALI E COMUNI DEI VARI TRASMETTITORI 28. COME FUNZIONA UNA SINAPSI CHIMICA 29. COME FUNZIONA UNA SINAPSI ELETTRICA? 30. INDICARE LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LA SINAPSI ELETTRICA E LA SINAPSI CHIMICA 31. COME FUNZIONA UNA SINAPSI CHIMICA 32. COME FUNZIONA UNA SINAPSI ELETTRICA? 33. DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE GENERALI E COMUNI DEI VARI TRASMETTITORI 34. INDICARE LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LA SINAPSI ELETTRICA E LA SINAPSI CHIMICA Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 28/130 Lezione 009 01. Col termine LTP intendiamo Long-Term Potentiation Long-Term Partialization Long-Term Polarization Long-Term Postpotentiation 02. I recettori GABAA permettono il passaggio all'interno della cellula di: Magnesio Cloro Calcio Potassio 03. I recettori accoppiati a proteine G sono recettori di membrana recettori enzimatici recettori canale recettori intracellulari 04. In caso di ischemia, stress o crisi epilettiche si ha un'attivazione spropositata dei recettori ionotropici del glutammato si ha un'attivazione insufficiente dei recettori ionotropici del glutammato si ha un'attivazione spropositata dei recettori ionotropici dell'acetilcolina si ha un'attivazione spropositata dei recettori ionotropici del GABA 05. A livello del SNC, la serotonina si trova nei nuclei del rafe magno nei nuclei del ponte nei nuclei del cervelletto nei nuclei gangliari 06. A livello del SNC, la serotonina si trova nei nuclei del rafe magno nei nuclei del cervelletto nei nuclei del ponte nei nuclei gangliari 07. I recettori presenti sulla membrana postsinaptica sono: proteine molecole anfipatiche vitamine lipidi Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 29/130 08. I recettori per i neurotrasmettitori si dividono in due grosse famiglie: recettori gonotropici e metabotropici recettori ionotropici e transmetabotropici recettori ionotropici e gammabotropici recettori ionotropici e metabotropici 09. I recettori NMDA permettono il passaggio all'interno della cellula di: Potassio Potassio Calcio Cloro 10. In caso di ischemia, stress o crisi epilettiche si ha un'attivazione spropositata dei recettori ionotropici del glutammato si ha un'attivazione insufficiente dei recettori ionotropici del glutammato si ha un'attivazione spropositata dei recettori ionotropici del GABA si ha un'attivazione spropositata dei recettori ionotropici dell'acetilcolina 11. I recettori GABAA permettono il passaggio all'interno della cellula di: Cloro Magnesio Calcio Potassio 12. I recettori accoppiati a proteine G sono recettori enzimatici recettori di membrana recettori canale recettori intracellulari 13. Col termine LTP intendiamo Long-Term Postpotentiation Long-Term Potentiation Long-Term Partialization Long-Term Polarization 14. I recettori per i neurotrasmettitori si dividono in due grosse famiglie: recettori ionotropici e metabotropici recettori ionotropici e gammabotropici recettori gonotropici e metabotropici recettori ionotropici e transmetabotropici Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 32/130 08. I recettori del GABA sono GABA X, Y, Z GABA 1, 2, 3 GABA a, b, c GABA A, B, C 09. L'uso di sostanze stupefacenti aumenta il rilascio, in particolare, di: adrenalina noradrenalina GABA dopamina 10. Dal triptofano derivano Dopamina Adrenalina Serotonina e melatonina Epinefrina 11. E' chiamato anche "ormone dello stress": serotonina dopamina glutammato noradrenalina 12. I recettori del GABA sono GABA A, B, C GABA X, Y, Z GABA a, b, c GABA 1, 2, 3 13. E' il neurotrasmettitore più importante a livello del sistema muscolo-scheletrico: GABA adrenalina acetilcolina serotonina 14. E' il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella regolazione del tono dell'umore: serotonina glutammato adrenalina noradrenalina Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 33/130 15. E' il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella reazione "attacco o fuga": dopamina serotonina GABA epinefrina 16. E' chiamato anche "ormone dello stress": glutammato serotonina dopamina noradrenalina 17. Stimoli che producono motivazione e ricompensa aumentano il rilascio, in particolare, di: adrenalina GABA dopamina noradrenalina 18. È il neurotrasmettitore usato dalle cellule cerebellari di Purkinjie: GABA Dopamina Glutammato Acetilcolina 19. Stimoli che producono motivazione e ricompensa aumentano il rilascio, in particolare, di: noradrenalina adrenalina dopamina GABA 20. E' il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella regolazione del sonno, umore, appetito serotonina adrenalina glutammato noradrenalina 21. E' il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella reazione "attacco o fuga": dopamina GABA serotonina epinefrina Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 34/130 22. E' il neurotrasmettitore più importante a livello del sistema muscolo-scheletrico: adrenalina acetilcolina GABA serotonina 23. E' il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella regolazione del tono dell'umore: serotonina glutammato noradrenalina adrenalina 24. È il principale neurotrasmettitore inibitorio del SNC GABA Acetilcolina Glutammato Dopamina 25. L'uso di sostanze stupefacenti aumenta il rilascio, in particolare, di: adrenalina GABA noradrenalina dopamina 26. Dal triptofano derivano Dopamina Epinefrina Adrenalina Serotonina e melatonina 27. E' il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella regolazione del sonno, umore, appetito adrenalina serotonina noradrenalina glutammato 28. È responsabile della trasmissione nervosa sia a livello di SNC che di SNP acetilcolina adrenalina GABA serotonina 29. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA NORADRENALINA 30. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA SEROTONIA 31. QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA IL GABA E IL GLUTAMMATO? Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 37/130 08. La plasticità strutturale può riguardare modificazioni morfologiche: dei dendriti e degli assoni nè dendriti nè assoni unicamente degli assoni unicamente dei dendriti Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 38/130 Lezione 012 01. Quale struttura connette i due emisferi cerebrali: il corpo calloso l'ippocampo i nuclei della base il cervelletto 02. Il tronco dell'encefalo è costituito da bulbo, ponte e mesencefalo bulbo, ponte e nuclei della base bulbo, ponte e cervelletto bulbo, ponte e telencefalo 03. Lo spazio tra pia madre e tessuto nervoso si chiama: spazio sub aracnoideo spazio epidurale non c'è nessuno spazio spazio subdurale 04. Quale struttura connette i due emisferi cerebrali: il cervelletto i nuclei della base l'ippocampo il corpo calloso 05. Quale struttura anatomica regola i ritmi circadiani: l'ipotalamo il talamo l'amigdala i gangli della base 06. Il talamo e l'ipotalamo sono due regioni del: diencefalo mesencefalo corpo calloso telencefalo 07. Nel SNC, il maggior numero di neuroni si trova: nel ponte nel midollo spinale nel bulbo nel cervelletto Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 39/130 08. I nervi cranici sono: 13 paia 10 paia 12 paia 11 paia 09. I nervi spinali sono: 31 paia 32 paia 33 paia 30 paia 10. Le meningi encefaliche sono tre quattro cinque due 11. Il sistema nervoso periferico è costituito da una sezione somatica ed una parasomatica una sezione autonoma ed una vegetativa una sezione simpatica ed una parasimpatica una sezione somatica ed una autonoma 12. Per decussazione s'intende le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato laterale le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato omolaterale le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato controlaterale le vie del SNC incrociano in determinate regioni anatomiche per portarsi al lato ipsilaterale 13. Quale struttura anatomica regola il comportamento sociale e la manifestazione delle emozioni il cervelletto l'ippocampo l'amigdala i nuclei della base 14. Quale struttura anatomica regola la memoria il talamo l'amigdala i gangli della base l'ippocampo Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 42/130 29. Si occupa della regolazione del movimento fine di prensione il corpo calloso la corteccia prefrontale il midollo spinale il cervelletto 30. La successione delle meningi (dalla più superficiale alla più interna): pia madre, aracnoide, dura madre aracnoide, dura madre, pia madre dura madre, aracnoide, pia madre pia madre, dura madre, aracnoide Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 43/130 Lezione 013 01. Neurologo che classificò le aree cerebrali sulla base delle caratteristiche citoarchitettoniche: Broca Wernicke Brodmann Freud 02. La corteccia cerebrale è suddivisa in: 3 lobi 5 lobi 4 lobi 2 lobi 03. La corteccia cerebrale è suddivisa in: 2 lobi 5 lobi 4 lobi 3 lobi 04. La corteccia cerebrale presenta uno schema organizzativo comune caratterizzato dalla presenza di 6 strati 5 strati 3 strati 2 strati 05. Lo strumento usato per la diagnosi dell'epilessia è: la PET la RMN l'EEG l'ECG 06. Nell'EEG le onde relative alla veglia attenta sono delta teta beta alfa 07. Fase REM e fase non-REM si riferiscono alla veglia attenta al sonno alla veglia rilassata ad uno stato epilettico Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 44/130 08. Il sistema che regola l'avvicendamento sonno-veglia si trova nella corteccia prefrontale nel cervelletto nel talamo nell'ipotalamo 09. Neurologo che classificò le aree cerebrali sulla base delle caratteristiche citoarchitettoniche: Brodmann Wernicke Freud Broca 10. Lo strumento usato per la diagnosi dell'epilessia è: l'ECG la RMN la PET l'EEG 11. La corteccia cerebrale presenta uno schema organizzativo comune caratterizzato dalla presenza di 5 strati 2 strati 6 strati 3 strati 12. Nell'EEG le onde relative alla veglia attenta sono delta teta alfa beta 13. Fase REM e fase non-REM si riferiscono ad uno stato epilettico alla veglia attenta alla veglia rilassata al sonno 14. Il sistema che regola l'avvicendamento sonno-veglia si trova nel cervelletto nell'ipotalamo nella corteccia prefrontale nel talamo 15. DESCRIVERE BREVEMENTE LE CARATTERISTICHE DELL'EPILESSIA 16. QUALI SONO LE FUNZIONI DEL SONNO? 17. DESCRIVERE LE VARIE FASI DEL SONNO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL TRACCIATO EEG Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 47/130 08. La funzione del sistema sensoriale che veicola informazioni su posizione e movimento di corpo e arti si chiama: esterocezione propriocezione autocezione Interocezione 09. La capacità di riconoscere gli oggetti mediante il tatto è detta: stereognosia cinestesia prosopognosia agnosia 10. La frequenza di scarica delle fibre che trasportano l'informazione nervosa aumenta proporzionalmente all'intensità dello stimolo nessuna risposta indicata è corretta è costante in riferimento all'intensità dello stimolo diminuisce proporzionalmente all'intensità dello stimolo 11. La funzione del sistema sensoriale che veicola informazioni su posizione e movimento di corpo e arti si chiama: esterocezione autocezione propriocezione Interocezione 12. La funzione del sistema sensoriale che veicola i segnali provenienti dai visceri si chiama autocezione propriocezione esterocezione interocezione 13. COSA SI INTENDE PER SOMESTESIA? 14. QUALI SONO I RECETTORI SENSIORALI E QUALI SONO LE LORO FUNZIONI? 15. DESCRIVERE L'ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI 16. COSA SI INTENDE PER SOMESTESIA? 17. QUALI SONO I RECETTORI SENSIORALI E QUALI SONO LE LORO FUNZIONI? 18. DESCRIVERE L'ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI 19. DESCRIVERE LA CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI 20. DESCRIVERE LA CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI SENSORIALI Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 48/130 Lezione 015 01. Le fibre afferenti dei nocicettori terminano: nel ponte nel midollo spinale nel bulbo nel cervelletto 02. I nocicettori possono essere termici meccanici tutte le risposte sono corrette silenti 03. Le fibre afferenti dei nocicettori terminano: nel ponte nel midollo spinale nel cervelletto nel bulbo 04. A livello centrale, gli stimoli viscerali vengono elaborati anche da corpo calloso corteccia del cingolo corteccia dell'insula l'amigdala 05. I nocicettori possono essere meccanici tutte le risposte sono corrette termici silenti 06. Per nocicezione s'intende stimolazione di specifici recettori attivati da stimoli lesivi periferici stimolazione di specifici recettori attivati da stimoli lesivi centrali stimolazione di specifici recettori attivati da stimoli positivi periferici nessuna risposta indicata è corretta 07. A livello centrale, gli stimoli nocicettivi vengono elaborati: nell'ipotalamo nell'ipofisi nel talamo nell'amigdala Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 49/130 08. L'attivazione dei nocicettori: nessuna risposta indicata è corretta provoca sempre un'esperienza dolorosa non provoca mai un'esperienza dolorosa non provoca necessariamente un'esperienza dolorosa 09. A livello centrale, gli stimoli viscerali vengono elaborati anche da corteccia del cingolo corteccia dell'insula corpo calloso l'amigdala 10. Per nocicezione s'intende stimolazione di specifici recettori attivati da stimoli lesivi periferici stimolazione di specifici recettori attivati da stimoli lesivi centrali stimolazione di specifici recettori attivati da stimoli positivi periferici nessuna risposta indicata è corretta 11. A livello centrale, gli stimoli nocicettivi vengono elaborati: nell'ipofisi nell'ipotalamo nel talamo nell'amigdala 12. L'attivazione dei nocicettori: provoca sempre un'esperienza dolorosa nessuna risposta indicata è corretta non provoca necessariamente un'esperienza dolorosa non provoca mai un'esperienza dolorosa 13. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO DEL DOLORE 14. DESCRIVERE IL MECCANISMO DI ELABORAZIONE CORTICALE DEL DOLORE 15. COSA SI INTENDE PER MODULAZIONE CENTRALE DEL DOLORE? 16. COSA SI INTENDE PER SENSIBILIZZAZIONE? 17. QUALI SONO I TIPI DI DOLORE E LE LORO FUNZIONI? 18. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO DEL DOLORE 19. DESCRIVERE IL MECCANISMO DI ELABORAZIONE CORTICALE DEL DOLORE 20. DESCRIVERE I VARI TIPI DI NOCICETTORI 21. COSA SI INTENDE PER MODULAZIONE CENTRALE DEL DOLORE? 22. COSA SI INTENDE PER SENSIBILIZZAZIONE? Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 52/130 08. La corteccia visiva primaria si trova nel polo anteriore di ciascun emisfero nel polo laterale di ciascun emisfero nel polo inferiore di ciascun emisfero nel polo posteriore di ciascun emisfero 09. La retina non modifica e non elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNP non modifica e non elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNC modifica ed elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNC modifica ed elabora i segnali evocati dalla luce prima di inviarli al SNP 10. I bastoncelli sono fotocettori poco sensibili alla luce sono fotocettori che consentono la visione diurna e a colori non consentono una visione crepuscolare e notturna sono fotocettori che danno una visione acromatica Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 53/130 Lezione 017 01. L'area uditiva primaria è situata: nelle aree 21 e 22 di Brodmann nelle aree 51 e 52 di Brodmann nelle aree 41 e 42 di Brodmann nelle aree 31 e 32 di Brodmann 02. Le cellule ciliate sono le cellule recettoriali: della lingua del naso dell'orecchio dell'occhio 03. La percezione del senso dell'equilibrio è una prerogativa: delle cellule della glia delle cellule ciliate delle cellule stellate delle cellule amacrine 04. L'organo del Corti è l'organo recettivo: dell'orecchio interno della retina della staffa del nervo ottico 05. Le cellule ciliate hanno la capacità di trasdurre la percezione dei suoni e la percezione del senso dell'equilibrio la percezione dei suoni ma non la percezione del senso dell'equilibrio solamente la percezione dei suoni solamente la percezione del senso dell'equilibrio 06. L'organo recettivo dell'orecchio interno è l'organo del Corti l'organo della staffa l'organo della coclea l'organo del Golgi 07. Il sistema vestibolare controlla solo i riflessi posturali i riflessi posturali ed i movimenti oculari riflessi solo i movimenti oculari riflessi nessuna risposta corretta Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 54/130 08. Le cellule ciliate sono le cellule recettoriali: dell'orecchio dell'occhio della lingua del naso 09. La percezione del senso dell'equilibrio è una prerogativa: delle cellule stellate delle cellule amacrine delle cellule della glia delle cellule ciliate 10. L'organo del Corti è l'organo recettivo: del nervo ottico della staffa dell'orecchio interno della retina 11. L'area uditiva primaria è situata: nelle aree 31 e 32 di Brodmann nelle aree 41 e 42 di Brodmann nelle aree 21 e 22 di Brodmann nelle aree 51 e 52 di Brodmann 12. Le cellule ciliate hanno la capacità di trasdurre la percezione dei suoni ma non la percezione del senso dell'equilibrio solamente la percezione dei suoni solamente la percezione del senso dell'equilibrio la percezione dei suoni e la percezione del senso dell'equilibrio 13. L'organo recettivo dell'orecchio interno è l'organo del Corti l'organo del Golgi l'organo della staffa l'organo della coclea 14. Il sistema vestibolare controlla solo i riflessi posturali nessuna risposta corretta solo i movimenti oculari riflessi i riflessi posturali ed i movimenti oculari riflessi Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 57/130 23. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO A FEED-FORWARD 24. COSA SI INTENDE PER MOVIMENTI RIFLESSI E RITMICI 25. COSA SI INTENDE PER INTERNEURONI LOCALI? 26. QUAL E' IL RUOLO DEL TRONCO ENCEFALICO NELL'ELABORAZIONE DEI SISTEMI MOTORI? 27. COME LA CORTECCIA ELABORA I SISTEMI MOTORI? 28. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO A FEEDBACK? 29. COSA SI INTENDE PER MOVIMENTI VOLONTARI? 30. DESCRIVERE LA REGOLAZIONE PSICOFISICA DEL MOVIMENTO VOLONTARIO 31. COSA SONO I RIFLESSI? 32. QUAL E' IL RUOLO DEL MIDOLLO SPINALE NELL'ELABORAZIONE DEI SISTEMI MOTORI 33. COSA SI INTENDE PER INTERNEURONI LOCALI? 34. COSA SI INTENDE PER CONTROLLO A FEED-FORWARD 35. DESCRIVERE IL FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI MOTORI 36. COSA SI INTENDE PER MOVIMENTI RIFLESSI E RITMICI Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 58/130 Lezione 019 01. I riflessi spinali sono di tipo difensivo passivo antigravitario sia difensivo che antigravitario 02. Nei nervi spinali, la radice dorsale è sensitiva motoria né sensitiva né motoria sia sensitiva che motoria 03. I motoneuroni gamma rappresentano le fibre motorie che consentono al SNC di controllare la sensibilità di scarica del fuso neuromuscolare. I motoneuroni determinano infatti: Allungamento delle fibre intrafusali e conseguente contrazione della regione centrale Contrazione delle fibre intrafusali e conseguente stiramento della regione centrale Contrazione del tessuto muscolare di lavoro Inibizione dell'organo tendineo del Golgi 04. Quale tra quelli elencati è un propricettore che possiede una disposizione in serie Fuso neuromuscolare Recettori articolari Recettori muscolari Organo tendineo del Golgi 05. I sistemi motori vengono elaborati a vari livelli del SNC. Il livello più alto di elaborazione è rappresentato da: Midollo spinale Cervelletto Corteccia. Nuclei della base 06. Quale tra quelle elencate non è una caratteristica del movimento riflesso: Pianificato. Coordinato. Stereotipato. Involontario. 07. Nello studio dei riflessi condizionati è stato fondamentale l'apporto di: Freud Piaget Brodmann Pavlov Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 59/130 08. I motoneuroni che innervano le fibre muscolari sono di tipo: alfa gamma delta beta 09. Nei nervi spinali, la radice dorsale è né sensitiva né motoria sia sensitiva che motoria motoria sensitiva 10. Nei nervi spinali, la radice ventrale è sia sensitiva che motoria sensitiva motoria né sensitiva né motoria 11. I motoneuroni gamma rappresentano le fibre motorie che consentono al SNC di controllare la sensibilità di scarica del fuso neuromuscolare. I motoneuroni determinano infatti: Contrazione del tessuto muscolare di lavoro Allungamento delle fibre intrafusali e conseguente contrazione della regione centrale Inibizione dell'organo tendineo del Golgi Contrazione delle fibre intrafusali e conseguente stiramento della regione centrale 12. Quale tra quelli elencati è un propricettore che possiede una disposizione in serie Recettori muscolari Organo tendineo del Golgi Recettori articolari Fuso neuromuscolare 13. I sistemi motori vengono elaborati a vari livelli del SNC. Il livello più alto di elaborazione è rappresentato da: Corteccia. Midollo spinale Cervelletto Nuclei della base 14. Quale tra quelle elencate non è una caratteristica del movimento riflesso: Coordinato. Stereotipato. Pianificato. Involontario. Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 62/130 08. Il centro generatore del ritmo, da cui dipende il movimento automatico di locomozione è localizzato: Corteccia Cervelletto Midollo spinale Tronco encefalico 09. Gli esterocettori cutanei influenzano il generatore centrale degli schemi motori del cammino in quanto: Rilevano ostacoli esterni e adeguano i movimenti per evitarli Guidano il movimento Permettono il mantenimento della postura Regolano la velocità delle fasi del ciclo 10. Quale struttura anatomica controlla la velocità e l'ampiezza dei movimenti delle diverse articolazioni la corteccia prefrontale la corteccia motrice la corteccia premotoria il cervelletto 11. Il cammino è un movimento: automatico e stereotipato automatico ma non stereotipato stereotipato nessuna delle risposte è corretta 12. La locomozione è un tipo di movimento: Volontario Riflesso Ritmico Pianificato 13. Il centro generatore del ritmo, da cui dipende il movimento automatico di locomozione è localizzato: Tronco encefalico Midollo spinale Corteccia Cervelletto 14. Gli esterocettori cutanei influenzano il generatore centrale degli schemi motori del cammino in quanto: Regolano la velocità delle fasi del ciclo Guidano il movimento Rilevano ostacoli esterni e adeguano i movimenti per evitarli Permettono il mantenimento della postura Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 63/130 Lezione 021 01. Il controllo corticale del movimento volontario è fondato sull'attività di un sistema distribuito nella regione: occipitale parietofrontale temporale insulare 02. Quale tra quelle elencate non è una caratteristica del movimento volontario: Cambiano a seconda delle condizioni comportamentali Possono essere modificati con l'esercizio Sono finalizzati al raggiungimento di uno scopo Non possono essere ritardati. 03. Nell'area premotoria sono presenti dei neuroni che scaricano durante l'osservazione di un altro individuo che compie un compito motorio. Ciò induce automaticamente la simulazione e può essere alla base dell'apprendimento per imitazione. Tali neuroni si chiamano: Neuroni mirror Neuroni di reaching Set-related Cellule di Betz 04. Quale tra le aree che controllano il movimento codifica tutti i parametri del movimento volontario ossia direzione, ampiezza, accelerazione e forza: Area premotoria Area pre-premotoria Corteccia motrice I Area supplementare 05. La corteccia motrice primaria è localizzata nel lobo temporale parietale occipitale frontale 06. Nel movimento volontario, i neuroni delle fibre discendenti in uscita, sono cellule del Purkinje cellule di Ranvier cellule di Betz cellule stellate 07. La pianificazione del movimento volontario è una prerogativa: del midollo spinale della corteccia cerebrale del cervelletto dei gangli della base Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 64/130 08. Quale area della corteccia premotoria innerva le dita della mano: area premotoria laterale dorsale aree motrici del giro del cingolo area motrice supplementare area premotoria laterale ventrale 09. Quale tra le aree che controllano il movimento codifica tutti i parametri del movimento volontario ossia direzione, ampiezza, accelerazione e forza: Area supplementare Area pre-premotoria Area premotoria Corteccia motrice I 10. Nel movimento volontario, i neuroni delle fibre discendenti in uscita, sono cellule di Ranvier cellule del Purkinje cellule stellate cellule di Betz 11. La corteccia motrice primaria è localizzata nel lobo parietale frontale temporale occipitale 12. Il controllo corticale del movimento volontario è fondato sull'attività di un sistema distribuito nella regione: temporale occipitale insulare parietofrontale 13. Nell'area premotoria sono presenti dei neuroni che scaricano durante l'osservazione di un altro individuo che compie un compito motorio. Ciò induce automaticamente la simulazione e può essere alla base dell'apprendimento per imitazione. Tali neuroni si chiamano: Cellule di Betz Set-related Neuroni di reaching Neuroni mirror 14. Quale tra quelle elencate non è una caratteristica del movimento volontario: Non possono essere ritardati. Possono essere modificati con l'esercizio Sono finalizzati al raggiungimento di uno scopo Cambiano a seconda delle condizioni comportamentali Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 67/130 08. Il movimento oculare di abduzione indica: rotazione verticale verso l'alto rotazione in direzione obliqua rotazione verticale verso il basso rotazione in direzione opposta al naso 09. Il muscolo interessato nella messa a fuoco è: il cristallino la fovea il bulbo oculare la congiuntiva 10. I movimenti saccadici: tutte le risposte sono corrette portano rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea sono attivati da movimenti prolungati del capo mantengono stabile l'immagine sulla fovea durante i movimenti del capo 11. Qual è l'area della retina con maggior presenza di fotocettori e quindi maggiore acuità visiva: il bulbo oculare la fovea il nervo ottico la cornea 12. Il movimento oculare di elevazione indica rotazione in direzione obliqua rotazione verticale verso l'alto rotazione in direzione opposta al naso rotazione verticale verso il basso 13. Il processo di messa a fuoco del cristallino si chiama accomodazione elevazione abduzione adduzione 14. I movimenti optocinetici sono attivati da movimenti prolungati del capo mantengono stabile l'immagine sulla fovea durante i movimenti del capo tutte le risposte sono corrette portano rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 68/130 Lezione 023 01. Il sistema oculomotore ha due componenti posizione ed accelerazione velocità e decelerazione velocità ed accelerazione velocità e posizione 02. I riflessi vestibolo-oculari: non entrano in funzione durante il cammino permettono al sistema motorio di compensare i movimenti del capo tutte le risposte sono corrette mantengono fissi gli occhi durante il movimento del capo 03. I riflessi vestibolo-spinali permettono al sistema motorio di compensare i movimenti del capo non si attivano durante il cammino tutte le risposte sono corrette mantengono fissi gli occhi durante il movimento del capo 04. Quale nucleo vestibolare controlla la postura laterale superiore mediale discendente 05. Gli organi otolitici segnalano i movimenti: lineari di inclinazione laterale di accelerazione tutte le risposte sono corrette di rotazione 06. Il nistagmo è un movimento: non ritmico in quattro fasi: orizzontale, verticale, rotatorio, obliquo volontario involontario 07. Gli organi otolitici segnalano i movimenti: tutte le risposte sono corrette di rotazione di accelerazione lineari di inclinazione laterale Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 69/130 08. Quale nucleo vestibolare controlla la postura laterale mediale discendente superiore 09. Il sistema oculomotore ha due componenti velocità e posizione posizione ed accelerazione velocità e decelerazione velocità ed accelerazione 10. I riflessi vestibolo-oculari: permettono al sistema motorio di compensare i movimenti del capo non entrano in funzione durante il cammino mantengono fissi gli occhi durante il movimento del capo tutte le risposte sono corrette 11. Il nistagmo è un movimento: in quattro fasi: orizzontale, verticale, rotatorio, obliquo non ritmico volontario involontario 12. I riflessi vestibolo-spinali permettono al sistema motorio di compensare i movimenti del capo tutte le risposte sono corrette mantengono fissi gli occhi durante il movimento del capo non si attivano durante il cammino Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 72/130 15. Il riflesso estensorio crociato aiuta il mantenimento dell'equilibrio in risposta ad uno stimolo nocicettivo nessuna risposta corretta propriocettivo esterocettivo 16. I riflessi tonici del collo sono propri del controllo periferico vestibolare centrale spinale Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 73/130 Lezione 025 01. Per quanto riguarda l'attività dei nuclei della base la via indiretta facilita il movimento la via primaria facilita il movimento la via diretta facilita il movimento la via secondaria facilita il movimento 02. I nuclei della base stabiliscono connessioni solo afferenti dirette con il midollo spinale stabiliscono connessioni afferenti ed efferenti dirette con il midollo spinale non stabiliscono connessioni afferenti ed efferenti dirette con il midollo spinale stabiliscono connessioni solo efferenti dirette con il midollo spinale 03. I nuclei della base sono formazioni che svolgono un importante ruolo nel controllo dei movimenti automatici dei movimenti volontari dei movimenti riflessi dei movimenti involontari 04. Il nucleo caudato ed il putamen sono parte: del corpo striato del globo pallido della substantia nigra del nucleo peduncolo-pontino 05. Quali tra le seguenti formazioni non fa parte dei nuclei della base: Putamen Globo pallido Nucleo dentato Nucleo subtalamico 06. Il nucleo accumbens si trova: nella substantia nigra nel nucleo sub-talamico nel globo pallido nel corpo striato 07. I nuclei della base in uscita proiettano: alla corteccia motoria alla corteccia prefrontale al talamo all'ipotalamo Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 74/130 08. I nuclei della base d'ingresso sono: globo pallido e substantia nigra tutti i nuclei della base sono bidirezionali caudato e putamen globus pallidus e pars reticulata 09. Le afferenze dei nuclei della base sono: ipotalamo ippocampo corteccia cerebrale e talamo amigdala 10. Il nucleo accumbens si trova: nella substantia nigra nel corpo striato nel nucleo sub-talamico nel globo pallido 11. Per quanto riguarda l'attività dei nuclei della base la via secondaria facilita il movimento la via diretta facilita il movimento la via indiretta facilita il movimento la via primaria facilita il movimento 12. I nuclei della base d'ingresso sono: caudato e putamen globo pallido e substantia nigra globus pallidus e pars reticulata tutti i nuclei della base sono bidirezionali 13. I nuclei della base non stabiliscono connessioni afferenti ed efferenti dirette con il midollo spinale stabiliscono connessioni afferenti ed efferenti dirette con il midollo spinale stabiliscono connessioni solo efferenti dirette con il midollo spinale stabiliscono connessioni solo afferenti dirette con il midollo spinale 14. Le afferenze dei nuclei della base sono: ipotalamo amigdala ippocampo corteccia cerebrale e talamo Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 77/130 08. L'atteggiamento motorio del muoversi patologicamente "come a danzare" è tipico della: Corea di Huntington Malattia di Parkinson Malattia di Alzheimer Dismetria 09. Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa che colpisce i nuclei della base e precisamente: Caudato Globus pallido Putamen Substantia nigra 10. Il morbo di Huntington non riguarda un'alterazione a livello genico è un disturbo ipocinetico non presenta caratteristiche di ereditarietà è un disturbo ipercinetico 11. L'atteggiamento motorio "a contar monete" è tipico di: Parkinson Huntington Alzheimer Movimenti coreici 12. L'atteggiamento motorio del muoversi patologicamente "come a danzare" è tipico della: Malattia di Alzheimer Dismetria Malattia di Parkinson Corea di Huntington 13. Qual è il NT carente nel morbo di Parkinson? Adrenalina Dopamina Serotonina Acetilcolina 14. L'atteggiamento motorio "a contar monete" è tipico di: Parkinson Alzheimer Huntington Movimenti coreici Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 78/130 15. Quale tra quelli elencati non è un disturbo ipercinetico: Acinesia Ateatosi Corea Ballismo 16. Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa che colpisce i nuclei della base e precisamente: Globus pallido Caudato Substantia nigra Putamen 17. Qual è il NT carente nel morbo di Parkinson? Acetilcolina Adrenalina Dopamina Serotonina 18. Per ballismo s'intende: movimenti violenti di grande ampiezza dei segmenti prossimali degli arti movimenti più lenti eseguiti con la contrazione dei muscoli agonisti ed antagonisti posture abnormi e durature movimenti repentini casuali degli arti e dei muscoli della faccia 19. I processi patologici dei nuclei della base possono provocare: tutte le risposte sono corrette un eccesso di attività motoria disturbi cognitivi di natura psichiatrica e comportamentale riduzione del repertorio motorio 20. Per corea s'intende movimenti lenti di contorsione delle estremità movimenti repentini casuali degli arti e dei muscoli della faccia movimenti violenti di grande ampiezza dei segmenti prossimali degli arti posture abnormi e durature associate a movimenti lenti 21. La bradicinesia riguarda la durata dei movimenti volontari la velocità dei movimenti automatici la velocità dei movimenti involontari la velocità dei movimenti volontari Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 79/130 22. Per acinesia s'intende: riduzione dell'ampiezza dei movimenti volontari incapacità ad iniziare il movimento riduzione dell'ampiezza e della velocità dei movimenti volontari riduzione della velocità dei movimenti volontari 23. DESCRIVERE LE DUE CATEGORIE DEI DISTURBI CINETICI 24. COSA SI INTENDE PER DISTURBI IPOCINETICI? 25. COSA SI INTENDE PER DISTURBI IPERCINETICI? 26. DARE UNA DEFINIZIONE PRECISA DEL MORBO DI PARKINSON 27. DARE UNA DEFINIZIONE PRECISA DEL MORBO DI HUNTINGTON 28. COSA SI INTENDE PER DISTURBI IPERCINETICI? 29. DESCRIVERE LE DISFUNZIONI COGNITIVE DOVUTE ALLA DEGENERAZIONE DEI NUCLEI DELLA BASE 30. COSA SI INTENDE PER DISTURBI IPOCINETICI? 31. DARE UNA DEFINIZIONE PRECISA DEL MORBO DI PARKINSON 32. DARE UNA DEFINIZIONE PRECISA DEL MORBO DI HUNTINGTON 33. DESCRIVERE LE DISFUNZIONI COGNITIVE DOVUTE ALLA DEGENERAZIONE DEI NUCLEI DELLA BASE 34. DESCRIVERE LE DUE CATEGORIE DEI DISTURBI CINETICI Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 82/130 Lezione 028 01. Quale struttura anatomica controlla lo stato di vigilanza e la capacità di rispondere a stimoli inattesi formazione reticolare ventro-laterale del ponte nucleo ambiguo nucleo motore del vago Locus coeruleus 02. Quali tra le seguenti parti non è formato il Tronco dell'encefalo Bulbo Ponte Ipotalamo Mesencefalo 03. Il mantenimento dello stato di veglia è dovuto alla scarica del sistema: talamico talamo-corticale corticale spinale 04. La formazione reticolare del tronco encefalico regola le funzioni di: stato di veglia tutte l erispsote sono corrette percezione del dolore controllo posturale 05. Il nervo vago è un tipo di nervo: autonomo sensitivo misto motorio 06. Indicare quali funzioni sono sotto il controllo del tronco encefalico riproduzione sessuale assunzione di cibo e di liquidi mediante masticazione e deglutizione sonno tutte l erispsote sono corrette 07. Durante la condizione di sonno il tracciato EEG è definito sincronizzato alternato desincronizzato aritmico Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 83/130 08. Il nervo trigemino è un tipo di nervo motorio misto autonomo sensitivo 09. Quanti sono i nervi cranici 12 paia 10 paia 20 paia 14 paia 10. Quali tra le seguenti parti non è formato il Tronco dell'encefalo Ipotalamo Mesencefalo Ponte Bulbo 11. Il mantenimento dello stato di veglia è dovuto alla scarica del sistema: talamico spinale corticale talamo-corticale 12. La formazione reticolare del tronco encefalico regola le funzioni di: tutte l erispsote sono corrette controllo posturale stato di veglia percezione del dolore 13. Il nervo vago è un tipo di nervo: misto motorio sensitivo autonomo 14. Indicare quali funzioni sono sotto il controllo del tronco encefalico assunzione di cibo e di liquidi mediante masticazione e deglutizione riproduzione sessuale sonno tutte l erispsote sono corrette Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 84/130 15. Durante la condizione di sonno il tracciato EEG è definito aritmico alternato desincronizzato sincronizzato 16. Quale struttura anatomica controlla lo stato di vigilanza e la capacità di rispondere a stimoli inattesi Locus coeruleus nucleo ambiguo nucleo motore del vago formazione reticolare ventro-laterale del ponte 17. Il nervo trigemino è un tipo di nervo autonomo motorio misto sensitivo 18. Quanti sono i nervi cranici 10 paia 20 paia 12 paia 14 paia Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 87/130 15. Sezione ortosimpatica, parasimpatica ed enterica costituiscono il SNP SNA SNC Sistema endocrino 16. I motoneuroni del SNA si chiamano effettori pregangliari gangliari postgangliari 17. Il neurotrasmettitore rilasciato dai neuroni pregangliari è l'acetilcolina la serotonina la dopamina l'adrenalina 18. La risposta "attacca o fuggi" è mediata dalla componente enterica dalla componente parasimpatica dalla componente endocrina dalla componente ortosimpatica 19. DESCRIVERE LE REGIONI ANATOMICHE CONTROLLATE DALLA COMPONENTE SIMPATICA E DA QUELLA PARASIMPATICA 20. DESCRIVERE I TIPI DI RIFLESSI MEDIATI DAL SNA 21. QUALI SONO LE FUNZIONI PRINCIPALI DEL SNA? 22. QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA L'ORTOSIMPATICO E IL PARASIMPATICO? 23. QUALI SONO LE FUNZIONI PRINCIPALI DEL SNA? 24. DESCRIVERE I TIPI DI RIFLESSI MEDIATI DAL SNA 25. DESCRIVERE LE REGIONI ANATOMICHE CONTROLLATE DALLA COMPONENTE SIMPATICA E DA QUELLA PARASIMPATICA 26. DESCRIVERE LE TRE SEZIONI DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO 27. DESCRIVERE LE TRE SEZIONI DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO 28. QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA L'ORTOSIMPATICO E IL PARASIMPATICO? Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 88/130 Lezione 030 01. La regione anteriore dell'ipotalamo contiene: Nucleo arcuato Nucleo sovraottico L'area preottica Corpi mammillari 02. L'ipotalamo controlla lo stimolo della sete mediante l'attività dei propriocettori tutte le risposte sono corrette barocettori nocicettori 03. E' una regione dell'ipotalamo che funge da pacemaker circadiano nucleo sovrachiasmatico nucleo arcuato nucleo paraventricolare nucleo dorso-mediale 04. La regione anteriore dell'ipotalamo contiene: Nucleo arcuato Nucleo sovraottico Corpi mammillari L'area preottica 05. L'ipotalamo controlla: la regolazione della temperatura le risposte allo stress tutte le rispsoste sono corrette la pressione arteriosa 06. L'ipotalamo controlla lo stimolo della sete mediante l'attività dei propriocettori barocettori nocicettori tutte le risposte sono corrette 07. E' una regione dell'ipotalamo che funge da pacemaker circadiano nucleo dorso-mediale nucleo paraventricolare nucleo arcuato nucleo sovrachiasmatico Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 89/130 08. L'ipotalamo controlla: le risposte allo stress la regolazione della temperatura tutte le rispsoste sono corrette la pressione arteriosa 09. INDICARE I RIFLESSI REGOLATI DALL'IPOTALAMO 10. DESCRIVERE SINTETICAMENTE LA SUDDIVISIONE FUNZIONALE DELL'IPOTALAMO 11. INDICARE I RIFLESSI REGOLATI DALL'IPOTALAMO 12. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI SVOLTE DALL'IPOTALAMO? 13. QUALI SONO LE PRINCIPALI FUNZIONI SVOLTE DALL'IPOTALAMO? 14. DESCRIVERE SINTETICAMENTE LA SUDDIVISIONE FUNZIONALE DELL'IPOTALAMO Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 92/130 Lezione 032 01. E' la memoria che costituisce la conoscenza che ciascun individuo si costruisce sul mondo, include concetti e vocaboli e non ha un contesto temporale dichiarativa esplicita episodica semantica 02. Qual è l'area associativa implicata nella pianificazione del movimento: area limbica area occipitale area parietale area prefrontale 03. Qual è l'area associativa implicata nel comportamento emotivo: area temporale area limbica area occipitale area prefrontale 04. La memoria dichiarativa ha sede: nel lobo temporale nel lobo parietale nel lobo frontale nel lobo occipitale 05. Quali sono le aree che coordinano le attività che insorgono nei centri sensitivi e motori le aree motorie le aree somatoriali le aree associative le aree sensitive 06. L'area parieto-temporo-occipitale è implicata nella pianificazione del movimento tutte le risposte sono corrette integra le varie modalità sensoriali è la sede del comportamento emotivo 07. E' la memoria che costituisce la conoscenza che ciascun individuo si costruisce sul mondo, include concetti e vocaboli e non ha un contesto temporale esplicita dichiarativa episodica semantica Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 93/130 08. Qual è l'area associativa implicata nella pianificazione del movimento: area prefrontale area occipitale area parietale area limbica 09. Qual è l'area associativa implicata nel comportamento emotivo: area prefrontale area temporale area limbica area occipitale 10. La memoria dichiarativa ha sede: nel lobo temporale nel lobo occipitale nel lobo parietale nel lobo frontale 11. Quali sono le aree che coordinano le attività che insorgono nei centri sensitivi e motori le aree somatoriali le aree motorie le aree associative le aree sensitive 12. L'area parieto-temporo-occipitale integra le varie modalità sensoriali tutte le risposte sono corrette è implicata nella pianificazione del movimento è la sede del comportamento emotivo 13. DESCRIVERE I PROCESSI CHE DANNO ORIGINE ALLA MEMORIA ESPLICITA 14. DESCRIVERE I VARI TIPI DI MEMORIA 15. COSA SI INTENDE PER MEMORIA ESPLICITA O DICHIARATIVA? 16. COSA SI INTENDE PER MEMORIA IMPLICITA O NON DICHIARATIVA? 17. QUAL E' LA DIFFERENZA TRA MEMORIA A BREVE TERMINE E MEMORIA A LUNGO TERMINE? 18. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO ASSOCIATIVO? 19. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO NON ASSOCIATIVO? 20. COSA SI INTENDE PER APPRENDIMENTO? 21. DESCRIVERE LA MEMORIA OPERATIVA 22. DESCRIVERE I DIVERSI SCHEMI DI APPRENDIMENTO Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 94/130 23. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO CLASSICO 24. DESCRIVERE I VARI TIPI DI MEMORIA 25. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO OPERANTE 26. DESCRIVERE I PROCESSI CHE DANNO ORIGINE ALLA MEMORIA ESPLICITA 27. DESCRIVERE LA MEMORIA OPERATIVA 28. COSA SI INTENDE PER APPRENDIMENTO? 29. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO NON ASSOCIATIVO? 30. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO ASSOCIATIVO? 31. QUAL E' LA DIFFERENZA TRA MEMORIA A BREVE TERMINE E MEMORIA A LUNGO TERMINE? 32. COSA SI INTENDE PER MEMORIA IMPLICITA O NON DICHIARATIVA? 33. COSA SI INTENDE PER MEMORIA ESPLICITA O DICHIARATIVA? 34. DESCRIVERE I DIVERSI SCHEMI DI APPRENDIMENTO 35. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO CLASSICO 36. COSA SI INTENDE PER CONDIZIONAMENTO OPERANTE Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 97/130 08. L'afasia sensoriale è il risultato della lesione: dell'area di Broca del fascicolo arcuato dell'area di Brodmann dell'area di Wernicke 09. L'afasia subcorticale motoria rientra nella classificazione di Broca Lurija Lichtheim Wernicke 10. L'afasia di conduzione produce l'impossibilità: di comprensione di ripetizione di produzione e di comprensione di produzione 11. L'afasia sensoriale è il risultato della lesione: dell'area di Broca dell'area di Wernicke dell'area di Brodmann del fascicolo arcuato 12. Il modello dell'afasia transcorticale e subcorticale venne introdotto da: Wernicke Lurija Lichtheim Broca 13. Quale studioso introdusse la classificazione di afasia dinamica ed afasia semantica: Wernicke Geschwind Goldstein Lurija 14. Quale disciplina studia il livello articolatorio e le caratteristiche acustiche e percettive dei suoni? la fonologia la sintassi la semantica la fonetica Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 98/130 15. Secondo il modello di Wernicke, una lesione al fascicolo arcuato genera afasia motoria afasia sensoriale afasia di conduzione afasia globale 16. Quale disciplina studia il livello articolatorio e le caratteristiche acustiche e percettive dei suoni? la fonologia la semantica la fonetica la sintassi 17. QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA DISTURBI FONETICI E DISARTRIA? 18. COSA SI INTENDE PER AFASIA MOTORIA EFFERENTE SECONDO LAURIJA? 19. DESCRIVERE IL MODELLO DI WERNICKE NELL'AMBITO DELLE AFASIE 20. COSA SI INTENDE PER AFASIA MOTORIA EFFERENTE SECONDO LAURIJA? 21. DESCRIVERE LA CLASSIFICAZIONE DELLE AFASIE DI LAURIJA 22. DESCRIVERE IL MODELLO DI LICHTHEIM NELL'AMBITO DELLE AFASIE 23. DESCRIVERE IL MODELLO DI WERNICKE NELL'AMBITO DELLE AFASIE 24. QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA DISTURBI FONETICI E DISARTRIA? 25. DESCRIVERE LA CLASSIFICAZIONE DELLE AFASIE DI LAURIJA 26. DESCRIVERE IL MODELLO DI LICHTHEIM NELL'AMBITO DELLE AFASIE Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640 Set Domande: NEUROFISIOLOGIA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Ipsaro Passione Sara © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 12/11/2019 10:43:26 - 99/130 Lezione 035 01. Agrammatismo e paragrammatismo sono disturbi del linguaggio relativi alla tutte le risposte sono corrette ripetizione comprensione produzione 02. Per valutare i disturbi di comprensione dei pazienti afasici si usa il test di Broca il token test il test di Wernicke il mini mental test 03. Le parafasie fonemiche riguardano: sostituzioni omissioni ripetizioni tutte le rispsoste sono corrette 04. L'anomia è caratteristica dei disturbi: tutte le rispsoste sono corrette semantico-lessicali sintattico-grammaticali fonologici 05. Il disturbo di produzione e quello di comprensione del linguaggio risultano altamente correlati ed associati ad una lesione temporale destra occipitale sinistra temporale sinistra occipitale destra 06. Il paragrammatismo è associato all'afasia di: conduzione Wernicke Lichtheim Broca 07. Agrammatismo e paragrammatismo sono disturbi del linguaggio relativi alla produzione tutte le risposte sono corrette comprensione ripetizione Scaricato da Marco Speziale ([email protected]) lOMoARcPSD|9106640