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Paniere completo ECONOMIA POLITICA - Prof. CIani Scarnicci Manuela, Panieri di Economia Politica

Paniere completo domande risposta chiusa + alcune domande risposta aperta.

Tipologia: Panieri

2021/2022

In vendita dal 19/09/2023

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Scarica Paniere completo ECONOMIA POLITICA - Prof. CIani Scarnicci Manuela e più Panieri in PDF di Economia Politica solo su Docsity! Set Domande: ECONOMIA POLITICA ,0SCIENZE POLITICHE E SOCIALI Docente: Ciani Scarnicci Manuela Lezione 001 01. L'economia è tutte le risposte sono vere una scienza fisica una scienza esatta una scienza sociale 02. cosa si intende per risorsa capitale beni strumentali tutte le risposte sono corrette risorse naturale forza fisica ed intellettuale 03. cosa si intende per risorsa lavoro risorse naturali attitudini imprenditoriali forza fisica ed intellettuale tutte le risposte sono corrette 04. alla base dell'economia c'è la scarsità delle risorse la gratuità degli scambi la non scarsità del tempo la non scarsità delle risorse 05. in economia le risorse sono terra capitale e capacità imprenditoriale tutte le risposte sono corrette lavoro 06. Per via della scarsità delle risorse disponibili in economia si studia come fare scambi gratuiti come far diventare le risorse ellimitate tutte le risposte sono corrette le scelte dei soggetti Lezione 002 01. di parla di economia positiva quando ci si riferisce a come dovrebbe funzionare l'economia ci si riferisce agli agregati economici nessuna risposta è corretta ci si riferisce a come funziona l'economia 02. si parla di economia normativa quando nessuna risposta è corretta ci si riferise a come dovrebbe funzionare l'economia ci si riferisce a come funziona l'economica ci si riferisce agli aggregati economici 03. la distinzione tra macro e microeconomia dipende se si guarda a cosa è e a cosa dovrebbe essere se si guarda alla scienza sociale o fisica nessuna risposta è corretta dal livello di dettaglio che si vuole studiare 04. di cosa si occupa la macroeconomia delle singole unità decisionali tutte le risposte sono corrette degli aggregati economici dell'individuo 05. di cosa si occupa la macroeconomia gli aggregati economici l'economia nel suo insieme tutte le risposte sono corrette le decisioni dello stato 06. di cosa si occupa le microeconomia tutte le risposte sono corrette delle singole unità decisionali degli aggregati economici delle decisioni dello stato 07. di cosa si occupa la microeconomia della singola impresa Lezione 005 01. i punti a sinistra della PPF rappresentano combinazioni di beni che utilizzano in modo efficente interamente le risorse combinazioni di beni possibili ma con risparmio delle risorse nessuna risposta è corretta combinazioni non possibili con quele determinate risorse 02. nella PPF la pendenza è rappresenta il costo opportunità quando si sceglie X rapprensenta quanto sacrificare degli altri beni per una unità in più del bene x tutte le rispsote sono corrette crescente spostandosi verso destra 03. quando si sposta le curva PPF verso destra se decidiamo di produrre più unità di x rispetto agli altri beni quando si riduce la quantità di capitale a disposizione tutte le risposte sono corrette quando vi è l'introduzione di una nuova tecnologia 04. la PPF è rettilinea concova nessuna risposta è corretta convessa 05. considerando una PPF dove nell'asse delle ascisse si trova il bene X ed in quello delle ordinate altri beni, allora si decide di rinunciare al bene x per avere una unità degli altri beni si ha un costo opportunità decrescente nessuna risposta è corretta spostandosi da sinistra a destra si decide di rinuncciare agli altri beni per una unità del bene x 06. si parla di inefficienza produttiva quando non si usano tutti le risorse disponibili un sistema produce ad un livello per cui si potrebbe aumentare la quantità di produzione di un b ene senza sacrificare gli altri tutte le risposte sono corrette recessione economica 07. un miglioramento tecnologico porta a uno spostamento della PPF a destra uno spostametno della PPF a sinistra uno spostamento lungo la PPF nessuna risposta è corretta 08. i punti a destra della PPF rappresentano combianzioni di beni che risparmiano le risorse combinazioni di beni non ottenibili con quelle determinate risorse combinazioni di beni che occupano in modo efficiente tutte le risorse nessuna risposta è corretta 09. secondo il principio del costo opportunità tutte le decisioni prese nessuna risposta è corretta non è detto che abbiano un costo hanno un costo non hanno un costo 10. secondo il principio del costo opportunità crescente è data dal fatto che non tutte le risorse sono completamente adattabili ad ogni impiego la curva PPF è concova più elevata è la produzione di un bene tanto maggiore è il costo opportunità per averne una unità in più tutte le risposte sono corrette 11. i punti lungo la PPF rappresentano combinazioni di beni non possibili con quelle determinate risorse combinazioni di beni possibili con risparmio delle risorse combinazioni di beni possibili utilizzando in modo effeiciente interamente le risorse nessuna risposta è corretta 12. come si chiama la curva che rappresenta le diverse combinazioni di beni che si possono produrre con una determinata tecnologia e risorse frontiera delle possibilità produttive PPF tutte le risposte sono corretet product possibilities frontier 13. il principio del costo opportunità impone che sia decrescente nullo crescente costante 14. In una PPF dove il bene x è sull'asse delle ascisse e gli altri beni sull'asse delle ordinate la pendenza è sempre maggiore per ogni punto che abbia unità in più di x tutte le risposte sono corrette aumentando i beni x si deve sempre più rinunciare agli altri beni per ogni unità in più vi è un costo opportunità crescente per ogni unità di x in più scelta 15. se ci si trova in un punto sotto la PPF si può parlare di combinazione dei beni con risparmio di risorse recessione economica tutte le risposte sono corrette vi è uno spreco di risorse 16. Spiegare a parole e a formule cosa rappresenta la Frontiera Produttiva, da cosa è data la pendenza, cosa succede se varia un fattore produttivo connesso al bene sull'asse delle ascisse la Frontiera delle Possibilità di Produzione (PPF) indica le diverse combinazioni di beni che si possono produrre avendo a disposizione un quantitativo definito di risorse e tecnologia. Ogni punto sulla curva rappresenta combinazioni efficienti di beni mentre i punti esterni rappresentano combinazioni non ottenibili. Invece i punti interni rappresentano combinazioni ottenibili ma senza la piena occupazione delle risorse. L’andamento della curva ci mostra un costo opportunità crescente: più decidiamo di produrre un certo tipo di bene, maggiore è la rinuncia ad ‘altri beni’ che si deve fare. Dato l’andamento crescente del costo opportunità, la curva in esame è concava, cioè diventa sempre più ripida spostandosi verso destra. Poiché il costo opportunità aumenta spostandoci a destra, anche il valore assoluto della pendenza della PPF deve aumentare. Nel punto A si decide di impiegare la totalità dei fattori nella produzione di altri beni, mentre nel punto F si produce solo il bene X. Passando dal punto A al punto punto B si decide di rinunciare ad una parte della produzione di altri beni, per produrre alcune unità del bene X. L’andamento della curva ci mostra un costo opportunità crescente: più bene X decidiamo di produrre, maggiore è la rinuncia ad altri beni che si deve fare. Dato l’andamento crescente del costo opportunità, la curva in esame è concava, cioè diventa - Quanto più elevata è la produzione di un bene in una società tanto  maggiore risulterà il costo opportunità da sostenere per ottenere un’unità addizionale. Economicamente questa legge si giustifica per il fatto che non tutte le risorse sono completamente adattabili ad impieghi alternativi. Ogni risorsa ha: - un suo impiego ottimale - altri impieghi meno proficui (ad esempio alcune terre sono adatte alla produzione di pomodori, ma sono meno produttive se vengono piantati alberi da frutto). Spostandosi lungo la curva (da a, a B a F) andiamo ad impiegare risorse sempre meno “idonee“a quella produzione, e ciò spingerà ad utilizzarne quantità superiori. Se un’economia opera all’interno della sua PPF (ad esempio nel punto W) significa che non utilizza a pieno i propri fattori produttivi. Un’ipotesi è lo spreco di risorse perché non si è individuato l’impiego  ottimale delle stesse (continuo a piantare alberi da frutto su un terreno idoneo ai pomodori). S i parla di inefficienza produttiva quando un sistema produce ad un livello in cui si potrebbe produrre quantità maggiori di almeno un bene senza sacrificarne altri. Un altro caso in cui il sistema potrebbe operare in un regime di non piena occupazione dei fattori recessione cioè il rallentamento dell’attività  economica nel suo complesso. Durante la recessione si hanno molte risorse attive. Lo spostamento di PPF può essere dovuto a vari fattori. I fattori che determinano la crescita economica possono essere incrementi di risorse disponibili (capitale fisico, capitale umano) oltre all’innovazione tecnologica, che consente di produrre maggiori quantità di beni a parità di risorse. Un’innovazione tecnologica, un incremento dello stock di capitale, anche se l’impatto diretto è su un’unica produzione consente di scegliere di produrre quantità maggiori di tutti i tipi di beni. Lezione 006 01. nel mercato perfettamente concorrenziale il prezzo dipende dalle scelte di ogni singola impresa il prezzo dipende dalle scelte dei singoli il prezzo è un dato il prezzo dipende dalle scelte di ogni singolo consumatore 02. nei mercati di concorrenza imperfetta il prezzo può essere modificato solo dai venditori il prezzo è un dato il prezzo può essere modificato solo dai consumatori il prezzo può essere modificato dai singoli acquirenti e dai singoli venditori 03. il mercato è nessunar risposta è corretta solo un luogo astratto dove avvengono le vendite solo un luogo fisico dove compratori incontrano venditori un'istituzione che mette in contatto compratori e venditori 04. nel nostro modello di analisi i venditori di beni di consumo sono le famiglie e le aziende nessuna delle risposte è corretta aziende e chiunque altro offra un bene o servizio solo le aziende 05. il mercato in concorrenza perfetta solo utopistico è un modello reale è solo teorico ma molti mercati reali tendolo a tale modello nessuna risposta è corretta Lezione 007 01. La curva di Domanda rappreenta i prezzi di domanda per le diverse quantità in un determinato periodo di tempo i prezzi di domanda per le diverses quantità intertemporale Le quantità domandate ai diversi prezzi intertemporale le quantità domandate ai diversi prezzi in un determinato periodo di tempo 02. uno spostamento della curva di domanda si ha quando varia il prezzo del bene varia il prezzo di un bene non correlato tutte le risposte sono corrette varia il reddito del soggetto 03. Ci si sposta lungo la curva di domanda al variare del prezzo al variare del prezzo dei beni complementari al variare della quantità al variare del reddito 04. la quantità che si decide di consumare di un dato bene considera il costo opportunità di quella scelta non considera il costo opportunità di quella scelta considera il prezzo dei beni non correlati nessuna risposta è corretta 05. uno spostamento lungo la curva di domanda è dato dalla variazione del prezzo del bene una variazione del reddito tutte le risposte sono corrette dalla variazione del prezzo di un bene correlato 06. la curva di domanda ha nelle ascisse il prezzo e nelle ordinate la quanità nessuna risposta è corretta il prezzo e la quantità possono essere o sulle ascisse o sulle ordinate ha nelle ascisse la quantità e nelle ordinate il prezzo 07. la relazione inversa tra prezzo e quantià domandata si chiama legge della quantità legge del prezzo legge della domanda Legge di Ricardo 08. la curva di domanda è una curva costante rispetto al prezzo crescente rispetto al prezzo decrescente rispetto alla quantità decrescente rispetto al prezzo Lezione 008 01. Quali di questi fenomeni spostano la curva di domanda in alto a destra riduzione prezzo bene complementare tutte le risposte sono corrette aumento prezzo bene sostituto aumento prezzo atteso la prima riguarda lo spostamento lungo la curva e la secondo la transazione della curva nessuna risposta è corretta 16. la curva di domanda è influenzata solo dal prezzo del bene e dal reddito è influenzata oltre che dal prezzo da diversi altri fattori è influenzata solo dal prezzo del bene nessuna risposta è corertta 17. Cosa si intende per bene sostituto un bene che ha la sua utilità solo se consumato insieme ad un altro un bene che viene sostituito se il reddito aumenta nessuna risposta è corretta un bene che soddisfa lo stesso bisogno di un altro 18. i fattori che influenzano la domanda sono detti determinanti della domanda fattori della domanda tutte le risposte sono corrette legge della domanda 19. Cosa si intende per bene complementare un bene che viene sostituito se il reddito aumenta un bene che ha la sua utilità solo se consumato insieme ad un altro un bene che soddisfa lo stesso bisogno di un altro nessuna risposta è corretta 20. Che differenza esiste , in termini di domanda, tra beni normali e beni inferiori? Fate un esempio di bene normale e uno di bene inferiore. Un bene normale è un bene la cui quantità domandata aumenta all’aumentare del reddito dei consumatori. Un bene inferiore è un bene la cui domanda si riduce all'aumentare del reddito del consumatore. Un esempio di bene normale è l’acquisto di beni di lusso che all’aumentare del reddito aumenta la domanda. Un esempio di bene inferiore è il trasporto pubblico. Tipicamente, il trasporto pubblico è utilizzato da coloro che non possono permettersi un veicolo personale e le spese che accompagnano la proprietà. Un aumento del reddito consente l’acquisto o il noleggio di un veicolo, l’assicurazione auto, il gas e la manutenzione regolare. Quando ciò accade, si rinuncia all’uso del trasporto pubblico in favore dell’uso dell’automobile. 21. Spiegare anche graficamente la curva di domanda, quando ci si muove lungo e quando si trasla La curva di domanda mostra le diverse quantità di un bene che i consumatori sarebbero disposti ad acquistare per ognuno dei molteplici prezzi possibili nel corso di un determinato periodo di tempo, considerati tutti gli altri vincoli. Una variazione del prezzo di un bene provoca uno spostamento lungo la curva di domanda. Mentre una variazione del reddito a disposizione provoca una traslazione dell’intera curva: in particolare un aumento del reddito trasla la curva verso l’alto. Una caratteristica della domanda è che a parità di altre condizioni (cereria paribus) ad esempio reddito, prezzi di altri beni, costi dell’individuo al diminuire del prezzo cresce la quantità domandata. La legge di domanda relazione inversa tra prezzo e quantità domandata. (rappresentata da una curva decrescente) Ad ogni livello di prezzo corrisponde una diversa quantità domandata. Nella costruzione della curva sono presenti altri fattori che influenzano la quantità acquistata. Sono considerati costanti nel tracciare la curva, ma al variare di uno di questi fattori, è la stessa curva che subisce degli spostamenti. In sostanza quando una delle condizioni ceteris paribus cambia, l’intera curva di domanda si sposta. Condizioni che variano lo spostamento della curva sono: - Reddito e ricchezza; - Prezzo di un bene sostituito bene che ha la stessa destinazione d’uso di  uno dei due beni; - Prezzo di un bene complementare bene che viene utilizzato come  complemento; - Popolazione; - Prezzo previsto; - Cambiamento dei gusti preferenze. Quando è presente un incremento del reddito che implica un aumento della domanda la curva si sposta verso dx. Se il reddito aumenta oltre un certo limite, potrebbe ridursi la domanda di determinati beni perché i consumatori scelgono di consumarne altri La curva si sposta verso sx. La variazione del prezzo di un bene correlato a quello di riferimento può far aumentare o diminuire la domanda. Se il prezzo del bene principale aumenta diminuisce la domanda di beni complementari spostando la curva a sinistra. Anche le variazioni sui prezzi attesi potrebbero causare traslazione della curva di domanda: l’aspettativa di un rialzo dei prezzi in futuro potrebbe indurre i consumatori ad acquistare maggiori quantità di un determinato bene in modo da anticipare l’incremento atteso. - Le aspettative di un aumento futuro del prezzo spostano la curva di domanda corrente verso destra - Le previsioni di una diminuzione del prezzo spostano la curva di domanda corrente verso sinistra. Le aspettative sui prezzi giocano un ruolo determinante nei mercati finanziari ancora più dei beni correnti. Variazione della domanda è una traslazione della curva a destra o a  sinistra Variazione della quantità domandata è uno spostamento da un punto ad  un altro della medesima curva provocando ad esempio una variazione del prezzo. 22. Spiegare a parole la curva di domanda, quando ci si muove lungo e quando si trasla La curva di domanda mostra le diverse quantità di un bene che i consumatori sarebbero disposti ad acquistare per ognuno dei molteplici prezzi possibili nel corso di un determinato periodo di tempo, considerati tutti gli altri vincoli. Una variazione del prezzo di un bene provoca uno spostamento lungo la curva di domanda. Mentre una variazione del reddito a disposizione provoca una traslazione dell’intera curva: in particolare un aumento del reddito trasla la curva verso l’alto. Una caratteristica della domanda è che a parità di altre condizioni (cereria paribus) ad esempio reddito, prezzi di altri beni, costi dell’individuo al diminuire del prezzo cresce la quantità domandata. La legge di domanda relazione inversa tra prezzo e quantità domandata. (rappresentata da una curva decrescente) Ad ogni livello di prezzo corrisponde una diversa quantità domandata. Nella costruzione della curva sono presenti altri fattori che influenzano la quantità acquistata. Sono considerati costanti nel tracciare la curva, ma al variare di uno di questi fattori, è la stessa curva che subisce degli spostamenti. In sostanza quando una delle condizioni ceteris paribus cambia, l’intera curva di domanda si sposta. Condizioni che variano lo spostamento della curva sono: - Reddito e ricchezza; 09. L'oferta di un bene rappresenta per i produttore a che prezzo offrire alle determinate quantità indifferente vedere se è quantità in base al prezzo o prezzo in base alla quantità le quantità di un bene che metteranno in vendita ai deteriminati prezzi nessuna risposta è corretta 10. quando si parla di variazione dell'offerta e variazione della quantità offerta entrambe vogliono dire che ci si muove lungo la curva di offerta entrambe vogliono dire che la curva si trasla la prima è una traslazione della curva di offerta la seconda una variazione lungo la curva la prima è un movimento lungo la curva di offerta la seconda una traslazione 11. Spiegare a parole la curva di offerta, quando ci si muove lungo e quando si trasla L’offerta di un bene è la quantità che l’impresa decide di vendere in un determinato periodo ad un determinato prezzo ed a tutti i vincoli a cui è soggetta. È una curva crescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di ogni possibile prezzo. Legge dell’offerta è una relazione diretta tra prezzo e quantità offerta, al crescere di una aumenta anche l’altra viceversa al diminuire di prezzo cala di conseguenza anche la quantità. La quantità che le imprese decidono di offrire è quella che permette di realizzare il massimo profitto. La Variazione dell’offerta provoca la traslazione della curva; Causati da cambiamenti di tutte le altre variabili determinanti tranne il prezzo. Mentre la variazione della quantità offerta provoca uno spostamento lungo la curva; Causati da cambiamenti nel prezzo di mercato del prodotto. Le determinanti dell’offerta sono: - Prezzi delle risorse - Innovazione tecnologica - Tasse e sussidi - Prezzi degli altri prodotti alternativi - Prezzi attesi - Numerosità dei venditori 12. Spiegare anche graficamente la curva di offerta, quando ci si muove lungo e quando si trasla L’offerta di un bene è la quantità che l’impresa decide di vendere in un determinato periodo ad un determinato prezzo ed a tutti i vincoli a cui è soggetta. È una curva crescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di ogni possibile prezzo. Legge dell’offerta è una relazione diretta tra prezzo e quantità offerta, al crescere di una aumenta anche l’altra viceversa al diminuire di prezzo cala di conseguenza anche la quantità. La quantità che le imprese decidono di offrire è quella che permette di realizzare il massimo profitto. La Variazione dell’offerta provoca la traslazione della curva; Causati da cambiamenti di tutte le altre variabili determinanti tranne il prezzo. Mentre la variazione della quantità offerta provoca uno spostamento lungo la curva; Causati da cambiamenti nel prezzo di mercato del prodotto. Le determinanti dell’offerta sono: - Prezzi delle risorse - Innovazione tecnologica - Tasse e sussidi - Prezzi degli altri prodotti alternativi - Prezzi attesi - Numerosità dei venditori Quando il prezzo di un bene alternativo aumenta, la curva di offerta del bene si sposta verso sx. Tanto maggiore è il numero di produttori, tanto maggiore è l’offerta di mercato. Con l’ingresso di nuove imprese la curva di offerta si sposta verso destra. Lezione 011 01. se vi è un eccesso di offerta o domanda ed il prezzo è libero di fluttuare permane l'eccesso nessuno risposta è corretta il prezzo rimane fuori equilibrio il prezzo torna in equilibrio 02. cosa si intende per prezzo di equilibrio il prezzo di domanda il prezzo di offerta il prezzo dove la quantità domandata e uguale alla quantità offerta nessuna risposta è corrette 03. grafiamente il prezzo di equilibrio è dato da tutte le risposte sono corrette la parte sopra l'intersezione della domanda e dell'offerta la parte sotto l'intersezione della domanda e dell'offerta l'intersezione della curva di domanda e offerta 04. si ha eccesso di domanda di domanda quando c'è un prezzo più alto di quello di equilibrio un prezzo più basso di quello di equilibrio un prezzo uguale a quello di equilibrio tutte le risposte sono vere 05. si ha eccesso di offerta quando c'è un prezzo più alto di quello di equilibrio un prezzo più basso di quello di equilibrio tutte le risposte sono corrette un prezzo uguale a quello di equilibrio 06. come si chiama la capacià della domanda e dell'offerta di stabilire il prezzo a cui le decisioni di acquisto e vendita risultano compatibili tra loro la legge della domanda funzione di razionamento dei prezzi la legge dell'offerta funzione di prezzo Lezione 012 01. un aumento del reddito in caso di bene inferiore a parità di offerta porta aumento p e si riduce q si riduce p e q diminuisce p e aumenta q aumenta p e q 02. nel mercato aumenta sia la domanda che l'offerta aumenta p e q? p? e q? p? e q aumenta aumenta p e q 03. un aumento del prezzo delle risorse per la produzione del bene nel mercato a parità di domanda porta a uno spostamento verso sinistra della curva di offerta un aumento del prezzo acquirenti, oppure troppo bassi, per i venditori e quindi pone dei limiti agli aumenti e/o riduzioni. Si creerà un eccesso di domanda nel momento in cui, all’interno del mercato, sono presenti dei movimenti ove non è più possibile far risalire il prezzo. Quando c’è un Eccesso di domanda i venditori rappresentano il lato corto del mercato, quindi si ha quando la parte che offre o domanda la quantità più bassa. Una situazione di questo genere potrebbe creare il cosiddetto mercato nero, ovvero il mercato ove i bene sono venduti illegalmente a prezzi più alti rispetto a quanto consentito dallo Stato. Le Autorità vanno incontro ai venditori, ma fissano un prezzo minimo sotto  il quale essi non possono scendere per vendere dopodiché sta tutto nelle mani del venditore per trattare. Le principali conseguenze dell'eccesso di domanda sono: I mercati neri appaiono dove il pubblico può ottenere quel prodotto che scarseggia. Tuttavia, dovranno pagare un prezzo più alto rispetto al mercato formale. Dato lo stock insufficiente, un'opzione è ricorrere a strumenti di razionamento. Ad esempio, gli acquirenti possono essere disposti a mettersi in coda per consegnare il prodotto in base all'ordine di arrivo. I fornitori hanno un potere contrattuale maggiore. Surplus del produttore Supponiamo che il governo abbia fissato un prezzo massimo a livello pi`u basso del valore di equilibrio. A questo valore la domanda `e pi`u alta dell’offerta ed avverranno scambi solo per quantit`a limitate, ed un certo numero di consumatori non vedranno soddisfatte le loro richieste di acquisto al prezzo vigente. Si genera un eccesso di domanda o carenza di offerta. 09. Rappresentare graficamente l'eccesso di domanda, come si crea, quali sono i rischi e come si risolve Un eccesso di domanda si ha quando il prezzo del prodotto è inferiore a quello dell’equilibrio, di conseguenza avremmo una domanda più consistente dell’offerta, quindi gli acquirenti si troverebbero in competizione tra loro per ottenere poche unità di prodotto disposti così a pagare un prezzo più elevato. Lo stato può intervenire all’interno dei mercati qualora ritenga che le variazioni abbiano determinato prezzi troppo alti, quindi insostenibili per gli acquirenti, oppure troppo bassi, per i venditori e quindi pone dei limiti agli aumenti e/o riduzioni. Si creerà un eccesso di domanda nel momento in cui, all’interno del mercato, sono presenti dei movimenti ove non è più possibile far risalire il prezzo. Quando c’è un Eccesso di domanda i venditori rappresentano il lato corto del mercato, quindi si ha quando la parte che offre o domanda la quantità più bassa. Una situazione di questo genere potrebbe creare il cosiddetto mercato nero, ovvero il mercato ove i bene sono venduti illegalmente a prezzi più alti rispetto a quanto consentito dallo Stato. Le Autorità vanno incontro ai venditori, ma fissano un prezzo minimo sotto  il quale essi non possono scendere per vendere dopodiché sta tutto nelle mani del venditore per trattare. Le principali conseguenze dell'eccesso di domanda sono: I mercati neri appaiono dove il pubblico può ottenere quel prodotto che scarseggia. Tuttavia, dovranno pagare un prezzo più alto rispetto al mercato formale. Dato lo stock insufficiente, un'opzione è ricorrere a strumenti di razionamento. Ad esempio, gli acquirenti possono essere disposti a mettersi in coda per consegnare il prodotto in base all'ordine di arrivo. I fornitori hanno un potere contrattuale maggiore. Surplus del produttore Supponiamo che il governo abbia fissato un prezzo massimo a livello pi`u basso del valore di equilibrio. A questo valore la domanda `e pi`u alta dell’offerta ed avverranno scambi solo per quantit`a limitate, ed un certo numero di consumatori non vedranno soddisfatte le loro richieste di acquisto al prezzo vigente. Si genera un eccesso di domanda o carenza di offerta. 10. Cosa si intende per eccesso di offerta, come si crea, quali sono i rischi e come si risolve Un eccesso di offerta si ha quando il prezzo del prodotto è superiore a quello dell’equilibrio, quindi i venditori sarebbero in concorrenza tra loro per vendere quantità maggiori abbassano il prezzo. Una situazione di questo genere potrebbe creare il cosiddetto mercato nero, ovvero il mercato ove i bene sono venduti illegalmente a prezzi più alti rispetto a quanto consentito dallo Stato. Le Autorità vanno incontro ai venditori, ma fissano un prezzo minimo sotto  il quale essi non possono scendere per vendere dopodiché sta tutto nelle mani del venditore per trattare. Supponiamo ora che il governo abbia fissato un prezzo minimo a livello pi`u alto del valore di equilibrio. A questo valore la domanda `e pi`u bassa dell’offerta ed avverranno scambi solo per quantit`a limitate, ed un certo numero di venditori non riusciranno a vendere il loro prodotto al prezzo vigente. Si genera un eccesso di offerta o carenza di domanda. L'eccesso di offerta è una situazione economica del mercato che si verifica quando l'offerta di un bene è superiore alla domanda di mercato. Data una quantità domandata QD(p) e una quantità offerta QS(p) di un bene, l'eccesso di offerta è la differenza positiva QS(p)-QD(s) ( funzione di eccesso di offerta ). In tale circostanza, le imprese stanno offrendo una quantità del bene/servizio superiore a quella richiesta dagli acquirenti ( consumatori o altre imprese ). Ciò accade, ad esempio, quando il prezzo di vendita è più alto del prezzo di equilibrio. L'eccesso di offerta spinge le imprese a ridurre il prezzo di vendita del bene ( p ). La riduzione del prezzo ( p ), riduce il ricavo economico delle imprese e le induce a ridurre la quantità di produzione QS(p). Contemporaneamente, la riduzione del prezzo aumenta la domanda di mercato QD(p) del bene, riducendo l'eccesso di offerta sul mercato. 11. Rappresentare graficamente l'eccesso di offerta, come si crea, quali sono i rischi e come si risolve L'eccesso di offerta è una situazione economica del mercato che si verifica quando l'offerta di un bene è superiore alla domanda di mercato. Data una quantità domandata QD(p) e una quantità offerta QS(p) di un bene, l'eccesso di offerta è la differenza positiva QS(p)-QD(s) ( funzione di eccesso di offerta ). In tale circostanza, le imprese stanno offrendo una quantità del bene/servizio superiore a quella richiesta dagli acquirenti ( consumatori o altre imprese ). Ciò accade, ad esempio, quando il prezzo di vendita è più alto del prezzo di equilibrio. L'eccesso di offerta spinge le imprese a ridurre il prezzo di vendita del bene ( p ). La riduzione del prezzo ( p ), riduce il ricavo economico delle imprese e le induce a ridurre la quantità di produzione QS(p). Contemporaneamente, la riduzione del prezzo aumenta la domanda di mercato QD(p) del bene, riducendo l'eccesso di offerta sul mercato. Lezione 014 01. e all'aumentare del prezzo la spesa totale non varia allora Ed è inelastica ad elesticità unitaria 14. rappresentare graficamente i vari risultati che si possono avere per l'elasticità della domanda rispetto al prezzo e spiegarli La legge della domanda ci dice che , a parita di condizioni, i consumatori acquisteranno maggiori quantita di un bene se il suo prezzo si riduce, e quantita minori se tale prezzo aumenta, ma non ci permette di misurare la quantita di tale variazione. Per questo introduciamo il concetto di elasticita della domanda rispetto al prezzo, che e, appunto, una misura della variazione percentuale della quantita domandata di un bene in risposta al cambiamento percentuale del prezzo dello stesso bene. Ed=variazione percentuale quantita domandata X/ variazione percentuale prezzo X Ed= % Δ Qd/% Δ P Visto che le curve di domanda hanno pendenza negativa, Ed sara sempre un numero negativo. Ad esempio, se il prezzo si riduce, la quantita domandata aumentera: cio vuol dire che il numeratore della nostra formula sara positivo, mentre il denominatore negativo, determinando un valore negativo dell’elasticita. Spesso si fa riferimento al valore assoluto, proprio per non dover considerare i segni. Possiamo vedere l’elasticita anche come misura della sensibilita della domanda rispetto al prezzo per un determinato bene, e cio ci permette di classificare i beni in base all’elasticita. Domanda elastica se una determinata variazione percentuale del prezzo determina variazioni percentuali maggiori nella quantita domandata, la domanda si dice elastica. Nel caso di beni a domanda elastica Ed>1. Nella situazione estrema, in cui una piccola riduzione di prezzo determina un incremento degli acquisti di quantita molto elevata, avremo una domanda perfettamente elastica (o infinitamente elastica). Domanda inelastica nel caso in cui ad una data variazione percentuale del prezzo, corrispondano piccole variazioni della quantita domandata, si parla di domanda inelastica(o rigida). In tal caso Ed < 1. Il caso estremo di domanda inelastica si ha quanto una variazione del prezzo non provoca alcuna variazione della quantita domandata, anche se e difficile rinvenire, nella realta, beni con tali caratteristiche. Elasticita unitaria si realizza quando la variazione del prezzo e della quantita domandata sono esattamente identiche, quindi Ed =1 Analizziamo, ora, l’effetto di una variazione del prezzo sulla spesa totale dei consumatori. La spesa totale per un bene aumenta o diminuisce in base al grado di elasticita della domanda rispetto al prezzo. Domanda elastica in questo caso la spesa totale si muove nella direzione opposta al prezzo, quindi se il prezzo aumenta si riduce la spesa Domanda inelastica in questo caso la spesa totale si muove nella stessa direzione del prezzo, quindi se il prezzo aumenta, aumenta anche la spesa Domanda con elasticita unitaria in questo caso la spesa totale non varia al variare del prezzo A questo punto vale la pena di evidenziare che la spesa totale e rappresentabile graficamente come l’area del rettangolo che ha come larghezza la quantita domandata, e come altezza il prezzo (infatti ST= P * Q) Non e possibile definire che cosa determini l’elasticita della domanda in ogni possibile caso, ma alcune considerazioni possono risultare utili. In genere, per ogni bene, quanto maggiore e il numero dei possibili sostituti, tanto maggiore sara l’elasticita della sua domanda rispetto al prezzo. Inoltre, a parita di altre condizioni, quanto maggiore e il prezzo di un bene relativamente al reddito di un individuo, tanto piu elevata sara l’elasticita della sua domanda rispetto al prezzo: per questo motivo, l’elasticita rispetto al prezzo di beni molto economici tende ad essere ridotta. In genere quanto piu un bene e ritenuto voluttuario, e di lusso, tanto maggiore risultera l’elasticita della sua domanda rispetto al prezzo. Per contro, quanto piu un bene e necessario, tanto piu rigida si presenta la sua domanda. Il concetto di elasticita rispetto al prezzo e applicabile anche all’offerta. Se la quantita offerta dai produttori e relativamente sensibile alle possibili variazioni del prezzo, l’offerta e elastica, mentre, nel caso in cui la quantita offerta sia relativamente poco sensibile , l’offerta e inelastica. Il grado di elasticita e misurato dal coefficiente Es= variazione percentuale della quantita offerta X/variazione percentuale del prezzo X Il livello di elasticita dell’offerta rispetto al prezzo dipende innanzitutto dalla facilita e rapidita con cui i produttori possono modificare l’uso delle risorse a loro disposizione tra i diversi impieghi alternativi. Quanto piu facili e veloci sono i trasferimenti di risorse, tanto maggiore sara l’elasticita dell’offerta rispetto al prezzo. 15. Cosa si intede per elasticità della domanda rispetto al prezzo, quale è la formula e spiegare che risultati può avere La legge della domanda ci dice che , a parita di condizioni, i consumatori acquisteranno maggiori quantita di un bene se il suo prezzo si riduce, e quantita minori se tale prezzo aumenta, ma non ci permette di misurare la quantita di tale variazione. Per questo introduciamo il concetto di elasticita della domanda rispetto al prezzo, che e, appunto, una misura della variazione percentuale della quantita domandata di un bene in risposta al cambiamento percentuale del prezzo dello stesso bene. Ed=variazione percentuale quantita domandata X/ variazione percentuale prezzo X Ed= % Δ Qd/% Δ P Visto che le curve di domanda hanno pendenza negativa, Ed sara sempre un numero negativo. Ad esempio, se il prezzo si riduce, la quantita domandata aumentera: cio vuol dire che il numeratore della nostra formula sara positivo, mentre il denominatore negativo, determinando un valore negativo dell’elasticita. Spesso si fa riferimento al valore assoluto, proprio per non dover considerare i segni. Possiamo vedere l’elasticita anche come misura della sensibilita della domanda rispetto al prezzo per un determinato bene, e cio ci permette di classificare i beni in base all’elasticita. Domanda elastica se una determinata variazione percentuale del prezzo determina variazioni percentuali maggiori nella quantita domandata, la domanda si dice elastica. Nel caso di beni a domanda elastica Ed>1. Nella situazione estrema, in cui una piccola riduzione di prezzo determina un incremento degli acquisti di quantita molto elevata, avremo una domanda perfettamente elastica (o infinitamente elastica). Domanda inelastica nel caso in cui ad una data variazione percentuale del prezzo, corrispondano piccole variazioni della quantita domandata, si parla di domanda inelastica(o rigida). In tal caso Ed < 1. Il caso estremo di domanda inelastica si ha quantouna variazione del prezzo non provoca alcuna variazione della quantita domandata, anchese e difficile rinvenire, nella realta, beni con tali caratteristiche.Elasticita unitaria si realizza quando la variazione del prezzo e della quantita domandatasono esattamente identiche, quindi Ed =1 Analizziamo, ora, l’effetto di una variazione del prezzo sulla spesa totale dei consumatori. La spesa totale per un bene aumenta o diminuisce in base al grado di elasticita della domanda rispetto al prezzo. Domanda elastica in questo caso la spesa totale si muove nella direzione opposta al prezzo, quindi se il prezzo aumenta si riduce la spesa Domanda inelastica in questo caso la spesa totale si muove nella stessa direzione del prezzo, quindi se il prezzo aumenta, aumenta anche la spesa Domanda con elasticita unitaria in questo caso la spesa totale non varia al variare del prezzo A questo punto vale la pena di evidenziare che la spesa totale e rappresentabile graficamente come l’area del rettangolo che ha come larghezza la quantita domandata, e come altezza il prezzo (infatti ST= P * Q) Non e possibile definire che cosa determini l’elasticita della domanda in ogni possibile caso, ma alcune considerazioni possono risultare utili. In genere, per ogni bene, quanto maggiore e il numero dei possibili sostituti, tanto maggiore sara l’elasticita della sua domanda rispetto al prezzo. Inoltre, a parita di altre condizioni, quanto maggiore e il prezzo di un bene relativamente al reddito di un individuo, tanto piu elevata sara l’elasticita della sua domanda rispetto al prezzo: per questo motivo, l’elasticita rispetto al prezzo di beni molto economici tende ad essere ridotta. In genere quanto piu Lezione 015 01. La retto di bilancio su di essa rappresenta le combinazioni di beni che consumano interamente il reddito di un soggetto tutte le risposte sono corrette sotto di essa ci sono le combinazioni che portano ad un risparmio sopra di essa ci sono tutte le combinazioni di beni che vanno oltre il reddito del soggetto 02. se il Pb aumenta in un vincolo di bilancio (considerando bene A asse ascisse e bene B asse ordinate) allora pendenza rimane invariata nessuna risposta è corretta pendenza diminuisce pendenza aumenta 03. se ci troviamo in un punto lungo il vincolo di bilancio allora è una combinazione di beni tutte le risposte sono corrette acquistabile che consuma interamente il reddito non acquistabile acquistabile che non consuma interamente il reddito 04. se il R aumenta in un vincolo di bilancio (considerando bene A asse ascisse e bene B asse ordinate) allora la pendenza rimane invariata aumenta la pendenza diminuisce la prendenza tutte le risposte sono sbagliate 05. se il Pa aumenta in un vincolo di bilancio (considerando bene A asse ascisse e bene B asse ordinate) allora pendenza aumenta la pendenza rimane invariata pendenza diminuisce nessuna risposta è corretta 06. la pendenza del vincolo di bilancio (considerando bene A asse ascisse e bene B asse ordinate) è il costo opportunità per una unità aggiuntiva del bene A in termini di bene B tutte le risposte sono corrette Pa/Pb il prezzo relativo del bene A in termini di bene B 07. se ci troviamo in un punto al di sopra del vincolo di bilancio allora è una combinazione di beni non acquistabile acquistabile ma non consuma interamente il reddito acquistabile e consuma interamente il reddito tutte le risposte sono corrette 08. se ci troviamo in un punto sotto il vincolo di bilancio allora la combinazione di beni è acquistabile consumando interamente il reddito è acquistabile non consumando interamente il reddito non è acquistabile tutte le risposte sono corrette 09. il vincolo di bilancio evidenzia le combinazioni di beni che un consumatore può acquistare considerando il reddito tutte le risposte sono corrette il prezzo del secondo bene il prezzo di un bene 10. il limite del reddito disponibile per la scelta del consumatore è dato da vincolo di bilancio PPF curva di indifferenza tutte le risposte sono corrette 11. Se varia il reddito di un soggetto tutte le risposte sono corrette il vincolo di bilancio varia la sua pendenza il vincolo di bilancio non subisce modifiche il vincolo di bilancio trasla senza cambiare pendenza 12. Se considero il bene A nell'asse delle ascisse e il bene B in quello delle ordinate, allora La pendenza della retta di bilancio indica il costo opportunità che il soggetto deve pagare per una unità aggiuntiva del bene A in termini del bene B ci dice a quante unità del bene B deve rinunciare per poter consumare un’unità aggiuntiva del bene A. La pendenza della retta di bilancio indica il costo opportunità che il soggetto deve pagare per una unità aggiuntiva del bene B in termini del bene A Tutte le risposte sono corrette 13. Spiegare cosa succede al vincolo di bilancio in caso di variazione del prezzo del bene sulle ascisse, ordinate e del reddito In economia si ipotizza che la maggior parte degli individui cerchi di massimizzare la propria soddisfazione, compatibilmente con il reddito(ricchezza) a sua disposizione. Questo ‘limite’ posto alle scelte del consumatore viene indicato come vincolo di bilancio, che individua le diverse combinazioni di beni e/o servizi cui il soggetto può accedere, compatibilmente con il reddito a disposizione e sulla base dei prezzi . La rappresentazione grafica che ne viene data è la retta di bilancio, che mostra le combinazioni di due prodotti che possono essere acquistati con determinati livelli di reddito, dati i prezzi degli stessi prodotti. Nel punto a sceglie di acquistare zero unità del bene A, e tutte le unità possibili del bene B. Nel punto b sceglie una combinazione dei due beni, mentre nel punto d, consumerà solo unità del bene A. Il punto c, come vedremo, è una combinazione a cui può accedere, ma che non gli permette di raggiungere la massima soddisfazione possibile. La pendenza della retta di bilancio indica il costo opportunità che il soggetto deve pagare per una unità aggiuntiva del bene A in termini del bene B: in altre parole, ci dice a quante unità del bene A deve rinunciare per poter consumare un’unità aggiuntiva del bene B. Il rapporto tra il prezzo dei due beni è detto prezzo relativo, è cioè il prezzo di un bene relativamente(o nei termini) dell’altro. In definitiva, la pendenza della retta di bilancio ha il medesimo valore del prezzo relativo, che ha il medesimo valore del costo opportunità di una unità del bene A. la pendenza della retta di bilancio indica il trade-off tra bene A e bene B. È bene notare che tutte le combinazioni di bene A - bene B che si trovano sulla retta di bilancio, o al di sotto di essa, sono ottenibili con il reddito a disposizione del soggetto, mentre tutte le combinazioni al di fuori non sono ottenibili (punto e nel grafico). Quindi, il reddito limitato, costringe i soggetti ad effettuare delle scelte, sui beni e sulle quantità di questi da acquistare. Se il reddito disponibile si modifica, viene a modificarsi anche il vincolo di bilancio. Se il reddito aumenta, avremo uno spostamento a destra della retta di bilancio, con combinazioni più ‘popolose’ di beni( chiaramente un diminuzione del reddito sposterà la retta di bilancio a sinistra) Notiamo che i due vincoli di bilancio indicati hanno la medesima pendenza(le due rette sono parallele), perché la variazione del reddito non incide sulla L’utilità totale ha l’andamento mostrato nel grafico della pagina precedente: essa raggiunge un massimo, per poi iniziare a decrescere. L’utilità marginale invece, mostrata di seguito, rimane positiva fino al punto di massimo dell’utilità totale, e poi diventa negativa. In modo più rigoroso possiamo definire l’utilità marginale come la variazione che subisce l’utilità totale per effetto del consumo aggiuntivo di una unità. Per semplicità abbiamo ipotizzato che l’utilità marginale sia sempre positiva, anche se ciò potrebbe non essere vero: se ho già mangiato molti panini, un panino in più non aggiunge niente alla mia sazietà, anzi può indurre una sorta di soddisfazione negativa(stare male): per questo alcuni economisti individuano anche valori negativi dell’utilità marginale. Se combiniamo le informazioni sulle preferenze, e quelle sul vincolo di bilancio, possiamo individuare la scelta che il consumatore effettuerà per massimizzate la propria soddisfazione. Per fare questo ci occorre definire l’utilità marginale per euro speso per il bene A, che si ottiene dividendo l’utilità marginale dell’ultima unità di bene A per il prezzo di una unità di bene A Um (per euro speso) = Um bene A/ P bene A questo valore è molto importante perchè ci dice l’utilità che il consumatore trae da ogni euro impiegato per acquistare un’unità aggiuntiva del bene A. Chiaramente questo rapporto avrà valori decrescenti, visto che il prezzo rimane costante, mentre l’utilità marginale decresce. Il punto in cui il soggetto ottiene la maggiore utilità possibile è quello in cui l’utilità marginale per euro sarà uguale per entrambi i beni considerati. In altri termini un consumatore che voglia massimizzare la sua utilità sceglierà il punto sulla retta di bilancio in cui UmA/pA = UmB/pB Se aumenta il reddito sappiamo che si sposta la retta di bilancio , a parità dei prezzi. In tal caso si richiedono quantità diverse dei beni. Se il bene è normale all’aumentare del reddito aumenterà la quantità domandata del bene, mentre se il bene è inferiore, un aumento del reddito porta ad una diminuzione della quantità domandata. 12. Cosa rappresenta il vicolo di bilancio, da cosa è data la pendenza, cosa succede se varia il prezzo del bene sul'asse delle ascisse, dell'ordinate o il Reddito In economia si ipotizza che la maggior parte degli individui cerchi di massimizzare la propria soddisfazione, compatibilmente con il reddito(ricchezza) a sua disposizione. Questo ‘limite’ posto alle scelte del consumatore viene indicato come vincolo di bilancio, che individua le diverse combinazioni di beni e/o servizi cui il soggetto puo accedere, compatibilmente con il reddito a disposizione e sulla base dei prezzi . La rappresentazione grafica che ne viene data e la retta di bilancio, che mostra le combinazioni di due prodotti che possono essere acquistati con determinati livelli di reddito, dati i prezzi degli stessi prodotti. La pendenza della retta di bilancio indica il costo opportunita che il soggetto deve pagare per una unita aggiuntiva del bene A in termini del bene B: in altre parole, ci dice a quante unita del bene A deve rinunciare per poter consumare un’unita aggiuntiva del bene B. Il rapporto tra il prezzo dei due beni e detto prezzo relativo, e cioe il prezzo di un bene relativamente(o nei termini) dell’altro. In definitiva, la pendenza della retta di bilancio ha il medesimo valore del prezzo relativo, che ha il medesimo valore del costo opportunita di una unita del bene A. la pendenza della retta di bilancio indica il trade-off tra bene A e bene B. E bene notare che tutte le combinazioni di bene A - bene B che si trovano sulla retta di bilancio, o al di sotto di essa, sono ottenibili con il reddito a disposizione del soggetto, mentre tutte le combinazioni al di fuori non sono ottenibili (punto e nel grafico). Quindi, il reddito limitato, costringe i soggetti ad effettuare delle scelte, sui beni e sulle quantita di questi da acquistare. Se il reddito disponibile si modifica, viene a modificarsi anche il vincolo di bilancio. Se il reddito aumenta, avremo uno spostamento a destra della retta di bilancio, con combinazioni piu ‘popolose’ di beni( chiaramente un diminuzione del reddito spostera la retta di bilancio a sinistra) Notiamo che i due vincoli di bilancio indicati hanno la medesima pendenza(le due rette sono parallele), perche la variazione del reddito non incide sulla pendenza stessa. Se si ha una variazione del prezzo, a parita di reddito disponibile, cosa accade? Quando il prezzo del bene B diminuisce, la retta di bilancio ruota verso l’esterno, e l’intercetta verticale si sposta verso l’alto, perche, a parita di altre condizioni, posso acquistare maggiori quantita di quel bene. La nuova retta di bilancio appare piu ripida della precedente, con una modificazione della pendenza e del trade -off. 13. Cosa si intende per Utilità totale e marginale che andamento hanno La più semplice teoria del comportamento del consumatore si fonda sulla legge dell’utilità marginale decrescente, secondo la quale al soddisfazione data da una unità addizionale di un qualunque bene diminuisce all’aumentare delle unità consumate. Dobbiamo ricordare che l’utilità è soggettiva, cioè varia da persona a persona, ed è molto difficile da quantificare. L’utilità totale misura l’ammontare complessivo di soddisfazione che un soggetto trae dal consumo di una particolare quantità(ad esempio 10 panini), mentre l’utilità marginale è la soddisfazione ulteriore che un consumatore realizza con una unità addizionale del bene. L’utilità totale ha l’andamento mostrato nel grafico della pagina precedente: essa raggiunge un massimo, per poi iniziare a decrescere. L’utilità marginale invece, mostrata di seguito, rimane positiva fino al punto di massimo dell’utilità totale, e poi diventa negativa. In modo più rigoroso possiamo definire l’utilità marginale come la variazione che subisce l’utilità totale per effetto del consumo aggiuntivo di una unità. Per semplicità abbiamo ipotizzato che l’utilità marginale sia sempre positiva, anche se ciò potrebbe non essere vero: se ho già mangiato molti panini, un panino in più non aggiunge niente alla mia sazietà, anzi può indurre una sorta di soddisfazione negativa(stare male): per questo alcuni economisti individuano anche valori negativi dell’utilità marginale. Se combiniamo le informazioni sulle preferenze, e quelle sul vincolo di bilancio, possiamo individuare la scelta che il consumatore effettuerà per massimizzate la propria soddisfazione. Per fare questo ci occorre definire l’utilità marginale per euro speso per il bene A, che si ottiene dividendo l’utilità marginale dell’ultima unità di bene A per il prezzo di una unità di bene A Um (per euro speso) = Um bene A/ P bene A questo valore è molto importante perchè ci dice l’utilità che il consumatore trae da ogni euro impiegato per acquistare un’unità aggiuntiva del bene A. Chiaramente questo rapporto avrà valori decrescenti, visto che il prezzo rimane costante, mentre l’utilità marginale decresce. Il punto in cui il soggetto ottiene la maggiore utilità possibile è quello in cui l’utilità marginale per euro sarà uguale per entrambi i beni considerati. In altri termini un consumatore che voglia massimizzare la sua utilità sceglierà il punto sulla retta di bilancio in cui UmA/pA = UmB/pB Se aumenta il reddito sappiamo che si sposta la retta di bilancio , a parità dei prezzi. In tal caso si richiedono quantità diverse dei beni. Se il bene è normale all’aumentare del reddito aumenterà la quantità domandata del bene, mentre se il bene è inferiore, un aumento del reddito porta ad una diminuzione della quantità domandata. 14. Rappresentare graficamente e spiegare il vicolo di bilancio, da cosa è data la pendenza, cosa succede se varia il prezzo del bene sul'asse delle ascisse, dell'ordinate o il Reddito In economia si ipotizza che la maggior parte degli individui cerchi di massimizzare la propria soddisfazione, compatibilmente con il reddito(ricchezza) a sua disposizione. Questo ‘limite’ posto alle scelte del consumatore viene indicato come vincolo di bilancio, che individua le diverse combinazioni di beni e/o servizi cui il soggetto puo accedere, compatibilmente con il reddito a disposizione e sulla base dei prezzi . La rappresentazione grafica che ne viene data e la retta di bilancio, che mostra le combinazioni di due prodotti che possono essere acquistati con determinati livelli di reddito, dati i prezzi degli stessi prodotti. La pendenza della retta di bilancio indica il costo opportunita che il soggetto deve pagare per una unita aggiuntiva del bene A in termini del bene B: in altre parole, ci dice a quante unita del bene A deve rinunciare per poter consumare un’unita aggiuntiva del bene B. Il rapporto tra il prezzo dei due beni e detto prezzo 07. Cosa si intede per Effetto Reddito l'impatto che la variazione di un prezzo ha sul reddito reale del consumatore tutte le risposte sono sbagliate la variazione del reddito nominale di un consumatore L'impatto che la variazione di un prezzo ha sul reddito nominale di un consumatore 08. spiegare gli andamenti dell'effetto reddito e sostituzione in caso di beni normali e aumento di prezzo Si definisce effetto di reddito l’impatto di una variazione nel prezzo di un prodotto sul reddito reale (potere di acquisto) di un consumatore, e, quindi, sulla quantita domandata di quel bene. Se il prezzo di uno dei due beni , A e B, scende, aumenta il potere di acquisto del consumatore: graficamente la retta di bilancio ruota verso destra. Dobbiamo comunque ricordare che un aumento del reddito incrementera la domanda di beni normali e ridurra quella di beni inferiori. Si definisce effetto di sostituzione l’impatto esercitato dalla variazione del prezzo di un prodotto, sul suo costo relativo(ossia rispetto ad altri beni. L’effetto di sostituzione provoca sempre una variazione della quantita domandata nella direzione opposta rispetto a quella del prezzo: in altre parole, quando il prezzo scende l’effetto di sostituzione causa un aumento della quantita domandata, mentre quando il prezzo sale l’effetto di sostituzione causa una diminuzione della quantita domandata. Possiamo analizzare a questo punto l’impatto di una variazione di prezzo considerando i due effetti simultaneamente. Una variazione del prezzo di un bene modifica il prezzo relativo dello stesso(effetto di sostituzione) e anche il potere d’acquisto complessivo del soggetto(effetto di reddito). L’effetto complessivo sulla quantita domandata dipendera da questi due effetti. Nel caso di beni normali i due effetti si ‘sommano’ per modificare la quantita domandata nella stessa direzione, mentre nel caso di beni inferiori spingono i direzioni opposte. Quando il prezzo di in bene normale scende, l’effetto di sostituzione fa aumentare la quantita domandata; inoltre, la diminuzione del prezzo aumenta il potere di acquisto e cio avra un ulteriore effetto incrementativo sulla quantita. Quindi, nel caso di beni normal,i effetto di reddito e di sostituzione si sommano, come detto sopra, spostando la quantita domandata nella direzione opposta al prezzo. Cio significa che i beni normali rispondono sempre alla legge di domanda Nel caso di beni inferiori, effetto di reddito e di sostituzione sono in contrasto: l’effetto di sostituzione fa muovere la quantita domandata in modo opposto al prezzo, mentre l’effetto di reddito la spinge nella medesima direzione del prezzo. Nella pratica, pero, si riscontra una prevalenza dell’effetto di sostituzione sull’effetto reddito: per questo anche i beni inferiori rispondono alla legge della domanda. Beni normali P → effetto sostituzione Qd⇓ ⇑ → effetto di reddito Qd ⇑ Beni inferiori P → effetto sostituzione Qd (effetto prevalente )⇓ ⇑ → effetto di reddito Qd⇓ 09. spiegare gli andamenti dell'effetto reddito e sostituzione in caso di beni inferiori e aumento di prezzo Si definisce effetto di reddito l’impatto di una variazione nel prezzo di un prodotto sul reddito reale (potere di acquisto) di un consumatore, e, quindi, sulla quantita domandata di quel bene. Se il prezzo di uno dei due beni , A e B, scende, aumenta il potere di acquisto del consumatore: graficamente la retta di bilancio ruota verso destra. Dobbiamo comunque ricordare che un aumento del reddito incrementera la domanda di beni normali e ridurra quella di beni inferiori. Si definisce effetto di sostituzione l’impatto esercitato dalla variazione del prezzo di un prodotto, sul suo costo relativo(ossia rispetto ad altri beni. L’effetto di sostituzione provoca sempre una variazione della quantita domandata nella direzione opposta rispetto a quella del prezzo: in altre parole, quando il prezzo scende l’effetto di sostituzione causa un aumento della quantita domandata, mentre quando il prezzo sale l’effetto di sostituzione causa una diminuzione della quantita domandata. Possiamo analizzare a questo punto l’impatto di una variazione di prezzo considerando i due effetti simultaneamente. Una variazione del prezzo di un bene modifica il prezzo relativo dello stesso(effetto di sostituzione) e anche il potere d’acquisto complessivo del soggetto(effetto di reddito). L’effetto complessivo sulla quantita domandata dipendera da questi due effetti. Nel caso di beni normali i due effetti si ‘sommano’ per modificare la quantita domandata nella stessa direzione, mentre nel caso di beni inferiori spingono i direzioni opposte. Quando il prezzo di in bene normale scende, l’effetto di sostituzione fa aumentare la quantita domandata; inoltre, la diminuzione del prezzo aumenta il potere di acquisto e cio avra un ulteriore effetto incrementativo sulla quantita. Quindi, nel caso di beni normal,i effetto di reddito e di sostituzione si sommano, come detto sopra, spostando la quantita domandata nella direzione opposta al prezzo. Cio significa che i beni normali rispondono sempre alla legge di domanda Nel caso di beni inferiori, effetto di reddito e di sostituzione sono in contrasto: l’effetto di sostituzione fa muovere la quantita domandata in modo opposto al prezzo, mentre l’effetto di reddito la spinge nella medesima direzione del prezzo. Nella pratica, pero, si riscontra una prevalenza dell’effetto di sostituzione sull’effetto reddito: per questo anche i beni inferiori rispondono alla legge della domanda. Beni normali P → effetto sostituzione Qd⇓ ⇑ → effetto di reddito Qd ⇑ Beni inferiori P → effetto sostituzione Qd (effetto prevalente )⇓ ⇑ → effetto di reddito Qd⇓ 10. spiegare gli andamenti dell'effetto reddito e sostituzione in caso di beni normali e riduzione di prezzo Si definisce effetto di reddito l’impatto di una variazione nel prezzo di un prodotto sul reddito reale (potere di acquisto) di un consumatore, e, quindi, sulla quantita domandata di quel bene. Se il prezzo di uno dei due beni , A e B, scende, aumenta il potere di acquisto del consumatore: graficamente la retta di bilancio ruota verso destra. Dobbiamo comunque ricordare che un aumento del reddito incrementera la domanda di beni normali e ridurra quella di beni inferiori. Si definisce effetto di sostituzione l’impatto esercitato dalla variazione del prezzo di un prodotto, sul suo costo relativo(ossia rispetto ad altri beni. L’effetto di sostituzione provoca sempre una variazione della quantita domandata nella direzione opposta rispetto a quella del prezzo: in altre parole, quando il prezzo scende l’effetto di sostituzione causa un aumento della quantita domandata, mentre quando il prezzo sale l’effetto di sostituzione causa una diminuzione della quantita domandata. Possiamo analizzare a questo punto l’impatto di una variazione di prezzo considerando i due effetti simultaneamente. Una variazione del prezzo di un bene modifica il prezzo relativo dello stesso(effetto di sostituzione) e anche il potere d’acquisto complessivo del soggetto(effetto di reddito). L’effetto complessivo sulla quantita domandata dipendera da questi due effetti. Nel caso di beni normali i due effetti si ‘sommano’ per modificare la quantita domandata nella stessa direzione, mentre nel caso di beni inferiori spingono i direzioni opposte. Quando il prezzo di in bene normale scende, l’effetto di sostituzione fa aumentare la quantita domandata; inoltre, la diminuzione del prezzo aumenta il potere di acquisto e cio avra un ulteriore effetto incrementativo sulla quantita. Quindi, nel caso di beni normal,i effetto di reddito e di sostituzione si sommano, come detto sopra, spostando la quantita domandata nella direzione opposta al prezzo. Cio significa che i beni normali rispondono sempre alla legge di domanda Nel caso di beni inferiori, effetto di reddito e di sostituzione sono in contrasto: l’effetto di sostituzione fa muovere la quantita domandata in modo opposto al prezzo, 04. Secondo parete tutte le risposte sono corrette il piacere non può essere misurato si può misurare se delle combinazioni danno la stessa soddisfazione si può misurare se uno è più soddisfatto 05. lungo una curva di indifferenza i diversi panieri danno la stessa soddisfazione i diversi panieri danno soddisfazioni crescenti via via che ci si sposta a destra i diversi panieri danno sosddisfazioni decrescenti via via che si sposta destra i diversi panieri danno soddisfazioni diverse 06. se varia il reddito del consumatore, bene a Ascisse e bene B ordinate, stiamo acquistando panieri di beni normali si compreranno più di entrambi i beni ci sposteremo in un vincolo più alto e una curva di indifferenza più alta il MRSB,A = PA/PB non cambia al variare del reddito tutte le risposte sono corrette 07. l'equilibrio del consumatore, avendo il bene A sulle ascisse e B sulle ordinate, secondo la teoria della curva di indifferenza è MRS B,A=PB/PA MRS B,A=PA/PB MRS A,B=PA/PB MRS A,B=PB/PA 08. l'equilibrio del consumatore secondo la teoria della curva di indifferenza è la curva di indifferenza tangente al vicolo di bilancio la curva di indifferenza più alta indipendentemente dal vincolo di bilancio nessuna risposta è corretta la curva di indifferenza secante al vicolo di bilancio 09. il consumatore preferità sempre curve di indifferenza che si incrociano più basse è indifferente più alte 10. Da chi è dato l'equilibrio del consumatore con le curve di indifferenza Keynes Pareto Harrod Walras 11. Cosa succede graficamente e alla formula all'equilibrio del consumatore se aumenta il prezzo del bene sulle ordinate considerando entrambi i beni normali Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura. Tutti i punti sulla curva di indifferenza forniscono all’individuo la medesima soddisfazione , quindi a e b danno lo stesso piacere all’individuo. Come si evince dal grafico, la curva di indifferenza diventa sempre piu piana scendendo verso destra lungo lstessa. Se riflettiamo sulla sua pendenza questa indica il numero massimo di unita del bene B che il soggetto e disposto a scambiare per ottenere una unita del bene A. La pendenza della curva di indifferenza e detta tasso marginale di sostituzione (MRS), e indica proprio la quantita massima del bene B che il consumatore sarebbe disposto a scambiare per avere un’unita aggiuntiva del bene A. Chiaramente, quando il soggetto si trova in un punto molto alto(es. a) sara disposto a cedere molte unita del bene B anche per una sola unita del bene A: abbiamo cosi spiegato l’andamento della curva di indifferenza. Le curve di indifferenza sono molte (al limite infinite), e se le rappresentiamo possiamo avere una mappa di indifferenza. La mappa di indifferenza e un insieme di curve che descrivono le preferenze di un individuo. Intuitivamente il soggetto preferisce sempre punti su curve di indifferenza superiori (ricordiamo che ‘piu e meglio’). La mappa di indifferenza ci fornisce informazioni sul modo di ordinare le alternative , e, quindi, ci permette di caratterizzare completamente le preferenze di un individuo. L’equilibrio del consumatore puo essere rappresentato graficamente con le curve di indifferenza, se al grafico aggiungiamo il vincolo di bilancio. Il soggetto che vuole massimizzare la sua utilita( come diremmo nell’approccio dell’utilita marginale) deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e deve appartenere alla curva di indifferenza piu alta possibile. Questo e il punto E. I punti a e b potrebbero essere scelti dall’individuo, ma non gli fornirebbero la massima soddisfazione compatibilmente con il suo vincolo di bilancio, mentre il punto c appartiene ad una curva di indifferenza non ‘raggiungibile’, proprio in virtu del vincolo di bilancio. Riassumendo, la combinazione ottimale di beni per un determinato individuo corrisponde al punto in cui sono tangenti curva di indifferenza e retta di bilancio. Possiamo dire, in alternativa, che la combinazione ottimale si ha quando MRS B,A = PA/PB Abbiamo, cosi, individuato l’equilibrio del consumatore senza dover misurare l’utilita. Se il reddito a disposizione del soggetto aumenta la sua retta di bilancio di sposta verso destra, e questo gli permettera di accedere a curve di indifferenza piu late, in cui si prevede un maggior consumo sia del bene A che del bene B. si determinera, cosi, un nuovo punto di equilibrio. In definitiva, un aumento di reddito, a parita di altre condizioni (quindi senza modifiche nei prezzi), porta ad uno spostamento della quantita domandata di entrambi i beni, che sara diversa a seconda che il bene sia normale o inferiore. Se i due beni sono normali la situazione puo rappresentarsi come nel grafico precedente, passando da E a E’. Intuitivamente , la riduzione del prezzo del bene A provoca una rotazione della linea di bilancio , andando a definire una nuova situazione di equilibrio. 12. Spiegare cosa succede all'equilibrio del consumatore se aumenta il prezzo del bene sulle ordinate considerando entrambi i beni normali Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura. Tutti i punti sulla curva di indifferenza forniscono all’individuo la medesima soddisfazione , quindi a e b danno lo stesso piacere all’individuo. Come si evince dal grafico, la curva di indifferenza diventa sempre piu piana scendendo verso destra lungo lstessa. Se riflettiamo sulla sua pendenza questa indica il numero massimo di unita del bene B che il soggetto e disposto a scambiare per ottenere una unita del bene A. La pendenza della curva di indifferenza e detta tasso marginale di sostituzione (MRS), e indica proprio la quantita massima del bene B che il consumatore sarebbe disposto a scambiare per avere un’unita aggiuntiva del bene A. Chiaramente, quando il soggetto si trova in un punto molto alto(es. a) sara disposto a cedere molte unita del bene B anche per una sola unita del bene A: abbiamo cosi spiegato l’andamento della curva di indifferenza. Le curve di indifferenza sono molte (al limite infinite), e se le rappresentiamo possiamo avere una mappa di indifferenza. In definitiva, un aumento di reddito, a parita di altre condizioni (quindi senza modifiche nei prezzi), porta ad uno spostamento della quantita domandata di entrambi i beni, che sara diversa a seconda che il bene sia normale o inferiore. Se i due beni sono normali la situazione puo rappresentarsi come nel grafico precedente, passando da E a E’. Intuitivamente , la riduzione del prezzo del bene A provoca una rotazione della linea di bilancio , andando a definire una nuova situazione di equilibrio. 14. Cosa succede graficamente e alla formula all'equilibrio del consumatore se aumenta il reddito considerando entrambi i beni normali Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura. Tutti i punti sulla curva di indifferenza forniscono all’individuo la medesima soddisfazione , quindi a e b danno lo stesso piacere all’individuo. Come si evince dal grafico, la curva di indifferenza diventa sempre piu piana scendendo verso destra lungo lstessa. Se riflettiamo sulla sua pendenza questa indica il numero massimo di unita del bene B che il soggetto e disposto a scambiare per ottenere una unita del bene A. La pendenza della curva di indifferenza e detta tasso marginale di sostituzione (MRS), e indica proprio la quantita massima del bene B che il consumatore sarebbe disposto a scambiare per avere un’unita aggiuntiva del bene A. Chiaramente, quando il soggetto si trova in un punto molto alto(es. a) sara disposto a cedere molte unita del bene B anche per una sola unita del bene A: abbiamo cosi spiegato l’andamento della curva di indifferenza. Le curve di indifferenza sono molte (al limite infinite), e se le rappresentiamo possiamo avere una mappa di indifferenza. La mappa di indifferenza e un insieme di curve che descrivono le preferenze di un individuo. Intuitivamente il soggetto preferisce sempre punti su curve di indifferenza superiori (ricordiamo che ‘piu e meglio’). La mappa di indifferenza ci fornisce informazioni sul modo di ordinare le alternative , e, quindi, ci permette di caratterizzare completamente le preferenze di un individuo. L’equilibrio del consumatore puo essere rappresentato graficamente con le curve di indifferenza, se al grafico aggiungiamo il vincolo di bilancio. Il soggetto che vuole massimizzare la sua utilita( come diremmo nell’approccio dell’utilita marginale) deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e deve appartenere alla curva di indifferenza piu alta possibile. Questo e il punto E. I punti a e b potrebbero essere scelti dall’individuo, ma non gli fornirebbero la massima soddisfazione compatibilmente con il suo vincolo di bilancio, mentre il punto c appartiene ad una curva di indifferenza non ‘raggiungibile’, proprio in virtu del vincolo di bilancio. Riassumendo, la combinazione ottimale di beni per un determinato individuo corrisponde al punto in cui sono tangenti curva di indifferenza e retta di bilancio. Possiamo dire, in alternativa, che la combinazione ottimale si ha quando MRS B,A = PA/PB Abbiamo, cosi, individuato l’equilibrio del consumatore senza dover misurare l’utilita. Se il reddito a disposizione del soggetto aumenta la sua retta di bilancio di sposta verso destra, e questo gli permettera di accedere a curve di indifferenza piu late, in cui si prevede un maggior consumo sia del bene A che del bene B. si determinera, cosi, un nuovo punto di equilibrio. In definitiva, un aumento di reddito, a parita di altre condizioni (quindi senza modifiche nei prezzi), porta ad uno spostamento della quantita domandata di entrambi i beni, che sara diversa a seconda che il bene sia normale o inferiore. Se i due beni sono normali la situazione puo rappresentarsi come nel grafico precedente, passando da E a E’. Intuitivamente , la riduzione del prezzo del bene A provoca una rotazione della linea di bilancio , andando a definire una nuova situazione di equilibrio. 15. Rapprensentare graficamente e spiegare le curve di indifferenza, dove si trovano i punti che danno la stessa soddisfazione e dove si trovano invece quelli più e meno desiderabili Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura. Tutti i punti sulla curva di indifferenza forniscono all’individuo la medesima soddisfazione , quindi a e b danno lo stesso piacere all’individuo. Come si evince dal grafico, la curva di indifferenza diventa sempre piu piana scendendo verso destra lungo lstessa. Se riflettiamo sulla sua pendenza questa indica il numero massimo di unita del bene B che il soggetto e disposto a scambiare per ottenere una unita del bene A. La pendenza della curva di indifferenza e detta tasso marginale di sostituzione (MRS), e indica proprio la quantita massima del bene B che il consumatore sarebbe disposto a scambiare per avere un’unita aggiuntiva del bene A. Chiaramente, quando il soggetto si trova in un punto molto alto(es. a) sara disposto a cedere molte unita del bene B anche per una sola unita del bene A: abbiamo cosi spiegato l’andamento della curva di indifferenza. Le curve di indifferenza sono molte (al limite infinite), e se le rappresentiamo possiamo avere una mappa di indifferenza. La mappa di indifferenza e un insieme di curve che descrivono le preferenze di un individuo. Intuitivamente il soggetto preferisce sempre punti su curve di indifferenza superiori (ricordiamo che ‘piu e meglio’). La mappa di indifferenza ci fornisce informazioni sul modo di ordinare le alternative , e, quindi, ci permette di caratterizzare completamente le preferenze di un individuo. L’equilibrio del consumatore puo essere rappresentato graficamente con le curve di indifferenza, se al grafico aggiungiamo il vincolo di bilancio. Il soggetto che vuole massimizzare la sua utilita( come diremmo nell’approccio dell’utilita marginale) deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e deve appartenere alla curva di indifferenza piu alta possibile. Questo e il punto E. I punti a e b potrebbero essere scelti dall’individuo, ma non gli fornirebbero la massima soddisfazione compatibilmente con il suo vincolo di bilancio, mentre il punto c appartiene ad una curva di indifferenza non ‘raggiungibile’, proprio in virtu del vincolo di bilancio. Riassumendo, la combinazione ottimale di beni per un determinato individuo corrisponde al punto in cui sono tangenti curva di indifferenza e retta di bilancio. Possiamo dire, in alternativa, che la combinazione ottimale si ha quando MRS B,A = PA/PB 16. Cosa succede graficamente e alla formula all'equilibrio del consumatore se aumenta il prezzo del bene sulle ascisse considerando entrambi i beni normali Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura. Tutti i punti sulla curva di indifferenza forniscono all’individuo la medesima soddisfazione , quindi a e b danno lo stesso piacere all’individuo. Come si evince dal grafico, la curva di indifferenza diventa sempre piu piana scendendo verso destra lungo lstessa. Se riflettiamo sulla sua pendenza questa indica il numero massimo di unita del bene B che il soggetto e disposto a scambiare per ottenere una unita del 18. Spiegare come si trova il punto di equilibrio del consumatore considerando il vincolo di bilancio e le curve di indifferenza e la sua formula Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura. Tutti i punti sulla curva di indifferenza forniscono all’individuo la medesima soddisfazione , quindi a e b danno lo stesso piacere all’individuo. Come si evince dal grafico, la curva di indifferenza diventa sempre piu piana scendendo verso destra lungo lstessa. Se riflettiamo sulla sua pendenza questa indica il numero massimo di unita del bene B che il soggetto e disposto a scambiare per ottenere una unita del bene A. La pendenza della curva di indifferenza e detta tasso marginale di sostituzione (MRS), e indica proprio la quantita massima del bene B che il consumatore sarebbe disposto a scambiare per avere un’unita aggiuntiva del bene A. Chiaramente, quando il soggetto si trova in un punto molto alto(es. a) sara disposto a cedere molte unita del bene B anche per una sola unita del bene A: abbiamo cosi spiegato l’andamento della curva di indifferenza. Le curve di indifferenza sono molte (al limite infinite), e se le rappresentiamo possiamo avere una mappa di indifferenza. La mappa di indifferenza e un insieme di curve che descrivono le preferenze di un individuo. Intuitivamente il soggetto preferisce sempre punti su curve di indifferenza superiori (ricordiamo che ‘piu e meglio’). La mappa di indifferenza ci fornisce informazioni sul modo di ordinare le alternative , e, quindi, ci permette di caratterizzare completamente le preferenze di un individuo. L’equilibrio del consumatore puo essere rappresentato graficamente con le curve di indifferenza, se al grafico aggiungiamo il vincolo di bilancio. Il soggetto che vuole massimizzare la sua utilita( come diremmo nell’approccio dell’utilita marginale) deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e deve appartenere alla curva di indifferenza piu alta possibile. Questo e il punto E. I punti a e b potrebbero essere scelti dall’individuo, ma non gli fornirebbero la massima soddisfazione compatibilmente con il suo vincolo di bilancio, mentre il punto c appartiene ad una curva di indifferenza non ‘raggiungibile’, proprio in virtu del vincolo di bilancio. Riassumendo, la combinazione ottimale di beni per un determinato individuo corrisponde al punto in cui sono tangenti curva di indifferenza e retta di bilancio. Possiamo dire, in alternativa, che la combinazione ottimale si ha quando MRS B,A = PA/PB Abbiamo, cosi, individuato l’equilibrio del consumatore senza dover misurare l’utilita. Se il reddito a disposizione del soggetto aumenta la sua retta di bilancio di sposta verso destra, e questo gli permettera di accedere a curve di indifferenza piu late, in cui si prevede un maggior consumo sia del bene A che del bene B. si determinera, cosi, un nuovo punto di equilibrio. In definitiva, un aumento di reddito, a parita di altre condizioni (quindi senza modifiche nei prezzi), porta ad uno spostamento della quantita domandata di entrambi i beni, che sara diversa a seconda che il bene sia normale o inferiore. Se i due beni sono normali la situazione puo rappresentarsi come nel grafico precedente, passando da E a E’. Intuitivamente , la riduzione del prezzo del bene A provoca una rotazione della linea di bilancio , andando a definire una nuova situazione di equilibrio. 19. Cosa sono le curve di indifferenza, dove si trovano i punti che danno la stessa soddisfazione e dove si trovano invece quelli più e meno desiderabili Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura. Tutti i punti sulla curva di indifferenza forniscono all’individuo la medesima soddisfazione , quindi a e b danno lo stesso piacere all’individuo. Come si evince dal grafico, la curva di indifferenza diventa sempre piu piana scendendo verso destra lungo lstessa. Se riflettiamo sulla sua pendenza questa indica il numero massimo di unita del bene B che il soggetto e disposto a scambiare per ottenere una unita del bene A. La pendenza della curva di indifferenza e detta tasso marginale di sostituzione (MRS), e indica proprio la quantita massima del bene B che il consumatore sarebbe disposto a scambiare per avere un’unita aggiuntiva del bene A. Chiaramente, quando il soggetto si trova in un punto molto alto(es. a) sara disposto a cedere molte unita del bene B anche per una sola unita del bene A: abbiamo cosi spiegato l’andamento della curva di indifferenza. Le curve di indifferenza sono molte (al limite infinite), e se le rappresentiamo possiamo avere una mappa di indifferenza. La mappa di indifferenza e un insieme di curve che descrivono le preferenze di un individuo. Intuitivamente il soggetto preferisce sempre punti su curve di indifferenza superiori (ricordiamo che ‘piu e meglio’). La mappa di indifferenza ci fornisce informazioni sul modo di ordinare le alternative , e, quindi, ci permette di caratterizzare completamente le preferenze di un individuo. L’equilibrio del consumatore puo essere rappresentato graficamente con le curve di indifferenza, se al grafico aggiungiamo il vincolo di bilancio. Il soggetto che vuole massimizzare la sua utilita( come diremmo nell’approccio dell’utilita marginale) deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e deve appartenere alla curva di indifferenza piu alta possibile. Questo e il punto E. I punti a e b potrebbero essere scelti dall’individuo, ma non gli fornirebbero la massima soddisfazione compatibilmente con il suo vincolo di bilancio, mentre il punto c appartiene ad una curva di indifferenza non ‘raggiungibile’, proprio in virtu del vincolo di bilancio. Riassumendo, la combinazione ottimale di beni per un determinato individuo corrisponde al punto in cui sono tangenti curva di indifferenza e retta di bilancio. Possiamo dire, in alternativa, che la combinazione ottimale si ha quando MRS B,A = PA/PB Abbiamo, cosi, individuato l’equilibrio del consumatore senza dover misurare l’utilita. Se il reddito a disposizione del soggetto aumenta la sua retta di bilancio di sposta verso destra, e questo gli permettera di accedere a curve di indifferenza piu late, in cui si prevede un maggior consumo sia del bene A che del bene B. si determinera, cosi, un nuovo punto di equilibrio. In definitiva, un aumento di reddito, a parita di altre condizioni (quindi senza modifiche nei prezzi), porta ad uno spostamento della quantita domandata di entrambi i beni, che sara diversa a seconda che il bene sia normale o inferiore. Se i due beni sono normali la situazione puo rappresentarsi come nel grafico precedente, passando da E a E’. Intuitivamente , la riduzione del prezzo del bene A provoca una rotazione della linea di bilancio , andando a definire una nuova situazione di equilibrio. 20. Spiegare cosa succede all'equilibrio del consumatore se aumenta il reddito considerando entrambi i beni normali Un diverso approccio per l’interpretazione della soddisfazione dell’individuo e quello proposto da Pareto con le curve di indifferenza. Egli affermava che il piacere non puo essere misurato, e che al concetto di utilita deve essere sostituito quello di curva di indifferenza. In effetti, non riusciamo a misurare il piacere, o la soddisfazione, di un individuo, ma possiamo rilevare se questo preferisce una determinata combinazione di beni o un’altra, o se queste sono per lui indifferenti. In altre parole, possiamo dire che una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un 07. nel lungo periodo in azienda esistono fattori fissi e variabili solo fattori fissi nessuna risposta è corretta solo fattori variabili 08. cosa sono i rendimenti marginali decrescenti di un fattore il prodotto marginale di un input decresce all'aumentare di una unità di input variazione del prodotto su variazione dell'input è negativo ad un certo punto variando un solo input il prodotto inizierà sempre a diminuire tutte le risposte sono corrette 09. l'andamento della curva di prodotto totale è costante sempre decrescente sempre crescente prima cresce e poi decresce 10. la curva del prodotto tutale decresce al momento della non è detto che decresca tutte le risposte non sono corrette legge dei rendimenti marginali decrescenti legge dei rendimenti marginali crescenti Lezione 021 01. la curva AFC è costante crescente nullo decrescente 02. la curva MC interseca ATC mai in mezzo alla perte cresente non è una regola fissa nel punto di minimo 03. cosa sono i Sunk Cost un costo che deve essere considerato irrilevante al fine delle decisioni tutte le risposte sono corrette costi irrecuparabili possono essere ad esempio i costi di ricerca e svliuppo 04. andamento del MC è uguale all'andamento di MP dipende da AFC è l'inverso dell'andamento di MP non ha rapporti con MP 05. la distanza tra AVC e ATC è data da AFC+MC AFC MC le due curva coincidono 06. la curva MC interseca AVC in mezzo alla parte crescente nessuna risposta è corretta a volte nel punto di minimo ma non è una regola fissa sempre nel punto di minimo 07. un TC nel breve periodo nella sua rappresentazione grafico parte dall'asse delle ascisse all'altezza dei costi fissi e poi è crescente parte dall'origine degli assi e poi è crescente parte dall'asse delle ordinate all'altezza dei costi fissi e poi è decrescente parte dall'asse delle ordinate all'altezza dei costi fissi e poi è crescente 08. la curva MC è prima decrescente e poi crescente prima crescente e poi decrescente decrescente crescente 09. la curva AVC è crescente decrescente prima crescente e poi decrescente prima decrescente e poi crescente 10. nel breve periodo ci sono solo costi fissi solo costi variabili nessuna risposta è corretta costi fissi e variabili 11. Rappresentare graficamente e spiegare la curva di prodotto totale e sottolineare dove inizia la legge dei rendimenti marginali decrescenti Le imprese attuano la produzione, ossia combinano gli input per ottenere gli output. Il profitto è la finalita essenziale per cui si implementa un’impresa. Esso e dato dalla differenza tra ricavi e costi: il profitto al netto delle imposte e la remunerazione dei proprietari(o dei soci in genere) ,che hanno fornito i capitali per iniziare l’attivita. Il modo in cui gli input sono combinati per ottenere output e detto tecnologia, e in economia si considera come data. La funzione di produzione, per ogni combinazione di input, definisce la quantita massima di prodotto che l’impresa puo realizzare in un determinato arco di tempo. La profittabilita di un’azienda varia al variare della domanda del prodotto che realizza, e dipende, anche, dalla rapidita con cui questa riesce ad adeguare la propria capacita produttiva alle richieste del mercato. Puo essere relativamente semplice modificare l’impiego di materie prime e di forza lavoro, ma non lo e altrettanto ridurre, o aumentare, la capacita degli impianti. Per questo motivo in economia si distingue il breve dal lungo periodo. Il breve periodo e un periodo troppo limitato perche l’impresa riesca a modificare la capacita dei propri impianti produttivi. Quindi, la capacita dell’impianto nel breve periodo rimane fissa. Tuttavia l’impresa puo modificare il proprio livello produttivo impiegando diversi livelli di forza produttiva o materie prime. Il lungo periodo, invece, e un periodo tale da consentire all’impresa di modificare le quantita impiegate di tutte le risorse di cui si serve, inclusa la capacita produttiva dell’impianto. Potremmo dire, quindi, che il breve periodo e il periodo delle dimensioni fisse, mentre il lungo periodo e il periodo delle dimensioni variabili. Chiameremo prodotto totale la quantita complessiva di un particolare bene o servizio che si puo realizzare con una determinata combinazione di input. Aggiungendo nuove unita di input, la quantita di prodotto aumenta, per questo motivo la curva del prodotto totale ha un andamento crescente. Chiameremo, quindi, prodotto marginale la produzione aggiuntiva che si ottiene incrementando di una unita l’impiego del fattore variabile. MP= Δ O/ ΔI MP= prodotto marginale Δ O = variazione output(quindi variazione del prodotto totale) ΔI = Variazione input Chiaramente se il fattore considerato e il lavoro potremmo indicare MPL = ΔQ/ ΔL prodotto. Ne sono esempi i costi delle materie prime. Il costo totale e dato dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili TC= TFC + TVC TC = costo totale TFC= costo fisso totale TVC = costo variabile totale I produttori sono interessati al costo totale che dovranno sostenere, ma hanno necessita di conoscere anche i costi medi, ossia il costo per unita di prodotto. Il costo medio fisso si ottiene dividendo il costo fisso totale per la produzione realizzata AFC= TFC/Q AFC= costo fisso medio il valore di AFC si ridurra al crescere della produzione, perche l’incidenza di un costo che rimane costante diminuisce all’aumentare delle unita prodotte. Il costo medio variabile (AVC) si ottiene dividendo il costo variabile totale per la produzione complessiva AVC = TVC/Q Visto che l’aggiunta di risorse variabili fa crescere il livello di produzione, AVC inizialmente si riduce, raggiunge un punto di minimo e poi tende nuovamente a crescere. Il costo marginale e il costo addizionale che si deve sostenere pre la produzione di una ulteriore unita di prodotto: MC= Δ TC/ ΔQ 14. Rappresentare la struttura dei costi di breve periodo e dove si vedono gli AFC Andiamo ora ad analizzare i costi produttivi nel breve periodo. Definiamo costi fissi quei costi che non variano al variare della produzione: riguardano ad esempio gli impianti, gli interessi per i debiti contratti. I coti variabili, invece, sono costi che si modificano al variare del livello di prodotto. Ne sono esempi i costi delle materie prime. Il costo totale e dato dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili TC= TFC + TVC TC = costo totale TFC= costo fisso totale TVC = costo variabile totale I produttori sono interessati al costo totale che dovranno sostenere, ma hanno necessita di conoscere anche i costi medi, ossia il costo per unita di prodotto. Il costo medio fisso si ottiene dividendo il costo fisso totale per la produzione realizzata AFC= TFC/Q AFC= costo fisso medio il valore di AFC si ridurra al crescere della produzione, perche l’incidenza di un costo che rimane costante diminuisce all’aumentare delle unita prodotte. Il costo medio variabile (AVC) si ottiene dividendo il costo variabile totale per la produzione complessiva AVC = TVC/Q Visto che l’aggiunta di risorse variabili fa crescere il livello di produzione, AVC inizialmente si riduce, raggiunge un punto di minimo e poi tende nuovamente a crescere. Il costo marginale e il costo addizionale che si deve sostenere pre la produzione di una ulteriore unita di prodotto: MC= Δ TC/ ΔQ 15. Rappresentare AFC - AVC - MC Il costo totale e dato dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili TC= TFC + TVC TC = costo totale TFC= costo fisso totale TVC = costo variabile totale I produttori sono interessati al costo totale che dovranno sostenere, ma hanno necessita di conoscere anche i costi medi, ossia il costo per unita di prodotto. Il costo medio fisso si ottiene dividendo il costo fisso totale per la produzione realizzata AFC= TFC/Q AFC= costo fisso medio il valore di AFC si ridurra al crescere della produzione, perche l’incidenza di un costo che rimane costante diminuisce all’aumentare delle unita prodotte. Il costo medio variabile (AVC) si ottiene dividendo il costo variabile totale per la produzione complessiva AVC = TVC/Q Visto che l’aggiunta di risorse variabili fa crescere il livello di produzione, AVC inizialmente si riduce, raggiunge un punto di minimo e poi tende nuovamente a crescere. Il costo marginale e il costo addizionale che si deve sostenere pre la produzione di una ulteriore unita di prodotto: MC= Δ TC/ ΔQ I costi marginali sono costi che l’impresa puo controllare in modo diretto e immediato. Nello specifico MC e il costo complessivo che si sostiene per la produzione dell’ultima unita realizzata , e , quindi, indica anche il costo che si puo risparmiare se questa ultima unita non si realizza. Le decisioni di un’impresa in merito al livello produttivo sono prese spesso in funzione di variabili marginali la curva del costo marginale interseca AVC e ATC nei rispettivi punti di minimo. Fino a quando la curva MC si trova al di sotto della ATC (MC< ATC) questa avra andamento discendente, mentre tutte le volte che MC si trova al di sopra di ATC (MC >ATC) questa avra andamento crescente. Quindi la curva di costo marginale interseca la curva di costo medio totale nel punto di minimo di ATC. Il costo marginale di ogni variazione della quantita prodotta e pari alla pendenza della curva del costo totale in quel determinato intervallo di produzione. Quando il prodotto marginale di un fattore cresce, il costo marginale diminuisce, mentre quando il prodotto marginale diminuisce , il costo marginale aumenta. Visto che il prodotto marginale prima aumenta e poi diminuisce, MC seguira l’andamento opposto, cioe prima diminuira e poi crescera. Per questo MC ha l’andamento tracciato. Notiamo inoltre che a bassi livelli di produzione MC < AVC e ATC e quindi queste decresceranno. A livelli alti di produzione, MC > AVC e ATC, quindi queste saliranno. Per questo motivo la curva dei costi medi avra prima andamento decrescente e poi crescente. Merita accennare al fatto che alcuni costi di un’impresa non solo sono fissi, ma anche irrecuperabili. Tali sono i costi sostenuti per valutare la profittabilita di un progetto che poi non viene realizzato, o i costi di ricerca e sviluppo di un prodotto che non viene venduto. Un sunk cost(costo irrecuperabile) e proprio un costo nel senso ora descritto. Tale costo deve essere irrilevante ai fini di qualunque decisione da assumere, considerando solo i costi che realmente incideranno sulle scelte da effettuare. Lezione 024 01. la curva di domanda per le singole imprese è una retta che parte dal prezzo di equilibrio del mercato una retta parallela all'asse delle ascisse tutte le risposte sono corrette una curva di domanda con elasticità pari ad infinito 02. nel breve periodo se il prezzo di equilibrio in concorrenza perfetta è inferiore ai ATC si può continuare a produrre anche in perdita basta che siano coperti gli AVC si deve chiudere perchè tutti i costi devono essere coperti nessuna risposta è corretta si può produrre anche se nessun costo è coperto tanto è solo il breve periodo 03. nel breve periodo l'offerta dell'impresa in concorrenza perfetta è MC MC dal punto di min di AVC AVC MC dal punto di min di ATC espandere la sua produzionefino a quando MR non sia uguale ad MC. In effetti, fino a quando MR>MC i proventi ottenuti dalla vendita di ogni unita aggiuntiva di prodotto sono superiori ai costi di produzione. Nel breve periodo l’impresa massimizzera il profitto, o minimizzera le perdite, attestando la produzione al livello in cui MR = MC. Nel nostro grafico i punti di intersezione sono due, ma dobbiamo sempre considerare il punto di contatto in fase crescente della curva. E da notare che questa regola si utilizza solo nel caso in cui continuare a produrre sia preferibile rispetto alla cessazione dell’attivita; inoltre, considerando che la curva di domanda nel caso in esame e perfettamente elastica possiamo riscrivere la regola come P=MC(perche il prezzo coincide con MR). 12. Definire le caratteristiche della concorrenza perfetta e la condizione di equilibrio di breve e medio periodo Il breve periodo, come si ricorda, e un periodo cosi breve da non permettere all’impresa di intervenire su tutti i suoi input; inoltre e un periodo in cui il numero di imprese presenti in una determinata industria rimane fisso. Per definire la curva di offerta di mercato e necessario determinare la somma della quantita offerta da tutte le imprese presenti nello stesso in corrispondenza di un determinato prezzo. La curva rappresentata mostra una situazione in cui gli input fissi di ogni impresa rimangono costanti, e anche il numero di imprese presenti nel mercato. L’equilibrio nel mercato perfettamente concorrenziale si raggiunge nel punto di incontro tra domanda e offerta reale, che permette di determinare il prezzo di equilibrio. I grafici precedenti illustrano due possibili equilibri di breve periodo in un mercato concorrenziale. Se la curva di domanda di mercato fosse D1, si determinerebbe un presso di equilibrio tale da avere una domanda orizzontale come segnalato nel grafico di destra. Possiamo osservare che nel punto c tutte le imprese realizzano un profitto economico perche P>ATC.(il profitto unitario e individuato dal tratto viola). Se la curva di mercato fosse D2, tutte le imprese subiscono una perdita (pari al tratto giallo), perche P<ATC. Questo ci mostra come nel breve periodo le imprese possono realizzare un profitto o subire una perdita economica. Riepilogando: - ci troviamo nel punto a quando la domanda di mercato e D1. In questa situazione la posizione della specifica impresa e localizzata nel punto c, in cui si realizza un profitto economico di breve periodo - ci troviamo nel punto b se la curva di domanda di sposta a D2. L’impresa, allora si trovera posizionata nel punto d, e subira una perdita nel breve periodo. 13. Rappresentare un mercato in concorrenza perfetta in caso di profitti positivi BP 14. Rappresentare un mercato in concorrenza perfetta in caso di perdite ma che può ancora rimanere nel mercato BP 15. Rappresenare un mercato in concorrenza perfetta che deve uscire dal mercato nel BP 16. Costruire l’offerta della singola impresa in concorrenza perfetta nel BP 17. Definire come si costruisce l'offerta della singola impresa in concorrenza perfetta nel BP Nel mercato perfettamente concorrenziale nel punto di intersezione tra domanda e offerta si determina il prezzo di equilibrio: in corrispondenza di quel prezzo la singola impresa puo vendere la quantita ce desidera, e, quindi, la domanda dell’impresa e rappresentabile con una linea orizzontale. Ogni impresa mira alla massimizzazione del profitto, compatibilmente con i vincoli posti dalla tecnologia e dai costi. Possiamo dire che, in un mercato perfettamente concorrenziale, la curva di domanda di una singola impresa e perfettamente elastica rispetto al prezzo di mercato. In effetti, l’impresa che si trova ad operare in un simile mercato, non puo vendere ad un prezzo piu elevato, contraendo la propria offerta, ne deve ridurre il prezzo per aumentare le vendite. Per questo motivo la sua rappresentazione grafica e effettuata con una retta orizzontale. Vale la pena ripetere che non e la domanda di mercato che e perfettamente elastica, perche questa si presenta come una curva decrescente. La curva di domanda delle singola impresa che opera in un mercato concorrenziale presenta un’elasticita infinita rispetto al prezzo, in quanto, indipendentemente dalla quantita offerta, il prezzo rimane costante. Questo avviene perche nel mercato che trattiamo il prodotto che le imprese offrono e standard, e il fatto di aumentare il prezzo le portera a non vendere. Inoltre, come gia specificato, ogni operatore e tanto piccolo da non poter influenzare il mercato nel suo complesso: per questo motivo l’impresa puo offrire quantita maggiori senza dover toccare il prezzo. In altri termini, in un mercato di concorrenza perfetta l’impresa e price taker, ossia subisce il prezzo imposto dal mercato. L’unica decisione che l’impresa concorrenziale puo prendere riguarda la quantita da vendere. Nella rappresentazione della pagina precedente si vede che il ricavo totale (TR) e una linea retta inclinata verso l’alto. La pendenza di questa retta e esattamente pari al prezzo del prodotto. MR (ricavo marginale) e rappresentato come una retta orizzontale, infatti coincide con la curva di domanda, perche per un’impresa che opera in un mercato perfettamente concorrenziale il ricavo derivante da una ulteriore unita venduta e sempre pari al prezzo unitario. In altri termini, in un’impresa concorrenziale il ricavo marginale e il prezzo sono uguali. Siccome l’impresa in concorrenza perfetta e price taker, puo massimizzare il profitto economico solo variando la quantita prodotta. Secondo l’approccio del ricavo e costo totale, avremo che profitto totale = TR - TC e si puo vedere nel grafico presentato precedentemente dove il profitto e rappresentato dalla distanza tra le curve TC e TR. Questo approccio e molto semplice, ma non considera il fatto che la variazione della quantita prodotta provoca delle reazioni anche sul costo e sul ricavo totale In base all’approccio MR, MC, l’impresa deve espandere la sua produzionefino a quando MR non sia uguale ad MC. In effetti, fino a quando MR>MC i proventi ottenuti dalla vendita di ogni unita aggiuntiva di prodotto sono superiori ai costi di produzione. Nel breve periodo l’impresa massimizzera il profitto, o minimizzera le perdite, attestando la produzione al livello in cui MR = MC. Nel nostro grafico i punti di intersezione sono due, ma dobbiamo sempre considerare il punto di contatto in fase crescente della curva. E da notare che questa regola si utilizza solo nel caso in cui continuare a produrre sia preferibile rispetto alla cessazione dell’attivita; inoltre, considerando che la curva di domanda nel caso in esame e perfettamente elastica possiamo riscrivere la regola come P=MC(perche il prezzo coincide con MR). 18. Definire le caratteristiche della domanda in concorrenza perfetta nel breve periodo: come si costuisce, come si rappresena e la sua elasticità Nel mercato perfettamente concorrenziale nel punto di intersezione tra domanda e offerta si determina il prezzo di equilibrio: in corrispondenza di quel prezzo la singola impresa puo vendere la quantita ce desidera, e, quindi, la domanda dell’impresa e rappresentabile con una linea orizzontale. Ogni impresa mira alla massimizzazione del profitto, compatibilmente con i vincoli posti dalla tecnologia e dai costi. Possiamo dire che, in un mercato perfettamente concorrenziale, la curva di domanda di una singola impresa e perfettamente elastica rispetto al prezzo di mercato. In effetti, l’impresa che si trova ad operare in un simile mercato, non puo vendere ad un prezzo piu elevato, contraendo la propria offerta, ne deve ridurre il prezzo per aumentare le vendite. Per questo motivo la sua rappresentazione grafica e effettuata con una retta orizzontale. Vale la pena ripetere che non e la domanda di mercato che e perfettamente elastica, perche questa si presenta come una curva decrescente. La curva di domanda delle singola impresa che opera in un mercato concorrenziale presenta un’elasticita infinita rispetto al prezzo, in quanto, indipendentemente dalla quantita offerta, il prezzo rimane costante. Questo avviene perche nel mercato che trattiamo il prodotto che le imprese solo profitti normali che includono remunerazione lavoro e investimenti presenza di extraprofitti 09. Costruire il mercato di breve periodo in concorrenza perfetta con due equilibri uno in caso di profitti e uno in caso di perdite 10. La condizione di lungo periodo della concorrenza perfetta come si crea e da cosa è data 11. Costruire il mercato di concorrenza perfetta che si trasforma da bp a medio periodo con prima profitti economici positivi poi nulli 12. Cosa succede ad un mercato di concorrenza perfetta tra il breve e medio periodo? Spiegare il mercato e la singola impresa Lezione 027 01. si ha monopolio quando c'è tante e piccole imprese beni non perfetti sostituti beni di cui non esistono stretti sostituti beni sostituti 02. si ha monopolio quando non esistono beni sostituti barriere all'ingresso e all'uscita unico venditore tutte le risposte sono corrette 03. in quale mercato le barriere all'entrata sono perfette oligopolio concorrenza monopolistica monopolio concorrenza perfetta 04. che differenza c'è tra monopolio puro e quasi monopolio la prima riguarda una sola grande impresa che detiene tutto il mercato la seconda una grande impresa che detiene la maggioranza del mercato nessuna a prima riguarda una sola grande impresa che detiene tutto il mercato la seconda poche e grandi imprese che si spartiscono il mercato la prima non ha prodotti sostituti la seconda si 05. le barriere in entrata che creano monopolio sono esternalità di rete economie di scala barriere legali tutte le risposte sono corrette 06. in caso di economice di scala AVC e crescente MC è decrescente ATC sono decresenti ATC sono nel punto di minino 07. se la curva di domanda di un monopolista si trova nella parte decresente di ATC allora si è in monopolio puro tutte le risposte sono corrette si è in quasi monopolio si può trasformare in oligopolio Lezione 028 01. in monopolio la curva del Ricavo marginale ha una parte positiva ha una parte negativa parte dallao stesso punto della domanda tutte le risposte sono corrette 02. in monopolio nel lungo periodo si possono essere solo profitti economici positivi ci sono solo profitti normali ci possono essere profitti economici positivi tutte le risposte sono errate 03. in monopolio naturale la curva di domanda di impresa ed industria tutte le risposte sono corrette l'impresa è una parte dell'industria l'industria è una parte dell'impresa sono le stesse 04. Il punto di equilibrio del monopolista si ha quando MR incontra MC nel Suo tratto crescente MR ed MC si incontrano MC incontra MR nel suo tratto negativo MR incontra MC nel Suo tratto decrescente 05. in monopolio il MR è rispetto alla D maggiore nessuna risposta è corretta uguale minore 06. in onopolio la curva di domanda di mercato è rigida ed è verticae è perfettamente elastica ed è orizzontale non è perfettamente elastica ed è decrescente tutte le risposte sono corrette 07. in concorrenza perfetta il RM è uguale al P il ricavo marginale è costante per una unità venduta in pià il ricavo totale aumenta di un ammontare costante pari al prezzo tutte le risposte sono corrette 08. in concorrenza perfetta la curva di domanda con cui si confronta l'impresa è price taker ad elasticità pari ad infinito tutte le risposte sono corrette ad un prezzo dato 09. che differenza c'è nella domanda in caso di concorrena perfetta ed in caso di monopolio nessuna risposta è corretta in CP è elastica mentre in monopolio inelastica in CP ed in monopolio la domanda è decrescente in CP è perfettamente elastica in monopolio invece no ed è decrescente 10. Spiegare la differenza tra un monopolio naturale e monopolio Un mercato e un monopolio puro quando una sola impresa produce un determinato benedi cui non esistono sostituti stretti. Le caratteristiche del monopolio puro sono: - presenza di un unico venditore: in tal caso impresa e industria coincidono - non esiste un prodotto che sia uno stretto sostituto - price maker, il monopolista puro stabilisce la quantita totale fornita ed esercita, quindi, un notevole controllo sul prezzo - barriere all’entrata, un monopolista puro non deve confrontarsi con nessun concorrente perche esistono degli ostacoli che impediscono l’ingresso di nuove imprese Lezione 029 01. Cosa succede se si passa da un mercato in concorrenza perfetta ad un monopolio puro La differenza fondamentale tra un monopolista puro e un’impresa che agisce in concorrenza perfetta proviene dal lato della domanda di mercato. L’impresa in concorrenza perfetta si confronta con una domanda perfettamente elastica in corrispondenza del prezzo dato (e price taker). Ogni unita supplementare venduta fara crescere il ricavo totale di un ammontare costante pari al prezzo: quindi, il ricavo marginale di un’impresa in concorrenza perfetta e costante e uguale al prezzo del prodotto. Siccome il monopolista puro coincide con l’industria, la curva di domanda con cui si confronta e la curva di domanda di mercato, che non e perfettamente elastica, e inclinata negativamente. ricordiamo che in caso di monopolio puro abbiamo bisogno di un’unica curva di domanda, perche impresa e industria coincidono. Con una curva di domanda inclinata negativamente il monopolista puo aumentare le vendite solo applicando un prezzo inferiore. Quindi il ricavo marginale e minore al prezzo per ogni unita di output, tranne la prima. Questo perche il minor prezzo necessario per vendere un’unita addizionale di prodotto deve applicarsi anche a tutte le precedenti unita vendute. Ogni unita supplementare di prodotto venduto fa aumentare il ricavo totale di un ammontare pari al prezzo meno la somma delle riduzioni di prezzo di tutte le precedenti unita di output. Chiaramente il monopolista si collochera sempre in un’area in cui MR>0. Quale specifica combinazione prezzo-quantita scegliera il monopolista per massimizzare il profitto? Realizzera il livello di produzione in corrispondenza di MR = MC, e la curva MC intersechera MR dal basso, come indicato nel punto E del grafico successivo. Possiamo dire che per il monopolista la decisione di prezzo e di quantita non sono indipendenti: una volta determinato l’uno si trova anche l’altro valore. ricordando che profitto unitario= P - ATC vediamo che il questo e dato dalla distanza tra la curva di domanda e ATC. Un monopolista realizza un profitto ogni volta che P>ATC. Il profitto totale, in corrispondenza del livello di produzione ottimale, equivale all’area del rettangolo con altezza pari alla differenza tra P e ATC e larghezza pari alla quantita prodotta. Al contrario, un monopolista subisce una perdita ogni volta che P>ATC. Rispetto ad un’impresa in concorrenza perfetta e molto piu probabile che un monopolista puro ottenga un profitto economico, mentre abbiamo visto che in concorrenza , nel lungo periodo, ogni operatore ottiene un profitto normale. Nonostante questo,anche in monopolio si possono soffrire delle perdite. Lezione 030 01. in concorrenza monopolistica la collusione nessuna risposta è corretta non esiste non si può dire a priori esiste 02. la curva di domanda della concorrenza monopolistica rispetto alla perfetta è più elastica non si può dire a priori meno elastica anche rispetto a quella del monopolio meno elastica ma più elastica di quella del monopolio 03. in concorrenza monopolistica nel lungo periodo ci sono solo profitti normali e gli economici sono nulli ci sono solo i profitti economici e i normali sono nulli ci possono essere profitti economici positivi ci sono profitti economici positivi 04. la caratteristica propria della conconcorrenza monopolistica è data dalla azioni dipendenti tre imprese basso numero di imprese presenza di barriere in entrata ed in uscita differenziazione del prodotto 05. che differenza c'è tra la concorrenza perfetta e la concorrenza monopolistica il numero delle imprese il grado di differenziazione dei prodotti il grado di apertura delle barriere tutte le risposte sono errate 06. in concorrenza monopolistica le azioni delle imprese sono indipendenti nessuna risposta è corretta non si può dire a priori dipendenti 07. Quando si parla di efficienza allocativa P=ATC min P=MC P P>ATC 08. Quando si parla di efficienza produttiva P tutte le risposte sono corrette P=MC P= ATC min 09. Costruire il grafico della concorrenza monopolistica La concorrenza monopolistica e caratterizzata: • - numero relativamente ampio di venditori • - prodotti differenziati (spesso con un elevato uso della pubblicita) • - facilita di ingresso e uscita dal mercato • La prima e la terza caratteristica descrivono gli aspetti ‘concorrenziali’ del mercato, mentre la differenziazione del prodotto attribuisce un carattere ‘monopolistico’. La concorrenza monopolistica implica che: - ogni soggetto abbia piccole quote di mercato, avendo cosi un limitato controllo sul prezzo assenza di collusione - azioni indipendenti : esistendo molte imprese, ognuna assume decisioni senza prendere in considerazione le azioni dei concorrenti. Una singola impresa puo aumentare leggermente la quantita prodotta riducendo il prezzo, ma l’effetto sara impercettibile sulle vendite dei concorrenti. Una delle caratteristiche peculiari della concorrenza monopolistica e l’offerta di un prodotto differenziato. La differenziazione puo derivare, ad esempio dalla localizzazione dell’attivita (pensate ad un albergo vicino ad un aeroporto), o dalla notorieta del marchio. Si pensi al successo di alcuni prodotti derivante solo dal fatto di sponsorizzare eventi di rilievo, o di avere testimonial di successo. L’ingresso nelle industrie in concorrenza monopolistica e piuttosto semplice: siccome le imprese operanti in questa industria sono relativamente piccole, esistono poche economie di scala, e i requisiti di capitale richiesti sono accessibili. Altrettanto semplice appare l’uscita da questo tipo di industria. Le imprese in concorrenza monopolistica spesso investono grossi capitali in pubblicita. L’obiettivo della pubblicita(concorrenza non di prezzo)e quello di rendere meno rilevante il prezzo come elemento di discriminazione nell’acquisto. La curva di domanda con cui si confronta un’impresa in concorrenza monopolistica e molto elastica, ma non perfettamente elastica(e decrescente). La curva di domanda con cui si confronta l’impresa di cui si discute e piu elastica di quella vista nel monopolio puro, perche comunque esistono imprese concorrenti che tutte le risposte sono corrette elettrodomestici 10. In Oligopolio i prodotti sono solo differenziati i prodotti possono essere omogenei o differenziati i prodotti sono solo omogenei nessuna risposta è corretta Lezione 032 01. come si chiamano le leggi che impediscono accordi tra imprese anti riciclaggio anti cleaning tutte le risposte sono corrette anti trust 02. la Leadership di prezzo è collusione tacita un cartello tutte le risposte sono corrette accordo formale 03. le tattiche del Leader di Prezzo variazioni sporadiche di prezzo tutte le risposte sono corrette evita il rischio di guerre di prezzo comunicazione delle variazioni 04. la collusione rappresenta accordi sempre legali è una pratica illegale illegali in molti paesi nessuna risposta è corretta 05. nella leadership di prezzo il prezzo viene deciso nessuna risposta è corretta dall'impresa dominante dal mercato dal monopolista 06. lo scopo del cartello è quello fare oscillare il prezzo verso quello di mercato definere un presso che sarebbe quello in concorrenza monopolistica definire e mantenere un prezzo stabile nessuna risposta è corretta 07. in cartello le imprese si comportano come se fosse concorrenza monopolistica concorrenza perfetta monopolio puro oligopolio 08. cosa è il cartello tutte le risposte sono corrette forma estesa di collusione accordo formale tra produttori un accordo tramite il quale devono contrllare il livello di prodotto per mantenere stabile il prezzo 09. Costruire equilibrio oligopolista in caso di curve di reazione 10. Costruire la singola impresa in un cartello 11. Definire l'oligopolio e le diverse strategie di equilibrio Lezione 034 01. si ha discriminaizone di terzo grado quando il prezzo arriva ad essere aguale al costo marginale si ha un prezzo diverso a gruppo di persone si ha un prezzo diverso a persona si ha un prezzo di verso per quantità 02. per far si che la discriminazione di prezzo sia efficace l'impresa deve sapere identificare la sensibilità dei clienti al prezzo non ci deve essere possibilità di un mercato parallelo di scambio prodotti la curva di domanda deve essere decrescente tutte le risposte sono corrette 03. un prezzo diverso per categoria di consumatore es Anziani è una discriminazione di grado primo secondo quarto terzo 04. la vendita all'ingrosso con prezzi diversi al dettaglio è una discriminazione di prezzo di grado quarto primo terzo secondo 05. la vendita all'asta può essere considerata una discriminazione di prezzo di grado primo terzo secondo quarto 06. la discriminazione di prezzo porta un trasferimento di ricchezza indiretto diretto dal consumatore all'impresa indiretto dal consumatore all'impresa diretto dall'impresa al consumatore 07. si ha discriminaizione di secondo grado quando il prezzo è diverso per persona il prezzo arriva ad essere uguale al costo marginale il prezzo è diverso per classe sociale il prezzo è diverso per quantità 08. si ha disciminazione di primo grado quando ogni consumatore un prezzo diverso e arriva ad avere l'ultima unità venduta al prezzo della concorrenza ogni consumatore un prezzo diverso e arriva ad avere l'ultima unità venduta al prezzo dell'oligopolio ogni consumatore un prezzo diverso e arriva ad avere l'ultima unità venduta al prezzo della concorrenza perfetta ogni consumatore un prezzo diverso e arriva ad avere l'ultima unità venduta al prezzo del monopolio 09. In quali mercati la pubblicità è più utilizzata tutte le risposte sono corrette Monopolio Concorrenza perfetta Concorrena imperfetta 10. si ha discriminazione del prezzo quando quando prezzi diversi per consumatori con costi diversi stessi prezzi ma con costi di produzione diverso prezzi diversi per consumatori ma senza differenza di costi curva di Edgeworth curva dei contratti cuva di offerta tutte le risposte sono corrette 10. la larghezza e l'altezza della scatola di Edgeworth rappentano la soddisfazione del consumatore sono prese in modo arbitrario le quantità totali dei due beni nessuna risposta è corretta 11. 'l'altezza della curva di offerta in corrispondenza di qualsiasi quantità indica il valore nessuna risposta è corretta del costo medio variabile del costo medio totale del costo marginale 12. In concorrenza perfetta l'equilibrio è una allocazione Pareto efficiente nessuna risposta è corretta non è pareto efficiente Cournot efficiente 13. i diritti di proprietà riduce lo spreco di tempo per la definizione degli stessi riducono lo spreco di tempo nella difesa aiutano a ridurre le risorse per i conflitti tutte le risposte sono corrette Lezione 039 01. Cosa succede se si ipotizza di introdurre una imposta diretta Lezione 040 01. in caso di offerta perfettamente elastica la traslazione dell'imposta verso il consumatore è totale nessuna risposta è corretta nulla parziale 02. a parità di imposta quale è la più distorsiva quano si parla del consumatore indiretta le imposte sono sono distorsive ugualmente distorisive diretta ed indiretta diretta 03. cosa si intende per imposta distorsiva sul consumo non sono distorsive le imposte non modiica il benessere crea aumento di benessere crea perdita di benessere 04. che le imposte indirette sia più distorsive di quelle dirette è definito dal Teorema di Barone Pareto Cournot Edgeworth 05. imposta indiretta sul consumo ricade su modifica la pendenza del vincolo di bilancio tutte le risposte sono corrette i prezzi relativi sul prezzo di un bene 06. il gettito di imposta nell'equilibrio del consumatore è maggiore per imposte dirette indirette non è possibile saperlo a priori direte ed indirette danno lo stesso gettito 07. nell'ambito del mercato del lavoro un'imposta fissa, che è indipendende dalla decisione di lavorare o non lavorare, quindi non altera l'inclinaizone della retta di bilancio non si può dire a priori e produce più o meno gettito rispetto all'imposta sul salario produce più gettito fiscale dell'imposta del salario produce lo stesso gettito fiscale dell'imposta sul salario produce meno gettito fiscale dell'imposta sul salario 08. se si introduce una imposta sulla quantità prodotta questa verrà percepita aumeterà il costo medio aumenterà il costo marginale come un costo tutte le risposte sono corrette 09. se si introduce una imposta sulla quantità prodottam la traslazione dipende non dipende dall'elasticità della domanda dall'elasticità della domanda nessuna risposta è corretta dipende dall'importo dell'imposta 10. in caso di domanda rigida la traslazione dell'imposta verso il consumatore è totale parziale nulla nessuna risposta è corretta 11. in caso di domanda elastica la traslazione dell'imposta verso il consumatore è nessuna risposta è corretta nulla parziale totale 12. in caso di domanda perfettamente elastica la traslazione dell'imposta verso il consumatore è totale parziale nessuna risposta è corretta nulla 13. imposta diretta sul consumatore ricade sul reddito del consumatore sul prezzo di un bene su prezzi relativi dopo che il consumatore ha preso la decisione di consumo 14. in caso di offerta rigida la traslazione dell'imposta verso il consumatore è parziale