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Parafrasi: Petrarca Canzoniere, Dispense di Letteratura

Parafrasi di alcuni componimenti del Canzoniere di Petrarca

Tipologia: Dispense

2017/2018
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Caricato il 06/05/2018

Andrea1997GC
Andrea1997GC 🇮🇹

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Scarica Parafrasi: Petrarca Canzoniere e più Dispense in PDF di Letteratura solo su Docsity! PARAFRASI PETRARCA 1 Voi che ascoltate in queste poesie il suono di quei sospiri con i quali io nutrivo il mio cuore al tempo del mio errore giovanile, quand'ero in parte un uomo diverso da quello che sono adesso, spero di trovare la compassione e il perdono tra coloro che capiscono l'amore perché lo hanno provato, perdono dello stile diseguale nel quale io rifletto piangendo fra la vana speranza e il vano dolore. Ma io vedo bene adesso, come per molto tempo io fui canzonato da tutti, motivo per cui io spesso mi vergogno di me stesso; del mio innamoramento folle i frutti sono la vergogna, il pentimento e il riconoscere con chiarezza che tutto ciò che rende felice la vita in questo mondo è un breve sogno. PARFRASI PETRARCA 52 Diana non piacque di più al suo amante [Atteone], quando per un caso simile al mio la vide tutta nuda in mezzo alle acque gelide, di quanto sia piaciuta a me la pastorella selvaggia e spietata, intenta a bagnare un bel velo, con il quale ella era solita coprire i biondi e bei capelli, proteggendoli dal vento leggero. La vista di questo spettacolo, avuta nel momento più caldo della giornata, mi fece gelare e tremare d'amore. Parafrasi petrarca 126 Limpide, fresche e dolci acque dove immerse le sue belle membra colei che unica per me merita il nome di donna; delicato ramo al quale le piacque di appoggiare il suo bel corpo (me ne ricordo sospirando); erba, fiori che ricoprirono il suo leggiadro vestito ed il suo corpo; aria limpida, resa sacra dalla sua presenza dove Amore, attraverso i suoi occhi belli, mi trafisse l'animo: ascoltate voi tutti insieme le mie tristi ultime parole. Se è mio destino dunque, ed in ciò si adopera il volere del cielo, che Amore mi porti ad offuscare la vista con le lacrime, qualche favore divino faccia sì che il mio corpo sia sepolto tra voi, e l'anima ritorni sciolta dal corpo al cielo. La morte sarà meno dolorosa se reco questa speranza in vista di quel pauroso momento: poiché l'anima stanca non potrebbe in più riposata quiete né in più tranquillo sepolcro abbandonare il corpo travagliato da mille angosce. Verrà forse un giorno in cui alla meta abituale ritornerà la donna bella e crudele, e a quel luogo, dove ella mi vide nel benedetto giorno dell'incontro, volga i suoi occhi pieni di desiderio e di letizia, cercando di me, e, divenuta pietosa, vedendomi polvere tra le pietre del sepolcro, venga ispirata da Amore, così da sospirare tanto dolcemente e ottenere la misericordia divina piegando la giustizia celeste, asciugandosi gli occhi con il suo bel velo. Dai rami scendeva (dolce nel ricordo) una pioggia di fiori sul suo grembo; ella sedeva umile in tanta festa della natura, coperta da quella pioggia di fiori, ispiratrice d'amore. Un fiore cadeva sull'orlo della veste, un altro sulle bionde trecce, che quel giorno a vederle parevano oro fino e perle. Un altro si posava in terra ed un altro ancora sull'acqua; infine un fiore volteggiando nell'aria pareva suggerire: "Qui regna Amore". Quante volte dissi, preso da grande stupore: costei certo è nata in Paradiso. Il suo modo di procedere quasi divino; il suo volto, la sua voce e il suo sorriso mi avevano fatto dimenticare a tal punto dove mi trovavo e fatto allontanare talmente dalla realtà, che mi chiedevo sospirando come fossi potuto pervenire in un luogo simile e quando vi ero giunto. Perché credevo di essere giunto in Paradiso non in Terra dove mi trovavo. Da quel momento in poi amo questo luogo così che non ho pace in nessun altro. Se tu, mia canzone, fossi bella e ornata, quanto desideri, potresti coraggiosamente uscire dal bosco e andare tra gli uomini. PARAFRASI PETRARCA 129 Amore mi guida di pensiero in pensiero, di monte in monte, poiché so che tutte le strade battute dagli altri sono in contrasto con la mia tranquillità. Solo in una spiaggia solitaria, in riva ad un fiume o presso una fonte o in una valle ombrosa posta tra due alture, solo lì trova quiete la mia anima turbata; e a seconda di come Amore la ispira, a volte ride, a volte piange, ora rimane vittima di attacchi d'ansia, ora si rassicura; e il viso, che riflette ciò che l'anima prova, di conseguenza assume espressioni a volte turbate, a volte serene, e rimane per poco tempo nella stessa condizione; per cui un uomo che sappia per esperienza che cosa è l'amore, vedendomi, direbbe: "Costui arde di passione e non sa se il suo amore è contraccambiato o no". Trovo riposo nei monti alti e nei boschi impervi: la vista di ogni luogo abitato mi suscita sentimenti negativi. Ad ogni passo nasce un nuovo pensiero intorno alla mia donna, pensiero che spesso volge in gioia il tormento legato all'amore per lei; e non appena sento il desiderio di cambiare questo mio modo di vivere che è allo stesso tempo dolce e amaro, mi dico: "Forse sono in serbo per te tempi migliori per le tue pene d'amore; forse tu, che appari senza valore a te stesso, a Laura sei caro"; ed intanto sospirando passo ad altri pensieri: "Potrebbe essere vero questo? E come? E quando?" Sotto l'ombra di un pino alto o di un colle, a volte fermo i miei passi, e subito sulla prima pietra che mi capita sotto gli occhi raffiguro idealmente il suo bel viso. Allorché torno in me stesso mi trovo il petto bagnato di lacrime di commiserazione, e allora dico: "Uomo di poca virtù fin dove sei giunto [col tuo fantasticare], e quanto ti sei allontanato dal vero!" Ma intanto che tengo la mia mente, che tende a vagare da un pensiero all'altro, così fissa al pensiero di lei tanto da rinunciar a pensare al mio bene personale, sento l'anima che s'appaga dell'assenza d'amore di Laura sostituendola con la sua stessa illusione: e vedo lei in tutte le sue sfaccettature e così bella che se l'illusione durasse non chiederei altro. Io ho avuto più volte (chi potrà crederlo?) l'impressione di vederla tra l'acqua chiara e l'erba verde, come se fosse viva, e nel tronco di un faggio, e in una nube bianca, tanto bella che Leda [madre di Elena, il personaggio che per la sua bellezza fu causa della guerra fra greci e troiani], avrebbe detto che a confronto con lei sua figlia risultava perdente come una stella che la luce più grande del sole offusca; e quanto più mi trovo in luoghi selvaggi e in spiagge deserte, tanto più nei miei pensieri me la raffiguro bella. Poi, quando la consapevolezza della verità dissolve quella dolce illusione, in quello stesso luogo mi siedo freddo come una pietra, sopra una pietra vera, con l'aspetto di un uomo che pensa, piange e scrive. Un intenso desiderio mi attira là dove non giunga l'ombra di un'altra montagna, verso la vetta più alta e aperta. Quindi da lassù comincio a misurare con gli occhi le cause del mio dolore, e intanto mi sfogo piangendo liberando dal cuore i pensieri dolorosi che mi offuscano la mente, ed è allora che osservo e penso quanto spazio mi separa dal bel viso di Laura che mi è sempre così vicino nella mente e nel cuore e così lontano nella realtà. Dopodiché dico sottovoce tra me e me: "Che ne sai tu, uomo di poca virtù? forse Laura soffre per la tua lontananza [come tu soffri per lei]"; e con questi pensieri la mia anima prova sollievo. Canzone, aldilà delle Alpi, là dove il cielo è più sereno e azzurro, mi vedrai nuovamente nei pressi del corso di un corrente, dove si sente l'aria di un laureto fresco e profumato [nascondendo con questi versi il nome di Laura nel duplice senhal dell'aria e dell'alloro]: qui è il mio cuore, e colei che me lo ruba; solo qui puoi vedere la mia sola figura.