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Perché leggere i classici, italiano, Esercizi di Italiano

Perché leggere i classici, italiano

Tipologia: Esercizi

2020/2021

Caricato il 27/04/2021

sveva.2003
sveva.2003 🇮🇹

4.4

(7)

25 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Perché leggere i classici, italiano e più Esercizi in PDF di Italiano solo su Docsity! Perché leggere i classici? Da Italo Calvino “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire” “Perché leggere i classici?” è una raccolta di saggi di Italo Calvino che è stata portata in scena in uno spettacolo, diretto da Davide Sacco, e interpretato da Francesco Montanari e Guglielmo Poggi, che impersona l’autore. La rappresentazione ruota intorno alle numerose citazioni del libro, commentate e spiegate da Montanari. Quest’ultimo, descrivibile come il portavoce dei divoratori di libri, attraverso l’atteggiamento amichevole e il concreto sfondamento della quarta parete, ha reso la rappresentazione particolarmente piacevole e divertente, definibile anche con l’aggettivo ‘interattiva’. Infatti, in un iter immaginario, ha trasportato il pubblico lungo le vie del pensiero dell’autore della grande opera e ha lasciato nel cuore di essi lo spirito dello scrittore e, magari, la voglia di leggere. Cosa sono i classici e a cosa servono? Perché un giovane ragazzo dovrebbe leggere se ha la possibilità di guardarsi il film su Netflix? Essenzialmente? I classici possono essere paragonati ad alberi che si snodano verso il cielo e ambiscono all’infinito; ovvero, sono best seller che sono sopravvissuti e continuano ad essere sfogliati e assaporati. Sono dei libri che portano dentro di loro una “catasta” di parole e di concetti e, a ogni rilettura, ci vengono trasmessi e si manifestano idee e pensieri nuovi, cogliendoci e rapendoci come se fosse la prima lettura, o rilettura, perché dei classici si dice sempre vengano riletti ("D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima. D'un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura. Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire".). Sono quei libri che si pensa di conoscere già per sentito dire, ma in verità lasciano il lettore esterrefatto. Molto spesso classici sono quei libri che ha scuola si è odiati, ma che, una volta riletti, ci si è innamorati. Sono quei libri che non necessariamente ci insegnano qualcosa che non sapevamo, alle volte vi scopriamo qualcosa che avevamo sempre saputo. I classici sono quei libri grazie ai quali si può comprendere il comportamento umano, che è specchio del passato e, talvolta, del presente. I classici sono il doppio frutto di filtraggio e conservazione della memoria, magari grandi autori come Sofocle, Virgilio, Euripide erano, allora, i peggiori e alcune opere possono essere state contaminate. È difficile fidarsi, ma “volenti o nolenti” la vita odierna è influenzata dai questi classici. Soprattutto e indiscutibilmente, come disse Eco, “leggere allunga la vita”, e non vi è alcuna frase più vera, in quanto i lettori rubino i ricordi di altri e li facciano propri. In questa cornice di sententiae e aforismi il pubblico rimane rapito da un modo nuovo di vedere i classici, che possono anche non essere terminati (come dice Calvino, ma anche Pennacc).