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La povertà energetica in Italia: misura, cause e politiche per contrastarla, Guide, Progetti e Ricerche di Italiano

Informazioni su quanto significa la povertà energetica in italia, come è misurata e quali sono le politiche governative per ridurre la spesa energetica, migliorare l'efficienza energetica e fornire sussidi. Vengono presentate varie misure pratiche per risparmiare energia in casa.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2019/2020

Caricato il 13/11/2021

Annabelle03
Annabelle03 🇮🇹

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Scarica La povertà energetica in Italia: misura, cause e politiche per contrastarla e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! DIANA ANNBELLE ZAHIDA VB. In Italia la povertà energetica è definita come difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici o, in alternativa, un accesso ai servizi energetici che implica una distrazione di risorse, in termini di spesa o di reddito, superiore a un “valore normale” (fonte Strategia energetica nazionale, 2017). Nel 2016 erano oltre 2,2 milioni le famiglie in povertà energetica, pari all’8,6% del totale delle famiglie, in base alla misura ufficiale adottata con la Strategia Energetica Nazionale del 2017. Nella bozza del Piano integrato energia e clima, inviato dal Governo alla Commissione europea, l’obiettivo è ridurre la povertà energetica entro il 2030 in un intervallo fra il 7 e l’8% del totale delle famiglie Come si misura la povertà energetica? La misura ufficiale della povertà energetica è una misura oggettivo-relativa, che rivede l’approccio inglese /ow income-high costs (LIHC) con due sostanziali differenze: si usano dati effettivi di spesa, derivanti> dall’Indagine sulla spesa delle famiglie (Istat) e si includono le famiglie in condizione di deprivazione e con spesa per riscaldamento nulla (maggiori informazioni: “La povertà energetica in Italia”, 2014). In base a questa misura, una famiglia è in povertà energetica se: 1) la sua spesa energetica equivalente è superiore al doppio della spesa media e, simultaneamente, la sua spesa totale, al netto della spesa energetica, è inferiore alla soglia della povertà relativa, come identificata dall’Istat (famiglie nel riquadro in blu — cfr. figura); 2) una famiglia con spesa totale equivalente inferiore alla mediana ha anche spesa per riscaldamento nulla. In Italia, le politiche per contrastare la povertà energetica sono di 3 tipologie: per ridurre la spesa energetica, per migliorare l'efficienza energetica, per fornire sussidi. Bonus e detrazioni Fanno parte delle politiche per ridurre la spesa energetica delle famiglie. I bonus elettrico e gas erogano, con uno sconto in bolletta, un importo che varia in base al numero dei componenti e, per il solo bonus gas, anche in base alla zona climatica e al tipo di uso. L'accesso è vincolato a un valore dell’ISEE inferiore a 8.107,5 euro, elevato a 20 mila euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico). Il bonus per disagio fisico aggiunge uno sconto per la bolletta elettrica delle persone la cui sopravvivenza dipende da macchinari medicali salva-vita, indipendentemente dal reddito. Oltre ai bonus ci sono le detrazioni, che riducono l’accisa sui primi 150 kWh di consumo mensile delle famiglie italiane e il prezzo dei combustibili usati per il riscaldamento in Sardegna e nelle aree montuose/isole minori. Regolamenti, agevolazioni fiscali, certificati di prestazione energetica, energy tutor Fanno parte delle politiche per migliorare l'efficienza energetica delle abitazioni. L’Ecobonus, in particolare, è la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, esteso alle famiglie in povertà energetica attraverso la facoltà di cessione del credito per gli incapienti (Legge di bilancio 2017) e agli Istituti autonomi per le case popolari/social housing (Legge di Bilancio 2018). Sussidi per sostenere le famiglie con redditi bassi. I CONSIGLI CHE DO ALLA POPOLAZIONE PER UN RISPARMIO ENERGETICO SONO: 5. Non lasciare gli apparecchi elettrici in stand by Spegnendo completamente gli elettrodomestici, puoi risparmiare ogni anno oltre 50 euro, pari all’8% dei tuoi consumi di energia elettrica. Usa lampadine a basso consumo (e ricordati di spegnerle!) Rispetto ad una comune lampadina a incandescenza, una lampadina a basso consumo (CFL, fluorescente compatta) consuma fino all’80% di energia elettrica in meno. Costa un po’ di più, ma ha una durata notevolmente superiore. Se sostituisci anche solo 3 lampadine a incandescenza da 100 W con 3 lampadine a basso consumo da 20 W, puoi ridurre del 7% i tuoi consumi annui totali di energia elettrica, con un risparmio di circa 45 euro. Scegli elettrodomestici ad alta efficienza energetica Nel caso dovessi acquistare nuovi elettrodomestici è conveniente orientare la scelta verso quelli ad alta efficienza energetica. Una maggior spesa di acquisto iniziale può essere compensata nel tempo grazie al minor fabbisogno di energia elettrica richiesto. Ad esempio ad un nuovo frigorifero di classe A+ serve circa la metà dell’energia elettrica di un vecchio frigorifero e consente un risparmio economico di oltre 70 euro all'anno. Sostituisci lo scaldabagno elettrico con uno a gas Il costo energetico di uno scaldabagno elettrico rispetto ad uno a gas, a parità di acqua calda prodotta, è pari al 250%. Esso, infatti, oltre ad avere una discreta potenza elettrica installata, rimane costantemente inserito nell'arco della giornata. E’ pertanto preferibile utilizzare apparecchi per il riscaldamento dell’acqua sanitaria alimentati a gas. Ove questo non sia possibile è opportuno verificare che lo scaldabagno sia ben isolato, per evitare dispersioni di calore, e regolare il termostato in modo tale da non avere una temperatura dell’acqua troppo elevata. Installa i riduttori di flusso dell'acqua | riduttori di flusso dell’acqua da installare sulla doccia e sui rubinetti sono dei dispositivi di semplice installazione che miscelano aria con l’acqua consentendo di limitare il consumo di quest’ultima dal 30% al 50%, mantenendo inalterata l'efficacia