Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Prima impressione, Sintesi del corso di Economia

LA PRIMA IMPRESSIONE di A. Demarais – V. White

Tipologia: Sintesi del corso

2014/2015

Caricato il 07/06/2015

orsola.borsani
orsola.borsani 🇮🇹

1 documento

1 / 10

Toggle sidebar

Anteprima parziale del testo

Scarica Prima impressione e più Sintesi del corso in PDF di Economia solo su Docsity! LA PRIMA IMPRESSIONE di A. Demarais – V. White Ad un primo incontro la persona non ha una completa conoscenza dell’interlocutore ma vede solo una piccola parte di ciò che è nella realtà (passioni, paure ecc.,). Numerose ricerche psicologiche hanno dimostrato che le persone, nel valutare un altro essere umano, danno un peso rilevante alla prima impressione e questo perché le prime informazioni elaborate influenzano il modo in cui vengono elaborate quelle posteriori. La prima impressione è così una sorta di filtro attraverso cui valutiamo la persona e il suo comportamento. Filtro che però può essere viziato da alcuni errori di pensiero comuni (es. una persona adirata lo è sempre; una persona allegra lo è sempre). Il sapersi “presentare” o “proporre” agli altri è la carta vincente per evitare una falsa prima impressione. La sensazione suscitata nell’altra persona al primo incontro influenzerà sempre gli incontri successivi in modo permanente. In altre parole se l’interlocutore ci assocerà ad un sentimento negativo le sue sensazioni saranno sempre negative. L’errore di pensiero più frequente in cui si può incorrere è che se un soggetto si sta divertendo, necessariamente si sta divertendo anche il suo interlocutore. Questo avviene perché quando incontriamo una persona per la prima volta tendiamo a concentraci su di noi. L’impressione che diamo agli altri non dipende tanto dai nostri discorsi, o dal nostro stato d’animo, quanto da come gli altri si sentono in nostra presenza. Se si riesce a concentrarsi sulle sensazioni degli altri e non sulle proprie, facendo star bene l’interlocutore, l’immagine trasmessa sarà sicuramente positiva. L’interlocutore per avere un giudizio positivo deve ritenersi: • “apprezzato”, • “connesso” con noi attraverso ad esempio interessi comuni, • Interessato e stimolato dalle nostre conoscenze. I requisiti necessari per fare una buona impressione sono 9: 1. L’apertura nei confronti del prossimo, il sapersi adattare alla situazione, il mostrarsi perfettamente inseriti e in sintonia con l’ambiente, i segnali che si inviano all’esterno sono i primi elementi attraverso cui si forma la prima impressione. Il mostrarsi sicuri di sé (postura non rigida, sorriso, sguardo diretto negli occhi ecc.,) aperti al dialogo, interessati mette a proprio agio l’altra persona, sollecitandolo a stabilire un contatto. Il modo in cui rispondiamo o risponde l’interlocutore può influenzare negativamente o positivamente la nostra interazione e prima impressione. 2. Una volta avviata positivamente la conversazione, occorre mostrare interesse genuino nei confronti del proprio interlocutore, in questo modo gli si dimostrerà che non si è incentrati su noi stessi ma si è interessati a conoscere che cosa c’è sotto l’apparenza esteriore di una persona. In questo modo l’interlocutore si sente apprezzato e connesso ed interessato all’altra persona. Oltre che con l’atteggiamento fisico (contatto diretto con gli occhi, postura non rigida, sorriso, ecc.,) l’interesse può essere comunicato anche attraverso il linguaggio: chiamare la persona col suo nome, porre domande aperte consentendo all’interlocutore di esprimersi e rispondere più approfonditamente alla domanda, lasciandogli comunque il tempo di rispondergli senza che sembri un interrogatorio. 2 un estraneo è necessario porre un freno alle proprie dichiarazione cercando di mantenersi il più neutrali possibili e mostrando così di rispettare le idee altrui. • Lo stile del comico, allegro e spiritoso è un punto positivo da cui partire ma sempre senza esagerare e costringere l’altra persona a divenire un semplice spettatore. Inoltre è bene ricordarsi che un qualcosa che per noi può essere spiritoso può non esserlo per l’altro soggetto. Per scegliere gli argomenti di cui parlare è sempre meglio partire da argomenti standard (il tempo, un oggetto comune utilizzato, fatti e attualità) evitando insignificanti banalità e tematiche quali la religione o la politica e ricordando sempre di far attenzione all’intensità raggiunta durante il discorso. 4. una volta rotto il ghiaccio si può passare ad un livello di conoscenza più personale in questo modo si consentirà alla persona di capire meglio chi e come siamo. Prima di condividere informazioni intime passiamo una sorta di fase di riscaldamento nella quale per dare buona impressione occorre rispondere con sincerità, una buona dose di auto ironia evitando di essere sfuggenti o imbarazzati. Il cercare di trattenervi nel confidarvi porrà l’interlocutore in difficoltà nello stabilire una relazione in quanto il canale di comunicazione è limitato. Questo potrebbe succedere in particolar modo se si vuole mantenere un rapporto a livello superficiale. Per non mettere in difficoltà l’altra persona è necessario che lo “scoprirsi” avvenga di pari passo con l’altro soggetto. Risulterà importante sottolineare le proprie qualità migliori ma senza esagerare in caso contrario si sortirà l’effetto contrario apparendo solo pieni di sé e poco rispettosi dell’interlocutore. La prima impressione risulterà migliore lasciando che siano gli altri soggetti a scoprire come siete veramente, evitando di utilizzare inutili scalette ed evitando di inserire nella conversazione troppe notizie specifiche sulla vostra vita. Il contenuto migliore dell’argomento da trattare riguarda le proprie passioni, in questo modo si dimostra di essere persone piacevoli divertenti e si dimostra di saper soddisfare i propri bisogni di benessere. Anche parlare dei propri errori può essere positivo se si affronta l’argomento con una buona dose di autoironia, si fa comprendere all’interlocutore di non prendersi troppo sul serio, in questo modo si rilasserà l’altra persona. Sono da evitare rilevazioni pesanti riguardanti grossi problemi e lamentele che costringano l’interlocutore a diventare un consolatore. 5. oltre al contenuto del discorso, è l’energia e la capacità del soggetto di sincronizzarsi con gli altri che influenzerà la prima impressione. L’interlocutore si farà un’idea del carattere del soggetto partendo dall’energia che trasmette durante l’incontro. Dando l’opportunità di parlare e di essere ascoltati, l’impressione che darà il soggetto sarà positiva. È essenziale sincronizzarsi con l’altro soggetto per equilibrare l’interazione (es. se il soggetto A parla poco, sarà il soggetto B a dover colmare i vuoti e cercare sviluppare la conversazione). Per mettere a proprio agio l’altra persona occorre inoltre sapere con quale intensità di solito ci si esprime evitando di essere troppo veloci o lenti nel parlare e soprattutto dosando nel modo migliore le pause di silenzio. Occorrerà anche saper adattare il proprio tono di voce al suo, evitando così di sembrare o troppo timidi o troppo aggressivi. Evitare anche di “rubare” la parola e rispettare i silenzi e le pause di silenzio altrui. 6 6. la prospettiva che abbiamo di noi e del mondo può essere evidente o meno e viene rivelata da quello che comunichiamo. Le persone valutano principalmente il come affrontiamo una situazione che sfugge al nostro controllo. Occorre riuscire a mantenere la calma e dimostrarsi il più flessibile possibile senza dare in escandescenza o fare sfuriate che potrebbero mettere a disagio chi ci circonda. Nel momento in cui ci rapportiamo per la prima volta con una persona la posizione che si può adottare può essere: • Di superiorità: si cercherà di prendere il comando della situazione, vantarsi del proprio grado cercando di mettere in inferiorità la controparte. È un errore da evitare, occorre mettere a proprio agio la persona ponendosi al suo stesso livello o comunque mantenendo una posizione più moderata. • Di inferiorità: si cercherà di sminuirsi o denigrarsi ma non è l’approccio migliore. Si otterrà una buona impressione mantenendo una posizione di modestia che dimostrerà che non ci si prende troppo sul serio così mettendo a proprio agio le altre persone. • Paritaria: il mettere a proprio agio la persona e comportarsi con modestia è sicuramente un modo per riuscire a fare una buona impressione. La tipologia di controllo attuata può rilevare: • Un approccio autoritario per mantenere il controllo della situazione può avere effetti negativi in quanto limita fortemente l’altro soggetto (anche se lo si fa con buone intenzione e per prendersi cura dell’altra persona). • Un approccio privo di controllo si da all’esterno la colpa di tutto quello che accade e si fa comprendere all’interlocutore di essere una