Scarica Prima lettera a Lucilio, Seneca e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! L letter Lucili - Opere della maturità → dal 62 al 65 d.C. circa (si è già congedato dalla vita politica lasciando solo Nerone) - 124 lettere articolate in 20 libri (ma si pensa che sia solamente una porzione di una raccolta molto + grande) - Si rapporta a Lucilio come un adulto maturo che parla con un ragazzo assumendo il ruolo di “maestro di vita” (senza guardarlo dall’alto in basso e senza connotazione gerarchica del rapporto → essendo anziano ha solo più esperienza) - Dialogo (in realtà meglio definibile come monologo perché Lucilio non risponde) in cui S. si pone domande e si dà delle risposte → obiettivo: rendere la filosofia accessibile come strumento che può aiutare tutti (giovani e vecchi) + dare spunti di riflessione - essendo anziano ha molta esperienza: l’opera è ricca di elementi autobiografici → non vuole indicare le sue scelte come quelle giuste da prendere ma solo dimostrare di essere anche lui un “uomo in cammino” verso la SAPIENTIA MORALE (cammino che si protrae fino alla fine dell’esistenza) → ammette di aver capito quale sia la strada giusta ma di aver trovato ostacoli nel perseguirla - TEMI: tutti quelli trattati finora negli scritti di Seneca (opera della maturità → sorta di sunto di tutti gli ideali presi in considerazione in vita): ● tempo (de brevitate vitae) ● felicità (de vita beata // de costantia sapientis) ● valore dell’amicizia e degli affetti - STILE: mosso, “vivo”; ● insegnamento a uno + giovane → ricorrenza dell’esemplificazione + tendenza a individuare massime che riassumano i concetti ● numerosi imperativi e uso della seconda persona (tono confidenziale/colloquiale) PRIMA LETTERA A LUCILIO (tema principale: tempo → si ricollega al de brevitate) Ita fac, mi Lucili: vindica te tibi, et tempus quod adhuc aut auferebatur aut subripiebatur aut excidebat collige et serva. Fai così, o mio Lucilio: renditi padrone di te stesso e il tempo, che finora ti era stato tolto, sottratto o che ti sfuggiva, accoglilo e conservalo ● VINDICA —> rivendica il possesso di te stesso (Letteralmente: “libera te stesso per te stesso); termine riportato dall’ambito giuridico in ambito morale(vendicare legalmente il possesso di qualcosa) ● Aut// aut//aut —> anafora ● Per sottolineare il concetto esprime la stessa cosa con 3 verbi analoghi ma con sfumature diverse ● AUFEREBATUR=tolto (il più neutro dei 3) ● SUBRIPIO=portare via con l’inganno (colpa di chi lo ruba) ● EXCIDO=cadere dalle mani (idea del tempo che sfugge per trascuratezza—>colpa di chi se lo lascia sfuggire) ● TE//TE —> poliptoto (stessa parla ma con significato diverso (prima complemento oggetto poi dativo di vantaggio) Persuade tibi hoc sic esse ut scribo: Convinciti che la cosa è così come io ti scrivo ● Di nuovo imperativo e tibi (II persona) quaedam tempora eripiuntur nobis, quaedam subducuntur, quaedam effluunt. Certi tempi (inteso come parte del tempo) è sottratta a noi, un’altra ci è portata via e certi scorrono via da soli ● Ribadisce lo stesso concetto ● Quaedam…. —> altra anafora (molto retorico e d’effetto) ● Primi due verbi con tempi passivi —> qualcuno oqualcosa ci trattiene (terzo: il tempo scorre via) ● Eripio —> strappare con violenza // subripio (essere sottratto) Turpissima tamen est iactura quae per neglegentiam fit. La perdita più grave/vergognosa è quella che avviene per negligenza ● Iactura —> (iaceo = cadere per terra) ● Turpissima —> + vergognosa ● Causa con per + accusativo (che di solito riguarda le persone ma qua con negligentiam —> la negligenza è umana, propria dell’uomo) Et si volueris attendere, magna pars vitae elabitur male agentibus, maxima nihil agentibus, tota vita aliud agentibus. Se vorrai attendere (come “prestare attenzione”) ti accorgerai (sottinteso) che la maggior parte della vita scivola via a noi che stiamo agendo male (oppure si può intendere il male come abl assoluto con nobis sottinteso —> MENTRE stiamo facendo male), la massima parte a noi che non facciamo nulla, tutta la vita a noi che facciamo altro. ● VOLUERIS —> futuro anteriore che introduce un periodo ipotetico della realtà ● Secondo Seneca facciamo tutti lo stesso errore: trascorriamo tutta la vita a fare altre cose e pensiamo che quelle altre cose siano la vera essenza Quem mihi dabis qui aliquod pretium tempori ponat, qui diem aestimet, qui intellegat se cotidie mori? ———————- Chi mi indicherai che stabilisca un qualche prezzo che dia una valutazione alla giornata che si renda conto (intellegat) che ogni giorno muore? ● = indicami uno che sappia dare un prezzo al tempo, che sappia valutare una giornata e che sappia che ogni giorno sta morendo ● Termini tipici mondo commercio (aestimo —> dare valore pecuniario // pretium…) In hoc enim fallimur, quod mortem prospicimus: magna pars eius iam praeterit; In questo infatti sbagliamo, nel fatto che vediamo la morte davanti (la proiettiamo davanti a noi). Gran parte di questa è già passata quidquid aetatis retro est mors tenet. La morte tiene in possesso qualunque tempo (lett: età) che sta dietro di noi ● Quidquid+ aetatis —> Pron indefinito all’accusativo + genitivo partitivo Fac ergo, mi Lucili, quod facere te scribis, omnes horas complectere; sic fiet ut minus ex crastino pendeas, si hodierno manum inieceris. Dum differtur vita transcurrit.