Scarica Pro Archia - Cicerone e più Dispense in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Orazione Pro Archia di Cicerone 1. Si quid est in me ingeni, iudices, quod sentio quam sit exiguum, aut si qua exercitatio dicendi, in qua me non infitior mediocriter esse versatum, aut si huiusce rei ratio aliqua ab optimarum artium studiis ac disciplina profecta, a qua ego nullum confiteor aetatis meae tempus abhorruisse, earum rerum omnium vel in primis, hic A. Licinius, fructum a me repetere prope suo iure debet. Nam quoad longissime potest mens mea respicere spatium praeteriti temporis et pueritiae memoriam recordari ultimam, inde usque repetens hunc video mihi principem et ad suscipiéndam et ad ingrediéndam rationem horum studiorum exstitisse. Quod si haec vox huius hortatu praeceptisque conformata non nullis aliquando saluti fuit, a quo id accepimus quo ceteris opitulari et alios servare possemus, huic profecto ipsi, quantum est situm in nobis, et opem et salutem ferre debemus. 1. Se in me c'è qualche talento, o giudici, che riconosco quanto sia esiguo, o se (c’è) qualche esperienza del dire, in cui non nego di essermi esercitato moderatamente, o se (c’è) qualche competenza di quest’arte derivata dallo studio e dall'interesse delle arti nobili, da cui io confesso di (non) aver provato ripugnanza in nessun tempo della mia vita, di tutte queste cose forse per primo, questo Aulo Licinio, deve esigere da me il frutto, quasi per suo diritto. Infatti, per quanto più addietro può la mia mente ripercorrere lo spazio del tempo passato e ricordare i più lontani ricordi della giovinezza, rievocando sempre da quel tempo, vedo che costui a me è stato guida nell'affrontare e nel suscitare l'interesse di questi studi. E se questa voce plasmata dalle esortazioni e dai precetti di questo fu talvolta di aiuto a qualcuno, da cui ho ricevuto ciò, affinche potessi aiutare il resto e salvare gli altri, di certo proprio a lui, per quanto sta in me, devo portare aiuto e salvezza. Si quid est in me ingeni, iudices: Se in me c'è qualche talento, o giudici – 1° protasi p. ipotetico oggettività ingeni: del talento - gen. partitivo quod sentio: il quale riconosco (sento) - relativa quam sit exiguum: quanto sia esiguo - interrogativa-esclamativa indiretta aut si qua exercitatio dicendi: o se (c’è) qualche esperienza del dire – 2° protasi p. ipotetico oggettività [coord. alla sub. 1°] dicendi: del dire, dell’eloquenza - gerundio genitivo di dico. in qua me non infitior: nella quale non nego – relativa non infitior: non nego - Il verbo (infĭtĭor, infĭtĭāris, infitiatus sum, infĭtĭāri) significa ‘negare’, si noti allora il legame etimologico con confiteor (confiteor, -ēris, confessus sum, -ēri) che significa “confessare” composto apofonico di fateor (ammettere) mediocriter esse versatum: di essermi esercitato discretamente – infinitiva oggettiva esse versatum: di essermi esercitato – infinitivo perfetto passivo di verso, versas, versavi, versatum, versare (volgere) aut si huiusce rei ratio aliqua ab optimarum artium studiis ac disciplina profecta: o se (c’è) qualche competenza di quest’arte derivata dallo studio e dall'interesse delle arti nobili – 3° protasi p. ipotetico oggettività huiusce rei: di questa cosa (di quest’arte) – genitivo singolare – huisce pronome dimostrativo (hice, haece, hoce) ratio aliqua: qualche competenza – aliqui, aliqua, aliquod (qualche) aggettivo – aliquis, aliquid (qualcuno, qualcosa) pronome a qua ego… confiteor: da cui io confesso - relativa nullum… aetatis meae tempus abhorruisse: di (non) aver provato ripugnanza nessun tempo della mia vita – infinitiva oggettiva nullum tempus: alcun istante – accusativo e soggetto dell’infinitiva – tempus, temporis (III declinazione con accusativo in -us) abhorruisse: di non aver provato ripugnanza – infinito perfetto di abhorreo, abhorres, abhorrui, abhorrēre (provare ripugnanza) earum rerum omnium vel in primis hic A. Licinius fructum a me repetere prope suo iure debet: di tutte queste cose forse per primo, questo Aulo Licinio, deve esigere da me il frutto, quasi per suo diritto – principale + infinito oggetto (repetere) earum rerum ominium: di tutte queste cose - le tre qualità individuate nelle protasi (ingenium, exercitatio, ratio) vel: forse – in questo caso usato come avverbio e non come congiunzione hic A. Licinius:“il qui presente Aulio Licinio” avverbio di luogo - Aulus Licinius: Aulo Licinio Archia, l'imputato qui difeso da Cicerone. prope suo iure: quasi per suo diritto – prope (quasi) avverbio Nam quoad longissime potest mens mea respicere spatium praeteriti temporis et pueritiae memoriam recordari ultimam: Infatti, per quanto più addietro può la mia mente ripercorrere lo spazio del tempo passato e ricordare i più lontani ricordi della giovinezza - sub temporale (quoad potest) + infiniti oggetto (respicere, recordari) quoad: per quanto - congiunzione temporale praeteriti temporis: del tempo passato – genitivo singolare praeteritus: passato - è participio perfetto di praetereo (passare) - composto di eo (praeter + eo) inde usque repetens: rievocando sempre da quel tempo - pt. congiunto = sub. implicita [coord. alla temporale] inde (da quel tempo) avverbio – usque (sempre) avverbio hunc video mihi principem... exstitisse: vedo che questo a me è stato guida – principale + infinitiva oggettiva hunc: questo – pronome dimostrativo accusativo singolare (hic, haec, hoc) – compl oggetto et ad suscipiendam et ad ingrediendam rationem horum studiorum: nell'affrontare e nel suscitare l'interesse di questi studi 2 finali implicite coord (ad + gerundivo in accusativo, concordano con rationem) ad suscipiendam: nell’affrontare – gerundivo di suspicio (osservare attentamente) ad ingrediendam: nel suscitare – gerundivo di ingredior (entrare, introdursi in senso figurato avviare, suscitare) ratio, rationis: l’interesse – sostantivo di III decl – rationem concorda con i due gerundivi Quod si haec vox huius hortatu praeceptisque conformata non nullis aliquando saluti fuit: E se questa voce plasmata dalle esortazioni e dai precetti di questo fu talvolta di aiuto a qualcuno – protasi periodo 1 tipo (fuit – inf perf) non nullis aliquando saluti fuit: fu talvolta di aiuto a qualcuno Il verbo è costruito col doppio dativo, rispettivamente di termine (non nullis – a qualcuno) e di fine (saluti – di aiuto). saluti: di aiuto – dativo di fine – salus, salutaris (salute, salvezza, aiuto) sostantivo di III decl a quo id accepimus: da cui ho ricevuto ciò – relativa - prolessi del relativo (ipsi – a lui) quo ceteris opitulari et alios servare possemus: affinche potessi aiutare il resto e salvare gli altri - rel impr ( finale + inf. oggetto) ceterus, a , um: l’altro, il restante – aggettivo I classe alius, alia, aliud: un altro (fra molti) – aggettivo I classe ceteris opitulari et alios servare: alius (gli altri) indica un altro indeterminato, ceterus (il resto) invece oppone tutti gli altri all'elemento individuato (Archia, che qui deve ancora essere menzionato). huic profecto ipsi… et opem et salutem ferre debemus: di certo proprio a lui... devo portare aiuto e salvezza - apodosi I tipo [principale + infinito oggetto ferre] huic ipsi: a lui stesso (proprio a lui) – pron dimostrativo + aggettivo determinativo (entrambi in dativo) quantum est situm in nobis: per quanto mi è possibile (per quanto sta in noi) - relativa limitativa FINALE: subordinata finale con ut/ne + cong. (pres. o imperf.). Al posto di ut si trova quo specialmente davanti a un comparativo. - ut/ne + cong. - qui, quae, quod + cong. (relative improprie finali) - ad + accusativo del gerundio/gerundivo - causa o gratia + genitivo del gerundio/gerundivo - supino attivo dopo verbi di moto de studiis humanitatis ac litterarum paulo loqui liberius: di parlare un po' più liberamente dell'amore per la cultura e le lettere - infinitiva oggettiva (me – soggetto dell’infinitiva) paulo: un pò – avverbio liberius: più liberamente – comparativo dell’aggettivo liber, a, um (I classe in -er) et in eius modi persona... uti prope novo quodam et inusitato genere dicendi: e per un personaggio di questo tipo... di usare un genere di eloquenza in qualche modo nuovo e inedito - infinitiva oggettiva (coord. alla preced) quae propter otium ac studium minime in iudiciis periculisque tractata est: il quale a causa dell’ozio e studio non è mai stato trascinato in giudizio e in processo – relativa propter otium ac studium: a causa della vita ritirata e dello studio - propter + acc (2 compl di causa) minime: mai, pochissimo - avverbio tractata est: è stato trascinato – ind perfetto passivo di tracto (trascinare) - frequentativo di traho (trarre) 4 - Quod si mihi a vobis tribui concedique sentiam, perficiam profecto ut hunc A. Licinium non modo non segregandum (esse), cum sit civis, a numero civium verum etiam, si non esset, putetis asciscendum fuisse. Nam ut primum ex pueris excessit Archias atque ab eis artibus quibus aetas puerilis ad humanitatem informari solet, se ad scribendi studium contulit, primum Antiochiae – nam ibi natus est loco nobili – celebri quondam urbe et copiosa atque eruditissimis hominibus liberalissimisque studiis adfluenti, celeriter antecellere omnibus ingeni gloria coepit. Post in ceteris Asiae partibus cunctaque Graecia sic eius adventus celebrabantur ut famam ingeni exspectatio hominis, exspectationem ipsius adventus admiratioque superaret. 4 - Se capirò che questo mi è permesso e concesso da voi, farò di certo che reputiate non solo che questo Aulo Licinio non va escluso dal numero dei cittadini ma anche, poichè è cittadino, che sarebbe stato da accogliere, qualora non lo fosse. Infatti non appena Archia uscì dalla fanciullezza e da quegli studi, con cui l'età giovanile è solita preparare alla cultura, si dedicò allo studio dello scrivere, prima ad Antiochia - infatti lì è nato da nobile famiglia - città un tempo celebre e ricca e piena di uomini eruditissimi e studi nobilissimi, e cominciò a superare rapidamente tutti per gloria di ingegno. Poi nelle altre parti dell'Asia e in tutta la Grecia il suo arrivo era festeggiato così che l'attesa dell'uomo superasse la fama dell’ingegno, l’arrivo di lui e l'ammirazione l'attesa. Quod si mihi a vobis tribui concedique sentiam: Se capirò che questo mi è permesso e concesso da voi - protasi I tipo (sentiam ind futuro semplice) Quod: che questo - nesso del relativo tribui concedique: mi è permesso e concesso – infiniti presenti passivi di tribuo (permettere) e concedo (concedere) perficiam profecto: farò di certo - apodosi I tipo (principale) - regge ut putetis (che reputiate) perficiam: farò – ind futuro semplice di perficio, perficis, perfeci, perfectum, perficere (compiere, fare) profecto: di certo - avverbio ut putetis: che reputiate - dichiarativa-fattuale (serve a spiegare quanto detto nella reggente) – putetis cong presente di puto hunc A. Licinium non modo non segregandum (esse)… a numero civium verum etiam...: non solo che questo Aulo Licinio non va escluso dal numero dei cittadini ma (reputiate) anche... – infinitiva (segregandum esse perifrastica passiva – doversità) segregandum esse: non va escluso – segregandum gerundivo di segrego (separare, escludere) Perifrastica attiva: costrutto latino in cui troviamo il participio futuro + sum essa indica intenzionalità, imminenza, predestinazione Perifrastica passiva: qui invece troviamo il gerundivo + sum e indica doverosità cum sit civis: poichè è cittadino (essendo egli cittadino) - cum + cong. (= causale) asciscendum fuisse: che sarebbe stato da accogliere - infinitiva - apodosi III tipo (irrealtà) periodo ipotetico dipendente (anche questa perifrastica passiva) asciscendum: gerundivo di ascisco (accogliere) si non esset: qualora non lo fosse - protasi p. ipotetico irrealtà (esset – cong imperfetto di sum) Namut primum ex pueris excessit Archias atque ab eis artibus: infatti non appena Archia uscì dalla fanciullezza e da quegli studi - temporale ut primum: non appena - locuzione temporale ab eis studis: da quegli studi – moto da luogo figurato – eis aggettivo determinativo ablativo (is, ea, id) quibus aetas puerilis ad humanitatem informari solet: con cui l'età giovanile è solita preparare alla cultura – relativa solet: suole – ind pres del verbo “semideponente” soleo, soles, solitus sum, solēre se ad scribendi studium contulit, primum Antiochiae – nam ibi natus est loco nobili – celebri quondam urbe et copiosa atque eruditissimis hominibus liberalissimisque studiis adfluenti, celeriter antecellere omnibus ingeni gloria coepit: si dedicò allo studio dello scrivere, prima ad Antiochia - infatti lì è nato da nobile famiglia - città un tempo celebre e ricca e piena di uomini eruditissimi e studi nobilissimi, e cominciò a superare rapidamente tutti per gloria di ingegno - principale e coordinata (per asindeto) nam ibi natus est loco nobili: infatti lì è nato da nobile famiglia – incidentale loco nobili: da nobile città (da nobile famiglia) - ablativo di origine scribendi: dello scrivere, di scrivere - gerundio genitivo Antiochiae: locativo, esprime lo stato in luogo. Oltre alle forme domi e ruri, si impiega solo con nomi di città o piccola isola della I e II declinazione singolari (per i nomi di città o piccola isola plurali o della III si usa invece l'abl. semplice). antecello: verbo di eccellenza – costruito con il dativo della persona superata (omnibus) e l’abl della cosa in cui si eccelle (gloria) omnibus... gloria: tutti per gloria… - dativo della persona e ablativo (di limitazione) della cosa; regolare costruzione dei verbi indicanti superiorità antecello (superare qualcuno in qualcosa) Post in ceteris Asiae partibus cunctaque Graecia sic eius adventus celebrabantur: Poi nelle altre parti dell'Asia e in tutta la Grecia il suo arrivo era festeggiato – principale ut famam ingeni exspectatio hominis, exspectationem ipsius adventus admiratioque superaret: così che l'attesa dell'uomo superasse la fama delll’ingegno, l’arrivo di lui e l'ammirazione (superasse) l'attesa – consecutiva exspectatio: l’attesa – soggetto – exspectatio, exspectationis (l’attesa) sostantivo di III decl adventus admiratioque: l’arrivo e l’ammirazione – altri due soggetti di superaret 6. Erat temporibus illis iucundus Q. Metello illi Numidico et eius Pio filio, audiebatur a M. Aemilio, vivebat cum Q. Catulo et patre et filio, a L. Crasso colebatur, Lucullos vero et Drusum et Octavios et Catonem et totam Hortensiorum domum devinctam consuetudine cum teneret, adficiebatur summo honore, quod eum non solum colebant qui aliquid percipere atque audire studebant verum etiam si qui forte simulabant. Interim satis longo intervallo, cum esset cum M. Lucullo in Siciliam profectus et cum ex ea provincia cum eodem Lucullo decederet, venit Heracleam. Quae cum esset civitas aequissimo iure ac foedere, ascribi se in eam civitatem voluit idque, cum ipse per se dignus putaretur, tum auctoritate et gratia Luculli ab Heracliensibus impetravit. A quel tempo era caro a quel Quinto Metello Numidico e a Pio figlio di lui, era ascoltato da Marco Emilio, viveva con Quinto Catulo padre e figlio, era onorato da Lucio Crasso, poichè frequentava in verità i Luculli e Druso e gli Ottavi e Catone e tutta la casa degli Ortensi, legata da amicizia, era trattato con massimo onore, poichè lo onoravano non solo quelli che desideravano imparare e ascoltare qualcosa, ma anche se alcuni per caso lo fingevano. Intanto in un intervallo abbastanza lungo, dopo che era partito per la Sicilia con Marco Lucullo e mentre tornava da quella provincia con lo stesso Lucullo, giunse ad Eraclea. E questa città poichè era di diritto e di trattato equiparato, volle che lui fosse iscritto in quella cittadinanza, e ottenne ciò dagli Eraclesi, poichè era ritenuto lui stesso degno di per sè, inoltre per l'autorità e il favore di Lucullo. L'elenco, mette in evidenza le relazioni di Archia, capace di guadagnarsi la stima di personaggi influenti e colti. Erat temporibus illis iucundus Q. Metello illi Numidico et eius Pio filio, audiebatur a M. Aemilio, vivebat cum Q. Catulo et patre et filio, a L. Crasso colebatur: A quel tempo era caro a quel Quinto Metello Numidico e a Pio figlio di lui, era ascoltato da Marco Emilio, viveva con Quinto Catulo padre e figlio, era onorato da Lucio Crasso principale + coordinate (era ascoltato, viveva, era onorato) temporibus illis: a quel tempo - dativo plurale Lucullos vero et Drusum et Octavios et Catonem et totam Hortensiorum domum devinctam consuetudine cum teneret: poichè frequentava in verità i Luculli e Druso e gli Ottavi e Catone e tutta la casa degli Ortensi, legata da amicizia cum + cong. (= causale) devinctam: legata - particio aggettivale adficiebatur summo honore: era trattato con massimo onore - coord. alla principale quod non solum colebant: poichè lo onoravano non solo - causale qui aliquid percipere atque audire studebant: quelli che desideravano imparare e ascoltare qualcosa – relativa qui: quelli che – soggetto – pronome relativo maschile plurale studebant: desideravano – verbo studeo, studes, studui, studēre (studiare ma anche aspirare a, desiderare) verum etiam si qui forte simulabant: ma anche se alcuni per caso lo fingevano - protasi p. ipotetico realtà (coord. alla causale) si qui: se alcuni – pronome indefinito plurale maschile forte: per caso - avverbio Interim satis longo intervallo … venit Heracleam: Frattanto in un intervallo abbastanza lungo... giunse ad Eraclea – principale interim: intanto - avverbio satis: abbastanza – avverbio intervallo: in un tempo – ablativo - intervallum, intervalli (sost II decl neutro) cum esset cum M. Lucullo in Siciliam profectus: dopo che era partito per la Sicilia con Marco Lucullo cum + cong. (= temporale: anteriorità) esset profectus: congiuntivo piuccheperfetto di prŏfĭciscor, prŏfĭciscĕris, profectus sum, prŏfĭcisci (partire) et cum ex ea provincia cum eodem Lucullo decederet: e mentre tornava da quella provincia con lo stesso Lucullo cum + cong. (= temporale: contemporaneità) Quae cum esset civitas aequissimo iure ac foedere: E questa città poichè era di diritto e di trattato equiparato cum + cong. (causale) + nesso relativo quae civitas: e questa città – quae (e questa) nesso relativo aequissimo iure ac foedere: confederata e in perfetta uguaglianza di diritti - ablativi di qualità foedere: confederata – ablativo di foedus, foederis (patto, alleanza) voluit: principale ascribi se in eam civitatem: che lui fosse iscritto in quella cittadinanza - infinitiva oggettiva – se (lui) soggetto infinitiva idque … ab Heracliensibus impetravit: e ottenne ciò dagli Eraclesi - coord. alla principale impetravit: ottenne – ind perfetto di impetro, impetras, impetravi, impetratum, impetrare (ottenere) cum ipse per se dignus putaretur, tum auctoritate et gratia Luculli: poichè era ritenuto lui stesso degno di per sè, inoltre per l'autorità e il favore di Lucullo - cum + cong. (= causale) 7. Data est civitas Silvani lege et Carbonis: “Si qui foederatis civitatibus ascripti fuissent, si tum, cum lex ferebatur in Italia, domicilium habuissent et si sexaginta diebus apud praetorem essent professi”. Cum hic domicilium Romae multos iam annos haberet, professus est apud praetorem Q. Metellum, familiarissimum suum. 7. La cittadinanza (gli) fu data in base alla legge di Silvano e Carbone, “se qualcuno fosse stato iscritto nelle città confederate, se allora, quando la legge veniva emanata in Italia, avesse avuto un domicilio e se in sessanta giorni si fosse presentato davanti al pretore”. Poiché questo aveva già da molti anni un domicilio a Roma, dichiarò davanti al pretore Quinto Metello, suo intimo amico. Data est civitas Silvani lege et Carboni: La cittadinanza (gli) fu data in base alla legge di Silvano e Carbone - principale La legge estendeva l'inclusione degli alleati nella civitas romana data est: (gli) fu data – ind perfetto passivo di do apodosi delle tre protasi: L'ipotesi più economica consiste nell'ipotizzare un implicito “ la legge diceva questo...” a formare l'apodosi del periodo ipotetico dipendente. Si qui foederatis civitatibus ascripti fuissent: se qualcuno fosse stato iscritto nelle città confederate - protasi p. ipotetico dipendente ascripti fuissent: fosse stato iscritto – cong piuccheperfetto passivo di ascribo – al posto del regolare ascripti essent si tum... domicilium habuissent: se allora... avesse avuto un domicilio - protasi p. ipotetico dipendente habuissent: avesse avuto – cong piuccheperfetto di habeo cum lex ferebatur in Italia: quando la legge veniva emanata in Italia - temporale et si sexaginta diebus apud praetorem essent professi: e se in sessanta giorni si fosse presentato davanti al pretore - protasi p. ipotetico dipendente essent professi: si fosse presentato – cong piuccheperfetto del deponente profiteor (presentarsi o dichiarare) Cum hic domicilium Romae multos iam annos haberet: Poiché questo aveva già da molti anni un domicilio a Roma cum + cong. (= causale) professus est apud praetorem Q. Metellum, familiarissimum suum: dichiarò davanti al pretore Quinto Metello, suo intimo amico - principale professus est: dichiarò – perfetto deponente di [prŏfĭtĕor], prŏfĭtēris, professus sum, prŏfĭtēri (dichiarare) Romae: locativo. Il locativo esprime lo stato in luogo. Oltre alle forme domi e ruri, si impiega solo con nomi di città o piccola isola della I e II declinazione singolari (Romae) - per i nomi di città o piccola isola plurali o della III si usa invece l'abl. semplice. 9. An domicilium Romae non habuit is, qui tot annis <ante> civitatem datam sedem omnium rerum ac fortunarum suarum Romae conlocavit? An non est professus? Immo vero eis tabulis professus (est), quae solae ex illa professione conlegioque praetorum obtinent publicarum tabularum auctoritatem. Nam, cum Appi tabulae neglegentius adservatae dicerentur, Gabini, quam diu incolumis fuit, levitas, post damnationem calamitas omnem tabularum fidem resignasset, Metellus, homo sanctissimus modestissimusque omnium, tanta diligentia fuit ut ad L. Lentulum praetorem et ad iudices venerit et unius nominis litura se commotum esse dixerit. His igitur <in> tabulis nullam lituram in nomine A. Licini videtis. 9. O forse non ebbe il domicilio a Roma egli, che tanti anni prima data la cittadinanza, collocò a Roma la sede di tutte le sue cose e delle sue fortune? O non si è dichiarato? Anzi in realtà si è iscritto in quei registri, che sole da quella carica e collegio dei pretori ottengono l’autorità dei pubblici registri. Infatti, mentre i registri di Appio si diceva conservati molto negligentemente, (mentre) la leggerezza di Gabinio, finchè fu incolume, la rovina dopo la condanna avevano invalidato tutta la fiducia dei registri, Metello, l'uomo più onesto e modesto di tutti, fu di tanta diligenza così che si recò dal pretore Lucio Lentulo e dai giudici e disse di essersi adirato per la cancellatura di un solo nome. In questi registri quindi non vedete nessuna cancellatura nel nome di Aulo Licinio. An domicilium Romae non habuit is: O forse non ebbe il domicilio a Roma egli - interrogativa diretta qui tot annis <ante> civitatem datam sedem omnium rerum ac fortunarum suarum Romae conlocavit: che tanti anni prima (che gli fosse) data la cittadinanza, collocò a Roma la sede di tutte le sue cose e delle sue fortune – relativa datam: (che gli fosse) data – participio perfetto di do An non est professus? O forse non si è dichiarato – interrogativa diretta professus est: si è dichiarato/iscritto – ind perfetto deponente di profiteor, profiteris, professus sum, profiteri (iscriversi, dichiararsi) Immo vero eis tabulis professus (est): Anzi in realtà si è iscritto in quei registri – principale immo: anzi - avverbio eis tabulis: in quei registri – ablativo femminile plurale quae solae ex illa professione conlegioque praetorum obtinent publicarum tabularum auctoritatem: che sole da quella carica e collegio dei pretori ottengono l’autorità dei pubblici registri – relativa solae: soli – predicativo del soggetto Nam… Metellus, homo sanctissimus modestissimusque omnium, tanta diligentia fuit: Infatti...Metello, l'uomo più onesto e modesto di tutti, fu di tanta diligenza – principale homo anctissimus modestissimusque: uomo più onesto e modesto - apposizione caratterizzata dalla coppia di superlativi relativi tanta diligentia: di tanta diligenza - ablativo di qualità, tanta antecedente delle consecutive ut... venerit... et dixerit cum Appi tabulae neglegentius adservatae dicerentur: mentre i registri di Appio si diceva conservati molto negligentemente cum + cong. (mentre avversativo) neglegentius: molto negligentemente - comparativo di maggioranza (intensivo) dell'avverbio neglegenter, Gabini... levitas, post damnationem calamitas omnem tabularum fidem resignasset: (mentre) la leggerezza di Gabinio… la rovina dopo la condanna avevano invalidato tutta la fiducia dei registri - cum + cong. (= avversativa, coord. alla precedente per asindeto) – resignare (rompere i sigilli vale per invalidare) (cum) Gabini levitas: mentre la leggerezza di Gabinio levitas: la leggerezza – soggetto – levitas, levitatis sostantivo di III decl calamitas: la rovina, la caduta – soggetto – calamitas, calamitatis sostantivo di III decl resignasset = resignavisset (sincope): aveavano invalidato – cong piucchep di resigno, resignas, resignavi, resignatum, resignare (rompere i sigilli quindi invalidare) quam diu incolumis fuit: finchè fu incolume - temporale (quamdiu – finchè – concomitanza - avverbio) ut ad L. Lentulum praetorem et ad iudices vener it … dixer it : così che si recò dal pretore Lucio Lentulo e dai giudici e disse – 2 consecutive coordinatate – ven-eri-t, dix-eri-t (2 congiuntivi perfetti) unius nominis litura se commotum esse: di essersi adirato per la cancellatura di un solo nome – infinitiva oggettiva se… commotus esse: di essersi adirato – infinito perfetto passivo di commoveo (muovere, agitarsi) His igitur <in> tabulis nullam lituram in nomine A. Licini videtis: In questi registri quindi non vedete nessuna cancellatura nel nome di Aulo Licinio – principale his in tabulis: in quei registri – stato in luogo figurato 10. Quae cum ita sint, quid est quod de eius civitate dubitetis, praesertim cum aliis quoque in civitatibus fuerit ascriptus? Ètenim cum mediocribus multis et aut nulla aut humili aliqua arte praeditis gratuito civitatem in Graecia homines impertiebant, Reginos credo aut Locrensis aut Neapolitanos aut Tarentinos, quod scaenicis artificibus largiri solebant, id huic summa ingeni praedito gloria noluisse! Quid? cum ceteri non modo post civitatem datam sed etiam post legem Papiam aliquo modo in eorum municipiorum tabulas inrepserunt, hic, qui ne utitur quidem illis, in quibus est scriptus, quod semper se Heracliensem esse voluit, reicietur? 10. Poiché le cose stanno così, che ragione c’è che dubitiate della cittadinanza di lui, soprattutto perchè è stato registrato anche in altre città? Infatti quando gli uomini assegnavano in Grecia gratuitamente la cittadinanza a molti mediocri e dotati o di nessun o con qualche talento modesto, voglio credere che i Reggini, i Locresi, i Napoletani o i Tarentini, che solevano largire ad attori di teatro, non abbiano voluto (dare) ciò a questo dotato di somma gloria di ingegno? Cosa? Mentre gli altri non solo dopo la concessione della cittadinanza, ma anche dopo la legge Papia in qualche modo si insinuarono nei registri dei loro municipi, questo sarà espluso, che neppure si serve di quelli, in cui è stato iscritto, dal momento volle sempre essere un Eraclese? Quae cum ita sint: poiché le cose stanno così - cum + cong. (= causale) quid est: che ragione c’è - interrogativa diretta (= principale) quid est quod: qual è il motivo che - locuzione, spesso anche con est sottinteso. quod de eius civitate dubitetis: che dubitiate della cittadinanza di lui - compl dichiarativa (funzione epesegetica – spiega il motivo) quod dubitetis: che dubitiate – cong presente II pers plur de civitate: riguardo la cittadinanza – compl di argomento eius: di lui – pronome determinativo in genitivo singolare (is, ea, id) praesertim cum aliis quoque in civitatibus fuerit ascriptus? soprattutto perchè è stato registrato anche in altre città - cum + cong. (= causale) praesertim: soprattutto – avverbio cum fuerit ascriptus: perchè è stato registrato – fuerit è quoque: anche – avverbio aliis in civitate: in altre città – stato in luogo figurato ètenim cum mediocribus multis et aut nulla aut humili aliqua arte praeditis gratuito civitatem in Graecia homines impertiebant: infatti quando gli uomini assegnavano in Grecia gratuitamente la cittadinanza a molti mediocri e dotati o di nessun o di un qualche talento modesto – TEMPORALE cum homines impertiebant: quando gli uomini assegnavano – ind imperfetto di impertio (porgere, offrire, assegnare) regge il dativo mediocribus multis (a molti mediocri) gratuito: gratuitamente – avverbio et praeditis: e dotati - praedĭtus, praedită, praeditum: dotate di – aggettivo – che regge gli ablativi (aut nulla aut humili aliqua arte) credo: credo (voglio credere) - principale (esclamativa: ironia) Reginos... aut Locrensis aut Neapolitanos aut Tarentinos... id huic summa ingeni praedito gloria noluisse!: che i Reggini, i Locresi, i Napoletani o i Tarentini… non abbiano voluto (dare) ciò a questo dotato di somma gloria di ingegno? - INF OGGETTIVA id noluisse: non abbiano voluto (dare) ciò – infinito perfetto di nolo, non vis, nolui, nolle (non volere) huic praedito: a questo dotato – huic pronome dimostrativo in dativo (hic, haec, hoc) quod... id: prolessi del relativo quod scaenicis artificibus largiri solebant: che solevano largire ad attori di teatro – relativa scaenicis artificibus: “teatranti”, con chiara accezione negativa: a Roma gli attori erano generalmente tenuti in scarsa considerazione. Artifex è composto di ars e facio. cum ceteri non modo post civitatem datam sed etiam post legem Papiam aliquo modo in eorum municipiorum tabulas inrepserunt: Mentre gli altri non solo dopo la concessione della cittadinanza, ma anche dopo la legge Papia in qualche modo si insinuarono nei registri dei loro municipi – temporale inrepserunt: si insinuarono – ind perfetto di inrepo (insinuarsi) - verbo espressivo composto di in e repo, significa propriamente “strisciare dentro”, quindi “insinuarsi”. quae: qualcuna – pronome indefinito neutro plurale numquam enim hic neque suo neque amicorum iudicio revincetur: mai infatti questo sarà smentito né dal giudizio suo né degli amici – principale hic revincetur: questo sarà smentito - futuro semplice passivo di revinco (ottenere la rivincita e quindi smentire) 12. Quaeres a nobis, Gratti, cur tanto opere hoc homine delectemur. Quia suppeditat nobis ubi et animus ex hoc forensi strepitu reficiatur et aures convicio defessae conquiescant. An tu existimas aut suppetere nobis posse quod cotidie dicamus in tanta varietate rerum, nisi animos nostros doctrina excolamus, aut ferre animos tantam posse contentionem, nisi eos doctrina eadem relaxemus? Ego vero fateor me his studiis esse deditum. Ceteros pùdeat, si qui ita se litteris abdiderunt ut nihil possint ex eis neque ad communem adferre fructum neque in aspectum lucemque proferre; me autem quid pudeat qui tot annos ita vivo, iudices, ut a nullius umquam me tempore aut commodo aut otium meum abstraxerit aut voluptas avocarit aut denique somnus retardarit? 12. Tu chiederai a me, o Grazzio, perché sono attirato da quest’uomo con tanta opera. Poichè offre a me dove risanare l'animo da questo strepito del foro e riposare le orecchie fiaccate dalle liti. O forse tu pensi che (l’animo) possa bastare a me dato che ogni giorno parlo di una tale varietà di cose, se non coltivassi il nostro animo con la cultura, o che l’animo possa sopportare tanta tensione se non rilassassi lui con la medesima cultura? Io certo confesso di essere dedito a questi studi. Si vergognino gli altri, se si sono seppelliti nelle lettere così che non possono da esse né portare niente per il bene comune, né portare (niente) in vista e luce: ma perchè dovrei vergognarmi io che da tanti anni vivo così, o giudici, che mai il mio riposo allontanò o il piacere trattenne o infine il sonno ritardò dai problemi o dagli interessi di qualcuno? Quaeres a nobis: tu chiederai a me, o Grazzio – principale quaeres: mi chiederai – ind futuro semplice II pers sing di quaero cur tanto opere hoc homine delectemur: perché sono attirato da quest’uomo con tanta opera (entusiasmo)- interrogativa indiretta cur: perchè - avverbio delectemur: sono attirato – cong presente di delecto (attrarre, attirare) contemporaneità con la principale Quia suppeditat nobis: poichè offre a me – causale oggettiva (suppeditat – indicativo pres) ubi et animus ex hoc forensi strepitu reficiatur: dove risanare l'animo da questo strepito del foro - relativa impropria (= finale) ubi: dove (un luogo dove…) l’avverbio presenta qui sfumatura consecutiva che giustifica i congiuntivi reficiatur e conquiescant et aures convicio defessae conquiescant: e riposare le orecchie fiaccate dalle liti - coord. alla relativa impropria (= finale) convicio: dalle liti – ablativo di convicium, convicii (liti) sostantivo neutro di III decl An tu existimas: O forse tu pensi - interr. diretta aut suppetere nobis posse (animos): che (l’animo) possa bastare a me - infinitiva (= apodosi p. ipotetico dipendente I tipo) posse suppetere: possa bastare – verbo dell’infinitiva con soggetto sottinteso animos suppetere: bastare – infinito del verbo suppeto (bastare, essere sufficiente) quod cotidie dicamus in tanta varietate rerum: dato che ogni giorno parlo di una tale varietà di cose - nisi animos nostros doctrina excolamus: se non coltivassi il nostro animo con la cultura - protasi p. ipotetico dipendente (oggettività > cong. Indiretto) nisi excolamus: se non coltivassi – cong presente di excolo aut ferre animos tantam posse contentionem: o che l’animo possa sopportare tanta tensione - infinitiva (= apodosi p.i. dipendente, coord. alla precedente) tantam contentionem: tanta tensione – compl oggetto – contentio, contentionis (tensione) sostantivo di III decl nisi eos doctrina eadem relaxemus: se non rilassassi lui con la medesima cultura - protasi p. ipotetico dipendente I tipo (oggettività > cong. Indiretto) Ego vero fateor: Io certo confesso – principale me his studiis esse deditum: di essere dedito a questi studi - infinitiva oggettiva Ceteros pudeat: Si vergognino gli altri - apodosi p. ipot. I tipo (cong. esortativo) il periodo ipotetico di I tipo (realtà) si costruisce oltre che con l’indicativo anche con l’imperativo e il congiuntivo indipendente pudeat: si vergognino – cong esortativo – verbo assolutamente impersonale ceteros: gli altri - è l’accusativo della persona che prova il sentimento I verbi assolutamente impersonali sono 5 verbi, detti anche verbi di sentimento, possiedono solo ed esclusivamente la terza persona singolare; particolare è anche la loro costruzione: la persona che prova il sentimento (che si vergogna, che si dispiace, ecc...) va in accusativo, mentre la persona o la cosa verso cui si prova sentimento va in genitivo o infinito se si tratta di un verbo. Essi sono: miseret (avere compassione); paenitet (pentirsi); piget (dispiacersi); pudet (vergognarsi); taedet (annoiarsi, provare disgusto). si qui ita se litteris abdiderunt: se si sono seppelliti nelle lettere - protasi I tipo (qui relativo o indef non tradotto) abdiderunt: si sono seppelliti – ind perfetto III pers plur di abdido (allontanarsi, rifugiarsi) ut nihil possint ex eis neque ad communem adferre fructum neque in aspectum lucemque proferre: così che non possono da esse né portare niente per il bene comune, né portare (niente) in vista e luce – consecutiva ut possint: cosi che non possono - cong presente III pers plur di possum – regge i due infiniti adferre e proferre (entrambi composti di fero e entrambi con il significato di portare) ex eis: da esse – moto da luogo figurato ad communem fructum: dal bene comune in aspectum lucemque: in vista e luce (in piena luce) – 2 sostantivi (aspectŭs, aspectūs – lux, lucis) me autem quid pudeat: ma perchè dovrei vergognarmi io - interr. diretta (cong. dubitativo) – quid: perchè, che cosa – pron interr pudeat me: dovrei vergognarmi – congiuntivo dubitativo (esprime un dubbio per questo lo si trova sempre nelle interrogative) qui tot annos ita vivo, iudices: che da tanti anni vivo così, o giudici - relativa ut a nullius umquam me tempore aut commodo aut otium meum abstraxerit aut voluptas avocarit aut denique somnus retardarit: che mai il mio riposo allontanò o il piacere revocò o infine il sonno ritardò dai problemi o dagli interessi di qualcuno - consecutiva + 2 coordinate (abstraxerit… avoca(ve)rit… retarda(ve)rit – 3 congiuntivi perfetti) umquam: mai – avverbio otium meum: il mio riposo – soggetto di abstraxerit (allontanò) cong perfetto di abstraho (allontanare, strappare) - 1° consecutiva aut voluptas: o il piacere – soggetto di avocaverit (revocò) congiunto perfetto di avoco (richiamare, revocare) – 2° consecutiva aut denique somnus: o infine il sonno – soggetto di retardaverit (ritardò) cong perfetto di retardo (ritardare) – 3° consecutiva vŏluptās, voluptatis: voluttà, piacere, godimento – sostantivo di III a tempore aut commodo: dai problemi o dagli interessi - espressioni del linguaggio giudiziario nullius: di qualcuno – genitivo - compl di termine – pronome indefinito (nemo, nullius) 13. Qua re quis tandem me reprehendat, aut quis mihi iure suscenseat, si, quantum ceteris ad suas res obeundas, quantum ad festos dies ludorum celebrandos, quantum ad alias voluptates et ad ipsam requiem animi et corporis conceditur temporum, quantum alii tribuunt tempestivis conviviis, quantum denique alveolo, quantum pilae, tantum mihi egomet ad haec studia recolenda sumpsero? Atque id eo mihi concedendum est magis quod ex his studiis haec quoque crescit oratio et facultas quae, quantacumque <est> in me, numquam amicorum periculis defuit. Quae si cui levior videtur, illa quidem certe quae summa sunt ex quo fonte hauriam sentio. 13. E per questo chi infine potrebbe riproverarmi, o chi potrebbe adirarsi giustamente con me, se avrò preso io stesso per me tanto tempo, per coltivare questi studi , quanto è concesso a gli altri, per curare i propri affari, quanto per celebrare i giorni festivi dei giochi, quanto per altri piaceri e per il riposo stesso dell’anima e del corpo, quanto altri concedono ai banchetti interminabili, quanto infine ai dadi e alla palla? E tanto più ciò deve essere concesso a me, poichè da questi studi cresce anche l’eloquenza e le capacità che, per quanto mi è possibile, mai mancarono nei pericoli degli amici. E se queste a qualcuno sembra troppo lieve, io so certamente senza dubbio da quale fonte attingerò quelle cose che sono le più importanti. Qua re quis tandem me reprehendat: E per questo chi infine potrebbe riproverarmi - interr diretta (principale, cong. potenziale) aut quis mihi iure suscenseat: o chi potrebbe adirarsi giustamente con me - interr diretta (apodosi p.i. realtà) quis reprehendat: chi potrebbe rimproverarmi - congiuntivo potenziale quis mihi suscenseat: chi potrebbe adirarsi con me – congiuntivo potenziale - regolarmente costruito con il dativo (mihi) suscensĕo: adirarsi (con) - si costruisce con il dativo della persona iūrĕ: legalmente, giustamente - avverbio Nam nisi multorum praeceptis multisque litteris mihi ab adulescentia suasissem: Infatti se non mi fossi persuaso dall’adolescenza con gli insegnamenti di molti e con le molte letture - protasi I tipo (suassisem – cong piccheperfetto irrealtà nel passato) nisi suasissem mihi: se non mi fossi persuaso – congiuntivo piuccheperfetto di suādĕo, suādes, suasi, suasum, suādēre nihil esse in vita magno opere expetendum nisi laudem atque honestatem: che nella vita nulla si deve chiedere con grande impegno se non la lode e l'onore - infinitiva oggettiva expetendum esse: si deve chiedere – perifrastica passiva (gerundivo + sum e indica doverosità) expeto, expetis, expetii, expetitum, expetere: chiedere insistentemente in ea autem persequenda omnis cruciatus corporis, omnia pericula mortis atque exsili parvi esse ducenda: inoltre perseguendo tali cose deve essere valutato di poco conto tutti tormenti del corpo, tutti pericoli della morte e dell’esilio - infinitiva oggettiva autem: inoltre – avverbio in ea persequenda: persequendo tali cose (nel perseguire tali cose) – gerundivo neutro di persequor che concorda con il pronome determinativo neutro ea (tali cose) esse ducenda: deve essere valutato – perifrastica passiva (gerundivo + sum e indica doverosità) – verbo duco con valore estimativo parvi: di poco conto - genitivo di stima, richiesto dal valore estimativo che assume il verbo duco (non condurre ma valutare appunto) numquam me pro salute vestra in tot ac tantas dimicationes atque in hos profligatorum hominum cotidianos impetus obiecissem: mai mi sarei gettato per la vostra salvezza in tante e tanto grandi lotte e in questi quotidiani assalti di uomini scellerati - apodosi p. ipotetico irrealtà (= principale) numquam me obiecissem: mai mi sarei gettato – cong piuccheperfetto di obicio, obicis, obieci, obiectum, obicere (gettare) profligatorum hominum: di uomini scellerati – genitivo plurale – profligator, profligatoris (scellerati) sost di III decl Sed pleni omnes sunt libri, plenae sapientium voces, plena exemplorum vetustas: principale ( libri - soggetto) pleni... plenae... plena: anafora (ripetizione) e poliptoto (stessa parola significato diverso) quae iacerent in tenebris omnia: e queste giacerebbero tutte nelle tenebre – principale e apodosi III tipo (iacerent – cong imperfetto – irrealtà nel presente) iacerent: giacerebbero (giacessero) - congiuntivo imperfetto di iăcĕo (giacere) nisi litterarum lumen accederet: se non si avvicinasse la luce delle lettere - protasi III tipo (accederet – imperfetto – irrealtà nel presente) Quam multas nobis imagines... fortissimorum virorum expressas scriptores et Graeci et Latini reliquerunt: Quante molte immagini scolpite di uomini fortissimi… hanno lasciato a noi e gli scrittori Greci e Latini! principale (= esclamativa) non solum ad intuendum: non solo da ammirare - finale implicita (ad + gerundio) intueor, intueris, intuitus sum, intueri: guardare attentamente in senso figurato ammirare verum etiam ad imitandum: ma anche da imitare - finale implicita (ad + gerundio) Quas ego mihi semper in administranda re publica proponens: E questi io sempre preposi (dinnanzi) a me nell’amministrare lo stato - participio congiunto (= causale) - Quas: e questi - nesso del relativo animum et mentem meam ipsa cogitatione hominum excellentium conformabam: conformavo il mio animo e la mia mente con la stessa riflessione di (quegli) uomini eccellenti – principale 15. Quaeret quispiam: “Quid? illi ipsi summi viri quorum virtutes litteris proditae sunt istane doctrina quam tu effers laudibus eruditi fuerunt?” Difficile est hoc de omnibus confirmare, sed tamen est certum quid respondeam. Ego multos homines excellenti animo ac virtute fuisse sine doctrina, et naturae ipsius habitu, prope divino, per se ipsos et moderatos et gravis exstitisse fateor; etiam illud adiungo, saepius ad laudem atque virtutem naturam sine doctrina (valuisse) quam sine natura valuisse doctrinam. Atque idem ego hoc contendo, cum ad naturam eximiam et inlustrem accesserit ratio quaedam conformatioque doctrinae, tum illud nescio quid praeclarum ac singulare solere exsistere. 15. Qualcuno chiederà: “Cosa? Quegli stessi uomini sommi, le cui virtù sono state tramandate dalle lettere, furono eruditi forse da codesta cultura che tu innalzii con lodi? E’ difficile affermare questo di tutti, ma tuttavia è certo cosa risponderò. Io confesso che ci furono molti uomini di animo e virtù eccellenti senza cultura e che per disposizione della loro stessa natura, quasi divina, si dimostrarono di per sé stessi saggi e autorevoli; anzi aggiungo questo, che alla lode e alla virtù è valsa più spesso la natura senza cultura che la cultura senza natura. E stesso io affermo stesso questo, quando ad una natura esimia e illustre si è aggiunto un certo metodo e la formazione della cultura, allora è solito manifestarsi quel non so che di splendido e raro. Quaeret quispiam: qualcuno chiederà - principale quaeret quispiam: cong potenziale (indica che qualcosa potrebbe o sarebbe potuta accadere). Quispiam è il pron. indefinito della probabilità. Quid: ma come? - forma di transizione, con ellissi del verbo Illi ipsi summi viri … istane doctrina … eruditi fuerunt: Quegli stessi uomini sommi... furono eruditi (dotti)... forse da codesta - interrogativa diretta (= principale) quorum virtutes litteris proditae sunt: le cui virtù sono state tramandate dalle lettere – relativa litteris: per mezzo delle lettere – compl di mezzo quam tu effers laudibus: che tu innalzii con lodi – relativa effers laudibus: innalzi con le lodi - effero (ex + fero) è qui determinato dall'ablativo strumentale laudibus Difficile est hoc de omnibus confirmare: E’ difficile affermare questo di tutti - principale + infinito soggetto sed tamen est certum: ma tuttavia è certo - coord. alla principale quid respondeam: cosa risponderò - interrogativa indiretta Ego … fateor: Io confesso - principale multos homines excellenti animo ac virtute fuisse sine doctrina: che ci furono molti uomini di animo e virtù eccellenti senza cultura - infinitiva excellenti animo ac virtute: ablativi di qualità et naturae ipsius habitu prope divino per se ipsos et moderatos et gravis exstitisse: che per disposizione della loro stessa natura, quasi divina, si dimostrarono di per sé stessi saggi e autorevoli – infinitiva per se ipsos: di per sè stessi - quando il complemento di mezzo si riferisce a una persona il latino usa solitamente per + accusativo, di fatto uso metaforico del complemento di moto per luogo. moderatos et gravis: predicativi del copulativo exstitisse, variante del prec. fuisse etiam illud adiungo: anzi aggiungo questo - principale saepius ad laudem atque virtutem naturam sine doctrina (valuisse): che alla lode e alla virtù è valsa più spesso la natura senza cultura - infinitiva oggettiva quam sine natura valuisse doctrinam: che la cultura senza natura - comparativa Atque idem ego hoc contendo: E stesso io affermo stesso questo - principale tum illud nescio quid praeclarum ac singulare solere exsistere: allora è solito manifestarsi quel non so che di splendido e raro infinitiva cum ad naturam eximiam et inlustrem accesserit ratio quaedam conformatioque doctrinae: quando ad una natura esimia e illustre si è aggiunto un certo metodo e la formazione della cultura - cum + cong. (= temporale) 16. Ex hoc esse hunc numero quem patres nostri viderunt, divinum hominem, Africanum, ex hoc C. Laelium, L. Furium, moderatissimos homines et continentissimos, ex hoc fortissimum virum et illis temporibus doctissimum, <M.> Catonem illum senem; qui profecto, si nihil ad percipiendam colendamque virtutem litteris adiuvarentur, numquam se ad earum studium contulissent. Quod si non hic tantus fructus ostenderetur, et si ex his studiis delectatio sola peteretur, tamen, ut opinor, hanc animadversionem humanissimam ac liberalissimam iudicaretis. Nam ceterae neque temporum sunt neque aetatum omnium neque locorum; at haec studia adulescentiam agunt, senectutem oblectant, secundas res ornant, adversis perfugium ac solacium praebent, delectant domi, non impediunt foris, pernoctant nobiscum, peregrinantur, rusticantur. 16. In questo numero c’è questo, che hanno visto i nostri padri, l’Africano, uomo divino, in questo Caio Lelio, Lucio Furio, uomini moderatissimi e contenutissimi; in questo l’uomo più deciso e dotto per quei tempi, quel Marco Catone il Vecchio; e questi di certo, se dalle lettere non avessero tratto niente per la conoscenza e la pratica della virtù, mai si sarebbero dedicati allo studio di queste. E anche se non si mostrasse questo frutto tanto grande, e se da questi studi si ricercasse solo il diletto, tuttavia, come credo, giudichereste questa occupazione onestissima e nobilissima. Infatti le altre (indagini) né sono per tutti i tempi, né per tutte le età, né per tutti i luoghi; ma questi studi guidano la giovinezza, dilettano la vecchiaia, adornano la buona fortuna, offrono rifugio e conforto nelle avversità, dilettano in casa, non ostacolano fuori, pernottano con noi, viaggiano, vivono in campagna. Ex hoc esse hunc numero... divinum hominem, Africanum, ex hoc C. Laelium, L. Furium, moderatissimos homines et continentissimos, ex hoc fortissimum virum et illis temporibus doctissimum, <M.> Catonem illum senem: In questo numero c’è questo... l’Africano, uomo divino, in questo Caio Lelio, Lucio Furio, uomini moderatissimi e contenutissimi; in questo l’uomo più deciso e dotto per quei tempi, quel Marco Catone il Vecchio - infinitiva (retta dal precedente contendo) quem patres nostri viderunt: che hanno visto i nostri padri – relativa ex hoc … ex hoc … ex hoc: l'anafora struttura un tricolon in cui sono ricordate figure di spicco della Roma del II sec. a.C. Publio Cornelio Scipione Emiliano grandissimo generale e uomo di cultura, che riunì letterati nel cosiddetto “circolo scipionico” a cui appartenevano anche Gaio Lelio e Lucio Furio Filo. Della generazione precedente è invece Marco Porcio Catone il Censore (234 – 149 a.C.), che fu in generale avverso alla politica ellenizzante degli Scipioni, levandosi a strenuo difensore del mos maiorum; fu lui a portare Ennio a Roma. illis temporibus: per quei tempi - ablativo di limitazione continentissimos: contenutissimo – superlativo assoluto dell’avverbio continenter si nihil … litteris adiuvarentur: se dalle lettere non avessero tratto niente - protasi p. ipotetico irrealtà ad percipiendam colendamque virtutem: per la conoscenza e la pratica della virtù - 2 finali implicite (ad + gerundivo in acc) qui profecto... numquam se ad earum studium contulissent: e questi di certo... mai si sarebbero dedicati allo studio di queste apodosi p. ipotetico irrealtà (= principale) qui: e questi - nesso del relativo si adiuvarentur… contulissent: se non avessero tratto… si sarebbero dedicati - congiuntivi imperfetto (adiuvarentur) piuccheperfetto (contulissent) Quod si non hic tantus fructu ostenderetur: E anche se non si mostrasse questo frutto tanto grande - protasi p. ipotetico irrealtà quod si: e anche se - scritto anche quodsi, coordina copulativamente una protasi col periodo precedente. et si ex his studiis delectatio sola peteretur: e se da questi studi si ricercasse solo il diletto - protasi p. ipotetico irrealtà (= coord.) hanc animadversionem humanissimam ac liberalissimam iudicaretis: giudichereste questa occupazione onestissima e nobilissima - apodosi p. ipotetico irrealtà (= principale) della natura stessa, ed è incitato dalle forze della mente ed è ispirato da un spirito quasi divino - infinitiva epesegetica (sic) + coordinate Qua re suo iure noster ille Ennius “sanctos” appellat poetas: E per questa cosa a buon diritto egli il nostro Ennio chiama “sacri” i poeti - principale + nesso relativo (qua re – per questa cosa) suo iure: a buon diritto ille: egli (il celebre Ennio) quod quasi deorum aliquo dono atque munere commendati nobis esse videantur: poichè sembrano essere stati consegnati a noi quasi come qualche dono e omaggio degli dei - causale soggettiva videantur commendati esse: sembrano essere stati consegnati – (nom sott poetae + infinito) commendati esse (inf perfetto pass) 19. Sit igitur, iudices, sanctum apud vos, humanissimos homines, hoc poetae nomen quod nulla umquam barbaria violavit. Saxa atque solitudines voci respondent, bestiae saepe immanes cantu flectuntur atque consistunt; nos instituti rebus optimis non poetarum voce moveamur? Homerum Colophonii civem esse dicunt suum, Chii suum vindicant, Salaminii repetunt, Smyrnaei vero suum esse confirmant itaque etiam delubrum eius in oppido dedicaverunt, permulti alii praeterea pugnant inter se atque contendunt. Ergo illi alienum, quia poeta fuit, post mortem etiam expetunt; nos hunc vivum qui et voluntate et legibus noster est repudiamus, praesertim cum omne olim studium atque omne ingenium contulerit Archias ad populi Romani gloriam laudemque celebrandam? Nam et Cimbricas res adulescens attigit et ipsi illi C. Mario qui durior ad haec studia videbatur iucundus fuit. 19. Sia dunque, o giudici, santo presso di voi, uomini coltissimi, questo nome di poeta, che mai nessuna barbarie violò. Rocce e deserti rispondono alla (sua) parola, spesso bestie feroci sono placate dal (suo) canto e si fermano; e noi istruiti dai migliori insegnamenti, non saremo smossi dalla voce dei poeti? I Colofoni dicono che Omero è loro concittadino, i Chii lo rivendicano proprio, i Salaminii lo reclamano, gli Smirnei poi confermani che è loro e anzi dedicarono anche un tempio in onore di lui nella città, e molti altri ancora disputano tra loro e se lo contendono. Quelli dunque reclamano un forestiero anche dopo la morte poichè è stato un poeta; e noi ripudiamo questo vivo, che sia per (sua) volontà e per le leggi è nostro, specialmente perchè da tempo Archia ha dedicato ogni studio e ogni talento a celebrare la gloria e la fama del popolo romano? Infatti giovane trattò e la guerra Cimbrica e fu caro a quello stesso Gaio Mario, che sembrava piuttosto ostile a queste occupazioni. Sit igitur, iudices, sanctum apud vos, humanissimos homines, hoc poetae nomen: Sia dunque, o giudici, santo presso di voi, uomini coltissimi, questo nome di poeta - principale (= cong. esortativo) quod nulla umquam barbaria violavit: che mai nessuna barbarie violò - relativa Saxa atque solitudines voci respondent: Rocce e deserti rispondono alla (sua) parola - principale bestiae saepe immanes cantu flectuntur atque consistunt: spesso bestie feroci sono placate dal (suo) canto e si fermano - 2 coordinate alla principale nos instituti rebus optimis non poetarum voce moveamur?: e noi istruiti dai migliori insegnamenti, non saremo smossi dalla voce dei poeti? principale (= cong. dubitativo) Colophonii … dicunt: I Colofoni dicono - principale Homerum … civem esse … suum: che Omero è loro concittadino – infinitiva (suum: loro – soggetto dell’infinitiva in accusativo – aggettivo possessivo suus, sua, suum) Chii suum vindicant, Salaminii repetunt, Smyrnaei vero (suum esse) confirmant: i Chii lo rivendicano proprio, i Salaminii lo reclamano, gli Smirnei poi confermano (che è loro) - 3 coord. alla principale suum esse: che è loro - infinitiva itaque etiam delubrum eius in oppido dedicaverunt, permulti alii praeterea pugnant inter se atque contendunt: e anzi dedicarono anche un tempio in onore di lui nella città, e molti altri ancora disputano tra loro e se lo contendono - 3 coord. alla principale eius: di lui (in onore di lui) - genitivo del pronome determinativo is, ea, id Ergo illi alienum… post mortem etiam expetunt: Quelli dunque reclamano un forestiero anche dopo la morte - principale quia poeta fuit: poichè è stato un poeta - causale nos hunc vivum … repudiamus: e noi ripudiamo questo vivo - principale qui et voluntate et legibus noster est: che sia per (sua) volontà e per le leggi è nostro - relativa praesertim cum omne olim studium atque omne ingenium contulerit Archias: specialmente perchè da tempo Archia ha dedicato ogni studio e ogni talento - cum + cong. (= causale) ad populi Romani gloriam laudemque celebrandam: a celebrare la gloria e la fama del popolo romano - finale implicita Nam et Cimbricas res adulescens attigit et illi ipsi C. Mario… iucundus fuit: Infatti giovane trattò e la guerra Cimbrica e fu caro a quello stesso Gaio Mario – principale + coordinata attigit: alla luce del contesto Archia non “affrontò” la campagna da soldato, ma vi si dedicò da poeta. qui durior ad haec studia videbatur: che sembrava piuttosto ostile a queste occupazioni - relativa 20. Neque enim quisquam est tam aversus a Musis qui non mandari versibus aeternum suorum laborum praeconium facile patiatur. Themistoclem illum, summum Athenis virum, dixisse aiunt, cum ex eo quaereretur quod acroama aut cuius vocem libentissime audiret: “eius a quo sua virtus optime praedicaretur”. Itaque ille Marius item eximie L. Plotium dilexit, cuius ingenio putabat ea quae gesserat posse celebrari. 20. Nessuno infatti è tanto nemico delle Muse da non consentire facilmente che sia affidata ai versi l' eterno elogio delle sue fatiche. Dicono che il famoso Temistocle, il sommo uomo ateniese, quando era chiesto a lui, quale cantore o la voce di chi ascoltasse più volentieri, abbia detto: «di colui dal quale la sua virtù fosse celebratà meglio». Dunque anche quel Mario predilesse particolarmente Lucio Plozio, dal cui talento stimava che potessero essere celebrate le imprese che aveva compiuto. Neque enim quisquam est tam aversus a Musis: Nessuno infatti è tanto nemico delle Muse – principale a Musis: ablativo - poesia per metonimia qui non … facile patiatur: da non consentire facilmente - relativa impropria (= consecutiva) făcĭlĕ: facilmente - avverbio mandari versibus aeternum suorum laborum praeconium: che sia affidata ai versi l' eterno elogio delle sue fatiche - infinitiva oggettiva mandari: che sia affidata – infinito presente passivo di [mando], mandas, mandavi, mandatum, mandāre (affidare) aiunt: Dicono – principale - indicativo presente 3 pers plur aio (verbo difettivo – mancano quasi tutte le forme) Themistoclem illum, summum Athenis virum, dixisse: che il famoso Temistocle, il sommo uomo ateniese... abbia detto - infinitiva oggettiva Athenis: locativo cum ex eo quaereretur: quando era chiesto a lui - cum + cong. (= temporale) quod acroama aut cuius vocem libentissime audiret: quale cantore o la voce di chi ascoltasse più volentieri - interrogative indirette quod: quale – aggettivo interrogativo che concorda con acroama cuius: di chi – pronome interroggativo genitivo acroama: grecismo - “lettura”, “recitazione” ma per metonimia anche la persona a ciò adibita il cantore appunto (vocem) eius a quo sua virtus optime praedicaretur: (la voce) di colui dal quale il suo valore fosse celebrato meglio - relativa al congiuntivo per attrazione modale Itaque ille Marius item eximie L. Plotium dilexit: Dunque anche quel Mario predilesse particolarmente Lucio Plozio - principale ille: quel (il famoso) – dimostrativo (ille, illa, illud) eximie: particolarmente - avverbio cuius ingenio putabat: dal cui talento stimava - relativa ea … posse celebrari: che potessero essere celebrate le imprese - infinitiva oggettiva quae gesserat: che aveva compiuto - relativa Attrazione modale In latino spesso proposizioni dipendenti da una sovraordinata al congiuntivo o all'infinito presentano il verbo al congiuntivo anziché all'indicativo. Di fatto il congiuntivo “attratto” mantiene quasi sempre il suo valore modale: infatti il congiuntivo, in quanto modo della soggettività, e l'infinito, in quanto privo di autonomia sintattica e dipendente da un'espressione soggettivizzante, creano un'atmosfera “soggettiva” e questa, se la natura della subordinata lo permette, tende a permanere in essa e quindi a favorire il congiuntivo. 21. Mithridaticum vero bellum magnum atque difficile et in multa varietate terra marique versatum totum ab hoc expressum est; qui libri non modo L. Lucullum, fortissimum et clarissimum virum, verum etiam populi Romani nomen inlustrant. Populus enim Romanus aperuit Lucullo imperante Pontum et regiis quondam opibus et ipsa naturae regione vallatum; populi Romani exercitus eodem duce non maxima manu innumerabilis Armeniorum copias fudit, populi Romani laus est urbem amicissimam Cyzicenorum, eiusdem consilio, ex omni impetu regio atque totius belli ore ac faucibus ereptam esse atque servatam. Nostra semper feretur et praedicabitur L. Lucullo dimicante, cum interfectis ducibus depressa hostium classis est, incredibilis apud Tenedum pugna illa navalis, nostra sunt tropaea, nostra monumenta, nostri triumphi. Quae quorum ingeniis efferuntur, ab eis populi Romani fama celebratur. 21. In verità la guerra Mitridatica, grande, difficile e svolta per terra e per mare con grande varietà (di eventi), fu raccontata tutta da questo; e questi libri non solo celebrano Lucio Lucullo, uomo illustrissimo e fortissimo, ma anche il nome del popolo romano. Infatti il popolo romano, sotto il comando di Lucullo aprì il Ponto un tempo difeso sia dalle truppe regie sia dalla stessa natura della regione; l'esercito del popolo romano, sotto lo stesso comandante, sconfisse con una schiera non grandissima le innumerevoli truppe degli Armeni, è lode del popolo romano che la città fedelissima di Cizico, per la strategia dello stesso, sia stata sottratta e salvata da ogni attacco regio e dal morso e dalle fauci dell'intera guerra. Nostra sempre sarà detta e celebrata quella incredibile battaglia navale presso Tenedo combattendovi Lucio Lucullo quando, uccisi i generali, fu distrutta la flotta dei nemici, nostri sono i trofei, nostri i monumenti, nostri i tronfi. La fama del popolo romano è celebrata da coloro dall’ingegno dei quali sono divulgate queste cose. Mithridaticum vero bellum magnum atque difficile et in multa varietate terra marique versatum totum ab hoc expressum est: In verità la guerra Mitridatica, grande, difficile e svolta per terra e per mare con grande varietà (di eventi), fu raccontata tutta da questo - principale qui libri non modo L. Lucullum, fortissimum et clarissimum virum, verum etiam populi Romani nomen inlustrant: E questi libri non solo celebrano Lucio Lucullo, uomo illustrissimo e fortissimo, ma anche il nome del popolo romano - principale (con nesso relativo) Populus enim Romanus aperuit... Pontum et regiis quondam opibus et ipsa naturae regione vallatum: infatti il popolo romano aprì il Ponto un tempo difeso sia dalle truppe regie sia dalla stessa natura della regione; - principale ipsa naturae regione: è forse preferibile la lezione dei codd. recenziori (natura regionis) vallatum: difeso - participio aggettivale di vallo (fortificare, difendere) Lucullo imperante: sotto il comando di Lucullo - abl. assoluto (= temporale) populi Romani exercitus... non maxima manu innumerabilis Armeniorum copias fudit: l'esercito del popolo romano... sconfisse con una schiera non grandissima le innumerevoli truppe degli Armeni - coord. alla principale fundo, fundis, fudi, fusum, fundĕre: versare ma anche sconfingere in combattimento non maxima manu: con una schiera non grandissima - ablativo strumentale; in contrapposizione con innumerabilis... copias eodem duce: sotto lo stesso comandante - abl. assoluto (= temporale) populi Romani laus est: è lode del popolo romano - coord. alla principale urbem amicissimam Cyzicenorum, eiusdem consilio, ex omni impetu regio atque totius belli ore ac faucibus ereptam esse atque servatam: che la città fedelissima di Cizico, per la strategia dello stesso, sia stata sottratta e salvata da ogni attacco regio e dal morso e dalle fauci dell'intera guerra - INFINITIVA EPESEGETICA ore ac faucibus: dal morso e dalle fauci (dalle ingorde fauci) - endiadi e personificazione della guerra al tempo stesso Nostra semper feretur et praedicabitur... incredibilis apud Tenedum pugna illa navalis, nostra sunt tropaea, nostra monumenta, nostri triimphi: Nostra sempre sarà detta e celebrata quella incredibile battaglia navale presso Tenedo… nostri sono i trofei, nostri i monumenti, nostri i tronfi - principale + 2 coordinata nostra incredibilis pugna illa navalis: tutto nominativo feretur et praedicabitur: sarà detta e celebrata – 2 futuri semplici passivi verbi fero e praedico nostra: l'anafora struttura la serie asindetica di quattro elementi tropaea: grecismo a indicare il palo cui si appendevano le spoglie nemiche in segno di vittoria L. Lucullo dimicante: combattendovi Lucio Lucullo - ablativo assoluto (temporale) cum … depressa hostium classis est: quando… fu distrutta la flotta dei nemici cum + cong (temporale) de quorum rebus scribitur: riguardo le imprese dei quali si scrive - relativa SUBORDINATE CAUSALI: Le causali sono introdotte da: - quod, quia, quoniam + indicativo: causa oggettiva, considerata come reale + congiuntivo: causa soggettiva, supposta - cum + congiuntivo tutti i tempi - quando, quandoquidem, siquidem + indicativo: causa soggettiva - ut qui, quippe qui, utpote qui + congiuntivo (relative causali) 24. Quam multos scriptores rerum suarum magnus ille Alexander secum habuisse dicitur! Atque is tamen, cum in Sigeo ad Achillis tumulum astitisset: “o fortunate,” inquit “adulescens, qui tuae virtutis Homerum praeconem inveneris!” Et vere. Nam nisi illi ars illa exstitisset, idem tumulus, qui corpus eius contexerat, nomen etiam obruisset. Quid? noster hic Magnus qui cum virtute fortunam adaequavit, nonne Theophanem Mytilenaeum, scriptorem rerum suarum, in contione militum civitate donavit, et nostri illi fortes viri, sed rustici ac milites, dulcedine quadam gloriae commoti quasi participes eiusdem laudis magno illud clamore approbaverunt? 24. Quanti molti scrittori delle sue imprese si dice che abbia avuto con sé quell’Alessandro il Grande! E tuttavia egli, quando si fu fermato al tumulo di Achille, al Sigeo, disse “O giovane fortunato, che trovasti Omero come cantore del tuo valore!” E a ragione. Infatti se non ci fosse stata per lui quell'arte, lo stesso tumulo, che aveva coperto il corpo di lui, avrebbe seppellito anche il nome. E poi? Questo nostro Grande che eguagliò la fortuna con il valore, non donò (forse) in presenza dei soldati la cittadinanza a Teofane di Mitilene, scrittore delle sue imprese, e quei nostri uomini forti, ma rozzi e soldati, (non) approvarono (forse) ciò con gran clamore, quasi comossi dalla dolcezza della gloria, quasi partecipi della stessa lode? Dicitur: si dice - principale Quam multos scriptores rerum suarum magnus ille Alexander secum habuisse: Quanti molti scrittori delle sue imprese... che abbia avuto con sé quell’Alessandro il Grande! - sostantiva soggettiva (= nominativo + infinito) ille: lui (il famoso) – pronome dimostrativo (ille, illa, illud) cum in Sigeo ad Achillis tumulum astitisset: quando si fu fermato (fermatosi) al tumulo di Achille, al Sigeo - cum + cong. (= temporale) ad tumulum: dinnanzi al tumulo – moto a luogo Atque is tamen … “o fortunate” inquit “adulescens”: E tuttavia egli… disse “o giovane fortunato” - principale qui tuae virtutis Homerum praeconem inveneris: che hai trovato Omero come cantore del tuo valore - relativa impropria (= causale) inveneris: che hai trovato (che trovasti) – congiuntivo imperfetto passivo verbo invĕnĭo, invĕnis, inveni, inventum, invĕnīre (trovare) praeconem: predicativo dell’oggetto (che qui è il soggetto) nisi illi ars illa exstitisset: se non ci fosse stata per lui quell'arte (Iliade) - protasi p. ipotetico irrealtà idem tumulus… nomen etiam obruisset: lo stesso tumulo.. avrebbe seppellito anche il (suo) nome - apodosi p. ipotetico irrealtà (= principale) qui corpus eius contexerat: che aveva coperto il corpo di lui - relativa noster hic Magnus... nonne Theophanem Mytilenaeum, scriptorem rerum suarum, in contione militum civitate donavit: non donò (forse) in presenza dei soldati la cittadinanza a Teofane di Mitilene, scrittore delle sue imprese - interrogativa retorica, risp. positiva (nonne) – principale noster hic Magnus: riferimento preciso a Cneo Pompeo, che da Silla, divenuto dittatore, ebbe il comando della spedizione in Africa Theophanem Mytilenaeum: storico e uomo politico romano, di origine greca. dono: costruito con l’ablativo della cosa donata (civitate) e l’accusativo della persona a cui si dona (Theophanem) qui cum virtute fortunam adaequavit: che eguagliò la fortuna con il valore - relativa et nostri illi fortes viri, sed rustici ac milites, dulcedine quadam gloriae commoti quasi participes eiusdem laudis magno illud clamore approbaverunt: e quei nostri uomini forti, ma rozzi e soldati, (non) approvarono (forse) ciò con gran clamore, quasi comossi dalla dolcezza della gloria, quasi partecipi della stessa lode - coord. all’interrogativa magno... clamore: con gran clamore - ablativo di modo eiusdem laudis: della stessa lode – genitivo singolare – laus, laudis: lode eiusdem: (agg determinativo idem, eadem, idem) 25. Itaque, credo, si civis Romanus Archias legibus non esset, ut ab aliquo imperatore civitate donaretur perficere non potuit. Sulla cum Hispanos et Gallos donaret, credo, hunc petentem repudiasset; quem nos in contione vidimus, cum ei libellum malus poeta de populo subiecisset, quod epigramma in eum fecisset tantum modo alternis versibus longiusculis, statim ex eis rebus quas tum vendebat iubere ei praemium tribui, sed ea condicione ne quid postea scriberet. Qui sedulitatem mali poetae duxerit aliquo tamen praemio dignam, huius ingenium et virtutem in scribendo et copiam non expetisset? 25. Dunque, credo, se Archia non fosse cittadino romano in virtù delle leggi, non avrebbe potuto ottenere che (gli) fosse donata la cittadinanza da qualche comandante! Silla, mentre (la) donava a Spagnoli e Galli, credo, avrebbe respinto lui chiedente! Noi vedemmo Quello nell'assemblea, quando un cattivo poeta del popolo sottopose a lui un libretto, perchè aveva composto un epigramma in onore di lui soltanto in versi alternati più lunghi , ordinare che fosse dato a lui subito un premio fra quelle cose che allora vendeva, ma con quella condizione che non scrivesse in seguito altro. E questo stimò tuttavia degno di qualche premio lo zelo di un cattivo poeta, non avrebbe apprezzato il talento, le qualità e l'abbondanza nello scrivere del mio cliente? credo: credo - la parentetica, ripresa anche nel periodo successivo, segnala l'ironia. si civis Romanus Archias legibus non esset: se Archia non fosse cittadino romano in virtù delle leggi - protasi p. ipotetico irrealtà non potuit perficere: non avrebbe potuto ottenere - apodosi p. ipotetico realtà + infinito oggetto ut ab aliquo imperatore civitate donaretur: che (gli) fosse donata la cittadinanza da qualche comandante - sostantiva di fatto ab aliquo imperatore: da qualche comandante – compl d’agente cum Hispanos et Gallos donaret: mentre la donava agli spagnoli e Galli - cum + cong. (= temporale) Sulla … hunc petentem repudiasset: Silla...avrebbe respinto lui chiedente (che la chiedeva) - principale (cong. irreale) quem nos in contione vidimus … iubere: noi vedemmo Quello nell'assemblea... ordinare - principale + infinito oggetto quem: Silla cum ei libellum malus poeta de populo subiecisset: quando un cattivo poeta del popolo sottopose a lui un libretto - cum + cong. (= temporale) quod epigramma in eum fecisset tantum modo alternis versibus longiusculis: perchè aveva composto un epigramma in onore di lui soltanto in versi alternati più lunghi - causale soggettiva ( al congiuntivo – supposta – congiuntivo modo della soggettività) tantummodo: soltanto – avverbio alternis versibus: allusione ai distici elegiaci, esamentro e pentametro, che finirono per essere la connotazione tipica dell’epigramma longiusculus, longiusculă, longiusculum: più lunghi, lunghetto, piuttosto lungo - aggettivo I classe statim ex eis rebus … ei premium tribui, sed ea condicione: che fosse dato a lui subito un premio fra quelle cose… ma con quella condizione - infinitiva oggettiva quas tum vendebat: che allora vendeva - relativa ne quid postea scriberet: che non scrivesse in seguito altro - consecutiva (restrittiva, valore volitivo) quid = aliquid (qualcos’altro) Qui sedulitatem mali poetae duxerit aliquo tamen praemio dignam: E questo stimò tuttavia degno di qualche premio lo zelo di un cattivo poeta - relativa impropria (= consecutiva) + nesso relativo huius ingenium et virtutem in scribendo et copiam non expetisset: cong. irreale (= apodosi p. ipotetico irrealtà) Qui: Silla; nesso del relativo duxerit: con valore estimativo ex eis rebus quae tum vendebat: nell'82 a.C. Silla, in qualità di dictator, mise all'asta i bene dei nemici che erano stati proscritti 26. Quid? a Q. Metello Pio, familiarissimo suo, qui civitate multos donavit, neque per se neque per Lucullos impetravisset? Qui praesertim usque eo de suis rebus scribi cuperet ut etiam Cordubae natis poetis, pingue quiddam sonantibus atque peregrinum tamen auris suas dederet . Neque enim est hoc dissimulandum quod obscurari non potest, sed prae nobis ferendum (est). Trahimur omnes studio laudis, et optimus quisque maxime gloria ducitur. Ipsi illi philosophi etiam in eis libellis quos de contemnenda gloria scribunt nomen suum inscribunt; in eo ipso in quo praedicationem nobilitatemque despiciunt praedicari de se ac (se) nominari volunt. 26. E che? Da Quinto Metello Pio, suo grandissimo amico, che donò la cittadinanza a molti, non l'avrebbe ottenuta nè di per sè nè tramite i Luculli? Poichè costui desiderava soprattutto che si scrivesse riguardo le sue imprese al tal punto che prestava tuttavia le sue orecchie anche ai poeti nati a Cordoba, che producevano qualche suono ampolloso e stravagante. E infatti cìò che non può essere oscurato non si deve nascondere, ma (deve essere) portato davanti a noi. Tutti siamo tratti dall’amore della lode, e più uno è grande più è guidato dalla gloria. Quegli filosofi stessi pongono il loro nome anche in quei libretti che scrivono sul disprezzo della gloria; in quel luogo stesso in cui disprezzano l'elogio e la fama vogliono che si parli di loro e che siano nominati. a Q. Metello Pio, familiarissimo suo... neque per se neque per Lucullos impetravisset?: Da Quinto Metello Pio, suo grandissimo amico... non l'avrebbe ottenuta nè di per sè nè tramite i Luculli? - principale (= cong. irreale, i.e. apodosi p. ipotetico irrealtà) per se: di per sè – compl di mezzo (per + accusativo) qui civitate multos donavit: che donò la cittadinanza a molti - relativa Qui praesertim usque eo de suis rebus scribi cuperet: poichè costui desiderava soprattutto che si scrivesse riguardo le sue imprese a tal punto - relativa impropria (= causale) + nesso relativo qui: poichè costui – nesso relativo praesertim: soprattutto, tanto più - avverbio usque eo: a tal punto che - locuzione ut etiam Cordubae natis poetis, pingue quiddam sonantibus atque peregrinum tamen auris suas dederet: che prestava tuttavia le sue orecchie anche ai poeti nati a Cordoba, che producevano qualche suono ampolloso e stravagante - consecutiva quiddam sonantibus: che producevano qualche suono – pronome infinito neutro (quidam, quaedam, quiddam) in accusativo, complemento oggetto del participio presente sonantibus che concorda con peregrinum e pingue Cordoba: locativo Il locativo esprime lo stato in luogo. Oltre alle forme domi e ruri, si impiega solo con nomi di città o piccola isola della I e II declinazione singolari (Romae) - per i nomi di città o piccola isola plurali o della III si usa invece l'abl. semplice. Neque enim est hoc dissimulandum: E infatti cìò... non si deve nascondere – principale est dissimulandum: non si deve nascondere - perifrastica passiva (doverosità) – costruzione personale (soggetto hoc) quod obscurari non potest: che non può essere oscurato - relativa + infinito oggetto sed prae nobis ferendum [est]: ma (deve essere) portato davanti a noi - coord. alla principale (perifrastica passiva) trahimur omnes studio laudis: Tutti siamo tratti dall’amore della lode - principale et optimus quisque maxime gloria ducitur: e più uno è grande più è guidato dalla gloria - coord. alla principale quisquĕ, quique, quidque: ciascuno, uno - pronome indefinito distributivo L'indefinito quisque, accompagnato da due superlativi, implica proporzione: “quanto più un uomo è grande, tanto più è guidato dalla gloria”. philosophi etiam in eis libellis … nomen suum inscribunt: Quegli filosofi stessi scrivono il loro nome anche in quei libretti - princ quos de contemnenda gloria scribunt: che scrivono sul disprezzo della gloria – relativa de contemnenda gloria: sul disprezzo della gloria - ablativo di argomento; contemnenda gerundivo di contemno (disprezzare) in eo ipso … praedicari de se ac (se) nominari volunt: in quel luogo stesso... vogliono che si parli di loro e che siano nominati principale + infinito oggetto 29. Certe, si nihil animus praesentiret in posterum, et si, quibus regionibus vitae spatium circumscriptum est, isdem omnis cogitationes terminaret suas, nec tantis se laboribus frangeret neque tot curis vigiliisque angeretur nec totiens de ipsa vita dimicaret. Nunc insidet quaedam in optimo quoque virtus, quae noctes ac dies animum gloriae stimulis concitat atque admonet non cum vitae tempore esse dimetiendam commemorationem nominis nostri, sed cum omni posteritate adaequandam. 29. Certo, se l'animo non presentisse nulla in futuro, e se limitasse tutti i suoi pensieri negli stessi confini in cui è circoscritto il corso della vita, né si logorerebbe in fatiche tanto grandi, né si angustierebbe con tante preoccupazioni e veglie, né rischierebbe tante volte la propria vita. Ora in tutti i migliori è insita una qualche virtù, che notte e giorno eccita l'animo con gli stimoli della gloria e ammonisce che il ricordo del nostro nome non deve essere commisurato con tempo della vita, ma deve essere adeguata all' intera posterità. Si nihil animus praesentiret in posterum: se l'animo non presentisse nulla in futuro - protasi p. ipotetico irrealtà et si … isdem omnis cogitationes terminaret suas: e se limitasse tutti i suoi pensieri negli stessi confini - protasi p. ipotetico irrealtà quibus regionibus vitae spatium circumscriptum est: in cui è circoscritto lo spazio della vita - relativa (prolessi) quibus: in cui - prolessi del relativo - all’antecedente dovrebbe essere isdem regionibus (stessi confini) nec tantis se laboribus frangeret neque tot curis vigiliisque angeretur nec totiens de ipsa vita dimicaret: né si logorerebbe in fatiche tanto grandi, né si angustierebbe con tante preoccupazioni e veglie, né rischierebbe tante volte la propria vita – 3 apodosi p. ipotetico irrealtà frango, frangis, fregi, fractum, frangĕre: infrangere – logorare – (perfetto con caduta infisso nasale) ango, angis, anxi, angĕre: angustiare – (perfetto sigmatico) tantis... tot... totiens: tanto grandi… tante… tante volte – tantus, a, um (aggettivo), tot (agg indefinito invariabile) totiens (avverbio) Nunc ìnsidet quaedam in optimo quoque virtus: Ora in tutti i migliori è insita una qualche virtù - principale in optimo quoque: in tutti i migliori (lett: in ogni migliore) locuz latina – quoque abl sing pronome indefinito (quisque, quidque) quae noctes ac dies animum gloriae stimulis concitat atque admonet: che notte e giorno eccita l'animo con gli stimoli della gloria e ammonisce - relativa + coord. alla relativa noctis ac dies: accusativi di tempo continuato non cum vitae tempore esse dimetiendam commemorationem nominis nostri: che il ricordo del nostro nome non deve essere commisurato con tempo della vita - infinitiva oggettiva sed cum omni posteritate adaequandam (esse): ma deve essere adeguata all' intera posterità - coord. all’infinitiva oggettiva esse dimetiendam, adaequandam (esse): non deve essere commisurato, deve essere adeguata – perifrastica passiva (costruzione personale il soggetto di entrambe è commemorationem) dīmētĭor, dīmētīris, dimensus sum, dīmētīri: misurare – verbo deponente 30. An vero tam parvi animi videamur esse omnes, qui in re publica atque in his vitae periculis laboribusque versamur ut, cum usque ad extremum spatium nullum tranquillum atque otiosum spiritum duxerimus, nobiscum simul moritura omnia arbitremur? An statuas et imagines, non animorum simulacra sed corporum, studiose multi summi homines reliquerunt; consiliorum relinquere ac virtutum nostrarum effigiem nonne multo malle debemus summis ingeniis expressam et politam? Ego vero omnia quae gerebam iam tum in gerendo spargere me ac disseminare arbitrabar in orbis terrae memoriam sempiternam. Haec vero sive a meo sensu post mortem a futura est, sive, ut sapientissimi homines putaverunt, ad aliquam animi mei partem pertinebit, nunc quidem certe cogitatione quadam speque delector. 30. O forse davvero (noi) tutti, che ci spendiamo nello stato e in questi pericoli e fatiche della vita, vorremmo sembrare di essere d'animo tanto piccolo così da credere che ogni cosa morirà insieme con noi, dopo che avremo condotto fino all'estremo traguardo lo spirito mai tranquillo o ozioso? O forse molti uomini sommi lasciarono appassionatamente statue e immagini, rappresentazioni non degli animi ma dei corpi; o forse non dobbiamo preferire di molto lasciare l'immagine delle scelte e nostre virtù, modellata e rifinita dagli ingegni migliori? Io invero ogni cosa che facevo già allora nel farla pensavo di spargere e di disseminare al ricordo eterno di tutto il mondo. Ma sia che questo è allontanato dopo la morte dalla mia coscienza, sia che - come uomini sapientissimi ritennero - si conserverà in qualche parte del mio animo, ora almeno certamente mi rallegro in qualche modo all'idea e alla speranza. An vero tam parvi animi videamur esse omnes: O forse davvero (noi) tutti vorremmo sembrare di essere d'animo tanto piccolo - interrogativa diretta - (= cong. Dubitativo) An vero: o forse davvero – an al posto del num, introducendo un’interrogativa ‘retorica’ con risposta negativa parvi animi: di animo piccolo (meschino) - genitivo di qualità; il tam è l’antecedente della consecutiva (ut... arbitremur) videamur esse: vorremmo sembrare di essere - congiuntivo dubitativo; costruzione personale di videor (sogg di videor ed esse è nos) qui in re publica atque in his vitae periculis laboribusque versamur: che ci spendiamo nello stato e in questi pericoli e fatiche della vita - relativa ut … nobiscum simul moritura omnia arbitremur: così da credere che ogni cosa morirà insieme con noi – consecutiva moritura (esse): morirà - infinito futuro di morior - sott. esse cum usque ad extremum spatium nullum tranquillum atque otiosum spiritum duxerimus: dopo che avremo condotto fino all'estremo traguardo lo spirito mai tranquillo o ozioso - cum + cong. (temporale) usque ad extremum spatium: fino all'estremo traguardo – usque (fino a) avverbio An statuas et imagines, non animorum simulacra sed corporum, studiose multi summi homines reliquerunt: O forse molti uomini sommi lasciarono appassionatamente statue e immagini, rappresentazioni non degli animi ma dei corpi – principale studiose: appassionatamente, con cura - avverbio consiliorum relinquere ac virtutum nostrarum effigiem nonne multo malle debemus summis ingeniis expressam et politam?: O forse non dobbiamo molto preferire lasciare l'immagine delle nostre scelte e virtù, modellata e rifinita dagli ingegni migliori? - principale Malo, mavis, malui, malle = preferire, volere (verbo atematico) Volo, vis, volui, velle: caratterizzato da due fatti: l’alternanza della vocale radicale vel - vol, che dipende da una legge latina che riguarda la l (palatale o velare) volo volumus volam (fut. Sempl.) vīs vultis vel-ĭm (cong. Pres.) vult volunt velle (inf. Pres.) suppletivismo nella II pers. sing. dell’indic. pres. vīs. Il perfectum volui, è analogico su potui. Nolo (ne + volo) «non voglio» e Malo (magis + volo) «preferisco», composti di volo, la loro coniugazione è caratterizzata da alternanza vocalica radicale, dal suppletivismo dei temi e da forme atematiche. Paradigma: Volo - vis, volui,velle = non volere Nolo - non vis, nolui, nolle = non volere Malo – mavis, malui, malle = preferire, volere Ego vero omnia quae gerebam iam tum in gerendo spargere me ac disseminare arbitrabar in orbis terrae memoriam sempiternam. Haec vero sive a meo sensu post mortem a futura est, sive, ut sapientissimi homines putaverunt, ad aliquam animi mei partem pertinebit, nunc quidem certe cogitatione quadam speque delector. Io invero ogni cosa che facevo già allora nel farla pensavo di spargere e di disseminare al ricordo eterno del mondo. Ma sia che questo sia destinato ad allontanarsi dopo la morte dalla mia coscienza, sia che - come uomini sapientissimi ritennero - apparterrà a qualche parte del mio animo, ora almeno certamente mi rallegro per qualche idea e speranza. ego vero omnia … arbitrabar: io invero ogni cosa… pensavo - principale quae gerebam: che facevo - relativa iam tum in gerendo spargere me ac disseminare (arbitrabar) in orbis terrae memoriam sempiternam: già allora nel farla (pensavo) di spargere e di disseminare al ricordo eterno di tutto il mondo - infinitiva oggettiva + coord. all’infinitiva oggettiva (me è il soggettivo dell’infinita - non tradotto) spargere ac disseminare: sinonimi; il c. oggetto di spargere sarà il precedente omnia, quello di disseminare il successivo memoriam. in memoriam sempiternam: al ricordo eterno – moto a luogo figurato orbis terrae: mondo (locuzione) – genitivo (orbis, orbis) Haec vero sive a meo sensu post mortem afutura est: Ma sia che questo (ricordo eterno) sia destinato ad allontanarsi dopo la morte dalla mia coscienza - protasi p. ipotetico oggettività afutura est: sia destinato ad allontanarsi – perifrasti attiva (valore predestinazione) Perifrastica attiva: costrutto latino participio futuro + sum essa indica intenzionalità, imminenza, predestinazione Haec: che questo (ricordo eterno) - da riferire a memoriam sempiternam a meo sensu post mortem afutura est: è la concezione degli epicurei, non a caso fortemente avversata da Cicerone a meo sensu: dalla mia coscienza - compl di allontanamento sive... ad aliquam animi mei partem pertinebit: sia che... apparterrà a qualche parte del mio animo - protasi oggettività ut sapientissimi homines putaverunt: come uomini sapientissimi ritennero - relativa - modale nunc quidem certe cogitatione quadam speque delector: ora almeno certamente mi rallegro per qualche idea e speranza - apodosi p. ipotetico oggettività