Scarica PRODOTTI COSMETICI SBOBINE ROBERTA CENSI e più Sbobinature in PDF di cosmetologia solo su Docsity! PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA I PRODOTTI COSMETICI (anche detergenza e dentifricio, sapone, deodorante infatti usiamo 8/10 cosmetici giornalmente) SONO PRODOTTI CHE, INSIEME AL FARMACO, CONCORRONO A SALVAGURDARE LA SALUTE DEL PAZIENZE/CLIENTE. Nuova figura del farmacista: Farmacista Cosmetologo: • Persona chiave a cui chiedere consiglio, ricercato in farmacia perché richiesti su consigli sensibilità cutanea, biottica, mantenere presidio su come il paziente si orienti. Oppure ricetta del dermatologo, noi possiamo integrare con consulenza di tipo cosmetologico • Nel confrontare diversi prodotti cosmetici, sanno leggere ingredienti e saper definire cosa è importante e cosa controindicato per loro) • Instaurare fiducia e relazione con il cliente (self-confident mascherina che causa danni, pelle acneica, estremo imbarazzo nel toglierla, prodotto cosmetico come veicolazione dell’autostima) • Preparazioni cosmetici (non nella stessa farmacia galenica dove si producono i farmaci) Cosa li distingue da farmaco/dispositivo medico? “qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei” Cioè… • Sostanza pura o una miscela di sostanze (formulazione), applicata sulle superficie esterne del corpo umano, superficie esterna integra, se la cute ha una ferita, infiammazione, danneggiamento della cute, il prodotto cosmetico, lì non va applicata perché di facile accesso all’organismo. Quindi solo applicazione esterne: epidermide, organo più grande che noi possediamo, possibilità di assorbimento è enorme; sistema pilifero (capelli), unghie (smalti), labbra e organi genitali esterni, occhi e mucose bocca allo scopo di pulire, profumare, proteggerli o correggere errori corporei. (prima differenza: un farmaco ha diverse vie di somministrazione), anche detergenti mani (igienizzanti) sono prodotti cosmetici. 3 aspetti chiave: 1. Che cosa sono e che cosa non sono i cosmetici? Ai fini della normativa i cosmetici sono sostanze o miscele: dunque, non possono essere degli oggetti o altre cose. Questo significa che orecchini, piercing, unghie finte, brillantini da applicare su denti o unghie, extension per capelli e così via non possono essere considerati dei cosmetici. 2. La loro sede di applicazione ◦ Il Regolamento dice chiaramente che i cosmetici vanno applicati sulle superfici esterne del corpo, sui denti o sulle mucose della bocca: dunque, i prodotti che hanno altre destinazioni, come gli spray da nebulizzare nel naso oppure i prodotti che vengono iniettati sottocute, come i filler, non sono cosmetici. 3. La loro funzione ◦ I cosmetici hanno lo scopo, esclusivo o principale, di pulire, profumare, modificare l’aspetto, correggere gli odori, proteggere, mantenere in buono stato la superficie del corpo, i denti o la mucosa su cui sono applicati: dunque, i prodotti che hanno altri scopi principali, per esempio curare o prevenire le malattie, non possono rientrare nella categoria dei cosmetici. Non sono né farmaci né dispositivi medici. Perché è importante distinguere i cosmetici dai farmaci e dai dispositivi medici? Perché́ si tratta di prodotti con funzioni diverse che rispondono quindi a necessità e aspettative del consumatore differenti. Per questo è utile chiarire che si tratta di tre diverse tipologie di prodotto, ben distinte fra loro, a partire dalle disposizioni di legge. PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA Il farmaco è qualsiasi sostanza o associazione di sostanze che ha la capacità di curare o prevenire le malattie. Il suo scopo principale è di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche, attraverso un’azione farmacologica. Il farmaco, inoltre, ha azione preventiva e profilattica (si pensi ai vaccini). Il dispositivo medico (pacemaker) non è farmacologicamente attivo ma ha le stesse sedi di applicazione del farmaco), invece, è qualsiasi strumento, impianto o sostanza, impiegato a scopo di diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia o di un problema. A differenza del farmaco, non ha attività farmacologica. Né per il farmaco né per il dispositivo medico esistono delle limitazioni in merito alla sede di applicazione e alla forma di somministrazione. Le principali differenze: • Il cosmetico si differenzia dai primi due perché può essere applicato esclusivamente sulle superfici esterne del corpo, sui denti o sulle mucose della bocca e degli organi genitali esterni; • non può̀ intervenite direttamente sulle malattie, ma si limita a mantenere in buono stato, proteggere, pulire, profumare e modificare l’aspetto delle zone su cui è applicato; • non ha azione farmacologica; • non può̀ avere come azione principale quella preventiva di una malattia. Tuttavia, aiuta a proteggere e mantenere in buono stato le zone in cui è applicato: in questo senso può anche aiutare a prevenire possibili patologie (deve aiutare a tener in buono stato le zone dove viene applicato e aiuta a prevenire alcune possibili patologie) Il tatuaggio no perché il pigmento va sotto la pelle, mentre tinture per capelli o hennè penetrano comunque un pochino ma non arrivano al derma, quindi sono considerati prodotti cosmetici. Il prodotto cosmetico contiene una lista di ingredienti (15) molto più ampia rispetto alla formulazione di un farmaco (2-3), è l’arte di associare/assemblare diversi ingredienti. Dunque, sono prodotti essenziali per la nostra vita, autostima, prevenzione (secondario), benessere= Personal care (applicato solo su cute) Cosmetica Italia= è l’associazione delle aziende cosmetiche italiane (corrispettivo di Cosmetics Europe), l’Europa è lo stato che più consuma e più produce prodotti cosmetici (Germania, Francia, UK, Italia). Abbiamo circa 500 milioni di consumatori cosmetici in Europa. 2,35 miliardi di euro spesi in ricerca cosmetica, nuovi attivi e nuovi modi di associare (formulazioni cosmetiche). La Lombardia più alta densità di aziende cosmetiche in Italia. (9,7 MLD Mercato cosmetico i prodotti viso e corpo coprono maggiore specializzazione (27%) make-up e smalti, capelli e tinture, profumi, deodoranti e dentifrici, rossetti ecc.) Il 67% del make-up consumato in tutt’Europa (e nel mondo) è prodotto da imprese italiane a livello mondiale: molte delle aziende in Italia sono terzisti, lavorano cioè per grandi marchi, anche stranieri, ma producono in Italia. Il 14% DEL FATTURATO DELL’INDUSTRIA COSMETICA è destinato all’esportazione dei prodotti cosmetici e la farmacia assorbe il 18% del mercato cosmetico. L’Italia esporta principalmente in Francia, Germania, Stati Uniti, Hong Kong. Il prodotto cosmetico che estende la sua definizione alla fluidità di genere: trend che il mercato cosmetico sta assistendo, è parte della sfera sociale ed emotiva, deve riflettere quello che abbiamo dentro, anche fluidità di genere se comporta un benessere della persona (self-care) ETICHETTA L’etichetta salvaguardia del consumatore finale, adatto o meno alla sua cute. PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA l’airless OLI INSATURI, suscettibili di ossidazione, acido butirrico, anche l’odore (cattivo) è segnale di ossidazione. Per impedire: aggiungo vitamine E (ecc.) oppure cambio packaging (preferisco airless). Altri aspetti da considerare: - Esperienza aziendale: formulario aziendale interno, partendo sicuramente da formule aziendali già appurate delle quali modificano qualche aspetto ma sulle quali si hanno già dati importanti sulla stabilità - Dati sulle abitudini e le modalità d’uso dei consumatori: considero l’ipotetico luogo di conservazione e di utilizzo del prodotto LEAVE-ON (applico e lascio) (molta più attenzione nella valutazione del rischio) o RINSE OFF (con risciacquo). - Durata del prodotto (meno volume rapidità di consumo maggiore meno rischio: evitare grandi volumi) Non sono da considerarsi ingredienti, quindi non devono essere indicate in etichetta: impurezze e sostanze tecniche secondarie (che poi magari sono state allontanate). Si ha così un vantaggio non solo per il consumatore ma anche per medici, dermatologi, aziende farmaceutiche. Ordine è un ordine decrescente fino all’1%: dopo l’1% possono essere indicati in ordine sparso. Allergeni spesso sono alla fine per indicare che ce ne sono pochissime. Profumi e aromatizzanti Parfum (fragrance) o Aroma. Gli allergeni obbligatori se concentrazione superiore allo 0,01%. La legge ci tiene alla concentrazione NANO nano è considerato più pericoloso rispetto al micro: la prima funzione della cute è quella di respingere tutte le sostanze nocive, le lipofile penetrano meglio, la dimensione della sostanza più è piccola e più ha capacità di penetrazione quindi assorbita a livello sistemico. Altra categoria di ingrediente cosmetico è: • Sostanze botaniche o derivati vegetali: olio essenziale di lavanda Lavanda Angustifolia e derivato oleoso quindi Oil oppure acquoso Extract. Aloe nome officinale in latino e poi in inglese se è succo (juyce) • Estratti vegetali (scomposto in componenti e indicare il solvente. • Coloranti: Color Index Biossido di Titanio (CI seguito da codice numero a cinque cifre che indica il biossido come colorante) • Alcol etilico denaturato o non denaturato. Articolo 20, (CLAIM), esempi sono: Tolleranza testata (sotto supervisione di professionista); dermatologicamente testato, clinicamente testato, ipoallergenico ecc. Mai essere denigratori della concorrenza, atti esclusivamente ad informare. Supporto i claim con studi dichiarati sperimentali (in vitro, ex vivo, volontari, valutazioni sensoriali). PRODUCT INFORMATION FILE DOSSIER, che stabilisce che quel prodotto è sicuro, efficace per il consumatore nell’uso consigliato se lo applico giornalmente, non è più uso ragionevole del prodotto, non indicato nel PIF, è il cliente ad essere responsabile. È un SAFETY-REPORT, e sono studi tossicologici fatti sul singolo ingrediente, il valutatore della sicurezza dev’essere una persona terza per evitare condizionamenti. TEST SUGLI ANIMALI: Cruelty free, non testato sugli animali ingannevoli. Tutti i prodotti cosmetici presenti sul mercato NON possono essere più testati sugli animali. La sicurezza come viene testata? PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA • appurare tossicologia ma non posso condurre i test sugli animali: ED50/LD50, o su cellule/tessuti in vitro o su dati tossicologici già evidenziati precedentemente all’entrata in vigore della legge. Cosa sono i claims? •Con il termine "claims" in cosmesi ci si riferisce a una serie di informazioni, indicazioni ed aggettivazioni che compaiono sull'etichetta o sul materiale pubblicitario dei prodotti cosmetici, che servono principalmente a definire un prodotto cosmetico e ad informare gli utilizzatori finali sulle caratteristiche, sulle qualità e sugli effetti attribuiti al cosmetico. Con il Regolamento (UE) 655/2013 sono stati pubblicati i criteri comuni per la giustificazione dei claims cosmetici. Tali criteri comuni si applicano, senza pregiudizi verso le Direttive 2005/29/CE e 2006/114/CE, a: Tutti i claims cosmetici (primari e secondari); •Tutte le forme di pubblicità (testi, denominazioni, marchi, disegni, immagini, ecc.); •Tutti i mezzi di comunicazione (etichette dei prodotti, TV, stampa, internet, ecc.) I claims, pertanto, sono uno strumento molto utile per la descrizione e la caratterizzazione di un prodotto cosmetico che può aiutare il consumatore nella scelta e nell'uso del prodotto ma anche l'azienda stessa a differenziarsi da altri prodotti sul mercato; tuttavia, non tutti i claims possono essere impiegati oppure devono rispettare determinate regole. Nichel tested. Il Nichel è un metallo che può essere presente all'interno dei cosmetici solo in tracce, queste sono dette tecnicamente inevitabili in quanto il Nichel, come altri metalli pesanti, è una sostanza distribuita in modo ubiquitario nell'ambiente, negli alimenti e nell'acqua. Proprio a causa del fatto che la presenza dei metalli pesanti è ubiquitaria nell'ambiente, è impossibile evitarne la quotidiana esposizione. Il Nichel, in PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA soggetti predisposti può provocare l'insorgenza di reazioni allergiche o irritative. Può essere pertanto responsabile di reazioni allergiche da contatto. Per il Nichel non esiste un limite massimo, infatti non vi è una normativa che stabilisca dei limiti massimi per i metalli pesanti nei cosmetici, si prendono come riferimento delle iniziative prese autonomamente dalle Autorità dei singoli Stati Membri, in Italia ad esempio si fa riferimento ai limiti indicati dall'Istituto Superiore di Sanità. Tuttavia, dal punto di vista del potenziale di sensibilizzazione, il valore di 1 ppm viene considerato un valore soglia, pertanto concentrazioni di Nichel inferiori al limite di tolleranza di 1 ppm, sono considerate sicure e prive di potenziale sensibilizzante. L'indicazione "Nichel Tested" deve essere seguita dal valore soglia, ad esempio "Nichel Tested < 1 ppm", si tratta di un claim che viene impiegato sulla base di un dato analitico ottenuto mediante l'analisi che deve essere ripetuta per ogni lotto che viene prodotto. In che lingua devono essere riportate in etichetta le informazioni? •Le informazioni che devono essere indicate obbligatoriamente nella lingua dello Stato membro nel quale viene introdotto il prodotto cosmetico sono: Contenuto nominale al momento del confezionamento; •Data di durata minima (se non indicato mediante simbolo del punto 3 dell'allegato VII del Regolamento 1223/2009); •Eventuali precauzioni particolari, almeno quelle riportate nell'Allegato II e nell'Allegato III; •Funzione del prodotto In che lingua devono essere riportate in etichetta le informazioni? •Le informazioni che devono essere indicate obbligatoriamente nella lingua dello Stato membro nel quale viene introdotto il prodotto cosmetico sono: Contenuto nominale al momento del confezionamento; •Data di durata minima (se non indicato mediante simbolo del punto 3 dell'allegato VII del Regolamento 1223/2009); •Eventuali precauzioni particolari, almeno quelle riportate nell'Allegato II e nell'Allegato III; •Funzione del prodotto L’industria cosmetica tende ad immettere sul mercato prodotti sempre più efficaci che, da un lato devono assolvere alla necessità di imporsi in un mercato molto competitivo, dall’altro devono soddisfare le esigenze legislative. Con l’obbligo del Dossier, l’efficacia cosmetica deve essere dimostrata!!! L’art. 10 ter della legge 713 che regola la produzione ed il commercio nel settore, elenca tra le informazioni obbligatorie “le prove degli effetti attribuiti al prodotto cosmetico qualora la natura degli effetti o del prodotto lo giustifichi”. 6/03 La sicurezza del cosmetico Sicurezza si misura con la tossicità di prodotti cosmetici (pif). L’attuazione del VI emendamento della direttiva comunitaria (2013) prevede inoltre la dimostrazione della sicurezza dei prodotti cosmetici immessi sul mercato. Effettuare misurazioni o valutazioni in campo cosmetico che riguardano: ▪ Innocuità ▪ Efficacia ▪ Analisi sensoriale Comprendono TEST OGGETTIVI E SOGGETTIVI: OGGETTIVI esula dalla percezione umana, con macchinario o persona esperta. SOGGETTIVO fatto dal cliente che utilizza il prodotto finito Test di innocuità sugli animali PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA È un analisi che si fa anche molto nel food, fatta in cabine sensoriali, consumer test, con temperature controllate, asettica, piccola dove sistemicamente il prodotto cosmetico è valutato senza influenze del contesto ma unicamente dal prodotto in sé. Corneometria. Misura l’idratazione dello strato corneo della pelle (più superficiale). idratazione misura quantità di H2O, (Trans Epidermal Water Loss), perdita di acqua trans epidermica: misura l’evaporazione dell’acqua attraverso l’epidermide, misura correlata all’integrità e alla perfetta funzionalità̀ della barriera cutanea. LA CUTE: è uno strato protettivo, dove i corneociti fungono da barriera, con struttura a muro di mattoncini, consente il non ingresso di sostanze nocive dall’esterno e la non perdita di sostanze dall’interno (h2O), se la barriera non è efficacie l’acqua evapora ed esce. Molti prodotti cosmetici vanno a reintegrare la funzione barriera della cute. Ripristinano il mantello idrolipidico, essendo lipidico impedisce l’evaporazione dell’acqua, che tende a rimanere negli strati profondi. • Condizioni di xerosi cutanea, sensibilità cutanea per mancanza di un certo quantitativo di lipidi nella cute, pelli atopiche. I detergenti in generale sono prodotti che tendono a disidratare la cute. Vanno a eliminare lo sporco, sostanza grassa, i principi sono tensioattivi che rendono solubile il grasso e portano via lo sporco. Ma il detergente non distingue il grasso dello sporco e della cute, tendono perciò ad impoverire la cute, il grasso della cute che deve invece starci anche per evitare il water loss. Le prove sono effettuate su volontari in condizioni standardizzate: il ciclo ormonale cambia molto le esigenze della cute. La soggettività cutanea fa sì che il campione nei test dev’essere molto ampio. Test per il Fattore di Protezione Solare (SPF) (Il 50 protegge più del 30). Test COLIPA è condotto su almeno 10 volontari, selezionati con criteri selettivi circa il fototipo (si preferiscono pelli molto chiare) (fototipo pelle, capelli, occhi, capacità di produrre la melanina, che protegge la cute) Si preferiscono pelli chiare perché devo effettuare un test protettivo, se lo applico a pelli scure non riescono a discriminare tra l’effetto protettivo della melanina e della sostanze presente nel prodotto cosmetico. Si applica una quantità di prodotto pari a 2 mg/cm2. ▪ Si attendono 15 minuti. ▪ Si espone la cute ad una lampada che imita lo spettro UVA e UVB solare. ▪ Si calcola la dose eritematogena, che è quella che conduce ad un arrossamento evidente sull’area trattata e su una non trattata con il solare. ▪ Il rapporto tra le due dosi è il SPF (Dose eritematogena dell’area trattata/non trattata). La valutazione sensoriale con metodi analitici: cioè metodi vengono regolamentati da normative ISO (di qualità), che devono essere: • AFFIDABILI (cioè riproducibili in termini statistici in quanto codificati da norme UNI ISO 20252, AFNOR).; • PERTINENTI (poiché́ la qualità sensoriale si riferisce alla percezione del prodotto da parte dell’”uomo”), • CONSISTENTI (cioè attendibili, in considerazione del fatto che il cervello umano ha un’eccezionale capacità di correggere le valutazioni rispetto alle interferenze). La valutazione sensoriale. Può rispondere a questo tipo di domande: ▪ Qual è il prodotto ideale? ▪ C’è differenza tra i prodotti? ▪ Quali sono le variabili sensoriali significative e rappresentative del prodotto leader? ▪ Come è possibile definire la carta d’identità sensoriale del prodotto? ▪ Qual è la reale vita commerciale del prodotto? ▪ Quali sono le attese del consumatore? La valutazione sensoriale. Esistono tre tipologie di test: 1. Test edonistici (si avvicinano concettualmente alle classiche indagini di mercato). 2. Test discriminativi, che pongono in relazione più prodotti contemporaneamente (si pone l’attenzione sulle differenze di due o più campioni). PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA 3. Test descrittivi permettono di effettuare una valutazione sensoriale completa. Consumer test: organizzazione 1. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI (individuazione del problema, valutazione delle performance, ecc...). 2. PIANIFICAZIONE (predisposizione di un protocollo, reclutamento volontari, distribuzione ed indicazioni dell’utilizzo del/i prodotto/i, predisposizione del questionario di autovalutazione). 3. RILEVAZIONE (raccolta dei questionari). 4. ELABORAZIONE DEI DATI (compilazione di un database dei risultati dei questionari) 5. INTERPRETAZIONE ED ANALISI STATISTICA DEI DATI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI (relazione conclusiva contenente una descrizione delle diverse fasi in cui si è articolato lo studio). Consumer test: protocollo di analisi. Definisce le informazioni sullo studio, informazioni del prodotto fornite dal cliente, descrizione della procedura di testing, questionario di valutazione, reclutamento volontari sottoposti allo studio, criteri di selezione dei volontari, periodo di fieldwork. (periodo di applicazione del prodotto è fondamentale, anticellulite non posso averlo in un tempo di 24h) Consumer test: reclutamento dei volontari. La numerosità è determinata da regole statistiche che ne determinano l’affidabilità in termini di rappresentatività. Alcuni tipi di campionamento: ▪ campione casuale (ogni nominativo viene estratto casualmente), ▪ campione sistematico (un nominativo ogni determinato intervallo di campionamento stabilito a priori), ▪ campione stratificato (la popolazione viene divisa in strati, all’interno dei quali si va ad indagare, isolando ciascun strato), ▪ campione ragionato (il più “intelligente e pericoloso”, si usa quando si debba sottoporre a test di prova un prodotto oppure una campagna pubblicitaria e si utilizzano basse numerosità (es. 100 volontari). I questionari sono realizzati per la quasi totalità da domande chiuse, cioè sono costituiti da risposte precostituite, di tipo valutativo (un voto o un giudizio, da cui si ottiene una media di gradimento che permette una visualizzazione grafica). Il questionario è anonimo e viene concordato con il Committente. PELLE: DEFINIZIONE La pelle (o cute) è un organo degli animali vertebrati composto da uno strato relativamente spesso di tessuto che protegge i muscoli e gli organi sottostanti. La pelle, in seguito alla esposizione ai raggi del sole, ha una pigmentazione, che può essere molto diversa nei vari gruppi umani. La pelle è ricoperta di peli, con una distribuzione che dipende principalmente da fattori ormonali. In generale, nei mammiferi, il principale scopo dei peli è di migliorare l'isolamento termico della pelle. La pelle è costituita da due strati principali: l’epidermide ed il derma: quest’ultima è lo strato più profondo, dove ci sono innervazioni e vasi sanguigni, c’è rigenerazione cellulare, apporto di sangue. Nell’epidermide le cellule non sono innervate, non sono raggiunte dal circolo sanguigno, è la porzione che funge da barriera. Sotto il derma c‘è l’ipodermide: è la zona deposito, grasso, delle sostanze. Le ghiandole sudoripare sono localizzate anch’esse a livello del derma. Im ruolo del derma è provvedere al nutrimento e all’ossigenazione dell’epidermide. L’edema è l’accumulo di liquidi, correlata a cellulite, infiammazione, pannicolopatia, del derma a PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA livello di alcune zone differenziali (nell’uomo o donna), questa provoca l’edema che si vedono a livello estetico con la tipica cute a buccia d’arancia, proprio per effetto dell’accumulo di questi liquidi. L’acqua filtra dal versante arterioso dei capillari del derma e imbeve la sostanza intercellulare (matrice), che la immobilizza sui propri siti polari. Questi sono costituiti da: Proteine idrofile e Sostanza fondamentale Come fa la cute a trattenere l’h2O? Grazie a queste proteine, che ne fanno da scheletro, queste s’intercalano tra alcune cellule e vanno a rappresentare lo scaffold, impalcatura cutanea (collagene, elastina), oltre che il ruolo di strutturare la cute (renderla turgida) hanno anche il ruolo di trattener acqua, amminoacidi, con gruppi funzionali immersi in una matrice acquosa, cosa succede a livello chimico tra acqua e amminoacidi? Formazione del legame idrogeno. Avremo una porzione libera e una porzione impegnata in legame. L’acqua investita da TEWL è quella libera disponibile all’evaporazione, quella legata è quella intrinseca alla cute. L’importanza delle proteine è anche nella loro capacità di legare acqua, quindi evaporare quella parte libera. La mancanza di queste proteine idrofile produce da un lato la pelle che diventa più lassa, le cellule cedono formazione di rughe, avvallamenti cutanei; e dall’altro mancano i siti polari a cui l’acqua si lega, l’acqua è più libera e quindi più tendente all’evaporazione. La sostanza fondamentale è invece costituita d a piccole molecole, ceramidi (anti- age), piccolo p.m., che posseggono siti polari in grado di legare l’h2O o altre sostanze tipo urea, acido lattico, glicolico, hanno un importante funzione di saper trattenere l’acqua, quindi possibilità di formazione del legame idrogeno. DERMA. Proteine idrofile 1) Catene polipeptidiche ad a-elica, avvolte in triplice elica nelle fibrille collagene e reticolari. 2) L’elastina e le glicoproteine fibrillari ad essa associate. 3) La fibronectina. Il collagene è la più abbondante proteina dell’organismo (25%) (50% di tutte le proteine). La prevalenza di aminoacidi polari idrofili lo rende capace di trattenere una grande quantità di liquido. Sostanza fondamentale Costituita da glicosamminoglicani (GAGs). Sono carboidrati complessi, formati da brevi sequenze lineari in cui una stessa unità disaccaridica viene ripetuta più volte. Essi si fissano trasversalmente su un asse centrale proteico (“a piuma di uccello”). Così prendono il nome di proteoglicani. In virtù della struttura molecolare “distesa” e della forte carica negativa, i proteoglicano hanno la capacità di complessare una enorme nuvola di idratazione (50 volte la propria massa), occupando un grande volume. Questi ultimi si legano, grazie ad apposite link proteins, ad un asse ortogonale ancora più lungo, dell’acido ialuronico (GAG), è l’INGREDIENTE COSMETICO PER ECCELENZA dei cosmetici, a più alta capacità legante per H2O: un grammo riesce a legare 99 il suo peso in acqua), pka acido carbossilico 5 (10^-5), l’acido ialuronico carico negativamente. La cute internamente ha un pH acido, dovuto al sebo, grasso, derivato dalla degradazione dei fosfolipidi, che quando degrada, degrada in acidi grassi (hanno acido carbossilico, che rende la cute acida. All’interno del derma, il pH fisiologico in un organismo è ph 7.4; l’acido ialuronico è carico negativo e quindi cede elettroni e si carica negativamente, che attare quindi contro-ioni acquosi; riesce ad attrarre molta più acqua degli altri. Il suo scopo, essendo uno zucchero, è quello di idratare (acido carbossilico, carico negat). PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA Capacità di formare ponti di solfuro le fibre di cheratina danno struttura e rigidità data proprio da questi ponti di solfuro, hanno la capacità di formare un reticolo molto rigido, le fibre sono altamente intrecciate proprio per dare rigidità e struttura. LA CHERATINA. La cheratina è una proteina filamentosa ricca di zolfo, contenuto nei residui amminoacidici di cisteina; è molto stabile e resistente. Si divide in α cheratina, presente nei mammiferi, e in β cheratina, presente nei rettili e negli uccelli. È prodotta dai cheratinociti ed è il principale costituente dello strato corneo dell'epidermide e delle unghie e di appendici quali i capelli. Le cellule dello strato corneo presentano un involucro proteico di 15 nm (membrana cellulare), resistente ai traumi e agli agenti chimici (soluzioni acide, alcaline, enzimi proteolitici). Le diverse catene polipeptidiche si connettono con legami crociati in un agglomerato compatto ( envelope proteico ). Sulla sua superficie esterna si stratifica una guaina sfingolipidica di circa 5 nm ( envelope lipidico ). Struttura, rigidità e impermeabilità per eventuali traumi a cui la cute può essere soggetta. La funzione barriera dipende in buona parte dalla composizione dall’architettura del cemento lipidico, che assicura la stabilità e la coesione dei corneociti, sigilla gli spazi interposti (rendendo la struttura impermeabile) e contribuisce a modulare la desquamazione epidermica. La sintesi del cemento ha luogo nei cheratinosomi, o corpi lamellari di Odland, organelli del citoplasma. I cheratinosomi hanno origine nell’apparato del Golgi, producono da vescicole il cemento, le vescicole si fondono con la membrana e riversano all’esterno il cemento. I fosfolipidi bilayer fosfolipidico (all’interno catene aciliche, e all’esterno teste polari con gruppi fosfato), a contatto con l’H20, vanno ad accoppiarsi, si formano legami deboli tra fosfolipidi; quando la vescicola si avvicina alla membrana, c’è interazione: il bilayer si fonde con la membrana, estendere la m.c., riversa il proprio contenuto in cemento nello spazio extracellulare. Il contenuto è: • ceramidi (ripristinano il cemento anticorneocitario quando l’attività cellulare tende e ridurre la produzione di ceramidi) • derivati sfingolipidici Sono molecole anfipatiche costituiti da una catena acilica e un residuo più idrofilo. Precursori delle ceramidi (sfingosina, sfinganina, fitosfingosina). Ceramidi (Glucosil- ceramidi, Acil-ceramidi), gruppo ammidico che lega la testa polare ad una della catene amminiche. Le cere sono grassi solidi perché completamente saturi, punto di fusione molto basso, a temperatura ambiente o corporea si trovano sottoforma di cere, cioè solidi. La parte grassa funge da barriera, e le teste con gruppi polari riescono a legare l’acqua. L’H2O che non riesce ad essere legata nello strato profondo, quell’acqua libera perché siti saturi, tende ad evaporare per tentare di fuori uscire dall’epidermide. Trovano le ceramidi che lega l’acqua che era rimasta libera e ci si lega. CERE hanno capacità di impedire la disidratazione di acqua: - Impedimento - Riesce a legare H2O con legami idrogeno, essendo meno legata, meno disponibile per l’evaporazione Una delle strategia per aumentare l’assorbimento è aumentare la quantità di H20, quella dei bambini è più sensibile perché assorbe più acqua, i prodotti cosmetici devono tenere conto che la cute del bambino è più assorbente. L’EPIDERMIDE COME BARRIERA CUTANEA. Grado di idratazione. Un aumento dell’idratazione aumenta la permeabilità della barriera, ma anche una diminuzione, poiché disorganizza la struttura istologica della cute e la rende fragile. Lesioni cutanee. Le lesioni cutanee, tra cui anche eczemi e psoriasi, riducono l’attività della barriera. L’età. Influenza l’azione barriera. Nei neonati e nei primi anni di vita, la barriera è più permeabile. PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA Orifizi. La barriera cornea è perforata da numerosi orifizi, quali ghiandole sudoripare e organi pilosebacei. È possibile che questi siano punti di passaggio per le molecole esogene. Non ci sono ancora dati certi, ma per questo effetto interverrebbero: - la natura della molecola; - la durata di contatto. All'interno di questa struttura troviamo altre cellule svolgenti funzioni diverse. Cellule di Merchel che, in contatto con terminazioni nervose, sono in grado di scatenare all'occorrenza un segnale elettrico che sarà elaborato come segnale tattile. Cellule di Langerhans che hanno funzioni di difesa e inglobano le sostanze estranee o germi. I melanociti posizionati a livello dello strato basale, producono melanina che viene assunta dai cheratinociti, e sono quindi responsabili della pigmentazione. È un fenomeno temporaneo perché essi tendono all’esfoliazione, quando hanno inglobato melanina, esfoliano e scompare l’abbronzatura. FUNZIONI E FORME COSMETICHE La forma cosmetica (gel, pasta, emulsione, forma bifasica, oleosa monofasica, acquosa monofasica), è il modo in cui il prodotto viene realizzato e che consente la sua funzione. Cambiando forma, le caratteristiche pratiche con cui avviene l’azione risultano modificate, ma non altrettanto l’attività sostanziale del prodotto. La funzione dev’essere esplicata nel modo migliore, aiutare la funzione tramite un’applicazione gradevole. Un’ulteriore possibile suddivisione, si basa sul numero delle fasi, cioè di parti fisicamente omogenee nel sistema costituito dagli ingredienti del prodotto. Possono essere presenti solidi , sostanze acquos e e sostanze oleose . (+gas) (OPACITA’) quando due fasi miscibili tra di loro vengono emulsionate insieme, possiamo vedere opacità. Più fasi intimamente miscelate insieme. La schiuma vede l’aggiunta di un’ulteriore fase, gas, si può emulsionare con l’acqua in presenza di un tensioattivo. Prodotti monofasici - Idroliti in base acquosa (es. tonico, acqua micellare: acqua, tensioattivi, e addensante) - Oleoliti, in base oleosa (es. olio solare) Prodotti bifasici - Emulsioni (es. creme, latti detergenti) - Sospensioni (es. smalti per unghie) Prodotti trifasici - Emulsioni/sospensioni miste (es. fondotinta: acqua-olio+fase solida, il pigmento) COMPOSIZIONE GENERALE Ingredienti di base Sono l’insieme delle sostanze che costituiscono la gran massa di prodotto. Sostanze funzionali Sono quelle che danno la specificità d’azione al prodotto. Additivi Sono aggiunti in piccole quantità per migliorare l’aspetto, la sicurezza (es. conservante, colorante) A differenza della singola sostanza, il cosmetico è però un prodotto complesso, e l’azione finale dipende dall’insieme di più sostanze contemporaneamente. Sostanze polifunzionali. Sono ora disponibili anche sostanze che assolvono a più funzioni contemporaneamente. Es.: - Glicole pentilenico: conserva e idrata, (GLICOLE -OH terminali e funzioni eteree in mezzo, forte conservante formulazione di sciroppi, superiore al 20% non occorre aggiungere altri conservanti perché è auto conservante, quasi mai usato, aiuta (dosato al 5%, di solito, aggiungo altro conservante ma comunque concorre all’azione PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA antimicrobica, è un additivo ad azione conservante) - Olio di avocado: base emolliente (ingredienti di base) e antirughe (vitamina E). OLIO: estrazione a più basso impatto, per pressatura a freddo, come olio d’oliva anche nei cosmetici, estraggo la parte lipidica e altre molecole aggiuntive quali vitamine, Sali minerali che vengono estratti insieme all’olio. Olio di avocato rientra sia come ingrediente di base che come aggiuntivo. INGREDIENTI DI BASE: I TENSIOATTIVI Sono le materie prime più diffuse in cosmetica. Ad azione detergente (scopo di pulizia perché formano le micelle che inglobano le goccioline di sporco), ed emulsionante (creme di bellezza). Tutti quei prodotti bifasici abbiamo bisogno dei tensioattivi. La loro azione consente di abbassare due forze presenti in natura: la tensione superficiale e la tensione interfacciale. Queste due forze provocano la contrazione delle superfici nelle sostanze liquide. Tutti i liquidi che si trovano con una fase immiscibile, (acqua/aria) occupano il minor spazio, la minor superficie possibile alla fase esterna, ecco perché al forma sferica dell’H2O. TENSINE SUPERFICIALE Forza che tiene unite le goccioline e permette di esporre la minor superficie possibile. L’acqua nell’aria assume una forma sferica e non tende ad espandersi!!! È presente al contatto tra liquido e liquido, cioè tra due liquidi di natura diversa, tra di loro IMMISCIBILI, come acqua e olio. Acqua e olio, anche se agitati, tendono dopo poco a separarsi di nuovo, dando luogo alla formazione di goccioline di un componente nell’altro. I detergenti sfruttano appunto la tensione interfacciale e quella superficiale realizzando così la detersione e cioè il mescolamento di acqua e sporco, che quindi viene asportato dalla cute. I saponi, gli shampoo, i bagnoschiuma assolvono appunto questa funzione grazie alla presenza dei tensioattivi, stabilizza l’acqua nell’aria, olio nell’acqua, acqua nell’olio avrà sicuramente affinità per una fase e per l’altra. TENSIOATTIVO LAVANTE porzione affine allo sporco e all’acqua. Anfipatiche. EMULSIONI. Le emulsioni derivano dalla miscelazione di due liquidi immiscibili tra loro, acqua e olio, con formazione di minuscole goccioline di un componente nell’altro. Le emulsioni sono possibili proprio grazie all’aggiunta di un tensioattivo o emulsionante (creme, latti, ecc..). STRUTTURA DEI TENSIOATTIVI Dal punto di vista della struttura molecolare, i tensioattivi sono composti da una parte idrofila (che ha affinità per i componenti acquosi) e una parte lipofila (che ha affinità per i componenti lipofili). A seconda della prevalenza di ciascuna delle parti all’interno della molecola, i tensioattivi manifestano proprietà differenti. Se la parte idrofila prevale, predominano le proprietà solubilizzanti e detergenti. Se la parte lipofila prevale, scompaiono le proprietà schiumogene. PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA CONFRONTO TRA I DIVERSI SURFATTANTI I tensioattivi anionici e cationici presentano diversi inconvenienti: - Anionici: agiscono solo in ambiente alcalino. - Cationici: agiscono solo in ambiente acido. - Gli anionici ed i cationici sono incompatibili tra loro. - I saponi alcalini sono sensibili ai sali disciolti, in particolare ai sali di calcio. Quindi attenzione alle acque dure. Si trasformano in saponi di calcio le cui proprietà sono diverse. MECCANISMO DELLA DETERSIONE Il meccanismo della detersione è semplice e sfrutta la struttura chimica dei tensioattivi per asportare lo sporco dalla superficie della pelle. Detergente contenente tensioattivi Sporco Fase I Il detergente contenente il tensioattivo si distribuisce sulla cute cui aderisce lo sporco. Interazione detergente/sporco Pelle Sporco ricoperto di tensioattivi Fase II Il tensioattivo, attraverso la sua porzione lipofila, entra in contatto con le impurità. Fase III L’acqua, aggrappandosi alla porzione idrofila del tensioattivo, rimuove lo sporco. MECCANISMO DELLA DETERSIONE Risciacquo Sporco distaccato L’acqua attacca la porzione idrofila del tensioattivo Pelle Fase III L’acqua, aggrappandosi alla porzione idrofila del tensioattivo, rimuove lo sporco. LE EMULSIONI Le emulsioni sono formate da due sostanze immiscibili tra di loro, acqua e olio. Si ottengono fornendo energia tramite agitazione e calore, per vincere la tensione interfacciale tra i due componenti. L’aggiunta del tensioattivo stabilizza l’emulsione I TIPI DI EMULSIONI Esistono due principali tipi di emulsioni, a seconda di come sono costituite le fasi interne ed esterne. A/O Olio Acqua O/A EMULSIONI A/O Fase esterna oleosa, fase interna acquosa. Vantaggi 1) Notevole emollienza A/O PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA Una volta stese sulla pelle, si forma una barriera continua, semi-occlusiva, che impedisce l’evaporazione dell’acqua dagli strati profondi della pelle. Emulsione A/O Cute EMULSIONI A/O Vantaggi A/O Esaltano l’azione di principi attivi liposolubili (es. vitamine A ed E, filtri solari). Queste sostanze, ripartite nella fase esterna, sono spalmate sulla cute in modo uniforme e rimangono efficaci più a lungo. Esempio di solari “water proof”. 2) Esaltazione di principi attivi liposolubili EMULSIONI A/O Vantaggi A/O Esaltano l’assorbimento di principi attivi idrosolubili (es. urea). Le gocce, intrappolate nella fase oleosa, agiscono da solvente per il trasporto in profondità delle sostanze funzionali. Inoltre, il fatto che l’acqua sia essendo confinata nella fase interna, evapora più lentamente, garantendo una più lunga durata d’azione. 3) Esaltazione di principi attivi idrosolubili EMULSIONI A/O Vantaggi 4) Attitudine al massaggio A/O Dipende dalla lentezza dell’evaporazione dell’acqua. Frizionando una crema O/A, l’acqua evapora rapidamente e l’emulsione impoverita induce a frenare le mani durante il movimento prolungato. Ciò non accade con un’emulsione A/O. EMULSIONI A/O Svantaggi 1) Minore sensazione di freschezza A/O Dipende dalla lentezza dell’evaporazione dell’acqua. Frizionando una crema O/A, l’acqua evapora rapidamente e l’emulsione impoverita induce a frenare le mani durante il movimento prolungato. Ciò non accade con un’emulsione A/O. 2) Pelli grasse Non sono adatte a pelli di tipo grasso. SUCCESSO DELLE EMULSIONI A/O 1) Invecchiamento della popolazione Porta a preferire prodotti più ricchi. A/O 2) Protezione contro agenti inquinanti e sbalzi termici Negli ultimi anni la tecnologia di formulazione di queste creme si è evoluta cercando di assecondare le esigenze della popolazione. Oggi queste creme sono più leggere, grazie alla presenza di oli di sintesi, meno pesanti delle cere, e grazie alla sintesi di nuovi tensioattivi, che consentono la presenza fino al 90% di acqua nella formulazione. RICONOSCIMENTO DELLE EMULSIONI Esistono diversi metodi per distinguere una emulsione A/O da una O/A: conducibilità elettrica, metodo del colorante. PRODOTTI COSMETICI FARMACIA ALESSIA ROMONDIA Il metodo più semplice e pratico, però, è quello della diluizione con acqua. Stendere una piccola quantità di emulsione al centro della mano e far cadere sopra qualche goccia d’acqua: - una crema O/A si diluisce immediatamente. - una crema A/O non si mescola.