Scarica Controllo del Movimento: Sistema Muscolare e Neuromuscolare - Prof. Argiro' e più Sintesi del corso in PDF di Statistica Inferenziale solo su Docsity! NEUROFISIOLOGIA _______ IL CONTROLLO DEL MOVIMENTO UniPD Scienze psicologiche, cognitive e psicobiologiche AA 2018-2019 – Prof Chiara Begliomini & Dott. Nicola Cellini «tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose, sia che si debba bisbigliare una sillaba, sia che si debba abbattere una foresta» (Charles Sherrington) «non c’è altra ragione che spieghi il fatto che siamo dotati di cervello se non per compiere movimenti adattivi e complessi» (Daniel Wolpert) https://www.ted.com/talks/daniel_wolpert_the_real_reason_for_brains/transcript?language=en#t- 29606 IL CONTROLLO DEL MOVIMENTO VISIONE D'INSIEME
_——_cl SISTEMA NERVOSO CENTRALE
(encefalo e midollo spinale)
Elaborazione
(e delle informazioni
I Informazioni
motorie
Recettori per la
sensibilità speciale
(olfatto, gusto,
vista, udito,
equilibrio)
e sensibilità tattile,
termica e dolorifica)
Recettori per la sensibilità viscerale
(organi interni, compresi gli apparati
‘cardiovascolare, respiratorio,
digerente e uro-genitale)
RECETTORI
Di cosa si occupa il sistema motorio SOMATICO TONO MUSCOLARE Grado di contrazione del muscolo in stato di riposo POSTURA Posizione del corpo nello spazio Posizione che le parti del corpo assumono rispetto alle altre EQUILIBRIO Controllo della posizione e dello spostamento del corpo nello spazio MOVIMENTO Modifica della posizione del corpo e/o di parti di esso I MUSCOLI www.realbodies.it I MUSCOLI Il muscolo è formato da fasci di fibre muscolari Ogni fibra contiene MIOFIBRILLE ◼ La miofibrilla a sua volta è formata da filamenti di MIOSINA (filamento spesso) e ACTINA (filamento sottile) disposti in modo ordinato (SARCOMERI) La componente di contrazione del muscolo è il SARCOMERO I MUSCOLI MIOSINA: ancorata a zona Z ACTINA: ancorata a zona M Durante la contrazione i filamenti si SOVRAPPONGONO tramite un meccanismo chiamato ‘SLIDING’, cioè scorrimento ◼ Durante la contrazione quindi i filamenti NON si accorciano, ma si sovrappongono semplicemente I MUSCOLI Durante la contrazione, all’interno del sarcomero, i filamenti di actina scivolano nella zona occupata da quelli di miosina. La contrazione è un meccanismo «tutto o niente», ogni fibra si contrae o non si contrae. La forza della contrazione dipende dalla frequenza dello stimolo nervoso e dal numero di fibre coinvolte. Giunzione neuromuscolare BERSAGLIO: muscolatura scheletrica RECETTORI COLINERGICI: DOVE nel SNP L’acetilcolina si lega ai recettori NICOTINICI sulla superficie del muscolo e ‘inizializza’ la contrazione muscolare RECETTORI COLINERGICI: DOVE nel SNP Neuroni pre e post-gangliari simpatici e parasimpatici BERSAGLIO: cuore, muscolatura liscia L’accorciamento/allungamento delle fibre muscolari è innescato dall’attività dei motoneuroni α, che provengono dalle corna VENTRALI del midollo spinale Ogni motoneurone proietta ad un singolo muscolo, del quale innerva una porzione di fibre I MUSCOLI Muscoli STRIATI Muscolatura scheletrica ◼ movimenti volontari e riflessi ◼ Deve il suo nome alla presenza di 2 tipi di fibre: ◼ ROSSE = LENTE ◼ Presenza di mioglobina che lega l’ossigeno e funge da riserva muscolare ◼ Metabolismo aerobico e mantenimento postura ◼ Contrazioni muscolari prolungate (es. maratona) ◼ BIANCHE = VELOCI ◼ Metabolismo anaerobico e movimenti fini ◼ Contrazioni muscolari di breve durata ma intense (es. scatto) ECCEZIONE: il cuore è un muscolo striato ma si muove in modo involontario e ritmico (autocontrattilità) I MUSCOLI Muscoli LISCI Motilità degli organi interni Innervazione AUTONOMA composto da fibre muscolari molto più piccole rispetto alle fibre del muscolo scheletrico ◼ non ci sono sarcomeri e contiene filamenti sia di actina sia di miosina ma in quantità differenti La contrazione è più lenta e lunga. ◼ PERISTALSI: progressione del cibo nell’intestino, ad opera della muscolatura liscia ◼ BULBO PILIFERO: muscolo liscio isolato I MUSCOLI I MUSCOLI
| tre tipi di tessuto muscolare
Tessuto muscolare Tessuto muscolare Tessuto muscolare
liscio cardiaco scheletrico
Muscoli STRIATI
Recettori del sistema motorio Fusi neuromuscolari Stiramento del muscolo Si trovano all’interno del muscolo Paralleli alla disposizione delle fibre muscolari Avvolti da fibre intrafusali Fibre afferenti PRIMARIE: grande diametro ed elevata velocità di conduzione ◼ Parte centrale del fuso Fibre afferenti SECONDARIE: diametro medio e velocità di conduzione media ◼ Estremità del fuso Recettori del sistema motorio Fusi neuromuscolari Quando il muscolo si STIRA si verifica una deformazione MECCANICA del fuso, che provoca l’attivazione delle fibre SENSITIVE ◼ Le fibre primarie codificano stiramenti rapidi e di breve durata ◼ Le fibre secondarie reagiscono scaricando in maniera proporzionale all’allungamento del muscolo Le terminazioni fusimotorie dei motoneuroni γ (estremità del fuso) non danno contributo all’attività contrattile del muscolo ma modulano la sensibilità del recettore a seconda del grado di stiramento/contrazione del muscolo, ad opera dei motoneuroni α ◼ Coattivazione α - γ Recettori del sistema motorio Organi tendinei di Golgi Costituito da neuroni sensoriali intrecciati alle fibre di collagene che formano il tendine Se le fibre del tendine vengono stirate (durante la contrazione del muscolo) i neuroni sensoriali vengono ‘schiacciati’ e innescano la reazione del recettore Le informazioni fornite da organi tendinei del Golgi e fusi neuromuscolari sono complementari e sono utilizzate dal SNC per determinare le posizioni relative dei vari segmenti degli arti e per la corretta esecuzione dei vari atti motori. Il riflesso miotatico Richiede: Informazione sensoriale in ENTRATA Corna DORSALI del midollo ◼ Stimolo sul tendine (organo di Golgi e fusi neuromuscolari) Comando motorio in USCITA Corna VENTRALI del midollo ◼ Componente eccitatoria ◼ Muscolo AGONISTA (quadricipite femorale) si contrae ◼ Componente inibitoria ◼ Muscolo ANTAGONISTA (flessore) rimane rilasciato Innervazione RECIPROCA Il riflesso miotatico FASICO Riflesso patellare classico TONICO Aggiustamenti posturali Il riflesso miotatico INVERSO Se la tensione muscolare diviene eccessiva, i recettori segnalano una situazione ‘insostenibile’ e il muscolo viene rilasciato Organo tendineo di Golgi convoglia informazioni al midollo dove ha luogo una reano sinapsi con interneuroni INIBITORI, la cui azione provoca il rilascio del muscolo IL SEGNO DI BABINSKI Nel neonato, passare una punta smussata lungo la pianta del piede provoca l’allargamento delle dita Dai 2 anni in poi, lo stesso stimolo provoca la chiusura delle dita del piede Il segno di Babinski è considerato un test neurologico di integrità anatomo- funzionale del tratto cortico-spinale Nell’adulto, lesioni alla corteccia motoria ed alcune patologie neurodegenerative (es: sclerosi multipla) provocano una reazione simile Central Pattern Generators Rete di neuroni relativamente piccola, in grado di produrre pattern ritmici anche in assenza di feedback sensoriali o di segnali provenienti dal sistema nervoso centrale Geneticamente determinati (NON appresi), hanno un ruolo fondamentale per molte funzioni vitali ‘ritmiche’ come: locomozione, nuotata, respirazione, masticazione Il ‘programma’ seleziona quali muscoli devono essere attivati, quanto intensamente e per quanto tempo Nei vertebrati, i CPG sono posizionati principalmente a livello spinale Se midollo spinale e tronco encefalico vengono disconnessi, il pattern motorio codificato dai CPG può manifestarsi comunque, anche se in maniera non del tutto flessibile ◼ Feedback sensoriale di tipo riflesso permane, ma non attività di controllo più sofisiticate operate dalla corteccia (ES: decisione) ◼ ESEMPIO: locomozione negli esperimenti di Graham Brown Una lesione al motoneurone che innerva un dato gruppo di fibre produce IPOTONIA Deafferentazione produce in realtà IPERTONIA Esacerbazione del riflesso a carico dei muscoli estensori ◼ Questo perché la corteccia in realtà esercita un’azione inibitoria su questo riflesso ◼ Se l’azione della corteccia viene meno, il riflesso di estensione non è più modulato a seconda delle necessità ma è esasperato (rigidità) Gli effetti della deafferentazione dimostrano che: I sistemi spinali sono regolati da efferenze CORTICALI di tipo inibitorio La componente eccitatoria è operata per lo più dalle strutture del TRONCO ENCEFALICO ◼ Se la deafferentazione viene praticata a livello più caudale (unitamente a quella a livello mesencefalico), il fenomeno della rigidità sparisce MODULAZIONE SOVRASPINALE