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La Nascita della Psicologia: Origini e Sviluppi, Appunti di Psicologia Generale

Una introduzione alla psicologia, dalla sua origine greco-romana fino alla moderna scienza applicata. Vengono trattati i ruoli dei principali attori della storia della psicologia, come Ippocrate, Cartesio, Wundt, Freud e Watson, e le diverse teorie e approcci che hanno caratterizzato il campo. Il documento illustra come la psicologia si è evoluta attraverso l'interazione tra teoria e pratica, e come ha contribuito a comprendere l'uomo e il suo comportamento.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 15/01/2020

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Scarica La Nascita della Psicologia: Origini e Sviluppi e più Appunti in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! Psicologia generale I – Prof.ssa Giusberti INTRODUZIONE Chi è lo psicologo? 3 anni di triennale con alla fine una relazione (non tesi) finale=NON DOTTORE + 2 anni di magistrale (con tesi=laurea). “Lo psicologo è un professionista, laureato in psicologia, abilitato all’esercizio della professione tramite Esame di Stato e iscritto all’albo professionale degli Psicologi”. Questa facoltà, insieme ad altre cinque, è PROFESSIONALIZZANTE, il che significa che è normata da legge e lo è nella misura in cui esiste un ALBO. L’anno scorso la professione dello psicologo è stata inserita dal MIUR all’interno delle professioni sanitarie, perché esercita interventi di prevenzione, diagnosi, abilitazione e riabilitazione. Lo psicologo è un professionista perché dopo la laurea c’è un tirocinio professionalizzante da effettuare che mi consente poi di sostenere l’esame di stato per diventare psicologo a tutti gli effetti. Quindi, in conclusione sono 3 +2 +1 + ESAME per iscriversi all’albo, senza cui non siamo nulla. Laureati in psicologia è diverso da essere psicologi. L’OGGETTO del suo interesse è il funzionamento della mente, in senso ampio come psiche, con le sue componenti fisiologiche, psicologiche, relazionali e ambientale. È, ovviamente, collegata anche al comportamento (motorio) che è legato alla psiche. SLIDE “La psicologia è una scienza che studia il comportamento…” Alla psicologia interessa il comportamento vivente (diverso da “umano”, in quanto c’è anche la psicologia animale), che si divide in fisico e psichico. SLIDE: L’articolo 3 della legge 56/89 C’è anche psicoterapia, che sarebbe 3+2+1+4 anni di psicoterapia. Gli psicologi non possono fare psicoterapie, che sono colloqui psicologici, ma colloqui psicologici si (PARADOSSO). Nell’albo online si trovano i nomi degli psicologhi e anche psicoterapeuti (asterisco accanto a nome) iscritti. Ci sono delle differenze sostanziali tra psichiatra, psicologo, neurologo e psicoterapeuta. CAPITOLO 1 – LA SCIENZA DELLA PSICOLOGIA Storiella del re e i sudditi con morale “il mondo è complesso”, consapevolezza fondamentale e sarebbe il nostro errore più grande facilitare il mondo e le persone (i comportamenti, le emozioni, passioni, ecc -> dimentichiamo i concetti come semplicità e banalità) che ci circondano. Dire “Ho capito”, NO! Quindi cosa fa la psicologia? È lo studio scientifico di:  Comportamento: azioni, gesti fisici e visibili – azioni direttamente osservabili;  mente: “ciò che non è osservabile”, gli stati interiori e i processi che non possono essere visti in modo diretto, ma che si manifestano nel comportamento, perché noi siamo la somma di entrambi -> INSCINDIBILI. Il compito dello psicologo è esercitare pensiero critico e di essere complesso, non passivo! Ma elaborando ciò che abbiamo incamerato = essere ATTIVI. È importante riflettere sul significato di ogni informazione e sulla correttezza di quello che viene presentato come un fatto (fake news: avere strumenti di fronte al mondo esterno). La psicologia può essere una scienza di base, quindi esaminare come e perché le persone si comportino in un determinato modo, sia esso psichico o mentale. Introduzione e la Scienza della psicologia 1 PSICHIATRA NEUROLOGO PSICOTERAPEUTA È un medico, può dare farmaci da ricettario. Ha fatto medicina+ scuola di specializzaz. In psichiatria (disturbi psichici). È un medico che studia le patologia del Sist. Nervoso centrale e periferico (es. Alzheimer, cefalie, disturbi del linguaggio, ecc) Cura le patologie, ma non attarverso farmaci, ricettario, somministrazione farmacologica. FENOMENOLOGIA UGUALE MA L’ORIGINE NO! Psicologia generale I – Prof.ssa Giusberti È una scienza applicata, ossia volta a risolvere i problemi nel mondo, utilizzando la ricerca di base, che bisogna fare, però, con attenzione, in quanto attraverso essa posso indurre comportamenti positivi o negativi, laddove non erano presenti. L’obiettivo della psicologia è quello di descrivere, comprendere, prevedere e applicare e da questa definizione traspare l’immagine di un uomo programmabile (definizione senza influenza di ideologie, ad es. religione), prevedibile e di conseguenza manipolabile. Ippocrate nel 469 a.C. fondò la scienza dell’uomo attraverso osservazioni sociologiche, psicologiche e fisiologiche (il medico, secondo lui, doveva studiare tutto ciò e non avere soltanto una visione organicistica) -> minuto 21. C’erano 4 umori principali secondo lui: il sangue, la bile nera, la bile gialla e il flegma e la presenza di questi, in una determinata quantità, determinavano l’indole e il temperamento di una persona. Nel medioevo la psicologia è stata sacrificata perché c’era l’idea di uomo come manifestazione divina con una sua autonomia e identità e quindi non fu più oggetto di studio e scienza, perché Dio non può essere studiato, ma solo amato. Potevo studiare Dio e l’uomo, ma da teologo, non da psicologo. Poi dal 14° secolo e, soprattutto nel Rinascimento, cambia il pensiero e l’uomo torna al centro (+ astrologia). Grazie a Cartesio/Descartes e la sua idea di Res extensa e rex cogitans, ossia le due entità collegate dalla ghiandola pineale, che è l’unico elemento all’interno del cervello non replicato (epifisi che poi diventa ipofisi) abbiamo la nascita della psicologia. -> INDIPENDENZA corpo e mente, dove il primo non è necessario e le idee sono individuabili e sono loro che mi consentono l’esistenza -> COGITO (non azione del pensare come erroneamente crediamo, ma la consapevolezza che esistano idee), ERGO SUM. Questa è la ROTTURA EPISTEMOLOGICA con il passato, quindi c’è una rivoluzione di pensiero, perché è subentrata una conoscenza nuova, da cui non posso più prescindere (es. rivoluzione copernicana). PSICOLOGIA E PROSPETTIVE La psicologia, così come tutte le altre discipline, viene influenzata dall’economia del Paese che permette di studiarla. In un periodo di crisi economica la scienza non progredisce -> la scienza vive se ci sono le condizioni per politiche ed economiche che o permettono (entrambi gli appoggi sono importanti, non come nei regimi totalitari). La psicologia è figlia della sua epoca in tutti i sensi: della filosofia, economia, politica, medicina, sociologia e antropologia. È lo STUDIO SULL’UOMO, tutt’altro che monoteista o unitario; infatti, uno dei punti più belli, ma allo stesso tempo complessi di questa scienza, è che NON esiste una spiegazione unica e vera dell’uomo, ma ce ne sono n e dipende dalla prospettiva/finestra da cui gli psicologi esaminano e interpretano il comportamento -> NESSUNA è MIGLIORE DI UN’ALTRA. La psicologia nasce in modo condiviso da Wundt, tedesco che nel 1879 fonda a Lipsia il primo laboratorio di psicologia, il che significa che la considera una scienza da studiare sperimentalmente in studio. Secondo lui l’oggetto della psicologia è l’esperienza umana immediata, conscia, che si presenta ai miei organi di senso, ciò significa che esclude le emozioni (minuto 12’). In conclusione Wundt affermava che la nostra mente è composta da unità elementari psichiche che insieme compongono la coscienza -> SOMMA DELLE PARTI. Esperimenti: es. far vedere una rosa e chiedere “Cosa vedi?” e rispondere per esperienza umana diretta ed immediata, quindi per Wundt non andava descritta attraverso esperienze personali, conoscenze già presenti in noi o concezione semantica convenuta, ossia condivisa da tutti, ad es. “rossa”, ma era un paradosso, perché è comunque una convenzione e Wundt è stato obiettato per questo. Quindi assocerà le esperienze per descrivere: “la rosa andrebbe descritta attraverso esperienze immediata senza utilizzare conoscenze apprese precedentemente -> IMPOSSIBILE. Introduzione e la Scienza della psicologia 2 Psicologia generale I – Prof.ssa Giusberti ISOLAMENTO: fobia. Isolo un evento/oggetto e ci canalizzo tutta la paura concentrata che ho (elementi, oggetti, paura) non so la paura originaria, ho solo travestito quella paura/sofferenza. Così facendo non capisco quale sia la reale paura, sto semplicemente lontano dall’oggetto della mia fobia e attraverso l’analisi capisco perché ho scelto quello e cosa ci sta dietro. Freud cambiava il suo modello teorico prendendo spunto dall’esperienza con i pazienti in clinica -> AUMENTAVA/AGGIORNATA COSTANTEMENTE LA TEORIA da esperienza clinica, il che gli permise di ipotizzare: 1. MODELLO – 1a TOPICA: il punto di vista topico (da “topos”= luogo) assume che la psiche sia divisa in luoghi (no in funzioni, ma nel senso di struttura). È quello che prevede esista: 1) sistema psichico conscio: contiene tutti quei contenuti psichici compresi nel campo della coscienza e opera attraverso il linguaggio verbale e il pensiero logico (MOLTO MENO VASTO DELL’INCOSCIO). 2) sistema psichico preconscio: contiene elementi non compresi nel campo della coscienza che possono essere facilmente resi consapevoli dal soggetto stesso quindi senza resistenza e aiuti esterni. 3) sistema psichico inconscio: contiene elementi che cogliono emergere, ma è loro proibito, altrimenti non sarebbero inconsci (RIMOSSI), ma questo non esclude il loro spingere (metafora della pentola che bolle) e quindi trovano stratagemmi/indizi per palesarsi, che sono: i sogni, i lapsus, le paraprassi (atti mancati) -> TUTTI DERIVATI!. Quando un sogno ha la funzione di dire cose indicibili e va oltre, diventa incubo e se, supera il confine ci fa svegliare, perché la coscienza ci blocca. NON SI RICORDANO I SOGNI O NON SI FANNO I SOGNI? Non per forza si deve sognare, ma sicuramente anche mentre sogniamo scarichiamo le energie -> qualcuno diceva “il sogno è il risultato di menti oziose”. 2. IL MODELLO STRUTTURALE, teorizzato dopo il 1920 e tripartito in ES, IO e SUPER-IO. È stata abbandonata la prospettiva spaziale, ora si assume che la psiche sia divisa in strutture/istanze. Queste strutture che non corrispondono, come erroneamente si pensa, a inconscio, preconscio e conscio, poiché sia l’io che il super-io contengono al loro interno una parte conscia e una inconscia (l’es solo inconscia). 1) Io= mediatore tra Es e imperativi realisti del Super Io. Non è paragonabile al conscio perché ha anche una parte inconscia (ad es. i meccanismi di difesa); 2) Super Io= istanza morale, per buona parte inconscia -> giudice nei confronti dell’Io, con funzione di coscienza morale, autosservazione e formazione di ideali. Si costituisce in gran parte per interiorizzazione dei valori e delle norme morali dei genitori prima e dell’ambiente dopo; 3) Es= inconscio, sono tutte le pulsioni. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- PROSPETTIVA COMPORTAMENTISTA Ha origine verso l’inizio del ‘900, in particolare dopo la teoria del condizionamento classico di Pavlov, scienziato russo, premio Nobel per l’esperimento sulla salivazione dei cani (ricerche e scoperte sui succhi gastrici). Il suo laboratorio era denominato “La torre del silenzio” ed era lì che faceva esperimenti sui pastori tedeschi e dove, studiando la salivazione (riflesso incondizionato e innato), si accorse che loro salivavano già prima di ricevere il cibo, solo avvertendolo -> com’era possibile avere un riflesso senza uno stimolo? Lo chiamò “stimolo psichico” – modulabile. Altra cosa che concorse a dare origine al comportamentismo fu la legge dell’effetto di Thorndike. Nel suo esperimento, gli animali erano in una gabbia, dove sul lato si trovava una leva, che, se schiacciata, forniva cibo. I topi, inizialmente, schiacciarono per sbaglio3evettero del cibo, ma non collegarono le due cose, ma iniziarono a ripetere il gesto -> per questo si chiama legge dell’effetto, dove avviene un apprendimento per prove ed errori, perché assente il collegamento tra cause ed effetto. Il comportamentismo, poi, nasce con Watson (1878-1958) che nel 1913 scrive l’opera “Psychology as the behavorist views it”, in cui afferma che lo scopo della psicologia è la descrizione, la predizione e il controllo Introduzione e la Scienza della psicologia 5 Psicologia generale I – Prof.ssa Giusberti del comportamento, come capacità da usare per costruire una società razionale. Per diventare scienza deve dedicarsi allo studio di comportamenti osservabili e in questo modo diventa la scienza dello studio del comportamento che si prefigge lo scopo di:…. Il comportamento da analizzare deve essere un dato pubblico, osservabile scientificamente/un mezzo di adattamento all’ambiente. Ne deriva, quindi, che al contrario delle scuola di pensiero precedenti, la coscienza non è un dato pubblico. La sua citazione più famosa è “Datemi una dozzina di bambini e io li farò diventare ciò che voi chiederete che essi siano” (vedi esperimento del piccolo Albert). Skinner (1904-1990), nato e vissuto negli Stati Uniti, fu successivo a Watson, ha rappresentato il comportamentismo in modo RADICALE (quello precedente di Watson era valido, ma troppo duro/rigido). Skinner sostiene che qualunque individuo quando nasce è una tabula rasa, da riempire di contenuti, ossia una lavagna dove deve venir scritto tutto -> PER CONDIZIONAMENTO. Il concetto di tabula rasa implica che nasciamo tutti con le stesse condizioni, ossia privi di qualsiasi cosa e diventiamo ciò che diventiamo attraverso meccanismi di condizionamento (Operante, in relazione con contingenze di rinforzo o punizioni); secondo lo studioso, siamo macchine da programmare e possiamo diventare tutti ciò che vogliamo essere. “Spiegare un comportamento significa identificare e controllare tutte le influenze che determinano la sua comparsa” -> SKINNER BOX: studiava topi e piccioni. Nel box da lui progettato c’era una piastrina elettrificata sotto il topo e a sinistra l’arrivo del cibo = PREMIO E PUNIZIONE, attraverso cui, secondo lui, è possibile formare CHIUNQUE. Skinner non dimentica, però, l’evidenza introspettiva costituita da sensazioni, emozioni, pensieri che determinano “stimoli privati” in grado di controllare il comportamento e che costituiscono la nostra coscienza. Quindi, la coscienza non è “nostra”, ma il prodotto/somma/frutto della storia dei nostri rinforzi e delle nostre punizioni. Afferma anche che non dobbiamo pensare di avere un tipo di credo, ideali e valori nostri perché anche loro sono il frutto di un rinforzo o punizione che ci vengono erogate da 5 agenzie 1, tutte intrecciate tra loro, che creano un rinforzo sociale concentrato: – Famiglia: molto importante perché determina ciò che il bambino deve fare e non ( con PP) – Scuola/formazione – Denaro – Religione – Stato: mi indica ciò che DEVO fare e mi punisce se non lo faccio. Inoltre, si è riscontrato che i rinforzi ad intervallo variabile sono quelli più facili ed efficaci (es. gioco d’azzardo) di quelli ad intervallo fisso/continuo, che sono utili, ma fino ad un certo punto. Ha scritto anche il libro “il comportamento verbale”, in cui dice che noi apprendiamo anche il linguaggio come tutto il resto, ossia attraverso i rinforzi. Chomsky, però, linguista, ne scrive la prefazione sostenendo il contrario: “abbiamo già una grammatica insita in noi, non appresa”. In Europa la reazione allo strutturalismo americano viene dalla Gestalt, scuola i cui fondatori sono Wertheimer, Kohler (esperimenti sugli scimpanzè) e Koffka (anni 1880/1887 -> 1950). La Gestalt nasce nel 1912 con l’articolo di Wertheimer sul movimento apparente, che dice che, alternando il tempo di illuminazione tra due fonti di luce si ha la percezione di movimento. Da questo studio deriva che abbiamo esperienza diretta del mondo, che però non è la semplice somma della parti singole. Questa affermazione prende spunto da von Ehrenfiels che afferma che ciò che mi fa riconoscere un brano, anche al variare delle tonalità, è il complesso rapporto tra le note. Verso gli anni ’30 si sviluppa il comportamentismo cognitivo con l’idea del condizionamento latente -> esperimento di Tolman sui ratti, con l’ostacolo tra stimolo e risposta. Ostacolo detto “organismo”, che sta 1 Si chiamano agenzie perché sono formate da persone, ma in continuo mutamento. Introduzione e la Scienza della psicologia 6 Psicologia generale I – Prof.ssa Giusberti in mezzo tra l’impulso e la risposta all’impulso. Lui elaborò l’idea di “mappa mentale” del labirinto, ossi di mappa cognitiva, ovviamente all’interno del cervello e quindi non osservabile. COMPORTAMENTISMO COMPORTAMENTISMO COGNITIVO introduce elemento O, che è la variabile interveniente S (fame) -> R (cibo) S (stimolo puro) –> O (organismo) -> R (risposta Pura) Il comportamentismo cognitivo coniuga la prospettiva comportamentista e quella cognitivista, ritenendo che le esperienze di apprendimento e l’ambiente influenzano le nostre aspettative e pensieri, che, a loro volta, influenzano i nostri comportamenti. Negli anni ’50 il comportamentismo perde l’egemonia e si passa al cognitivismo per vari fattori, alcuni interni al comportamentismo stesso, che iniziava ad avere un atteggiamento sempre più positivo verso i processi cognitivi non osservabili (come la mappa cognitiva). Inoltre, per arrivare al cognitivismo fu fondamentale l’invenzione del computer digitale e la sua programmazione -> MACCHINA INTELLIGENTE, che ha un’elaborazione interna. È da lì che si inizia a fare l’analogia tra uomo e elaboratore di informazione che poi fornisce risposta. Ci allontaniamo dalle idee ddel passato per avvicinarci al mondo nuovo del progresso. La teoria dell’informazione viene usata anche in psicologia: binomio computer-informazione costituirà un paradigma dominante in psicologia cognitiva fino agli anni ’80. Turing (1912-1954) fu l’inventore del calcolatore odierno, che era una macchina programmabile/MACCHINA UNIVERSALE. Turing la immagino come una “macchina” o “automa” esistente unicamente a livello teorico, con la quale dimostrò formalmente che il suo essere una “macchina programmabile” la rendeva diversa dalle calcolatrici. Il suo test aveva un criterio per stabilire se una macchina potesse dirsi “pensante” e nasce dalla sua convinzione che, prima o poi, le macchine sarebbero state in grado di essere programmate per imitare qualunque pensiero umani esprimibile in un linguaggio. Il criterio afferma che: - Allestiamo due terminali, dotati di tastiere e monitor; - Sistemiamo dall’altra parte del primo terminale “la macchina” e dall’altra un operatore umano che non sa che dall’altra parte c’è una macchina; - Se in un tempo ragionevole, l’uomo non capisce che c’è una macchina, ho creato una macchina pensante. La psicologia moderna tieni in considerazione l’organismo O, ma parla di “funzioni cognitive” e si concentra nello studio di questi processi, che sono: 1) Ragionamento; 2) Linguaggio; 3) Problem solving; 4) Attenzione; 5) Percezione; 6) Memoria. Noi studieremo questi, ma a livelli “normali”, non patologici, che funzionano secondo la norma e valgono per tutti, perché per tutti sono i criteri e il funzionamento, ad es. capacità/funzione linguistica o anamnestica sono analoghe a tutti. (Neuropsicologia cognitiva è diverso da neuroscienza cognitiva). Introduzione e la Scienza della psicologia 7