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PSICOLOGIA GENERALE - L. Anolli, P. Legrenzi, Sintesi del corso di Psicologia Generale

Riassunto dettagliato dei primi 2 capitoli del manuale, per l'esame con la Prof. Gilli.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 13/11/2020

chiara97-26
chiara97-26 🇮🇹

4.5

(71)

20 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica PSICOLOGIA GENERALE - L. Anolli, P. Legrenzi e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! Capitolo 1. “Origini e sviluppi della psicologia scientifica”. La psicologia è un vincolo per la specie umana. Se non fossimo tutti psicologi, non saremmo in grado di sopravvivere. E' altresì un'opportunità, poiché ci aiuta ad avere una soddisfacente qualità della vita. → per tale ragione siamo predisposti ad elaborare una psicologia ingenua, fondata sull'esperienza personale. È una forma di sapere su cui si innesta la psicologia scientifica. Sorgono alcune domande: – quando è nata la psicologia? – Che differenze ci sono tra psicologia ingenue e psicologia scientifica? – Quali sono i principali modelli di spiegazione della mente e del comportamento che la psicologia ha sviluppato finora? In principio era la biologia, molto dopo è comparsa la psicologia. Molti anni fa noi uomini eravamo un gruppo unico con gli scimpanzè, con cui condividevamo lo stesso genoma. Con il “Sahelanthropus” inizia la nostra separazione da essi, e ad oggi abbiamo in comune con gli scimpanzè il 96% del genoma. Nel tempo l'evoluzione della nostra specie non è avvenuta in modo lineare, bensì in modo irregolare e discontinuo. Ma a quale periodo si possono far risalire gli albori della psicologia nella nostra specie? → non vi è una data precisa, ma oggi vi è una notevole concordanza nel ritenere che attorno a 100mila anni fa, la nostra specie sia diventata una SPECIE SIMBOLICA, in grado di maneggiare simboli, intesi in senso generale come entità che rappresentano mentalmente altre entità. → 80mila anni fa si attribuisce in modo plausibile la comparsa del linguaggio. => capacità simboliche e abilità linguistiche consentono agli umani di diventare una SPECIE PSICOLOGICA, in grado di riflettere sugli eventi in termini mentali. Con la rivoluzione del Neolitico, in questo periodo assistiamo a un incremento esponenziale delle capacità psicologiche degli umani. Questa rivoluzione ha predisposto una “cassetta degli attrezzi mentali” (pensiero, coscienza, comunicazione, socialità, valori etc.). E' la configurazione di base delle nostre competenze psicologiche e rappresenta la nascita della cultura nelle sue diverse forme e manifestazioni. Ogni forma di conoscenza a nostra disposizione deriva dall' ESPERIENZA per il tramite delle sensazioni. ESPERIENZA → dal latino “experiri= fare una prova”, che a sua volta è composto da “ex= da”, che indica partenza,distacco e da “per= attraverso”, nel senso di viaggio. Quindi => esplorare, peregrinare. Ha numerose accezioni: 1. occorrenza di un particolare accadimento che ci tocca in prima persona 2. partecipazione a una serie di eventi come fonte di conoscenza e apprendimenti 3. particolare competenza in un certo ambito 4. totalità delle conoscenze a propria disposizione In questa sede parliamo di ESPERIENZA come la TOTALITA' DELLE SINGOLE ESPERIENZE. E' l'enciclopedia delle conoscenze esplicite (formali) e implicite (tacite) acquisite tramite il coinvolgimento personale nelle azioni e l'imitazione dei comportamenti altrui. E' la percezione di tutto ciò che accade. E' altresì sentire gli eventi che ci riguardano e influenzano i nostri stati d'animo. Le conoscenze acquisite tramite l'esperienza hanno un valore PRAGMATICO → sono utili per prendere decisioni e agire in modo efficace in una data situazione nei vari ambiti dell'esistenza. Consentono altresì di elaborare teorie per spiegare il comportamento nostro e altrui. Sono tuttavia TEORIE INGENUE, fondate su conoscenze poco attendibili e valide. L'ESPERIENZA non è una dimostrazione, è un AVVENIMENTO PERSONALE, limitato nel tempo e nello spazio, soggetto a errori e distorsioni. Teorie ingenue + spiegazione della condotta umana => PSICOLOGIA DEL SENSO COMUNE. → E' una forma indispensabile di sapere che ci pone nella condizione di capire e interpretare i comportamenti nostri e altrui grazie al ragionamento pratico. Se introduciamo processi di verifica rigorosi, otteniamo conoscenze dotate di maggiore validità e attendibilità, di cui ci possiamo fidare. E' la PSICOLOGIA SCIENTIFICA fondata sul METODO SPERIMENTALE, che offre una garanzia elevata sulla robustezza delle spiegazioni fornite. Differenze: 1. la PSICOLOGIA SCIENTIFICA non parte da zero, non è una conoscenza originaria, MA si fonda sul sapere della psicologia ingenua. 2. La PSICOLOGIA SCIENTIFICA presenta un carattere di CONTINGENZA. 3. Riconosciuta questa contingenza, nasce il carattere di NECESSITA' della psicologia scientifica. Chiunque accetti questi criteri e sia in grado di usare gli strumenti pertinenti è nella possibilità di procedere alla verifica di quanto sostenuto da un altro studioso. Il termine psicologia compare per la prima volta nel 1520, ma solo nel 700 si inizierà a parlare di psicologia nel senso attualmente inteso. • Christian Wolff → distingue: - PSICOLOGIA RAZIONALE → di natura filosofica, si basa su riflessioni teoretiche e fu messa in discussione da Kant. - PSICOLOGIA EMPIRICA → naturalistica, è fondata su osservazioni concrete, ed è stata la radice da cui è sorta la psicologia scientifica contemporanea come scienza naturale. Contributo filosofico → la filosofia classica e quella moderna hanno fornito un rilevante contributo alla psicologia. – Aristotele → con il “De anima” in cui si procede a una descrizione dei processi cognitivi – Ippocrate → fornisce una prima classificazione della personalità – Erasistrato → distingue i nervi sensioriali da quelli motori – Renè Descartes → introduce la distinzione fra RES COGITANS, il pensiero e RES EXTENSA, il corpo. Il pensiero racchiude idee innate mentre il corpo è concepito come una macchina, oggetto di indagine naturalistica. A questo pensiero (Razionalismo) si oppone l'EMPIRISMO, che consente di studiare la mente non come essenza, bensì come insieme di FACOLTA'. La psicologia scientifica nasce nel 1879 grazie a Wilhelm Wundt. • Wilhelm Wundt → per lui l'oggetto della psicologia è l'ESPERIENZA IMMEDIATA (diretta) contrapposta all'esperienza mediata delle altre scienze naturali. La psicologia non ha la necessità di ricorrere a strumenti di mediazione. Il metodo privilegiato per rilevare l'esperienza immediata è dato dall'INTROSPEZIONE = intesa come capacità di accertare che cosa avviene nell'istante in cui si esperisce un certo evento (interno o esterno). Tuttavia, l'introspezione può alterare i contenuti di ciò che si osserva ed è soggetta a distorsioni: nell momento stesso in cui ha luogo, modifica i dati rilevati per un inevitabile spostamento di attenzioni. → non vi è una lettura diretta della mente altrui, che rimane sempre opaca. Wund era consapevole di entrambi questi limiti dell'introspezione, e ritenne possibile aggirarli facendo ricorso al metodo sperimentale. Ciò che conta non è il contenuto dell'introspezione, ma la VARIAZIONE fra un atto di introspezione e un altro comparabile. Elaborò una teoria complessa in cui distinse: - PERCEZIONE → le sensazioni immediate così come si presentano alla coscienza - APPERCEZIONE → l'organizzazione delle sensazioni in processi mentali complessi - VOLONTA' DI REAZIONE → intervento della volontà per produrre azioni congrue con gli stimoli Dagli storici la psicologia di Wund fu chiamata STRUTTURALISMO, poiché rivolta a rilevare le strutture della mente umana. Secondo il suo allievo più fedele, Edward Titchener, la comprensione dell' “anatomia della mente” ha poca attinenza con il come o il perchè la mente funzioni. E' essenziale capire di quali strutture si compone. La prima contrapposizione allo strutturalismo proviene dal FUNZIONALISMO. FUNZIONALISMO → è un punto di vista, un programma, un'ambizione, che trovò nell'università di Chicago la sua sede elettiva. Secondo questa prospettiva, la psicologia è lo studio dell'attività mentale come via per adattarsi all'ambiente in modo attivo. Il cuore del funzionalismo consiste nel verificare come opera un processo mentale. prototipo di tali macchine è la MACCHINA DI TURING, un dispositivo che consente di compiere numerose operazioni aritmetiche e che rappresenta l'embrione dei computer di oggi. L'IA ritiene che un computer correttamente programmato possa essere dotato di un'intelligenza non distinguibile da quella umana. Il paradigma dell' IA è andato incontro a numerose critiche. Il COGNITIVISMO aveva posto le premesse per comprendere l'architettura della mente umana. • Jerry Fodor → ha proposto una concezione forte della mente computazionale, governata dal LINGUAGGIO DELLA MENTE. Per lui è la combinazione di concetti semplici innati in grado di esprimere verità necessarie, elaborate secondo le regole logiche, attente solo alla forma, non ai contenuti. Questa concezione è stata ulteriormente sviluppata con una visione modulare della mente. Secondo il MODULARISMO → la mente è organizzata in moduli, o cassetti, ciascuno dei quali con una struttura specializzata che lo rende un sistema aperto in un ambito specifico nell'interazione con l'ambiente. I moduli operano nello stesso modo nelle varie situazioni in cui gli individui vengono a trovarsi. Non possiamo scegliere di organizzare la nostra percezione visiva come desideriamo. I moduli attribuiscono una specifica struttura alla mente, che può funzionare solo secondo processi predefiniti. PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA → i moduli sarebbero il risultato della selezione naturale per affrontare i problemi che la nostra sopravvivenza ci poneva decine di migliaia di anni fa. Con l'evoluzione sarebbero diventati sistemi esperti, geneticamente predisposti, finalizzati a trattarre a livello mentale i problemi relativi a settori specifici dell'ambiente. CONNESSIONISMO → metà anni '80. Pone in relazione l'architettura biologica del cervello con quella funzionale dell'attività cognitiva e fa riferimento a modelli, chiamati RETI NEURALI ARTIFICIALI, ispirati alla struttura neurale del cervello. Secondo il connessionismo, l'elaborazione delle informazioni avviene all'interno di ogni rete, composta da un numero molto elevato di unità che procedono in modo parallelo, in grado di influenzarsi l'un l'altra mediante connessioni eccitatorie o inibitorie, ciascuna delle quali ha un peso specifico. Ogni rete presenta un'architettura a 3 strati: 1. strato di unità di imput 2. strato di unità nascoste 3. strato di unità di output le diverse unità possono essere collegate tra loro secondo molteplici percorsi. Vi sono reti che: – prevedono solo connessioni unidirezionali in avanti (feedforward) dallo strato di imput a quello di output – prevedono connessioni bidirezionali sia in avanti sia indietro (feedback) – prevedono percorsi connettivi orizzontali entro lo stesso strato il connessionismo apre pertanto la strada verso una concezione dinamica e attiva della mente, in grado di adattarsi alle condizioni del momento e autocorreggersi. Giunti ai giorni nostri esamineremo la mente situata e radicata nel corpo. → non può esserci una mente astratta e isolata fuori da una situazione concreta, tranne quando si cade nell'ERRORE DELL'ESSENZIALISMO => considerare gli stati mentali come entità fisse, regolari, corrispondenti a fenomeni circoscritti e isolati. E' una sorta di “cecità Platonica”, un'incapacità di vedere l'importanza decisiva del contesto. E' la tendenza a decontestualizzare i processi sottesi ai processi mentali. MENTE → è una MENTE SITUATA, costantemente immersa in un contesto immediato, inteso come l'insieme delle informazioni disponibili nella situazione contingente, compresi i particolari secondari. In quanto tale è FONDATA SULL'ESPERIENZA. Essa funziona come guida di controllo per l'azione e l'interazione, momento per momento, trasformando i dati fruibili in specificazioni circa ciò che è corretto fare qui ed ora. E' RADICATA NEL CORPO → e modale, fondata sull'elaborazione dei dati da parte delle singole modalità sensoriali e di controllo motorio. La radicazione della mente nell'organismo ha trovato una valida conferma sperimentale e teorica nei NEURONI A SPECCHIO, che ci pongono nella condizione di capire le azioni degli altri, di comprendere la loro mente, di condividere affetti ed emozioni, nonché di stabilire profondi legami di empatia. Capitolo 2. “Metodi della ricerca in psicologia”. • Kant → respinge la psicologia sperimentale poiché la matematica non è applicabile ai fenomeni del “senso interno” e alle loro leggi. Semplicemente non è concepibile “misurare” i fenomeni e i processi mentali. In che modo possiamo misurare il pensiero, il desiderio, la memoria, le emozioni? In che modo calcolare l'intensità delle sensazioni? PSICOLOGIA INGENUA → enciclopedia delle conoscenze psicologiche di cui dispone una persona in base alla propria esistenza. E' adeguataa per vivere in pratica la nostra vita quotidiana, ma non per elaborare conoscenze esplicite, idonee a spiegare in modo attendibile i processi sottesi a un dato comportamento. Quindi → occorre elaborare una TEORIA = insieme coerente e parsimonioso di proposizioni, fondate su criteri espliciti, verificabili sul piano empirico tramite opportune operazioni, in grado di dare ragione di certe evenienze, delle regolarità osservate, nonché di fare previsioni attendibili sull'evoluzione dell'attuale stato di cose. Qual è la differenza tra TEORIA INGENUA E TEORIA SCIENTIFICA? → Risiede nei METODI DI CONTROLLO delle spiegazioni e nelle capacità di impiegare criteri espliciti per acquisire conoscenze e fare previsioni. La psicologia scientifica adotta il METODO SPERIMENTALE, messo a punto nel 600. • Galileo → per lui il metodo sperimentale consiste nell'unione delle sensate esperienze con le necessarie dimostrazioni supportate dal contributo della matematica. Teoria e fatti non sono separati, ma tra loro vi è un rimando continuo che implica un intreccio originario fra OGGETTO e METODO. METODO → dal greco “meta= per” e “odos= strada” => andare per strada, fare un percorso. Occorre quindi che il ricercatore predisponga un DISEGNO DI RICERCA. All'inizio dell'attività di ricerca vi è la MERAVIGLIA, quindi l'interesse profondo per l'individuazione di soluzioni innovative rispetto a teorie già consolidate. Il punto di partenza di una ricerca implica un pensiero creativo e produttivo, che spinga il ricercatore a individuare nuovi modelli di spiegazione, a stabilire connessioni alternative rispetto a quelle usuali. L'interesse di avvio implica la DOMANDA DI RICERCA: che cosa voglio studiare? Perchè? Qual è il traguardo che desidero raggiungere? → occorre che tale campo non sia troppo esteso ma nemmeno troppo limitato e complesso. Ogni ricerca si fonda su altre ricerche e si fonda su una piattaforma di conoscenze, competenze e apprendimenti compiuti dai ricercatori precedenti. Lo SCOPO della ricerca è l'architrave della ricerca stessa, definisce il suo significato. La domanda di ricerca va tradotta in IPOTESI DI RICERCA = enunciati provvisori che stabiliscono una relazione esplicita e accurata fra più fatti osservati. Di norma, un'ipotesi è enunciata in proposizioni del tipo “se … allora”: se si verificano certe condizioni (antecedente) allora sono prevedibili determinati esiti (conseguente). Le ipotesi di ricerca sono formulate in modo da essere verificate tramite operazioni sperimentali accurate e pertinenti. Le OPERAZIONI consistono in azioni documentabili, osservabili da più ricercatori indipendenti, rispettose di CRITERI DI PROTOCOLLARITA' ammessi da una data scienza. Per esaminare la validità o meno delle ipotesi di ricerca, il ricercatore deve procedere alla loro VERIFICA SPERIMENTALE, ma non è così semplice. Non è possibile dimostrare sperimentalmente in modo diretto le ipotesi di ricerca poiché in ogni operazione di misura commettiamo errori, dati i limiti intrinseci della nostra mente. Per superare questo ostacolo gli scienziati hanno fatto ricorso a una via indiretta di verifica dell'ipotesi. → essi si sentono autorizzati ad accettarla solo se riescono a dimostrare che l'ipotesi opposta (IPOTESI NULLA) è falsa. La totalità dei risultati in base ai quali ci sentiamo giustificati a rigettare l'ipotesi nulla si chiama REGIONE CRITICA. Se i dati che otteniamo ricadono in questa regione, ci sentiamo legittimati a respingere l'ipotesi nulla e per inferenza accettare l'ipotesi di ricerca. Precisate le ipotesi occorre verificare la loro accettabilità tramite il METODO SCIENTIFICO che prevede il rispetto rigoroso di specifici standard. Anzitutto è necessario ottenere la partecipazione dei soggetti che rispondano ai requisiti previsti dal ricercatore in riferimento a una serie di variabili. Il gruppo dei soggetti sperimentali costituisce la fonte delle informazioni e tale condizione richiede che sia scevro da distorsioni. Solitamente poi è prevista la supervisione di un GRUPPO DI CONTROLLO. I soggetti sono invitati a eseguire una serie di operazioni nel corso dell'esperimento in una condizione: – ARTIFICIALE → che garantisce un livello più elevato di controllo rigoroso e fornisce protocolli dotati di una maggiore attendibilità psicometrica. – NATURALE → presenta un valore più alto di validità ecologica nel rispetto del comportamento spontaneo dei soggetti nel loro ambiente di appartenenza. Occorre inoltre che i partecipanti rispettino le istruzioni fornite dal ricercatore, la CONSEGNA. Questa deve essere il più chiara e semplice possibile, favorendo la partecipazione attiva dei soggetti. Seguendo le indicazioni fornite essi sono in grado di compiere le opportune azioni in riferimento agli STIMOLI SPERIMENTALI loro presentati. L'elaborazione degli stimoli → impresa ardua. Avviene facendo ricorso a specifici STRUMENTI che consentono sia la loro determinazione sia la loro misurazione al fine di ottenere i protocolli dell'esperimento. Ci sono quelli tradizionali semplici ma anche quelli più sofisticati. In numerose circostanze i ricercatori impiegano l'OSSERVAZIONE dei comportamenti dei partecipanti. La combinazione di queste varie componenti conduce alla configurazione della SITUAZIONE SPERIMENTALE. Infine occorre verificare se al termine dell'esperimento i soggetti abbiano capito il compito e lo abbiano eseguito secondo quanto indicato dal ricercatore. Al tal fine il ricercatore si avvale del CONTROLLO DI MANIPOLAZIONE = che consiste nel verificare la coerenza e la congruenza fra gli obiettivi dell'esperimento, le istruzioni fornite e il comportamento dei soggetti sperimentali. I dati ottenuti sono sottoposti a ELABORAZIONE STATISTICA, che può essere: – DESCRITTIVA → consente di rappresentare il modo accurato e sintetico le caratteristiche numeriche dei fenomeni indagati in riferimento alle variabili considerate. – INFERENZIALE → impiega procedimenti probabilistici per formulare previsioni, stabilire una connessione fra 2 o più variabili, accertare un eventuale rapporto causa-effetto fra la variabile dipendente e quella indipendente. Se i risultati appaiono soddisfacenti e innovativi, il ricercatore è interessato a documentare la sua ricerca con un'apposita PUBBLICAZIONE. In tal modo si pongono le premesse per istituire un confronto aperto fra gli scienziati, porre ulteriori traguardi, stabilire una rete con altri etc. SPIEGARE le cose → necessità per l'uomo, altrimenti ci sentiremmo persi. Sospinti da questo vincolo, andiamo alla ricerca delle CAUSE che possono generare gli accadimenti. L'EVIDENZA delle cose non basta, abbiamo bisogno di domandarci “perchè”. Questo vincolo appare precocemente nel neonato, è l'ILLUSIONE DEL POTERE ESPLICATIVO che promuove forme efficaci di adattamento attivo nel nostro habitat. Tale illusione conduce al PRINCIPIO DI CAUSALITA', in grado di rispondere al perchè si verificano certe connessioni fra 2 o più fenomeni. 1. CAUSALITA' FISICA → ad esempio il moto. Il suo fondamento è la FORZA. 2. CAUSALITA' PSICOLOGICA → abbiamo sempre a che fare sia con oggetti inanimati ma anche con esseri animati, a questi ultimi siamo predisposti ad attribuire in modo sistematico pensieri, emozioni, intenzioni, desideri e scopi anche laddove questi non esistono. Il suo fondamento è l'INTENZIONE. Gli umani sono SISTEMI TELEONOMICI => avvertono l'esigenza di raggiungere uno scopo e di mettere in atto le funzioni indispensabili a tal fine. IL METODO SPERIMENTALE Gli eventi del mondo assumono un certo valore, e tutti i valori della nostra esperienza sono potenzialmente delle VARIABILI. Il compito fondamentale del ricercatore è determinare il RAPPORTO che esiste tra le variabili che osserva. Occorre distinguere: – variabili DIPENDENTI → variano in dipendenza delle variazioni delle seconde – variabili INDIPENDENTI → sono controllate dallo scienziato