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Quaderno tirocinio T2, Versioni di Didattica Pedagogica

Quaderno della seconda annualitá di tirocinio per scienze della formazione primaria, UNIFI

Tipologia: Versioni

2021/2022

In vendita dal 30/06/2024

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Scarica Quaderno tirocinio T2 e più Versioni in PDF di Didattica Pedagogica solo su Docsity! Scuola di Studi Umanistici e della Formazione CdS Scienze della Formazione Primaria QUADERNO DI TIROCINIO T2 STUDENTE: CORRALES ESTEVEZ CELESTE N° MATRICOLA: 7056388 ANNO DI CORSO DI STUDI: 3° TUTOR UNIVERSITARIO: SALETTI CHIARA anno accademico 2022/ 2023 Versione gennaio 2023 Il QUADERNO1 è uno strumento operativo utilizzato dallo STUDENTE per documentare - sia in modo descrittivo sia come rilettura critica - l’esperienza di tirocinio diretto nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. 1. ISTITUTO SCOLASTICO SEDE DEL TIROCINIO DIRETTO Denominazione dell’Istituto: Istituto comprensivo statale Pontassieve Sede: Via di Rosano 16/A, 50065 Pontassieve n° scuole dell’infanzia 7 n° alunni 435 n° scuole primarie 5 n° alunni 892 n° scuole secondarie di 1° grado 1 n° alunni 521 Link a PTOF e RAV dell’Istituto ● PTOF ● RAV 2. SCUOLA DELL’INFANZIA Denominazione: Scuola dell’infanzia Don Lorenzo Milani Sede: Piazza Pertini 2, Loc. Montebonello, 50065 Pontassieve Tutor Scolastico (cognome, nome): Continisio Annalisa E-mail istituzionale del Tutor Scolastico: [email protected] Organizzazione2: La scuola dell’infanzia Don Milani ospita due sezioni eterogenee composte da bambini e bambine di 3/4/5 anni e segue il seguente orario -entrata tra le 8:30 e le 9:00 -mensa dalle 12:30 alle 13:30 -uscita per tutti tra le 16:30 e le 16:40 1 Compilare le diverse parti del Quaderno utilizzando lo spazio che si ritiene necessario, ma senza modificare il template del documento (font, allineamento, titoli …); quando indicato, seguire le istruzioni per la compilazione riportate in nota. 2 Numero sezioni, tipologia sezioni (omogenee e/o eterogenee per età), orario settimanale. 2 Denominazione: Scuola primaria De Amicis Sede: Via Guido Reni 4, 50065 Pontassieve Tutor Scolastico (cognome, nome): Pieraccioni Anna E-mail istituzionale del Tutor Scolastico: [email protected] Organizzazione6: 9 classi in tutto di cui 4 con doppia sezione: 1A, 1B, 2A, 3A, 3B, 4A, 4B, 5A, 5B Progetti in corso nel plesso: Progetto scacchi, alfabetizzazione digitale e gemellaggio elettronico. CLASSE: N° alunni 14 N° alunni con bisogni educativi speciali (BES) 2 ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO7 Aula molto grande. Banchi disposti a gruppi di 4. Lungo il lato sinistro dell’aula si trovano svariati mobili dove i bambini conservano quaderni, libri e scarpe da ginnastica, mentre giubbotti e zaini vengono lasciati fuori dall’aula, ciascuno al rispettivo appendiabiti. Di fronte ai banchi è posizionata la cattedra della maestra con pc, casse e tablet. Dietro alla cattedra troviamo la stampante e i fogli bianchi e colorati, una piccola LIM e la classica lavagna a gessetti. La classe è addobbata con cartelloni di benvenuto (in quanto tutta la scuola De Amici è da quest'anno ospite della sede dell’istituto comprensivo di Pontassieve a causa di ristrutturazioni da eseguire nell’edificio di origine) e relativi ad attività svolte in aula. GESTIONE DELLA CLASSE8 La giornata inizia con l’accoglienza da parte dell’insegnante, dei bambini al portone laterale dell’edificio scolastico, adibito temporaneamente a ingresso: qui, in fila ordinata seguono l’insegnante dirigendosi in aula, lasciando fuori gli zaini e gli indumenti non utili, portando in classe la borraccia con l’acqua, l’astuccio e il diario. I quaderni e i libri sono già presenti in aula, sotto i banchi degli alunni o nelle loro “buchette”. Una volta in classe, gli alunni sono chiamati a rispondere all’appello e in seguito inizia la lezione: la prima parte della mattina corrisponde a tempi abbastanza distesi e tranquilli. Si procede alla correzione dei compiti di italiano per casa e a produzioni grammaticali di vario tipo. La seconda parte della mattina, successiva al momento della ricreazione, è dedicata a compiti di realtà. 6 Numero classi, orario settimanale. 7 Disposizione di arredi e supporti didattici con una breve descrizione. 8 Attività nel grande/piccolo gruppo, a coppie, di tipo laboratoriale … 5 Dopo il pranzo, i bambini vengono lasciati liberi di giocare, raramente in aula (anche se molto spaziosa), molto più spesso in cortile dove hanno a disposizione un campo da basket aperto e numerosi palloni di svariato tipo. Il restante orario scolastico è dedicato ad attività per sviluppare cittadinanza e capacità utili in vari contesti. La gestione della classe è affidata all’insegnante di Italiano, che è però affiancata dall’insegnante di sostegno la quale si occupa nello specifico di A. brillante bambino BES, e M. bambino arrivato da poco dall’Albania il quale conosce solo le basi essenziali dell’italiano. Quindi in generale non si tratta di una classe che segue un rigido ritmo scolastico né tantomeno caratterizzata da materie nettamente separate tra loro. STRATEGIE DIDATTICHE9 L’insegnante non utilizza la classica lezione frontale in quanto in aula sono presenti alunni BES, ma parlandone con Lei è comunque emerso che ritiene questa “strategia” poco funzionale e molto noiosa per tutti. Utilizza molto spesso il cooperative learning e il peer-tutoring associato ai compiti di realtá: gli alunni non solo hanno sviluppato una propensione ad aiutare i compagni in maniera istintiva, ma si sentono anche a loro ago ad ammettere di aver bisogno di aiuto. Ho visto anche come l’insegnante utilizza quotidianamente la didattica multisensoriale e l’uso delle tecnologie, a parer mio molto efficaci: il coinvolgimento di vari sensi nel contesto didattico aiuta aconsetire un apprendimento ottimale per ogni studente in classe. Questo tipo di apprendimento consente agli alunni di partecipare attivamente al processo e all’insegnante di valutarli da diversi punti di vista, data l’emersione dei diversi punti di forza di ciascuno. SUPPORTI DIDATTICI10 Libri di testo e LIM 4. SCHEDA DI OSSERVAZIONE DI UNA ATTIVITÀ/LEZIONE TENUTA DAL TUTOR SCOLASTICO SCUOLA PRIMARIA ETÀ 8/9 ANNI CLASSE 3° TRAGUARDO (Indicazioni Nazionali, 2012) L’allievo partecipa a scambi comunicativi con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più̀ possibileadeguato alla situazione. Legge e comprende testi di vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. 9 Lezione frontale trasmissiva, istruzione diretta, altre strategie didattiche. 10 Strumenti di supporto alla interazione orale. 6 Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità̀ morfosintattiche e caratteristiche del lessico. OBIETTIVO Produrre semplici testi ortograficamente corretti e connessi a situazioni quotidiane; Leggere ad alta voce in modo chiaro e comprensibile MODALITÀ DI VERIFICA Correzione dei testi scritti e valutazione della lettura ad alta voce. METODI/STRATEGIE Writing e reading STRUMENTI Quaderno, fogli di carta, penne, lapis, matite colorate. TEMPI Due ore. PREDISPOSIZIONE AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Tutti i bambini svolgono il proprio lavoro al proprio banco dopo che l’insegnante ha fornito a ciascuno un foglio di carta, i quaderni di italiano e le istruzioni per procedere: ogni bambino dovrà verbalizzare quanto accaduto in aula durante la mattinata, fino a quel dato momento. Dopo di che dovranno fare un disegno e colorarlo. FASI DELL’ATTIVITÀ/LEZIONE (AVVIO, SVOLGIMENTO, CONCLUSIONE) La lezione di italiano del giorno era quella di scrittura ( “Giorno della scrittura” ): inizialmente l’insegnante aveva previsto di far verbalizzare a gli alunni ciò che avevano fatto nel fine settimana, ma dato che io personalmente avevo portato ad ogni studente una bustina di figurine componibili di Topolino (dove all’interno si trovano anche i buoni scuola), chiedendo il permesso all’insegnante per consegnarle, questa ha avuto l’idea di far basare il giorno della scrittura su questa novità: il primo giorno della maestra Celeste. La lezione è quindi iniziata con la distribuzione di una bustina a testa e la costruzione delle figurine (alcune rappresentavano i personaggi di Topolino and co, altre invece erano veri e propri edifici o mezzi di trasporto). A seguito, l’insegnante ha esposto le indicazioni per il compito di scrittura: ogni alunno avrebbe dovuto verbalizzare, prima in brutta e poi in bella, tutto ciò che era successo in aula fin dall’entrata a scuola: l’arrivo della maestra Celeste, la ricezione del regalo, la costruzione, eventuali scambi, sentimenti ed opinioni. Dopo un breve momento di titubanza, tutti gli alunni hanno iniziato a scrivere, individualmente. Al termine dell’attività di scrittura, l’insegnante ha corretto i testi e poi ha chiesto a ciascun bambino di leggere il proprio elaborato ad alta voce. La fase finale dell’attività ha visto i bambini impegnati nell’affiancare alla loro produzione, un disegno inerente. L’attività si è conclusa con l’idea da parte di una studentessa, di 7 sempre nuovi argomenti e strategie per riuscire ad attirare e mantenere alta, per quanto possibile, l’attenzione dei bambini. Ho anche acquisito numerosi spunti di atteggiamenti e attività da proporre in futuro all’interno di una classe, tenendo sempre conto dell’individualità e delle diverse dinamiche che potrei trovare. Inoltre, ho osservato quanto le insegnanti e gli insegnanti siano umani: gli studenti, grandi o piccoli che siano, (persino noi universitari), tendiamo a dimenticarci che gli insegnanti hanno sí il compito di guidarci, ma alla fin fine si tratta di essere umani che come noi si annoiano, si distraggono e commettono errori. Chiarito che un’insegnante nel suo ruolo di insegnante deve essere il più attenta possibile a ogni momento e situazione, ho potuto riflettere e rivalutare le opinioni negative che avevo espresso nei confronti della tutor scolastica a me assegnata per il T1: L’anno scorso sono stata assegnata ad un’insegnante che, alla vigilia della pensione, prestava ormai poca attenzione ai dettagli, punendo gli alunni quando non era necessario e guardando poco alle esigenze emotive e fisiche di questi. Anche la tutor assegnatami per quest’annualità, nonostante più giovane e proattiva, ha commesso errori quali distrarsi utilizzando il telefono o l’orologio digitale, ma questo non toglie che mi abbia profondamente segnato l’amore, la passione e la dedizione con la quale insegna, e soprattutto educa e conosce i suoi alunni. Per quanto riguarda la scuola primaria (De Amicis), questo era il mio secondo anno con l’insegnante Pieraccioni: ho avuto modo di riconfermare l’amore che Lei stessa, l’anno precedente, mi ha trasmesso, verso la scuola primaria, mondo nettamente diverso da quello della scuola dell’infanzia. Le lezioni nelle classi della maestra Anna, non si basano mai su routine rigide ma si strutturano su orari erano molto rilassati: a rischio di far poco durante la giornata, l’insegnante preferisce mettere in primo piano la relazione con gli alunni, con i quali ha instaurato rapporti bellissimi. Essendo i bambini ormai cresciuti, considero che i cosiddetti “elementi di disturbo”, tipici di ogni classe, si siano ridotti ai minimi termini, e grazie a questo ho potuto interagire con gli alunni e instaurare da subito con tutti un bel rapporto. All’interno della scuola primaria, quest'anno, ho avuto la possibilità di osservare e partecipare ad attività più complesse e ricche di contenuti culturali, comprendendo anche quali strategie siano più efficaci. Ancora una volta ho notato come l’elemento caratterizzante entrambi gli ordini scolastici è l’importanza dei compagni: alla scuola dell’infanzia, i più piccoli imparano dai più grandi specie in classi eterogenee come quelle che ho riscontrato; nella scuola primaria si attua, anche attraverso l’utilizzo da parte dell’insegnante della strategia didattica del peer-education, un’educazione tra pari, dove l’uno impara dagli errori dell’altro o l’altro si pone come modello da cui imparare qualcosa (principalmente nelle attività di disegno o nei momenti dell’intervallo). Essendo questa la mia seconda esperienza come insegnante, senza dubbio mi sono sentita da subito più all’altezza ma ho comunque fatto tesoro di ogni minimo insegnamento che ho ricevuto, sia direttamente che indirettamente, dalle mie tutor scolastiche; la cosa più importante, secondo me, è stato capire che a prescindere dall’età degli alunni e dell’insegnante, dalla conoscenza personale di un relativo argomento e da quale metodologia educativa si scelga, se manca la passione, l’amore per i bambini e quel senso di responsabilità che nasce dal dover conoscere e crescere un “essere umano in miniatura”, che non è tuo figlio o figlia, il lavoro dell’insegnante diventa allora un obbligo frustrante sia per l’insegnante, sia per i bambini, con conseguenze disastrose che si noteranno poi durante la crescita di questi. L’esperienza vissuta mi ha permesso di consolidare quanto realmente sia impegnativo, ma altrettanto soddisfacente e bello, questo lavoro e di quanto ancora devo imparare, anche a livello teorico ma principalmente pratico, ma con la consapevolezza di essere un gradino più in alto rispetto all’anno scorso. Oltre al tirocinio diretto, ho potuto riscontrare piacevoli differenze tra il tirocinio indiretto 10 dall’annualità precedente e quello dell’annualità in corso: Causa emergenza sanitaria, noi matricole 2020, purtroppo, ci stiamo conoscendo solo adesso. Dopo due anni di didattica a distanza, abbiamo finalmente la possibilità di guardarci in faccia e sederci vicine durante una lezione, e nonostante un po’ di timore generale nel porre domande o alzare la mano, riesco finalmente a percepire quello che poi significa essere insegnanti: aiutarci tra di noi per un fine comune. Oltretutto, essendo io una persona estremamente ansiosa, sono rimasta positivamente stupita di me stessa perché mi sono auto proposta come una delle due referenti per gli incontri di tirocinio indiretto, facendo quindi da ponte tra le studentesse e l’insegnante, cosa che mi ha permesso di conoscere e interagire in maniera diretta con moltissime mie colleghe. Zona appendiabiti e buchette, scuola dell’infanzia Giardino, scuola dell’infanzia 11 Calendario del giorno, scuola dell’infanzia Addobbi di benvenuto, scuola primaria 12