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relazione finale tirocinio Tfa, Appunti di TFA Sostegno

relazione finale tirocinio tfa

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 06/06/2022

maria-calarco-2
maria-calarco-2 🇮🇹

4.4

(34)

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica relazione finale tirocinio Tfa e più Appunti in PDF di TFA Sostegno solo su Docsity! Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico _________________________________________________________________ TFA VI CICLO RELAZIONE FINALE SULLE ATTIVITÀ DI TIROCINIO DIRETTO Scuola secondaria di secondo grado Tutor coordinatore (Prof.ssa Maria Teresa MALERBA) Corsista: Maria CALARCO Matricola n. 1000101 ________________________________________________________________ ANNO ACCADEMICO 2020/2021 INDICE INTRODUZIONE ……………………………….………………………………………………………………………….2 CAPITOLO 1 – IL CONTESTO SCOLASTICO………………………………………………………………………5 1.1. – L’istituzione scolastica: profilo organizzativo e didattico ………………………….............5 1.2. - Contesto territoriale e definizione del bacino di utenza ……….……….…………………….8 1.3. – Considerazioni critiche sulla realtà scolastica osservata ……………………..…………..…10 1.4. Prassi didattiche e valutative ………………………..……………………………..………………………15 CAPITOLO 2 – IL TIROCINIO ………………………………..………………………………………………………16 2.1. Fase osservativa delle attività didattiche ……………..……………..……………………………….16 2.2. La classe III di I.I. ………………………………………………….……………..…….…………………………17 2.3. Descrizione e osservazione dell’alunna ………………..…………………….…….…………………18 2.4. Partecipazione attiva nell’affiancamento e collaborazione nelle attività………….……20 2.5. Attività didattiche svolte, strategie, risultati e ausili/software informatici. …………..22 CONCLUSIONI ………………………………..………………………………………………………………………….26 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ………………………………………….………………………………………….30 ALLEGATI N. 1, ATTIVITÀ DIDATTICA E TIC …………………….…………………………..………..………32 - 4 - aula. Nella stesura della mia relazione vi sono due momenti importanti: quello iniziale di tipo descrittivo riguardo l’Istituzione Scolastica presso cui ho svolto il tirocinio diretto e quello centrale dedicato alle attività di osservazione delle dinamiche di classe e del lavoro svolto dalla tutor, prima e poi, di realizzazione degli interventi da somministrare all’alunna I.I.. In seguito all’osservazione diretta e all’analisi dei documenti attestanti il disturbo della ragazza (profilo di funzionamento e diagnosi funzionale), di concerto con la tutor, ho realizzato delle attività che riguardano i piccoli obiettivi che ci aspettiamo di raggiungere. Nello specifico sono stati realizzati due libri tattili, uno legato all’autonomia personale dell’alunna e l’altro in cui si evidenzia l’attività motoria e ludica. In ultimo verranno inserite impressioni personali e critiche sul lavoro effettuato cogliendo gli aspetti più importanti significativi che l’attività di tirocinio ha messo in evidenza. - 5 - 1. IL CONTESTO SCOLASTICO 1.1. L’istituzione scolastica: profilo organizzativo e didattico L’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” comprensivo del Liceo Scientifico, dell’Istituto Professionale Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale e dell’Istituto Tecnico Economico indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing di Laureana di Borrello ha sede centrale in Rosarno, grosso centro agricolo e commerciale situato su una vasta zona pianeggiante limitata dal promontorio del Poro e a pochi metri sul livello del mare. Rosarno si trova su una collina che si affaccia come un balcone naturale sul porto di Gioia Tauro e sulla pianura circostante. Comprende un vasto e fertilissimo territorio che ha per limiti a nord il fiume Mésima, ad est il fiume Metramo ed i primi contrafforti delle Serre calabresi, a sud il Comune di Gioia Tauro, ad occidente San Ferdinando (frazione di Rosarno fino al 1977). La cittadina è adagiata su una collina a 67 m. s.l.m., da cui domina la sottostante pianura, ricca di aranceti ed uliveti, ed il porto di Gioia Tauro, distante in linea d’aria appena 6 km. Il maggiore asse viario è rappresentato dall’autostrada senza pedaggio, SA-RC che assieme alla ferrovia costituisce un’infrastruttura di servizio che consente a persone e merci di dislocarsi adeguatamente. Il clima è mite e favorisce la presenza di alcune specie vegetali del tutto originali oltre alle colture tipiche degli agrumi, della vite, dell’ulivo e da alcuni anni anche dei kiwi. Infatti l’Istituto opera in un’area territoriale ricca di attività nei settori dell’agrumicoltura, dell’olivicoltura, del florovivaismo e del commercio. - 6 - L’industrializzazione è ancora carente ad eccezione di alcune strutture produttive insediatesi di recente nell’area industriale del grande porto di Gioia Tauro adibito a carico e scarico di container nave-nave e volano di sviluppo per tutta la Regione. La presenza dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” in un’area che coniuga opportunamente la produzione, la trasformazione e la valorizzazione delle risorse agricole con lo sviluppo del turismo, del commercio e dell’industria, è di vitale importanza per la formazione degli studenti e per lo sviluppo delle capacità imprenditoriali spendibili nello stesso territorio. La realtà sociale in cui la scuola si trova ad operare è tra le più problematiche della provincia di Reggio Calabria caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione, forti tensioni sociali, elevati rischi di devianza giovanile, difficoltà di investimenti. L’integrazione con il territorio è favorita da rapporti di interazione tra Scuola, Enti locali, Enti pubblici, Università, Chiesa, Associazioni culturali e le diverse Agenzie che operano sul territorio. L’Istituto R. Piria si snoda su tre sedi: • Liceo Scientifico con sede a Rosarno in via Modigliani • Istituto professionale settore servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale con sede a Rosarno in Viale della Pace e sede carceraria; • Istituto professionale settore Arti Ausiliarie delle professioni sanitarie: o ODONTOTECNICO, con sede a Rosarno in Via Modigliani; o Sede del Corso IeFP - "Operatore della ristorazione: preparazione pasti", Rosarno in Viale della Pace; - 9 - Opportunità L'Istituto insiste in una "cittadina di frontiera", un centro agricolo e commerciale, situato in una vasta zona pianeggiante ricca soprattutto di agrumeti e uliveti, che coniuga la produzione, la trasformazione e la valorizzazione delle risorse agricole con lo sviluppo del turismo, del commercio e dell'industria. Il maggiore asse viario è rappresentato dall’autostrada senza pedaggio, Salerno-RC che assieme alla ferrovia costituisce un’infrastruttura di servizio che consente a persone e merci di dislocarsi adeguatamente. L’Istituto opera in un’area territoriale ricca di attività nei settori dell’agrumicoltura, dell’olivicoltura, del florovivaismo e del commercio. L’industrializzazione è ancora carente, ad eccezione di alcune strutture produttive insediatesi di recente nell’area industriale del grande porto di Gioia Tauro adibito a carico e scarico di containers e volano di sviluppo per tutta la Regione. L'Istituto effettua un'indagine approfondita e sistematica sulle risorse del territorio, recependone i bisogni formativi, pianificando le collaborazioni anche sul lungo periodo e stimolando gli Enti locali, le Associazioni, il Volontariato, le realtà economiche e le forze sociali ad unirsi per fare sistema. La scuola ha sempre cercato di costruire il percorso della legalità, anche rendendo produttivi beni e terreni confiscati alla 'ndrangheta, lavorando sul clima relazionale con le famiglie e gli alunni, coinvolgendoli nella propria mission e vision. Vincoli L' Istituto opera in una realtà sociale tra le più problematiche della provincia di Reggio Calabria caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione, (Calabria 19.5%), forti tensioni sociali, elevati rischi di devianza giovanile, difficoltà di investimenti, alto tasso di immigrazione (Calabria 5.5%), contesto socio-culturale di provenienza degli alunni - 10 - difficile e denso di difficoltà familiari, senza dimenticare l'alto tasso di immigrazione che caratterizza tale realtà sociale. Le contrazioni della spesa per l’istruzione non permettono una programmazione di lungo periodo su risorse finanziarie affidabili. Si cerca di operare sul territorio coinvolgendo le aziende presenti e disponibili, poiché queste rappresentano una risorsa inestimabile per la crescita degli studenti tramite i percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento. 1.3. Considerazioni critiche sulla realtà scolastica osservata: analisi PTOF, PAI, RAV, PDM, Rendicontazione sociale dell’Istituto di Istruzione Superiore “R. Piria” Rosarno (RC) Uno dei compiti principali e preliminari all’interno del tirocinio diretto è stato la revisione e l’analisi dei documenti prodotti dall’Istituto in merito all’offerta formativa, ai processi di inclusione, di miglioramento e al rapporto di autovalutazione e rendicontazione sociale. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), introdotto dalla legge n.107/2015, ha sostituito il POF. È un documento elaborato dal Collegio Docenti, sulla base degli indirizzi di studio, le attività della scuola, le scelte di gestione ed amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico e deve essere approvato dal Consiglio di Istituto. È il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, - 11 - educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia. È quindi un documento di: 1. mediazione tra gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi ed indirizzi di studi determinati a livello nazionale e le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa; 2. progettazione di attività curriculari ed extracurriculari con progetti che mirano ad integrare, ampliare ed arricchire l’offerta formativa aprendo la comunità scolastica all’utenza ed agli enti locali; 3. identità dell’istituto che definisce il quadro delle scelte e delle finalità di politica scolastica; 4. riferimento che regola la vita interna dell’istituto ed organizza le proprie risorse di organici, attrezzature e spazi; 5. impegno di cui l’istituto si fa carico nei riguardi del personale, dell’utenza e del territorio. Il PAI è un documento che inquadra lo stato dei bisogni educativi e formativi della scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate. Di seguito viene riportata una sintesi delle criticità rilevate all’interno dell’Istituto Piria. Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo - 14 - dati ed informazioni secondo il percorso delineato dal Rapporto di autovalutazione (RAV), elaborato on line attraverso una piattaforma operativa unitaria. Dal RAV sviluppato dall’Istituto Piria emergono diverse criticità legate soprattutto al contesto sociale in cui viene proposta l’offerta formativa. L’istituto opera, infatti, in una realtà sociale tra le più problematiche della provincia di Reggio Calabria, caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione (Calabria 19,5%), forti tensioni sociali, elevati rischi di devianza giovanile, difficoltà di investimenti, alto tasso di immigrazione, contesto socio- culturale di provenienza degli alunni difficile e denso di difficoltà familiari. Sostanzialmente, analizzando il RAV, comunque, viene fuori un quadro in netto miglioramento rispetto agli anni passati: la dispersione scolastica è diminuita grazie all’azione costante e proficua dell’Istituto, attento alle richieste sociali ed economiche del territorio. Un punto di forza, in questo senso, è la preparazione professionale ancorata alla realtà produttiva e sempre aggiornata che permette un rapido successo nel mondo del lavoro. La formazione della personalità dell’alunno si basa sui principi dell’integrazione e della solidarietà ed è rivolta alla personalizzazione degli itinerari formativi attraverso la progettualità della scuola ed alla formazione di giovani, atti a inserirsi nella vita attiva, con una solida cultura generale, una preparazione professionale di base e approfondimenti specialistici, nonché al sostegno della formazione continua attraverso un costante collegamento tra scuola e mondo del lavoro, anche grazie ai percorsi di alternanza attuati già da molti anni. Infine si può affermare, guardando anche al bilancio sociale dell’Istituto, che emerge una realtà innovativa, strutturata ed efficiente, aperta e dinamica, che non nasconde le criticità che emergono, ma si dispone per rafforzare il processo di miglioramento e di - 15 - crescita. Una realtà che è in stretto contatto con il tessuto sociale ed economico in cui è chiamata ad operare, in grado di fornire risposte flessibili alle mutate condizioni del mercato del lavoro e delle imprese per il futuro delle studentesse e degli studenti. 1.4. Prassi didattica e valutativa Le discipline sono intese come strumento di lettura del reale affinché garantiscano, sul piano della didattica, l’educazione alla consapevolezza di sé e all’autovalutazione, la conoscenza dell’ambiente nella sua evoluzione e problematicità e l’informazione necessaria sui futuri percorsi scolastici e lavorativi che si aprono di fronte ad ogni studente. Si attua una forte integrazione tra i vari saperi disciplinari, finalizzati anche all’acquisizione di competenze chiave, valutazione e certificazione dei saperi in base ai parametri europei. L’ I.I.S. assume come obiettivo trasversale a tutte le discipline e come finalità in sé la formazione di un’etica della legalità intesa a favorire il rispetto delle regole che sovrintendono e rendono possibile il buon funzionamento di un’istituzione. L’Istituto Piria ha una consolidata e sistematica pratica di progetti con una forte ricaduta nel sociale e la valutazione ed il monitoraggio dei processi prendono esplicitamente in considerazione le competenze di cittadinanza per far conoscere e rispettare il regolamento interno, sviluppare un atteggiamento di tolleranza, far partecipare attivamente e responsabilmente gli studenti in alcuni ambiti della progettazione d’istituto al fine di autoregolarsi e rapportarsi in modo corretto con il mondo esterno e con altre realtà sociali complesse nonché apprezzare il valore di ciò che è giusto fare. - 16 - 2. IL TIROCINIO 2.1. Fase osservativa delle attività didattiche Ho svolto io mio tirocinio presso questo Istituto a partire dal 1° Febbraio 2022 sotto la guida della tutor prof.ssa Gabriella GUERRISI, docente di sostegno. Durante le attività didattiche la professoressa è un valido aiuto e supporto per l’alunna I.I.. La sua personalità sicura, dolce e tranquilla infonde sicurezza e fiducia nell’alunna. I colleghi dimostrano altresì stima e fiducia nei riguardi del suo lavoro e del suo operato dentro e fuori la classe. La docente è capace di rispondere ai bisogni educativi dell’alunna con interventi calibrati sulle sue condizioni personali. Coordina il progetto di integrazione attraverso momenti di impegno diretto con l’alunno con disabilità, momenti di collaborazione con i colleghi e momenti di osservazione, documentazione e riflessione sul lavoro. Inoltre gestisce i rapporti con la famiglia, cercando di attivare le risorse della famiglia, per una collaborazione e condivisione di obiettivi educativi e strategie. L’impatto avuto con la tutor è stato molto positivo. Il rapporto di affiancamento si è basato principalmente sull’empatia, la fiducia e la grande disponibilità reciproca che è proseguita nel corso delle settimane fino alla fine del percorso di tirocinio attivo. La docente tutor ha provveduto, nei primi giorni, a rilasciare i materiali e la documentazione propedeutiche alle fasi di osservazione e progettazione didattica sull’alunna I.I. quali Piano Educativo Individualizzato, Profilo Dinamico Funzionale e Diagnosi Funzionale. Una nota dolente riguarda la scarsa alleanza educativa con la - 19 - previsioni sia sulle perturbazioni che l’ambiente può indurre sul movimento, sia sugli effetti che il loro movimento avrà sull’ambiente. Il docente di sostegno, in sinergia con l’assistente educatore, ha creato un ambiente sereno per Iside, si è scelto di lavorare in un’aula ampia e luminosa, dotata di strumentazione adatta (PC, pianola, giochi vari per migliorare la motricità globale e fine) alle sue esigenze educative. La discente è costantemente supportata e affiancata dal docente di sostegno, inoltre con l’utilizzo di rinforzi positivi si sprona affinché possa superare le difficoltà. L’ingresso in classe con i suoi compagni sarà limitato a poche ore, proprio perché Iside si dimostra refrattaria a stare nella sua classe, che è numerosa e vivace quindi poco adatta alle esigenze della discente. Dall’osservazione iniziale è emerso che le criticità più importanti riguardano l’area delle interazioni e relazioni interpersonali e la partecipazione alle attività. In merito a questo, infatti, l’alunna presenta difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni. Ha comportamenti stereotipati e quando si tenta di ridurli o eliminarli spesso si trasformano in comportamenti-problema, con conseguenti reazioni aggressive ed incontrollate della discente. In queste situazioni si cerca di calmare l’alunna proponendole quelle attività a lei congeniali, in ultima analisi si richiede l’aiuto dei genitori per calmarla. L’alunna non ama adattarsi a persone e situazioni nuove, le sue giornate sono fatte di routine con atteggiamenti stereotipati che evidenziano le gravi difficoltà che ha nel relazionarsi con gli altri. Quando incontra difficoltà a fare qualcosa o non viene assecondata nel suo modo di fare sfocia in un comportamento-problema. Con la docente di sostegno e con l’assistente educatrice si è instaurato un rapporto di fiducia. Quando vuole comunicare con loro lo fa con gesti mostrando oggetti o luoghi. Per quanto riguarda l’autonomia personale è emerso che I. - 20 - ha un controllo parziale di se stessa. Ha necessità di essere seguita da qualcuno che le ricordi cosa deve fare e, soprattutto, non riconosce i pericoli. Sa, comunque, spostarsi negli ambienti che conosce bene, come a casa e a scuola sono negli spazi che utilizza. Non sa organizzare il tempo a scuola per svolgere le varie attività da fare. Sa usare alcune funzioni di alcuni strumenti di comunicazione telematici. Non sa usare il denaro e non si sa spostare con i mezzi pubblici. 2.4. Partecipazione attiva nell’affiancamento e collaborazione nelle attività Dalla fase di osservazione è emersa una situazione piena di criticità. I. ha grandi difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni e ad abituarsi alla presenza di nuove persone. Ha continui comportamenti stereotipati e quando si cerca di ridurli reagisce con comportamenti- problema, ne consegue una grande difficoltà di apprendimento che è fortemente compromessa dalla scarsa capacità di attenzione. L'organizzazione spaziale è limitata agli ambienti a lei familiari, l'organizzazione temporale è quasi assente. Dal punto di vista comportamentale l'interazione sociale è assente se non con le persone a lei familiari. Per quanto riguarda la comunicazione, non riuscendo a farlo verbalmente, presenta gravi difficoltà. I suoi atteggiamenti, interessi ed attività risultano ristretti e ripetitivi. Evidenziato ciò, gli obiettivi che la docente di sostegno si pone sono limitati a: • Stabilire rapporti sereni con gli insegnanti e i compagni, rispettare le regole di gruppo. - 21 - • Adeguare il comportamento cercando di limitare e ridurre, per quanto possibile, i comportamenti-problema. • Prestare attenzione a stimoli sensoriali uditivi e visivi. • Apprendere le regole della vita scolastica (orari-luoghi). • Imparare ad avere cura delle proprie cose (zaino-vestiti). • Sviluppare e consolidare schemi motorie di base. • Orientare l'attenzione agli stimoli, oggetti e persone mostrare interesse e motivazione verso le attività, imitare azioni e gesti. • Comprendere ed eseguire semplici istruzioni. • Fare richiesta per esprimere bisogni e desideri tramite la CAA. Per raggiungere questi obiettivi si è cercato di lavorare costantemente con la ragazza attraverso metodologie e strumenti specifici. Ho partecipato attivamente alle attività proposte dalla docente Guerrisi, la quale, attraverso l’utilizzo di schede strutturate, della Comunicazione Alternativa Aumentata e delle PECS, cerca di creare condizioni per costruire un percorso di crescita che veda protagonista la ragazza. La CAA è tutto l’insieme di strategie, strumenti e tecniche messe in atto per garantire la comunicazione. Non si propone di sostituire il linguaggio verbale: al contrario, in quanto aumentativa, la CAA prevede la simultanea presenza di strumento alternativo e linguaggio verbale orale standard, che si accompagna al simbolo visivamente e oralmente, tramite il supporto della docente che la pronuncia ad alta voce. Il simbolo diventa allora supporto alternativo che accompagna lo stimolo verbale orale in entrata, e, qualora sussistano le possibilità, accompagna e non inibisce la produzione verbale in - 24 - necessariamente problemi o difficoltà. Le differenze di percezione incidono sullo sviluppo di diverse abilità, stili di pensiero e di comunicazione. La costruzione della relazione rappresenta, quindi, una premessa indispensabile per la progettazione didattica come intervento educativo e abilitativo. Diventa centrale se il soggetto con cui la relazione deve essere instaurata presenta un disturbo dello spettro autistico. In questo caso, infatti, intervengono, oltre agli aspetti sintomatologici che definiscono la sindrome, in particolare l’alterazione qualitativa della relazione e della comunicazione, le peculiari modalità di funzionamento cognitivo e neuropsicologico riscontrabili nella maggior parte dei soggetti con questi disturbi. Il tema della percezione e quello collegato della sensorialità riveste un ruolo importante nel caso dei soggetti con disturbi dello spettro autistico: i soggetti con questi disturbi, infatti, presentano spesso profili sensoriali che possono rendere più o meno problematici l’apprendimento e l’integrazione. Mi sono ispirata al tema della sensorialità creando alcune immagini che possono essere di supporto alla comunicazione, consentendo a I. di condividere con altri il proprio disagio di fronte a determinati stimoli oppure il bisogno, in alcune occasioni, di particolari stimolazioni. Questa possibilità, mediata dalle immagini, può prevenire la messa in atto di comportamenti problematici dovuti a una scarsa tolleranza a certi stimoli o a un bisogno non compreso. Un’altra attività a supporto della precedente e che persegue gli stessi obiettivi è stata la creazione, attraverso alcune web-app, di una guida da sottoporre a I. affinché la aiuti a conoscere se stessa. Il lavoro è stato prodotto attraverso la web-app Genial.ly (link per accedere: https://view.genial.ly/62779a00a1e77e00180891b9/interactive-content- - 25 - imparo-a-conoscermi ), una piattaforma online free che consente di creare una vasta tipologia di differenti contenuti digitali che possono essere impiegati nel processo di apprendimento e insegnamento. La varietà di contenuti che si possono creare con Genial.ly copre vari formati e modalità comunicative che vengono classificate secondo 4 differenti tipi di attività: 1. Presentare: presentazioni, video presentazioni, Dossier, Risorse educative 2. Interagire: immagini interattive, giochi, quiz, media 3. Spiegare: linee del tempo, elenchi, infografiche, sintesi e sinossi, mappe 4. Distribuire: ecard, poster, EV, eventi Un elemento innovativo è rappresentato dai tasti interattivi che consentono di accedere direttamente dalla schermata di Genial.ly ad altri contenuti multimediali creati con altre applicazioni. In particolare ho pensato alla creazione di un ebook (grazie a Book Creator) in cui vengono rappresentate le emozioni. È stato utilizzato un linguaggio abbastanza semplice e diretto e sono state inserite immagini accattivanti e stimolanti. Successivamente ho creato la giornata tipo di I. attraverso Powtoon che permette, sempre online e in modo gratuito, di creare dei video animati con la possibilità di inserire oggetti, persone, animali presi dal mondo dei fumetti, molto vicini al linguaggio dei giovani. Quest’applicazione è efficace per focalizzare l’attenzione sull’argomento presentato. Si cerca di attirare l'attenzione del soggetto a cui si sottopone il video, attraverso la psicologia dietro il pattern interrompe. L'idea alla base del pattern Interrupt, coniato dall'ipnoterapeuta Milton Erikson, è esattamente ciò che suggerisce il nome. Si sta rompendo lo schema o il comportamento di qualcuno interrompendolo con uno stimolo inaspettato. Questo lavoro, appena descritto, rientra appieno tra le - 26 - metodologie efficaci per stimolare l’apprendimento nei ragazzi con disturbo dello spettro autistico. In generale stiamo parlando della strategia del modeling (o apprendimento imitativo) e come questa competenza sia solitamente compromessa negli allievi con autismo. Nello specifico questa webapp ha permesso di creare un video modeling, utilizzando una tecnologia che consente, di fatto, di poter mettere in atto situazioni di apprendimento per imitazione. Il video modeling consiste nella presentazione di filmati che illustrano la modalità adeguata di comportamento in certi contesti o la corretta esecuzione di azioni in funzione dell’apprendimento di specifiche abilità. In concreto, una situazione tipica prevede la visione individuale di una dimostrazione videoregistrata, seguita dall’imitazione dei comportamenti osservati nel filmato. Come modelli possono essere coinvolti dei coetanei, magari i compagni di classe, dei familiari, degli adulti. Questa tecnica sta dimostrando grosse potenzialità per insegnare una vasta gamma di abilità a bambini e adolescenti, da quelle sociali a quelle di comunicazione e di gioco, dai comportamenti motori all’autonomia funzionale, dalle abilità professionali all’autoregolazione cognitiva ed emozionale e a controllo di comportamenti inadeguati. I principali motivi che vengono richiamati per giusti care questi riscontri sono: 1. l’attivazione dell’attenzione relativamente all’oggetto dell’insegnamento. Gli allievi con autismo manifestano carenze sensibili a questo proposito, che sembrano ridursi quando possono osservare dei video, che in molti casi appaiono per loro estremamente motivanti. Questa opportunità consente anche di ridurre il campo di focalizzazione agli elementi essenziali della situazione, senza eccessi - 29 - le possibilità e i limiti che si hanno nella progettazione dell’attività didattica. È importante anche il confronto con altre persone, docenti, ricercatori di didattica e studenti, per mantenere sempre viva la propria formazione. Intraprendendo questo percorso ho potuto constatare che per essere un docente completo, professionale e responsabile è necessario un periodo di formazione e la conoscenza della didattica speciale è un elemento imprescindibile dal corso di specializzazione in quanto è di vitale importanza anche per il docente curriculare affinché abbia tutti gli strumenti necessari per non limitare gli interventi didattici ma adeguarli ai singoli bisogni educativi speciali. Questo percorso non si sarebbe potuto realizzare e concludere così senza l’aiuto fondamentale della docente Tutor prof.ssa Gabriella Guerrisi, la Responsabile del settore sostegno prof.ssa Caterina Paladino e la Dirigente Scolastica prof.ssa Mariarosaria Russo, persone squisite che mi hanno accolta nella loro grande famiglia e mi hanno dato questa opportunità. Tutto ciò arricchirà il mio piccolo bagaglio di esperienza rendendomi un docente consapevole del proprio lavoro, riuscendo a carpire le complessità delle dinamiche che alle volte si creano all’interno della comunità scuola e a poterle gestire in piena sintonia con il corpo docenti e il gruppo classe. - 30 - Bibliografia e sitografia Canevaro, A. (2002). Insegnanti specializzati per il sostegno. “L’integrazione scolastica e sociale”, 2, 1. Cottini, L. (2017). Didattica speciale e inclusione scolastica. Roma: Carocci Editore. Cottini, L., & Vivanti, G. (2016). Autismo come e cosa fare con bambini e ragazzi a scuola. Firenze: Giunti. Lo Iacono, M. (2020). Didattica circolare policomunicativa e nuove tecnologie. Dall’inclusione alla DAD. Reggio Calabria: Falzea. Schon, D. A. (1993). Il professionista riflessivo. “Per una nuova epistemologia della pratica professionale”, 9. Trisciuzzi, L., Frattini, C., & Galanti, M.A. (2015). Introduzione alla pedagogia speciale. Bari: Laterza. Sgambelluri, R. (2020). Dall'ICF all'universal design for learning. Itinerari didattici e prospettive inclusive. Roma: Anicia. https://rivistedigitali.erickson.it/integrazione-scolastica-sociale/archivio/vol-20-n-2/il- pei-la-via-italiana-allinclusione-tra-istituito-e-istituente1/ http://www.ctspadova.it/pubblicazioni/formazione/disabilita/2015- 2016/autismo/autismo-nella-scuola-secondaria.pdf https://www.eenet.org.uk/resources/docs/Index%20Italian.pdf - 31 - https://www.scuoledada.it/images/Bibliografia/Benvenuto_Fattorini_La_scuola_come _Edificio_apprenditivo_Monitoraggio_ricerca_formazione_nella_scuola_Modello_DAD A.pdf https://static.erickson.it/Products/LIBRO_978-88-590-1769-1_Y172_Profilo-di- funzionamento-su-base-ICF-CY-e-Piano-educativo-individualizzato-per- competenze/Pdf/SFO_978-88-590-1769-1_Profilo-di-funzionamento-su-base-ICF-CY-e- Piano-educativo-individualizzato.pdf https://civitanovatacito.edu.it/wp-content/uploads/sites/213/Video-modeling-e- autismo-Cottini.pdf https://www.vanniniscientifica.it/files/docs/ART2-autismoevideomodeling.pdf www.istitutopiriarosarno.gov.it https://www.powtoon.com/new- dashboard/#/home?toolbarState=default&toolbarWidget=myPowtoons Attività didattica TIC IMP/ EMOZIONI È AUTOROMIA “| E 36wison CALA quale etero mon È" Co -34- TRISTEZZA PAURA FELICITA" RABBIA [[FPOOs o" SRO sso) -35-