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Riassunto cap. 1-12 del libro Storia Romana. Roma dallo Stato-Città all'Impero senza Fine, Schemi e mappe concettuali di Storia Romana

Riassunto sintetico dei capitoli dall' 1 (La Roma dei re) al 12 (Gli imperatori illirici e la Restitutio imperii) del libro "Storia Romana. Roma dallo Stato-Città all'Impero senza Fine" di Pellizzari, Roda e Giorcelli. Sono quindi assenti i capitoli 13, 14 e 15, cioè da Costantino a Giustiniano. Utile studiare con il manuale sottomano per avere le tavole cronologiche e le schede di approfondimento.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

Caricato il 06/07/2022

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Scarica Riassunto cap. 1-12 del libro Storia Romana. Roma dallo Stato-Città all'Impero senza Fine e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Romana solo su Docsity! STORIA ROMANA. ROMA DALLO STATO-CITTÀ ALL'IMPERO SENZA FINE - Pellizzari, Roda, Giorcelli CAP 1 – La Roma dei re Lazio I mil a.C.: regione primitiva e paludosa, gruppi isolati dediti a agricoltura e allevamento, legami per comuni devozioni (Septimontium, Iupiter Latiaris..) e vincoli parentali. Zona importante perché collegava appennini con mar tirreno (Via Salaria). In Italia: Centro-Sud: italici (Equi, Marsi, Volsci, Sanniti, Lucani,…); Sud: Magna Grecia; Nord: tribù celtiche Storia origini Roma è misteriosa  viene rielaborata, organizzando i dati in modo artificiosi, proiettando a ritroso realtà politiche per renderle più autorevoli e attribuendo azioni fondative a personaggi specifici (eziologia) Fondazione di Roma: più tradizioni, due principali (greca, con Enea che parte da Troia, e latina, Rom e Rem). Virgilio unisce e sceglie versione finale: Enea, figlio di Anchise e Venere, fugge da Troia e va in Lazio col figlio Ascanio, sposa Lavinia (figlia di un re locale), fonda Lavinio mentre Ascanio fonda Alba Longa. Succedono generazioni, in Alba Longa diventa re Numitore, che viene deposto dal fratello Amulio, il quale costringe Rea Silvia, figlia di Numit., a consacrarsi vestale. Rea rimane incinta per opera di Marte e ha due gemelli, li mette in una cesta sul Tevere che si arenò nel Velabro, all’ombra di un fico. I neonati vengono sfamati da una lupa e poi trovati e adottati da un pastore. In adolescenza vanno da Numitore e lo vendicano uccidendo Amulio. Decidono di fondare una nuova città, Romolo sul Palatino e Remo sull’Aventino. Gli auspici danno ragione a Romolo, che fa solco/pomerium e uccide Remo perché lo oltrepassa. Secondo la tradizione (Varrone) Romolo fonda Roma il 21/4/753 Storicamente primi secoli poco attestati. Ci fu una prima unione sociale tra popoli-tribù, con una differenziazione tra famiglie più o meno forti, creando un sinecismo/coabitazione attraverso un incremento delle attività agrarie (che divennero specializzate) e un mercato di scambio tra prodotti agro-pastorali e manufatti. Col tempo si arrivò a unificare i vari villaggi di Palatino (2), Celio, Velia, Esquilino (3), Quirinale, Viminale e Campidoglio (= Septimontium + colline vicine). Si optò per un’organizzazione monarchica (tipica del tempo ma rielaborata:) con un re scelto tra e dai Patres (cioè i senex, il futuro senato-aristocrazia, detentori degli auspicia), che aveva funzioni di comando militare e sacerdotale, custode del diritto e garante della pax deorum. Alla morte il potere tornava ai patres (auspicia ad patres redeunt). Il resto del popolo era il populus cioè coloro che non appartenevano ai clan (es. sabini), forse si radunavano periodicamente per poter esprimere esigenze al Senato o al re. Il periodo monarchico (753-509 a.C.) è suddiviso in 7 re a cui furono attribuiti elementi romani e fondazioni delle principali funzioni della società romana: (in blu i Romani, in rosso i Sabini, in verde gli Etruschi) 1) Romolo (753-715)  estensione e fusione con Sabini, convivono lui e re Tito Tazio, suddivisione in patrizi & plebei e in 3 tribù, Ramnes, Tities e Luceres, divise in 30 curie e 300 decurie. Nascono i comizi curiati, che convocavano curie e davano potere al Rex (Lex Curiata de imperii) e organizzazione militare (3000 fanti e 300 cavalieri), nasce forma urbanistica a partire da Palatino e prime (infra)strutture istituzionali 2) Numa Pompilio (715-673) esperto in questioni religiose, fonda tempio di Giano, nascono sacerdoti flàmini e la carica del Pontifex 3) Tullo Ostilio (673-640)  guerre contro Albani, Sabini, Etruschi. Ampliamento confini e decadenza di Alba Longa (Orazi&Curiazi, fulmine di Giove) 4) Anco Marzio (640-616)  eletto dal popolo, espansione fino ad Ostia, porto e economia (commercio e saline) 5) Tarquinio Prisco (616-579)  inizio dominazione etrusca in modo pacifico, opere di pace, fortificazione, canalizzazione e Cloaca Maxima, costruzione tempio Giove Capitolino sul Campidoglio, porta usanze etrusche (rafforzamento poteri del re) 6) Servio Tullio (578-534)  con Vibenna scaccia Tarquinio, fa Riforma Servana nell’esercito: da legioni fornite dalle curie a schieramento oplitico (origine greca), riforma socio-economica: ora conta solo la ricchezza individuale e non la gens, si creano comizi centuriati (vedi pag. 17 appunti), divisione di Roma in tribù geografiche e 5 classi, con centurie interne, in base al reddito, assassinato in complotto figlia con figlio di Tar. Prisco 7) Tarquinio il Superbo (534-509) stile di tiranno, cacciato dall’aristocrazia nel 509, battaglia a Lago Regillo 499, muore nel 495 a Cuma 753 nascita Roma 753-509 monarchia VI sec. Ordinamento Servano CAP 3 – Roma e l’Italia Dopo la monarchia ci furono scontri tra Roma e le città del centro It. (con la Repubblica nascono strutture dotate d flessibilità per nuove situazioni)  primi scontri occasionali e senza desiderio espansionistico (dofensivi) Inizio V secolo gli Etruschi di Veio, guidati dal re Porsenna, tentano conquista di Roma (forse avvenuta) i latini si alleano con Aristodemo Malaco (futuro tiranno di Cuma) e sconfiggono Arrunte, figlio di Porsenna (507-6)  Lega Latina dichiara guerra a Roma  496 Roma vince al Lago Regillo  493 Foedus Cassianum (aiuto reciproco, commercio, emigrazione e cittadinanza, matrimoni) 486 vs. Ernici  accordo Volsci: inizio V sec (forse guidati da Coriolano) pressano Roma e nel 491 l’assediano, intervengono Veturia e Volumnia e finisce assedio Intanto gli Equi conquistano Tivoli e Prenestre, si alleano con i Volsci  Cincinnato (ex-cons.) diventa dittatore e li sconfigge sul Monte Algido nel 458  stessa scena nel 431 con ditt. Aulo Postumio Tuberno e vince sul M. Algido  pace solo nel 396 I Sabini, guidati da Appio Erdonio, arrivano fino al Campidoglio, vengono cacciati grazie ai Latini  Roma vince/caccia tutti e ha primazia in centro It.  va vs. Veio, città etrusca potente. 1) prima fase, guerre 483-474, nel 480 spedizione gens Fabia (300) invano; 2) seconda fase 437-426, Roma conquista Fidene; 3) 406-396 assedio di Veio, grazie a Marco Furio Camillo con stratagemma del cunicolo nella cittadella. Prima guerra di conquista, viene dato uno stipendium ai soldati (per tributum in Roma, fino al 167), il territorio si raddoppia e ci sono 4 tribù in più, distribuzioni viritiane V sec invasione gallica/celtica: in Lombardia i Cenomani e Insburi, in Emilia i Boi, in Piemonte i Taurini e nelle Marche i Senoni  quasi scomparsa degli Etruschi, integrazione dei Liguri e resistono i Veneti. Arrivano in centro It.: 390 i Senoni passano Appennini e c’è guerra in Etruria, a Chiusi: Quinto Fabio, ambasciatore nella città, uccide il capo dei Senoni  Senoni (con capo Brenno) vs Roma: esercito della Lega sconfitto (al fiume Allia), i Galli entrano e saccheggiano Roma 387 (+ rielaborazioni successive filosenatorie, es. Marco Papirio)  non è conquista, a loro interessa bottino: viene pagato riscatto  Volsci, Equi, Ernici ci riprovano ma Roma resiste grazie a Lega (rinnovamento Foedus nel 358)  shock  cambia sistema di alleanze e si mette in pausa l’espansione (anche per nuovi conflitti patr.-pl.)  da ora ci saranno relazioni internazionale e patti bilaterali con ogni singola città/popolo I Galli continuano discesa in It.  a Siracusa il tiranno Dioniso aveva combattuto vs Cartaginesi nel 390 riuscendo a conquistare Reggio C.  fa patto con i Galli e con i Lucani  guerre tra città greche del sud: 387-6 Caere (alleata romana) vs. Galli  reazione Siracusa: flotta nel 384-3  367 muore Dioniso e succedono prima Dioniso II e poi Timoleonte  350 provano attacco a Roma con Galli, respinti: 353 Roma conquista Caere e stipula nel 348 un trattato con Cartagine (Roma in Lazio e non sul mare) 354 trattato con Sanniti (federazione territori appenninici e adriatici di lingua osca) In Campania Capua e Cuma con i Campani, su appennini gli Appenninici  volevano sbocco su pianura/mare  minaccia ai Sidicini, che chiedono aiuto a Campani, che a loro volta chiedono aiuto a Roma  Roma vincolata dal trattato del 354, allora i Campani si consegnano a Romani  Roma e Lega vs. Sanniti 343-341, fine con pace che è nulla di fatto  tensioni latine per pace non favorevole + Sanniti su Via Latina = Latini si ribellano  Roma e Sanniti vs. Lega e Campani 340-338 (Trifano 340), Roma vince, si scioglie Foedus e Lega, Roma comanda tutte città. Alleanza con Sanniti dura poco: dopo guerra li limitano nell’espansione marittima  Napoli si allea con Roma (328) vs Sanniti 327  Roma vince (Paleopolis) 326 pace a favore (reazione: II e III g.s.) 323 Roma vs Sanniti in Apulia (Luceria e Arpi chiedevano aiuto)  321 forche caudine (cons Tib Vetrurio Calvino e Spurio Postumio Albino Calvino)  316 Roma sconfitta a Lautale (con i Sanniti c’è Capua) ma cons L.Papirio Cursore libera Luceria  poi Terracina  costruzione via Appia (Roma-Capua), per volere cons Appio Claudio Cieco: il problema era l’asperità dei campi di battaglia, favorevoli all’assetto di guerriglia dei Sann  nascono manipoli e schieramento a scacchiera + 311 nuovo fronte di guerra: Tarquinia (con Arezzo, Cortona e Perugia) muove guerra a Sutri  Quinto Fabio Max. Rulliano sconfigge etruschi e ottiene tregua A Sud: Roma sottomette Peligni e Marsi (cons Tib. Minucio Augurino & Luc. Postumio Megello) e nel 305 la roccaforte di Bovianum  pace nel 304 303 Taranto, città magnogreca più impo, chiede Cleonimo (figlio re di Sparta) in aiuto vs Romani  Cleon. Con flotta di mercenari conquista Thurii, sconfigge Lucani e va vs Romani in Salento  Cons M. Em. Paolo caccia Cleon. e va verso Nord (Padova), deduce colonie in centro (Alba Fucens & Narnia) e vince vs Equi e Aurunci + 302 alleanza con Lucani Taranto si allea con Agatocle, tiranno di Sir, perché Roma è troppo a Sud  3a G.S.: Roma vs. Sanniti, Umbri, Sabini, Etruschi, Senoni. 1) all’inizio in Lucania, Lucani chiedono aiuto a Romani vs Sanniti 2) scontri si spostano presso nel Sannio, Roma (cons Publio Decio Mure) la conquista (297-6) 3) Sanniti si spostano in Etruria  battaglia decisiva nel 295 a Sentium, alleati vs Roma. Vince Roma: 290 Manlio Curio Dentato conquista Sabina, 264 Piceno assoggettato (col. di Firmum), dedotte Sena Gallica & Hadria & Ariminum, promontorio di Ansedonia e col di Cosa. Poleis greche si mettono sotto tutela di Roma (= truppe e presidi + intromissione politica), Taranto si ribella 282 presso Crotone attaccano 10 navi, infrangendo patto del 302, Roma dichiara guerra  Taranto chiama Pirro, re Epiro, che sbarca con 25000 uomini e 20 elefanti. Romani perdono a Eraclea (280) e ad Ascoli Satriamo (279), Lucani & Irpini & poleis passano dalla parte di Pirro e Roma è costretta ad arruolare anche i cittadini nullatenenti  Pirro avanza per sostegno di Latini e campani e intanto inizia a vincere in Sicilia contro Cartaginesi  278 Cartaginesi stringono nuovo patto con Roma, Vs Pirro  Pirro non riesce a gestire entrambi i fronti di guerra, perde controllo di Crotone, Locri e Eraclea  Maleventum 275, Pirro se ne va  272 Taranto si arrende  tutte le città greche sono dominate, viene fondata Paestum (270), viene assediata Reggio, conquistati Messapi & Salentini (266)  tante terre e tanti popoli diversi  assegnazioni viritiane, colonie (romane o latine), centuriazioni, municipi, Italici diventano civitates foederate & socii + rete di fidelizzazione delle elite locali + romanizzazione 496 vittoria Lago Regillo 493 Foedus Cassianum 406-396 Guerra vs Veio 390 Sacco di Roma (Brenno) 348 Trattato Roma-Cart 343-1 I G.S. 340-338 guerra latina + scioglimento Foedus 326-3004 II G.S. 298-290 III G.S. 280-272 G. Tarantina (Pirro) CAP 4 - Roma e il Mediterraneo Dopo vittoria vs Pirro Roma arriva al mare (flotta di navi veloci dal 311)  scontri vs Cartagine: con patto vs Pirro si erano spartiti terra e mare, Cart in teoria aveva anche Sicilia, ma ora Roma la vuole  264 Gerone, tir di Sir, assedia Messina e i Mamertini, i Mam chiedono aiuto a Cartagine  Cart costringono Siracusa a ritirata ma decidono di sottomettere i Mam, che chiedono aiuto a Roma  (decisione difficile per spese vs Pirro, ma) Romani assediano Messina, alleata di Cart (si decide di conquistare l’intera isola)  263 alleanza con Gerone di Sir, Cart aveva però flotta a ovest = stallo  Roma forma flotta militare (140 navi) nel 261, cons Gaio Dulio vince a Milazzo nel 260 (uso dei corvi), ma non cambia la situa  cons M. Attilio Regolo vince a capo Ecnomo (Sic.) nel 256 e poi scende in Africa, pace pesantissima per Cart è inaccettabile e riprendono nel 255, sconfitta dei Romani (regolo catturato, ruota dentata)  Roma deve chiedere prestito dai privati e rifà la flotta nel 230: cons G. Lutazio Catulo vince alle Egadi vs Annone  nuova pace: Cart deve 78 tonnellate di argento in 10 anni, restituire prigionieri e rinunciare Sicilia, Egadi e Lipari (+ 10 legati a controllare situa) + rivolta mercenari cartaginesi (nord Africa e Sardegna): chiedono aiuto a Roma nel 239, Cart rinuncia anche a Sard e Cors, Roma è padrona del Tirreno Sull’Adriatico: pirati illirici (regno dal 240, reg. Teua, con appoggio macedoni) vanno in isole adriatiche  Issa chiede aiuto, Roma manda ambasciatori e ne uccidono uno  229 vs Illiri, vincono a Corcyra, Apollonia e Durazzo. Governorato di Demetrio di Faro (filo-Macedonia) nel 219 Roma li batte + invitata ai giochi panellenici di Corinto (228) Nello stesso periodo vs Galli, interessati al nord It: 236 Boi vs Rimini  232 trib pl Gaio Flaminio propone assegnazioni viritiane di terre galliche e picene  Boi e Insubri si ribellano e conquistano Etruria (fino a Chiusi), Roma li batte a Telamone  223 vs Insubri in Cisalpina, vincono Romani presso fiume Chiesa, 222 cons M. Cl. Marcello e Gn Corn Scipio assoggettano Cisalpina e Milano, 218 col di Piacenza e Cremona e 220-19 Via Flaminia Roma-Rimini (per volere del cons G. Flaminio Nepote) 237 Cart (gen Amilcare con generi Asdrubale e Annibale) occupa Iberia  Marsiglia, alleata romana, è pressata  226 accordo dell’Ebro: Cartaginesi non a est dell’Ebro  ma Sagunto era esclusa (a ovest), alleata di Roma 219 Annibale l’assedia, Roma dà ultimatum ma Ann entra in città e massacra saguntini  Roma dichiara guerra: 2 fronti: in Af con cons Tib Sempronio Longo e in Spagna con cons Publ Corn Scipio. Annibale lascia Spagna e va vs Italia, Scipio cerca di fermarlo ma troppo tardi: 218 Ann varca Alpi con 20000 fanti e 6000 cav, sperando di attrarre italici  Longo lascia Af e torna in It, Galli padani appoggiano Ann che vince sul Ticino, sul Trebbia, sul Trasimeno e in Puglia (218-7)  Roma non chiede pace e Ann non marcia su Roma  217 dittatura con Quinto Fab Max, tattica di temporeggiamento + 216 cons L Em P & G. Ter Var perdono a Canne  Ann (oltre Cisalpini) ha appoggio di Sann, Dauni, Lucani, Bruzi, Sir, Capua, Tar; Roma con Etruschi, Umbri e Latini + schiavi e tributi delle colonie. Roma punta a perizia militare, 207 cons Salinatore e G.Cl. Nerone battono Asdrubale in Metauro  206 Publ Corn Scipio libera penisola iberica e diventa cons nel 205  Quinto Fab Max propone tutti vs Annibale, Scipio dice di andare a Cartagine  senato dà comando della Sicilia a Scipio, lui crea esercito di volontari (italici+berberi di Messinissa) di 7k uomini  Annibale torna a Cart e ha appoggio di Siface, Re numida  Scipio vince 203 ai Campi Magni e a Zama nel 202  pace durissima per Car: far fuori flotta e dare 260 tonellate di argento in 50 anni, restituire proprietà a Messinissa e no libertà bellica  Roma comanda da Marsiglia a Cadice (= costa occidentale Medit e colonie spagnole) Dopo II G.P continuano guerre contro Boi e Insubri  arrivano a Piacenza e Cremona, Roma 191 annienta Boi (col Bolo, Modena, Parma) + via Emilia 181 (Rimini-Piacenza) + fondazione Aquileia, poi vittoria vs Istri nel 178 + fine guerra vs Liguri (187 L.Appenninici, 181 Ingauni & Apuani, 173 L.Statelli)  Romani in Pian Pad (coloni, produzione agricola, romanizzazione) CAP 5 – Nuovi equilibri I sec a.C.: da Repubblica “regionale” a impero  effetti eco, soc, istituz. Per elite governante prospettive sempre migliori + nuovi ceti (grazie a moneta e economia mercantile) + leggi e istituzioni “recenti” (III sec) già inadeguate: estensione di un impero ma governo concepito per piccolo stato Circolo vizioso: competizione ai vertici del potere, perché a massime cariche vantaggi sempre maggiori, quindi si facevano campagne elettorali sempre più costose e i cons volevano successi militari (per appoggio politico) = danno economico per cittadini + le tasse finanziavano carriere delle famiglie aristocratiche, portando a una maggior competizione ai ver-tici.  ansia per cariche: durata ferrea di un anno, no prerogative dell’imperium, lex Villia annalis (180-151) imponeva età minima e intervallo tra cariche  i politici cercavano quanti più vantaggi possibili in minor tempo possibile Nelle capitali sviluppo di nuovi ceti economico-finanziari (mercanti, banchieri, pubblicani… = ceto eq) ma senza avere mai uno sviluppo ideologico indipendente, l’ideale era la ricchezza fondiaria senatoria cioè ambire a quello status (cioè alla nobilitas e possedere il mos maiorum). Però la cerchia nobiliare/senatoria è elitaria = tensioni (in + sempre più arricchimento dei ricchi e impoverimento dei poveri) Tensioni anche per abbandono città, meno manodopera romana, crescita demografica, impoverimento. La repubblica non riesce a gestire (+ disaffezione al servizio militare)  136 schiavi si ribellano in Sicilia, inizia una serie di guerre servili. A Enna insorse un gruppo di schiavi capeggiato dallo schiavo siriano Euno, stessa cosa in Campania  si racimola un esercito di schiavi, Euno si fa chiamare Re Antioco. Vengono occupate Agrigento, Taormina, Catania, Messina e viene massacrata l’aristocrazia delle città  132 cons Publio Rupilo doma la rivolta, ma si è aperto un periodo di insicurezza e polemica sull’uso servile nell’agri-pastorizia Se riconoscimento egemonia romana era pacifico allora si dava al popolo/stato un’autonomia, si proponeva un’alleanza “alla pari”. Se il riconoscimento non era pacifico e derivava da una conquista allora il territorio veniva annesso, divenendo ager publicus, cioè proprietà dello stato romano. A quel punto o veniva dato in affido ai conquistati o assegnato a coloni o dato a privati cittadini, ricchi perché la terra era troppo costosa per piccoli/medi (= competizione di terra), per agri-pastorizia di commercio 133 l’aristocratico Tib simpl gracco, tribuno della plebe, propone la lex sempronia agricola, che si rifà alle leggi Lic-Sext del 367: impone che nessuno poteva avere più di 500 iugeri (con eccezioni e compensazioni), per recuperare terra da redistribuire alla plebe. Tutto partiva da un’operazione di ricognizione e centuriazione, pensata per una commissione di tre uomini scelti e dotati di ampi poteri (triumviri agrari). La proposta di legge fu accolta dalla legge, dall’ex cons Appio Cl Pulcro, dai giuristi Publ Muzio Scevola e Publ Licinio crasso mulino  ma opposizione del senato. Tiberio allora bypassa il senato convocando il concilium plebis  reazioni, la più aspra è del trib pl Marco Ottavio, che si impone col veto, creando fase di stallo. Tib Gr allora dimostra che Ottavio, rifiutando la possibilità di esprimersi in favore della plebe, agisce contro la plebe e perciò non è un tribuno della plebe giusto  Ottavio viene destituito, viene votata la legge ed approvata intanto però viene accolta l’eredità pergamena: gli ambasciatori giunti a Roma vengono ospitati nella casa di Gracco (per legami di patronato della famiglia) e viene ipotizzato un utilizzo del tesoro pergameno per la riforma, facendola votare al concilium plebis. Il senato è scioccato: gli affari esteri e le ambasciate dipendono della curia (cioè da loro) e minacciano Gracco, che però ebbe un secondo mandato  caos e tumulti: congiura/spedizione con a capo il pnt max Scipione Nasica per uccidere Gracco  processi a caso, Nasica esiliato per sacrilegio, uccidendo il trib pl.  periodo di caos: esplodono le tensioni accumulate da aristocrazia e altri ceti sociali + 3 guerre in corso (Numanzia, schiavi in Sicilia, Aristonico), ma Roma vince ovunque Viene applicata comunque la riforma agricola: triumviri usano i Termini gracchani per misurare. Gli anti- gracch cercano di contrastare: Scipio Emiliano 129 cerca di limitare i poteri dei ttriumviri, ma muore “misteriosamente”  (effetti:) nel censimento del 125 ci furono +76mila persone, cioè plebei che si si registrano per poi accedere alle assegnazioni. Però la riforma aiutava solo una parte della popolazione, quella più povera, non i ceti emergenti, che volevano più potere, tra cui gli alleati italici (che chiedevano anzitutto la cittadinanza) 123-122 cons Gaio Gracco e Marco Fulvio Flacco, periodo di riforme (a partire da quelle di Tib Gr):  Legge agricola: conferma lex sempronia agricola  Lex frumentaria: grazie a granai e approvvigionamenti costanti, si garantiva a Roma una distribuzione di grano a prezzo calmierato  Lex sempronia colonaria: fondazione di città in Italia e in africa (es Iuniona Carthago), per diminuire la pressione demografica  Lex semprionia iudiciaria: riorganizzazione tribunali: le quaestiones perpetuae di soli senatori (del 149) ora vanno in mano ai cavalieri, sistemando le rivendicazioni dei provinciali e tutelando i pubblicani (in contrasto con i governatori) = a favore dei ceti emergenti, dando loro un po’ di spazio politico  Civitas optimo iure: agli itlici (che già possedevano ius Latii, ius connubi, ius commerci e ius migrandi) viene data piena cittadinanza a chi aveva già diritto latino, agli alleati viene dato il diritto latino  la proposta non passa per opposizione del senato: aristocrazia vs Gracco, che lo accusa di sovvertire le istituzioni e spendere troppo (anche se Gracco stesso aveva mandato pubblicani nella neo-provincia d’Asia per fare cassa)  nel caos spunta Livio Druso  nel 122, mentre Gracco è in Africa (per la fondazione di Iuniona Carth.), lo scredita agli occhi della plebe  121 Gracco si ripropone al tribunato (per la 3a volta) ma viene scartato  antigracchiani chiedono annullamento della fondazione di Iunona Carth  scontri, il senato è costretto a chiedere al cons Lucio Opimio di intervenire per ristabilire l’ordine  il problema principale erano i graccani che avevano occupato l’Aventino  tante morti, tra cui Fulvio Flacco e Gaio Gracco  caduta graccana, si apre il decennio di “restaurazione” (le leggi vennero abolite o modificate), così però tornano problemi e più lotte civili Nel regno nordafricano della Numidia (nell’attuale Algeria), alleato di Roma dalla II GP, nel 188 morì Micipsa, figlio di Massinissa. Il potere venne diviso in 3 eredi  Giugurta usurpa il potere a Aderbale e Jempsale. Rifiuta gli accordi con Roma per fare una restaurazione del regno  Roma inizialmente non vuole intervenire (per rapporti tra Giug e l’aristocrazia, dopo aver combattuto con Scipio Em nella guerra celtiberica = ripercussioni in pol. interna) ma Giugurta uccide i mercanti italo-romani nel 111. L’elite “restauratrice” post Gr fu accusata di corruzione perché né cons L.Calpurnio Bestia né cons Quinto Cecilio Metello intervennero adeguatamente  ricambio ai vertici, prende in mano la situazione Gaio Maio, homo novus (cioè primo di famiglia ad accedere a cariche politiche alte) formatosi dai Metelli, membro dell’elite di Arpino, con pieno consenso popolare, legato di Metello in Africa, riceve anche appoggio dal ceto equestre e diventa cons nel 107. Con un arruolamento straordinario, vince su Giugurta nel 105 e la Numidia è territorio annesso Intanto (nel II sec) i Cimbri, popolo germanico, migrò verso Sud e arrivò ai confini romani  associandosi con altre tribù (Teutoni 113), invasero il Norico (Austria), alleata di Roma, e arrivarono in Pianura Padana  shock: erano Barbari e simil-Galli, ricordano i Senoni di Alarico (sacco)  Mario dicchiara guerra: 102 vince contro i Teutoni ad Aquae Sextiae (Provenza) e nel 101 vince i Cimbri in Campi Raudii In Roma governa il caos: il decennio di restaurazione ha creato equilibrio precario. Le guerre dimostrano che il vecchio modello politico è inefficace e Mario testimonia possibilità e necessità di un ricambio nella/della classe dirigente. In + 104-103 II rivolte siciliane danno pretesto di riformare  entrano in gioco due personaggi “ambigui”: Apuleio Saturnino e Gaio Servilio Glaucia, sostenitori di Mario che usarono misure simil-Gracco. Saturnino fu trib pl 2 volte (103 e 101) e presentò legge di ridistribuzione delle terre per veterani; Glaucia, trib pl nel 101 e poi pretore, riformò i tribunali de repetundis (più potere agli equites). I due, spregiudicati, probabilmente usarono forza, brogli elettorali, assassinii, ricatti e esilii (es. con Cecilio Metello)  la situazione degenera nel 100: con l’astio di tutti, viene fatta un’insurrezione popolare, deve intervenire Mario negate le sue richieste di riconoscimento (con onori e prestigio) delle sue imprese a lui e ai suoi soldati. Intanto l’astro nascente della politica, Cesare (gens aristocratica, simpatizza per i popolari in quanto imparentato con Mario, suo zio, e con Cinna, suo suocero), era sempre più in gioco  non avendo Cesare né patrimonio né vittorie, si lega a Crasso e a Pompeo  60 patto tra privati cittadini (““Primo Triumvirato””), per personali interessi. L’accordo verteva sul controllo del senato: l’anno successivo (54) si doveva eleggere Cesare, per garantire favori fiscali a Crasso e la ratifica delle conquiste per Pompeo  Cesare ebbe proconsolato straordinario di cinque anni su Illirico, Galli Cisalpina e Gallia Narbonese (intanto Catone fu l’unico a fiutare il problema. Cicerone viene esiliato per atto incostituzionale contro Catilina) Il patto regge per pochi anni: scontri tra i sostenitori di Cesare contro quelli di Pomp: guerriglie a Roma (capo cesariani è Publio Clodio, capo pompeiani è Annio Milone)  intesa a Lucca nel 56, per il controllo sul consolato nell’anno successivo: Pompeo e Crasso consoli e a Cesare proroga di cinque anni del proconsolato in Gallia, per finire la guerra. A Crasso viene dato un comando di cinque anni per far guerra in Siria contro i Parti e a Pompeo un imperium di cinque anni in Spagna, governando da Roma. Cesare in Gallia è ottimo condottiero: sottomette Belgi, Veneti, Aquitani (i più ostili, 54-53), Carnuti, Treveri, Eburoni, Averni (pace di Alesia), gli ultimi, governati da Vercingetorìge  nel 52 la Gallia è sottomessa. Cesare non torna subito, punta al consolato del 48 Intanto a Roma la situazione è precipitata: Crasso torna sconfitto dalla guerra contro i Parti (g. di Carre), nel 54 muore Giulia, figlia di Ce e promessa sposa di Pomp, nel 52 viene ucciso Publio Clodio, tr. pl. che univa cesariani e pompeiani  caos  il senato capisce le ambizioni di Cesare e fa difendere la repubblica da Pompeo, cons sine collega nel 51 (anti-norma!)  50 Senato e Pom ordinano a Ce di sciogliere l’esercito e tornare a Roma (da tempo è finita la proroga di Cesare e il suo compito era terminato)  Ce (forse dopo aver inizialmente parteggiato) non vuole/può tornare senza armi né governo, in balìa di Pom e di altri nemici politici  gennaio 49 Cesare, muovendosi fino a Ravenna, attraversa il Rubicone alla guida della 13a legione, infrangendo il pomerium, confine sacro, giuridico e politico (i legionari lo seguono senza indugio: avevano come punto di riferimento Ce e non le istituzioni)  si aprono tre anni di guerra civile  Ce con esercito & Italici & volontari batte truppe senatoriali e Pompeo, Pomp si sposta a Brindisi e scappa in Epiro  Cesare a Roma: convoca il senato per andare in Gallia meridionale e in Spagna, dov’erano le principali forze pompeiane (con sede Marsiglia), va e li batte (marzo-agosto 49). Nell’ottobre 49 si fa nominare dittatore e compie riforme sociali ed economiche. Parte per l’Epiro e inizialmente viene sconfitto, poi, con l’aiuto di Marco Antonio, il 9 ago 48 vince alla Piana di Farsalo  Pompeo scappa in Numidia e poi in Egitto. Lì viene ucciso dal faraone Tolomeo XIII (fratello di Cleopatra), Cesare 48-47 (per l’affronto) affronta Tolomeo, con l’appoggio di Cleo (diventano amanti e nasce Cesarione/Tolomeo XV Cesare) + batte Farnace II re del Ponto a Zela, senza nemmeno combattere (veni vidi vici).  agosto 47 torna a Roma per ribellione dei suoi veterani, la calma. Ritorna in Africa: nel 46, alla battaglia di Tapso, affronta i pompeiani rifugiati dal re Giuba di Numidia e Catone, Cecilio Metello Scipione e Tito Labieno. Vince Cesare (Catone e Cec Met Scipio si suicidano, Labieno scappa in Spagna dai figli di Pompeo, Gneo e Sesto)  45 battaglia di Munda: Cesare sconfigge i rimasti in Spagna, uccide Labieno e Gneo Pomp, Sesto Pomp riesce a fuggire in Sicilia, dove diventa capo di una piccola flotta (che arrestava parte dei rifornimenti) Cesare è il primo che tenta un rovesciamento istituzionale: nel 47 è dittatore con carica decennale, diventa console tre volte (46-44), viene acclamato dal popolo come “imperator” e nel 44 diventa dittatore a vita  tenta rivoluzione costituzionale: ampliamento veritce della repubblica (aumenta no di magistrati e il no dei senatori, tutti selezionati), dà cittadinanza alla Gallia Cisalpina, fa censimento e revisione delle liste di distribuzioni gratuite, conia zecca personale (conio per emergenze, è la prima coniazione sistematica di monete d’oro, ciascuna valeva 25 denari d’argento o 100 sesterzi), riforma il calendario (perché diventa Pont Max). Il consenso è pressoché universale: assicura l’aristocrazia, fa provvedimenti per il proletariato agricolo, attua una continua propaganda con trionfi, feste, giochi e funzioni religiose che piacevano a tutto il popolo. Nonostante la ricerca di una stabilità politica per concordia ordinum (concordia tra ordini), Cesare sbagliò sottovalutando il peso e l’influenza degli ambienti più tradizionalisti, tendendo sempre più a uno stato monarchico (l’identità di Roma ruotava proprio sul principio antimonarchico!)  15 marzo 44 (idi di marzo) Marco Giunio Bruto, nipote di catone e figlio di Servilla, amante di Cesare, con Gaio Cassio Longino e altri congiurati, assassinarono Cesare mentre andava al Teatro di Pompeo: il popolo, dopo un secolo e mezzo di guerra civile, non vuole né sangue né monarchia. La riforma istituzionale di Ces fallisce: non può sostituirsi all’ordinamento, aprendo alla monarchia. CAP 7 – Augusto e la nascita del principato I congiurati non avevano programma di governo e non neutralizzarono Marco Antonio e Lepido (fedelissimi di Ce): la nobiltà non aveva intenzione di eliminare tutte le iniziative proposte da Cesare!  Marco Antonio prende in mano la situazione, Bruto e cassio scappano dall’It. Intanto compare sulla scena politica il 19enne Caio Ottavio, nipote di Cesare e adottato come figlio (perciò suo erede: il suo nome diventa Caio Giulio Cesare Ottaviano)  Ott si mette Antonio (& cesariani) e Cicerone (cioè il Senato), ch’erano in lite: Antonio voleva il governo delle Gallie (cioè il controllo dell’Italia, per la forza della legione gallica), Cic si rifiuta e lo fa dichiarare come nemico pubblico i cons Aulo Irzio e Vibo Pansa non accettano proposta di Cic  nel caos, Ottaviano si prende impeium propretorium  scontro: 43 guerra a Modena: i due consoli (A.Irzio & V.Pansa) muoiono, Antonio scappa e raggiunge i cesariani in Gallia e Spagna, Ottaviano marcia su Roma ed estorce il consolato. Ott capisce la necessità di un’alleanza: 27 nov 43 patto tra Ottaviano, Antonio e Lepido (a Sanni): triumvirato (ufficiale, istituzionale e riconosciuto) rei publicae costituendae  eliminano avversari politici: Cicerone, 300 senatori e 2'000 cavalieri + eliminano cesaricidi: M.Bruto e C.Cassio, sconfitti una prima volta a Filippi (Filippiche) vengono uccisi nel 42 in Mcedonia + eliminano Sesto Pompeo (nel 36, dopo la guerra navale di Milazzo, guidata da Marco Vipsanio Agrippa). Successivamente Antonio si interessa per l’oriente: fa guerra ai Parti per riscattare il disonore di Crasso a Carre  vince, l’Armenia è annessa a Roma. Il trionfo non lo celebra a Roma ma in Alessandria d’Egitto (perché amante di Cleo, da cui ebbe Alessandro, Cleopatra e Tolomeo Filadelfo, e perché sempre più filo-orientale)  Ottaviano lo scredita, ottenendo un comando contro Antonio (guerra civile, Perugia 41-40) ma poi nel 40 rinsaldano il patto a Brindisi, togliendo dai giochi Lepido. Ottaviano era erede legittimo di Cesare, aveva consenso popolare, sposa Livia Drusilla, ex-moglie di Tiberio Claudio Nerone (= ha anche consenso nobiltà), mentre Antonio ha rafforzamento in Oriente, dove fa Donazioni di Alessandria e ripudia Ottavia, moglie rimasta a Roma e sorella di Ott  Senato fiuta attriti e si prepara per il contrasto: mentre Ottaviano fa campagna denigratoria contro Ant (dipingendolo come traditore del mos maiorum), l’arrivo del documento delle Donazioni e del desiderio di essere sepolto, post mortem, in Egitto vicino a Cleo, dà colpo di grazia  guerra: Ottaviano, con senato e Italici (coniuratio totius Italie nel 32) vs Antonio, con appoggio dell’Egitto e delle città dell’Asia Min  si conclude il 2 set 31 al largo di Azio: la flotta di Antonio viene catturata, Cleo e Ant riescono a scappare in Egitto, dove Antonio tenta di racimolare un esercito ma fallisce e si suicida e, dopo il “trionfo” di Ottaviano in Alessandria (forse dopo aver ricevuto rifiuto) anche Cleo si suicida  grandi ricchezze e nuova provincia (a statuto speciale! Aveva un praefectus equestre dipendente direttamente da Ottaviano) annessa, è la fine dell’ultimo regno ellenistico. Inizia principato (dal 28 viene dato ad Ott il titolo di princeps, cioè di “primo tra i due consoli”), dopo varie mediazioni e strappi legali  Ottaviano è unico protagonista politico: ha consolato, imperator (dal 29 a vita), inviolabilità, consensus universorum  il 13 gen 27 opta per legalità e cerca di ridare tutti i poteri al senato e al popolo, il senato rifiuta e gli dà (in più) il titolo di Augustus, l’Imperium per dieci anni sulle province non pacificate e altri onori Nel 23 lascia il consolato, gli viene assegnato l’imperium proconsolare maius (cioè il comando degli eserciti a vita) e i poteri del tribuno della plebe. È l’anno della morte del nipote-erede Marcello, della prima congiura e di una malattia che lo spaventa  fa “di fretta”: 22-19 si prende l’approvvigionamento urbano e la censura (legum et morum), nel 12 diventa pont. Max. e nel 2 viene designato come Pater Patriae Non si pone mai come monarca o come superiore del Senato e dei comizi. Il potere deriva da carisma e autorevolezza: l’imperium gli dava rapporto diretto con esercito, la tribunicia potestas il legame con la plebe, l’onore del “primo inter pares” il diritto di intervenire per primo nel Senato e viene acclamato come CAP 8 – Dinastie al potere Inizia il principato: è simile alla monarchia orientale! Ciò potrebbe creare problemi: si cerca di renderlo conforme ai modelli nobiliari-gentilizi romani  in nobiltà la carica e le basi del potere (come pure il patronato e le clientele) erano trasmesse ereditariamente  il principato è dinastico  Tiberio (nel 4 e nel 13 d.C.) prende imperium proconsolare e la tribunicia potesta, i pilastri del potere augusteo (da ora in poi il senato non è più importante come nella Repubblica, cerca riscatto. Ma è imponente la filosofia stoica che affermava la libertà repubblicana ma anche uguaglianza)  Tib, della famiglia aristocratica Claudia, sa che accettando la successione avrebbe tagliato fuori (la libertas de) il senato  Rifiuta molti titoli: non è imperator, né pater patriae, non fa sacerdozio, non vuole culto ed è console “solo” per tre volte  il Senato ha ruolo chiave: fa tanti senatusconsulta, torna ad essere base giurisdizione e ruolo-chiave nella procedura elettorale (come testimonia la Tabula Hebana: destitutio di consoli e pretori da parte di 15 centurie di senatori + vincoli ai comizi centuriati, che perdettero di significato  centurie centrali, gestite tra Gaio Pisone, Lucio Cesare e Germanico, che muore misteriosamente nel 19 d.C.)  Germanico aveva comando delle legioni sul Reno quando Tib divenne principe, Augusto l’avrebbe scelto come successore ma era troppo giovane, perciò opta per Tib. Germanico dimostra polso e capacità (elimina malcontento dei soldati, per ragioni economiche, e la rivalità tra esercito e guardia pretoriana)  Tib gli dà trionfo a Roma ma lo spedisce subito in Oriente, contro i Parti (mentre si prendeva imperium maius e mandando Gneo Pisone, tradizionalista, come legato di Siria). Vince e impone re-cliente in Armenia, accettando onori divini e entra, senza permesso, in Egitto (solo il Principe poteva)  troppo simile a Antonio, vuole monacchia orientale, Tiberio non la prende bene e Germanico (che fiutando la situazione stava partendo per Roma) muore misteriosamente ad Antiochia, forse per mano di Pisone. Tiberio fa fare funerali in pompa magna ma non fa uccidere Pisone. Ripudia Agrippina (moglie di Germanico) e i figli.  ne approfitta Elio Seiano, comandante dei pretoriani e cavaliere d’origine etrusca  dopo la morte del figlio di Tiberio (druso Cesare) misteriosa nel 23, iniziati processi politici contro oppositori di Tib, mentre andava contro i nipoti di Tib (Nerone e Druso), ci rimetteva il senato tradizionalista che non era a favore della sua sete di potere. 72 d.C Tiberio si ritira a vita privata, a Capri, lasciando la gestione dell’impero a Seiano (il senato non apprezza), che sposa Livilla, sorella di germanico. Subito prese potere proconsolare e divenne console nel 31 (insieme a Tiberio) Tiberio non fu abile in battaglia ma abile nella diplomazia: in Africa, contro i Berberi di Tacfarinas (17-24), e in Gallia nel 21. + attento alle richieste delle province (nel 33, anno di crisi, crolla il valore dei terreni e stanziò 100mln di sesterzi ai debitori, senza interessi Tib muore a Miseno il 16 marzo del 37. Gli eredi erano: il nipote Tiberio Gemello (figlio di Druso= e Gaio (unico figlio sopravvissuto tra i figli di Germanico)  lascia potere decisionale al senato, ma interviene Macrone: Gaio è imperatore Gaio, nato nel 12 d.C., riceve il nome di Caligola in Germania. All’elezione non aveva né tribunicia potestas né imperio proconsolare ma l’investitura formale fu decisa da tutti gli ordini d’accordo (nel 37) Tumula la salma della madre ponendola nel mausoleo di Augusto e dedica il nome di settembre a Germanico (in quanto Quintilius divenne Iulius e Sextilis divenne Augustus)  continua una tradizione augustea, cancellando le tracce di Tiberio (che era della gens Claudia), pur rispettandolo. In più fa finire i processi e richiama gli esiliati Diventa console con lo zio Claudio il 1o luglio. Si ammala ma sventa le congiure di Macrone (prefetto pretorio) e di Tiberio Gemello (suo cugino), facendoli uccidere S’incrinano i rapporti con il senato, che peggiorano quando Caligola pretese gli onori divini per sua sorella Drusilla (morta nel 38), ridiede elezione dei magistrati in mano ai comizi popolari, mise i senatori davanti alle loro responsabilità e alle azioni di doppiezza durante il regno di Tiberio e ripristinò il crimen maiestatis  nuova congiura sventata, coinvolto anche Genulo Gentulico, legato di Germania (che cambia con Sulpicio Galba). Va in Germania e in Gallia, dove fa una corte (a Lione) e nel 40 conquista fino alla Manica  inzia a essere orientaleggiante e simil-tiranno, facendo spese folli (quindi applicando una politica fiscale aspra)  nuova congiura con il tribuno pretorio Cassio Chera e il sen Annio Viniciano: Caligola ucciso (da Callisto, libero imperiale) Dopo Caligola sale al potere Claudio, 51enne, fratello di Germanico (e zio di Cal)  nel 37 console con Caligola ma sempre in disparte dalla politica, non fu coinvolto in repressioni, congiure e persecuzioni. Aveva difetti fisici e viveva vita ritirata, fu quasi obbligato a diventare console e a diventare imperatore Porta innovazioni: richiama esuli e pone fine a accuse de maiestate: c’è sintonia con il Senato! Ma dura poco: le scelte successive furono opposte: aveva idee diverse di governa e giunse a limitarne i poteri: Senato era solo fonte di diritto mediante senatusconsulta (ma mirava a dare valore legislativo alle leggi dei comizi) + vede necessità di nuove strutture accentrate/nuovi uffici in Roma, affidati a liberti della famiglia imperiale: ab epistulis (per corrispondeza imperiale), a libellis (per petizioni e questioni legali), a studiis (per attività culturali), a rationibus (per affari finanziari) + costruisce porto di Ostia: le navi onerarie scaricavano direttamente nella foce del Tevere garantendo un rifornimento quasi immediato + ristrutturazione distribuzioni di grano + riorganizzazione amministrativa provinciale: più procuratorres caesaris + estensione cittadinanza e integrazione (es: 46 cittadinanza ai Trentini) + 48 discorso al senato per annettere in Senato alcuni notabili della Gallia Transaplipna (Cioè si inzia a coinvolgere le elite provinciali nelle istituzioni, partendo dalle idee di integrazione, romanizzazione e “soft power”), accolta + fondazione di colonie di veterani Vittorie militari: seda ribellione in Mauritania (dopo che Caligola uccise il re tra il 41 e il 43, la regione diventa provincia doppia (mauritania cesaiensis e mau. Tingitana), conquista la Britannia dal 43, in Oriente fa accordi con Parti su Armenia, accordi con Ponto, Commagene e Giudea(che torna sotto il controllo di Roma, cerca invano pacificazioni e libertà di culto per convivere con greci-elleni  50 espulsione degli Ebrei da Roma) Scelte contro il senato (centralizzanti, pro-liberti e pro-province) congiure e rispettivi processi di lesa maestà  si suicida la moglie Messalina  la seconda moglie, Agrippina Minore (figlia di Germanico e della sorella di Caligola, cioè nipote di Claudio) aveva già avuto un figlio da Gneo Domicio Enobardo, Nerone  lo pompa per successione (al posto di Britannico, figlio diretto avuto da Messalina) e lo fa adottare (53), in più lo fa sposare con Ottavia, figlia di Claudio e Messalina  la corte si divide: pro-Agrippina & Nerone (+ potente liberto Pallante) vs pro-Britannico (+ potente liberto Narcisso)  alla morte di Claudio, il 13 ottobre 54 (forse per mano di Agrippina), dopo la divinizzazione, Agrippina propone ai pretoriani (d’accordo con il pref pret Sesto Afranio Burro) Nerone come imperatore  gli vengono subito concessi i poteri imperiali Nerone ha 17 anni, ha influenza di Agrippina e dei precettori Seneca e Burro: collabora con Senato nel 55 fa fuori Britannico, poi allontana e uccide sua moglie Ottavia, per sposarsi Poppea Sabina  Agrippina si oppone e muore. Dopo la morte di Burro nel 62. Seneca si allontana da corte  Nerone si fa affiancare da Tigellino, prefetto del pretorio  la sinergia col senato si perde: fa nuovi processi de maiestate (per uccidere i parenti di Augusto)  congiura nel 65 da Gaio Calpurnio Pisone (stoico anti tirannia), Nerone uccide l’aristocrazia (si suicidano Seneca e Lucarno). Seconda congiura, con anche militari coinvolti, nel 66. Però ha appoggio dei ceti inferiori: per donativi, spettacoli, lavori urbani (anche se nel 64, dopo l’incendio di Roma, fece costruire Domus Aurea e fece una mini-persecuzione di cristiani) Riforma monetaria: riduce peso dell’oro negli aurei e dell’argento nei denari, aumenta diffusione del circolante argenteo, a favore dei ceti minori Esibizionismo, nell’arte e ai Giochi, e cultura filo-greca (dove fa un viaggio nel 66)  libertà e esenzioni dal tributo per la Grecia Problema Armenia: Vologese, re dei Parti, mette come re suo fratello Tiridate  57-58 vittorie romane grazie al generale Domizio Corbulone. Vologese torna ma resta re Tiridate (66) 60-61 rivolte in Britannia per fiscalismo, guidati da Iceni (regina Baudicca)  vinti dal generale Faio Svetonio Paolino. 67 rivolte in Palestina perché il procuratore Gessio Floro confiscò parte del tesoro del Tempio 67 rivolte in Gallia lugdunese a partire dal legato Giulio Vindice  vinto da Virginio Rufo in Lusitania, si ribella anche il legato Salvio Otone (marito di Poppea) e in Spagna Terragonese Sulpicio Galba  Nerone, lasciato anche dalla guardia pretoriana, lascia Roma (giugno 68) e si suicida La proclamazione del principe non più soltanto prerogativa del Senato ma ruolo chiave l’hanno l’esercito e la guardia pretoriana  Galba viene scelto dal Senato  ribellione di esercito e pretoriani: 69 le legioni del Reno acclamano Aulo Vitellio, la guardia pretoriana acclama Otone  Galba viene eliminato (15/1/69) da una congiura mista di pretoriani, plebei e senatori  senato riconosce Otone e gli dà tribunicia potestas Otone vs Vitellio: 14/4/69 a Bedriacum (Lombardia) vince Vitellio e Otone si suicida  Vitellio imperatore = malcontento, soprattutto in Oriente  1/7/69 Gaio Licinio Muciano, legato di Siria, e Giulio Alessandro, prefetto d’Egitto, proclamano imperatore Tito Flavio Vespasiano, comandante contro la rivolta palestinese  battaglia a Bedriacum (24-25/10/69) e poi a Roma, Vitellio ucciso ( il potere è affidato al figlio di Vespasiano, Domiziano e a Licinio Muciano, mentre il neo imperatore sta arrivando)  Vespasiano è imperatore e console nel 70 con Tito, il secondo figlio, subito mandato contro la Giudea Vespasiano appartiene a famiglia dei Flavi, origine equestre e sabina (figlio dell’affermazione sociale e politica delle elite italiche)  no parentela o legami con augusti, no prerogative del potere imperiale (imperium proconoslare & tribunicia potestas)  atto normativo specifico: prerogative prese per delegittimazione del senato + 70 Lex de imperio Vespasiani (mentre era in Alessandria torna e fa cambio con Tito, che va in Giudea  distruzione del Tempio nel 70): l’imperatore poteva fare quel che voleva purché utile allo stato (pubblico, politico, religioso…)  fino al 74 si ribellano i Sicarii, fazione antiromana in Masada, poi sucidi. I giudei vengono sottomessi e l’offerta usuale per il Tempio (didrachmon) veniva riscosso per il tempio romano di Giove Capitolino  bottino di guerra favoriva rinnovamento edilizio, demolizione della Domus Aurea e costruzione dell’Anfiteatro Flavio (Colosseo) Rivolta nei Paesi Bassi, dal capo Giulio Civile  sconfigge (con Galli vari) le legioni sul Reno, ma non essendo uniti i popoli vengono repressi nel 70  Vespasiano promuove limes in area Reno-Danubiana (con l’annessione del luogo: Agri Decumates)  114-116 guerra contro i Parti, vince  due nuove province per territrio da Armenia a Mesopotamia e Assiria (cap è Ctesifonte)  2a ribellione giudaica, in Cipro e in Cirenaica, ma (agosto 117) Traiano muore improvvisamente in Cilicia (pare) Traiano sul punto di morte adotta/sceglie Publio Elio Adriano, suo cugino, anch’esso generale spagnolo e governatore di Siria e delle legioni d’Oriente  a Roma non sono convinti sia andata così  Adr si fa consigliare da Attiano, pref del pret, e giustizia quattro senatori (G. Avidio Nigrino,padre di Commodo e prima scelta come successore di Tr, viene fatto fuori a Faenza)  Adr recupera subito slogan di Traiano per autolegittimarsi e puntare sulla pietas, in più riallaccia con senato, pur ampliando il ruolo amministrativo dei cavalieri  divisione dell’italia in quattro distretti, ciascuno a un consulare (cavaliere) + estensione e ottimizzazione burocrazia equestre: riordino delle carriere procuratorie:  Viri egregii  Sexagenarii (60mila sesterizi all’anno)  Centenarii (100mila)  Duecenarii (200mila)  Tricenarii (300mila)  Viri perfectissimi (=prefetti)  Vir eminentissimus, per pref pret  Vir inlustres, per chi avesse 1+mln di sest e che poteva entrare in senato  consolidamento rapporto principe-cavalieri e instaura meritocrazia Adriano si circonda di giuristi (prisco, salvio giulinao, Celso), nel consilium principis In polita estera dà freno all’espansione: consolida confini e abbandona le terre oltre Eufrate. Crea legami con Palmira, che lascia i Parti e si mette sotto la provincia Romana di Siria (0vantaggi economici). Il limes reno-danubiano viene rafforzato e in Britannia viene costruito un vallo che divide in due l’isola  il limes è limite dell’espansione + valorizzazione delle province e delle città autonome + connessione reclutamento regionale con stanziamento delle truppe, alle legioni vennero affiancate unità speciali di indigeni (numeri), allo schieramento si aggiunsero arcieri a cavallo, cavalleria corazzata, distaccamenti mobili per guerriglia. Però Adriano era pacifista e antiimperialista Fa viaggi 121-125 e 128-138, in quasi tutte le province: è erudita e vuole rapporto con le province + filo- ellenico (visita Atene e altre città, alla morte dell’amante Antinoo lo fa divinizzare, fa fare riproduzioni classiche in Tivoli) Immagine positiva di Adriano (anche perché all’inizio eliminò avversari politici e giustificò gli atteggiamenti spregiudicati in nome di unità e stabilità)  universalismo = unione di identità diverse 132-135 in Palestina (mai definitivamente domata) iniziò nuovo conflitto, dopo proibizione di circoncisione e dopo la ricostruzione di Gerusalemme con stampo ellenico  palestinesi guidati da Bar Kochbà, sedicente Messia, insorsero e costruirono in Gerusalemme uno stato indipendente  135 dopo tre anni di repressione violente, i Romani sconfiggono definitivamente i giudei  nasce provincia dii Syria-Palestina e sulle rovine del Tempio viene fatto costruire un santuario dedicato a Giove capitolino, Gerusalemme viene ricostruita e chiamata “Aelia Capitolina”, popolata da coloni non-giudei e chiusa ai giudei 138, Adr sta per morire, Luc Ceionio Commodo (adottato come L Elio Cesare) muore prematuramente, Adriano sceglie Tito Aurelio Antonino, adottato con obbligo di adottare a sua volta Marco Annio Vero (M.Aurelio) e Lucio Aurelio Vero, figli di L. Ceionio Commodo  Marco Au si sposa con Faustina, figlia di Antonino e Lucio Vero con Lucilla, figlia di Marco Annio Vero  principato d’adozione sempre più dinastico 138 Adriano muore in Baiam Tito Aurelio Antonino è imperatore Antonino ha duro confronto con Senato per impedire la damnatio memoriae di Adriano e per ottenere sua divinizzazione (giochi quinquennali in onore di Adriano e culto)  ha carattere mite, religioso e devoto, perciò gli viene dato il cognomen di Pio (Antonino Pio) Fece cursus honorum senatorio (in quanto facente parte di una famiglia nobile della Gallia Narbonense trasferitasi in Lazio), fu legato propretore e amministrò l’Italia (quindi era consolare istituto) e ne 135-136 proconsolato d’Asia Non si allontana mai dall’It né fece grandi attività edilizi  risparmiò, dando alla fine della sua vita 600mln di sesterzi al Senato Pacifico, gli unici interventi in politica estera per far avanzare il limes renano fino a Agri Decumates e per far costruire un nuovo vallo in Britannia, più a nord Si circonda degli stessi consiglieri di Adriano, come linea di continuità, mentre Marco Aurelio, suo successore, aveva sempre più ruolo fondamentale  M. Au 147 associato de iure al trono Rapporto con senato migliore rispetto a Adr (ma impose la sua autorità in situazioni di tensione), fu conservatore in religione e in costumi, appoggiando le correnti arcaiste  nel novecentenario della nascita di Roma (148) richiamò le origini religiose di Roma. In politica interna continuava remissione dei debiti, iniziata da Adriano, e dà cittadinanza a diverse comunità. Legislazione improntata su principi umanitari e di uguaglianza (Digesto giustinianeo (“chi giudica sia giudicato dalla legge”), regola relazione tra potere e sudditi e orientamento dinamiche sociali in modo più liberale (Pausania lo chiama: “padre degli uomini”) Muore nel 161 a Lorium (sulla via Aurelia), confermando il successore Marco Aurelio; viene sepolto al mausoleo di Adriano e divinizzato CAP 10 – I prodromi della crisi Marco Aurelio: da anni educato ad essere imperatore, dai 17 anni ebbe importanti maestri (Diogneto, Alessandro, Frontone), aderì allo stoicismo. L’ascesa venne accolta con diffidenza: era precario in salute, stoico e non ebbe mai ruolo amministrativo. Però aveva senso del dovere (dallo stoicismo) e riuscì a smentire i giudizi negativi. Affrontò periodo di crisi:  161 si riaccende conflitto con i Parti, che rioccuparono Armenia  M.Au affida le operazioni e L.Vero, associato all’impero  166 vince, soprattutto grazie ai gen Gaio Avidio Cassio, Prisco e Elvio Pertinace con truppe fino a Ctesifote e in Seleucia e con pace favorevole  167 peggiora la situazione sul Danubio: Marcomanni, quadi e Iazigi (sarmatici) attraversano confine e dilagano in province di Rezia, Norico, Pannonia e Mesia, fino alla Pianura Padana (Aquileia), distruggendo Oderzo, mentre altri andavano in Balcani, Grecia e Dacia  gli eserciti non riuscivano a fermarli (age of anxiety: invasione pomerium generò inquietudine e crollo della sicurezza augustea). In più iniziò a dilagare un’epidemia di peste  Lucio Vero (andando verso nord) estende la malattia  impatto demografico, militare ed economico  M Au ricaccia gli invasori a nord del Danubio e fonda due province transdanubiane: Marcomannia e Sarmatia.  Seconda fase del conflitto con morte di L. Vero (morto di peste) e eserciti decimati  M Au si affida alle truppe ausiliarie germaniche (e forse chiamando alle armi anche schiavi e gladiatori in cambio di libertà)  la guerra costa e c’è crisi: M Au usa i propri fondi  170-171 riconquista di Rezia, Norico e Pannonia (Marcomannia)  fine guerra nel 175, con ripristino del limes e delle difese + rafforzamento del retrofronte (praetentura Italiae et Alpium, sotto Quinto Antistio Advento Postumio Aquilino)  Intanto in Oriente Avidio Cassio (generale contro i Parti, doatato di imperium maius) si ribella all’imperatore e, con falsa notizia della morte di M Au, si fa acclamare imperatore dalla 3a legione gallica  M Au muove guerra, ma i suoi soldati uccisero Avidio Cassio già prima del suo arrivo (fa fare comunque solenni esequie)  M Au si ferma in Egitto e pone Commodo, suo figlio, come successore. Intanto muore sua moglie Faustina Minore (divinizzata)  177 i Germani ripartono all’attacco  180 M Au muore a Vienna (forse di peste)  scrisse 12 libri di pensieri  finisce con M Au il principato adottivo 177 diventa Augusto L Au Commodo Antonino Va subito a Roma e stipula pace (svantaggiosa) con Germani (mezzo matto, si esibiva al Colosseo e si faceva raffigurare e osannare come Ercole romano) Avendo carattere opposto a M Au, ci furono frizioni con Senato e con regioni vicine al limes tenta regime assolutistico, alla Caligola o Nerone  politica populistica  clima di terrore contro aristocrazia Inizialmente si affida a pref pretore Sestio Tigidio Perenne, che uccise nel 185-186 I problemi dell’impero rimasero: peste, confini sguarniti, crisi economica. Fa calmiere dei prezzi che però produsse un rincaro. + spese e follie varie: cerca di rifondare Roma in Colonia Commodiana e di associare “Commodianus” al nome di “augustus”  crisi, ancora più repressioni: uccide moglie Crispina nel 187, poi Marco Au Cleandro (promesso pref pret) e forse fece incendio nel centro di Roma nel 191  192 congiura del prefetto pretorio Quinto Emilio Leto con Cubiculario Ecletto e la nuova moglie cristiana Marua: Commodo muore, mentre il senato lo dichiarò nemico pubblico e usò damnatio memoriae  pretoriani vengono corrotti con soldi per non opporsi  viene proclamato imperatore l’ex prefetto di Roma Publio Elvio Pertinace Alessandro fu influenzato da mamma e nonna. Ristabilì i rapporti con il senato: non è tiranno, fa consiulium principis (dotato di ampi poteri) molti senatori (forse 14), toglie un po’ di funzionari messi da Elagabalo + influenze dei giuristi Ulpiano e Palo, prefetti del pret e viri clarissimi (anche se non senatori! Perché aumentava sempre più la discriminazione tra cavalieri e senatori) fa iniziative filantropiche: scuole pubbliche, iniziative pro- piccola e media proprietà agricola, incentivi a corporazioni + in finanza aumenta circolazione del bronzo, in svantaggio per l’Antoniano: peggiora situazione per ceti medio-bassi ma fa decelerazione economica + in religione: ritorno alla tradizione e alla tolleranza (sincresia) + principi pacifisti: pax romana augusta minacciata e rotta con rottura del limes, era necessario riprendere le virtù morali e il mos maiorum  pretoriani si ribellano (per abolizione dei loro diritti) 228 uccidono Ulpiano e insorgono + azioni militari in Mesopotamia: i Sasanidi sono + aggressivi: Alessando vs Ardashir I (“nuovo Decio”), guerra di qualche anno, Alessandro lascia stare e va a difendere il limes eRno-Danubio, dove le truppe pannoniche si ribellarono  235 vengono uccisi Alessandro e G.Mamea (e nel 226 anche Maesa)  truppe pannoniche pongono come imperatore il loro comandante Giulio Vero Massimino, trace di origine (“semibarbaro”)  inizia anarchia militare (235-268): comanda l’esercito CAP 11 – L’anarchia militare: ascesa degli eserciti ed eclissi del senato Massimino il Trace, posto dalle truppe acquartierate di Magonza, fece importante guerra in persia Fu primo imperatore non senatore  ostilità con Senato  stop consilium e uccisioni + non va mai a Roma per guidare l’esercito contro Alamanni, Sarmati e Daci. Eleva a Cesare il figlio Giulio Vero Massimo (236) e divinizza la moglie morta valorizza tradizione religioso-militare = fine sincretismo + persecuzioni sporadiche di cristiani implacabile politica fiscale, per campagne (raddoppia salario dell’esercito) = pressioni tributaria e requisizioni  prime ribellioni del sen Gaio Petronio Magno e del cons Quartino  rivolta definitiva nel 238 in Africa proconsolare (Thysdrus), zona ricca e libera, opposta all’Occidente, che si ribella alle imposte: coloni e domini d’accordo  proclamano imperatori due senatori: il proconsole d’Africa Marco Antonio Giordano e suo figlio Giordano II  riconosciuti dal senato, che pone massimino e il figlio come nemici pubblici (+ uccisione del pref pret Vitaliano, pro-Massimiano), ma i due Giordano vengono uccisi dal legato della Numidia Capeliano (capo della 3a legione augustea), perché la regione era smilitarizzata  il senato continua ribellioni, con l’appoggio delle province, cercando d’imporre un carattere elettivo sul principe  venti senatori a cui venne dato il potere esecutivo (viginti viri rei publicae curandae) tra cui i due nuovi imperatori: Marco Clodio Pupieno massimo e decimo celio calvino Blabino  popolo e esercito non d’accordo, perché preferivano dinastia, impongono come cesare Giordano III, figlio di una figlia di Giordano Massimino capisce la gravità della situazione e scende in Italia ma in Aquitania lo fanno fuori col figlio le truppe senatoriali 280  i pretoriani, marginalizzati, si oppongono a situazione: uccidono imperatori senatori (Pupieno e Balbieno)  giordano III nuovo augusto Giordano III, favorevole ai pretoriani, che eliminarono anche Capellinao e sciolsero la 3a legione augusta, si fa circondare da consiglieri influenti del ceto equestre (tra cui il pref pret G.Furio Sab Aquila Timesiteo). Diminuisce carico fiscale, pur lasciando intatto il favore ai militari: c’è minaccia barbara: quando Massimino scese in It ne approfittarono Iazigi, Daci e Goti + situazione tesa in Persia (con Spaore I) e Africa  242 Giordano III e Timesiteo partono per limes orientale (si rifanno antichi rituali arcaici, si riaptrono porte di Giano)  persiani battuti, fuori da Mesopotamia, grazie a Timesiteo (che però morì nel 243).  Tim sostituto dai fratelli arabi Marco Giulio Filippo e Gaio Giulio Prisco  Giordano III e Filippo vs Ctesifonte, vengono battuti e Giordano III muore  Filippo imperatore (per volere dell’esercito) Filippo l’arabo si affretta a raggiungere Roma nel 244 dopo aver affidato l’Oriente al fratello Prisco (praefectus Mesopotamiae e Rector Orientis). S’ingrazia il popolo con donativi e il senato con collaborazioni, vuole legittimare la dinastia, pone il figlio Filippo (II) come cesare e nel 247 augusto Pressione barbara sul Danubio  filippo vs Dacia (diventa germanico Massimo e Carpico Massimo)  torna a Roma nel 247 per il millennio della fondazione di Roma (Ludi saeculares 247)  riprendono attacchi in Mesia e Dacia e spuntano usurpatori: il senatore Tib Cla Marino Palaziano, comandante delle province di Pannonia e Mesia si ribella e viene sconfitto dal sen Messio quinto traiano Decio. Decio posto come imperatore dall’esercito (249)  Filippo vs Decio a Verona, Filippo ucciso e con lui Filippo II (dai pretoriani) Decio imperatore Decio, console di origine illirica, legato all aristocrazia più tradizionalista  è convinto che il degrado nascesse dalla perdita della religione di stato  250 impone una confessione pubblica, con l’obbligo i un atto di omaggio agli dei romani  persecuzione sistematica dei cristiani, con effetto di scissione in chiesa (tra rinnegati, fedeli e lapsi)  non riceve effetto sperato. i barbari premono sul Danubio  250 i Goti (in 70mila) varcano Danubio e invadono Mesia e Tracia  Decio mette come Ceesare il figlio Ennio Etrusco e va in guerra, vince a Carpi ma muore ad Abritto (tra Danubio e Mar Nero) 251 Succedono Treboniano Gallo e suo figlio Volusiano  politica conciliante con i Goti  periodo difficile, i Persiani ne approfittano: Sapore I (dinastia dei Sanidi) attacca Cappadocia e Siria, arrivando a saccheggiate la capitale Antiochia  li ferma una dinastia (non romana!) di sacerdoti, capeggiati a Uranio Antonino, acclamato come imperatore di Roma dai suoi, ma poi sparito  succede ai due Emilio Emiliano e poi, nel 353, grazie alle milizie di Rezia, Publio Licinio Veleriano, senatore e comandante, collaboratore di Decio e tradizionalista + figlio Gallieno, che vince sul Reno  il problema è la regione orientale (per Persiani)  Valeriano lascia Occidente al figlio e va contro Siria, Antiochia è centro operazioni  cattura e imprigionamento di Val, dopo scontro ad Edessa, nel giugno 260. Muore anni dopo, dimenticato + ripresa persecuzioni cristiani (in nome della pax deorum)  Gallieno è a Milano e non vuole/può far nulla per Val (troppi oppositori e usurpatori)  dopo la sconfitta in Oriente, Palmira, città ricca e ora autonoma, risponde contro Siria con esercito di Odenato (nominato da Gallieno “corrector totius orientis” e “re dei re”)  muore nel 268, comando passa al figlio Atenodoro Vaballato, aiutato dalla madre Zenobia, ancora più indipendentisti prendono dominio di Egitto e Cappadocia, creando un impero d’Oriente secessionista  Gallie approfittano della situa e puntano a autonomia: Postumio (forse governatore) elimina Salonino, figlio di Gallieno, e crea un “impero gallico”, estendendolo a Britannia e Spagna, con capitale Treviri. Dura 11 anni ed è ad immagine di Roma, con senatori e consoli  l’Impero Romano ora, sotto Gallieno, è solo Italia, Illirico e Africa La crisi e le secessioni non permettono continuazione della persecuzione  sospensione dell’editto. Inizia ad essere sempre più centrale il neoplatonismo (Plotino, città di di Platonopoli), visto male dall’aristocrazia senatoria. + cavalieri a comando degli eserciti  centralizzazione e fortificazione (vexillationes, per es a Milano)+ potere ai protettori, cioè la guardia imperiale + principe ha controllo delle monete d’oro e d’arg, il senato solo delle monete di rame (in svalutazione)  viene visto come superamento della tradizione Goti 261-262 e 268-269 Varcano Danubio, vanno in Grecia, saccheggiano Atene nel 267  Gallieno li batte a Naissus (Serbia)  torna a Roma, in corso c’era ribellione di Aureolo, comandante della cavalleria pro- postumo  va a Milano e muore in una congiura di militari nel 268, muore anche Aureolo  l’imperatore è Claudio, dell’Illirico Aspetti economici e sociali della crisi del 3o secolo: spese militari e crisi monetaria = crisi generale, che produce insicurezza, insicurezza mina l’economia e campagne militari, vinte dai barbari + crisi città Crisi della religione ufficiale, per cristianesimo, nuova religiosità e neoplatonismo + culti mistici e greci