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Riassunto Carbonio - Sistema Periodico di Levi, Dispense di Letteratura Italiana

Riassunto capitolo 21 del Sistema periodico di Levi

Tipologia: Dispense

2020/2021
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Caricato il 29/03/2021

valentina-cotugno
valentina-cotugno 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Carbonio - Sistema Periodico di Levi e più Dispense in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Carbonio (Ca) In questo capitolo finale, in cui viene raccontata la storia di un atomo di carbonio, Levi si rivolge direttamente al lettore, affermando che quest’opera non è un trattato di chimica e neppure un’autobiografia (anche se ogni scritto o opera umana può in parte considerarsi autobiografica). Quindi, libro è semplicemente la storia di un mestiere, quello del chimico, delle sue sconfitte, vittorie e miserie, che Levi desidera raccontare poiché sente che si sta per conchiudere la propria carriera, e che l’arte cessa di essere lunga. Levi esordisce affermando che ogni elemento dice a ciascuno una cosa diversa, a eccezione del carbonio, perché esso “dice tutto a tutti, cioè non è specifico”. Proprio verso il carbonio Levi ha un vecchio debito, in quanto ad esso era rivolto il suo primo sogno letterario, sognato in un’ora e in un luogo nei quali la sua vita non valeva molto, ovvero voleva raccontare la storia di un atomo di carbonio. Il carbonio, l'elemento chiave della sostanza vivente, è il solo che sappia legarsi con sé stesso in lunghe catene stabili senza disperdere molta energia. Levi quindi racconta i percorsi, tutti fantasiosi quanto possibili, di un atomo di carbonio che nel 1840, dopo essere stato nella roccia calcarea per milioni di anni legato a tre atomi d’ossigeno e ad uno di calcio (CaCO3), viene liberato da un minatore e poi, passato per una fornace, diventa CO2. Volando nel vento, viene respirato da un falco ma poi espulso. Si sciogli nell’acqua di mari, di un torrente e in una cascata, e ancora espulso. Viaggia col vento per otto anni finché si arresta su una foglia di vite, dove grazie al processo della fotosintesi clorofilliana, il carbonio diventa glucosio (C6H12O6). Attraverso la linfa giunge fino a un grappolo quasi maturo, che viene colto dai vinai e trasformato in vino. L’atomo tuttavia sfugge alla fermentazione alcoolica, e giunge al vino senza mutare natura. Una volta bevuto, il glucosio viene ossidato, ma ciò avviene quando il suo bevitore, una settimana dopo, compie lo sforzo improvviso d’inseguendo un cavallo. In questo modo il glucosio si spacca in due molecole d’acido lattico, e dopo con l’ossigeno immesso attraverso i polmoni, avviene il processo di ossidazione. Una nuova molecola d’anidride carbonica ritorna nell’atmosfera, trasportata lontano dal vento. Ritroviamo, l’atomo intrappolato nel tronco di un cedro che, dopo vent’anni, viene mangiato da un tarlo. Il tarlo in primavera si trasforma in una brutta farfalla grigia, viene fecondato, depone le uova e muore. Il piccolo cadavere giace nel sottobosco, dove resiste solo la corazza di chitina. La morte degli atomi, a differenza di quella umana non è mai irrevocabile. Giungono gli invisibili becchini del sottobosco, i microrganismi dell’humus, che disintegrano la corazza e il carbonio nuovamente prende il volo. Levi afferma dunque che infinite storie si potrebbero raccontare sui viaggi e trasformazioni degli atomi di carbonio. Tuttavia egli decide di raccontarne sola un’altra, ovvero quella di un atomo di carbonio che si trova in un bicchiere di latte, inserito in una lunga catena. Viene poi ingoiato e la catena frantumata. Uno di questi frammenti, quello che ci sta a cuore, attraverso il flusso sanguigno arriva in una cellula nervosa, soppiantando un altro carbonio che ne faceva parte. Questa cellula appartiene ad un cervello, quello di Levi che sta scrivendo, e la cellula in questione, ed in essa l’atomo in questione, gli permette di scrivere e anche di imprimere il punto che pone fine al racconto.