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riassunto completo Indicazioni Nazionali 2012, Sintesi del corso di Didattica generale e speciale

riassunto completo degli Annali della Pubblica Istruzione

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Caricato il 04/01/2021

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eleonora-martini-5 🇮🇹

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Scarica riassunto completo Indicazioni Nazionali 2012 e più Sintesi del corso in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! INDICAZIONI NAZIONALI Cultura, scuola, persona La scuola nel nuovo scenario La formazione dell’individuo e l’acquisizione di competenze sono aspetti che si apprendono anche fuori scuola; la scuola non insegna solo nozioni e regole, ma anche lo “stare al mondo”. Scuola e famiglia hanno lo stesso intento educativo, la scuola fornisce gli strumenti per avere un’identità consapevole e aperta, affinché si possano comprendere tutte le culture. La scuola inoltre richiede un’integrazione con il territorio, infatti la sfida della scuola è anche quella di apertura verso il mondo, di uguaglianza e riconoscimento delle differenze attraverso l’intercultura, cioè il modello che permette ai bambini il riconoscimento reciproco. Con l’avvento della tecnologia la scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere, infatti i bambini arrivano nella scuola già con un bagaglio di conoscenze, acquisite anche grazie ai media; “fare scuola” oggi significa unire modi nuovi di apprendimento legati ai media e consolidare i saperi di base. L’obiettivo della scuola è quello di formare un individuo sul piano cognitivo e culturale, per poter affrontare la società e il lavoro. Finalità della scuola: far acquisire la capacità di pensare, selezionare le informazioni, elaborare metodi di studio da seguire, favorire l’autonomia. La scuola, inoltre, si propone di far accettare le diversità, promuovere e garantire l’uguaglianza e la pari dignità, sia nella classe, sia nel paese, come sancito dalla Costituzione (senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione,..); infatti la scuola è attenta alle diverse forme di disabilità e di diversità. Centralità della persona la scuola deve seguire l’inclinazione del singolo individuo. I docenti adattano i loro progetti educativi a seconda degli individui che hanno davanti. La scuola promuove la formazione del gruppo, dei legami, per garantire lo sviluppo della personalità di ognuno. Per una nuova cittadinanza La scuola segue una doppia linea formativa: quella verticale, che serve a impostare una formazione che possa poi continuare nell’arco della vita; quella orizzontale, che indica una collaborazione della scuola con enti extrascolastici a titolo educativo (famiglie in primis, con cui la scuola deve instaurare un rapporto costante). Obiettivo della scuola è quello di porre all’individuo un’educazione che gli permetta in futuro di compiere scelte autonome. La scuola si presenta come comunità educante, in cui sono condivisi i valori di una vera e propria comunità; inoltre, la scuola, deve promuovere l’interazione tra culture, in modo da formare cittadini consapevoli, in grado di costruire collettività sempre più ampie, e ha il compito di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici. La scuola deve trasmettere le nostre tradizioni e la memoria nazionale, valorizzando i beni presenti sul territorio, ma deve formare soprattutto cittadini del mondo, attraverso la comprensione di tradizioni comuni all’umanità. Il presente deve essere l’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto. Per un nuovo umanesimo Gli eventi mondiali influenzano ogni persona e ogni persona ha una responsabilità nei confronti del mondo; la scuola educa a questa responsabilità e la connessione tra discipline deve delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo. In tale prospettiva la scuola si propone di: -insegnare ad unire le conoscenze per superare la divisione delle discipline -promuovere ka capacità di comprendere gli sviluppi delle scienze, capacità di valutare i limiti delle conoscenze, capacità di vivere e agire nel mondo -diffondere la consapevolezza che i problemi della condizione umana possono essere risolti con una collaborazione tra culture e discipline. Finalità generali Finalità generale della scuola: sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione e della tradizione culturale europea, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali. Scuola, Costituzione, Europa La scuola svolge la funzione assegnatale dalla Costituzione, assicura l’istruzione obbligatoria per dieci anni, contribuisce a rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona, in collaborazione con le famiglie. L’ordinamento scolastico è incentrato sull’autonomia delle scuole, che elaborano il proprio curricolo. Lo Stato, per garantire pari condizioni agli studenti, fissa delle norme generali, che sono: obiettivi generali del processo formativo e obiettivi specifici di apprendimento, discipline e orari, sistemi di valutazione. Il sistema scolastico italiano assume come obiettivo il quadro delle competenze- chiave per l’apprendimento permanente, definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’UE, che sono 8: 1)comunicazione nella madrelingua 2)comunicazione nelle lingue straniere 3)competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia 4)competenza digitale 5)imparare a imparare 6)competenze sociali e civiche 7)spirito di iniziativa e imprenditorialità 8)consapevolezza ed espressione culturale Profilo dello studente La scuola italiana si caratterizza per la centralità della persona che apprende; esistono infatti gli istituti comprensivi, che offrono un percorso unitario e continuo, capace di far entrare in un unico percorso anche le competenze che i bambini apprendono fuori scuola. Lo studente al termine del primo ciclo deve aver acquisito determinate competenze disciplinari e civiche, delineate nel profilo dello studente in tale documento: Particolare attenzione è riservata alla disabilità e ai bisogni educativi speciali, con speciali strategie inserite nel POF. Per un maggior sostegno agli insegnanti, la scuola si avvale di docenti di sostegno e altri operatori. Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza La scuola italiana opera come una comunità, al cui interno cooperano studenti, docenti e genitori. Particolare importanza è data alla comunità professionale dei docenti, in cui spicca come figura di rilievo quella del dirigente scolastico, per la direzione, il coordinamento e la promozione delle professionalità interne e per favorire, inoltre, la collaborazione delle famiglie, degli enti locali, e per la valorizzazione delle risorse sociali, economiche e culturali del territorio. La scuola è una comunità democratica, che prepara alla vita sociale fuori da essa, ma che allo stesso tempo è attenta al singolo individuo. La scuola dell’infanzia Va dai 3 ai 6 anni ed è la risposta al diritto dei bambini di educazione e cura. Finalità: -sviluppo dell’identità: vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile, sperimentare diversi ruoli e forme di identità (figlio, alunno, compagno, abitante, membro di un gruppo) -sviluppo dell’autonomia: avere fiducia in sé e fidarsi degli altri, fare da sé e saper chiedere aiuto, esprime insoddisfazione e frustrazione, esprimere sentimenti ed emozioni, partecipare alle decisioni esprimendo opinioni -sviluppo delle competenze: giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare ad imparare, riflettere, esplorare, osservare e confrontarsi, ascoltare e comprendere, raccontare, rievocare esperienze, descrivere, immaginare, rappresentare, ripetere con giochi e simulazioni -vivere esperienze di cittadinanza: scoprire l’altro e il sé, attribuire importanza agli altri e ai loro bisogni, stabilire regole condivise, reciproco ascolto per un buon dialogo, primo riconoscimento di diritti e doveri, porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. I bambini, le famiglie, i docenti, l’ambiente di apprendimento I bambini Giungono alla scuola dell’infanzia con una storia, in famiglia o al nido, hanno imparato a muoversi e ad entrare in contatto con gli altri e hanno sviluppato livelli bassi e incerti di autonomia. Hanno sperimentato le prime relazioni, hanno vissuto emozioni, hanno intuito i tratti fondamentali della loro cultura. Ogni bambino è, in sé, diverso e unico e riflette anche la diversità degli ambienti di provenienza, che comprendono famiglie equilibrate e famiglie fragili, genitori presenti o assenti, e bisogna rispettarli per la loro età, senza trattarli da adulti. La scuola dell’infanzia è per i bambini un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti. Le famiglie Sono il contesto più influente nello sviluppo del bambino, e sono portatrici di diverse risorse che devono essere valorizzate (religione, cultura, scelte etiche e stili di vita). Le famiglie sono stimolate a partecipare alla vita scolastica dei figli, sia con assemblee e spettacoli, sia in attività di intercultura, anche in collaborazione con enti locali, per far conoscere ai bambini le diverse culture presenti sul territorio. Le famiglie di bambini con disabilità trovano nella scuola un luogo sicuro e protetto, un adeguato supporto alle loro esigenze, un ambiente inclusivo e educativo. I docenti Sono indispensabili nella scuola docenti motivati, stimolati, preparati, attenti ai bisogni dei bambini, capaci di suscitare fiducia nelle famiglie dei loro studenti, capaci di osservare e ascoltare, comunicare, mediare e incoraggiare l’evoluzione. La professionalità dei docenti si arricchisce attraverso un continuo studio e una continua ricerca, formazione, lavoro collettivo (aggiornamento permanente). L’ambiente di apprendimento Il curricolo nella scuola dell’infanzia non si conclude con la sola progettazione di attività didattiche, ma anche con un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura per nuove esperienze. L’apprendimento avviene attraverso l’esplorazione, l’azione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica; nel gioco, infatti, i bambini esprimono le proprie emozioni e le proprie idee, raccontano, elaborano in modo creativo. In tutto questo gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e facilitazione nel pensare e riflettere, sollecitandoli a osservare, descrivere, ascoltare, parlare e chiedere, fare ipotesi, confrontarsi. L’organizzazione di spazi e tempi diverta elemento di qualità pedagogica, pertanto deve essere sottoposta a progettazione e verifica: -lo spazio deve essere accogliente, caldo, ben curato e orientato dal gusto estetico -il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata Attività di massimo rilievo è l’osservazione dei bambini da parte dei docenti, che serve a conoscere e accompagnare il bambino verso lo sviluppo, rispettandone le esigenze. I campi di esperienza Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri. I campi di esperienza servono a progettare la didattica; i traguardi per lo sviluppo delle competenze suggeriscono al docente orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare e organizzare attività volte a promuovere la competenza. Il sé e l’altro Questo campo di esperienza è sempre presente. Tra i tanti perché che i bambini chiedono ci sono domande anche sul senso della vita, sul mondo, sull’umanità; nella scuola hanno molte occasioni di rispondere a queste domande, conoscendosi e conoscendo gli altri. Il bambino nella scuola si apre al confronto con altre culture e costumi, si accorge di essere uguale e diverso agli altri, capisce cosa è giusto e cosa è sbagliato. Le domande che il bambino pone richiedono ascolto, comprensione, attenzione, rassicurazione da parte dell’insegnante. A questa età prendono coscienza del proprio corpo e degli altri, della propria identità, sperimentano diversi stati d’animo e si imbattono nelle prime difficoltà e nei primi conflitti, superando l’egocentrismo. Traguardi per lo sviluppo della competenza: 1)il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie idee con adulti e bambini. 2)sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. 3)riflette, si confronta, discute con gli altri, comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. 4)pone domande su diversi temi e sulle diversità e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri. 5)si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente e futuro e si muove con sicurezza negli ambienti che gli sono familiari. Il corpo e il movimento Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare, saltare, correre, sono attività fonti di benessere ed equilibrio psico-fisico. I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si mettono alla prova. Le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare parole e gesti, di produrre musica, di accompagnare narrazioni, di favorire l’elaborazione dello schema corporeo. La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e interpretare i messaggi del corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone cura; inoltre, promuove la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi. Traguardi per lo sviluppo della competenza: 1)il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo 2)riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione 3)sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di attrezzi 4)controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza 5)riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Immagini, suoni, colori I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività. I linguaggi a disposizione dei bambini sono la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda; i materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise, l’osservazione di luoghi e ambienti e di opere, aiutano a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della produzione e dell’invenzione e ad avvicinarli al patrimonio artistico e culturale. -si esprime in modo personale, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze (il sé e l’altro) La scuola del primo ciclo Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria di primo grado e secondaria di primo grado. Questo periodo lungo, è fondamentale per l’apprendimento, si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere. Finalità del primo ciclo: acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. La scuola del primo ciclo inoltre valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno, persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. Il senso dell’esperienza educativa La scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, poiché fornisce le occasioni per acquisire consapevolezza delle potenzialità di ciascun alunno, per progettare la realizzazione di esperienze significative. Tutta la scuola ha in genere una funzione orientativa, in quanto prepara alle scelte decisive della vita; in particolare la scuola del primo ciclo offre un orientamento per gli studi successivi, attraverso attività didattiche stimolanti e finalizzate a suscitare curiosità. La scuola quindi promuove l’autoregolazione e l’autonomia, la metacognizione, la riflessione, la consapevolezza e il senso di responsabilità, la collaborazione e il rispetto reciproco, in collaborazione con le famiglie in un progetto educativo continuo e condiviso. L’alfabetizzazione culturale di base Compito della scuola è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura; si tratta di un’alfabetizzazione culturale e sociale, che include quella strumentale (leggere, scrivere e far di conto). La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base: offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche, religiose, e di acquisire saperi irrinunciabili. L’apprendimento dei saperi disciplinari non è mai fine a sé stesso, ma è sempre finalizzato a sviluppare il cittadino critico e riflessivo. Cittadinanza e costituzione Compito fondamentale della scuola è anche quello di porre le basi per una cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia. La scuola svolge esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di sé stessi, degli altri, dell’ambiente e che favoriscano cooperazione e solidarietà. Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità, responsabilità, consapevolezza di agire con il fine di migliorare il proprio contesto di vita. Durante la scuola del primo ciclo si opera un primo approccio con la Costituzione Italiana, in particolare i diritti inviolabili dell’uomo, la pari dignità sociale, il dovere di contribuire alla qualità della vita della società, la libertà di pensiero, di religione e altre. Questo favorisce una prima conoscenza di come sono organizzate la nostra società e le nostre istituzioni politiche. Importante è il diritto di parola, che deve essere tutelato e incoraggiato avendo rispetto delle regole di un dialogo civile e di una conversazione corretta; è per questo motivo che tutti i docenti si devono occupare dell’insegnamento dell’italiano, oltre che della formazione di cittadini consapevoli. La scuola diventa luogo di apprendimento e di confronto libero e pluralistico. L’ambiente di apprendimento Principi metodologici che contraddistinguono un’efficace azione formativa senza pretesa di esaustività: -uso flessibile degli spazi, come l’aula, e di luoghi come laboratori o auditorium -presenza di una biblioteca scolastica, per privilegiare la lettura e la scoperta, per sostenere lo studio autonomo e l’apprendimento continuo -valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per arricchirle con nuovi contenuti -attenzione alle diversità (inclusione e intercultura) -favorire l’esplorazione e la scoperta -incoraggiare la collaborazione e l’apprendimento collaborativo (didattica per gruppi, o interni alla classe, o con bambini di diverse classi) -promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere (metacognizione), riconoscere le difficoltà di ognuno e applicare strategie per superarle, in modo che lo studente diventi autonomo nello studio -realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività, l’azione attiva ITALIANO Le I.N. collegano l’apprendimento dell’italiano alla crescita della persona, all’esercizio della cittadinanza, all’accesso ai saperi. Tutti gli insegnanti sono responsabili dell’apprendimento di tale disciplina. Per insegnare l’italiano si deve partire dalle competenze già possedute. L’insegnamento dell’italiano occupa un ruolo fondamentale nella scuola primaria, e si sviluppa attorno ad alcuni nuclei tematici: la conversazione, l’ascolto e il parlato, la lettura, la scrittura, il lessico, la riflessione sulla lingua. Scopo principale di questo insegnamento è la capacità di apprendere a comunicare, in forma orale e scritta, in modo adeguato ai vari contesti linguistici. Altro aspetto importante di questo insegnamento è rappresentato dall’abilità di lettura e scrittura intesa come capacità di estrarre e produrre significati da/in testi di vario tipo. Infine, l’insegnamento dell’italiano permette di padroneggiare il lessico in tutte le sue forme e permette di compiere un giudizio costruttivo sui testi propri e altrui. Oralità Nella forma di ascolto e parlato, l’oralità è il modo naturale con cui il bambino entra in rapporto con gli altri. Questa capacità di interagire, dare un nome alle cose, di elaborare il pensiero e di comprendere discorsi o testi, viene via via sviluppata e sistematizzata nella scuola. Per favorire questo sviluppo la scuola deve predisporre un ambiente idoneo al dialogo, all’interazione, alla condivisione di esperienze e racconti personali. Lettura Proposta come momento di socializzazione e di discussione. Per promuovere questa attività vengono adottate strategie e tecniche, come la lettura a voce alta, la cura dell’espressione e la messa in atto di operazioni cognitive per la comprensione del testo. Saper leggere è importante per ottenere informazioni, risposte, per ampliare le proprie conoscenze. Gli insegnanti inoltre devono motivare il gusto per la lettura, utile per approfondire le proprie conoscenze, per sviluppare curiosità, fantasia, piacere, per incontrare racconti di diversi tempi e civiltà. La lettura va costantemente praticata su una vasta gamma di testi di vario tipo. Scrittura Questa pratica viene introdotta in modo graduale, prestando attenzione, nei primi due anni di primaria, alle abilità grafico-manuali e ortografiche, poi ci si concentra sulla stesura di un testo, dalla pianificazione di esso, alla stesura, alla revisione e auto-correzione. La produzione testuale si realizza in varie discipline. Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo Ogni bambino inizia la scuola con un patrimonio lessicale diverso, chi più ricco, chi più povero. Il primo compito dell’insegnante è proprio quello di misurare il patrimonio lessicale di ognuno, poiché il lessico è un elemento importante per la comprensione scritta e orale, e per la produzione scritta o orale. È responsabilità di ogni insegnante arricchire il lessico di tutti. L’apprendimento del lessico deve avvenire in stretto rapporto con l’uso vivo e reale della lingua, non in modo meccanico e mnemonico. È importante, quindi, per lo sviluppo delle competenze lessicali, che gli studenti, fin dai primi anni del primo ciclo, imparino ad usare e consultare il dizionario, cartaceo e online. Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua Ogni persona fin dall’infanzia, possiede una grammatica implicita, che gli permette di formulare frasi corrette, senza conoscere concetti come quello di verbo, nome, aggettivo, … È a partire dalle competenze grammaticali che gli studenti hanno, che si introduce la grammatica esplicita. La riflessione della lingua serve ad usare in modo consapevole questo strumento, per arrivare ad essere buoni cittadini. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria: 1)l’allievo partecipa a scambi comunicativi con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro adeguato alla situazione (oralità) 2)ascolta e comprende testi orali (ascolto) 3)legge e comprende testi di vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali (lettura) 4)scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti. Rielabora i testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli (scrittura) 5)capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso, sa adattarli alle situazioni (lessico) Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza: ascolto e parlato: -prendere parola negli scambi comunicativi rispettando i turni -comprendere l’argomento e le info principali dei discorsi in classe -ascoltare testi narrativi ed espositivi mostrando di saperne cogliere il senso e riesporli -comprendere e dare semplici istruzioni -raccontare storie personali o fantastiche rispettandone l’ordine cronologico e dando le info necessarie perché il discorso sia chiaro La seconda lingua comunitaria viene introdotta nella scuola secondaria, mentre nella scuola primaria ci si concentra solo sull’inglese. Per introdurre una nuova lingua l’insegnante si avvale di strategie quali proposte di canzoni, filastrocche, giochi, consegne che richiedono risposte corporee a indicazioni in lingua. Gradualmente introdurrà anche l’analisi di materiali (oggetti, immagini, testi), l’ascolto di storie, la corrispondenza con coetanei stranieri. Alle attività didattiche il docente affiancherà gradualmente attività di riflessione per far conoscere sia le convenzioni in uso in una determinata comunità linguistica, sia somiglianze e diversità fra lingue e culture diverse, in modo da sviluppare nell’alunno una consapevolezza plurilingue e una sensibilità interculturale. Traguardi per lo sviluppo della competenza al termine della scuola primaria per la lingua inglese: 1)l’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari 2)descrive oralmente e per iscritto aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente 3)interagisce nel gioco, comunica in modo comprensibile 4) svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera 5)individua alcuni elementi culturali, coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza: -comprendere vocaboli, istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano, pronunciati chiaramente e lentamente (ascolto) -produrre frasi significative; interagire con un compagno per presentarsi e/o giocare, utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione (parlato) -comprendere cartoline, biglietti, brevi messaggi, accompagnati da supporti visivi o sonori (lettura) -scrivere parole e semplici frasi di uso quotidiano (scrittura) Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta: -comprendere brevi dialoghi, istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano e identificare il tema generale di un discorso; comprendere brevi testi multimediali identificandone parole chiave e il senso generale (ascolto) -descrivere persone, luoghi, oggetti; riferire semplici info; interagire con un Compagno o un adulto con cui si ha familiarità (parlato) -leggere e comprendere brevi testi accompagnati da supporti visivi cogliendo il loro significato globale (lettura) -scrivere messaggi semplici e brevi in forma comprensibile (scrittura) -osservare coppie di parole simili come suono e distinguerne il significato; osservare la struttura delle frasi; riconoscere che cosa si è imparato e cosa si deve imparare (riflessione sulla lingua) STORIA Il senso dell’insegnamento della storia La storia si manifesta nelle città, nei siti archeologici, nel paesaggio, nelle collezioni d’arte, negli archivi, nella lingua, nella musica, nel cibo. La Costituzione stessa, nell’articolo 9, impegna tutti a tutelare questo patrimonio. Lo studio della storia contribuisce a formare la coscienza storica dei cittadini e motiva al senso di responsabilità nei confronti del patrimonio e dei beni comuni. I metodi didattici della storia Libri, attività laboratoriali, utilizzo di media, industria culturale (tv, cinema, radio). L’opportunità di poter accedere a così tanti materiali, a scuola e nel territorio circostante (chiese, musei, statue), permette un lavoro pedagogico ricco. A partire dalla narrazione e da attività ludiche, per poi passare ad esperienze esplorative sul passato, si avvicinano gli alunni al concepimento del “fatto storico”, e vengono affrontati i primi saperi della storia: conoscenza cronologica, misura del tempo, periodizzazioni. La storia come campo disciplinare Disciplina nella quale si imparano a conoscere e interpretare fatti, eventi, processi del passato. Studiare storia e il passato serve a comprendere il presente e a riflettere su esso (relativismo). Importanza fondamentale hanno le fonti storiche. Identità, memoria, cultura storica Il curricolo sarà articolato intorno ad alcuni snodi periodizzanti della vicenda umana quali: il processo di ominazione, la rivoluzione neolitica (avvento della scrittura), la rivoluzione industriale (600-700) e i processi di mondializzazione e di globalizzazione (rivoluzione digitale, oggi). Le I.N. prescrivono una periodizzazione ben precisa su cui basarsi, ma tuttavia sostengono l’importanza di affrontare temi e questioni storiche non afferenti ai periodi citati, in particolare lo sviluppo delle religioni, i grandi conflitti, le migrazioni, lo sviluppo tecnico. La storia generale a scuola Alla scuola primaria sono assegnate le conoscenze storiche che riguardano il periodo compreso dalla comparsa dell’uomo alla tarda antichità, alla scuola secondaria riguardano il periodo compreso dalla tarda antichità agli inizi del XXI secolo; l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado è dedicato allo studio del 900. Per studiare storia bisogna partire dal presente per conoscere il passato, partire dal locale per comprendere il nazionale, partire dal personale per comprendere l’universale. La storia presenta molte aree di connessione con altre discipline, in particolare con la geografia, poiché si interessa di popoli e regioni (spazio e tempo). L’educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva L’insegnamento della storia contribuisce all’educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva: sono queste le finalità etiche di tale insegnamento. I docenti si impegnano a far scoprire agli alunni le tracce del passato attraverso siti archeologici, musei, archivi, e a far apprezzare il valore di questi beni culturali. Traguardi per lo sviluppo della competenza al termine della scuola primaria: 1)l’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita 2)usa la linea del tempo per organizzare info, conoscenze, periodi, e individuare successioni, durate, periodizzazioni 3)comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche 4)racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici 5)comprende aspetti fondamentali delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine dell’Impero Romano, con apertura alla contemporaneità. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza: uso delle fonti: -individuare le tracce e usarle come fonti per produrre conoscenze sul proprio passato -ricavare da fonti di tipo diverso le info su aspetti del passato Organizzazione delle info: -rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati -riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate -comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo Strumenti concettuali: -seguire e comprendere vicende storiche attraverso l’ascolto o la lettura -organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali -individuare analogie o differenze attraverso il confronto tra quadri storico-sociali diversi Produzione scritta e orale: -rappresentare i concetti appresi tramite disegni, grafismi, testi scritti o con risorse digitali -riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta: uso delle fonti: -produrre info con fonti di diversa natura utili alla ricostruzione di un fenomeno storico -rappresentare in un quadro storico-sociale le info che scaturiscono dalle tracce del passato presenti sul territorio Organizzazione delle info: -leggere una carta storico-geografica relativa alle civiltà studiate -usare cronologie e carte per rappresentare le conoscenze -confrontare i quadri storici delle civiltà studiate Strumenti concettuali: -usare Avanti Cristo e Dopo Cristo e comprendere i sistemi di misura del tempo storico di altre civiltà -elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate Produzione scritta e orale: -confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate in relazione al presente -ricavare info da grafici, tabelle, carte storiche e consultare testi di genere diverso -esporre conoscenze e concetti appresi con coerenza, usando il linguaggio specifico della disciplina -elaborare gli argomenti studiati mediante testi scritti o orali GEOGRAFIA Studia i rapporti delle società umane tra loro e con il pianeta che le ospita. Consente di mettere in relazione temi economici, politici, giuridici, antropologici, scientifici e ambientali. La conoscenza geografica riguarda anche i processi di trasformazione territoriale da parte dell’uomo o per cause naturali. La geografia è attenta al presente, e questa attenzione al mondo attuale è necessaria per sviluppare competenze relative alla cittadinanza attiva. La geografia presenta aree di collaborazione con la storia e le scienze sociali, ma anche con l’arte per quanto riguarda il patrimonio artistico e culturale del territorio e con le lingue. -classificare numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà, argomentando sui criteri usati per tali classificazioni -leggere e rappresentare relazioni e dati con diagrammi, grafici, schemi, tabelle -misurare grandezze utilizzando unità arbitrarie (mano, dito, braccio) o unità e strumenti convenzionali (orologio, metro) Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta: numeri: -leggere, scrivere, confrontare numeri decimali, eseguire le 4 operazioni con sicurezza, sia in modo mentale che scritto o con la calcolatrice -individuare multipli e divisori di un numero -operare con le frazioni e riconoscere frazioni equivalenti, utilizzandole insieme a percentuali e numeri nella descrizione di situazioni quotidiane Spazio e figure: -descrivere, denominare, classificare le figure geometriche identificando elementi significativi e simmetrie; riprodurre una figura in base a una descrizione utilizzando gli strumenti opportuni -utilizzare il piano cartesiano per localizzare i punti -riconoscere figure ruotate, traslate, riflesse -confrontare e misurare angoli -conoscere i concetti di parallelismo, perpendicolarità, orizzontalità, verticalità -riprodurre in scala una figura, determinare l’area e il perimetro di date figure Relazioni, dati e previsioni: -rappresentare relazioni e dati e utilizzarli per ricavare info, formulare giudizi e prendere decisioni -usare le nozioni di frequenza, di moda, di media aritmetica -rappresentare problemi con diagrammi, tabelle o grafici -utilizzare le principali unità di misura per lunghezze, angoli, aree, volumi, pesi -passare da un’unità di misura a un’altra, anche con il danaro SCIENZE L’insegnamento della scienza dovrebbe basarsi sull’osservazione dei fatti e sulla loro interpretazione, sul porsi domande e fare ipotesi, progettare esperimenti/esplorazioni. La ricerca sperimentale, individuale o di gruppo, rafforza negli alunni la fiducia nelle proprie capacità, l’imparare dagli errori, dare e ricevere aiuto, l’apertura a opinioni diverse. La ricerca scientifica può svolgersi in classe, ma anche in un apposito laboratorio, oppure all’aperto, in un ambiente naturale; è sempre opportuno avere tanto tempo a disposizione, senza affrettare la ricerca, per dare a tutti il tempo di lavorare. Con lo sviluppo dei linguaggi e delle capacità di comunicazione, i ragazzi dovrebbero saper descrivere la loro attività di ricerca in testi di vario tipo, sintetizzando il problema affrontato, l’esperimento fatto, la sua realizzazione e i suoi risultati. L’esperienza deve sempre essere diretta, per quanto possibile, per renderla più significativa e interessante, perciò gli esperimenti dovranno essere molteplici, e di livelli vari a seconda dell’età. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria: 1)l’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede 2)esplora i fenomeni con un approccio scientifico, in modo autonomo o collettivo 3)riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali 4)espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato 5) trova da varie fonti risposte ai problemi che lo interessano Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza: esplorare e descrivere oggetti e materiali: – Individuare, attraverso l’interazione diretta, la struttura di oggetti semplici, analizzarne qualità e proprietà, descriverli nella loro unitarietà e nelle loro parti, scomporli e ricomporli, riconoscerne funzioni e modi d’uso. – Seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà. – Individuare strumenti e unità di misura appropriati alle situazioni problematiche in esame, fare misure e usare la matematica conosciuta per trattare i dati. – Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi, al cibo, alle forze e al movimento, al calore, ecc. Osservare e sperimentare sul campo: – Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali, realizzando allevamenti in classe di piccoli animali, semine in terrari e orti, ecc. Individuare somiglianze e differenze nei percorsi di sviluppo di organismi animali e vegetali. – Osservare, con uscite all’esterno, le caratteristiche dei terreni e delle acque. – Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali naturali (ad opera del Sole, di agenti atmosferici, dell’acqua, ecc.) e quelle ad opera dell’uomo (urbanizzazione, coltivazione, industrializzazione, ecc.). – Avere familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.) e con la periodicità dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del Sole, stagioni). L’uomo i viventi e l’ambiente: – Riconoscere e descrivere le caratteristiche del proprio ambiente. – Osservare e prestare attenzione al funzionamento del proprio corpo (fame, sete, dolore, movimento, freddo e caldo, ecc.) per riconoscerlo come organismo complesso, proponendo modelli elementari del suo funzionamento. – Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti, bisogni analoghi ai propri. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta: Oggetti, materiali e trasformazioni: – Individuare, nell’osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni spaziali, peso, peso specifico, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc. – Cominciare a riconoscere regolarità nei fenomeni e a costruire in modo elementare il concetto di energia. – Osservare, utilizzare e, quando è possibile, costruire semplici strumenti di misura: recipienti per misure di volumi/capacità (bilance a molla, ecc.) imparando a servirsi di unità convenzionali. – Individuare le proprietà di alcuni materiali come, ad esempio: la durezza, il peso, l’elasticità, la trasparenza, la densità, ecc.; realizzare sperimentalmente semplici soluzioni in acqua (acqua e zucchero, acqua e inchiostro, ecc.). – Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato, costruendo semplici modelli interpretativi e provando ad esprimere in forma grafica le relazioni tra variabili individuate (temperatura in funzione del tempo, ecc.). Osservare e sperimentare sul campo: – Proseguire nelle osservazioni frequenti e regolari, a occhio nudo o con appropriati strumenti, con i compagni e autonomamente, di una porzione di ambiente vicino; individuare gli elementi che lo caratterizzano e i loro cambiamenti nel tempo. – Conoscere la struttura del suolo sperimentando con rocce, sassi e terricci; osservare le caratteristiche dell’acqua e il suo ruolo nell’ambiente. – Ricostruire e interpretare il movimento dei diversi oggetti celesti, rielaborandoli anche attraverso giochi col corpo. L’uomo i viventi e l’ambiente: – Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente; costruire modelli plausibili sul funzionamento dei diversi apparati, elaborare primi modelli intuitivi di struttura cellulare. – Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime informazioni sulla riproduzione e la sessualità. – Riconoscere, attraverso l’esperienza di coltivazioni, allevamenti, ecc. che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti forme di vita. – Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale sulla base di osservazioni personali. – Proseguire l’osservazione e l’interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese quelle globali, in particolare quelle conseguenti all’azione modificatrice dell’uomo. ARTE E IMMAGINE Ha la finalità di sviluppare e potenziare nell’alunno le capacità di esprimersi e comunicare in modo creativo e personale, di leggere e comprendere le diverse forme artistiche, di acquisire una personale sensibilità estetica e un atteggiamento di attenzione per il patrimonio artistico. L’alunno impara a utilizzare il linguaggio visivo e dell’arte, sperimentando attivamente le tecniche e i codici dell’arte. Importanti sono le esperienze dirette in musei e nel territorio, anche per contribuire a sviluppare un buon senso civico; si può apprendere questa disciplina anche attraverso libri e manuali illustrati, o in un apposito laboratorio. È importante conoscere i principali stili artistici e i luoghi e contesti storici in cui si sono sviluppati determinati movimenti. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria: 1) L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo