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Riassunto del Manuale di Arte Antica: Parte Greca, Versioni di Storia dell'arte antica

Un riassunto dettagliato della parte greca del manuale di arte antica. Inizia con un'introduzione sulla civiltà cretese, che precede e influenza l'arte greca, e prosegue con una descrizione approfondita delle principali caratteristiche dell'arte e della cultura greca, come l'architettura, la scultura, la ceramica, la pittura e la letteratura. Vengono inoltre trattati gli aspetti sociali, politici ed economici della grecia antica. Il documento copre un arco temporale che va dalla fine del ii millennio a.c. Fino alla conquista romana, offrendo una panoramica completa dell'evoluzione dell'arte e della civiltà greca.

Tipologia: Versioni

2019/2020

Caricato il 01/06/2024

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chiara-marzocca-2 🇮🇹

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Scarica Riassunto del Manuale di Arte Antica: Parte Greca e più Versioni in PDF di Storia dell'arte antica solo su Docsity! RIASSUNTO MANUALE DI ARTE ANTICA Parte Greca: Introduzione: Il sentire del tempo - Preceduta dalla cosiddetta cultura “cicladica”, contemporaneamente a quella dei popoli della Mesopotamia e dell’Egitto, si manifestò una grande civiltà anche nell’Isola di Creta. - A un primo periodo di straordinaria fioritura seguì un’improvvisa fine a seguito delle popolazioni achee del continente. - I cretesi influenzarono profondamente i loro stessi invasori. Dalla civiltà della grande isola, infatti, ebbe origine quella ACHÈO – MICENEA (Micene era la capitale e si trovava nel Peloponneso). -Le due civiltà sono una la continuazione dell’altra: è da queste due che nacque l’ARTE GRECA. -I greci stessi riconoscevano l’origine cretese della loro capacità artistica e tecnica nel racconto mitico di DEDALO, considerato il primo architetto, scultore e inventore della storia. Egli realizzò il PALAZZO DI MINOSSE e il suo leggendario LABIRINTO. -Invece, il progressivo sostituirsi dei Greci ai Cretesi nell’egemonia sui traffici e sui commerci del Mediterraneo orientale, viene spiegato con il mito di TESEO. -Nell’universo storico miceneo sono ambientate anche l’ILIADE e l’ODISSEA. N.B -- ILIADE= avvenimenti dell’ultimo periodo dei dieci anni della guerra in cui gli Achei combatterono contro la città di Troia in Asia Minore. ODISSEA= lungo peregrinare per mare dell’eroe Odìsseo di ritorno da Troia. -I proemi omerici sono stati per secoli fonti d’educazione per i greci. Dall’emulazione dello spirito e della condotta degli eroi viene la morale etica dell’ARETÈ, cioè l’onore cavalleresco, alla quale ogni greco cerca di conformarsi. -All’aretè si aggiunse la KALOKAGATHÌA, cioè l’ideale di perfezione umana, inizialmente coincidente con la bellezza fisica e la bontà d’animo. -KALÒS E KAGATHÒS indica, perciò, la realizzazione dell’armonioso sviluppo fisico e intellettivo della persona. -Il modello educativo greco, cioè la PAIDÈIA, volge alla realizzazione dell’uomo perfetto. -La manifestazione pubblica di questo equilibrio perfetto erano gli AGONI sportivi che si esercitavano nudi in qualsiasi sport dell’epoca e partecipavano ai grandi giochi olimpici, dedicati alle divinità principali. -I vincitori erano lodati dai greci tutti e celebrati dai poeti nelle loro liriche. -Nonostante le divisioni delle città-stato, i greci si sentirono sempre un unico popolo. -L’organizzazione sociale comprendeva gli UOMINI LIBERI e gli SCHIAVI, però solo i cittadini potevano partecipare alla vita politica e al governo dello Stato. -Ad Atene SI ERA CITTADINI PER NASCITA DA GENITORI ATENIESI. -Gli stranieri erano detti METÈCI : quelli residenti ad Atene godevano anche di diritti parziali, ma non di quelli politici. -Le città greche sperimentarono diverse forme di organizzazione politica, ma è Atene quella in cui i cittadini sono chiamati a contribuire al bene comune e alla coesione sociale. -L’economia si basa su agricoltura e commerci e, la maggior parte delle entrate dello Stato, proviene dagli obblighi dei cittadini facoltosi di finanziare i servizi pubblici. -L’uomo greco si esprime, oltre che con l’arte e la scienza, anche con la letteratura, che prende inizialmente le forme della poesia epica. -Nel V secolo il genere drammatico, diventa il più amato dai greci, instaurandosi nel teatro e divenendo attività quotidiana. -La filosofia, dalle origini, riflette sulla natura dell’universo, sulla realtà e sulle questioni etiche. -La religione è politeista e l’aspetto dei dei è antropomorfo. PASSAGGI STORICI: -Le origini sono assai incerte e gli stessi storici antichi le mescolano spesso con il mito e la leggenda. Comunque, possono collocarsi verso la FINE DEL II MILLENNIO a.C. -Sul finire del XII secolo la penisola Balcanica è interessata dalla calata dei DORI, provenienti dalla Macedonia. Essi, in breve tempo, SOTTOMETTONO L’INTERO PELOPONNESO, le CICLADI, CRETA e RODI. -Questa sottomissione comporta un RADICALE CAMBIAMENTO DI TUTTI GLI EQUILIBRI, spingendo così tutte le popolazioni precedenti a spostarsi. -Da questo momento in poi, la Grecia, sprofonda in un lunghissimo periodo di GRAVE CRISI e di FORTI CONTRASTI, conosciuto con il nome di MEDIOEVO ELLENICO. -In questo periodo tutto regredisce però, nonostante ciò, le nuove popolazioni iniziano a mescolarsi con i discendenti degli antichi greci. Da tale processo ha origine il popolo degli ELLENI. -Durante il periodo tra il 490 e il 479 a.C la Persia puntava a conquistare la Grecia. Una prima spedizione persiana venne fermata preso Maratona, mentre, circa 10 anni dopo, ritentarono di nuovo l’invasione con a capo il Re Serse. -Le POLEIS, allora, misero da parte tutti gli asti per riunirsi in un’ UNICA COALIZIONE che sbaragliò un’altra volta l’esercito persiano. -La vittoria finale venne confermata nel 479 da parte dei greci. IL PALAZZO DI CNOSSO: -Venne scoperto e restaurato tra il 1900 e il 1932, ed esplorato per primo da LUIGI PERNIER. -Secondo il mito, fu costruito da DEDALO per volontà del RE MINOSSE che voleva rinchiudervi il Minotauro. Perciò, la struttura doveva essere talmente complessa e intricata da non permettere alla bestia di uscire e da confondere chiunque vi si addentri. -Fu Teseo, figlio del re di Atene, che con l’aiuto di Dedalo e la complicità della figlia del re Minosse, ad uccidere il Minotauro liberando per sempre Atene dal flagello inflitto. - Bisogna ricordare che, ad un certo punto dello sviluppo di Creta, l’intera isola fosse sotto il dominio di Cnosso. N.B---Senza dubbio, i primi palazzi presentavano già un’ORGANIZZAZIONE SPAZIALE, conservatasi fino alla scomparsa di Creta. Questa si sviluppava intorno ad uno spazio centrale di pianta rettangolare, lastricata e scoperta, e i diversi livelli che lo componevano erano situati in base all’andamento del terreno su cui era edificato. L’ARTE DELLA CERAMICA: -Questa caratterizza, più precisamente, il periodo protopalaziale: in particolare quella in stile Kamàres (cosiddetto per la grotta in cui sono stati trovati i primi reperti) -Queste ceramiche erano dette “A GUSCIO D’UOVO”, poiché le loro pareti erano davvero sottili e raffinate. -I colori utilizzati erano pochi, come: il GIALLO, il ROSSO, e il BIANCO SU FONDO NERO. -I motivi ornamentali principali sono costituiti da LINEE CURVE, SPIRALI e CERCHI che si intersecano e formano decorazioni GEOMETRICHE unite ad elementi NATURALISTICI. N.B --- Spesso alla pittura, si univa l’ORNAMENTAZIONE PLASTICA, cioè a RILIEVO, realizzata tramite la tecnica dell’INCOLLATURA (cioè aggiunta di elementi tridimensionali sulla superficie delle ceramiche) -Ne è un esempio il CRATERE DI FESTOS, ornato da decorazioni geometriche a scacchi bianchi e rossi e da grandi fiori a rilievo.  NEOPALAZIALE = fra tutti, è il periodo del quale ci sono pervenuti più documenti. Questi primi palazzi, svolgevano 3 precise funzioni: -ECONOMICO-AMMINISTRATIVA -POLITICA -RELIGIOSA -Tutti i grandiosi edifici presentano, oltre al CORTILE CENTRALE, un ampio SPAZIO ESTERNO (talvolta con gradinate). PALAZZO DI CNOSSO -Anche qui possiamo prendere come esempio questa costruzione, dalla cui PIANTA, si possono trarre molte informazioni. -Infatti, sappiamo che attorno al “palazzo città”si disponevano le abitazioni private, inoltre, queste non disponevano quasi mai di mura difensive, se non di modesta entità. -La SALA DEL TRONO affacciava sul grande cortile centrale, mentre la vasta SALA DI PILASTRI era forse riservata alle cerimonie religiose. -STRETTI CORRIDOI venivano utilizzati per le processioni, mentre l’ampia SUPERFICIE ESTERNA con gradinate (detta “teatro”) era destinata a riti religiosi e ad ospitare varie rappresentazioni. -I numerosi AMBIENTI DISPOSTI A PETTINE (lunghi, stretti, divisi da muri divisori e senza finestre) erano dei magazzini e botteghe artigiane. Perciò, capiamo che ogni attività comunitaria, si concentrava all’interno del palazzo. -Agli spazi aperti corrispondevano dei GIARDINI, caratterizzati dall’alternarsi di PASSAGGI, SCALINATE e LOGGE con COLONNE TOZZE E COLORATE. Queste ultime, molto probabilmente erano di legno e il loro diametro diminuiva dall’alto verso il basso, sormontate da CAPITELLI A TORO. PITTURA PARIETALE -Le stesse tinte accese delle colonne, si trovavano sulle pareti, riportando cicli e vari tipi di decorazione. Oggi, purtroppo, sono rivenuti a noi in maniera estremamente danneggiata e per questo sono stati oggetto di pesanti restauri. - Nonostante ciò, ci hanno permesso una chiara lettura della PITTURA MINOICA. Tra i meglio conservati troviamo:  scena del GIOCO DEL TORO= su uno sfondo turchese, mostra due fanciulle e un giovinetto intenti a cimentarsi in questo gioco molto popolare per il popolo cretese. Le posizioni assunte dai soggetti, infatti, rivelano i tre momenti del gioco e, la presenza contemporanea dei due sessi, ci fa capire come in quell’epoca la donna poteva godere di un certo prestigio sociale.  SALA DEL TRONO= le pareti riportano ampie bande rosse e gialle dai margini curvilinei, decorati con motivi naturalistici e posti al di sopra di una base ad imitazione del marmo. Canne stilizzate si alternano a figure di grifoni accovacciati, posti a guardia del trono in alabastro. N.B--- Le figure non tendono ancora alla resa tridimensionale, bensì alla pura decorazione delle pareti ottenuta da campiture piatte di colore e tramite linee morbide e flussuose, che definiscono tutte le forme.  Scena del PRINCIPE DEI GIGLI= qui si sommano la tecnica del RILIEVO IN STUCCO DIPINTO e quella della pittura. Dalle parti originali, si intravede la figura di un giovane con un copricapo composto da piume colorate e gigli. Si muove verso sinistra e con se tira un fune alla quale è legato un animale. C’è da dire che è rappresentato secondo le stesse convenzioni rappresentative egiziane, ma tuttavia, il personaggio, non riporta alcun tipo di maestosità se non un’attenta volontà di raffigurazione realistica. STATUETTE VOTIVE IN CERAMICA -In questo stesso periodo, fu molto intensa la produzione di questo tipo di statuette in ceramica smaltata (quasi sempre dedicate alle DIVINITÀ CTONIE). -Tutte indossano il tipico abito a falde, bloccato sui fianchi da un elemento a sella ed uno stretto corpetto, comprime e lascia scoperti i seni. -Spesso vengono rappresentate con dei serpenti tra le mani perché, questi, si annidano negli anfratti della terra e quindi ben rappresentano la Madre Terra. VASI IN CERAMICA -Questa produzione assume FORME PIÙ LIBERE rispetto a quelle precedenti, di fatti, in base ai soggetti, è possibile riconoscere 2 STILI :  STILE VEGETALE – ne è esempio la PROCHOUS di Festo (ornata da ramoscelli di foglie, che sembrano rivestire il vaso).  STILE MARINO – ne è esempio la BROCCHETTA DI GURNIÀ (a tinta nera su fondo chiaro, riporta un fondale marino con alghe e coralli, dove un POLPO si muove con grande senso dello spazio e disposto in moda da distribuire liberamente i suoi tentacoli su tutta la forma). NB 1 --- Lo STILE MARINO ebbe molta diffusione sia a Creta che nelle Isole egee, tanto da trasformarsi in MOTIVO ORNAMENTALE di curve simmetriche. NB 2 --- Verso la fine del periodo Neo-palaziale nasce un vero e proprio canone di PITTURA PALAZIALE, che prendeva come esempio il Palazzo di Cnosso e aveva come caratteri:  decorazioni disposte con una geometria rigorosa  estrema stilizzazione degli elementi  forte simmetria e austerità LA SCULTURA -Anche questo tipo di lavorazione ebbe un notevole sviluppo. L’opera simbolo è costituita da un RHYTÒN DI STEATITE riproducente la testa di un toro sacro,vaso per le libagioni, dotato di fori per versare i liquidi. -Originariamente aveva le corna d’oro massiccio (oggi di legno dipinto) e c‘è da dire che la steatite è lavorata con grande maestria e precisione, in modo da far sembrare il tutto più realistico possibile (addirittura sono stati riprodotti ciuffi di peli qua e la).