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riassunto di chimica cosmetica, Schemi e mappe concettuali di Chimica Industriale

riassunto dei contenuti fondamentali di chimica cosmetica, studiando in questo modo è stato conseguito un voto molto alto.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 26/05/2023

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Scarica riassunto di chimica cosmetica e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Chimica Industriale solo su Docsity! LA CHIMICA COSMETICA CHI0035 I  BENEFICI DEI COSMETICI o Calmante/energizzante o Estetica o Protettiva o Igienizzante  CHIMICA COSMETICA : Si occupa dei costituenti chimici che compongono i cosmetici e delle loro proprietà chimico-fisiche  TECNICA COSMETICA : Si occupa delle operazioni necessarie per dare a materie prime, additivi e sostanze funzionali la forma dei cosmetici  COSMETOLOGIA : Si occupa dell’azione e degli effetti dei cosmetici sull’uomo e ne determina le norme generali dell’uso pratico  COSMESI : Arte dell’applicazione dei cosmetici  LETTURA DELLA STORIA PACCO 1 1 o Si ottengono per distillazione frazionata del petrolio o n base al numero di atomi di carbonio e alla struttura, in forma fluida, semisolida o solida o sono apolari, inodori, incolori, inerti o non vengono assorbiti dalla pelle e risultano fisiologicamente inerti o funzioni:  emolliente-occlusiva  lubrificante  impermeabilizzante  fattore di consistenza  ISOPARAFFINE : o Si ottengono per sintesi o utilizzati soprattutto nel make-up o C e da 7 a 17, ma possono arrivare fino a 70Stabili, inerti, di elevata purezza, apolari, idrorepellenti, a viscosità molto bassa o Elevata diffusibilità sulla cute  CICLOPARAFFINE : o si ottengono per distillazione dal petrolio o oli leggeri, inodori, incolori o molti vantaggi dal punto di vista reologico o usati nelle emulsioni A/O  IDROCARBURI TERPENICI o SQALENE:  ha origine da animali marini ma oggi viene preferibilmente ricavato da fonti vegetali e precisamente dalla frazione insaponificabile dell’olio d’oliva.  è un idrocarburo triterpenico C30  sul piano metabolico è un precursore degli steroli quindi componente del sebo umano  poiché lo squalene è fortemente insaturo, è molto soggetto a ossidazione e in cosmetica si preferisce usare un derivato idrogenato, lo SQUALANO che risulta essere preferibile dal punto di vista eudermico. Inoltre, nonostante l’elevato peso molecolare, è fluido grazie alla struttura ramificata  CERE : 4 o Definizione commerciale: sostanze lipidiche che a temperatura ambiente sono solide o Non tutte sono solide a temperatura ambiente  Solide: cera d’api  Molli: lanolina  Liquide: jojoba o CERE NATURALI:  Olio di Jojoba: si estrae dai semi di un sempreverde proveniente dal Messico. Composto principalmente da esteri a lunga catena di acidi e alcoli monoinsaturi. Nonostante l’insaturazione, è particolarmente stabile all’ossidazione. Liquido giallognolo dall’odore gradevole, con ottime proprietà emollienti, dal tocco lievemente grasso. A seguito di idrogenazione si forma un solido che può essere usato come fattore di consistenza oppure come esfoliante, sotto forma di particelle.  Cera d’api: Secrezione dell’Apis mellifica, dall’aspetto scuro che dopo purificazione assume una colorazione bianco-gialla, con punto di fusione intorno a 65 °C. La composizione è complessa e varia molto a seconda della regione di provenienza. È costituito da un 70 % di esteri a lunga catena, 13-15 % di acidi grassi liberi, 10-13 % di idrocarburi e 10-12 % di alcoli grassi. Viene impiegata come corpo di consistenza in unguenti ed emulsioni e per conferire plasticità ai prodotti colati.  LIPIDI MODIFICATI : o Versioni etossilate dei lipidi o Idrofili o Pur conservando l’emollienza tipica dei lipidi, sono solubili o comunque facilmente disperdibili in acqua e/o dispersioni di tensioattivi o agenti surgrassanti in tensioliti (in altre parole, riducono l’aggressività dei tensioattivi nelle formulazioni usate per la detergenza) o triethyl citrate, utilizzato nei deodoranti poiché capace di inibire la degradazione enzimatica delle sostanze organiche a contatto con l’epidermide, agisce inoltre da plasticizzante e fissativo delle fragranze e idratante  PARAMETRI DI VALUTAZIONE DEGLI EMOLIENTI o DIFFUSIBILITA’: determina la facilità con cui un prodotto può essere steso sulla cute. È importante che un emolliente si ripartisca in modo omogeneo sulla superficie di applicazione. Viene misurata applicando una quantità precisa di emolliente su un 5 substrato e dopo un tempo prefissato si controlla l’estensione raggiunta (spreading value). Emollienti con elevata diffusibilità vengono stesi più facilmente, dando una sensazione di leggerezza, ad es: gli emollienti per corpo. Alcuni prodotti, tuttavia, richiedono bassa diffusibilità, ad es: emollienti per rossetti. La diffusibilità è legata alla viscosità, peso molecolare (al crescere, diminuisce la diffusibilità) e struttura chimica (presenza di ramificazioni o insaturazioni) o POLARITA’: influisce sulla capacità solubilizzante degli emollienti (importante per i filtri UV). Inoltre, entra in gioco nel cosiddetto «Ostwald ripening», vale a dire la migrazione di olio dalle gocce più piccole a quelle più grandi con conseguente coalescenza e perdita dell’emulsione. Tale fenomeno può essere limitato scegliendo emollienti meno polari. Viene misurata in termini di tensione interfacciale tra acqua e l’emolliente. Al di sotto di 20 mN/m si hanno lipidi polari, tra 20 e 35 moderatamente polari e sopra 35 apolari. o INDICE DI RIFRAZIONE: da esso dipende l’opacità o lucentezza del film generato sulla cute, ma anche la possibilità di preparare sistemi bifasici trasparenti o PLAY TIME: tempo che intercorre tra la stesura di un emolliente e il momento in cui viene percepito come assorbito dalla cute o FEEL: sensazione durante l’applicazione o AFTER FEEL: sensazione che si prova successivamente all’applicazione o altri parametri che vengono considerati: coefficiente di attrito, angolo di contatto, potere occlusivo, potere lubrificante  EMULSIONANTI : o Sostanze lipofile con un certo grado di idrofilia che si pongono a metà strada tra lipidi e acqua. o emulsioni cosmetiche: sistemi bifasici termodinamicamente instabili, formati da almeno due liquidi non miscibili tra loro, dove si distingue una “fase disperdente o esterna o continua” ed una “fase dispersa o interna o discontinua”, in forma di goccioline di diametro 0,5-100 μm o Composizione del ceratum galeni:  60% di olio d’oliva  20% di acqua di rose  20% di cera d’api o Antica formulazione della crema Nivea: 6 o McBain e Hutchinson, la «solubilizzazione» è una particolare modalità di portare in soluzione sostanze altrimenti insolubili in un dato mezzo o «solubilizzazione» si intende la preparazione di una soluzione isotropa termodinamicamente stabile di una sostanza, normalmente insolubile o molto poco solubile in un dato solvente, mediante l’aggiunta di uno o più composti di natura anfifilica (solubilizzazione micellare) o a solubilizzazione di sostanze oleose, come profumi, aromi, vitamine, etc. in forme limpide a base acquosa, idroalcolica od idroglicerica si ottiene solitamente per micellazione grazie all'impiego di sostanze tensioattive ad alto HLB (15-20). o l sistema è monofasico, trasparente e termodinamicamente stabile. o Il rapporto tra sostanza da solubilizzare e solubilizzante varia di solito da 1:2 fino a 1:10, spesso si utilizzano due tensioattivi a diverso HLB contemporaneamente o Si distinguono due casi: quando la quantità di lipide solubilizzato è piccola si ha una soluzione micellare, quando la quantità è elevata si parla di microemulsioni. Entrambi i sistemi sono comunque monofasici, trasparenti e termodinamicamente stabili, a differenza delle macroemulsioni  SILICONI: o derivati del silicio o sono formati da catene di silicio intervallate da atomi di ossigeno o inerti chimicamente, termicamente e fisiologicamente, sono inoltre idrorepellenti e traspiranti, hanno un alto grado di lubrificazione, scorrevolezza (tocco setoso) e scarsa untuosità o non vengono assorbiti dalla pelle o sono idonei per la produzione di emulsioni a freddo alle quali conferiscono idrorepellenza, spalmabilità e gradevolezza cosmetica o Abbattono la schiuma o Terminano in –one e in -xane o CLASSIFICAZIONE dei siliconi  Volatili: ciclosiliconi, silossani lineari a basso PM, metil trimeticone  Fluidi: silossani lineari a medio PM Cere: alchil silossani  Gomme: silossani lineari ad alto PM Dimeticoni copolioli: silossani polieteri lineari e ramificati  Resine: silossani a struttura tridimensionale 9  Elastomeri: silossani reticolati  MODIFICATORI REOLOGICI : o Sostanze che modificano il comportamento reologico o Utilizzati per:  Gelificare (soluzioni e sospensioni)  Viscosizzare (soluzioni e sospensioni)  Migliorare la dispersione di sostanze insolubili e la stabilità delle emulsioni o CRITERI DI SCELTA:  idrofilia o lipofilia della fase (di solito esterna) in cui va aggiunto il modificatore  pH  Viscosità: la resistenza dei fluidi allo scorrimento  YIELD VALUE: è una grandezza misurabile simile alla viscosità, ma indipendente dalla viscosità stessa. Può essere definita come la resistenza iniziale allo scorrimento. È un valore molto importante in quanto determina la capacità sospendente di un modificatore reologico  presenza di altre sostanze eventualmente poco compatibili con il modificatore reologico (ad es. sali o composti cationici per Carbomer)  aspetti di marketing  aspetti impiantistici o CLASSIFICAZIONE  Possono essere classificati secondo la loro origine:  naturali: ottenuti da piante e microrganismi  naturali modificati: derivati sintetici dei naturali  sintetici: sintetizzati a partire da derivati del petrolio  inorganici: sostanze minerali e loro derivati modificati  Oppure dal punto di vista applicativo:  per sistemi idrofili (gel, sospensioni, emulsioni O/A)  per sistemi lipofili (lipogel, oleoliti, emulsioni A/O-A/S)  per tensioliti o Carbomer p. 6 pacco 4 o Ogni gruppo ossidrilico può essere metilato, etilato, carbossimetilato, etossilato, propossilato  I quattro parametri che possono essere modulati sono: 10  Grado di polimerizzazione (a seguito di reazioni di depolimerizzazione): la viscosità cresce al crescere del peso molecolare medio  Livello di sostituzione: descritto dal grado di sostituzione DS, cioè il numero medio di OH sostituiti per anello e la sostituzione molare MS, che indica il numero di moli di sostituente aggiunte per anello  Uniformità di sostituzione: se il grado di sostituzione è omogeneo lungo la catena si riduce il numero di zone a bassa solubilità e la tissotropia delle dispersioni  Particle size: un particle size basso rende più difficile la dispersione ma produce formulati dalla superficie liscia, un particle size maggiore è di facile dispersione ma rende la superficie rugosa  UMETTANTI : o Sostanze igroscopiche e idrosolubili (non idratanti) che vengono inserite nella formulazione, con lo scopo di: • Prevenire l’evaporazione dell’acqua • Prevenire l’essiccamento della superficie del prodotto o Umettanti più usati • Glicerina e altri polialcoli come sorbitolo, mannitolo • Glicoli come Propylene Glycol, Butylene Glycol, Propanediolo • Polietilenglicoli (PEG- 4,PEG-6,PEG-8)  CONDIZIONANTI : o Scopo dei prodotti condizionanti è quello di restituire al capello le proprietà originarie e quindi di:  incrementare lucentezza, lubrificazione e volume  ridurre la carica elettrostatica  migliorare la pettinabilità (capelli bagnati e asciutti)  conferire morbidezza al tatto o composti con carica positiva, sia molecole semplici che polimeri (Polyquaternium 7 e 10) o composti privi di carica, come siliconi fluidi, pantenolo, glicerina o deve essere adsorbito sulla superficie del capello e rimanerci almeno in parte anche dopo un eventuale risciacquo: sostantività o L’adsorbimento neutralizza le cariche negative che si accumulano sul capello durante il lavaggio, con conseguente minore repulsione elettrostatica 11  Nero fumo (CI 77266), pigmento nero costituito da particelle finissime di carbonio amorfo e ottenuto per combustione incompleta di idrocarburi, di ossa o di vegetali. Viene definito anche Carbon Black. Ampiamente utilizzato nei mascara o LACCHE:  Pigmenti insolubili ottenuti per precipitazione di un colorante solubile su di un substrato, generalmente idrossido di alluminio ma anche calcio e bario  Il sale che si forma può avere applicazione sia in cosmetica che nel settore alimentare, a seconda del colorante di partenza o PERLE:  I pigmenti perlescenti sono costituiti da cristalli in forma di sottili scaglie, con elevato indice di rifrazione. Ogni scaglietta riflette parte della luce incidente, la restante parte a sua volta può essere riflessa dalla scaglia sottostante o trasmessa alle altre scaglie. Le perle sono ampiamente utilizzate in cosmesi decorativa.  Ricavate dalle scaglie di pesce, sono costituita da cristalli di guanina (CI 75170) e produce un effetto argentato. Molto costosa. o TRATTAMENTO DI SUPERFICIE: I pigmenti possono essere utilizzati tal quali. Se si formulano, però, dispersioni come gel ed emulsioni si ricorre a pigmenti che hanno subito un trattamento di superficie. Scopo del trattamento:  di rendere il pigmento più idrofilo  di prevenire fenomeni di aggregazione  TEXTURIZZANTI: o caratteristiche tattili o scopo di modificarne le caratteristiche finali tattili migliorando scorrevolezza e stendibilità e/o riducendo l’untuosità o polveri fini costituite da particelle più o meno sferiche o lamellari con dimensioni nell’ordine dei micron o Classificati secondo l’origine: sintetica, naturale minerale  CONSERVANTI: o preservazione dall’inquinamento microbico o dalla produzione all'utilizzo da parte del consumatore o Meccanismo d’azione: 14  distruzione della parete cellulare  modifica della permeabilità della membrana cellulare o sua distruzione  denaturazione di proteine citoplasmatiche o di membrana  inattivazione di sistemi enzimatici. o Caratteristiche ideali di un conservante: • ampio spettro d’azione alla minor dose possibile • non irritante o sensibilizzante alle dosi d’impiego • nei sistemi bifasici deve ripartirsi principalmente nella fase acquosa • non essere inattivato da altri componenti • stabile e attivo in un ampio intervallo di pH • non volatile e termolabile • non permeare o reagire con il packaging • stabile ai raggi UV • non impartire colorazioni, essere inodore e insapore • dal costo contenuto o L’attività dei conservanti che presentano funzioni acide (ad es. acido benzoico, acido sorbico, parabeni) è fortemente dipendente dal pH, in quanto solo la forma indissociata è attiva  SOSTANZE PROFUMATE : o Le sostanze odorose hanno ricevuto diverse classificazioni. o Dal punto di vista del tipo di odore (classificate in 18 serie) o Secondo la provenienza, le sostanze odorose sono:  di origine vegetale (oli essenziali, balsami, resine)  di origine animale (ambra, muschio, zibetto, castoro)  di origine chimica o Secondo la diversa volatilità delle sostanze odorose  i profumi di testa: leggeri e fugaci, che svaniscono dopo qualche ora  i profumi di corpo: più consistenti e meno volatili che permangono per qualche ora  i profumi di fondo: a debole tensione di vapore, ad alto peso molecolare ed elevato punto di ebollizione, che evaporano assai lentamente e sono capaci di resistere per alcuni giorni sulle sostanze che ne sono impregnate  SOSTANZE FUNZIONALI: o conferiscono al prodotto una determinata caratteristica o funzionalità cosmetica  nutriente  normalizzante del sebo  lenitiva  anti età, antirughe  disarrossante 15  deodorante  fotoprotettiva o Le sostanze funzionali possono essere sommariamente classificate in  Vegetali  Chimiche  Biotecnologiche  animali  ESTERI GLICERICI : o costituiti da trigliceridi e dalla frazione insaponificabile o ricavati da polpa e semi dei frutti o ischio di irrancidimento a causa dell’insaturazione a volte elevate o odore e colore marcati (e non sempre costanti nei diversi lotti) o oscillazioni di prezzo dovute a deficit produttivi o speculazioni o texture non sempre tra le più gradevoli, per via dell’alta viscosità o difficoltà di emulsionamento  TRIGLICERIDI SINTETICI o prodotti con catene sature superiori a C18, solidi, sono impiegati come fattori di consistenza in stick e emulsioni  Burro di karité: contiene una frazione insaponificabile fino all’8 % e elevato contenuto di alcoli triterpenici, fitosteroli e karitene. Utilizzato particolarmente nelle creme solari e per pelli arrossate  OLI: GRAZIONE INSAPONIFICABILE: Porzione estratta con solvente dopo il processo di saponificazione (tutto ciò che in un lipide vegetale non ha natura triglicerica). Frazione pregiata dei grassi perché costituita da: • Idrocarburi (squalene, karitene, laurano, pristano, soialene…..) • Carotenoidi (alfa-, beta-, gamma-carotene, licopene, xantofille) • Xantofille (luteina e flavoxantina) e tocoferoli (alfa, beta, gamma, delta) • Alcoli alifatici e terpenici • Fitosteroli 16 TEST SU ANIMALI  2004: vietati per prodotti cosmetici (comunque evitati da 20 anni)  2009: INGREDIENTI  2013vietato in tutta Europa vendere prodotti cosmetici contenenti ingredienti testati su animali in altre parti del mondo (la norma non è retroattiva)  Metodi alternativi  Ingredienti per detersivi, prodotti per la pulizia, alimentari e farmaci possono ancora essere testate su animali. Una volta approvati, questi ingredienti possono essere utilizzati anche in ambito cosmetico  non è applicate nel resto del mondo MICROPLASTICHE  particelle contenenti un polimero solido con almeno l’1 % delle particelle aventi dimensioni comprese tra 0,1 μm e 5 mm o, nel caso delle fibre, tra 0,3 μm e 15 mm, con rapporto tra lunghezza e diametro superiore a 3  e microplastiche si dividono in primarie (SCRUB CON PLIETILENE IN DISUSO DA 2015) (quelle aggiunte volutamente a un prodotto) e secondarie, dovute alla degradazione dei materiali di imballaggio, tessuti, pneumatici, ecc. (frazione principale)  Non sono considerate microplastiche i polimeri di origine naturale, non modificati chimicamente, che risultano essere biodegradabili e polimeri con solubilità in acqua superiore a 2 g/L  Le microplastiche provenienti dalla cosmetica rappresentano circa il 3 % del totale rilasciato nell’ambiente. Ben il 30 % deriva dai prati sintetici 19 20 DEFINIZIONI  IDRATANTE: Sostanza igroscopica con gruppi funzionali idrofili (es: OH, NH2 , …) in grado di richiamare acqua, sia dal derma sottostante, sia dall’atmosfera e di trattenerla (es: acido ialuronico, urea, aminoacidi, alfa-idrossi acidi, peptidi, zuccheri, ecc.). Gli idratanti possono avere un temporaneo effetto anti-aging. svantaggio delle sostanze idratanti è che talvolta se l’atmosfera è particolarmente secca, possono attrarre eccessiva acqua dal derma sottostante.  EMOLIENTE: Sostanza lipidica in grado di penetrare negli interstizi tra le cellule morte dell’epidermide. Riempiendo le fessure, crea una superficie liscia e rallenta l’evaporazione dell’acqua proveniente dal derma sottostante, consentendo la reidratazione dello strato corneo. Alcuni esempi: burri, oli, esteri, ceramidi, acidi grassi, ecc. Ripristinando la barriera epidermica, gli emollienti consentono di limitare il passaggio di allergeni, batteri e sostanze irritanti, prevenendo problemi come eczema, pelle sensibile, dermatiti allergiche e acne (in quest’ultimo caso, facendo però attenzione a scegliere prodotti che non tappino eccessivamente i pori  OCCLUSIVI: Sostanze in grado di creare un vero e proprio film continuo sulla superficie della pelle. Penetrando in modo limitato negli strati sottostanti, creano una sensazione di pesantezza e calore, Utili per coloro che soffrono di estrema secchezza della pelle, eczema e psoriasi. Sconsigliati per coloro che soffrono di pelle grassa e acne, ad eccezione dei prodotti siliconici che sono in grado di creare sulla pelle un reticolo continuo idrorepellente, ma comunque poroso e permeabile alle sostanze lipofile.  UMETTANTI: Sostanze igroscopiche e idrosolubili, che vengono inserite nelle formulazioni soprattutto di emulsioni allo scopo di prevenire l’essiccamento della superficie del prodotto Alcuni esempi: glicerina, sorbitolo, glicole propilenico.  FORME COSMETICHE: o Soluzioni : Acquose . Idroalcoliche, silico - alcoliche, oleose . o Tensoattivi/detergenti : Solidi, semisolidi, fluidi . o Geli : Acquosi, idroalcolici, solidi, semisolidi, fluidi o Emusioni : Creme, latti 5. Unguenti, lipogei , paste lipiche , sticks : Labbra, deodoranti, correttori, pomate o Paste o polveri : Fard, ombretti, ciprie, pigmenti, polveri aspersorie 21  Retinoico  Resveratrolo  Leviganti ed esfolianti  Acido glicolico  Miorilassanti  Botox  GABA  Effeto sul derma  Fattori crescita 24 25 PRODUTTORE:  Materie prime: Ingrediente di un cosmetico  Semilavorato: Il cosmetico risultante dalla combinazione o semplice miscelazione attuata secondo precise regole, di diverse materia prime ed eccipienti.  Prodotto finito: È il risultato della ripartizione del semilavorato in particolari contenitori per facilitare la distribuzione e l’uso  Packaging: Il contenitore primario del semilavorato e la confezione secondaria per permetterne la commercializzazione  Il regolamento sui Prodotti Cosmetici 1223/2009 prevede che le attività di produzione e confezionamento dei prodotti cosmetici siano effettuate secondo le norme di buona fabbricazione (GMP: Good Manufacturing Practice), tra gli obiettivi ha anche quello di semplificare le procedure e favorire il controllo all’ interno del mercato per garantire un alto livello di tutela della salute umana  La norma armonizzata che descrive i requisiti GMP specifici per il settore cosmetico è la UNI EN ISO 22716: 2008 “Cosmetici–Pratiche di buona fabbricazione (GMP)– Linee Guida sulle Pratiche di Buona Fabbricazione”.  A partire dall' 11 luglio 2013 il rispetto dei requisiti GMP è diventato cogente e l’adozione della norma armonizzata UNI EN ISO 22716:2008 con la relativa certificazione ISO 22716 è lo strumento con il quale le aziende possono dimostrare la conformità a tale requisito.  GMP: insieme di regole che descrivono metodi, attrezzature,mezzi e gestione della prodizione per garantire standard di qualità appriati.  GMP: sviluppate per prodotti farmaceutici ed estese a prodotti ealth related come alimenti, cosmetici, dispositivi medici.  Processo controllato + controllo statistico finale  ATTIVITA’ GMP : o Documentare tramite registrazioni apposite ogni aspetto del processo o Formazione personale o Occuparsi attivamente di pulizia e sanitizzazione o Verficare regolarmete funzionamento macchinari o Conoscere e controllare i processi o Gestione reclami  CONTENUTI ISO 22716:2008 1. Scopo e campo di applicazione 26  Sociali (e.g. environment)  linea di lavoro ed sviluppo.  Alternative?  Plani di lavoro.  Budget  ANALISI SWOT o L'analisi SWOT (conosciuta anche come matrice SWOT) è uno strumento di pianificazione strategica usato per valutare i punti di forza (Strenghts), le debolezze (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto o in un'impresa o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione o un individuo debba prendere una decisione per il raggiungimento di un obiettivo o FASI:  si definisce uno stato finale desiderato (o obiettivo);  si definiscono i punti principali dell'analisi SWOT, che sono:  punti di forza: le attribuzioni dell'organizzazione che sono utili a raggiungere l'obiettivo;  debolezze: le attribuzioni dell'organizzazione che sono dannose per raggiungere l'obiettivo;  opportunità: condizioni esterne che sono utili a raggiungere l'obiettivo;  minacce: condizioni esterne che potrebbero recare danni alla performance 29 30  FORMULAZIONE DI UN PRODOTTO Unire in maniera razionale e nelle giuste dosi un certo numero di ingrediente per ottenere una preparazione ragionevolmente stabile, di gradevole aspetto organolettico, agevole da applicare, oltre che efficace.  CONTROLLO CHIMCO-FISICO : Controli di qualità specifici che caratterizzano la clase chimica di appartenenza.  PAKAING FLOW o Packaging primario: la cui funzione è principalmente quella di contenere il prodotto, oltre che disporre del meccanismo per poterne usufruire .  Riempimento, manuale o automatico  Chiusura, manuale o automatico  Ettichetta , manuale o automatico o Packaging secondario : risulta essere la confezione del packaging primario nonché del prodotto stesso, con una funzione comunicativa, protettiva e di stoccaggio o Packaging finale confezione più adatta per trasportare numerose unità  PACCO 8. LA PELLE, LEGGILO  POACCO 10 ISO 1223 LEGGI LA NORMA 31 o Read- across: valutazione end point di una sostanza di partenza è usato per predirre lo stesso endpoint per un’altra sostanza considerata simile  QSAR o Modello matematico che mette in relazione uno o più parametri derivati dalla struttura chimica o misura quantitativa di proprietà es. endpoint o Fornisce informazioni su affidabilità delle predizioni o Utile quando il meccanismo d’azione è sconosciuto  EXPERT SYSTEMS o Esperienza umana trasposta sotto forma di regole ed alberi decisionali  KERATINO SENS : o Saggio cellulare che valuta l’attivazione dei cheratinociti coinvolti nel processo di sensibilizzazione cutanea. Misura la cascata di eventi molecolari sotto il controllo dell’ ARE  DPRA(direct peptide reactivity assay) o Test acellulare inchemico x valutare evento molecolare inziale del processo di sensibilizzazione cutanea  Patch test: esponendo ripetutamente la cute al potenziale sensibilizzante  LEGGERE PACCO 11 34 Cosmetic_Expiration Dates "9% Profumi fino a 3 anni, polveri (comprese le blush, ombretti in polvere texture) da 1 a 3 anni; Fondotinta in un barattolo o una polvere crema Nail polish Solari Rossetto, lip gloss - Matita (occhi, labbra) Prodotti per la cura della pelle in tubo in un barattolo Eyeliner e sopracciglia matita Bronzing Mascara Eyeliner liquido Prodotti biologici naturali 35 da 1a3anni; 1 anno; 1 anno (ma non più di una stag. 1 anno; circa 1 anno; circa un anno, da 6 a 10 mesi, 1 anno da 6 a 8 mesi; 3-6 mesi; da 3 a 4 mesi; fino a 6 mesi.