Scarica Riassunto di "Tra cura e svago" e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia del Turismo solo su Docsity! Tra cura e svago. Evoluzione e trasformazione del turismo termale europeo nell'Ottocento Andare alle terme risultò una pratica diffusa per i membri del mondo aristocratico europeo i medici attribuirono ampi benefici per le salute, determinati dai soggiorni nelle stazioni climatiche, dove ci si prendeva cura anche della salute dello spirito e del corpo. STAZIONI CLIMATICHE INVERNALI: ci sono delle condizioni necessarie, individuate dai medici, che rendono il soggiorno adatto a questo tipo di funzione • Protezione dai venti ottenuta grazie alle colline e alle montagne • Temperatura mite, senza pioggia o nebbia • Possibilità di passeggiare lungo il mare, ma anche lontano da esso Il riposo e la tranquillità furono una parte integrante della terapia, perché il malato non doveva isolarsi, ma come minimo condurre una vita sociale gradevole, dove la convivialità serale doveva essere limitata. I medici parlarono molto dei benefici forniti dai bagni di mare, che agivano positivamente sull’organismo solo se praticati per immersione nell’acqua fredda (prima andava immersa la testa e dopo il trattamento, la terapia andava completata con ginnastica e frizioni il numero dei bagni prescritti nel corso della stagione andava dai 20 ai 30, con una cadenza giornaliera di 1 bagno). In queste località balneari già troviamo spazi riservati ad attività ludiche: si trattava di strutture provvisorie, destinate a essere attive solo nei brevi mesi della stagione balneare estiva. Uno di questi spazi è proprio quello del CASINO’ o KURSAL, ovvero un edificio che serve ad assolvere ad una serie di funzioni (non ha quella terapeutica): è uno spazio di natura sociale, che diventa sempre più indispensabile nelle destinazioni turistiche, per avere quella che è l’attrattiva artificiale (lo stabilimento termale o la spiaggia per esempio, sono attrattive naturali). Il casinò nasce prima nelle destinazioni balneari, ed è un “salotto mondano elitario caratterizzato da grandi spazi luminosi”; questo edificio finì per essere un simbolo di alcune destinazioni, perché proponeva intrattenimenti di alta qualità e una frequentazione e una vita sociale di un certo livello abbiamo al suo interno l’unificazione di gioco e sociabilità. Lo sviluppo di questo nuovo modello turistico inizia a Bath nella prima metà del XVIII secolo, e segue una serie di fasi: • Invenzione del concetto di casinò termale • Passaggio che fece del casinò termale una pratica non solo curativa, ma anche di distrazione • Nel 1745 viene proibito il gioco d’azzardo in Inghilterra e il crollo delle rendite derivate dal gioco rese impossibile organizzare varie manifestazioni mondane; allo stesso tempo i giocatori cominciano a dirigersi altrove La Sociabilità All’interno delle destinazioni termali, la sociabilità era ben presente, e risultò un fattore determinante per il successo delle destinazioni turistiche curative, perché è una forma di aggregazione spontanea, frutto della naturale attitudine umana a vivere le relazioni pubbliche (uno degli aspetti principali della sociabilità, fu infatti quello legato al divertimento e al tempo libero). La sociabilità divenne un fattore determinante anche per contribuire al processo di definizione della borghesia dettato da una duplice forma di esclusione verso l’alto e il basso: la prima messa in atto dall’aristocrazia, che voleva mantenere i suoi privilegi: l’altra messa in atto dalla borghesia, che volevo distinguersi dalle classi popolari. Le stazioni termali e quelle climatiche quindi, cominciarono a caratterizzarsi per la loro abbondante offerta di visibili percorsi di distinzioni sociali, fenomeno che fu anche favorito dalla limitata dimensione dei luoghi della villeggiatura e dalla forte omogeneità sociale dei gruppi in esse presenti. L’effetto salutare si pose quindi alla base di una sociabilità che sfociò nell’aspetto ludico, sciogliendo ogni dimensione all’interno di quella del LOISIR. La parola chiave che ritorna con insistenza in questi luoghi è ALTA SOCIETA’ perché stazioni termali e alberghi avevano come obiettivo principale attrarre questo tipo di clientela (l’aristocrazia), che veniva attratta grazie anche all’utilizzo delle cronache mondane, un potente strumento di comunicazione, all’interno del quale gli albergatori pubblicavano anche una lista degli ospiti più illustri la loro presenza serviva anche a indicare i periodi in cui la località viveva la sua stagione più intensa. Al fianco dell’aristocrazia, c’era la borghesia, impegnata a dimostrare di essere ormai ascesa allo stesso livello dell’aristocrazia, che per la borghesia non era altro che un modello di riferimento da imitare. La presenza di entrambe, creò una mescolanza favorita anche e prima di tutto dalla table d’hote, che obbligavano gli ospiti degli alberghi a intrattenere contatti con i propri vicini di tavolo. Modello di Baden-Baden Nei secoli XVIII e XIX si assiste a un progressivo mutamento che interessò il turismo, destinato in pochi anni ad assumere i connotati di un fenomeno di massa. Questo cambiamento prevede che la città moderna si carichi di una nuova funzione: soddisfare il bisogno di ozio (il fenomeno della sociabilità raggiunse, grazie a questa nuova funzione, una maturazione che la portò ad essere un fattore di attrazione determinante per concretizzare il successo di una località). Nella località di Baden-Baden un via vai di gente in cerca di acque termali e relax, portò alla costruzione del primo Grand Hotel, nel 1807, che si caratterizzò per la presenza di ampie sale e spazi destinati alla vita mondana. La stagionalità andava da giugno ad agosto, ma comprendeva anche diversi sotto periodi. La società che affollava le terme si caratterizzava per essere alla ricerca di luoghi di svago che si affiancarono velocemente agli stabilimenti termali in questo modo il male veniva curato sia grazie alle proprietà delle acque termali, affiancate dalle attività dei teatri, dei casinò ecc… Accanto all’ospitalità quindi, assunsero importanza anche gli spazi pensati per favorire lo sviluppo delle relazioni e della vita sociale; i piaceri mondani consistettero in balli, concerti e spettacoli e per questo, nelle stazioni termali, le relazioni sociali si svilupparono con maggiore intensità e facilità rispetto ai centri urbani, trovando un ambiente capace di generare intrighi e pettegolezzi. La sociabilità ebbe il privilegio di unire due mondi completamente diversi, • Il mondo aristocratico • Il mondo borghese e operò all’interno di un contesto ben definito e facilmente identificabile dall’esterno: la stazione climatica di natura prima termale e poi balneare e montana. Baden-Baden, così come altre destinazioni termali, si presentò come un modello di riferimento caratterizzato dalla presenza di 4 elementi fondamentali: 1. Data e modalità d’invenzione 2. Nome degli inventori 3. Diffusione della fortuna della stazione 4. Esistenza di una stagionalità ben precisa: questo fu un aspetto distintivo perché al di fuori della stagione principale, recarsi in una determinata destinazione era inutile, e altamente dequalificante • Da ottobre ad aprile c’era la stagione invernale • L’estate veniva dedicata ai soggiorni balneari nordici e termali della durata di 3 settimane o di un mese in modo da non precludere l’antica pratica della villeggiatura in campagna • Si crearono poi spazi adatti ad accogliere delle stagioni intermedie La stagione aveva un arco temporale ben delimitato • Dall’1 al 15 marzo (inizio), dall’1 al 15 novembre (conclusione) il picco si collocava tra il 10 luglio e il 20 agosto Il centro della vita sociale all’aperto era la piazza compresa tra lo stabilimento termale e il Casinò. La composizione sociale dei frequentatori della destinazione contemplava un variegato mondo internazionale non privo di tipologie originali; il ritmo della saison fu anche dettato dalla vita delle acque. La vita elegante giocava quindi sulla diversa attitudine delle classi elevate ad accogliere la sfida della sociabilità termale usandola anche come uno strumento per preservare gli spazi simbolo della sua distinzione degli effetti dei meccanismi della mobilità sociale. Le tariffe per accedere ai bagni, alle docce e ai trattamenti col vapore variavano tra un massimo e un minimo. Il consolidamento dello status sociale passava però dalla presenza assidua al Casinò, che richiedeva un abbonamento per accedervi si trattò di un insieme di intrecci economici e scambi sociali. Nel 1860, al momento dell’annessione della Savoia alla Francia, venne aperta una seconda sala da gioco “Villa des Fleurs”. Lo sviluppo di questa località sarà il frutto dell’operato di una classe dirigente borghese capace di prendere in mano le redini della vita cittadina per riversarvi una buona dose di energia e dinamismo. I promotori della destinazione, punteranno sulle strutture di accoglienza per soddisfare le richieste della clientela a quel punto Aix si arricchirà di hotel a cinque stelle, che cambieranno completamente l’immagine e il volto della località. L’esplosione del turismo termale, mise in atto anche una serie di cambiamenti dal punto di vista sociale, grazie anche alla forte presenza della colonia inglese, presenza che finiva per creare una sorta di sudditanza coloniale della popolazione, che si era ritrovata a vivere in una enclave britannica gli inglesi conducevano una vita separata dal resto della popolazione, all’insegna del lusso e dello sfarzo e finirono presto per essere visti con poca simpatia dalla gente locale. La mondanità fu anche un dato che, a volte assente o totalmente limitata, non venne considerata con una fattore di attrazione costante in queste stazioni termali, il consumo delle acqua rimase l’unico fattore di richiamo. La valenza terapeutica delle acque, delineò un processo di sviluppo meno intenso che interessò diverse villes d’eaux, disseminate sui rilievi alpini e non solo. I modelli del termalismo europeo messi a punto nel XIX secolo, sfociarono, da un lato nell’offerta dello svago come un fattore progressivamente in grado di rendersi sostanzialmente autonomo a quello curativo, e dall’altro la linea curativa finì per aprire nuovi orizzonti sia di sperimentazione medica, che di valorizzazione di aree rimaste marginali. L’interesse per le sorgenti dei Bagni di Vinadio sarà fornito, per esempio, proprio dall’essere una risorsa definita dalla perfetta adesione alla natura del luogo che finirà per farne una destinazione anomala, preservata dall’evoluzione mondana. La storia di questo stabilimento sul monte Oliva, inizia nel 1552, con una piccola abitazione posta accanto ad una delle fonti tutta l’attenzione era ovviamente concentrata sulla struttura termale dei Bagni, che entrò a far parte del panorama termale sia del Regno di Sardegna che europeo. La fortuna dei Bagni di Vinadio, fu che questi si presentarono quasi come una summa di quel che si poteva offrire al malato in cerca di un sollievo di natura terapeutica (bisogna anche considerare che nelle tariffe giornaliere erano compresi: alloggio, pensione, terme e assistenza medica); la durata della stagione in compenso era piuttosto breve (dal 20 giugno al 1 settembre) e in loco vi era solo un albergo. I bagni di Vinadio furono un modello di sviluppo di una destinazione termale austera che, anche per il suo isolamento dalle direttrici principali dei flussi internazionali e italiani, non decollò mai nel senso delle città termali votate al loisir o almeno ad accogliere una clientela non limitata alla dimensione regionale rimase una meta strettamente curativa. Da Homburg a Monte-Carlo Uno degli aspetti più stimolanti riguardanti la costruzione della destinazione turistica di Monte Carlo è l’intreccio tra continuità e rottura. Il quadro storico definitosi nella seconda metà del XIX secolo come conseguenza de processo di unificazione italiana ebbe infatti profondi effetti trasformativi anche sul Principato di Monaco. Se il suo territorio si ridusse drasticamente, il Principato monegasco dimostrò una capacità di mettere in moto un radicale processo di trasformazione sia del suo assetto politico che, soprattutto, della sua struttura economica e sociale la nuova geografia delle stazioni climatiche europee aggiungerà, negli anni Sessanta del XIX secolo, un altro punto fermo: il Principato di Monaco. La costruzione della nuova destinazione turistica stimolò un importantissimo processo innovativo che si manifestò con due caratteristiche fondamentali • Da un lato emerse l’importanza decisiva di creare qualcosa in grado di attrarre, in assenza di particolari richiami climatici e terapeutici, i flussi turistici. • Dall’altro si colse il bisogno di completare quello che era destinato a divenire un vero e proprio modello di riferimento di risonanza internazionale con un’offerta ricettiva adeguata. Quello sviluppato dal Principato di Monaco sarà identificato come un modello di successo. Nel Principato di Monaco la sola attrattiva da prendere in considerazione poteva offrirla la posizione: la Riviera. Si trattò di arrivare velocemente ad una svolta dando un indirizzo unitario alla trasformazione economica e sociale del territorio il principato aveva sempre avuto nell’agricoltura e nell’esportazione dei suoi prodotti principali la sua risorsa economica fondamentale. Alla morte di Florestan, nel 1856, il figlio Charles III (1818-1889) si trovò ad essere alla testa di uno stato modestissimo del quale venne posta in dubbio la stessa sopravvivenza. Nel 1861 ci fu la realizzazione di due importanti infrastrutture: una strada carrozzabile lungo la costa in direzione di Nizza; una stazione sulla linea ferroviaria Nizza-Genova che sarebbe stata realizzata transitando attraverso il territorio del Principato. La madre del Principe, la Principessa Carolina, riprese in mano un’idea che già era circolata, negli anni precedenti: autorizzare, a Monaco, l’apertura di un casinò perse le risorse derivate dal settore primario, il Principato aveva bisogno di idee e imprenditori che sapessero sfruttare l’unica opportunità realmente rimasta: la posizione a stretto contatto geografico con le destinazioni del turismo interazionale, rappresentato dai flussi degli hivernants, che rappresentarono un’espressione significativa della grande importanza assunta dal turismo moderno sia come fenomeno sociale che come risorsa economica. A metà Ottocento, essi mancavano però dei kursaal che avevano fatto la fortuna delle città termali tedesche grazie al trinomio in cui essi agivano perfettamente con altre due attività strettamente complementari: stabilimento termale e Grand Hotel. La diffusione del gioco d’azzardo nelle stazioni climatiche avvenne però con tempi diversi nell’ambito più ampio delle villes d’hiver particolarmente interessante, per la vicinanza con Monaco, fu la destinazione di Nizza: incominciò infatti ad accogliere gruppi di villeggianti, attratti dal clima e dalla possibilità di vivere con meno soldi, che, definiti hivernants, si organizzarono fin da subito in colonie separate (inglesi, tedeschi, francesi). L’interazione sociale con i locali fu nulla, anche se dagli abitanti della Contea nizzarda essi furono però immediatamente percepiti come una fonte di reddito. Gli hivernants, conserveranno sempre una condizione sociale separata, mentre la città si attrezzerà, per accoglierli in un contesto pulito e confortevole. I villeggianti si incontrarono sotto le palme della Promeade des Anglais, che iniziava oltre il Paillon, il corso d’acqua che finì col separare la parte turistica della città dalla città vecchia, dislocata attorno al porto. Nizza, prima con il Regno di Sardegna e poi con la Francia, acquisirà quindi una notevole fama come ville d’hiver. Il modello di consumo attestatosi nella Nizza sabauda tese infatti a preservare gli hivernants dai vizi del gioco, che però si diffuse in modo clandestino venendo quindi di fatto praticato. Per risolvere questo problema, il consiglio municipale della città e i rappresentanti del governo Sardo decisero, nel 1850, di accettare la proposta di poter aprire, in cambio di una redistribuzione annuale di 50000 franchi, una sala da gioco nella zona in cui risiedevano gli hivernants il governo di Torino bocciò però la proposta e non concesse l’autorizzazione. Le notizie dei successi delle città termali tedesche raggiunsero anche il principato e il principe cominciò a cogliere le potenzialità presenti nel dinamismo economico impresso dal gioco. Adottare la formula vincente dei bains per veicolare il gioco d’azzardo il Principe identificò cosi il primo dei tre attori coinvolti nella nascita di Monte-Carlo; il secondo fu la legislazione; mentre il terzo fu Blanc. I fattori di spinta sembrarono esserci tutti: le virtù terapeutiche dei bagni di mare: la dolcezza dell’inverno; la legge francese, che dal 1836, impediva ogni forma di gioco d’azzardo. L’apertura del casinò, avrebbe sedotto l’aristocratico mondo cosmopolita degli hivernants. Ma il compito di dare il via alla nuova destinazione turistica toccherà a due giornalisti parigini: Léon Langlois e Albert Aubert, che ottenuto, il 26 aprile 1856, il privilegio dal Principe, diedero vita, il 13 luglio, alla Sociétè Anonyme des Bains de Monaco. In questo periodo si costruì anche il primo stabilimento balneare alla Condamine. Nel 1863 venne inaugurato l’edificio della sala da gioco. Il 2 aprile 1913 si costituì la Societé anonyme des Bains de mer et du Cercle des Etrangers à Monaco in cambio di monopolio sui giochi conferitogli dal Principato, la SBM doveva fornire sia dei servizi pubblici che versare una rendita fissa annuale al Principe. Un primo fondamentale intervento fu il miglioramento dei trasporti per rendere più accessibile Monaco. Il nuovo senso di benessere del Principato si combinò alla necessità di recuperare la lontananza geografica che ancora lo separava dalle località della mondanità invernale. All’intervento sui trasporti si aggiunse il lavoro sull’immagine: un passo determinante per attirare l’attenzione sulla nuova Monaco di Blanc. Il processo di costruzione della destinazione monegasca fu così strettamente associato alla visione di Francois Blanc maturata sulla base dell’esperienza acquisita a Homburg egli colse i pilastri cui quali far poggiare la costruzione della nuova Monaco. In primo luogo, Blanc si preoccupò di migliorare i trasporti e puntò sul potenziamento delle comunicazioni marittime e sugli assi Nizza e Genova; determinante risultò poi, la grande attenzione posta allo studio delle strutture ricettive: le sale da gioco, che dovevano essere luminose e accoglienti. b. matura ben presto la consapevolezza che è necessario elaborare una serie di proposte, sportive e mondane, per aiutare gli ospiti a gestire il loro tempo a disposizione, al di fuori dell’attrattiva esercitata dal gioco Il potenziale turistico di Monte-Carlo si costruisce per accumulazione: l’aver puntato sulla presenza dei turisti ai quali offrire il gioco d’azzardo, si rivela una scommessa vinta. Monte Carlo si pone come un modello di riferimento per un turismo incentrato sul lusso e sull’ostentazione della ricchezza; i fattori che hanno consentito alla località di emergere velocemente sono: • l’osservazione attenta dei modelli di eccellenza già presenti • la spinta iniziale venuta dall’autorità centrale ad investire nel turismo • vicinanza con centri già affermati che rendono più facile l’iniziale arrivo dei flussi interazionali si tratta quindi della costruzione di una destinazione studiata e pianificata, promossa da una società nata appositamente per conseguire tale obiettivo. Il progetto è però inserito in un territorio con una tradizione turistica già affermata, e dimostra l’importanza di un notevole impegno sia finanziario che promozionale. La scelta di guardare al target elitario è un’azione strategica che permette di creare, dal nulla, una destinazione prestigiosa alimentandone il mito utilizzando la ricaduta promozionale data dai suoi stessi ospiti. Monte-Carlo, costruita in una zona priva di qualsiasi attività legata al turismo, genera anche delle esternalità positive, infrastrutture, visibilità internazionale, attrazione di investimenti, che permettono il diffondersi del fenomeno turistico al resto del Principato e alle aree limitrofe. Monte-Carlo diventa un richiamo: al termine di questa fase, il Casinò, prima pensato come una semplice villa italiana, assunse il suo aspetto definitivo. Gli snodi che risultarono più significativi nel percorso seguito dal Principato di Monaco nell’ultima parte del XIX secolo e nei primi anni del XX, sono: 1. Un primo indicatore del mutamento fu la risposta data, alla diffusa pressione della domanda, dall’ospitalità: ad inizio Novecento, l’Hotel de Paris offriva camere sontuosamente arredate ed appartamenti con bagno e water-closet, oltre a sale per la lettura e la conversazione; la Table d'hóte prevedeva il pranzo a mezzogiorno e la cena alle sei e mezzo. L’Hotel de Paris svolse al meglio il suo ruolo pratico, ma anche simbolico, nel definire il successo di Monte-Carlo. La necessità di aumentare il numero dei posti letto disponibili unita a quella di differenziare la propria offerta portò la Socièté de Bains de Mer ad acquistare un prestigioso concorrente: l'Hotel Hermitage, al cui interno c’era la Galerie des Princes che, dal 1906, unì funzionalità e vita sociale, perché servì a collegare, tramite un percorso riparato, il ristorante con l’edificio alberghiero. Allo stesso tempo, favorì l’incontro e la socializzazione della clientela. 2. Un’altra attrattiva, i visitatori la ritrovarono nella località La Condamine, dove, dal 1856, sorse il primo stabilimento, ingrandito nel 1865, per l’idroterapia marina. Il mare, agì come un fattore di richiamo non solo estetico ma anche curativo. Lo stabilimento, nel 1895, venne rinnovato prendendo il Thermes Valentia. Il vasto e ben organizzato spazio per i bains de mer, metteva a disposizione bagni caldi con l’acqua di mare ed un efficace servizio idroterapico 3. Ma il dato che più differenziò la vicenda del Principato da quella delle stazioni europee del tempo risultò di duplice natura: la presenza del Casinò unita alla strategia per mantenere grandi le distanze sociali dei suoi ospiti il casinò di Monte-Carlo offriva infatti le stesse distrazioni di Homburg, ma lo faceva in una dimensione adatta ad attrarre solo l’élite delle colonie di stranieri presenti in Riviera Due però furono le immagini che colpirono gli osservatori di Monte-Carlo negli anni della Belle Epoque A. La prima regalava il quadro d’insieme dell’arrivo in massa dei giocatori provenienti dalla Riviera B. La seconda era tutta interna alla casa da gioco con le sue sale, due per la roulette, una per la conversazione due per trente-et-quarante La forza del successo di Monte-Carlo si manifestò anche nell’innovazione continua della destinazione. Il percorso seguito per governare le varie fasi dello sviluppo portò infatti al progressivo consolidamento del quadro d’insieme facendone una stazione legata alla vicenda del turismo moderno europeo sulla quale il Principato iniziò ad esercitare un’influenza ponendosi come un modello di successo da imitare.
Un segnale forte lo fornì Marie Blanc con la creazione di uno spazio apposito per la vita culturale, musicale e teatrale di Monte-Carlo: l’Opéra l’edificio fu emblematico del profilo moderno, aristocratico e culturale assunto, nel volgere di pochi decenni, dalla destinazione. Dopo Homburg e Aix-les-Bains, Monte-Carlo fornì un argomento ulteriore alla riflessione sull’evoluzione delle stazioni termali europee da luoghi di natura prevalentemente terapeutica a centri di svago, intrattenimento culturale, piacere ludico e vita sociale il tutto non disgiunto dal gioco d’azzardo. Il momento emergente dell’azione di rinnovamento lo rappresentò proprio la costruzione, sotto varie denominazioni quali kursaal o casinò, di quello che fu un ampio spazio ricreativo capace di offrire agli ospiti della destinazione una larga gamma di attrattive. Snodi chiave riguardanti le destinazioni turistiche: scoperta, invenzione, costruzione e valorizzazione. Il turismo è un’attività economica a tutti gli effetti e si può parlare di prodotto turistico considerandolo un insieme di fattori che si combinano tra di loro la presenza di almeno 3 di questi fattori caratterizza un prodotto turistico I. Il primo è dato dalle attrattive di diversa natura (ambientali e paesaggistiche, storico-archeologiche, artificiali…) tutte agiscono per influenzare e orientare verso una determinata area le scelte che il turista è chiamato a fare II. In secondo luogo va sottolineata l’importanza delle strutture turistiche presenti che svolgono un ruolo complementare alle attrattive, e sono rappresentate dalle diverse strutture ricettive presenti nella destinazione; ai servizi di tipo alberghiero vanno poi sommati quelli di natura ludica e ricreativa appositamente predisposti per il turista III. Più complesso è invece l’aspetto dell’accessibilità • L’accessibilità geografica tiene conto del sistema dei trasporti che rendono la destinazione facilmente raggiungibile • in termini economici, l’accessibilità qualifica la destinazione turistica in rapporto al costo del viaggio e dei servizi utilizzati per il soggiorno • in senso psicologico, l’accessibilità indica anche il livello di familiarità della destinazione Questi fattori essenziali ci fanno capire come il prodotto turistico risulti complesso e diversificato e quanto sia necessario, per assemblarlo, ordinare le componenti materiali con quelle immateriali. La comunicazione turistica ha un valore fondamentale le forme di azione promozionale sono in grado di costruire e proporre un’immagine unitaria del prodotto turistico fondendo i fattori prima identificati. La comunicazione turistica permette inoltre di attuare una strategia di differenziazione del prodotto rendendolo maggiormente competitivo nel momento in cui esso è proposto, evidenziandone le caratteristiche proprie che, per il turista, non sono facilmente sostituibili con quelle della concorrenza. Si può affermare che l’immagine turistica suggerisce i luoghi da visitare, perché grazie ad essa, una destinazione acquista visibilità. La destinazione si presenta con una propria immagine che è il frutto delle diverse strategie messe in atto tale immagine si manifesta, in rapporto alle singole destinazioni, con gradi non uguali d’intensità, perché non è sempre positiva, dato che può presentare elementi sia di debolezza, dettati dalla scarsa visibilità e conoscenza della destinazione, che di negatività (causati da situazioni sociali, politiche, ambientali ed economiche critiche) L’immagine costruita da una destinazione turistica è il suo biglietto da visita che si deve caratterizzare per l’immediata riconoscibilità e unicità. Confluiscono nella definizione dell’immagine turistica alcuni fattori quali: prodotto, il ruolo delle risorse umane dell’erogazione dei servizi, ambiente, dotazioni infrastrutturali della destinazione che vanno dalla ricettività ai trasporti senza dimenticare le attrattive ludiche. Saint-Moritz Le fonti termali a base di acqua ferruginosa erano conosciute fin dal periodo romano, e continuarono a essere famose anche nel medioevo e in età moderna. Fino a metà ‘800 la sorgente termale non lasciava intravedere nessuna grande occasione per la località, dal momento che non c’erano stabilimenti né alberghi e questo obbligava i turisti a risiedere nel villaggio o a farsi ospitare dai privati; inoltre, un altro fattore che forse non favorì molto l’arrivo di flussi stabili e continui, fu il fatto che i prezzi erano comunque molto elevati ed era anche abbastanza scomodo recarsi alla sorgente. Nei pressi della sorgente sorse allora una modesta costruzione, con due camere, nelle quali, attorno ad un fuoco, i curisti trovarono asilo nei periodi di tempo peggiore. I mesi migliori per le cure erano quelli di settembre e ottobre: l’acqua si beveva direttamente della sorgente per non disperderne le proprietà durante il trasporto, e in forma progressiva: due bicchieri il primo giorno aumentando di uno in quelli seguenti, per diminuire poi nella parte finale della cura. L’acqua doveva poi essere assunta al mattino. Nei primi decenni dell’Ottocento, la stagione estiva fu un richiamo a fasi alterne fin quando, nel 1831, Johannes Flugi vi impresse il primo passo verso la modernità avviando lo sfruttamento delle acque: la convenzione stipulata con gli abitanti del villaggio prevedeva sia la concessione della fontana termale per vent’anni, che la costruzione di un edificio semplice, comodo ed economico per svolgervi le attività termali. Il primo dato che emerge, anche da questi primi interventi a St. Moritz, è quello indicato dal bisogno di investire, nello sviluppo di un’attività cogliendone i benefici economici per la comunità. Questo primo investimento si rivelò però troppo soddisfacente e si arriva ai primi anni ’50. La vita termale